giovedì 29 novembre 2018

IL CARROZZONE DELL'ONU VUOLE L'INVASIONE CON IL GLOBAL COMPACT

Il giornalista de Il Giornale Gian Micalessin, pur contrario al Global Compact, non conosce bene la Convenzione di Ginevra, che egli cita. Questa Convenzione esclude dal diritto d'asilo anche i rifugiati di guerra.   

L’ONU mondialista spara una bordata da novanta

Fonte: Il Giornale
La prima solenne fregatura si cela nella pretesa di riconoscere uguali diritti a ogni migrante. Accettandola rinunceremmo a distinguere tra rifugiati e migranti irregolari ovvero tra chi, in base alla Convenzione di Ginevra, va accolto perché in fuga da guerre e carestie e chi viaggia in cerca di fortuna. O perché dalle sue parti piove troppo o troppo poco. Da quel momento chiunque potrà pretendere di accomodarsi nel nostro Paese rivendicando lavoro, cure mediche e assistenza sociale. Avremo buttato alle ortiche quel poco di buono fatto negli ultimi 16 mesi da Marco Minniti prima e da Matteo Salvini poi.
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Ecco la pagliacciata dei PDoti a favore dell'invasione clandestina

L’ho sempre detto che la politica è una farsa

Testo di Daniele Belotti



Discussione del decreto sicurezza: sceneggiata dei deputati del Pd che indossano una maschera bianca a simboleggiare i clandestini che ora diventano fantasmi. A dire la verità, i sinistri la maschera dovrebbero tenerla sempre, per nascondersi per come hanno ridotto gli italiani.

mercoledì 28 novembre 2018

ABOLIRE IL TERZO COMMA DELL'ART. 10 DELLA COSTITUZIONE

Esso dice: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubbica, secondo le condizioni stabilite dalla legge". 
Un articolo che oggi può apparire solo scellerato. I costituenti negli anni 1946-47, nel clima di guerra fredda già formatosi nella contrapposizione tra Occidente e Unione Sovietica, non potevano prevedere un'invasione da tutte le parti del mondo. Tale comma fu steso solo a beneficio di quei pochi che fossero riusciti a fuggire dagli Stati dove si era instaurato un ferreo regime comunista sotto la dittatura di Stalin. Se l'Italia dovesse essere porto d'arrivo di tutti quelli che vivono in Stati dove non sono concesse le libertà democratiche dovrebbe farsi carico di tutti quelli che vivono prima di tutto negli Stati islamici, dove è proibita la libertà di pensiero, dominando le norme del Corano. L'ONU è un'organizzazione spazzatura se si pensa che di essa fa parte persino il peggiore Stato che si trova sullaTerra: l'Arabia Saudita, dove si ha la maggiore violazione degli asseriti diritti umani, in violazione della Carta dell'ONU, che è solo carta igienica. La Convenzione di Ginevra è stata stravolta perché essa prevede il diritto d'asilo per coloro che siano scappati dal loro Stato di origine perché, perseguitati individualmente per ragioni politiche, non possano rientravi perché subirebbero il carcere secondo le norme della "giustizia" del loro Paese. La Convenzione di Ginevra non fa alcun riferimento ai rifugiati di guerra. Ed è evidente: un singolo Stato dovrebbe riempirsi di tutti coloro che siano scappati da Stati dove vi siano guerre civili. Per fare un esempio, l'Italia si sarebbe dovuta riempire di fuggitivi dall'Afghanistan, dalla Siria, dalla Libia, dalla Somalia, dall'Eritrea, dal Congo, e la lista può continuare. E che dire di tutti i cinesi che non sopportassero la dittatura del partito comunista, anche se di comunista ormai ha ben poco, rimanendo tuttavia la dittatura del partito unico? Tanto meno possono essere accolti coloro che fuggano per fame o motivi ambientali. E invece le false sinistre nella loro inguaribile follia si sono inventate persino i corridoi umanitari.         

martedì 27 novembre 2018

BERNARDO BERTOLUCCI ED ERMANNO OLMI ACCOMUNATI DAL MIO ODIO

Non mi importa di tutti gli elogi che questi due individui, morti tutti e due nel 2018, hanno riscosso. Io non posso dimenticare che due volte, molti anni fa, dovetti scappare dalla sala cinematografica per lo stesso motivo. Tutti e due, Bertolucci in Novecento, Olmi in L'albero degli zoccoli con la scusa di ritrarre la cosiddetta civiltà contadina, hanno messo in scena dal vivo l'uccisione di un maiale. Le urla del maiale che mi fecero scappare non posso dimenticarle. Tutti e due hanno assistito alla scena della sofferenza straziante del maiale e certamente senza sensibilità per la sofferenza. Chi è insensibile alla sofferenza di un animale, per di più senza che questo sia stato prima privato della coscienza, come richiede la legge nei mattatoi (che pare faccia eccezione per le macellazioni casalinghe) non merita rispetto ma solo odio.  
Immeritatamente famoso più per Ultimo tango a Parigi e solo per il rapporto anale con l'uso del burro, anche se si dice che vi sia stata solo una finzione cnematografica, Bertolucci rovinò la vita di Maria Schneider, che a causa di quello stupro, anche se falso, fu portata a fare uso di droghe e portata sull'orlo del suicidio. 

"Il burro? Bertolucci mi ha ingannato" Parla la star di Ultimo Tango a ...


