Ha detto che non si può non essere contro la mafia altrimenti se ne è complici. Ha scoperto l'acqua calda. Ha detto inoltre che tutti i cittadini sono le Istituzioni. Che cretinata è questa? I cittadini subiscono le Istituzioni perché non ne sono partecipi. Si consideri per esempio la magistratura. Quale cittadino oserebbe dire da cretino che si sente rappresentato da giudici che non rispondono mai dei loro errori nemmeno quando la legge (lettera morta) sui "Provvedimenti disciplinari" prevede la sanzione per sentenze dettate da "ignoranza o vizi logici inescusabili"? I giudici non pagano mai di tasca propria. Gli esami quadriennali sono una buffonata perché consistono nell'esame delle sentenze che lo stesso esaminando presenta. E naturalmente presenta solo quelle non riformate. Conclusione: tutti promossi. I corvi tra loro non si mangiano. Bisogna abolire nelle sentenze civili e penali la scritta "In nome del polo italiano". E' una scritta scriteriata e scandalosa. Come si può coinvolgere il popolo italiano in una sentenza? Come se fosse il popolo italiano responsabile anche tutti i gravi errori compresi nelle sentenze. Di questo non ha tenuto conto il Mattarello, l'abusivo del Quirinale perché eletto in una precedente legislatura da una maggioranza risultata inesistente nella successiva legislatura. Bisogna riformare la giustizia e anche l'elezione del presidente della Repubblica con una riforma costituzionale. Il presidente della Repubblica deve essere eletto dal popolo diminuendo la durata della sua carica riducendola a 5 anni. In alternativa, l'attuale elezione del presidente della Repubblica da parte del parlamento dovrebbe far coincidere la sua durata con la durata della legislatura perché non rimanga in carica pur non esistendo più la maggioranza che lo ha eletto a causa della fine normale dei 5 anni della legislatura. E in caso di elezioni anticipate il presidente della Repubblica dovrebbe decadere dalla sua carica per evitare che egli rimanga in carica nonostante una nuova e diversa composizione del parlamento che non ne confermi la carica.
lunedì 31 maggio 2021
LE ULTIME CRETINATE DEL MATTARELLO
domenica 30 maggio 2021
TUTTA LA SCIAGURA POLITICA IN ITALIA SI CHIAMA PD
PD: Partito della Disgrazia
Risposte pertinenti e tempestive
Fonte: Kattoliko Pensiero
Il Partito Democratico di fronte alla crisi e alla pademia. - Falliscono imprese? Chiede lo ius soli. - Aumenta la povertà degli Italiani? Vuole il ddl Zan. - Migliaia di morti e imprenditori suicidi? Pretende tassa di successione. Il PD di Letta è una sciagura per l'Italia.
venerdì 28 maggio 2021
PARITA' DI COLORI: RIASSUME LA DISGRAZIA DEL RELATIVISMO CUL-TURALE
Famiglie arcobaleno, quote nere, DDL Zan, orientamento sessuale contro la dicotomia uomo-donna. Ecco il programma della falsa sinistra traditrice della classe operaia. Ormai cerca voti altrove preparandosi alla sua fine. Che ci sta a fare la Lega in questo governo con la perdurante invasione dall'Africa? Continuerà a perdere voti a favore di FdI che vuole il blocco navale di fronte alla Libia.
La sostituzione etnica (più chiaro di così!)
giovedì 27 maggio 2021
E' MORTA CARLA FRACCI
E chi se ne frega! Si può benissimo ascoltare le musiche da balletto, come quelle stupende dello Schiaccianoci e del Lago dei cigni di Ciaikovskij senza dover assistere allo spettacolo noioso dei ballerini. Mi sembra di avere assistito una sola volta ad una rappresentazione teatrale di musiche da balletto. CHE NOIA lo spettacolo dei ballerini. Chiudevo gli occhi per non dover essere distratto ascoltando la musica.
Danza macabra
mercoledì 26 maggio 2021
NAPOLEONE E HITLER VOLLERO L'UNITA' EUROPEA...
...a modo loro, anche se per un certo verso nello stesso modo: con la guerra in tutta l'Europa. Accomunati dall'avere invaso anche la Russia, che fu l'inizio della loro sconfitta. A Sant'Elena Napoleone disse che la cosa migliore che avesse fatto era stato il Codice civile, che, fondato su idee illuministiche, aveva cercato di estendere a tutta l'Europa anche a costo di tutte le guerre che fece. Tale codice è ancora in vigore in Francia. Hitler voleva unificare l'Europa liberandola dalla futura espansione del comunismo dell'Unione Sovietica. Due mesi prima di suicidarsi Hitler confessò di essersi pentito di avere voluto salvare ad ogni costo il fascismo che era stato la rovina del nazismo per aver dovuto impiegare inutilmente molte divisioni prima in Grecia, poi in Africa e in Italia sottraendole nella seconda metà del 1943 dal fronte russo, dove si sarebbe decisa la guerra. Il fascismo, alleato del nazismo, cooperò alla sconfitta del nazismo. Ma a sua volta il nazismo fu la rovina del fascismo. Si rovinarono a vicenda.
