sabato 31 dicembre 2022

L' ANNO CHE VERRA'

Premessa. Avevo ereditato una causa da mio padre. Aveva fatto causa ai suoi soci ritenendosi truffato con un aumento di capitale fraudolento per sbarazzarsi di lui. Mio padre perse sulla prima domanda (risoluzione dell'atto di vendita del terreno e dei magazzini alla società Cinecorallo per un valore di 25 milioni di lire del 1961 in cambio di 1/3 delle quote sociali). I giudici ritennerro adempiente la società perché non controllarono i bilanci. In realtà i 25milioni erano stati ridotti arbitrariamente a 13 milioni addebitando ai miei genitori lavori fatti nei loro interessi, mentre erano stasti fatti nell'interesse del cinema Corallo. Mio padre amareggiato non ne vide la fine. I due fratelli, pensando che la causa fosse persa anche sulla seconda domanda (risarcimento dei danni) fecero rinuncia all'eredità e la fecero fare anche a mia madre. Così essi ereditarono ciascuno 1/3 dalla parte di mia madre. Io invece mi sostituii in giudizio al posto di mio padre dopo avere scoperto come era stato fatto in modo fraudolento l'aumento del capitale (aumentando il costo della costruzione per mettere in recessione mio padre). Così io passai al 66% mentre quei due ebbero ciascuno il 17%. Sulla seconda domanda vinsi io dopo la sostituzione di un avvocataccio di Roma, che, amico di mio padre, aveva pasticciato la causa non evidenziando che i 25 milioni erano stati ridotti a 13 milioni. L'avv. Beniamino Piras, uno dei miei pochi bei ricordi della mia vita, mi disse: io mi ero fidato di suo padre, che era una persona colta ma non mi spiegò come era stato fatto l'aumento del capitale. Ma adesso la musica cambia. Non si può più fare la causa alla Cincorallo, pur risultando  falsamente adempiente, ma la si può fare ai soci. Un giudice della Corte d'Appello, Oliviero Mighela, sulla base della perizia di parte smontò la perizia d'ufficio fatta in combutta con uno dei due soci aggiungendo voci che non dovevano essere considerate perché la costruzione era stata fatta in economia e non in appalto, essendo quei due soci impresari edili. Pertanto il costo della costruzione fu ridotto di circa 15 milioni del 1961. Vinsi anche in Cassazione e il tribunale nel 1991 quantificò il danno rivalutando i 25 milioni del 1961 aggiungendo gli interessi legali ai 25 milioni rivalutati: si andò così a circa un miliardo di lire. A compensazione del miliardo di lire i soci truffatori preferirono cedere agli eredi Melis tutte le quote della Cinecorallo. Ecco perché io ero arrivato a diventare proprietario del 66% e i due fratelli ebbero il 17%.              

Il 2023 potrebbe essere peggiore o migliore. Dipende da ciò che decideranno i parrucconi della Cassazione in una causa che sta durando da 25 anni per colpa di giudici o corrotti o del tutto incapaci di ragionare. Riassumo la vicenda. Ero proprietario, ho detto, del 66% di un cinema di 700 posti (platea e galleria) in Cagliari. Il 34% era di due farabutti fratelli che volevano costringermi a vendere per sanare i loro debiti persionali, mentre la società, da sempre in attivo, traeva pacificamente il suo affitto da un gestore. Qui inizia la miadisgrazia. Trovo un presidente del tribunale (Marco Onnis, morto molti anni fa) che mi dà come consenziente alla nomina di un liquidatore, mentre risultavo contrario. Salto vari passaggi per non farla troppo lunga. Poiché quel presidente stava per andare in pensione mi rivolgo al suo successore, Antonio Porcella, che revoca la nomina del liquidatore definendola "abnorme" dato il mio documentato dissenso. Il liquidatore e il promossario acquirente, sapendo che certamente la nomina del liquidatore sarebbe stata revocata data l'enormità dell'errore, precedono di 20 giorni la revoca e mi vendono il cinema.   Dopo 25 anni nessun giudice è stato capace di porre rimedio all'errore iniziale. Salto il tribunale ed esamino la doppia sentenza in Corte d'Appello di una giudice scriteriata che mi sta tormentando la vita da 15 anni. La mia domanda in causa era: previa nullità della nomina del liquidatore dichiarare la nullità o annullamento della vendita e quantificare il risarcimento dei danni per non aver potuto disporre della proprieta del locale del cinema. Ebbene, questa donna ha rovesciato il rapporto logico-giuridico tra sentenza non definitiva e sentenza definitiva. Con la sentenza non definitiva ha quantificato la parcella del liquidatore (166 milioni di lire del 1998), mentre, al contrario, avrebbe dovuto pronunciarsi prima sulla validità o non della vendita perché, se fosse risultata illegittima è evidente che nulla sarebbe spettato al liquidatore avendo messo in atto una vendita illegitima. Con la sentenza definitiva ha detto che la nomina del liquidatore era legittima perché "abnorme" non significa illegittimo e, come se non bastasse, ripeté la falsità che io ero acquiescente alla nomina del liquidatore. Incredibile. Riempie poi la sentenza con un cumulo di sentenze della Cassazione citandole contro di me, mentre, al contrario, queste sentenze erano tutte favorevoli a me. Per quanto riguarda la buona fede o la malafede dell'acquirente questa donna riconobbe che basta anche un dubbio per escludere la buona fede. Ma aggiunse, contraddicendosi, che non poteva essere presa in considerazione la mia racc. A. R. in cui all'acquirente spiegavo in ben 4 pagine i motivi giuridici per cui la nomina del liquidatore era illegittima o lo diffidavo pertanto dall'acquistare, perché secondo questa donna io non ero competente in materia giuridica, e l'acquirente si doveva affidare solo al liquidatore sino a quando questo non fosse stato revocato. E poiché era stato revocato dopo la vendita, questa doveva ritenersi legittima. Questa sragionante non ha capito (o ha fatto finta di non capire per salvare il liquidatore, ammanigliato con i giudici in quanto curatore fallimentare) che la nullità ha valore retroattivo e non può essere sanata da un atto successivo all'atto dichiarato illegittimo. Altrimenti si arriverebbe all'assurdo che l'effetto sanerebbe la causa pur dichiarata illegittima. Questa "giudice" si chiama Donatella Aru, che ormai non può vendicarsi contro di me perché si deciderà a Roma. Debbo solo sperare che la Cassazione rilevi le falsità materiali e le patenti contraddizioni. In caso positivo l'acquirente, solidalmente con il liqidatore, mi si dovrebbe pagare il mancato affitto dal giorno della illegittima vendita (13 novembre 1997). E poiché il consulente d'ufficio ha quantificato in 23.000 euro mensili il valore dell'affitto il lettore faccia il calcolo per sapere quanto mi spetterebbe dal novembre del 1997. Ma se trovassi dei pazzi in Cassazione sarei rovinato perché l'acquirente non è mai riuscito ad avere il possesso del locale. E se la vendita fosse confermata dovrei essere obbligato io a pagare per il mancato possesso del locale da parte dell'acquirente. Il ricorso in Cassazione risale al 2016 e ancora non è stata fissata l'udienza in Cassazione. La giustizia civile in Italia fa schifo. E quando anche questo governo parla di riforma della giustizia si riferisce sempre alla giustizia penale. Che riguarda solo poche migliaia di cause. Mentre sono milioni le cause civili.  

