domenica 27 dicembre 2009

I non sensi linguistici di Messner e Bonatti. Sono normali di mente?

Li ho sentiti alla trasmissione "Che tempo che fa". Io mi sono domandato sempre che senso abbia affrontare i pericoli scalando una montagna. Gli scalatori dicono che "sfidano" la montagna. Si accorgono della sciocchezza che dicono? La montagna non è un essere vivente, non parla e non conosce. Si può sfidare un avversario che sia anch'egli un essere umano. Non si può infatti dire che un uomo sfidi una tigre se non va a disturbarla o non si trovi aggredito perché entrato nel suo territorio disturbandola o addirittura con l'idea di cacciarla. La tigre non ha intenzione di sfidare l'uomo. Come il povero toro non ha alcuna intenzione di sfidare il maledetto e vigliacco torero (quando qualche rara volta viene incornato ne provo grande gioia). Tanto meno si può dire "Sfidare la montagna". La montagna non sfida alcuno. Sta lì ferma e, se avesse il pensiero, direbbe: " Sta' lontano da me. Io non ti sfido e tu non venire a rompermi le scatole. Non lamentarti poi se ti capita qualcosa. L'hai voluto tu, non io, che non sono sfidante".Ho sentito Messner dire: "Quando uno capisce che la montagna è troppo difficile per lui è meglio che la rispetti". Scusi Messner, ma che coglionata ha detto linguisticamente? "Sfidare" la montagna, "rispettare" la montagna: espressioni senza senso. La montagna non accetta sfide e non chiede di essere rispettata. Si antropomorfizza la montagna con questo linguaggio.
Fatta questa premessa mi domando: come mai i famosi scalatori, come anche quelli che fanno traversate oceaniche in solitario, appaiono come eroi moderni, degni di considerazione e di ammirazione? Io li considero degli esseri inutili, se le loro imprese non hanno un significato scientifico. Per me non sono gente normale di testa. Io ammiro invece i ricercatori che, pur senza correre rischi, lavorano nell'oscurità di un laboratorio per dedicare la loro vita alla ricerca scientifica con benefici per tutti. Essi sono i veri eroi dell'umanità, facendo funzionare la mente e non la passione inutile dell'impresa senza senso. E mi domando infine se sia giusto che perdano la vita sotto una valanga i soccorritori della protezione civile a causa di scellerati che vogliono "sfidare" la montagna. Che la legge abbandoni a se stessi questi incoscienti che creano dei lutti, oltre che a se stessi, anche agli altri, compresi i familiari nei cui confronti hanno delle responsabilità.

sabato 26 dicembre 2009

AGGRESSIONE AL PAPA? IO DICO DI NO. E VE LO SPIEGO

Si dice che la ragazza svizzera (con asseriti problemi mentali e disarmata) abbia fatto cadere il papa mentre, caduta a terra perché bloccata dal cordone di sicurezza, cercava di toccare un lembo della sua veste trascinandolo così a terra nella sua caduta.
Ciò che è capitato mi ricorda quanto si legge in Matteo (9,20; Marco, 5,22,: Luca, 8,41): "Ed ecco una donna malata da dodici anni, accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste. Perché diceva fra sé: sol ch'io tocchi la sua veste sarò guarita. E Gesù, voltatosi e vedutala, disse: sta' di buon animo, figliola; la tua fede t'ha guarita. E da quell'ora la donna fu guarita".
Come dunque si può affermare con certezza che si sia trattato di un'aggressione e non di una manifestazione estrema di fede? Purtroppo un cardinale di 87 anni, per impedire questa manifestazione (malata) di fede, si è frapposto cadendo anch'egli e rompendosi il femore.

Morale della favola (evangelica): guardarsi dalle favole evangeliche. Ora si liberi quella ragazza, vittima possibile della sua malattia di fede evangelica se il papa non vuole essere antievangelico.