martedì 25 maggio 2021
I MORTI IN FUNIVIA: FESTINATIO ETIAM BONOS MULTOS PESSUMDEDIT
E' una frase dello storico romano Tacito (Annali, Libro 3 par. 66). Che tradotta significa: la fretta rovinò molti anche se buoni. Avevano fretta di porsi alle spalle la chiusura imposta dalla pandemia e riprendere la vita di prima. Dovevano pensare che dopo un lungo periodo di chiusura gli ingranaggi della funivia avessero bisogno di un serio collaudo. Che avrebbe dovuto consistere nel far funzionare la funivia caricando la cabina con un peso eguale a quello della massima capienza di essa. Il gestore è accusabile di non aver fatto prima questa prova. E più volte perché una sola prova non poteva bastare. Responsabili della morte dei bambini sono stati gli adulti, privi di criterio perché mancanti di previdenza.
domenica 23 maggio 2021
TENTATIVI DI SGUARDI SULL 'ALDILA'
Nel 1977 alla morte di mio padre (aveva 86 anni) per curiosità
frequentai un circolo di parapsicologia e mi diedi alla lettura di
riviste mensili quali Il giornale dei misteri e Arcana. Provai per curiosità anche
la psicofonia scoperta da Jürgenson e sviluppata da Raudive. Non ebbi
alcun risultato. Tra i miei libri di parapsicologia ho ritrovato un
testo di Ernesto Bozzano Gli animali hanno un'anima? e il famoso testo La vita oltre la vita di R. Moody. Non riesco a ritrovare il libro di
Giorgio Di Simone Rapporto dalla dimensione X. Era la prima edizione del 1973. Forse
l'avevo prestato. Ora si ritrova nell'ultima recente edizione. Esso conteneva allegato (e ancora si dice che lo contenga nelle ultime edizioni) un piccolo disco riportante voci
dall'aldilà. In Italia una signora, Gabriella Alvisi Gerosa, che
scriveva ne Il giornale dei misteri, diceva di avere sperimentato
positivamente la psicofonia, consistente nella registrazione su un magnetofono di voci provenienti da un asserito aldilà, per parlare con la figlia morta da qualche
anno. Ero stato invitato più volte ad assistere a sedute spiritiche che venivano organizzate in una villetta lontana da Cagliari. Poiché sarei dovuto rimanere a dormire di notte in una dependance della villetta o tornare solo in città preferii non accettare gli inviti. Riporto in sintesi i racconti fattimi dal medium del circolo di parapsicologia. Mi raccontò di fenomenoni di
smaterializzazione e rimaterializzazione di oggetti. Di oggetti che
attraversavano i muri, di apparizioni di fantasmi che parlavano
direttamente, non attraverso la voce del medium. Provai in casa con dei conoscenti con la telescrittura senza avere
risultati concreti. Frasi senza senso. Solo una volta in casa di conoscenti che praticavano la telescrittura ebbi un risultato sorprendente. Dopo la morte di mio padre cercavo una perizia di parte (fatta dall'ing. Domenico Cellesi) da produrre in Corte d'Appello per smontare la perizia d'ufficio nella causa con cui riuscii a vendicare mio padre che era stato truffato dai soci nella sua partecipazione alla proprietà del cinema Corallo avendo mio padre portato in società la proprietà del terreno su cui sarebbe stato costruito il cinema negli anni 1961-62. La perizia di ufficio era stata fatta da un ingegnere (Iolao Farci) colluso con uno dei soci che era anch'egli ingegnere, come lo era, d'altronde, anche mio padre. Ebbi la fortuna di trovare in Corte d'Appello un giudice (Oliviero Mighela) che in base alla perizia di parte riconobbe che il costo della costruzione del cinema era stato artatamente gonfiato nei costi delle singole voci per mettere in recessione la partecipazione di mio padre nella società. La vittoria mi permise di avere nel 1991 (dopo la vittoria ulteriore in Cassazione) un risarcimento di un miliardo di lire. I soci truffatori preferirono cedermi tutte le quote di proprietà del Cinema a compensazione del miliardo di lire. Ecco perché era fondamentale trovare la perizia di parte. Ma non riuscivo a trovarla. Ebbene, nella seduta di telescrittura in casa di miei conoscenti uscì la frase: cerca in un tiretto del comò della mia stanza in una busta gialla dentro una cartella azzurra. Tornato a casa assai scettico cercai in tutti i cassetti inutilmente. Stavo per arrendermi quando mi venne il dubbio di non avere cercato bene. Riprovai e mi vennero dei brividi. La perizia si trovava in un tiretto nascosta sotto la biancheria in una busta gialla chiusa in una cartella azzurra. Chi poteva pensare che la perizia si trovasse proprio sotto la biancheria di quel tiretto? Senza quella telescrittura non avrei potuto vincere la causa in Corte d'Appello perché non avrei potuto mai immaginare che la perizia di parte si trovasse proprio dove mi era stato detto.