20 lug 2007 - Maria Schneider racconta i retroscena del capolavoro del regista italiano ... E in un'intervista con il Daily Mail, la Schneider, ormai 55enne,

domenica 25 novembre 2018

TUTTA COLPA DI BERLUSCONI

Questo individuo pretende un ritorno della Lega dentro il centro destra per por fine al governo M5S-Lega. Ma come è possibile in vista delle (fasulle) elezioni europee? Forza Italia sta dentro il Partito Popolare nella assemblea europea di Strasburgo ed è filoeuropeista, mentre la Lega fa parte di un raggruppamento euroscettico ENF (Europa delle Nazioni e della Libertà, dove Libertà è in inglese Freedom) che vuole l'uscita dall'euro. Si vedrà il risultato delle elezioni europee dove Forza Italia e Lega corrono separatamente senza coalizione. Vi èmaggiore sintonia tra la Lega e M5S che appartiene al raggruppamento EFDD (Europa della Libertà e della Democrazia Diretta) che, pur non chiedendo l'uscita dall'euro, tuttaviaè fortamente critica nei confronti della buracrazia europea e chiede chein ogni Stato vi sia anche una democrazia diretta oltre a quella rappresentativa dei parlamenti.  E questa sarebbe una vera rivoluzione se si pensa che la Costituzione italiana esclude all'art. 75 un referendum propositivo su una legge di iniziativa popolare per saltare le pastoie del parlamento. Da notare che la Lega apparteneva prima alla EFD (Europa della Libertà e della Democrazia, da cui uscì quando EFD divenne EFDD. Vi è comunque un comune euroscetticismo nella Lega e in M5S.  
Il servile europeismo di Berlusconi e del suo servo Tajani (presidente del parlamento europeo) sono la causa di una impossibilità di una coalizione del centro destra che sostituisca il governo Lega-M5S. Insomma, la Lega è costretta a tenersi come alleato il M5S, che con il suo sfiatato reddito di cittadinanza - suo cavallo di battaglia con il quale ha illuso i disoccupati risultando il partito di maggioranza relativa, destinato a sgonfiarsi presto - ha impedito che si attuasse la diminuzione delle tasse (su cui era d'accordo Forza Italia) che è la condizione primaria perché diminuisca la disoccupazione favorendo nuove assunzioni nelle imprese.  Vi è dunque una situazione di estrema difficoltà per un governo di centro destra dovuta all'europeismo berlusconiano e alla sua stupidità nel non avere incluso nella coalizione dicentro destra presentatasi alle elezioni del 4 marzo il Movimento Animalista di Michela Vittoria Brambilla con cui avrebbe potuto far guadagnare qualche milione di voti per il centro destra. Considerando che tra gli animalisti vi sono almeno 5 milioni di vegetariano-vegani. Esclusi dalla coalizione del centro destra a causa della Lega, partito dei cacciatori.                  

