lunedì 13 maggio 2024

LETTERA APERTA A VITTORIO FELTRI SULLA VITA E SULLA MORTE

 

In Facebook sotto il nome di Roberto Ferrari sono io Pietro Melis. Il mio indirizzo email è profpietromelis@gmail.com. Ho sempre avuto ammirazione per ciò che pensa e ciò che ha scritto. Conservo i fascicoli contenti l'esposizione del Corano con i suoi commenti. Per me il Corano è la più grande disgrazia della storia. Peggio del Mein Kampf di Hitler. E' proibita la propaganda del Mein Kampf ma non quella del Corano, perché dietro questo libro vi è più di un miliardo di individui che ci credono avendo il cervello rovinato e pronti al terrorismo se lo di dicesse. Nel mio blog ho scritto un florilegio del Corano (il terrorismo nel Corano) . Ho sentito dire da lei nella trasmissione della Berlinguer che l'aborto è un omicidio. Io nel 1976 ho convinto una ragazza ad abortire dopo che involontariamente l'avevo lasciata incinta. Si era spaccato il preservativo Hatu che lei stessa aveva comprato non accettando che passasse il periodo della fecondità. Giovanni Paolo II, rivolgendosi alle donne che avevano abortito scrisse in Evangelium vitae che i loro mancati figli erano stati "accolti nella gloria di Dio". Ho dunque un figlio che mi ringrazia per non averlo fatto nascere spedendolo direttamente in paradiso. Nel 2010 ho pubblicato un libro per metà autobiografico e per l'altra metà filosofico intitolato Io non volevo nascere. Non volevo nascere per non essere costretto a fare l'esperienza della morte. Ho sempre fatto presente il non senso linguistico dell'espressione "donare la vita". A chi la si dona se manca il ricevente? A parte ciò perché non si ha il coraggio di dire "donare la morte"? Odio quei due che per egoismo mi hanno fatto nascere volendo dei figli. Vivo con la paura della morte addosso. Ha scritto Ludwig Buchner (con i due punti sopra la u) in Forza e materia: è più tremendo il pensiero che dopo morti vi è il nulla o non è più tremendo il pensiero che dopo morti, divenendo immortali, non possiamo più morire? In tutti e due i casi si vive nella disperazione se si vive in quella che il grande filosofo Heidegger in Essere e tempo ha definito vita inautentica, propria di coloro che vivono negli affari quotidiani rimuovendo il pensiero della morte. Lei può essere contento di essere arrivato a 80 anni (e le auguro di vivere ancora a lungo e in salute) ma non può pretendere che tutti siano contenti di essere nati, altrimenti non esisterebbero coloro che hanno il coraggio di suicidarsi. La vita è la più grave malattia perché ha il 100% di decessi

venerdì 10 maggio 2024

BASTONARE LA MAGISTATURA. CSM CORPORAZIONE DI STAMPO "MAFIOSO"

Inviato a posta@associazionemagistrati.it 

Capiti quel che capiti considerando la mia esasperazione a cui sono stato costretto. Che reagiscano pure, dando dunque pubblicità alla mia vicenda. Ma dopo che ne avrà conoscenza il ministro Nordio

ministro@giustiziacert.it

callcenter@giustizia.it

Premetto: da inviare all'Associazione nazionale dei magistrati in occasione del loro congresso nel teatro Massimo di Palermo. Loro complice Mattarella, che secondo la Costituzione è nominalmente presidente del CSM, mentre di fatto è il vicepresidente che presiede alle sedute del CSM. Bisogna separare la magistratura inquirente (procuratori della Repubblica) da quella dei giudici istituendo due diversi CSM. Nordio vuole introdurre un'Alta Corte di giustizia  che giudichi i magistrati. Non so ancora da chi sarebbe composta questa Corte. Non dovrebbe essere composta da giudici togati (manovali della giustizia) ma da giuristi (studiosi del diritto). Questa Corte sarebbe una rivoluzione perché finalmente i giudici sarebbero colpevolizzati per le loro sentenze aberranti. Oltre tutto renderebbe inutile la straniera Corte di Strasburgo dei diritti dell'uomo che può intervenire sulle sentenze della Cassazione. Chiedo che mi si dimostri che sia falso il mio sospetto che vi sia stata una collusione dei giudici con il liquidatore, nonostante sia stato falsamente nominato facendomi passare come acquiescente mentre dagli atti del giudizio risultavo assolutamente contrario con la mia opposizione di socio al 66%. Sono stati fatti prevalere gli interessi di due soci di minoranza (due pseudo fratelli farabutti) che volevano costringermi a vendere per sanare i loro debiti PERSONALI, mentre la società era da sempre in attivo e conseguiva pacificamente il suo oggetto sociale. In base all'art. 2272 del Codice Civile non sussisteva alcun motivo per mettere in liquidazione la società. Per legge occorreva l'unanimità e dunque sono stato fatto passare come acquiescente. Pazzesco. Una massa di disonesti. In 25 anni non sono riuscito a far decadere la nomina del liquitatore, nominato illegalmente. Aberranti sono le sentenze che io ho subito in sede civile per 25 anni. Sto per inviare un Esposto previsto a termini di legge al Ministro della giustizia. Chiedo un'indagine sulla mia incredibile vicenda che mi ha dissanguato economicamente. Giudici che fanno carriera per sola anzianità risultando una farsa gli esami che debbono sostenere ogni quattro anni. Tutti promossi. Della commissione fa parte un avvocato, ma può solo parlare perché non ha diritto di voto. Un giudice può rimanere tutta la vita in Tribunale, senza passare in Corte d'Appello perché per anzianità andrà in pensione con la retribuzione di un giudice della Cassazione. Dopo avere superato un concorso per l'ingresso in magistratura, comportante anche la conoscenza della dottrina, questa viene poi bellamente ignorata perché ritenuta una intrusione nella giurisprudenza, e dunque i giudici possono anche smettere di studiare, attaccandosi con il computer, come macchine, alla giurisprudenza della Cassazione, dietro cui si riparano per esaminare casi simili. Bisogna istituire il licenziamento. Quella dei giudici è l'unica categoria che si sottrae ad un risarcimento dei danni quando facciano sentenze aberranti. Sono la categoria degli intoccabili con la scusa dell'indipendenza della magistratura. E' preferibile un giudice ignorante ad un giudice sragionante perché in molti casi, come il mio, è evidente chi ha torto e chi ha ragione. Basta sapere ragionare. Ma un giudice sragionante rimarrà sempre sragionante. Ed ora espongo uno schema di 10 pagine del mio Esposto in 62 pagine in modo che lo schema possa indurre alla lettura di 62 pagine. 

Al Ministro Nordio

Ho sempre pensato che occorresse un’Alta Corte di giustizia formata da giuristi e non da giudici togati che avesse il potere di giudicare i giudici che facciano sentenze aberranti rovinando la vita di chi ne subisce le conseguenze. La mia storia è talmente allucinante da costringermi a pensare che i giudici per cui sono passato siano del tutto immeritevoli della carica che ricoprono e meritevoli persino di licenziamento. Un’alta Corte di giustizia eviterebbe il Ricorso ad una Corte straniera quale è la Corte di Strasburgo a cui sono stato costretto a ricorrere contro la sentenza della Cassazione che ha rigettato il mio Ricorso recependo sragionando le sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello di Cagliari senza considerare le tremende contraddizioni e le falsità materiali in cui sono incorsi i giudici di Cagliari. Se non si tratta di collusione dei giudici di Cagliari con il liquidatore nominato contro la mia volontà pur sapendosi che il liquidatore di una società di persone può essere nominato solo con l’unanimità dei soci.  Nel mio caso si trattava di una società da sempre in attivo che conseguiva pacificamente l’oggetto sociale. Una vicenda durata 25 anni che mi ha dissanguato economicamente.