Questo post mi è stato ispirato dal buddismo di Franco Battiato, autore del libro Sguardi sull'aldilà tratto da un film documentario. Ho fatto delle ricerche sul buddismo e, dati i diversi indirizzi all'interno del buddismo, non è chiaro se il Buddha concepisse l'immortalità di tutte le forme di vita. Non ho capito bene la differenza tra reincarnazione, negata dal buddismo, e rinascita. Sembra che dopo la morte vi siano delle rinascite intese però come perdita del Sé individuale. Che significa? Per me rimane una domanda FONDAMENTALE: se è unica l'origine di tutte le forme di vita (questa è una verità scientifica ormai incontrovertibile)come mai esisterebbe solo l'immortalità dell'anima umana? E le maledette zanzare e le schifose zecche hanno anch'esse un'anima immortale? Se non si risponde a questa domanda rimane fondato il dubbio sulla sopravvivenza della sola anima umana. E tuttavia coltivarono lo spiritismo uno scienziato come Oliver Lodge e filosofi come il pragmatista William James e lo spiritualista Henri Bergson. Non basta. Il coscopritore dell'evoluzione biologica fondata sulla selezione naturale Alfred Wallace non sapeva spiegarsi la relativa velocità con cui si sarebbe evoluto il cervello umano e trovò alfine la spiegazione in un intervento diretto di Dio che avrebbe agito direttamente sull'ulteriore evoluzione del cervello umano. Dopo di che Wallace si diede allo spiritismo. Darwin, pur riconoscendo che Wallace era arrivato alla teoria dell'evoluzione indipendentemente da lui, gli scrisse in una lettera: tu hai ucciso il nostro comune figlio. Mi domando se il filosofo Emanuele Severino per altra via, partendo dall'eternità dell'essere di Parmenide per arrivare all'eternità degli enti, per cui la vita è un apparire per disparire dalla visualità e riapparire in essa, abbia ripercorso una concezione buddistica pur nella sua diversità dal buddismo in fatto di reincarnazione. Per il buddismo il ciclo delle rinascite (che avvengono dopo che si è persa con la morte la coscienza del Sè individuale) termina con la fine delle rinascite per il congiungimento del Sè con lo Spirito universale come conseguenza di una vita percorsa dall'illuminazione accompagnata dal nirvana, o rinuncia alle passioni del Sé individuale che sono cause della sofferenza. Lessi recentemente un libro di Roberto Giacobbo Aldilà. La vita continua? In esso, tra tante asserite prove di un aldilà, si racconta di bambini che hanno la memoria (che poi perdono crescendo) di luoghi che non avevano mai visitato e che tuttavia erano capaci di descrivere esattamente per averli conosciuti in una vita precedente e che furono poi verificati.
venerdì 21 maggio 2021
KANT PREVIDE LA CONTRADDIZIONE DELL'ATTUALE UNIONE EUROPEA
Non possono esistere gli Stati uniti d’Europa, come se si trattasse degli Stati Uniti d’America, costruiti su un terreno storico vergine, perché non può esistere un’unica legislazione se non espropriando ciascuno Stato della sua, con il risultato di rendere soverchiante la potenza dello Stato più forte, lasciando quelli deboli senza difesa legislativa, come già osservò il filosofo Kant (Per la pace perpetua, 1795), il quale prevedeva per l’Europa, data anche la mescolanza di popoli e di lingue, una confederazione fondata su principi comuni e non una federazione di Stati con una legislazione comune, precisando che “le leggi, a misura che aumenta la mole del governo, perdono di forza e cadono da ultimo in preda all’anarchia”.
Una federazione di Stati, secondo Kant, sarebbe una contraddizione perché vi sarebbe il rapporto di un superiore (il corpo legislativo) ad un inferiore (il popolo), che è possibile solo all’interno di uno Stato, non in una federazione di Stati, in cui un popolo subirebbe il diritto, e perciò il potere, derivante dagli Stati più forti, mentre perderebbe il suo proprio diritto. Inoltre “la fusione di tutti questi Stati per opera di una potenza che soverchi le altre” porterebbe ad “un dispotismo senz’anima a misura che aumenta la mole del governo”
In una democrazia liberale i destinatari del diritto debbono ritenersene anche gli autori, mentre la cosiddetta unità europea è soltanto una costruzione burocratica che si autoprogramma svuotando il principio di legittimazione che si fonda sulla volontà popolare di ogni Stato.
Queste frasi sono tratte da
Roba da Sardi, ve la do io la Sardegna - Pietro Melis ... - IBS
cicorivoltaedizioni_Roba_da_sardi
Come trasformare la Sardegna nella regione più ricca d ...