venerdì 23 novembre 2018

IL FINTO RICATTO DELL'UE ALL'ITALIA CHE PUO' AFFONDARE L'UE

La manovra di bilancio bocciata dall'UE con la procedura di infrazione nasconde la debolezza dell'UE. Infrazione di che? Possibile che uno Stato debba sottostare a norme di bilancio dettate da Stati stranieri? Lo spread è la massima manifestazione di ricatto in una situazione in cui l'economia comanda sulla politica. Non si capisce perché in passato lo sforamento del 3% del deficit da parte di molti Stati dell'UE non abbia provocato una procedura di infrazione. Perché, quando i governi del PD arrivarono al 2,9% del deficit, la Commissione europea nulla ebbe da dire? Perché la stessa Commissione nulla aveva da dire quando, durante i governi PD, aumentava il debito pubblico mentre ora sembra che il debito pubblico sia l'unica questione dirimente? Perché l'UE ha paura del governo a traino Lega di Salvini, che potrebbe contagiare altri Stati denunciando l'attuale burocratica e artificiale costruzione dell'UE. Ora sembra che tutta questa tempesta sia nata in base a un deficit del solo 2,4% programmato dall'attuale governo. L'UE sta implodendo su se stessa. Era nata con l'intenzione di contrastare l'economia USA e quella cinese. Ma il progetto nasceva morto perché presupponeva una federazione di Stati unificati solo da una moneta unica a traino di una Germania che aveva fondato l'economia sul rigore fiscale invece che su una politica sociale. Il surplus economico tedesco è stato ottenuto abbassando i salari e introducendo i mini jobs, cioè i lavori pagati per poche ore. Dunque un bilancio in attivo ottenuto a scapito di una riduzione del livello sociale. Questo ha consentito alla Germania di essere un punto di riferimento per quanto riguarda l'affidabilità dei titoli di Stato degli altri Stati. Ma un governo italiano che avesse le palle e non andasse ad elemosinare il permesso di un 2,4% di deficit potrebbe minacciare questa costruzione artificiale che è l'UE, che ha espropriato gli Stati della sovranità monetaria dovendo essi dipendere da una Banca straniera che è la BCE di Francoforte, che è la Banca che stampa la moneta artificiale che è l'euro, nato nel 1998 sulla base del valore che aveva allora il marco rispetto a tutte le altre monete. Che cosa accadrebbe se l'Italia tornasse alla lira dandole un valore pari a quello dell'euro? Ci si ricordi che nel 1998 l'euro in Italia, sulla base del valore che aveva la lira rispetto al marco (un marco eguale a 990 lire) fu fissato in 1936,27 lire. Che cosa accadrebbe se oggi una lira riprendesse il valore dell'euro in Italia? Questa lira, che sarebbe una lira pesante, uscirebbe dalla Banca di Francoforte e sarebbe la Banca d'Italia a riprendersi la sovranità monetaria con la stampa della moneta. Il vantaggio sarebbe che sparirebbe lo spread che è una conseguenza  della dipendenza dell'euro di Francoforte dall'economia tedesca. L'Italia, che è la seconda industria manifatturiera in Europa, a questo punto si libererebbe dal giogo tedesco e affonderebbe l'UE affondando sia la Germania che la Francia con una lira-euro che tornerebbe a rispecchiare l'economia reale, che con l'euro-marco  è stata sostituita da un'economia finanziaria che comanda sulla politica. E si finirebbe di brandire sempre la minaccia di sanzioni economiche per l'Italia. Che è il terzo Stato in fatto di finanziamenti dei fondi europei a vantaggio di Stati che invece contribuiscono ad essi dando molto meno di quanto ricevono. Ogni anno l'Italia butta almeno 5 miliardi nei fondi comuni europei, e pertanto in tutti questi anni nell'UE ha dovuto mantenere Stati parassiti come l'Ungheria e la Polonia  che per di più, beneficiando di una moneta nazionale (non avendo mai accettato l'euro), si possono permettere un PIL che viaggia al livello del 4%  annuale, cioè molto  al di sopra della media europea che è di poco al di sopra del'1%. Una Unione Europea, dunque, che, nata dal rigore economico, che è rigore fiscale e non dall'espansione economica continua ad essere una contraddizione economica e politica. L'Italia con la sua lira-euro affonderebbe l'economia degli altri Stati europei perché la lira-euro varrebbe un po' meno dell'euro-marco e le sue esportazioni sarebbero concorrenziali. Con una lira-euro avente un valore inferiore a quello dell'euro-marco gli italiani non comprerebbero più, per fare un esempio, un'auto tedesca o francese ma un'auto italiana. Tranne pochi che si potessero permettere di spendere di più. Calerebbero le esportazioni francesi e tedesche a vantaggio di quelle italiane. Mentre nel mercato interno nulla cambierebbe con il minore valore della lira-euro perché le imprese, per mantenere le vendite in Italia, dovrebbero adeguare il costo dei prodotti al minore valore della lira-euro. La delocalizzazione di molte imprese, con conseguente aumento della disoccupazione, è dovuta ad un valore dell'euro italiano che è sovrastimato rispetto alla moneta che sarebbe la lira-euro. Le imprese pertanto hanno interesse a delocalizzare in quegli Stati europei, come sono l'Ungheria e la  Polonia, che hanno conservato la moneta nazionale e che per questo non sono soggetti al ricatto dello spread, che esiste solo perché esiste l'euro-marco. L'UE sa tutto questo e minaccia continuamente l'Italia perché rimanga sotto il giogo dell'euro. Tutto ciò per nascondere la debolezza dell'euro-marco  perché, se l'Italia uscisse dall'euro, sarebbe la fine della stessa UE.                          
Si suol dire che "la moneta cattiva scaccia quella buona". Premesso che la moneta cattiva è quella  sopravvalutata, e tale è l'euro, la moneta nazionale, quale sarebbe la lira-euro, apparentemente sottovalutata rispetto all'euro-marco, scaccerebbe quella solo apparentemente buona che è l'euro-marco, destinato a sparire. 
Si tenga inoltre conto che il debito pubblico ha una doppia faccia. I falsificatori della realtà, tra cui quasi tutti i mass media, non si sa se per ignoranza o per disonestà, ignorano l'altra faccia del debito pubblico. Ignorano o fanno finta di ignorare che a fronte di un debito vi è sempre un credito. Ora, chi sono i creditori del debito pubblico? Se i creditori fossero solo i cittadini gli interessi che lo Stato paga sui titoli di Stato verrebbero incassati dagli stessi cittadini, i quali incrementerebbero il consumo con la spesa degli interessi o aumentando il risparmio nazionale e perciò la ricchezza dello stesso Stato  debitore. Ma questo aspetto viene sempre taciuto. Notare poi la contraddizione in cui cadono i giornali e le TV servi della mala politica dell'UE. Dicono che la diminuzione della richiesta di BTP è segno della mancanza di affidabilità del governo. Ma come? Se è minore la richiesta di BTP non dovrebbe conseguirne che minore è il debito dello Stato? Essi dunque vanno dicendo che dovrebbe aumentare il debito publico con una maggiore richiesta di BTP. Come si vede, quello che prima viene presentato come il male assoluto, il debito pubblico, da questi malfattori viene poi trasformato in un bene assoluto in quanto fonte del finanziamento dello Stato. Ma allora si decidano: il debito pubblico è un male o un bene? Esso è un bene se il corrispettivo credito è dei cittadini e non delle banche o degli stranieri che poi investono gli interssi fuori dell'Italia. Gli USA e il Giappone hanno un debito pubblico che in proporzione è assai maggiore rispetto a quello italiano. Quello giapponese è il doppio di quello italiano. Ma la sua economia è florida e in espansione. Come si spiega? Prima di tutto con il fatto che gli USA e il Giappone hanno una Banca centrale che stampa moneta e hanno perciò una sovranità monetaria che gli Stati dell'UE non hanno. Hanno una moneta su cui lo Stato può manovrare con la politica nazionale che governa gli interessi scaturenti dal debito publico. Ciò che nessuno Stato dell'UE può fare perché privo di sovranità monetaria. Sulla base di queste considerazioni è possibile uscire dall'euro senza traumi.

11 apr 2015 - La moneta complementare regionale o statale avrebbe corso legale al fianco ... nella forma popolare : “La moneta cattiva scaccia la moneta buona”. ... quella di valore inferiore continuava a circolare ed essere utilizzata.
            

martedì 20 novembre 2018

PERCHE' BISOGNA ABOLIRE IL REATO DI VILIPENDIO DI UNA RELIGIONE

Dal mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica. L'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche.
Gustavo Zagrebelsky, professore emerito di diritto costituzionale all'Università di Torino, ex presidente della Corte Costituzionale, opinionista del quotidiano La Repubblica, è stato relatore (il 20 settembre 2000) di una sentenza scriteriata perché del tutto illogica. 