Ho parlato di una mia vicenda personale. Per quanto riguarda l'anno che verrà lascio la parola a Giacomo Leopardi autore del Dialogo tra un viandante e un venditore di almanacchi. 

La Cagliari che non c'è più. In piazza Michelangelo resiste solo l'insegna del Cinema Corallo. Di Paolo Rapeanu; 5 Ottobre 2017; apertura.

La Cagliari che non c'è più. Il Cinema Corallo in piazza ...

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Dialogo di un venditore d'almanacchi e di ... - Scuola.zanichelli.it

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di G LeopardiCitato da 3Scritto nel 1832, il dialogo venne pubblicato nell'edizione fiorentina del 1834. VENDITORE Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari1 nuovi. Bisognano,                    

BENEDETTO XVI E IL SUO TEMA DELLE RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA

L'aveva riconosciuto anche l'ateo Benedetto Croce nel suo breve libro Perché non possiamo non dirci cristiani. Solo per ragioni politiche, a salvaguardia della pace religiosa, ebbe ufficiali incontri con gli islamici e con gli ebrei. Nei suoi scritti contrastò sempre la filosofia del relativismo, come quello del filosofo tedesco Habermas  e del filosofo francese Derrida (di origini ebraiche). Ancorò sempre la fede cristiana alla ragione percependo il pericolo della dis-ellenizzazione del cristianesimo. Oggi alle ore 9,34 ha attraversato la "porta oscura" (così egli chiamava il passaggio dalla vita alla morte) e mi domando: e se avesse trovato il nulla? Ma come può averlo trovato se egli stesso si era trovato nel nulla e pertanto non poteva accorgersi di essere nel nulla? Ecco la tragica impossibilità di affacciarsi oltre la morte se dopo la "porta oscura" vi è il nulla. Se vi è il nulla per chi muore è come se il mondo si annullasse con lui. Benedetto XVI non si accorse che involontariamente aveva espresso la possibilità che la "porta oscura" fosse oscura perché significava la possibilità che la morte fosse un passaggio verso il nulla. Benedetto XVI aveva usato anche l'espressione "radici ebraico-cristiane" dell'Europa. E qui sbagliò perché proprio per il suo volere attingere alle fonti elleniche del cristianesimo avrebbe dovuto usare l'espressione "radici greco-romano-cristiane" del cristianesimo. Espressione che io ho impiegato come sottotitolo del mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica per significare l'opposizione ad ogni forma di relativismo. La verità per il teologo Ratzinger era la verità del cristianesimo che si era espressa nel prologo del vangelo di Giovanni, dove si fa riferimento al Verbo, al greco Logos, inteso come Verità, che si sarebbe incarnato in Gesù. Nel vangelo si legge infatti: "Io sono la via, la verità e la vita". Per i non credenti la verità deve essere quella scientifica, che, in quanto metacultura, supera le diverse culture che vengono espresse dalle diverse tradizioni, dai diversi costumi dei diversi Stati. Anche il diritto subisce le diversità culturali. Ma non per questo si giustifica il giuspositivismo, secondo cui la fonte del diritto è lo Stato. Famosi giuspositivisti, come Hans Kelsen, Benedetto Croce e Norberto Bobbio, non poterono giustificare la loro opposizione al fascismo e al nazismo cadendo in una concezione relativistica del diritto. Per superare il quale bisogna appellarsi al diritto naturale inteso come diritto all'autoconservazione. E' la stessa natura che ce lo spiega. Il predatore non uccide per crudeltà come culturalmente fa l'uomo. Il predatore uccide perché ogni forma di vita tende ad autoconservarsi. Si sbaglia dicendo che in natura esiste la legge del più forte. La maggiore forza del predatore rispetto alla preda è al servizio del suo diritto naturale di conservarsi in vita. Ed è diritto della preda il cercare di sottrarsi al predatore. Predatore e preda agiscono secondo il loro diritto naturale inteso come diritto di conservarsi in vita. La natura esprime una guerra tra opposti diritti naturali. Riporto la Lectio magistralis intitolata Europa. I fondamenti spirituali ieri, oggi e domani. Si può vedere il video e perciò ascoltare la Lectio tenuta nella biblioteca del Senato e ripresa da Radio radicale in alternativa alla lettura della Lectio cliccando su Vedi la registrazione della Lectio magistralis su Radio Radicale.  Una Lectio dell'allora cardinale Ratzinger che, non ancora papa, era stata concordata con l'allora presidente del Senato Marcello Pera, che, professore di filosofia della scienza, scrisse sul filosofo della scienza Karl Popper. Il filosofo Massimo Cacciari (Rainews) ha detto che papa Francesco ha impoverito il cristianesimo del teologo Benedetto XVI riducendolo sul piano delle questioni etiche e sociali. Io aggiungo che papa Francesco, povero di dottrina non essendo un teologo, è l'antidoto di Benedetto XVI per avere coltivato il multiculturalismo giungendo pericolosamente per il cristianesimo al relativismo per avere definito i musulmani "nostri fratelli" e favorendo una sostituzione etica con il suo insistere sul diritto di accoglienza dei migranti, mentre Benedetto XVI aveva espresso "il diritto di non emigrare". Benedetto XVI ha cercato da teologo di trovare un accordo tra scienza e fede nella sua battaglia contro il relativismo culturale, che è la malattia mortale dell'Occidente. Egli ha attribuito giustamente alla natura una razionalità che è quella stessa che Platone aveva attribuito ad essa, contrastando il relativismo dei filosofi della scienza che avevano inteso la razionalità scientifica come costruttivismo, cioè come costruzione da parte della mente umana. Naturalmente a questo punto lo scienziato diverge dal teologo Ratzinger, che attribuisce a Dio la fonte della razionalità della natura, mentre lo scienziato non ha bisogno di appellarsi a Dio per riconoscere nella natura un linguaggio matematico, secondo un pensiero che Galileo espresse nella sua opera Il Saggiatore. Ivi Galileo considerava "il libro della natura" costituito non da carta, ma da triangoli, cerchi ed altre figure geometriche (cap. 6), e solo chi è matematico è in grado di leggere "il libro della natura". Tutti i grandi scienziati del XX secolo hanno attribuito alla stessa natura la razionalità che si esprime nel linguaggio matematico. Einstein si sorprese del fatto che vi fosse una corrispondenza tra il linguaggio matematico e la razionalità della natura, cioè tra la mente dello scienziato e la realtà naturale.  