DDL ZAN: SE UN ATLETA UOMO UN GIORNO SI SENTE DONNA...
...perché cambia il suo orientamento sessuale avrà il diritto di gareggiare con le donne visto che tra gli uomini non era mai riuscito ad avere un minimo di successo? Nessuno che abbia mai avuto il coraggio di fare questa domanda ai sostenitori del DDL Zan senza prevederne le pazzesche conseguenze. Pensate: una falsa donna che con il corpo maschile riesce a vincere gare femminili liberandosi delle sue frustrazioni passate. E in quale gabinetto orinerà? In quello delle donne? La soluzione sarebbe facile: metterlo alla prova del gabinetto. Se è in condizione di farla in piedi deve essere estromesso dalle gare femminili e anche dai gabinetti per donne. Alla faccia del ridicolo DDL Zan sulla difesa dell'identità di genere. E infine: come la mettiamo con l'anagrafe? Se risultasse avere conservato il membro maschile può essergli cambiato il nome da maschile a femminile? Questo dovrebbe essere detto in Senato per ridicolizzare la difesa dell'identità di genere.
mercoledì 19 maggio 2021
NOVITA' DA PAPA FRANCESCO: DIO NON E' CATTOLICO
Papa Francesco ha detto che Dio è verità e quindi non è compatibile con
tutte le religioni. Poi si va a scoprire che la religione giusta non è
neanche quella sua, però la gente muore orgogliosa di credere in cose
false. E qual è la religione giusta? Cattolico significa universale. Se Dio non è cattolico allora tutte le religioni sono false. Agostino ha scritto che fuori del cristianesimo (allora non esistevano confessioni cristiane come poi quelle protestanti) non vi era salvezza ma solo "massa dannata". Eppure Agostino, involontariamente padre della Riforma luterana e calvinista per il suo avere sostenuto la predestinazione svilendo le opere, è considerato tuttora il più grande Padre della Chiesa Cattolica. Come si giustifica? Me lo sono sempre domandato ma non sono mai riuscito a darmi una risposta.
martedì 18 maggio 2021
LE DUE FACCE DI FRANCO BATTIATO
Una quella della canzone che ricalca la musica leggera. Comunque assai bella. Contro gli sconci delle canzoni di Sanremo. L'altra è quella che può essere considerata entro la musica classica per il suo lirismo. Mi sono sempre domandato che studi di musica abbia fatto per essere stato capace di armonizzare non soltanto, per esempio, le più famose canzoni quali LA CURA o POVERA PATRIA ma anche opere liriche tra cui Genesi rappresentata nel 1987 al Teatro Regio di Parma e Gilgamesh rappresentata nel 1992 al Teatro dell'Opera di Roma. Ma non trovo che abbiano avuto repliche. Onore al merito di Battiato per avere ignorato la musica ATONALE inascoltabile. Ciò significa che solo rimanendo entro la tradizione della musica TONALE la musica rimane ascoltabile. Per me, comunque, la canzone migliore rimane CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE. E se non è la migliore è comunque quella ascolto più volentieri. Ho notato che aveva una estensione vocale assai limitata. Ma ciò non gli impediva di avere una voce calda e suadente. Vorrei dire la mia verità circa una terza faccia: tranne le poche canzoni che lo hanno reso famoso le altre sono una noia. Era vegetariano e disse a questo proposito una frase che mi rimase impressa: chi fuma manda il fumo nei polmoni, ma chi mangia carne introduce dentro il suo corpo il delitto. Era buddista e credeva nella reincarnazione. Ma a che serve reincarnarsi se non si ha memoria della vita precedente? E' come nascere per la prima volta. E se si ha la disgrazia di nascere in condizioni peggiori?
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lunedì 17 maggio 2021
PERCHE' ABOLIRE LA LIBERTICIDA LEGGE MANCINO
Essa confonde la libertà di espressione del pensiero con l'istigazione alla discriminazione e alla violenza. Essa è stata ispirata originariamente soprattutto dall'intenzione di abolire qualsiasi associazione o partito che si ispiri al fascismo. Nella Costituzione vi è un articolo che è compreso tra le disposizioni transitorie. Esso dice:
LEGGE 205/1993 del 25 giugno 1993, n. 205 - Conversione in ...
domenica 16 maggio 2021
MARCELLO VENEZIANI: OFFENSIVO DIRE NERO INVECE CHE NEGRO
Ma si rendono conto, i retori dell’integrazione, che nero è sempre stata – salvo per i fascisti, i preti e la nobiltà nera – una connotazione negativa? Nera è la morte, il lutto e la sfortuna. Nero anzi noir è l’horror, nera è la cronaca dei delitti, nero è il lavoro sfruttato e l’evasione (ma il rosso in bilancio è peggio). Nero è il buio, nero è l’uomo cattivo dell’infanzia, nera è la giornata disastrosa. Nero è il tempo brutto, il gatto che porta male, il corvo funesto e l’abito dello iettatore. Nero è il futuro negativo, nera è la maglia della vergogna, nero è il volto dell’incazzatura, nera è la minaccia: ti faccio nero. Nera è l’anima del malvagio. Possibile che con questi precedenti si celebri come un progresso la promozione del negro a nero? Peggio di nero, è vero, c’è solo la definizione di uomo di colore, come se lui fosse un pagliaccio variopinto e noi degli esseri incolori. Più rispetto per i negri, i chiari e i chiaroscuri.