Ho ereditato da mio padre morto nel 1977 una causa promossa dai miei genitori contro i due gruppi di soci (che erano anche costruttori) perché avevano ridotto da 25 milioni a circa 13 milioni di lire il valore del loro apporto di immobili nella società Cinecorallo (nel 1961 risultante S.p.A.) attribuendo ad essi i lavori che erano stati fatti necessariamente a vantaggio del cinema e non a vantaggio del bar tabacchi di proprietà dei miei genitori e confinante con il cinema, facendo un unico ingresso nelle ore di proiezione. Come risultante da una sentenza della Corte d’Appello. Risultò inoltre gonfiato il costo della costruzione con una perizia di ufficio per cui i miei genitori non aderirono all'aumento del capitale, dopo il quale ogni gruppo di soci avrebbe dovuto conservare 1/3 del capitale sociale. I miei genitori persero sulla prima domanda riguardante la nullità o annullamento del conferimento dei loro immobili (terreno e magazzini) alla società intestati a mia madre. I miei genitori persero sulla prima domanda perché i giudici in Tribunale e in Corte d'Appello ritennero vera l’affermazione contraria dell’attribuzione ai miei genitori dei 25 milioni da tradurre in azioni della società omettendo di controllare i bilanci. I due fratelli, ritenendo che la causa fosse ormai persa anche sulla seconda domanda (domanda di risarcimento dei danni), credendo fosse collegata alla prima, per non essere coinvolti nelle spese giudiziarie fecero rinuncia all'eredità di mio padre e la fecero fare anche a mia madre essendo tutti gli altri immobili intestati a mia madre. Continuai io solo sulla seconda domanda: risarcimento dei danni per avere gonfiato il costo della costruzione e conseguentemente l'aumento del capitale che doveva comprendere anche il valore della costruzione del cinema. Vinsi da solo contro i due gruppi di soci che furono riconosciuti colpevoli di avere gonfiato il costo della costruzione del cinema. Venne così giustificato il rifiuto dei miei genitori di aderire all'aumento del capitale e il valore del loro conferimento pari a 25 milioni di lire fu quantificato dal Tribunale nel 1991 in circa un miliardo di lire dopo la mia vittoria anche in Cassazione come controricorrente. I due gruppi di soci preferirono cedere agli eredi Melis (essendo mia madre morta nel 1983) tutte le quote sociali della Cinecorallo (divenuta nel 1974 S.N.C.) a compensazione del miliardo di lire. Divenni titolare del 66% delle quote sociali perché ereditai il 50% dalla parte di mio padre e 1/3 dalla parte di mia madre, mentre i due fratelli ereditarono ciascuno 1/3 da parte di mia madre, cioè il 17%. Questa era la situazione quando i due fratelli, prima di aderire all'atto di transizione con i soci dei miei genitori, vollero costringermi a firmare una scrittura privata con cui io mi obbligavo a cedere a terzi anche il mio 66% se si fosse presentato un acquirente disposto ad acquisire tutte le quote della Cinecorallo, lasciando a me la libertà di stabilire il prezzo. Dovevo firmare questa scrittura privata altrimenti non sarebbero andati anch'essi dal notaio per cedere agli eredi Melis tutte le quote della Cinecorallo. Io stabilii il prezzo di un miliardo e 800 milioni di lire credendo che per questa cifra nessuno si sarebbe presentato per acquisire tutte le quote della Cinecorallo. E invece si presentò un tale, Gesuino Fenu, disposto ad acquisire tutte le quote della Cinecorallo avendo in progetto di trasformare il Cinema in un grande supermarket. Io firmai la scrittura privata solo perché dopo 13 anni di una pesante vicenda giudiziaria avevo fretta di concludere. Avendo rifiutato di cedere anche il mio 66% i due fratelli mi fecero causa per inadempimento alla scrittura privata, ma la persero perché i danni non erano stati dimostrati. Infatti il cinema continuava a conseguire il suo oggetto sociale con l'affitto a terzi della sala cinematografica, essendo disgiunta la proprietà dal possesso del gestore che pagava regolarmente l'affitto con pagamento trimestrale. Accusai i due fratelli di avermi estorto la scrittura privata nonostante essi avessero solo il diritto ad avere il 34% del miliardo liquidato dal Tribunale. La mia accusa di estorsione si trasformò in malafede da parte dei due fratelli in accusa di calunnia, da cui fui assolto nel 2001 "perché il fatto non sussiste" risultando che la scrittura privata mi era stata estorta. L'accanimento giudiziario dei due fratelli contro di me si capisce quando si consideri che essi volevano coinvolgere la Cinecorallo nei loro debiti personali. L'uno doveva pagare ancora 100 milioni di lire alla BNL per avere acquistato una casa per l'amante mentre l'altro aveva ottenuto un mutuo di 180 milioni di lire dalla banca Cariplo ipotecando la casa posta in un terreno di 1200 mq  in una località  residenziale chiamata Poggio dei Pini, la cui costruzione a piano terreno era stata terminata con il mio contributo di 14 milioni di lire ancor prima che si definisse vittoriosamente la vertenza giudiziaria della Cinecorallo. A questo punto i due fratelli, invece di chiedere la liquidazione del valore della loro quota, come avrebbero dovuto fare a termini di legge, ottennero con speciosi motivi, accampando dissidi extra societari, la mia sospensione dalla amministratore inaudita altera parte e il 29 gennaio 1996 ottennero la nomina di un curatore speciale. Non bastando per essi il curatore speciale (che poteva andar bene anche per me) chiesero la nomina di un liquidatore nonostante risultasse dai verbali che avevano rifiutato di fare essi gli amministratori al mio posto. Il racconto della storia di questa precedente vicenda giudiziaria era necessario per dimostrare come tutta la successiva vicenda giudiziaria durata incredibilmente 25 anni fosse nata da motivazioni extra giudiziarie che i giudici non sono riusciti a percepire o non hanno voluto percepire. Ciò che segue è una esposizione sintetica di tutti i gravi errori in cui sono incorsi i giudici nel ritenere valida la nomina del liquidatore. Errori così gravi da giustificare una loro grave colpevolezza.  

L'11 marzo 1996 viene nominato il liquidatore da parte del presidente del Tribunale Marco Onnis, defunto molti anni fa, che mi diede come consenziente alla nomina del liquidatore estrapolando una frase dal contesto della Memoria di costituzione e risposta del mio avvocato che concludeva comunque con la domanda di RIGETTO della domanda avversaria di nomina del liquidatore. Per 25 anni non sono mai riuscito a salvarmi dall'avermi fatto apparire come consenziente alla nomina del liquidatore. Nonostante il successivo presidente del Tribunale l'11 dicembre 1997 avesse revocato la nomina del liquidatore "Data la sua abnormità"  essendo documentata la mia opposizione. 