Egli, partendo “dai principi fondamentali di eguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione (art.3 Costituzione) e di eguale libertà davanti alla legge di tutte le confessioni religiose – ma i costituenti , ignoranti, avrebbero dovuto scrivere “religioni” perché le confessioni sono interne ad una religione – aggiungendo che “non può assumere alcuna rilevanza il dato quantitativo della adesione più o meno diffusa a questa o a quella confessione, religiosa”, e precisando che”la posizione di equidistanza e imparzialità è il principio di laicità” dello Stato, “caratterizzato in senso pluralistico”, ha concluso assurdamente, in contrasto con il principio della laicità dello Stato – e senza percepire minimamente la contraddizione – che “il ripristino dell'eguaglianza violata (con l'art.402 del Codice Penale) possa avvenire non solo abolendo del tutto la norma che determina quella violazione, ma anche estendendone la portata per ricomprendervi i casi discriminati”, convinto che “il principio di laicità non implichi indifferenza e astensione dello Stato dinnanzi alle religioni, ma legittimi interventi legislativi a favore della libertà di religione”.

Sulla base di questa scriteriata sentenza, firmata da 15 componenti della Corte, Dio, anche se per gli atei non esiste, è stato trasformato in una pluralità di soggetti giuridici, diverso per ogni religione, e i seguaci di ogni religione sono stati riconosciuti, per dirla con Montesquieu, avvocati di Dio, che in tal modo, nella sua pluralità giuridica, avrebbe bisogno degli uomini per difendersi con denunce. “Il male in questo caso è venuto dall'idea che bisogna vendicare la divinità”, scrive Montesquieu (Lo spirito delle leggi, XII, 4). E ancor prima il giusnaturalista cristiano Samuel Pufendorf separando il diritto naturale dalla teologia morale della religione rivelata, rivendicava il diritto di essere atei e di bestemmiare (De habitu religionis christianae ad vitam civilem, 1686, par. 7).

Zagrebelsky e gli altri 14 scriteriati della Corte Costituzionale non hanno capito che con la loro sentenza anche la setta religiosa più pazza avrebbe diritto ad una tutela penale. D'altra parte i 15 hanno mancato di citare il II comma dell'art. 8 della Costituzione che recita: “Le confessioni religiose diverse da quella cattolica hanno il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano”.

Da cui si evince che l'islamismo, non potendo non trarre un suo statuto dai comandamenti del Corano – compresi quelli che, ampiamente citati nel florilegio del cap. 5, sono una patente istigazione a delinquere (art.414 Codice Penale) in quanto predicano la violenza contro gli infedeli sino all'omicidio di massa - avrebbe uno statuto contrario all'ordinamento giuridico italiano. Hanno mai letto il Corano i 15 scriteriati che hanno firmato la sentenza? Se non l' hanno letto sono degli ignoranti che hanno preteso di giudicare su ciò che ignorano. Se l'hanno letto hanno riconosciuto pari dignità ad una religione il cui libro giustifica il terrorismo islamico. Il terribile pasticcio a cui sono pervenuti i 15 scriteriati è causato da due motivi: 1) l'avere contraddetto il principio della laicità dello Stato attribuendo una tutela penale ad ogni religione, mentre avrebbero dovuto ignorarle tutte per quanto riguarda le credenze religiose in senso stretto, non potendo esistere il reato di vilipendio di una religione, anche perché il termine “sacro” non può far parte del linguaggio della politica in uno Stato laico e liberale; 2) l'avere ignorato che ogni religione nei suoi statuti, cioè in quei principi che riguardano, non i dogmi religiosi in senso stretto, ma l'esercizio del culto esterno nell'opera di proselitismo, non deve essere in contrasto con l'ordinamento giuridico.

E' quanto già Spinoza aveva spiegato nel suo Trattato teologico-politico (cap. XVI) distinguendo il culto interno da quello esterno, che deve rimanere sotto il controllo dello Stato, in quanto deve “accordarsi con la pace e la sicurezza dello Stato” (cap. XIX). Se poi si dicesse che la tutela penale riguarderebbe la difesa della sensibilità religiosa di un individuo o di una comunità, sarebbe ancora peggio. Chiunque, a maggior ragione, si sentirebbe in diritto di denunciare chi avesse “offeso” un sentimento soggettivo che deriva, non da un rapporto dell'”offeso” con un altro soggetto giuridico, ma dal rapporto dell'”offeso” con se stesso a causa di una sua particolare e personale credenza, che non può avere maggiore valore solo perché l'”offeso” si ammanta di sacralità , anche quando dietro il “sacro” si riparano credenze che debbono essere ritenute menzogne, o comunque falsità, da un ateo, il quale, al contrario del credente, viene lasciato senza tutela penale nel suo diritto alla dissacrazione, in violazione dell'eguaglianza di fronte alla legge. La dissacrazione è stata l'arma che, facendo valere la libertà di pensiero, ha contribuito alla nascita della concezione laica e liberale dello Stato. D'altra parte, il cristianesimo non si è forse affermato dissacrando le divinità pagane? E se vi fosse qualcuno che dichiarasse – anche se in malafede – di credere ancora negli dei dell'Olimpo? Se offendesse Zeus offenderebbe la sensibilità di chi affermasse di credere in Zeus? Se si obiettasse che soltanto un pazzo potrebbe credere ancora nell'esistenza di Zeus l'ateo potrebbe rispondere che ci vuole una buona dose di pazzia tranquilla per credere in Gesù figlio di Dio, concepito verginalmente con lo Spirito Santo e morto e risorto per essere assunto in cielo con il corpo. E ci vuole una forte pazzia violenta per credere che il Corano sia stato dettato ad un analfabeta (Maometto) da Allah tramite l'arcangelo Gabriele. E si potrebbe aggiungere che il confine tra la sanità e la malattia mentale non è ben definito, trattandosi di questioni di fede. Per coerenza si dovrebbe riconoscere una tutela penale anche alla sensibilità religiosa di chi sia seguace delle sette religiose più pazze, compresa quella dei satanisti. Altrimenti dovrebbe essere la legge a stabilire, entrando in merito al contenuto delle credenze religiose, se una credenza religiosa, in quanto tale, sia buona o cattiva e il relativo sentimento religioso sia degno di una tutela penale. Per tutti questi motivi uno Stato non può riconoscere una tutela penale alle religioni. L'alternativa sarebbe - in contrasto con il citato art. 3 della Costituzione – la discriminazione tra diverse religioni. E' anche evidente che lo Stato non può riconoscere l'8 per mille alle organizzazioni religiose. Altrimenti dovrebbe riconoscerlo anche ai satanisti, se questi si riunissero in un'organizzazione nazionale sulla base di uno statuto i cui principi non comportassero, al contrario del Corano, atti di violenza ma si limitassero ad un culto incruento di Satana. Non basta, chi ateo dà l'8 per mille allo Stato, cioè a tutti – anche a coloro che non lo danno allo Stato – si trova ad essere discriminato rispetto a chi lo dà alle organizzazioni religiose, senza averne alcun ritorno, se non ha la possibilità di tenere per sé l'8 per mille, che pertanto è anticostituzionale.