Nessuna parola papa Bergoglio ha speso contro il Natale e la Pasqua tradotte in una strage di agnelli. D'altronde che cosa ci si poteva aspettare da un papa che disse che da bambino aspirava a fare il macellaio? Al contrario Benedetto XVI nell'udienza generale del 7 gennaio 2009 disse, riportando un passo (3,25) della Lettera ai Romani di S. Paolo, che con il sacrificio della croce era terminata la tradizione ebraica dell'uccisione di animali. "Con la croce di Cristo – l’atto supremo dell’amore divino divenuto amore umano – il vecchio culto con i sacrifici degli animali nel tempio di Gerusalemme è finito... Già prima della distruzione esterna del tempio per Paolo l’era del tempio e del suo culto è finita: Paolo si trova qui in perfetta consonanza con le parole di Gesù, che aveva annunciato la fine del tempio ed annunciato un altro tempio “non fatto da mani d’uomo” – il tempio del suo corpo resuscitato (cfr Mc 14,58; Gv 2,19ss)". 

Ho voluto riportare in basso un dotto discorso su S.Agostino pronunciato da Ratzinger nell'udienza generale tenuta il 9 gennaio 2008. Avrei voluto domandargli come possa Agostino essere considerato il maggiore Padre della Chiesa con la sua dottrina della predestinazione che portò a considerare prive di importanza le opere ai fini della salvezza. Paradossalmente Agostino fu il padre ispiratore della Riforma nei suoi maggiori rappresentanti, Lutero e Calvinino, che svilirono le opere. Lutero considerò la Lettera ai Romani il documento fondativo del Cristianesimo. In tale Lettera S. Paolo appare con due facce, che nessuno, sulla base delle mie conoscenze, pare sia stato capace di rilevare. Da una parte il Paolo che scrive che anche i pagani (i gentili) si sarebbero salvati se avessero rispettato la legge naturale iscritta nei loro cuori. Il rispetto della legge naturale implica il valore delle opere. Dall'altra il Paolo che scrive che Dio ha già predeterminato chi si sarebbe salvato perché altrimenti Dio, che è libero nella sua volontà, sarebbe stato vincolato dalle opere umane. Nel primo caso viene spontaneo domandarsi a che cosa servisse la predicazione di Paolo per la conversione dei pagani al Cristianesimo se bastava l'osservanza della legge naturale. Nel secondo caso viene da domandarsi a che servano le opere alla luce della predeterminazione. Anche se Paolo scrive che bisogna sperare che tra i predeterminati per la salvezza siano da ricomprendere coloro che fanno opere di bene. La Lettera ai Romani contiene queste contraddizioni insuperabili. Fu S. Tomaso colui che da fine equilibrista qual era cercò di contemperare il valore delle opere con la predeterminazione, che egli intese come prescienza. Dio conosce il futuro senza per questo predeterminare le azioni umane. La fede serve a formare una predisposizione alle  opere di bene. La sua teologia fu il fondamento del Concilio di Trento, come argine all'irrazionalità della dottrina della prederteminazione della Riforma, che ebbe come Padre di essa Agostino.    

Discorso del Santo Padre Benedetto XVI - Augustinus.it

Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato da Papa Benedetto XVI nell'udienza generale di mercoledì 9 gennaio 2008. All'udienza generale il Papa inizia a ...   

Con Ratzinger Marcello Pera ha pubblicato Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, islam (Mondadori, 2004).

Per quanto riguarda la famosa Lectio magistralis tenuta a Ratisbona (Regensburg), ho già scritto in 

giovedì 29 dicembre 2022

RATTRISTATO PER LE NOTIZIE SUL GRANDE PAPA BENEDETTO XVI

Lectio magistralis del Cardinale Joseph Ratzinger - Marcello Pera

Lectio magistralis del Cardinale Joseph Ratzinger · 1. Il sorgere dell'Europa. Questo risulta in modo assai evidente se tentiamo di risalire alle origini dell' ...  Vedi la registrazione della Lectio magistralis su Radio Radicale.
 
Si può ascoltare in video la Lectio magistralis che Bendetto XVI tenne  il 13 maggio 2004 nel Palazzo della Minerva, dove ha sede la Biblioteca del Senato e si può contemporaneamente leggere il testo riprodotto da Marcello Pera.

Lectio magistralis del Cardinale Joseph Ratzinger

https://marcellopera.it › Eventi
1. Il sorgere dell'Europa · 2. La svolta verso l'epoca moderna · 3. L'universalizzazione della cultura europea e la sua crisi · 4. A che punto siamo oggi?
 

San Paolo (17). Il culto spirituale | Benedetto XVI

http://www.vatican.va › hf_ben-xvi_aud_20090107
Udienza Generale del 7 gennaio 2009: San Paolo (17). Il culto spirituale.
 
Lezione tenuta da Marcello Pera il 12 maggio 2004 nella Pontificia Università Lateranense. L'ho riportata traendola da due diversi siti. La data dovrebbe essere quella del 12 maggio e non del 18 maggio, come risulta da quanto riportato dallo stesso Marcello Pera in Senato. 

Il relativismo, il cristianesimo e l'occidente

http://www.adversus.org › nro10-11 › dossier
PDF
di M PERACitato da 8[N. del E.] Lección magistral tenida el 18 de mayo de 2004, ... Ha scritto di recente il Cardinale Joseph Ratzinger che «il relativismo in certo qual modo è .. 

Il relativismo, il Cristianesimo e l'Occidente - Senato

https://www.senato.it › Leg14 › 4171 › atto_presidente...