6 ago 2018 — Ma che razza di bestia è il razzismo? Proviamo a uscire dalle rozze polemiche che sommergono la politica e i media e fanno del razzismo ..
sabato 15 maggio 2021
DDL LEGGE ZAN LIBERTICIDA: VOGLIAMO RIMANERE LIBERI
Vogliono sostituire la differenza BIOLOGICA tra maschio e femmina con l'orientamento sessuale per cui dovrebbe valere solo la dichiarazione di sentirsi appartenere ad un sesso piuttoso che a quello contrario. ASSURDO. Come la mettiamo allora con l'anagrafe? Uno si presenta all'ufficio anagrafe e dichiara di sentirsi machio e non femmina o viceversa. Che deve fare l'impiegato dell'anagrafe? Il famigerato DDL ZAN vuole estendere la già famigerata legge Mancino aggiungendo il riferimento al sesso. Già la legge Mancino è una legge inutile perché aggiunge una aggravante per la violenza impiegata per motivi riguardanti la religione, la razza etc. La violenza viene punita dalla legge indipendentemente dalle motivizioni. Aggiungere le aggravanti non ha senso. Il fatto è che il DDL ZAN vuole abolire la libertà di pensiero demandando al giudice la decisione se il dichiararsi contro l'equiparazione della coppia uomo-donna alla coppia omosessuale sia reato. In sostanza si vuole impedire di dire pubblicamente che gli omosessuali sono per NATURA anormali anche senza per questo voler usare violenza contro di essi. Come può uno pretendere di essere considerato femmina (come Wladimiro Guadagno, tale per l'anagrafe anche se noto come Vladimir Luxuria) se può orinare stando in piedi? E' forse reato il dirlo pubblicamente? Siamo veramente alla depravazione dell'Occidente. La Russia è in Europa l'argine contro questa aberrante depravazione della democrazia. Notare che in piazza del popolo a Roma i manifestanti a favore del DDL Zan non sono stati disturbati da quelli contrari, mentre a Milano in piazza del popolo i manifestanti contro il DDL Zan sono stati aggrediti da quelli favorevoli. E' dovuta intervenire la polizia contro i favorevoli. Segno della loro volontà liberticida.
2 giorni fa — La legge sull'omofobia non serve». Il costituzionalista: «Per punire i crimini d'odio
12 ore fa — Marco Tosatti. Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi a Milano, a piazza Duomo, si svolgerà una grande manifestazione contro il DDL ..
2 giorni fa — Sabato 15 maggio, dalle ore 15, in piazza Duomo a Milano si terrà una manifestazione di dissenso al decreto legge contro l'omotransfobia in ..L'invidia dell'uomo per il cavalluccio marino
Lucio Malan: Un sincero “grazie” a L’Espresso che in una sola immagine sintetizza le idee che ispirano il Ddl Zan.
Duccio Tessadri: Un'immagine terribile nella sua bruttezza. Ci vogliono abituare a cose contro natura, cambiando loro nome (vecchio trucco...) e sopprimendo ogni possibilità di argomentazione contraria.
venerdì 14 maggio 2021
PALESTINA EBRAICA. ARABI INVASORI (2)
Chiusura del mio libro Io non volevo nascere. Un mondo senza certezze e senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina.
