Ucraina: chi ha stracciato una pace possibile?
23-06-2023 – di Domenico Gallo
Nell’era della comunicazione, in cui siamo interconnessi con
tutto il mondo e possiamo ricevere qualunque notizia in tempo
reale, ancora una volta viene fuori che le Cancellerie delle
grandi potenze agiscono nel modo più occulto possibile e tengono
rigorosamente nascoste le loro scelte di guerra che passano sulla
testa dei popoli.
Credevamo che la diplomazia segreta, intessuta sulla pelle dei
popoli appartenesse al passato, come avvenuto durante la Prima
guerra mondiale quando, attraverso un Trattato segreto stipulato a
Londra il 26 aprile 1915, un piccolo re concordò, all’insaputa del
Parlamento e dell’opinione pubblica, l’entrata in guerra
dell’Italia, ben sapendo che avrebbe determinato la morte di
centinaia di migliaia di suoi sudditi. Invece adesso viene fuori
che le Cancellerie dei principali paesi occidentali si sono mosse
occultamente per sventare la pace, cioè per evitare che la
sciagurata impresa bellica intrapresa dalla Russia si potesse
rapidamente concludere con un accordo di pace, che ponesse le basi
per la convivenza pacifica fra le due Nazioni. In verità il 16
marzo 2022 il Financial Times svelava un piano di pace in 15
punti, fondato sulla conciliazione dei diversi interessi in campo,
che le parti avevano concordato nel corso dei negoziati
russo-ucraini in Turchia. Si trattava di una anticipazione
giornalistica, che non venne confermata dalle parti in causa. Però
se ne potevano dedurre delle tracce dalle dichiarazioni di
Zelensky e dei suoi più stretti consiglieri che, in più occasioni,
riconobbero che l’Ucraina poteva rinunziare all’ingresso nella
NATO e accettare uno status di neutralità. Già all’epoca, gli
osservatori più attenti, come Jeffrey Sachs (intervista al
Corriere della Sera del 1° maggio 2022) osservarono con sospetto
che, a fronte di queste proposte di pace, l’Amministrazione USA
aveva mantenuto un silenzio di tomba. In realtà non solo
l’Amministrazione USA, ma anche la Gran Bretagna, i vertici
dell’Unione Europea e le Cancellerie dei principali paesi europei
hanno mantenuto un silenzio di tomba, in ciò aiutati
dall’atteggiamento omertoso di quasi tutta la stampa che non ha
mai posto domande che potessero disturbare il manovratore.
Adesso sappiamo che le indiscrezioni del Financial Time erano più
che fondate: l’accordo di pace era stato raggiunto. Il 17 giugno,
ricevendo la delegazione dei leader africani, guidata dal
Sudafrica, il presidente russo Vladimir Putin ha reso noto che
durante le trattative tra le delegazioni ucraina e russa svoltesi
a Istanbul a fine marzo 2022, si era raggiunto un accordo molto
dettagliato che prevedeva come punto centrale la neutralità
dell’Ucraina e che, a seguito del ritiro delle truppe russe che
circondavano Kiev, la guerra sarebbe finita. Putin ha mostrato il
documento con la firma del capodelegazione dell’Ucraina. Subito
dopo l’avvenuto ritiro delle truppe da Kiev e Charkiv, secondo
Putin, l’accordo è stato stracciato dagli ucraini e gettato “nella
pattumiera della storia”. Il documento, in 18 articoli, era
denominato “Trattato sulla neutralità permanente e sulle garanzie
di sicurezza per l’Ucraina”. L’accordo non si limitava a petizioni
di principio, ma conteneva un allegato dettagliato con clausole
specifiche, fino alle unità di equipaggiamento da combattimento e
al personale delle Forze armate. Si trattava, pertanto, di un
accordo specifico, concreto, del tutto idoneo a porre fine alla
guerra.
Un indizio è la prova di un fatto ignoto che si desume da un
fatto noto. Qui il fatto noto è l’esistenza di un trattato di pace
che avrebbe posto fine alla guerra. Da questo fatto, non più
contestabile, si deduce che vi è stata un’attività segreta, che si
è sviluppata sulla pelle del popolo ucraino e degli altri popoli
europei per sventare la pace. I principali indiziati sono gli USA
e la Gran Bretagna, in quanto principali fornitori di armi
all’Ucraina. L’accordo non è stato attuato perché evidentemente
Biden e Johnson hanno posto il veto, assicurando a Zelensky che
gli avrebbero fornito una tale potenza di fuoco da rovesciare le
sorti del conflitto.
L’accordo non poteva essere sconosciuto agli Stati indicati come
garanti della protezione dell’Ucraina neutrale da ogni
aggressione, fra cui Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito,
Turchia; di conseguenza anche i vertici dell’Unione Europea ne
dovevano essere a conoscenza. Essendo a conoscenza dell’accordo
questi Stati e i vertici UE dovevano necessariamente essere a
conoscenza anche delle manovre poste in essere per sventare la
pace. Eppure hanno taciuto, hanno conservato un silenzio di tomba,
evidentemente condividendo quelle condotte che hanno istigato
l’Ucraina a stracciare l’accordo che i suoi stessi negoziatori
avevano firmato. Quando si fanno dei misfatti occorre tenerli
rigorosamente nascosti per poter conseguire lo scopo.
Lo scopo di inserire l’Ucraina nella grande “famiglia atlantica”,
evidentemente, valeva centinaia di migliaia di morti, l’ecocidio
dell’ambiente, sofferenze inenarrabili per le popolazioni coinvolte.
Nascondendo questa verità, che la guerra poteva essere fermata dopo
poche settimane dal suo scoppio evitando infiniti lutti, è stato
compiuto un tradimento in danno di tutti i popoli europei. Per
completare l’opera, anche adesso la notizia dell’accordo di pace
sventolato da Putin è stata tenuta rigorosamente segreta da TV,
giornali ed agenzie di stampa. Ma noi non possiamo tacere e la
urliamo sui tetti