All'inizio del suo celebre saggio L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, Max Weber si pose la seguente questione: (M. Weber, L'etica protestante e lo .. 

venerdì 30 dicembre 2022

VITTORIA 4 A 3 CONTRO LA GERMANIA CAUSA DELLA VITTORIA DEL BRASILE

L'Italia batté la Germania 4 a 3 nei supplementari della partita giocata nei mondiali del 1970 in Messico. Fu una battaglia epica per quei 30 minuti in più. I tempi regolamentari erano terminati 1 a 1 perché, dopo il gol di Boninsegna nel primo tempo sfortunatamente nell'ultimo minuto dei due minuti e mezzo di recupero concessi dall'arbitro pareggiò per la Germania Schnellinger con una scivolata di piede. Si disse che l'arbitro era andato oltre i due minuti di recupero. Quello sfortunato pareggio fu determinante per la successiva sconfitta 4 a 1 subita dall'Italia ad opera del Brasile di Pelé che segnò la prima rete con un colpo di testa con cui al 19° minuto del primo tempo riuscì a superare il roccioso Burgnich, che, a causa della maggiore forza di gravità dovuta al suo maggiore peso, come disse lo stesso Burgnich, dopo la sua elevazione per colpire la palla di testa ritoccò terra prima di Pelé per una frazione di secondo incalcolabile. Fu quella di Pelé una rete maramaldesca. Ma nonostante ciò vi fu un contropiede dell'Italia che pareggiò al minuto 37 del primo tempo. La vittoria dell'Italia contro la Germania è ricordata come la partita del secolo in una grande targa nello stadio Atzeca dove si svolse la memorabile partita contro la Germania con rovesciamento dei fronti. Fu determinante l'ultimo gol, segnato da Rivera che aveva sostituito Mazzola nella famosa staffetta che aveva voluto il C.T. Valcareggi. Vi fu l'illusione che l'Italia potesse battere anche il Brasile. In tutta l'Italia vi furono cortei per festeggiare la vittoria dell'Italia contro la Germania. Mi ricordo che furoreggiava a Cagliari un corteo che gridava scandendo: o-lio, o-lio, olio mi-ne-rale, domenica l'Italia diventerà mondiale. Anche perché in quella squadra vi erano ben 4 giocatori del Cagliari, che nel 1969-70 vinse il suo unico scudetto: Albertosi, Cera, Domenghini e Gigi Riva (e Boninsegna proveniva dal Cagliari prima della sua cessione all'Inter). E in effetti l'Italia non era inferiore al Brasile. Il primo tempo si concluse infatti in parità con 1 a 1. La grande fatica dei tempi supplementari occorsi per battere la Germania si fece sentire nel secondo tempo della partita contro il Brasile, anche perché l'Italia aveva avuto meno tempo, solo tre giorni, per smaltire la grande fatica della vittoria contro la Germania. Senza il pareggio della Germania all'ultimo minuto dei due minuti e mezzo di recupero nei tempi regolamentari non vi sarebbe stata l'ulteriore fatica dei tempi supplementari, anche se rimasti nella storia con il 4 a 3 della vittoria italiana. E quasi certamente Pelé, molto più basso di Burgnich, non sarebbe riuscito a superarlo in elevazione per colpire la palla di testa segnando la prima rete. Seguì il pareggio dell'Italia nel primo tempo. Ma nel secondo tempo non vinse la maggiore bravura del Brasile ma la maggiore stanchezza dell'Italia. E al 2 a 1 a favore del Brasile era normale che venissero a mancare le reazioni psicofisiche dell'Italia. Ciò per ridimensionare la vittoria del Brasile nel 1970 in Messico, che fu anche il terzo mondiale vinto dal Brasile di Pelé più per fortuna che per valore. Quel mondiale rimase giustamente famoso non per la vittoria del Brasile di Pelé ma per la vittoria dell'Italia contro la Germania.

Cliccare sopra per ingrandire.         

Partito del secolo
Commemorative plaque Aztec Stadium.jpg
Targa commemorativa dell’incontro allo stadio Azteca

giovedì 29 dicembre 2022

RATTRISTATO PER LE NOTIZIE SUL GRANDE PAPA BENEDETTO XVI

Contro il relativismo dell'attuale papa che, da ignorante in fatto di dottrina, è giunto a chiamare i musulmani "nostri fratelli", Benedetto XVI ebbe il coraggio di dire la verità sui musulmani nella sua famosa Lectio magistralis tenuta a Ratisbona (Regensburg), suscitando una protesta mondiale da parte degli islamici, che volevano nascondere la loro impostura. Ecco il testo integrale della Lectio.Da cui traggo quanto segue.

"Il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue... Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…" 

Incontro con i rappresentanti della scienza nell'Aula Magna ...

12 set 2006VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MÜNCHEN, ALTÖTTING E REGENSBURG (9-14 SETTEMBRE 2006). INCONTRO CON I

LA DISGRAZIA STORICA DEL CORANO -

23 dic 2018Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto ..

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PAPA FRANCESCO ANTIEVANGELICO: VUOLE RICONOSCERE L' ISLAM. Nel suo viaggio in Ungheria ha voluto riconoscere non solo l'ebraismo ma anche l'islam come .. 

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https://pietromelis.blogspot.com › 2017/11 › un-papa-c...
5 nov 2017Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto ..

mercoledì 28 dicembre 2022

CI SONO TROPPI CINGHIALI A CAUSA DELLA TURPE GENIA DEI CACCIATORI

Sono stati i vomitevoli cacciatori ad introdurre i cinghiali nelle campagne. Individui ripugnanti che considerano la caccia uno sport. Godono nell'uccidere anche animali affamati come i cinghiali. Gli animali carnivori uccidono per ragioni di sopravvivenza. I cacciatori uccidono solo per il piacere di uccidere.  Non sono uomini ma subanimali. E chi difende i cacciatori è complice di questi subanimali, la cui vita deve essere considerata inferiore a quella di un cinghiale. Non vi è sovrappopolazione delle specie selvatiche. Vi è sovrappolazione umana che crede di essere padrona della Terra. Le specie animali sono apparse sulla Terra prima della specie selvatica homo, che da specie selvatica alcuni milioni di anni fa cacciava per sopravvivere. I cacciatori sono rimasti al livello di una specie selvatica. Come il super cattolico Camillo Langone. E' una specie che coerentemente dovrebbe essere abbattuta. Il famoso cuoco Vissani (che ormai viene chiamato chef) è una figura veramente brutta per il suo grasso che gli cola da ogni parte. E' la peggiore pubblicità di ciò che cucina contro la salute. La Terra è sovrappopolata con i suoi 8 miliardi di individui. E' essa che dovrebbe essere abbattuta per ridurla di numero compatibilmente con il rispetto dell'ambiente, inquinato dagli allevamenti intensivi. Il cancro al colon e all'intestino è la giusta conseguenza dei carnivori. Ci si ricordi di ciò che diceva il vegetariano oncologo Umberto Veronesi. Gli animali erbivori non sono soggetti a tumori. Considerazioni dettatemi dalla trasmissione di Rete4 Controcorrente di oggi.         

martedì 27 dicembre 2022

CHE QUESTO GOVERNO NON TOLGA IL REDDITO DI CITTADINANZA...