Il papa Urbano II (1088-99), quando ormai tutto il Medioriente era in mano ai Turchi, si svegliò in ritardo incominciando a pensare di dover organizzare le crociate in Terra Santa. Allora ci si ricordò che bisognava aiutare Bisanzio, dopo che i buoi erano fuggiti dalla stalla. E ognuna delle otto crociate, dal 1096 al 1291 (quando cadde l’ultimo avamposto di S. Giovanni d’Acri),1 diede l’immagine squallida di un’Europa divisa, perché i crociati, presi da crudele odio religioso unito, e nonostante la raccomandazione del papa di non combattersi a vicenda, con la promessa della remissione dei peccati ai caduti, dimostrarono di avere solo interessi personali di conquista, costituendo separati ed effimeri regni cristiani, e si lasciarono andare ad efferatezze – uccidendo anche popolazione civile, compresi donne e bambini - di cui non sarebbero stati capaci nemmeno i Turchi, per cui il Saladino (n. nel 1138.e m. nel 1193), sultano d’Egitto, uomo colto e moderato, appare una figura piena di dignità in confronto ai barbari cristiani, che, sebbene chiamati in aiuto dall’imperatore bizantino Alessio Comneno (1081-1118), si rifiutarono poi di rispettare gli accordi riconsegnando alla cristianità bizantina i suoi territori, con la conseguenza che il residuo impero bizantino si defilò non intervenendo. Gli Ebrei, che sicuramente appoggiavano i musulmani, furono bruciati dentro una sinagoga. Ma chi oggi condanna le crociate dovrebbe ricordarsi che non furono minori di quelle perpetrate dai crociati le efferatezze commesse dai Turchi Selgiuchidi quando si sovrapposero agli Arabi in Medioriente, lasciandosi andare alle più crudeli persecuzioni nei confronti dei cristiani che abitavano in Siria e in Palestina, scavando un abisso di odio tra Occidente ed Oriente. Vi è un episodio che meglio illumina i dissidi nel mondo cristiano: la quarta crociata (1202-4) iniziò con la richiesta a Venezia di una flotta, che fu rifiutata perché i cristiani (!) veneziani, più interessati a fare affari, vollero il pagamento dell’affitto delle navi e, non ricevendolo, dirottarono i crociati verso Costantinopoli, che, dopo il saccheggio, occuparono costituendovi l’effimero “Regno Latino d’Oriente”, sotto la giurisdizione di Venezia, per cui l’imperatore Isacco si ritirò a Nicea, facente parte di una enclave, a cui era ridotta la presenza bizantina in Anatolia. Eppure successivamente l’imperatore niceno Michele Paleologo riuscì a riconquistare parte della penisola balcanica e, con l’aiuto di Genova, potè riprendere Costantinopoli. Ciò dimostra ancor di più che la futura scomparsa dell’Impero bizantino, con la conquista finale di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453), fu dovuta ad una cristianità europea divisa da puri interessi materiali.2 Evidentemente le radici cristiane dell’Europa non erano forti di fronte al danaro.
I crociati in Palestina furono lo specchio delle divisioni tra cristiani in Europa. E’ di moda, nel relativismo del multiculturalismo odierno, la condanna delle crociate. Tale condanna esprime l’ignoranza e la confusione mentale che la ispira, pronta a servire gli interessi di un ecumenismo pacifistico ed utopistico che vuole ignorare la storia. Che titolo avevano i Turchi, provenienti dalla Mongolia, per occupare il Medioriente a danno dell’Impero bizantino? Le crociate sono da condannare soltanto per il modo in cui forsennatamente furono condotte, ispirate soltanto da egoismi e non da idealità a difesa dell’Occidente. Mancò in Europa una coscienza europeistica, che il cristianesimo non servì per nulla a fondare. Basti considerare che un forte ordine originariamente monastico-militare, come quello teutonico, sorto nel 1198 con regolare approvazione del papa Innocenzo III per appoggiare le crociate contro i Turchi, e fusosi con l’ordine di Portaspada (costituitosi con approvazione papale nel 1202 a Riga) si trasformò in mezzo di evangelizzazione forzata delle regioni baltiche, con la decisiva occupazione del terrotorio dei Prussi, affini ai Lituani e ai Lettoni, costituendo il nucleo del futuro regno di Prussia
Durante la terza crociata il Saladino (Salah al-Din) – che aveva rioccupato Gerusalemme nel 1187, dopo che era stata ripresa dai cristiani nella I crociata nel 1096 - rispose a Riccardo I d’Inghilterra (Cuor di Leone) che gli chiedeva la restituzione di Gerusalemme: “Gerusalemme in origine era nostra. Voi siete arrivati da poco”. Risposta insensata. Quale origine? Gli Arabi avevano conquistato la Palestina e la Siria, abitate da Ebrei e da cristiani, negli anni immediatamente successivi alla morte di Maometto (632), sottraendole all’Impero bizantino, e i Turchi Selgiuchidi avevano invaso le stesse regioni nel 1070 sovrapponendosi alla presenza araba. Dunque, i Turchi con il Saladino rivendicavano un possesso della Palestina accampando come unico titolo il fatto di averla invasa nel 1070, pretendendo però che non valesse per essi il fatto che poi fosse stata riconquistata dai cristiani nel 1096, e, per di più, su richiesta del precedente possessore di quella regione che era l’Impero romano d’Oriente. Se si fosse andati coerentemente all’origine, si sarebbe dovuto ammettere che la Palestina in origine era ebraica, non esistendo alcun altro popolo che potesse dichiararsi erede di una terra su cui gli Ebrei avevano avuto uno Stato per circa un millennio. Per gli Arabi e i Turchi l’origine significava assurdamente l’inizio della loro conquista. E, a parte ciò, per essi aveva titolo soltanto l’ultima conquista: la loro. Questo è tuttora l’unico titolo che essi pretendono di accampare.
Le crociate furono anche lo specchio pietoso di un’Europa cristianamente divisa (in se stessa e) dall’Impero cristiano d’Oriente, che si astenne dall’aggiungere le sue forze militari quando capì che i regnanti europei si erano mossi solo per egoismo di parte, con l’intenzione di costituire in Palestina dei feudi personali invece di restituire al governo di Costantinopoli, come promesso, le regioni invase dai musulmani.