Tutte queste conseguenze sono sfuggite ai 15 scriteriati della Corte costituzionale .

Zagrebelsky1,vittima del relativismo del multiculturalismo, analizzando il conflitto tra Creonte (tiranno di Tebe) e Antigone (sorella di Polinice), nella tragedia di Sofocle Antigone, offre una grave e confusionaria soluzione al conflitto tra la superiore legge naturale a cui si appella Antigone e la legge dello Stato a cui si appella Creonte, ed affaccia come causa del conflitto una mancanza di dialogo: “essi sono soggetti che...non sono in dialogo con la natura e con la società, e che non tollerano di umiliarsi. Il problema diventa politico e consiste nella domanda: come essi debbano porsi nel reciproco confronto...Occorre assegnare loro non una ragione teoretica ma una ragione pratica che consenta di vivere insieme. Antigone e Creonte, che pur hanno ragione, ognuno per la sua parte, risultano entrambi colpevoli di hibris, di orgoglio smisurato, sono presi dalla pretesa insolente di perseguire la propria solitaria idea di giustizia e si espongono entrambi alle conseguenze della tragedia”.

In sostanza, secondo Zagrebelsky, la soluzione sarebbe dovuta consistere in una “saggezza pratica autentica”, di aristotelica memoria, in un dialogo tra esseri umani immersi nelle circostanze della vita”.

Vuote ed insulse banalità dettate da compromessi politici,, che, proponendo la solita parola magica “dialogo”, oggi di moda, inquinano la giustizia.

Anzitutto Zagrebelsky ha confuso la legge naturale con il diritto naturale, ignorando che il diritto naturale, come diritto dell'individuo, non era stato ancora scoperto, e non poteva essere scoperto, in una concezione etica dello Stato come quella dell'antica Grecia sino ad Aristotele, in cui il collettivo della comunità politica prevaleva sull'individuo, e che il diritto naturale si affaccerà quando la legge naturale con lo stoicismo, superando i confini nazionali e razziali, per volgersi verso l'egualitarismo di una comune ragione universale e trasformando l'individuo da animale politico in animale sociale per un comune senso di appartenenza, prima che ad una organizzazione politica, ad una humanitas, per l'interiore libertà morale dell'individuo, da cui nasce il diritto di natura – si innesterà nel diritto soggettivo del diritto romano e nella dottrina cristiana sulla base del concetto di “persona”, che sottrae l'individuo alla politica, cioè allo Stato. Si tratta delle origini antiche del giusnaturalismo moderno. In secondo luogo la soluzione non poteva consistere nella saggezza quale fu intesa da Aristotele, che distinse la saggezza – come “disposizione naturale accompagnata da ragione verace intorno ai beni umani” (Etica nicomachea, VI, 5) – dalla giustizia, che in senso stretto è per Aristotele giustizia riparatrice (civile penale) e giustizia distributiva (ibid., V, 4-5). La saggezza è per Aristotele una virtù che, riguardando il particolare e non l'universale, non può essere richiesta a tutti, dipendendo essa da due fattori: la disposizione naturale e l'esperienza, insieme con l'esercizio continuo della saggezza, che dura tutta la vita, per cui soltanto nell'età matura si può diventare saggi (ibid., V, 8). Per questo motivo la saggezza deve essere richiesta ai governanti (Politica, III). Ma per Aristotele, al di sopra della saggezza, esiste un “giusto per natura”universale tra gli uomini, che “non dipende dal fatto che qualcosa ad uno sembri buono e ad un altro no” (Etica nicomachea, V, 7). E il giusto per natura è per Aristotele è il presupposto teorico della deliberazione politica, e perciò della saggezza (phronesis) nel giusto legale.

Pertanto la soluzione del conflitto tra legge naturale e legge positiva non poteva consistere nell'accordare ad ogni costo la legge naturale con la legge dello Stato, ma nell'individuare da quale parte stesse la legge naturale, dalla parte di Antigone, che, volendo seppellire entro le mura di Tebe il cadavere del fratello Polinice, voleva far prevalere un suo sentimento, o dalla parte di Creonte, che, di fatto, anche senza esserne cosciente, con il suo divieto di seppellire Polinice entro le mura della città, puniva una precedente violazione della legge naturale da parte dello stesso Polinice, che, alleatosi con lo straniero era un traditore della sua città, e perciò un nemico della legge naturale posta a difesa della vita dei suoi concittadini. Tutto ciò è sfuggito al confusionario Zagrebelsky, che ha proposto un compromesso tra la legge naturale e la legge positiva, snaturando così la legge naturale, che, in quanto tale, deve rimanere al di sopra di ogni legge positiva, considerata quest'ultima soltanto una modalità storica in cui la legge naturale viene applicata (S. Tomaso, Summa thelogiae, II, 1 q.95), per cui anche un'asserita superiorità morale religiosa, secondo S. Tomaso, non può tradursi in una superiorità legale (De regimine principum, I, 1-4).