giovedì 24 dicembre 2009

L'esagitato e paranoico Di Pietro. Si curi

Un individuo che ha usato la veste di P.M. (portando al suicidio alcuni e rovinando la vita di qualche innocente, da lui accusato e poi assolto) e che vive soltanto in funzione del suo odio per Berlusconi. Gli scrissi una volta (come a tutti i componenti della Commissione giustizia del Senato e ad alcuni della Commissione giustizia della Camera) per suggerire l'unica vera soluzione per la riforma del Codice di procedura civile, che deve consistere unicamente nello spazzare via gli articoli 180-181-182-183-184 che sono inutili e farraginosi perché per un eccesso di garantismo portano a tempi non più sostenibili il processo civile. Basta una sola udienza se vi è da ascoltare dei testi. Poi basta. Il processo civile è documentale. Non vi è bisogno di udienze. Vi sono più di 5 milioni di processi civili, che dovrebbero svolgersi senza più udienze e rinvii che permettono ai disonesti di resistere in malafede quando siano la parte economicamente forte. Debbo riconoscere che soltanto Di Pietro mi rispose: dicendomi che aveva, quando era al governo la sinistra, presentato varie proposte di riforma. Aria fritta. Solo parole che lasciavano le cose come stanno, essendo per di più il Di Pietro ben lontano dall'idea che i giudici debbano pagare di tasca propria, assicurandosi, quando commettano gravi errori derivanti da sentenze aberranti "causate da ignoranza o vizi logici inescusabili". Se avesse accettato la responsabilità civile dei magistrati Di Pietro avrebbe dovuto pagare di tasca propria risarcendo tutti quelli di cui chiese ed ottenne la carcerazione (con la complicità dei G.I.P., che normalmemte non conoscono le indagini e firmano i mandati di cattura attenendosi alle richieste dei P.M. vicini di stanza) e poi furono assolti. Per questo Di Pietro non vuole la separazione delle carriere. Egli è il maggiore sostenitore di una casta di arroganti che vorrebbe sostituirsi alla politica, in cui è entrato con la mentalità del P.M. Egli è un pericoloso fanatico di cui la politica deve sbarazzarsi al più presto. Notatelo quando parla. Non è mai capace di fare un discorso calmo ed equilibrato. Il suo parlare asintattico è la spia di una sua totale incapacità di riflettere e della sua paranoia. Si capisce che le sue parole di odio precedono il pensiero (che fa finta di avere). Le parole gli escono dalla bocca come l'aria compressa che esce da un mantice.E' da troppi anni che sta seminando continuamente odio. Ma il suo ultimo discreto successo elettorale sarà un fuoco di paglia. Dietro il suo urlare e demonizzare l'avversario, trasformandolo in nemico da distruggere, si nasconde una totale assenza di progettualità politica. Fallito come magistrato (diede le dimissioni perché capì che non aveva futuro essendosi bruciato dopo le tante assoluzioni dei carcerati da lui accusati) si diede alla politica sfruttando il passeggero successo di "mani pulite", unendosi, con la politica, alle mani sporche di essa e lasciandole più sporche. Gli consiglio di prendersi una buona dose di bromuro prima di parlare.

Non moschee ma cliniche psichiatriche per gli islamici se non sono rieducabili

Soltanto chi non conosce il Corano può pensare che stia esagerando. Invito il lettore a leggere il FLORILEGIO del Corano che ho scritto il 20 0ttobre (sotto la voce "Il terrorismo nel Corano"). Dopo averlo letto si domandi se sia possibile che uno sano di mente possa pensare che un simile testo sia degno di rispetto (anche prescindendo dalla evidente necessità di escludere che esso possa essere considerato un testo di rivelazione divina). Eppure è un testo in cui credono 1 miliardo e 200 milioni di individui. Che pessimo concetto debbo avere dell'umanità. Si consideri che il Corano è un testo che non può essere considerato soltanto come ispirato da Dio, come i credenti cristiani ritengono sia la Bibbia, in cui il linguaggio di Dio si sarebbe adeguato alle conoscenze e ai costumi dell'epoca. Per cui molte cose (dell'Antico Testamento) debbono essere ritenute superate (come le ritengono gli stessi ebrei, quando non siano gli ortodossi fanatici). NO. Il Corano per gli islamici è DETTATO direttamente da Allah tramite l'arcangelo Gabriele. Esso è un libro eterno, in cui nessuna parola può essere modificata o, tanto peggio, tolta. E' un libro dettato da un pazzo analfabeta (ad uno scriba) per i pazzi che ci credono. Questi pazzi circolano liberi e vorrebbero altre moschee in Occidente. Per estendere la loro pazzia. Essere islamofobici significa essere sani di mente.

martedì 22 dicembre 2009

La Chiesa antievangelica di Tettamanzi e dei suoi pari

Ho seguito la trasmissione di Gad Lerner (l'infedele del 21 dicembre) e mi domando come mai in trasmissioni dedicate all'islamismo si continui vergognosamente a blaterare senza citare il Corano. Si continua a tacere del suo tremendo contenuto. Si naviga tra l'ignoranza e la disonestà. E' possibile che coloro che, presenti alla trasmissione (tra cui un rappresentante della Lega Nord) e contrari alla costruzione di altre moschee (con minareti), non conoscano il Corano o diano ad intendere di non conoscerlo? Io avrei chiesto cinque minuti per recitare le frasi del florilegio del Corano da me scritto e riportato il 20 ottobre in questa sede. Con quelle frasi avrei tappato la bocca a tutti, compresa quella del sinistro ecumenista Lerner.E avrei commentato come sotto.