E ora espongo i gravi errori dei vari giudici per cui sono passato. Tutti i giudici hanno mancato di osservare che tutta la vicenda di 25 anni avrebbe dovuto essere dichiarata nulla sin dall'inizio perché la Cinecorallo risultava assente in giudizio e pertanto nessun provvedimento poteva essere dichiarato valido nei suoi confronti, risultando essa litisconsorte necessaria. Infatti già di fronte al presidente del Tribunale la Cinecorallo risultava assente pur essendo stato nominato il 29 gennaio il curatore speciale come rappresentante della società, che però risultò assente in giudizio. Il fatto che fossero presenti tutti i soci (Cfr. i Verbali di udienza da cui risulta anche che i due soci di minoranza rifiutarono di fare essi gli amministratori al mio posto come da me richiesto per rendere inesistenti gli asseriti dissidi tra i soci) non poteva significare che fosse presente la società Cinecorallo, perché la presenza in giudizio di tutti i soci vale come presenza della società solo se non vi sono dissidi tra i soci. Come affermato dalla sentenza della Corte d'Appello 34/2001 di Cagliari, che, riprendendo una sentenza della Cassazione, dichiarò nulla la sentenza 11 novembre 1997 che mi aveva revocato dalla nomina di amministratore. Con la conseguenza che anche per questo motivo doveva dichiararsi nulla la nomina del liquidatore, non potendo sussistere insieme amministratore e liquidatore. Motivo saltato completamente anche dal giudice relatore della Cassazione. E in effetti sin dall'atto di citazione 11 giugno 1998 con cui richiedevo l'annullamento della vendita i giudici avrebbero dovuto riconoscere la necessità della nomina di un curatore speciale perché, rimanendo io ancora revocato dalla nomina di amministratore alla data dell'atto di citazione 11 giugno 1998, la Cinecorallo risultava priva di amministratore. Paradossalmente proprio le parti avversarie avevano ragione nel richiedere che non io non potessi rappresentare la società in giudizio e che dunque non fosse proponibile l'atto di citazione in mancanza della nomina di un curatore . E tuttavia la vicenda giudiziaria proseguì per 25 anni in assenza in giudizio della Cinecorallo, pur essendo essa litisconsorte necessaria. Io ridivenni amministratore con la citata sentenza 34/2001 che dichiarò nulla la sentenza 11 novembre 1997 che mi aveva revocato dalla carica di amministratore.  E pertanto fui reintegrato nella carica di amministratore, ma solo nel 2001, quando ormai la vicenda giudiziaria aveva portato alla vendita tramite liquidatore il 13 novembre 1997.        

In Tribunale il giudice Mario Farina ritenne valida la notifica del bilancio finale del liquidatore in data 20 febbraio 1998 e il successivo decreto ingiuntivo del giugno 1998 nonostante il liquidatore l'11 dicembre 1997 fosse stato privato della sua nomina perché il liquidatore, secondo il Farina, dopo la revoca della sua nomina credeva "in buona fede" di essere ancora liquidatore. Incredibile ma vero. Come può esistere un giudice che, se in buona fede, sia capace di sragionare sino a tal punto?  

In Tribunale il giudice Vincenzo Aquaro (oggi in pensione dopo essere rimasto sempre in Tribunale) convalida la vendita messa in atto dal liquidatore il 13 novembre 1997 perché era "confortato" (sic!) dal fatto che io risultavo revocato dalla nomina di amministratore con sentenza 11 novembre 1997. Trasformando così una sentenza del Tribunale in una sentenza passata in giudicato. Non tenne conto che la Corte d'Appello dichiarò nulla tale sentenza. Con la conseguenza, ripeto, che io ero stato sempre amministratore e che era nulla anche la nomina del liquidatore. Tutta questa vicenda è segnata dalla trasformazione di 1) una ordinanza 7 novembre 1997 della giudice Tiziana Marogna risultata errata e di 2) una sentenza 11 novembre 1997 dichiarata poi nulla con la citata sentenza della Corte d’Appello 34/2001. 

La maggiore colpevole in questa vicenda è la giudice in Corte d'Appello Donatella Aru per le sue aberranti due sentenze che contengono un cumulo di falsità materiali e di incredibili contraddizioni, giungendo a citare contro di me sentenze della Cassazione che invece erano favorevoli a me. Come, soprattutto, la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite 11104/2002 che mi aveva dato ragione dicendo che il Ricorso volto alla mia domanda di revoca della nomina del liquidatore doveva essere indirizzata al Tribunale e non alla Cassazione, come invece decise la giudice Tiziana Marogna in Tribunale con l'ordinanza 7 novembre 1997 di mero rito che rigettava la mia domanda di revoca della nomina del liquidatore scrivendo che mi sarei dovuto rivolgere alla Cassazione. E la Aru, pur di salvare la sua collega (facente poi irritualmente parte dello stesso Collegio della Aru pur avendo già giudicato la vicenda, e in un punto determinante di essa) ha scritto che il liquidatore era confortato anche da questa ordinanza (oltre che dalla citata sentenza 11 novembre 1997, ma poi dichiarata nulla dalla Corte d'Appello) e che pertanto era valida la vendita messa in atto 5 giorni dopo senza nemmeno attenderne la notifica del 20 novembre. La Aru recepì come vera l’ordinanza della Marogna scrivendo che all’epoca dell’ordinanza era stata superata la giurisprudenza che prevedeva il Ricorso al Tribunale. FALSO! Era vero tutto il contrario perché la citata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite aveva cancellato la giurisprudenza minoritaria che prevedeva il Ricorso in Cassazione. Il colmo è che la Aru ha citato a lungo contro di me  tale sentenza mentre era favorevole a me. La Marogna ignorò l’ultima sentenza al riguardo prima della sua ordinanza del 7 novembre 1997. Si trattava della sentenza 2 dicembre 1996 n. 10718 appartenente alla giurisprudenza maggioritaria che prevedeva il Ricorso al Tribunale, e non alla Cassazione. Questo gravissimo errore della Marogna, recepito in Corte d’Appello dalla Aru, è il secondo gravissimo errore dopo quello della nomina del liquidatore.                     

La Aru ha invertito l'ordine logico-giuridico tra sentenza non definitiva e sentenza definitiva iniziando dal decreto ingiuntivo del liquidatore per metterlo subito al riparo.

1) A p. 6 della sentenza falsamente definitiva ha scritto che avevo promosso un giudizio ordinario per chiedere la revoca della nomna del liquidatore. Ma a p. 16 dice tutto il contrario rimproverandomi di non avere promosso un giudizio ordinario per chiedere la revoca della nomina del liquidatore. Incredibile.

2) Ha scritto che il liquidatore era confortato dal fatto che con l'ordinanza 7 novembre 1997 era stata rigettata la mia domanda di revoca della nomina del liquidatore. E 5 giorni dopo avvenne la vendita del 13 novembre. Più gravemente e paradossalmente la Aru ha citato contro di me la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite 11104/2002 che ha cancellato la giurisprudenza minoritaria dando ragione a me. La Aru non ha nemmeno considerato che l'ordinanza fu notificata il 20 novembre e che da quella data avevo 10 giorni di tempo per ricorrere al Collegio, così trasformando l'ordinanza in una sentenza passata in giudicato. La Aru non è voluta andare contro la collega (poi passata in Corte d'Appello e facente parte dello stesso Collegio a cui fu attribuita la mia causa, mentre la Marogna non avrebbe dovuto essere compresa in tale Collegio avendo giudicato la stessa causa in Tribunale). 