...se non vuole una guerra civile. Esiste in tutti gli Stati europei questo reddito se pur chiamato diversamente. Un governo che ha regalato 400 milioni di euro alle squadre di serie A, cioè a squadre dove i calciatori vengono superpagati pur essendo essi dei parassiti della società, anche se ciò che ho detto può sembrare provocatorio. Ma a pensarci bene delle squadre di calcio si può fare a meno, mentre non si può fare a meno dei netturbini. Questa è una amara verità. E si vuole risparmiare togliendo il reddito di cittadinanza a coloro che non hanno lavoro. Perché non l'hanno? Non si dicano baggianate come quelle sentite da Vittorio Feltri, secondo cui se uno vuole lavorare il lavoro lo trova. Quali lavori può trovare? Lavori a tempo determinato, stagionali. Si attivi lo Stato per procurare un lavoro a chi non lo trova. Non si può pretendere che uno che ha faticato per prendersi una laurea debba fare un lavoro (per esempio da cameriere) per cui non è necessario alcun titolo di studio. Sarebbe pretendere una umiliazione da parte del laureato. Non ci si può affidare ad aziende private chiedendo ad esse di assumere dei disoccupati con l'incentivo della diminuzione delle tasse. Non può essere lasciata alla discrezione di una azienda privata l'assunzione di nuovi lavoratori. Chi ha perso il lavoro a circa 50 anni difficilmente troverà un lavoro. Sono privilegiati i giovani perché costano meno non avendo una anzianità di lavoro. Né si può pretendere che uno lasci la propria città o, comunque, il suo luogo di residenza per stabilirsi lontano da casa. Perché dovrebbe pagarsi l'affitto di una casa se è proprietario di casa. Il costo del reddito di cittadinanza è di circa 9 miliardi l'anno. Poca cosa a fronte di un bilancio annuale di circa 800 miliardi l'anno. Stia attenta la Meloni: non capisco come mai abbia avuto una relativa maggioranza. Ha votato il 60% degli aventi il diritto al voto. Di questo 60% ha preso il 25%. Pertanto essa con il suo partito ha raccolto i voti di una piccola minoranza. E' stata una vittoria di Pirro la sua. Piuttosto lei che aveva promesso il blocco navale per impedire il traffico delle navi ONG ci dica quanto ci vengono a costare i più che centomila invasori sbarcati in Italia e che continuano a sbarcare. PAROLAIA!  Se abolisce il reddito di cittadinanza è giusto che vi sia una rivolta nelle piazze e capiti quel che capita.      .     

domenica 25 dicembre 2022

MIGLIORI PLUTARCO E PORFIRIO RISPETTO AL GESU' EVANGELICO

Non si può festeggiare oggi (con una data presa in prestito dall'antichità romana che festeggiava il Sol Invictus) la nascita di un individuo che fu fatto passare come Dio incarnato nella seconda persona della trinità (il Verbo). Trinità desunta dalla trinità neoplatonica di Plotino: Uno-Intelletto-Anima del mondo. Nell'antichità precristiana, quella induista, si trova lo stesso mito del Dio che si incarna tramite la vergine Dvaki, da cui nacque Krisna. Nulla di nuovo. Traggo da un mio libro che, intitolato Scienza, filosofia e teologia e verrà pubblicato in gennaio dall'editore Rubbettino, quanto segue.    

Il maggiore pensatore neoplatonico prima di Plotino fu Plutarco, nato nel 46 d. C. Contro le argomentazioni degli stoici, secondo cui, se gli animali partecipassero della ragione naturale, e dunque del diritto, l’umanità perirebbe non potendo usufruire dei vantaggi provenienti dai “comodi avuti dalle bestie”, Plutarco ribatte che l’uomo può vivere senza uccidere animali indifesi o divertendosi con la caccia, che oltre che ingiustizia, è mancanza di equilibrio della mente. Plutarco rileva come la concezione stoica giustifichi  una forma di dominio dell’uomo sulla terra. Essa predica l’esistenza di un Logos universale, la virtù, ma poi non sente il dovere di offendersi di fronte a cadaveri presentati come cibo. Gli animali non umani sono migliori perché nessun cavallo rende schiavo un altro cavallo o un leone un altro leone. [1] Mentre gli altri animali si astengono dal cacciare ogni specie e “fanno la guerra soltanto per necessità di cibo”, l’uomo è l’unico animale che, cibandosi di tutto, rimane castigato da molte e lunghe malattie.[2] 

In Iside e Osiride Plutarco dimostra di avere  conoscenza di Zarathustra, oltre che di Platone,  e in Del mangiar carne scrive che non la guerra, come pensò Teofrasto, ma l’aridità della terra portò gli uomini a incominciare a cibarsi di cadaveri. Ed oggi i cuochi, dice Plutarrco, sono “pasticceri di cadaveri” con cui si adornano le mense, dopo averne mascherato con arte l’odore. La civiltà è dominata dalla follia. Si iniziò con gli animali selvatici “sino ad uccidere il bue nostro operaio, la pecora che ci veste, il gallo guardiano della casa, e così a poco a poco, cresciuta l’insaziabile cupidigia si pervenne al sangue, agli omicidi, alle guerre” (Del mangiar carne).[3] La mancanza di giustizia si accompagna sempre alla cultura dell’alimentazione carnea. Il messaggio di Plutarco ai posteri è: “ Combatterete uniti contro quelli che privano gli animali dell’uso della ragione e del discorso”.[4]  Il filosofo deve avere la funzione di ampliare l’ambito del riconoscimento della giustizia. Plutarco, vegetariano, visse 79 anni.

Fu il suo allievo prediletto Porfirio ad affrontare il tema riguardante la vita degli animali. Conoscitore dei Vangeli e in polemica con i cristiani, l’imperatore Costantino comminò la pena di morte per chi fosse stato trovato in possesso di un libro di Porfirio.[6] Dai libri superstiti dell’opera Contro i cristiani risulta un attacco di Porfirio nei confronti di S. Paolo, che nella Prima lettera ai Corinti aveva scritto che i cristiani non dovevano farsi scrupolo di mangiare tutto ciò che usciva dai mattatoi. In Sull’astinenza dalle carni Porfirio riprendeva la tradizione neopitagorica e neoplatonica della giustizia cosmica come mezzo del ritorno del mondo a Dio. Secondo Porfirio fu il massacro degli animali a predisporre gli uomini, ormai avvezzi ad uccidere, ad uccidersi tra loro in guerra, perché identiche furono le armi. La guerra nacque per la bramosia di possedere di più estendendo agli uomini l’ingiustizia già commessa nei confronti degli animali. Le guerre nacquero dopo la fase dell’agricoltura e coincise con quella successiva dell’allevamento, che portò ad impadronirsi contemporaneamente del bestiame e delle terre altrui. Così si è formata la civiltà del dolore.