Fu dunque una cristianità divisa da dogmi e da ambizioni di supremazia di potere della Chiesa di Roma ad offrire un “titolo” storico ai musulmani per appropriarsi con le armi di intere regioni su cui da secoli si erano costituiti Stati cristiani, anche con gli Stati romano-barbarici che si erano formati già prima della fine dell’Impero romano d’Occidente (476), che avevano continuato a riconoscere, se pur nominalmente, ma con orgoglio, la superiore autorità dell’Impero romano d’Oriente.
Lo storico non deve limitarsi a registrare il passato, ma deve rivisitarlo per capire che tutto il passato avrebbe potuto essere diverso da come è stato perché aveva altre possibilità. Diversamente avrebbero sempre ragione i vincitori.
È paradossale che gli Ebrei abbiano conservato un titolo di proprietà sulla Palestina grazie alla loro concezione della purezza della razza, fondata sul divieto religioso di contaminarsi con altre razze. E ciò proprio grazie alle menzogne dell'Antico Testamento, scritto unicamente per giustificare il loro diritto divino alla terra di Palestina. Essi, infatti, sopravvivendo sino ad oggi come etnia grazie all'Antico Testamento, sono gli eredi di quell'unica antica popolazione antica abitante in Palestina che sia sopravvissuta sino ai giorni nostri dopo avere avuto in Palestina un regno durato circa un millennio, di cui furono espropriati con la forza, a cominciare dai Romani. Gli Arabi sono da ritenersi ancor oggi solo degli invasori.
1 La prima crociata (1096-99), con francesi, tedeschi e italiani, fu guidata da Goffredo di Buglione, duca di Lorena, e fu l’unica che portò ad un successo, se pur segnato da vergognosi msssacri da parte dei cristiani, dimostratisi dei barbari. La seconda (1147-49), condotta da re di Francia Luigi VII e dall’imperatore Corrado III tra gravi contrasti, fu osteggata dalla stessa Bisanzio, che aveva capito che della cristianità ai crociati, privi di idealità europea, importava poco o nulla. La spedizione arrivò già decimata in Palestina. La terza (1189.92) fu un fallimento personale di Federico I, che morì annegato attraversando un fiume. La quarta (1202-04) finì in modo vergognoso a Costantinopoli, che fu conquistata cacciandone l’imperatore bizantino. La quinta (1217-21) fu un fallimento di Giovanni di Brienne e di Leopoldo VI d’Austria. La sesta (1228-29) si risolse nel negoziato di Federico II, che, pur costretto dal papa, non era disposto a far guerra ai Turchi. La settima (1249-54), condotta da S. Luigi IX re di Francia, risultò un’inutile spedizione in Egitto. L’ottava (1270) fu un’altra spedizione guidata da Luigi IX, che non sortì alcun guadagno. Si noti che la prima ebbe successo anche perché Genova e Pisa e Venezia vi videro un affare per i loro insediamenti commerciali. Ad Ascalona (1223) i veneziani distrussero la flotta egiziana. Ma il successivo antagonismo tra Genova, Pisa e Venezia per il controllo del Mediterraneo pose fine all’alleanza nelle crociate. Come al solito prevalsero gli interessi commerciali sul cristianesimo. L’unico aspetto positivo delle crociate è che con esse incominciarono ad arrivare con le merci dell’Oriente anche le conoscenze degli Arabi, che avevano custodito il sapere classico. E arrivò anche la numerazione araba (in realtà, come si sa, indiana). Sulle crociate cfr. Franco Cardini, Il movimento crociato, Sansoni 1972. L’autore, cattolico, propaganda tendenze ecumenistiche, e perciò confusionarie.
2 Questo aspetto è stato rilevato da Roberto S. Lopez in La nascita dell’Europa, secoli V-XIV, Einaudi 1980. Giorgio Falco (La Santa Repubblica Romana. Profilo storico del Medio Evo, Ricciardi 1968), di origine ebraica, riconobbe che l’islamismo non poteva comporsi con la storia dell’Impero d’Occidente e con quello bizantino, in cui era trasfusa la civiltà romana, ma nel presentare la Chiesa romana quale erede dell’Impero romano ne ha fatto solo un’apologia, vedendo persino nelle crociate un esempio di evangelizzazione e di elevazione spirituale. E’ inspiegabile il fatto che quest’opera così partigiana e celebrativa, priva di una vera analisi storica, abbia potuto riscuotere il consenso di Benedetto Croce. Che le crociate siano state un fallimento anche culturale è stato riconosciuto dal grande storico francese Jacques Le Goff in Il Basso Medioevo (Feltrinelli 1967), in cui si rileva che i massacri compiuti dai cristiani aumentarono il fanatismo degli islamici, che da allora chiamarono l’Islam alla guerra santa.