3) La Aru ha scritto che il liquidatore era confortato dal fatto che con sentenza 11 novembre 1997 ero stato revocato dalla carica di amministratore. Il liquidatore non attese nemmeno la notifica della sentenza in data 20 novembre e due giorni dopo avvenne la vendita. La Aru ha citato la sentenza della Corte d'Appello 34/2001 scrivendo che era stata dichiarata nulla la sentenza 11 novembre 1997 . Ma non ne ha mai tenuto conto. Anzi, scrisse che la sentenza del Tribunale 11 novembre 1997 era stata un motivo in più per giustificare la vendita il 13 novembre 1997. Anche in questo caso trasformando la sentenza del Tribunale in una sentenza passata in giudicato. Mentre passò in giudicato la sentenza della Corte d'Appello 34/2001 che aveva dichiarato nulla la sentenza 11 novembre 1997 che mi aveva revocato dalla carica di amministratore. Con la conseguenza che io ero stato sempre amministratore (reintegrato infatti dal giudice del Registro Vincenzo Amato). E non potevano coesistere insieme amministratore e liquidatore. In sostanza, la Aru ha colpevolmente trasformato un'ordinanza (errata) e una sentenza (dichiarata poi nulla) in due sentenze passate in giudicato. Così favorendo illecitamente la nomina e l'operato del liquidatore. 

4) La Aru ha scritto che io, pur avendo il 66% delle quote sociali, non potevo ostacolare l'operato del liquidatore, se pur nominato per volontà dei due soci di minoranza. Incredibile!

5) La Aru ha creduto di poter giudicare la vicenda sulla base dell'art. 742 cpc respingendo l'actio nullitatis pur dovendo sapere che la causa non poteva essere conclusa con un articolo che appartiene alla volontaria giurisdizione, che non dà mai luogo a un giudicato perché tale articolo dice che il provvedimento può essere REVOCATO IN OGNI TEMPO. Occorreva dunque fare riferimento all'actio nullitatis per avere una sentenza passata in giudicato. 

6) La Aru, con lo scopo di rendere inefficace la revoca della nomina del liquidatore decisa con decreto del presidente del Tribunale in data 11 dicembre 1997 “data la sua abnormità” essendo documentata la mia opposizione alla nomina del liquidatore, ha scritto incredibilmente che “abnorme” non significa illegittimo e che fosse soltanto “un vizio nel merito” (p.32 della sentenza definitiva). Incredibile!

7) La Aru ha voluto difendere capra e cavolo, cioè la validità della nomina del liquidatore e la buona fede dell’acquirente non accorgendosi della enorme contraddizione. Infatti in base all’art. 742 cpc la verifica della buona fede presuppone l’illegittimità del provvedimento di nomina del liquidatore altrimenti non avrebbe senso la verifica della buona fede dei terzi. E tuttavia la Aru ha sempre ritenuto valida la nomina del liquidatore. Peraltro il promissario acquirente non poteva ritenersi in buona fede perché con racc. 22 agosto 1997 l'avevo diffidato dall'acquistare spiegandogli che il liquidatore era stato nominato illegalmente perché contro la mia volontà, occorrendo per legge l'uninimità dei soci. Inoltre vi era in corso una causa riguardante la mia revoca dalla nomina del liquidatore, e pertanto sarebbe stato necessario attendere che vi fosse su questo punto una sentenza passata in giudicato. Ma il liquidatore, in combutta con il promissario acquirente procedettero alla vendita il 13 novembre 1997 con la complicità dei giudici che non attesero che si formasse un giudicato sulla mia revoca dalla nomina dell'amministratore. La vendita avvenne 2 giorni dopo la sentenza 11 novembre 1997 che mi revocava da tale nomina. Ma la Corte d'Appello dichiarò NULLA tale sentenza con la sentenza 34/2001, con la conseguenza che io risultavo essere stato sempre amministratore, e non potevano sussistere insieme liquidatore e amministratore. Fui dunque posto di fronte al fatto compiuto il 13 novembre 1997. Con la complicità dei giudici del Tribunale Vincenzo Aquaro e della giudice dela Corte d'Appello Donatella Aru.  Nonostante che la nullità della nomina del liquidatore discendesse ANCHE dalla sentenza 34/2001.         

8) In base all’art. 2272 C.C. non vi era alcun motivo per giustificare lo scioglimento della società.  Infatti la Cinecorallo conseguiva pacificamente il suo oggetto sociale al di là degli asseriti dissidi sociali perché la proprietà era distinta dalla gestione, che pagava regolarmente l’affitto con pagamento trimestrale. I giudici non hanno voluto percepire che i dissidi sociali erano di natura extra societaria, come dimostrato dalla sentenza penale del 2001, che mandava assolto Pietro Melis dall’accusa di calunnia “perché il fatto non sussiste”. Con tale sentenza veniva riconosciuta l’estorsione di una scrittura privata con cui il socio di maggioranza si obbligava a cedere anche lui la sua quota del 66% a fronte di una offerta di un miliardo e 800 milioni (fatta da Gesuino Fenu, pur non nominato nella sentenza perché dovevasi giudicare se fosse vera o falsa l’estorsione della scrittura privata). E dalla sentenza penale risultava vera l’estorsione. Questa sentenza documentava l’opposizione del socio di maggioranza alla cessione della sua quota di maggioranza (66%). E tuttavia la Aru ha ritenuto che fosse "inconferente" tale opposizione valendo la nomina del liquidatore. Pertanto si evidenzia una gravissima contraddizione per avere la Aru ritenuto valida la nomina del liquidatore, che presumeva l’acquiescenza del Pietro Melis alla nomina del liquidatore, mentre dai verbali di udienza e dalla Memoria di costituzione in giudizio risultava l’opposizione di Pietro Melis alla nomina del liquidatore. E nonostante che anche in sede penale risultasse la mia avversione alla cessione ad altri della mia quota del 66%. Ne conseguiva che ancor meno potevo essere acquiescente alla cessione della sua quota tramite liquidatore, che avrebbe comportato comunque un ricavo assai inferiore 1) a causa della stratosferica parcella del liquidatore di 166 milioni di lire, ottenuta contabilizzando sempre al massimo della tariffa le voci della parcella con l'avallo dei giudici, 2) e a parte il fatto che con il liquidatore avveniva la vendita del locale e non la cessione delle quote sociali avente una fiscalità ridotta. E per di più avveniva una vendita per il prezzo di un miliardo e 500 milioni di lire, assai inferiore all’offerta di un miliardo e 800 milioni di lire da parte del citato Gesuino Fenu tramite cessione delle quote con fiscalità ridotta. Che la parcella del liquidatore sia stata del tutto gonfiata risulta anche dal fatto che la Aru in Corte d'Appello ha persino riconosciuto al liquidatore, a danno della Cinecorallo, 37 milioni di lire per asserita mediazione nella vendita pur essendo documentato che la mediazione fu condotta da una agenzia immobiliare chiamata STELUMA a cui si erano rivolti i soci di minoranza, come risulta da ricevuta fiscale da cui risulta che l'acquirente pagò a detta agenzia 34 milioni di lire. Persino meno di quanto il liquidatore si attribuì per asserita, ma del tutto falsa, mediazione da lui condotta con detta agenzia nella trattativa di vendita.  Se non bastassero tutti gli argomenti precedentemente espressi basterebbe questa duplicazione di costi per far ritenere fondato il sospetto di collusione dei giudici con il liquidatore. 