La carne è il veicolo dei dèmoni malvagi che allontanano l’uomo dalla perfezione divina. Da ciò le colpe degli ebrei, contro cui devono ergersi i filosofi per liberare gli uomini dall’orrore del togliere la vita agli animali, capaci anche di un “discorso interiore”, perché più vive sono le sensazioni e più sensati sono gli animali, i quali sono “ragionevoli per natura”, non nascendo la loro ragione principalmente dall’apprendimento, come quella degli uomini. Ucciderli gli animali per divorarli significa sovrapporre un ordine umano a quello divino, riempiendo la terra di dolore inutile. Porfirio, vegetariano, nacque nel 233 e visse 72 anni.

sabato 24 dicembre 2022

LA GRANDE ABBUFFATA DEL CENONE DI NATALE FESTA PAGANA

La gente si abbuffa riducendosi la vita con il troppo mangiare. Chi vuol vivere a lungo deve ricordarsi del detto da me modificato: ne uccide più il palato che la spada. Poveri agnelli maschi finiti cadaveri nelle mense dei complici degli assassini degli agnelli maschi perché non sono produttivi. Odio i pastori. Riporto sotto i passi di un mio libro thriller in cui distruggo Francesco d'Assisi contrapponendolo a San Francesco da Paola, vegano e vissuto circa 90 anni, mentre quello di Assisi visse solo 44 anni. Da quel fanatico Francesco d'Assisi prese il nome questo papa, che da vigliacco non è mai voluto tornare in Argentina perché da arcivescovo di Buenos Aires rimase in silenzio, e dunque complice della feroce dittatura argentina di Videla che faceva caricare gli oppositori su un aereo dopo essere stati sedati per scaricarli in mare.   

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titolo: "E giustizia infine fu fatta - Sette giudici uccisi in sette giorni." collana: temalibero autore: Pietro Melis ISBN 978-88- 97424-72-7

E questo dio barzelletta sarebbe diventato poi il Padre nella trinità cristiana, ricavata, quasi con un copia e incolla, dalla triade neoplatonica Uno-Intelletto-Anima del mondo, trasformata in Padre-Intelletto (o Verbo)-Spirito Santo. Che ridere, che ridere! Poi, ancora, questo stesso dio, ridotto al silenzio nei Vangeli – aveva parlato troppo nell'Antico Testamento, e ogni volta che parlava erano sciagure – si stufò di essere costretto al silenzio dentro la trinità, in cui parlava solo il figlio, l'Intelletto (di cui Gesù sarebbe stato l'incarnazione), e ne uscì trasformandosi in Allah aggiungendo sin dall'inizio il proselitismo con le guerre di invasione! Che disgrazia, che disgrazia!

Eppure, tra poco mi toglierò una curiosità stando sulla soglia del nulla.

Quale? Gli domandò il cappellano, a sua volta incuriosito.

So che cadrei in una contraddizione se dicessi che tra poco saprò la verità. Ma non vi è via d'uscita, cercò di spiegarsi il prof. Petix. Se vi è una qualche forma di sopravvivenza dopo la morte tra poco lo saprò. Ma se non ve ne è alcuna come farò a saperlo stando nel nulla? Mi consola solo la curiosità. Ecco l'unico beneficio che si ha stando per lasciare la vita. La curiosità suprema sulla soglia della morte. Già in un dialogo teologico scritto vent'anni fa, e mai pubblicato, avevo espresso questo impossibile pensiero: mi sarebbe piaciuto affacciarmi oltre la vita per sapere se vi fosse il nulla. Affacciarmi al nulla anche solo per un attimo per sapere se esistesse il nulla. E poi avrei accettato di cadere dentro di esso annullandomi per sempre. Strano pensiero, vero? Ma se esistesse solo la sopravvivenza dell'anima umana e non anche quella degli animali non umani, almeno di quelli dotati di coscienza, che me ne farei? Dovrei rinunciare per sempre a rivedere i miei unici grandi affetti che sono stati i cani e i gatti? Dovrei stare per l'eternità in compagnia unicamente di un'umanità, di cui non me ne è importato mai alcunché?

Perché, lo interruppe il cappellano, non le farebbe piacere rivedere i suoi genitori?

Il prof. Petix ebbe una smorfia di fastidio. Di che li dovrei ringraziare? Di avermi fatto nascere per condannarmi a morte in questo mondo privo di certezze e pieno di crudeltà e di ingiustizie ed essere privato in un aldilà dei miei affetti veri, non umani, avuti in vita? Ma chi se frega dei genitori! Un aldilà popolato solo da anime umane mi sarebbe tremendamente insopportabile. Anzi, mi farebbe schifo. Sarebbe un mondo assai povero, perché privato di altre forme di vita, e non renderebbe giustizia a tutte le sofferenze degli animali vittime della crudeltà umana, a incominciare da quelli uccisi nei mattatoi. Sarebbe un mondo che premierebbe ancor di più l'ingiustizia. Ma lei tutto questo non lo può capire a causa del suo cristianesimo.

Vi è stato un papa, Paolo VI, obiettò il cappellano, che disse ad una bambina, addolorata per la perdita del suo cane, che un giorno l'avrebbe rivisto nell'aldilà.

Pura frase consolatoria per una bambina, disse il prof. Petix. La realtà è che la dottrina cristiana esclude la sopravvivenza delle anime non umane. Altrimenti non si spiegherebbe l'assurdo che ciò che per la legge è (almeno sulla carta) reato, il maltrattamento degli animali, per la Chiesa non è nemmeno peccato di cui sia necessario confessarsi. Come me lo spiega?

In effetti, rispose il cappellano, questa rimane ancora una carenza inspiegabile. Ma si ricordi che vi è stato un grande santo, Francesco d'Assisi, che lei dovrebbe ammirare perché era amante di tutte le creature. E il nuovo papa ha assunto il nome Francesco anche per questo. E gli animalisti lo hanno ringraziato in piazza S. Pietro.

Per carità, rispose irato il prof. Petix. Non si continui a mitizzare questo individuo. Le gente deve sapere chi fosse veramente. Quegli animalisti disonestamente, a cominciare da Michela Vittoria Brambilla, hanno attribuito a questo papa una frase che egli non ha mai pronunciato: " A Pasqua non mangiate carne d'agnello o di capretto". Pura falsità. Non risulta affatto che il papa abbia pronunciato una simile frase. L'hanno voluto strumentalizzare, mentre sarebbe stato meglio se avessero detto la verità su Francesco d'Assisi e su questo papa inducendolo a prendere posizione contro le feste di sangue che sono il Natale e la Pasqua con strage di agnelli.