PALESTINA EBRAICA. ARABI INVASORI (1)
Dal mio libro Geometria del diritto naturale. La morale come oblio della giustizia. Dall'antichità ad oggi (di prossima pubblicazone).
La giustizia, secondo Nozick, può essere meglio garantita soltanto se si pone capo al principio della “validità del titolo” e alla eventuale rettificazione storica, dimostrando che alcune persone stanno peggio perché sono discendenti di vittime di passate ingiustizie, senza limiti di tempo. Bisognerebbe pertanto ricostruire le loro particolari storie.
Quest’ultimo principio di Nozick è rivoluzionario in quanto rimette in discussione tutta la storia. Bisognerebbe, per esempio, stabilire se gli europei avessero diritto ad occupare le terre “possedute” dagli indiani d’America. Un avvocato degli europei potrebbe giustificare l’occupazione dicendo che gli indiani non avevano certificati di proprietà. Ma gli indiani potrebbero replicare che essi avevano un’organizzazione che consentiva loro di fare a meno di tali certificati, prodotti di altra cultura. Gli europei potrebbero ancora replicare che gli indiani non potevano pretendere di essere proprietari di tutta l’America del Nord, né i Maya e gli Atzechi (come in generale tutte le popolazioni indigene) pretendere di essere illimitatamente proprietari di terre senza avere stabilito esattamente i loro confini, che erano inesistenti. Diversamente poche migliaia di indigeni avrebbero potuto pretendere di essere proprietari di un continente intero o, almeno, di una buona parte di esso. E’ evidente che tale discussione si arenerebbe se non si trovasse un criterio di giustizia che considerasse come limite della proprietà l’estensione della propria attività nei limiti della necessità vitali di ogni popolazione. Dato per scontato che gli europei mai avrebbero potuto accampare un diritto di proprietà sui terreni coltivati dagli indiani, in quanto, secondo il principio di Locke (recepito da Nozick), essi avrebbero ingiustamente espropriato gli indiani anche del loro lavoro, rimane da domandarsi se gli indiani potessero accampare un diritto di proprietà anche sui terreni non coltivati ma compresi grossolanamente entro la loro attività di caccia intesa come mezzo di sopravvivenza. Questo dovrebbe però significare che la caccia debba essere considerata una attività immodificabile e non sostituibile ai fini della sopravvivenza. D’altra parte soltanto una concezione antropocentrica potrebbe far ritenere che gli animali siano patrimonio dell’uomo. Gli spazi, d’altronde, erano così ampi nei secoli passati in rapporto alla popolazione europea ed indigena che sarebbe stato possibile ritagliarsi dei rispettivi territori limitando al minimo le occasioni di guerra.
Dalle riflessioni di Nozick si può dedurre un’altra importante conclusione. Gli ebrei furono privati ingiustamente dai Romani del loro Stato. Né essi occuparono la Palestina invadendo un territorio altrui. I loro discendenti rimasero pertanto vittime di una passata ingiustizia. Applicando il principio di rettificazione storica fatto valere da Nozick gli odierni abitanti non ebrei della Palestina non hanno alcun valido “titolo storico” per pretendere di avere un loro Stato in Palestina in quanto discendenti da popolazioni che invasero quei territori durante l’invasione araba. Se si riconoscesse agli arabi palestinesi il diritto ad uno Stato si consacrerebbe il principio della forza come base del diritto. Né gli arabi palestinesi ebbero mai un loro Stato in quella regione, essendo i loro antenati vissuti colà soltanto in quanto prima sudditi del califfato di Bagdad, poi dell’impero ottomano dopo l’invasione turca della Palestina. Mentre, dunque, gli ebrei furono privati di uno Stato che prima avevano, gli arabi palestinesi richiedono oggi qualcosa che mai prima hanno avuto. Diverso è il caso dei Kurdi, che in tutta la loro storia non ebbero mai un loro Stato, per cui non hanno alcun valido titolo storico per averne uno oggi. E, mentre l’Italia, per ragioni di giustizia storica, dovrebbe restituire l’Alto Adige all’Austria, all’Italia dovrebbe essere restituiti tutti i territori che facevano parte della Repubblica veneta (compresa la Dalmazia), in cui vivevano popolazioni italiche e non slave, e la Francia dovrebbe restituire la Corsica, Nizza e la Savoia, che mai le appartennero prima che passassero allo Stato francese.[1][1] E’ evidente che per ragioni di giustizia storica bisognerebbe ripercorrere la storia di tutti i confini sino a stabilire, senza limiti di tempo, il titolo storico valido della proprietà. Se questa può sembrare un’utopia, l’alternativa è una sola: il diritto della guerra.
[1]In verità Nizza e la Savoia passarono alla Francia per accordi tra il Piemonte e la Francia, che intervenne in guerra contro l’Austria, permettendo l’acquisizione nel l859 al Piemonte della Lombardia.