      

Chiedo che si svolga una indagine su questa vicenda che evidenzia la gravità della colpevolezza dei giudici per cui sono passato. E che mi ha costretto a ricorrere alla Corte Europea.

 

          

martedì 7 maggio 2024

DOVE HA GRAVEMENTE SBAGLIATO NATANHANIAHU

Chi sta difendo i palestinesi sta difendendo la criminalità di Hamas che vuole la distruzione di Israele. Il governo sulla striscia di Gaza fu voluto dalla popolazionde di Gaza in contraposizione a quello della Cisgiordania. Oltre che criminali quelli di Hamas sono anche totalmente imbecilli. All'orgine Israele commise l'errore di riconoscere il governo di Hamas nella striscia di Gaza per contrapporlo al governo di Abu Mazen nella Cisgiordania. Non sono mai stati divulgati i massacri che quelli di Hamas hanno compiuto l'8 ottobre 2023 superando i confini di Israele, giungendo a tagliare la gola anche a bambini e a stuprare le donne. La popolazione di Gaza risulta pertanto complice di questi massacri per avere preferito il governo di Hamas. Come uscire da questa guerra? Hamas chiede il rilascio dei detenuti arabi in Israele. Il governo Netanhniahu avrebbe dovuto scegliere purtroppo di sottostare a tale ricatto riuscendo ad avere salva la vita di tutti gli ostaggi invece di scatenare la guerra contro Hamas. Non vi era alternativa. Solo successivaente Israele avrebe dovuto imporre il suo governo sul territorio di Gaza in intesa con il governo di Abu Mazen nella Cisgioedasnia.     

L' ERRORE FATALE DI HITLER

Consistette nel combattere gli ebrei, che oggi sono al massimo 10 milioni. Ma solo una minoranza di essi crede nell'Antico Testamento. Hitler era ossessionato dal potere economico degli ebrei, come se tutti gli ebrei fossero ricchi. Se molti di essi si arricchirono la colpa è dovuta soprattutto alla  Chiesa cattolica che proibì agli ebrei di essere proprietari terrieri per paura che su questi terreni potessero costituire uno loro Stato. Essi potevano solo fare i commercianti. Con il ricavato gli ebrei erano costretti ad investire in altro danaro giungendo persino a finanziare le guerre tra Stati europei con prestiti concessi senza alcuna preferenza, non entrando nel merito delle cause delle guerre. Da qui nacque la fama di essere usurai. Shakespeare mise in luce questa fama nell'ebreo Shylock protegonista della commedia  "Il mercante di Venezia". Continua 

   

sabato 4 maggio 2024

VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO...ITALIANI

Dal film Gli onorevoli

Totò Vota Antonio... Vota Antonio Un Classico

30 ott 2017Acquista il Film ▻ http://amzn.to/2z47ewb Totò cerca di convincere i condomini a votarlo. Un classico assoluto, sempreverde.
 
 
Dal film Gli onorevoli

 

Vota Giorgia, vota Giorgia, vota Giorgia. Giorgia non si accorge di avere superato Totò in fatto di comicità. Spero che, avendo personalizzato il voto (ma come altri, che hanno messo il loro nome disonestamente, come una sorta di referendum sul loro nome, sapendo tutti che rifiuteranno di accettare una loro elezione) subisca una dura lezione nell'elezione perché cessi la sua spocchia. Totò si accorse che era stato scelto come candidato da una lista di monarchici disonesti che volevano utilizzarlo per manovrare gli appalti arricchendosi e finì il suo comizio gridando: non votate per me, non votate per me. Non votate per Giorgia, questa disonesta che è riuscita a raccogliere il 26% del 62% dei votanti facendo una disonesta propaganda di sé dicendo che erano 500 mila i nuovi occupati, ben sapendosi che sono circa 5 milioni i poveri. Dovrebbe subire una sconfitta soprattutto nel sud per aver tolto il reddito di cittadinanza ritenendo che siano occupabili coloro che non abbiano superato i 60 anni. Mentre si sa bene che chi è rimasto senza lavoro dentro i 60 anni non potrà trovarne un altro perché deve competere con i giovani, godenti di benefici perché le loro assunzioni godono di una detassazione nella loro assunzione.            

 

 

venerdì 3 maggio 2024

TUTTE LE BALLE STORICHE DEL CRISTIANESIMO

 

Propaganda anticlericale in vista del NWO


Testo di Anonimo

Un po’ di storia. Il creatore della Chiesa cattolica è l’imperatore romano Flavio Valerio Costantino II ed era chiamata Chiesa cristiana universale. Nel 325, al Concilio di Nicea, Costantino il Grande crea la Chiesa cattolica dopo un genocidio di 45.000 cristiani, torturandoli affinché rinunciassero alla reincarnazione. Allo stesso tempo raccolgono i libri religiosi da tutti i villaggi dell'impero e creano così la Bibbia. Nel 327, Costantino, detto imperatore di Roma, ordina a Girolamo di tradurre la versione della Vulgata in latino, cambiando i nomi propri ebraici e adulterando le scritture.


Nel 325, al concilio di Nicea, venne inventata la Divina Trinità.

Nel 431 viene inventato il culto della Vergine.

Il Purgatorio fu inventato nel 594.

Nel 610 viene inventato il titolo di Papa.

Nel 788 viene imposto il culto delle divinità pagane.

Nel 995 il significato di kadosh (particella) fu cambiato in santo.

Nel 1079 fu imposto il celibato dei preti, parola pienamente cattolica.

Nel 1090 viene imposto il Rosario.

Nel 1184 fu perpetrata l'Inquisizione.

Nel 1190 vengono vendute le indulgenze.

Nel 1215 la confessione viene imposta ai sacerdoti.

Nel 1216, papa Innocenzo III inventò il racconto del terrore del pane (dio della mitologia greca), che diventa carne umana.

Nel 1311 fu imposto il battesimo dei bambini.

Nel 1439 viene dogmatizzato l'inesistente Purgatorio.

Nel 1854 fu inventata l'Immacolata Concezione.

Nel 1870 si impone l'assurdità di un papa infallibile, che non sbaglia mai.


Ci sono oltre 2500 cose pagane inventate da questa religione per schiavizzare gli esseri umani con il cristianesimo. Le religioni e i loro Dei sono stati creati come mezzo di manipolazione e business. Parte dell'evoluzione dell'essere umano è liberarsi da questi mezzi di manipolazione. Anche se a poco a poco l'essere umano entra nell'era del Risveglio, i giovani sono meno religiosi ogni giorno di più, per altre due generazioni e la religione cattolica sarà in declino. Tutto farà parte della nostra evoluzione. Sta a te continuare a credere ciò che ora credi sia la verità assoluta, perché non ti sei messo in discussione. Mettiti in discussione e vedrai che tutte le religioni sono un'invenzione dell'uomo.

Il generale buzzurro va col partito dei buzzurri

 Diceva Indro Montanelli: Turatevi il naso e votate DC. Io mi turerò il naso e voterò Vannacci, nonostante la ributtante affermazione sugli animali. Ma ha avuto il coraggio di dire molte verità. Un negro (e io dico negro e non nero o la più razzista espressione "uomo di colore" come se un europeo non avesse colore perché antiscientificamente viene definito "bianco") non appartiene all'etenia caucasica dell'europa. E gli omosessuali, dice Vannacci, non sono normali. Bisogna avere coraggio per andare contro la dittatura del pensiero unico.    