Gli ignoranti e i disonesti che predicano il dialogo con gli islamici e l'accoglienza, come il folle Tettamanzi, si caccino bene in testa le frasi comprese nel mio florilegio del Corano prima di aggiungere altre stronzate. E' vero che Gesù disse "amate i vostri nemici" (come si possa nella realtà amare il nemico è incomprensibile, dato il fatto che se, uno amasse il proprio nemico, questi non sarebbe più nemico: è una frase contraddittoria); ma, comunque, Gesù ha anche detto, contro il Tettamanzi che vuole la politica dell'accoglienza: "chi non è con me è contro di me". Dunque gli islamici, che non sono con Gesù (per tanti motivi, non riconoscendolo come figlio di Dio, non accettando la concezione trinitaria di Dio, la sua morte in croce, la resurrezione, l'ascesa al cielo, il peccato originale, il battessimo, etc.etc.) per i cristiani non possono non essere contro Gesù, degradato per di più a semplice profeta inferiore all'ultimo profeta Maometto, che avrebbe detto l'ultima verità). Dunque il Tettamanzi e tutti coloro che la pensano come lui dicendo che l'amore evangelico non deve fare discriminazioni deve ricordarsi che ciò vale sotto la condizione che si attui anche l'azione di proselitismo e di conversione :"andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà dannato" (Marco, 16,15). Dunque gli islamici dovrebbero essere predestinati alla dannazione. Ma in Matteo (28,19)non esiste il riferimento alla dannazione per chi non crede: "Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d'osservar tutte quante le cose che vi ho comandate".

Fatta questa premessa torno al Tettamanzi, preso ad esempio di un cristianesimo antievangelico. Ammesso che sia evangelico fare una politica di accoglienza nei riguardi degli islamici (amando i propri nemici), questa dovrebbe essere accompagnata da un'opera di proselitismo cercando di convertirli. Altrimenti le parole di Gesù che impone la predicazione per la conversione vengono trasgredite. Ebbene, è ciò che fa il Tettamanzi e tutta quella Chiesa che antievangelicamente accoglie gli islamici avendo rinunciato a convertirli, o perché sa che sarebbe inutile o perché sa che sarebbe addirittura pericoloso. Dunque il Tettamanzi e i suoi pari trasgrediscono il fondamentale comandamento del cristianesimo nella loro folle politica di accoglienza. Sono degli anticristiani, cavallo di Troia dell'espansione, anzi, dell'invasione, islamica che stiamo subendo.

Mi dica lo stolto Tettamanzi che cosa debba pensare un cristiano dopo aver letto le terribili frasi che ho riportato nel mio florilegio del Corano. Deve accogliere un seminatore d'odio? Ma faccia il cristiano il Tettamanzi invece di confondere le idee ai cristiani facendosi complice della violenza (anche anticristiana) che sprigiona dal Corano, un libro scritto da un pazzo. Gli islamici che credono anche nelle frasi da me riportate (si badi che nessuna parola può essere modificata o sostituita nel Corano perché il pazzo analfabeta - che dettava ad uno scriba - disse che gli era stato dettato direttamente da Allah tramite l'arcangelo Gabriele) non hanno bisogno di moschee in Occidente, ma di cliniche psichiatriche.


domenica 20 dicembre 2009

Peggio per chi fa il turista nei Paesi islamici

Non mi ha commosso il disperato appello della figlia per il padre che è stato rapito in Mauritania. Gli scellerati che vanno a buttare soldi nei Paesi islamici sanno del pericolo a cui vanno incontro. Poi pretendono che sia il governo ad intervenire mettendolo in grave difficoltà per la necessità di trattare di nascosto (per salvare la faccia) con i rapitori sborsando danaro pubblico (non importa che siano delinquenti comuni o affiliati di gruppi terroristici islamici). Il governo li ha avvisati. Dunque dovrebbero essere abbandonati a se stessi. Esistono tanti bei posti in Europa, ricchi di bellezze e di storia. Che visitino prima di tutto l'Italia (che era chiamata giardino d'Europa) spendendo nel proprio Paese i soldi invece di buttarli all'estero, e soprattutto evitino di alimentare i Paesi islamici con il turismo. Che il governo non si occupi più di questa gente che va cercarsela. Vogliono i rischi? Ne subiscano le conseguenze.