Ma lei allora fa finta di ignorare il famoso Cantico delle creature di S. Francesco, obiettò il cappellano.

Si vede che anche lei è poco informato su Francesco d'Assisi. Il tanto lodato Francesco d'Assisi, che si dice, mitologicamente, parlasse agli uccellini, pretendeva che nei giorni di festa vi fosse molta carne, come racconta il suo biografo Tommaso Celano. In questa biografia si legge:

"Un giorno i frati discutevano assieme se rimanesse l'obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale quell'anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come questo anche i muri mangino carne, e se questo non è possibile, almeno ne siano spalmati all'esterno".

Ahimè, questo sarebbe il santo che amava tutte le creature. Si rende conto?

E sa che papa Francesco ha detto che il suo film preferito è il Pranzo di Babette? E che cosa si mangia nel pranzo di Babette? Brodo di tartaruga e quaglie arrosto. E' stato dunque coerente nello scegliere come nome Francesco riferendosi Francesco d'Assisi. Chi si assomiglia si piglia. Ma io non mi faccio imbrogliare da tutti gli ebeti ignoranti che esultano per l'elezione di questo papa, che, oltre tutto, dice solo cose banali, dettate dal buonismo, apparendo per altro un ignorante a confronto del suo predecessore. Ma, si sa, le masse si fanno incantare dalla superficialità. Hanno bisogno prima di tutto di una faccia rassicurante, sorridente, dietro la quale si nasconde un vuoto di pensiero. Hanno bisogno di scemenze come quando il papa dice che "Dio è anche un papà perché ci perdona e ci ama, è un tesoro che non bisogna lasciare in un angolo della vita". Oppure quando dice che “Dio è nostro avvocato”. Presso quale tribunale? Di fronte ai giudici non può essere ascoltato, anche perché non parla. E dunque, se ci affidasse a lui, sarebbe l'avvocato delle cause perse. Inoltre, come può essere Dio un avvocato contraddicendo la sua figura di giudice supremo? Il suo predecessore non avrebbe mai detto simili scemenze. E poi questo papa si avvicina alla gente tendente le mani, accarezza i bambini e, per rendersi ancora più ridicolo, ma più ben voluto dagli scemi, rimette un ciuccio in bocca ad un neonato che stava piangendo per riscuotere applausi. E la notizia fa il giro del mondo. Ma le sembra serio tutto ciò? Questo è solo folklore, non è spiritualità, è teatro. Le masse hanno bisogno di emozioni, non di pensiero.

Il suo predecessore non sarebbe mai caduto così in basso. Per questo non suscitò mai tanti entusiasmi come l'attuale papa.

 

mercoledì 21 dicembre 2022

CONTRO L'UCRAINA CHE FA SOLDI CON L'UTERO IN AFFITTO

Sotto questo aspetto è preferibile la Russia, in cui è ammessa la Gestazione per terzi" solamente se la coppia (l'uomo o la donna)  risulti sterile, e solo in questo caso è ammesso che l'ovocita sia di una donna che lo fornisce ad una gestante. In ogni caso la pratica è proibita agli stranieri. In Italia la pratica dell'utero in affitto è un grave reato, e la destra, a cui l'anno scorso, con la Finocchiaro, in Senato, non si era opposta la sinistra, aveva richiesto che questa pratica venisse considerata reato universale, nel senso che due italiani che la pratichino all'estero siano pereseguibili anche in Italia. Ora la sinistra ha cambiato idea. In mancanza di tale approvazione hanno evitato il carcere un ex senatore del PD e il suo degno compagno. Sono andati due volte negli USA, che non sono un esempio di democrazia, anche per il sistema errato che consente di eleggere un presidente nonostante sia in minoranza nel voto popolare. I due omosessuali, l'ex senatore del PD e il suo compagno, che ha fornito lo sperma, sono andati due volte negli USA facendo nascere prima una bambina e poi un bambino, che non conosceranno mai la loro vera madre. Essi hanno pagato prima una donna che fornisse l'ovulo e poi un'altra che facesse da incubatrice dell'ovulo.  Tale pratica è anche crudele perché prevede che lo sfortunato neonato debba essere separato subito dalla falsa madre se questa ha ricevuto un ovulo da un'altra donna. Crudelmente i due hanno preteso che il neonato fosse subito separato dalla falsa madre perché non si affezionasse ad essa nell'allattamento, che dunque è dovuto avvenire artificialmente. L'ex senatore pretende di essere riconosciuto come padre adottivo essendo stato il suo compagno a fornire lo sperma. E tutto ciò anonimamente. Questo fatto può causare delle gravi turbe psichiche sin dalla nascita. Ciò comporta anche che i due disgraziati balmbini non potranno mai avere, tra le altre cose, una anamnesi medica per sapere quali malattie possano avere ereditato da parte della vera madre che ha fornito l'ovulo. Ciò vale anche nel caso di due lesbiche che pretendano di sostituire un padre con una seconda falsa madre perché il disgraziato neonato non saprà mai chi sia il vero padre biologico. L'Europa dell'UE è sperabile che non introduca mai la pratica dell'utero in affitto. Ho appreso la notizia riguardante l'Ucraina da Rai news 24. Questa pratica ha diversi prezzi che partono da un minimo di 19.000 euro a un massimo di più di 60.000 euro. Vi è stato un ampio dibattito in parlamento, dove la sinistra si è accodata, meno male, alla destra nel non opporsi alla richiesta del reato universale. La presidente del Consiglio europeo Ursula von der Leyen ha proposto l'introduzione di tale pratica nell'UE. Ma fortunatamente sinora non ha trovato ascolto, anche perché vi è la forte opposizione del gruppo dei conservatori.   L'Europa dell'UE è sperabile che non introduca mai la pratica dell'utero in affitto. Bisogna distinguere il caso in cui una donna si offra offrendo anche il suo ovulo dal caso in cui la donna funzioni solo da incubatrice dell'ovulo di un'altra donna. Questo secondo caso è anche più grave. Infatti nel primo caso è facile sapere chi sia la vera madre biologica. La quale poi dovrebbe crudelmente rinunciare a considerarsi madre a favore di una coppia di omosessuali che è difficile definire uomini. Più spesso avviene che la donna venga fecondata da un ovulo di altra donna, e questo è molto più grave perché rende praticamente impossibile sapere chi sia la vera madre. Nel caso di due lesbiche lo sperma donato anonimamente rende impossibile conoscere il padre biologico. E questo dovrebbe essere considerato un reato grave.           