Testo di Zenzero

E' tempo di super-eroi. In tempo di magra, il brodo va bene fatto anche con uno scarpone, come ironicamente fecero Totò e Nino Taranto nel film “I Due Colonnelli”. Poiché gli eroi veri mancano, e se ci sono, sono uomini e donne della vita di tutti i giorni (impiegati, casalinghe, operai, professionisti, disoccupati, ma gente normale che sta nell'ombra), si va ad attingere nel crogiolo dove vengono forgiati quelli che sono i super eroi di sempre: i servitori dello Stato. Ed ecco spuntare tale personaggio, il Vannacci, che a prima botta sembra uno che dice delle cose giuste, e alcune lo sono, ma dice un proverbio che anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno. Il Vannacci piace a molti, anche a me non dispiacevano certe cose, ma la puzza di bruciato cominciai a fiutarla quando iniziò ad andare in certe trasmissioni tv ad atteggiarsi a Mister Universo. Ed infatti, il Vannacci ora si butta nel solito dirupo dove inevitabilmente, si gettano tutti, quando c'è bisogno di fama (e di palanche): la politica. Se la Salis va coi Verdi, lui va nel partito più cazzuto dell'italico suolo, quello di Salvini. De gustibus. Poi vengo a sapere che va a braccetto con Cruciani. Poi vengo a sapere che il suo libro, nell'ultimo capitolo, se la prende con gli animalisti. Sintetizzo: gli animali sono inferiori all'uomo, l'uomo ha il diritto di usarli come gli va, gli animalisti sono degli ipocriti, e sono una minoranza tossica. Inevitabile il solito ritornello per cui si spende più per i pelosetti che per i bambini. Papa Francesco ha fatto proseliti. Ecco il super eroe. D'altra parte dimmi con chi vai (Cruciani e Salvini) e ti dirò chi sei.


domenica 28 aprile 2024

VANNACCI OVVERO IL CORAGGIO DELLA VERITA' ...

 ...contro il politicamente corretto. Ha ragione nel dire che i migliori non debbono essere danneggiati dai disabili mentali, che hanno bisogno di insegnanti di sostegno in altre classi. Ma in effetti anche tutti coloro che non sono all'altezza dei migliori hanno il diritto di non dover subire il ritardo nella capacità di comprensione. In questo modo non sarebbe necessario spiegare più di una volta determinati argomenti. Forse nelle Università non vi è una selezione di merito nel punteggio? E allora perché non dovrebbe valere il merito nelle scuole medie inferiori e superiori? Finalmente uno che sa dire la verità contro coloro che accusano fuori luogo Vannacci di razzismo. Uno che ha scritto che gli omosessuali non sono normali e ritiene che solo il matrimonio tra uomo e donna è normale e costituisce esso solo una famiglia naturale (come dice la stessa Costituzione nell'art. 29) merita un ampio consenso. E' più facile avere un maggiore consenso quando si è attaccati politicamente, sia a destra che a sinistra, ma può accogliere il consenso della maggioranza silenziosa che, come me, non si sente rappresentata pienamente da alcun partito. Sarebbe stato meglio che Vannacci si fosse candidato fuori della Lega visto che molti poltronisti della Lega pretendono di avere un maggiore merito solo per avere fatto parte da molti anni della Lega pur  non avendo acquisito alcun merito nella vita e hanno solo invidia per un Vannacci che ha ben meritato all'estero in varie iniziative militari. Ma purtroppo per candidarsi fuori della Lega il comitato che lo sorregge avrebbe dovuto raccogliere migliaia di firme per formare una lista di candidati. Anche molti esponenti della Lega, come il ministro dell'economia Giorgetti, sono contrari alla candidatura di Vannacci, che ha come risultato una spaccatura interna alla Lega. Vannacci è stato attaccato anche per aver detto che Mussolini era uno statista. E' una verità lapalissiana. Chi potrebbe negarlo prescindendo da un giudizio di valore o disvalore del fascismo ? Vannacci è chiaramente un antieuropeista essendo un nazionalista, cioè uno che non vuole l'asservimento dell'Italia all'Unione Europea. Il filosofo Kant nel suo libro Per la pace europea ha scritto che maggiore è l'estensione del territorio da governare e maggiore è la perdita di autodeterminazione di un popolo nella politica a causa della perdita degli interessi nazionali, asserviti agli interessi di potenze straniere superiori. Kant proponeva una confederazione di popoli sulla base di principi comuni che potessero valere come ostacolo a guerre tra diversi Stati europei e non una federazione di Stati che avrebbe privato uno Stato della sua libera legislazione. E' ciò che sta capitando con la falsa Unione Europea, che è nata come unione monetaria, con una moneta che è il marco tedesco travestito da euro, con la conseguenza che tutti i prezzi sono aumentati per una naturale tendenza dei prezzi a spostarsi verso l'alto per adeguarsi ai prezzi degli Stati economicamente superiori come la Germania. Lo stesso fenomeno avvenne nel 1861 quando, scomparso il Regno borbonico, fu introdotta la lira nel neonato Stato italiano, con la conseguenza che aumentarono tutti i prezzi nell'ex Stato borbonico e vennero soppresse nel sangue le rivolte dei contadini a causa del loro impoverimento dovuto all'introduzione della lira. Vannacci ben venga se serve a riconoscere l'identità italiana nel contesto delle radici europee, greco-romano-cristiane, senza però l'asservimento ad una politica sovranazionale.                      

giovedì 25 aprile 2024

LA MENZOGNA DELLA REPUBBLICA NATA DALL'ANTIFASCISMO

Il 25 aprile erano ancora vivi Mussolini - ucciso in fretta a Dongo dai partigiani inviati dal sedicente CNL dell'Alta Italia perché stavano per arrivare gli americani, a cui Mussolini si sarebbe consegnato e da cui avrebbe avuto salva la vita - e Hitler che si suicidò il 30 aprile. Pertanto la guerra non era ancora finita. Ma i nazisti già prima del 25 aprile erano già in fuga dall'Italia e si era convenuto con il CNL che essi potessero lasciare l'Italia senza essere combattuti, nonostante fossero i nazisti i maggiori responsabili della guerra, che era la guerra di Hitler. Ma il comando dei partigiani, tra cui più di tutti Pertini, volevano far fuori Mussolini ed alcuni gerarchi fascisti arrestati a Dongo. Notare che Mussolini fu arrestato quando fu scoperto in uno dei  camion che portavano molti soldati tedeschi che avevano avuto il permesso di lasciare indisturbati l'Italia pronti ad attraversare la Svizzera per arrivare in Germania dove Hitler era ancora vivo e Berlino resisteva ancora alle armate sovietiche comandate da Zukov. Mussolini passò un paio di giorni con Claretta Petacci in una casa dei coniugi De Maria. Questi partigiani non erano comunisti ed avevano l'intenzione di consegnare Mussolini agli americani. Ma i "duri e puri" del CNL temevano che Mussolini fosse consegnato agli americani e fecero partire da Milano un commando per rapire con la forza Mussolini, pronto a sparare contro i partigiani non comunisti se non avessero consegnato loro Mussolini prelevandolo dalla casa De Maria. La Petacci non volle abbandonare Mussolini e pertanto fu uccisa anche lei che aveva cercato di coprire con il suo corpo Mussolini. Varie sono le ipotesi circa i nomi degli assassini di Mussolini. La versione ufficiale - che voleva che fosse stato ucciso personalmente dall'oscuro ragioniere Walter Audisio, autonominatosi colonnello Valerio - è del tutto falsa perché l'Audisio arrivò a Dongo la sera, mentre Mussolini e la Petacci furono uccisi la mattina del 28 aprile. Varie sono le ipotesi su chi abbia realmente ucciso Mussolini e la Petacci. Da una autopsia fatta dal professor Cattabeni sui cadaveri di Mussolini e della Petacci risultò che Mussolini fu ucciso nudo perché il numero dei fori dei proiettili sul cadavere risultò superiore al numero dei fori dei proiettili riscontrati sui vestiti. Il cadavere nudo fu poi rivestito. Quanto al cadavere della Petacci il Cattabeni riscontrò ferite profonde nella vagina e tracce di sperma. Il che fece pensare che i bravi partigiani stuprarono il cadavere della Petacci e le procurarono poi ferite infilandole un bastone nella vagina. Ma di queste "prodezze" dei partigiani comunisti e dei loro fiancheggiatori nel CNL non si deve parlare il 25 aprile. Altre donne, e da vive, furono stuprate dai partigiani. Tra tutti gli altri casi eccone alcuni: la 13enne Giuseppina Ghersi e Norma Cossetto, arrestata da un comando partigiano italo-slavo, violentata e uccisa gettandola viva e nuda in una foiba.   