martedì 15 dicembre 2009

Arginare la violenza nella politica. Berlusconi cambi la Costituzione ispirandosi a Rousseau

Non vi è da meravigliarsi che la politica vada oltre la violenza verbale quando vi è una falsa democrazia che dà luogo ad un parlamento che non è affatto rappresentativo della volontà popolare. Con una legge elettorale che consente al 40% di avere la maggioranza assoluta in parlamento che cosa si pretende? di rappresentare la volontà della maggioranza? Si riformi la Costituzione perché la maggioranza del parlamento rispecchi la volontà della maggioranza degli elettori, che non può essere alienata a chi ha poi la presunzione di rappresentarla falsamente. Per questo non si può più lasciare ad una maggioranza parlamentare la legge elettorale. Bisogna che la legge elettorale faccia parte della Costituzione, in cui bisogna anche introdurre un articolo che preveda la possibilità della proposizione di una legge di iniziativa popolare che sia approvata direttamente dall'elettorato senza passare attraverso le pastoie del parlamento. Questo voleva dire Rousseau nel Contratto sociale quando scriveva che la volontà popolare non può essere alienata ai suoi rappresentanti, che, una volta eletti, non avendo vincolo di mandato, fanno ciò che vogliono. Essi debbono essere controllati dal basso. Ho già scritto in altra occasione (Corriere della sera del mese di giugno) che con una legge di iniziativa popolare (per questo è necessario riformare la Costituzione) si potrebbe ridurre il numero dei parlamentari in proporzione al numero dei non votanti (fatta salva una soglia fisiologica del 10-15%).
Berlusconi ha preferito conservare questa porcata (senza offendere i poveri maiali) di legge elettorale perché gli faceva comodo. Con una minoranza di elettori ha una maggioranza in parlamento. Che razza di democrazia! Per questo io ho cessato di votare dal 1994. Non sono disposto, innanzi tutto, a votare per gente che vale meno di me e che viene candidata per decisioni di vertice dei partiti. Berlusconi non può continuare a dire bugiardamente che ha con sé la maggioranza del Paese. FALSO! Ma nemmeno la sinistra aveva la maggioranza nel Paese quando stava al governo. Anzi ,era la destra che aveva la maggioranza relativa (non assoluta) tra gli elettori. E' necessario dunque riformare costituzionalmente la legge elettorale e introdurre la possibilità di approvare con referendum propositivo (non più soltanto abrogativo) una legge di iniziativa popolare. Solo con una Costituzione riformata in questo senso Berlusconi, già nella legislatura 2001-2006, avrebbe potuto, vincendo, mandare a quel Paese l'opposizione e fregarsene di essa, ignorandola del tutto. Solo in questo modo avrebbe potuto dire alla falsa sinistra (con Brunetta): vada ammoriammazata! Soltanto con lo scudo di una reale maggioranza avrebbe potuto contrastare la falsa sinistra, che ha sostituito la classe operaia con la classe degli ex clandestini, degli omosessuali, dei frichettoni dei centri sociali, degli sbandati ,dei drogati, etc. etc.Ha voluto una legge elettorale fatta a suo comodo? E adesso se la tenga! Ma non dica di avere con sé la maggioranza del Paese. Ma già la stessa odierna Costituzione prevede la sua riforma con la maggioranza assoluta dei votanti. Che cosa ha fatto Berlusconi negli anni 2001-2006 per mutarla? Nulla. Che ha fatto sinora per mettere in riga la magistratura togliendole per sempre l'arroganza che ha? Che ha fatto perché le leggi non fossero più scritte da magistrati ma da giuristi che affiancassero il suo governo?I magistrati sono manovali, non studiosi, del diritto. Tra un magistrato e un giurista esiste la stessa differenza che vi è tra un idraulico e un professore di idraulica. Nei concorsi sono i magistrati che (se pur ignoranti) giudicano altri magistrati, essendo la presenza dei professori di diritto meno che una minoranza. Sono al massimo due. I magistrati civili sono degli ignoranti. Dal momento in cui mettono piede in quei palazzi possono, con il permesso della legge, anche smettere di leggere un libro di diritto. I P.M. e i giudici delle indagini preliminari non sanno nemmeno condurre le indagini di fronte a casi difficili, perché vengono affidate a magistrati competenti per territorio, anche se sono incompetenti per cervello, non avendo mai seguito una scuola apposita che li abiliti a ciò.
INSOMMA: che ha fatto Berlusconi sinora per ammodernare l'Italia? Forse non gli è stato consentito da una maggioranza (solo parlamentare) divisa al suo interno (vedi il rinnegato Fini, figura veramente spregevole). Ma per questo avrebbe dovuto raccogliere intorno a sé una vera maggioranza nell'elettorato, con un suo personale programma, dicendo evangelicamente: chi non è con me è contro di me, e vada per conto suo. Se il popolo mi darà la maggioranza assoluta non mi potrete rompere i coglioni perchè li romperei io a voi. Non l'ha fatto. Oggi egli rappresenta nel Paese meno della maggioranza relativa che la coalizione con la Lega Nord ha tra gli elettori.