Non vi è dunque da meravigliarsi che tali e tante confusioni da parte di Zagrebelsky siano state introdotte anche dentro la Corte Costituzionale e si siano manifestate nel grave pasticcio della sentenza che estende la tutela penale a tutte le religioni, nel compromesso del relativismo e del multiculturalismo in cui viviamo, e che contagia anche la Corte Costituzionale, con una paradossale violazione della stessa Costituzione (art. 8, II comma).

Si è così tornati indietro rispetto al giusnaturalismo di S. Tomaso, a quello di Pufendorf e a quello dell'illuminista Montesquieu, nella incredibile conclusione, che, essendo tutte le religioni degne di tutela penale, non si ha più alcun punto di riferimento che valga a stabilire se vi siano principi migliori di altri. E così si mette il cristianesimo allo stesso livello dell'islamismo e del culto della dea Kalì, favorendo una sorta di castrazione dell'Europa nell'impedire che si riconoscano, pur in una concezione laica dello Stato, le radici greco-romano-cristiane dell'Europa, che sono anche le stesse radici della laicità dello Stato.




1 Nomos basileus (Legge sovrana), Rizzoli 2006.

OdG sospende Filippo Facci per due mesi per un articolo sull'islam ...



Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare

17 giu 2017 - di Filippo Facci. Il Consiglio di disciplina dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia mi ha sospeso per due mesi dalla professione e dallo ...

domenica 18 novembre 2018

PER CIVILTA' ISLAMICA LA MUSICA E' STRUMENTO DI SATANA

Civiltà Islamica - Il punto di vista del vero Islàm. In italiano.

La musica è strumento di Satana
L’evoluzione sbugiardata
Si tratta dello stesso sito che nel 2015 lanciò una sorta di fatwa contro il quotidiano Il Giornale che nel 2015 aveva definito assassini gli islamici autori della strage attuata in Parigi.  

Ma poi fece scomparire dal sito l'articolo che giustificava la richiesta dei musulmani di essere esentati dalla lezione di musica perché anche il violino, il violoncello, tutti gli strumenti a fiato sono esempio di corruzione, dovendo essere permessi solo gli strumenti a percussione, come i tamburi. Incredibile ma vero.  Ciò significa che anche tutta la musica classica dovrebbe essere considerata come fonte di corruzione. Ma alcuni giornali e alcuni siti avevano fatto in tempo a ricopiare quanto era stato scritto in proposito.



9 dic 2015 - I musulmani che dicono no all'insegnamento della musica: 

Islamici moderati: “Musica è strumento di Satana” | Vøx - VoxNews



Islamici moderati: “Musica è strumento di Satana”. dicembre 9, 2015 Vox Lascia un commento .... scorsa a SCL. — Vox (@VoxNewsInfo) 2 febbraio 2018.

L'Islam moderato "La musica è Satana" - Il Tempo

https://www.iltempo.it/cronache/2015/12/10/news/lislam-moderato-la-musica-e-satana...

10 dic 2015 - Ai musulmani è proibito fare pratica e possono suonare soltanto i tamburelli.
28 ott 2015 - LaStampa.it .... Forse si è ispirato al modello per la «richiesta di esenzione dall'uso di strumenti musicali», presente nel sito internet civiltàislamica.it, lo zio ... era per aiutare i bambini - per il 90 per cento di origine non italiana ... l'entusiasmo dei bambini e la determinazione della scuola a non .... cronache. Su richiesta di Civiltà islamica 

Ecco il testo sparito. 
"Deriva da questi detti del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, che gli strumenti musicali a fiato e a corda sono proibiti.
E’ illecito l’uso e l’ascolto di strumenti musicali come il liuto, il mandolino, il flauto, il cembalo.
Poiché oggi l’educazione musicale è materia obbligatoria di cui devesi tener conto ai fini del credito in sede di valutazione, si chiede che la frequenza dell’ora di “musica” si limiti per gli alunni succitati al solo studio della teoria musicale, con esenzione dalla pratica dell’uso dello strumento, qualsiasi esso sia.
Diversamente, il bimbo musulmano che è stato avvertito di questo divieto si troverebbe in stato di grave imbarazzo nel trovarsi costretto a fare una cosa che in famiglia gli è stato spiegato essere proibita da Iddio, e frustrato nel non veder accolte le sue prerogative religiose, mentre invece non troverebbe né strano né ghettizzante il non far uso di strumenti che invece i compagni di scuola usano, in quanto il far parte di una minoranza religiosa, sia pur crescente, è per lui prassi e coscienza quotidiana".

La giustificazione dell'esclusione della musica come strumento   è solo una delle perle di ignoranza e di fanatismo di questo sito, che esclude l'evoluzione biologica e ripete il racconto biblico della creazione del mondo e dell'uomo. Dunque bisognerebbe escludere anche l'evoluzione biologica dall'insegnamento nelle scuole. Viene persino ripresa la corruzione del racconto dell'Antico Testamento laddove si dice che Jahweh per mettere Abramo alla prova dell'obbedienza gli comandò di uccidere il figlio Isacco. Anche se poi all'ultimo momento inviò un angelo per fermarne il braccio, facendo sostituire Isacco con un montone. Da qui la ricorrenza islamica del terribile giorno del sacrificio, in cui si scannano anche pubblicamente, e senza previo stordimento, milioni di poveri animali.  