18 set 2017Stazzema (Lucca), 19 settembre 2017 - «Sarà il Parco della Pace a ospitare un'iniziativa per ricordare Giuseppina Ghersi». La promessa è del

Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba. È stata uccisa dai partigiani di Josip Broz, .

 

2365 DONNE STUPRATE, TORTURATE E UCCISE COME ...Congedati Folgore

https://www.congedatifolgore.com › 2365-donne-stuprat...

24 apr 2019Giampaolo Pansa riporta il numero di 2.365 donne uccise, spesso prima stuprate dai partigiani, di cui si conosce il nome e la vicenda. A cui .
27 apr 2017JolandaCrivelli, la giovane ausiliaria della Rsi assassinata a vent'anni dai partigiani e lasciata giorni appesa a un albero.
4 ott 2023La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ricorda ricorda così, con un post su un profilo social, Norma Cossetto, vittima del massacro delle .
 

FEMMINICIDI PARTIGIANI: ORRORI ROSSI IN TEMPO DI ...

Notizie Cristiane
https://www.notiziecristiane.com › femminicidi-partigiani...
8 mag 2019Ora alle vittime di questo immane femminicidio nascosto dalla storia vogliamo rendere un poco giustizia ricordando il loro martirio. A volte ...
 

I partigiani combattenti erano poco più di 25.000. La maggior parte era costituita da comunisti. E il popolo attendeva che fossero gli angloamericani a combattere contro gli invasori tedeschi. Imperdonabile errore quello di Hitler che si pose contro i suoi valenti generali che erano riusciti, dopo la sconfitta di Stalingrado, ad infliggere una sconfitta nella seconda battaglia di Charcov facendo retrocedere l'armata sovietica di circa 100 km. La conseguenza fu la sconfitta nella terza battaglia di Charcov. I generali chiedevano rinforzi per portare avanti la controffensiva. Ma lo stolto Hitler invece distolse alcune divisioni dal fronte russo per mandarle in Italia e salvare il fascismo dopo lo sbarco degli angloamericani in Sicilia. Due mesi prima di suicidarsi Hitler riconobbe il suo grave errore per avere voluto salvare, non tanto il fascismo, quanto Mussolini, che d'altra parte non aveva richiesto di essere salvato pensando che sarebbe stato meglio consegnarsi agli americani, che certamente gli avrebbero salvato la vita dato che stava per nascere il clima della guerra fredda contro l'Unione Sovietica. I partigiani seppero solo causare le varie rappresaglie naziste con atti terroristici, che non potevano essere considerati azioni di guerra. Ancor oggi spudoratamente vengono riconosciuti benerevoli della guerra antinazista coloro che proditoriamente causarono la morte di 335 soldati altoatesini, e dunque da considerarsi cittadini italiani, con una bomba posta in un cassonetto dell'immondizia in via Rasella causando la rappresaglia delle Fosse Ardeatine, dove sarebbe finito anche mio padre, che come ufficiale aveva avuto l'ordine di portarsi a nord nella Repubblica Sociale, e che invece preferì rimanere a Roma e riuscì a fuggire nella calca della folla durante una manifestazione contro il rincaro del pane. Fu arrestato invece un altro ufficiale, suo amico, con cui, sconsideratamente, aveva partecipato alla manifestazione e che finì ucciso alle Fosse Ardeatine. L'attentato fu organizzato da una autonominatasi giunta militare costituita da Riccardo Bauer (partito d'azione), da Sandro Pertini (socialista e futuro presidente della Repubblica) e da Giorgio Amendola (comunista e futuro componente della segreteria del partito di Togliatti). Manovali dell'attentato furono Rosario Bentivegna, Carla Capponi e un individuo, Carlo Salinari, che mi ritrovai in Facoltà come collega professore di letteratura italiana senza che lo sapessi, avendo scoperto chi fosse stato costui dopo che chiese il trasferimento nell'Università di Roma. Un tribunale militare condannò gli attentatori ritenendo che l'atto terroristico non fosse da ricomprendere in una azione di guerra. Ma poi nel clima politico formatosi sin da allora a favore dei partigiani furono assolti in Cassazione. Ma andiamo indietro nel tempo. Mussolini andò al potere favorendo azioni criminali da parte delle camice nere che erano riuscite a formare un piccolo esercito di assassini. Ma non è vero quanto sentito dire da Cazzullo nella trasmissione di ieri insime con l'ebreo Moni Ovadia di cui non si sentivano chiare le parole. Aldo Cazzullo ha detto che era stato Mussolini a richiedere la morte di Giacomo Matteotti nel 1924. FALSO! Mussolini disse che quel cadavere gli era stato sbattuto tra le gambe contro la sua volontà. Mussolini andò al potere nel 1922 con il favore di una legge elettorale (legge Acerbi) che permetteva ad una coalizione di partiti che avesse avuto una maggioranza relativa di tradurre tale maggioranza in una maggioranza assoluta. Di questa maggioranza facevano parte anche i vecchi partiti di stampo liberale che credevano che in questo modo sarebbero stati capaci di moderare la politica fascista. Fu un grosso errore. Dopo il delitto Matteotti i partiti, anche quelli facenti parte del governo, rifiutarono di continuare a stare in parlamento formando il cosiddetto Aventino. Tragico errore. Da quel momento furono sciolti tutti i partiti e fu instaurata la dittatura del fascismo. Ma perché Mussolini nell'ottobre del 1922 ebbe da quel nano di Vittorio Emanuele l'incarico di formare il governo e rifiutò di firmare il foglio con cui il capo del governo Luigi Facta proclamava lo stato di assedio? Il nano Vittorio Emanuele fu il maggiore colpevole per non avere firmato lo stato di assedio dopo la farsa della marcia su Roma. Mussolini non ne faceva parte perché aveva preferito rimanere a Milano in attesa degli eventi perché non era sicuro che il nano gli avrebbe consentito di formare il governo. Mi disse mio padre, che abitava a Roma, che si trattava di una marcia di scalmanati armati quasi tutti solo di bastoni. Sarebbe bastato l'intervento dell'esercito per farli fuori senza pietà, non avendo i fascisti avuto pietà per i loro oppositori ancor prima del delitto Matteotti. Ma con gli anni Mussolini riuscì a conquistarsi il consenso della stragrande maggioranza del popolo italiano, specialmente dopo la conquista dell'Etiopia nel 1936, ottenuta anche con l'uso dei gas da parte di Badoglio, che fu poi nominato capo del governo dopo l'arresto di Mussolini. Facendo così diventare il nano anche imperatore con la pomposa affermazione di Mussolini "l'impero è risorto sui colli fatali di Roma". Io mi sono sempre domandato come il popolo non fosse capace di vedere in Mussolini