mercoledì 9 dicembre 2009

L'IMMACOLATA: UNA FAVOLA PER UN GIORNO FESTIVO

Quanti sono coloro che sanno che cosa significhi "immacolata concezione"? Una volta a lezione ho fatto questa domanda. Tutti pensavano che significasse la verginità di Maria, rimasta immacolata perché concepì Gesù senza partecipazione maschile, essendo stato concepito dallo Spirito Santo. A questa favola se ne aggiunge un'altra, che spiega che cosa significhi in realtà "immacolata concezione". Essa significa che la madre di Maria, sant'Anna, quando concepì la figlia fu sospesa dal peccato originale, essendo stata la figlia predestinata (da chi?) al concepimento di Gesù ,che ,venuto al mondo per togliere all'uomo con il battesimo il peccato originale (quello di Adamo ed Eva), non poteva anch'egli nascere con tale peccato. Anche se Gesù, contraddittoriamente, si fece anch'egli battezzare, e in età adulta, da Giovanni Battista, secondo un rito che pare provenisse dalla comunità degli Esseni, che si dice fossero vegetariani. Ma il fatto che Giovanni andasse vestito di pelli è in contrasto con la tesi che provenisse dagli Esseni. D'altronde, tanti episodi dei vangeli fanno escludere, al contrario di quanto recentemente affermato dal papa, che Gesù fosse vegetariano. Non poteva esserlo uno che continuava a definire il tempio-mattatoio degli ebrei "casa del Signore", uno che nella parabola del figlio prodigo usò l'immagine cruenta dell'uccisione del vitello più grasso per far festa, uno che festeggiò la pasqua secondo la ritualità ebraica, con l'uccisione al tempio-mattatoio di un agnello, mentre è impossibile che l'ultima cena possa essere consistita soltanto in pane e vino. Così ha argomentato la teologa ex cattolica Uta Ranke-Heineman nel suo bel libro Così non sia. Introduzione al dubbio di fede (Rizzoli 1993). Tornando all'immacolata, si dice che sant'Anna poi ebbe altri figli, ma senza più essere sospesa dal peccato originale.
Io mi domando se uno Stato debba ancora ritenere giorno festivo l'8 dicembre per festeggiare una simile favola. Se proprio si vuole un giorno festivo in più si inventi almeno un motivo serio e non uno che appare sommamente ridicolo. Bisogna poter portare il cervello all'ammasso per ritenere che sia degna di festività una simile favola. Eppure vi è uno che pretende di essere maestro di morale, e non raccontatore di favole: il papa.

martedì 8 dicembre 2009

L'ANTICRISTIANO SCELLERATO TETTAMANZI

Il Tettamanzi va ripetendo quanto disse già nel 2006 (Corriere della sera, 28 maggio 2006) che è il suo dovere di prestare aiuto a tutti discende "dalla missione di annunciare il Vangelo". Strano modo di annunciare il Vangelo quello dello scellerato cardinale Tettamanzi, arcivescovo di Milano, che rappresenta oggi quella Chiesa cattolica che sta ideando il KARAKIRI DEL CRISTIANESIMO sulla base di un ecumenismo religioso che si fa promotore di una politica di accoglienza ad ogni costo, avendo rinunciato a fare opera di proselitismo nei confronti degli islamici. Vale per questo scellerato quanto ho già scritto precedentemente. Il Tettamanzi recentemente ha detto che deve essere permessa una moschea per ogni quartiere. Legga questo scellerato anticristiano quanto ho scritto il 30 novembre ("no ai minareti"), ammesso che sia capace di capire i vangeli.