lunedì 19 dicembre 2022

UN PAPA ANTIEVANGELICO: PARLA SOLO DELL'ALDIQUA E MAI DELL'ALDILA'

Riceve persino una delegazione della CGL in Vaticano dicendo che le donne debbono avere eguale retribuzione. E' persino un fascistoide nel chiedere che gli italiani scopino di più ma solo per fare figli perché secondo lui vi è "un deserto demografico". Incredibile. Diceva le stesse cose Mussolini, che aveva posto una tassa sugli scapoli sul presupposto che la potenza nazionale fosse proporzionale alla sua popolazione. Sì, per mandarne di più in guerra. Questo papa è uno sconsiderato. Non basta l'invasione dall'Africa che ha aumentato la popolazione straniera. Vuole che aumenti anche quella italiana, non considerando che maggiore è la popolazione e maggiore è la disoccupazione. Soprattutto in un territorio come quello italiano che è già sovraffollato avendo ben 60 milioni di abitanti italiani. A parte quelli stranieri. E' un papa che si occupa solo di questioni politiche. Ormai l'inferno, il purgatorio e il paradiso sembra che non esistano più. Ci dica in che cosa consista l'aldilà, se esistano pene eterne, pene temporanee o beatitudine eterna. E in che cosa consisterebbe la beatitudine eterna per evitare una noia eterna? Queste sono le domande a cui dovrebbe rispondere. I Vangeli sono stati scritti non per mutare le situazioni politiche ma per guadagnarsi l'immortalità nella beatitudine o nella condanna. Non si dice mai se la condanna debba essere eterna. Domande simili lo metterebbero in difficoltà. Non saprebbe che cosa rispondere. E allora si ripara in tutte le questioni riguardanti l'aldiqua. Bisognerebbe buttargli in faccia il Discorso della montagna dove sono prediletti nell'aldilà gli affliti, i perseguitati, coloro che soffrono a causa dell'ingiustizia nell'aldiqua. E la carità non può essere imposta con le leggi dello Stato, ma privatamente e in segreto (non sappia la sinistra quel che fa la destra) altrimenti non si ha alcun premio presso Dio. Sarei curioso di sapere che cosa risponderebbe questo antievangelico.

IL DISCORSO DELLA MONTAGNA (Matteo, 5-7)

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IL DISCORSO DELLA MONTAGNA. (Matteo, 5-7). 51Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

         

IL CASO LANDO BUZZANCA

La compagna, più giovane di 35 anni, si batte contro i figli di Buzzanca. Il motivo? Questioni di soldi. Avevano sempre osteggiato la relazione con la compagna. Non volevano che il padre sposasse la compagna per non dividere con lei l'eredità. Ma perché Buzzanca ha aspettato tanto sapendo che per lo Stato una relazione non consacrata dal matrimonio non ha alcun valore? La legge antibadanti voluta dalla Lega (quando era Lega nord di Bossi) voleva impedire che un matrimonio avesse valore se la differenza di età era superiore ai 20 anni e il matrimonio non aveva avuto una certa durata (non ricordo quanto). Si voleva impedire che la badante potesse cinconvenire, raggirare, un anziano, come se l'anziano non potesse più essere capace di intendere e volere. Ma la Corte Costituzionale cancellò questa legge dicendo giustamente che lo Stato non poteva intromettersi per stabilire se il matrimonio fosse avvenuto solo per interesse economico e per circonvenzione di incapace. E qualche sentenza equiparò una relazione con convivenza durata molti anni al matrimonio. Stando così le cose perché Buzzanca non ha sposato la sua compagna per vincere l'ostilità dei figli?

Il figlio di Lando Buzzanca: le recenti polemiche per la sua ...

12 ore faLando Buzzanca, l'accusa della compagna: "Una morta annunciata". La lunga battaglia tra gli eredi. di Valentina Lupia. 

Chi era Lando Buzzanca: i film, la malattia e la polemica tra la ...

9 ore faL'attore è morto al Policlinico Gemelli di Roma, aveva 87 anni. Attore siciliano era già da tempo alle prese con una malattia invalidante che lo ..

domenica 18 dicembre 2022

MEZZA ITALIA BATTE PIU' DI MEZZA AFRICA FRANCESE AI RIGORI

Mezza Italia perché molti giocatori argentini sono di origine italiana: Messi, Lautaro, Romero, Dybala. Il nonno di Dybala, Bolesław, il più giovane di tre fratelli, era polacco  ed emigrò in Argentina dopo la fine della seconda guerra mondiale; la sua famiglia ha anche ascendenze italiane grazie alla nonna materna, di origini napoletane, cosa che gli ha permesso di ottenere, il 13 agosto 2012, la cittadinanza italiana. L'Argentina non ha mai avuto in squadra un negro. Si parte da un 2 a zero nel primo tempo a favore dell'Argentina. Nel secondo tempo l'Argentina si culla nel vantaggio. Ne approfitta la mezza africa francese che ottiene un rigore con il mezzo africano (mulatto) Mbappé (a cui bisogna riconoscere la sua bravura anche nella sua corsa imprendibile) e a pochi minuti dai tempi regolamentari pareggia con un africano falso francese (debbo controllare dopo il nome). Ma Messi riporta in vantaggio la più di mezza Africa francese nei supplementari. Incredibilmente la mezza Africa francese pareggia. Macron in camicia si sbraccia applaudendo. Si va ai rigori. Una parata del portiere argentino e uno sbaglio di un africano falso francese dà un vantaggio di due rigori all'Argentina. Comunque una bella partita che ha visto la superiorità dell'Argentina nonostante il grave errore del C.T. argentino Scaloni che ha sostituito Di Maria e non ha utilizzato Dibala in tutta la partita, avendolo utilizzato solo negli ultimi minuti dei supplementari. Questa partita mi ricorda la vittoria nel 2006 dell'Italia contro la Francia grazie a Zidane che dà una testata a Materazzi. L'arbitro non se ne accorge ma Buffon corre a segnalargli la testata di Zidane, che viene confermata e pertanto Zidane viene espulso. Zidane paradossalmente fa vincere l'Italia ai rigori perché Zidane non avrebbe sbagliato quel rigore il cui sbaglio diede la vittoria all'Italia. Non ho mai capito perché una partita fondamentale debba terminare con la lotteria dei rigori. Mi ricordo che l'Italia nel 1968 vinse il campionato europeo prima pareggiando con la Jugoslavia e poi battendo la Jugoslavia con la ripetizione della partita grazie all'ingresso di Gigi Riva, soprannominato "rombo di tuono" da Gianni Brera per la potenza del suo tiro.              .