un pagliaccio per gli atteggiamenti che aveva parlando da un balcone alla folla plaudente. Quasi tutto il popolo italiano rimase ammaliato da questo individuo avente atteggiamenti da buffone. La vita privata di Mussolini andava contro ogni riconoscenza da parte delle sue amanti. Prima che divenisse sua amante la Claretta Petacci Mussolini ebbe tra le sue amanti l'ebrea Margherita Sarfati che l'aveva sempre finanziato quando aveva fondato il quotidiano Il popolo d'Italia. Incredibile che poi la Sarfati nel 1938 con le sciagurate leggi razziali (in realtà contro gli debrei) sia stata costretta ad espatriare in Argentina. Ebbe come amante una donna da cui ebbe un figlio. Questa donna fu fatta internare in manicomio. Quale crudeltà! Dove stava il popolo italiano quando furono pubblicate le leggi razziali? Perché Vittorio Emanuele non rifiutò di firmare tali leggi? Come mai solo un centinaio di professori universitari rifiutò di firmare l'adesione al fascismo? Il fascismo si rovinò da se stesso alleandosi con il nazismo. Ma se il nazismo fu la rovina del fascismo il fascismo fu anch'esso partecipe della rovina del nazismo che volle salvare il fascismo occupando l'Italia e distogliendo per questo molte divisioni dal fronte russo dopo avere cercato di salvare il fascismo nella sciagurata "guerra parallela" voluta da Mussolini invadendo la Grecia e l'Egitto, costringendo Hitler a inviare divisioni in Grecia e in Africa. E poi la inutile costituzione della Repubblica sociale dopo la caduta del fascismo che Mussolini avrebbe dovuto rifiutare capendo che ormai la guerra si sarebbe dovuta perdere sul fronte russo anche a causa del fascismo con il distogliere in Italia molte divisioni dal fronte russo. E tuttavia Mussolini, prima che subisse l'alleanza con il nazismo, parlando da un balcone aveva opposto con disprezzo l'Italia alla Germania, costituita da barbari quando l'Italia aveva Augusto e Virgilio. Mussolini fu ingannato da Hitler perché Mussolini gli aveva detto che l'Italia non sarebbe entrata in guerra perché ancora impreparata. Ma dopo la fulminea invasione della Francia, che con l'Inghilterra aveva dichiarato guerra alla Germania dopo l'invasione della Polonia, sembrava che la guerra fosse finita e Mussolini non voleva che l'Italia fosse esclusa dal trattato di pace. D'altra parte, Churchill aveva offerto vari territori europei, come la Dalmazia e la Corsica, e altre colonie in Africa a danno della Francia se l'Italia fosse entrata in guerra perché solo così, pensava allora Churchill, potevano essere moderate le richieste di Hitler, già vincitore nella guerra lampo (blizkrieg) ottenuta contro la Francia. Mio padre mi disse che ogni tanto gli perveniva una cartolina con la richista di adesione al partito fascista. Ma ogni volta la stracciava senza con questo subirne conseguenze. Una volta scrisse a Mussolini (non ricordo per che cosa) ed ebbe una risposta con firma non prestampata (cioè con inchiostro vivo) da part di Mussolini. Scrivi oggi ad un ministro, commentava, per vedere se ti risponse. Si può salvare qualcosa del fascismo? Bisogna dimenticarsi di tutto ciò che sinora ho scritto. Del fascismo si può, si deve, salvare la sua politica sociale. E mi sono domandato sempre perché il fascismo fosse così osteggiato dai comunisti pur avendo in comune una politica sociale fondata sullo statalismo in economia. La BNL fu istituita per contrastare le banche private. Le indusrie private dovevano sottostare agli interessi nazionali. Poi le case per gli impiegati statali, le colonie estive gratuite per le scuole. La costruzione di nuove città, la bonifica, dopo millenni, delle paludi pontine. Ma del fascismo salvo soprattutto l'architettura cosiddetta razionale. Dopo il fascismo non si sono più avute costruzioni che potessero essere riconosciute come segni di un tempo preciso. Anche il bellissimo nuovo quartiere dell'EUR (Esposizione Universale Romana) fu un esempio massimo dell'architettura fascista. In cui spicca il palazzo tremendamente inquietante che viene chiamato colosseo quadrato, con quelle arcate tutte eguali. Ma per concludere: il 25 aprile non si dica che l'Italia fu liberata dai partigiani in una guerra civile data come esistente. Questa è una menzogna storica. I partigiani furono solo le mosche cocchiere della Resistenza fatta in realtà dagli angloamericani, ma bombardando proditoriamente molte città che non avevano alcuna importanza strategica nella guerra. La guerra fu vinta anche in Italia dagli angloamericani e i partigiani furono solo degli scellerati che attuavano attentati terroristici oppure sparavano alle spalle dei nazisti in fuga dall'Italia nell'ultimo mese di guerra per dare ad intendere che fossero essi i liberatori ed acquisire dei meriti inesistenti nelle future formazioni dei governi postfascisti. E non si dimentichino i partigiani stupratori e quelli non comunisti che cercavano si salvare i confini dell'Istria e che venivano combattuti dai partigiani comunisti che preferivano favorire il dittatore jugoslavo e comunista Tito, responsabile delle foibe dove finirono molti italiani che rifiutavano di vivere sotto il governo comunista. Si dicano queste verità contro la menzogna dei partigiani liberatori dell'Italia dalla dittatura fascista. Se si condanna il fascismo si condanni anche il popolo italiano da cui il fascismo ebbe un ampio consenso. La Repubblica non è nata dall'antifascismo italiano ma dalla fine della guerra. Ma questa verità lapalissiana viene negata oggi con l'attribuire ai partigiani la liberazione. Sarebbe stato meglio che i partigiani non fossero esistiti. Si sarebbero risparmiate tutte le rappresaglie naziste. Le rappresaglie sono previste nei trattati internazonali di guerra. La Resistenza è solo una farsa portata avanti oggi dagli antifascisti. Oggi il fascismo continua a vivere solo nella testa disonesta degli antifascisti. 

Quando furono appesi con la testa in giù i cadaveri di Mussolini, della Petacci e dei gerarchi fascisti arrestati a Dongo quella stessa folla che, commentò lo stesso Leo Valiani, leader del Partito d'Azione (e uno dei mandanti dell'assassinio di Mussolini) non era mai stata antifascista ora applaudiva saltando sul carro dei vincitori. E poi si parla di guerra di liberazione. Come se fosse stata una guerra di popolo. I vigliacchi partigiani (per lo più comunisti) agivano sempre proditoriamente esponendo le popolazioni alle rappresaglie con il rifiuto di presentarsi.