IMMAGINE TERRIFICANTE DELLA CRUDELTA' ISLAMICA


Ma Isacco viene sostituito  arbitrariamente con Ismaele, che era il primogenito di Abramo, ottenuto dalla serva Agar perché la moglie Sara era sterile. Ma poi il bizzarro Jahweh (Allah per gli islamici) aspetta che Abramo compia 100 anni e Sara 90 anni per permettere ad Abramo e a Sara di generare Isacco. E Ismaele viene allontanato e di lui non si hanno più notizie. Perché la sostituzione di Isacco con Ismaele contro la verità del racconto biblico? Perché gli islamici si ritengono discendenti da Ismaele, mentre da Isacco sarebbe disceso il figlio Giacobbe e con lui tutti gli ebrei che con la famiglia di Giacobbe si erano rifugiati in Egitto, da cui poi scapparono ad opera di Mosè. Naturalmente si tratta di racconti puramente inventati. L'esegesi biblica ha dimostrato che i tre patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, sono stati tratti da tre diversi antichi racconti mesopotamici che non avevano alcun collegamento fra loro. Nell'Antico Testamento i tre racconti vengono arbitrariamente collegati facendo di Abramo il padre di Isacco e di Isacco il padre di Giacobbe. E di conseguenza è di pura invenzione l'ingresso in Egitto dei 70 componenti della famiglia di Giacobbe e della fuga dall'Egitto degli ebrei  guidati da Mosè (altro personaggio romanzesco) che dopo 400 anni sarebbero diventati 600.000. Come si racconta alla fine del Genesi e all'inizio dell'Esodo.  Alle invenzioni ebraiche si sono aggiunte le invenzioni coraniche che hanno del tutto corrotto il testo biblico. Da notare che nel Corano si dice che Gesù non morì in croce ma di morte naturale. Al suo posto morì un suo sosia. Incredibile ma vero. Si aggiunge nei detti del "profeta" Maometto che un giorno Gesù tornerà sulla Terra e andrà ad onorare Maometto a La Mecca. Orbene, il citato sito, riprendendo la fatwa lanciata contro il quotidiano Il Giornale, ha pubblicato nel suo sito un fac-simile di querela-denuncia invitando gli islamici a ricopiarlo per far piovere sul quotidiano Il Giornale e su il suo direttore Alessandro Sallusti una pioggia di querele-denunce per vilipendio della religione islamica, avendo Il Giornale , con il titolo ISLAM ASSASSINO, definito assassini gli islamici autori della strage  attuata nel 2015 a Parigi. Il sito Civiltà islamica è pieno di falsità storiche: si scrive, per esempio, che non è vero che siano stati degli islamici ad attuare gli attentati dell'11 settembre 2001 ma che essi siano dovuti ad una congiura massonica. Si giunge al punto di affermare che fu Israele a finanziare L'ISIS. 
Pur presentandosi come islamico moderato il proprietario di questo sito, l'italiano Massimo Zucchi, che non poteva non aggiungere ai suoi nomi e cognomi dei nomi arabi (Massimo Abdul Aqq Zucchi), non riconosciuti anagraficamente, dedica tre articoli a Magdi Allam intitolati Le menzogne di Magdi Allam, che ha sempre sostenuto che non può esistere un Islam moderato perché non esiste un Corano moderato. E' noto che Magdi Allam vive da 10 anni sotto scorta per essersi convertito al cristianesimo. Infatti nel Corano è prevista la condanna a morte per coloro che commettono il grave reato di apostasia per avere abbandonato l'Islam. Come può esistere un Islam moderato se nessuna pubblica manifestazione di massa di islamici si è mai avuta contro le stragi attuate da islamici al grido di Allah u akbar (Allah è il più grande)? Naturalmente non poteva non sottrarsi Magdi Allam all'accusa di vilipendio della religione islamica. Ma il sito di Civiltà Islamica scrive di condanna di Magdi Allam pur non provando che sia stato condannato ma soltanto querelato-denunciato da Massimo Zucchi per diffamazione insieme con il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti. Non si sa che seguito abbia avuto questa querela-denuncia. Come non si sa che seguito abbia avuto la denuncia nel 2015 contro Il Giornale nella persona del direttore Alessandro Sallusti, di altro giornalista Paolo Granzotto e dello stesso Magdi Allam articolista del quotidiano.   

MAGDI “CRISTIANO” ALLAM CONDANNATO PER ... - Civiltà Islamica


29 gen 2017 - L'infame provocatore Magdi “Cristiano” Allàm è stato condannato nei giorni scorsi, per l'ennesima volta, dalla magistratura della giustizia ...


Ben si avvide Benedetto XVI nella sua famosa Lectio magistralis tenuta il 12 settembre 2006 a Ratisbona della natura dell'Islam quando citò le parole dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo rivolte ad un musulmano persiano:
"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".

Rileggere il Ratzinger di Ratisbona per capire gli attentati di Parigi (e ...


15 nov 2015 - Riproponiamo il discorso che Benedetto XVI fece il 12 settembre 2006 nell'Aula magna dell'Università di Regensburg, in cui l'allora Pontefice ...

15 gen 2015 - Nel discorso di Ratisbona nel 2006 Benedetto XVI denunciò il lato violento della religione musulmana. New York Times e Repubblica lo ...   


2 apr 2016 - L'ateo devoto e presidente emerito del Senato Marcello Pera, molto vicino a Benedetto XVI, non ha dubbi e parla di un Occidente poco ...

 

In realtà l'Islam non è nemmeno una religione ma una ideologia politica che si ammanta di religiosità per avere sempre predicato la sottomissione (e Islam significa sottomissione) dello Stato alle norme coraniche, non essendo concepibile, come invece nel cristianesimo, una separazione dello  Stato dalla religione. Gesù disse: "Il mio regno non è di questo mondo", "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". La storia del cristianesimo fu purtroppo una negazione di queste frasi in quanto sono note a tutte le vicende della Chiesa con il suo Stato temporale. Ma mentre il cristianesimo si espanse all'inizio per volontaria conversione dal paganesimo (anche se le successive vicende portarono con l'imperatore Teodosio a proclamare il cristianesimo religione di Stato), l'Islam si espanse sin dall'inizio con le armi. Con l'invasione armata del Medioriente, della costa africana sino a giungere alla Spagna. Lo stesso Maometto si rese promotore della strage delle tribù arabe pagane che rifiutavano di convertirsi alla predicazione di Maometto, che dettava ad uno scriba le frasi del Corano essendo egli un analfabeta che aveva orecchiato i racconti dell'Antico Testamento e dei Vangeli. 

Vi è comunque un abisso tra i Vangeli e il Corano, nonostante il Corano abbia la pretesa di presentare Maometto come ultimo profeta dopo Gesù, su cui sono scritte delle falsità. Contro ogni tesi che voglia presentare l'Islam come religione di pace valgano tutte le frasi tremende del Corano che sono una continua predicazione della violenza sino a giustificare l'omicidio di massa nei confronti dei miscredenti, compresi ebrei e cristiani che non si siano convertiti, e che perciò vengono maledetti. Vado scrivendo da sempre che non dovrebbe esistere l'accusa di vilipendio di una religione. Si arriverebbe infatti all'assurdo che dovrebbe essere perseseguito anche colui che dileggi qualsiasi religione, anche i seguaci di religioni pagane tuttora esistenti, chi segua la religione della sanguinaria dea Kalì. Tanto per fare degli esempi. 
In uno Stato veramente laico non può esistere il reato di vilipendio di una religione perché lo Stato laico non può farsi protettore di alcuna religione, che deve riguardare solo la vita privata. Altrimenti si arriverebbe ad un altro assurdo consistente nell'attribuire allo Stato il compito di stabilire quali religioni siano degne di protezione statale e quali altre non lo siano. Il che sarebbe una contraddizione per uno Stato laico, che non deve occuparsi di religioni. E ripeto che l'Islam non è nemmeno una religione ma una ideologia politica che per imporsi predica la violenza nel Corano e che tuttavia si ammanta di una falsa religiosità. E ripeto anche che il Corano è contrario a tutto il nostro ordinamento giuridico. Pertanto una accusa di vilipendio del Corano sarebbe contraddittoriamente una accusa contro il nostro ordinamento giuridico. Vi è una evidente contraddizione tra l'art. 403 C.P. e l'art.8 della Costituzione. Si pone dunque la questione della anticostituzionalità dell'art. 403 C.P. Come insegnò il grande filosofo ebreo Spinoza (Trattato teologico-politico, cap. XVI) , lo Stato deve distinguere tra il culto interno (che riguarda le questioni di fede religiosa)  e il culto esterno, che riguarda il rispetto delle norme di uno Stato laico, che deve prescindere dall'esistenza di ogni religione. Ogni religione è permessa come culto interno ma a condizione che il suo culto esterno, cioè la sua prassi, non violi le leggi dello Stato. Questa distinzione è impossbile nell'Islam a causa del Corano. E pertanto non può esistere un Islam moderato perché non esiste un Corano moderato. I cosiddetti islamici moderati in realtà non rispettano i dettami del Corano. Vedasi il mio florilegio del Corano. 

Blog del prof. Pietro Melis: Il terrorismo nel Corano

pietromelis.blogspot.com/2009/10/il-terrorismo-nel-corano.html

20 ott 2009               

Vi è un sito che sbugiarda tutte le affermazioni contenute nel Corano. 
ISLAMICAMENTANDO

                              DENUNCIAMO “IL GIORNALE”
La prima

 pagina



                    del

 quotidiano,
 domenica
 15
                    novembre
 2015.

Un appello contro il Giornale:
partita la ghigliottina islamica


VIDEO - "Basta menzogne: l'islam è sempre stato violento perché Maometto è stato un criminale". ... Vedi altri contenuti di Magdi Cristiano Allam su Facebook.

 

Israele aiuta l'ISIS | Civiltà Islamica - Il punto di vista del vero Islàm. In ...www.civiltaislamica.it/atualita/4927/


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12 ott 2016 - 11 settembre 2001: ecco i colpevoli. Nel libro di ... Il cosiddetto “terrorismo islamico”, dunque, oltre ad essere una ... Ecco le cariche dirigenziali:.

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24 ago 2015 - Vi proponiamo qui un bel video, che smonta la teoria evoluzionista darwiniana tramite spiegazioni molto chiare e importanti aggiornamenti ...


9 mag 2018 - Toni Capuozzo è diventato un fumetto. ... "Innanzitutto, ho raccontato come è cambiato il terrorismo islamico da giornalista e non da studioso.

Ora basta con le menzogne: uccidono in nome dell'islam - Il Giornale



3 lug 2016 - Ora basta con le menzogne: uccidono in nome dell'islam ... Chiediamo a
chi governa lo Stato, la politica, l'economia, l'istruzione, ... magdicristianoallam.it ..... News; Politica · Cronache · Mondo · Economia · Sport · 


15 ott 2017 - di Magdi Cristiano AllamI n Italia il «musulmano moderato» è, ad esempio, ... Quelle bugie dell'imam moderato ... www.magdicristianoallam.it.

 

Chi accoglie e chi uccide - Il Giornale


19 ago 2017 - Dobbiamo innanzitutto riscattare la certezza di chi siamo e poi combattere l'islam che ci vuole sottomettere ... Barcellona è diventata la città più islamizzata della Spagna dopo le enclave di Ceuta e ... www.magdicristianoallam.it .... News; Politica · Cronache · Mondo · Economia · Sport · Cultura · Spettacoli ...

 

Il sito che diffonde la sharia: "L'Italia patriottica e islamica" - Il Giornale
www.ilgiornale.it/news/cronache/sito-che-diffonde-sharia-litalia-patriottica-e-islamica-...

29 gen 2017 - "Un'Italia islamica e patriottica" che eviti di mettere i bastoni tra le ruote ... di dirigere il sito civiltaislamica.it, in un commento elogia la sharia e ...
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giovedì 15 novembre 2018

IMMAGINE TERRIFICANTE DELLA CRUDELTA' ISLAMICA


Divieto della festa del sacrificio in Italia


Il 14/11/2018 21:53, SOSVOX ha scritto:
sosvox.org
pietro,
Gli animali saranno uccisi senza essere storditi e lasciati morire dissanguati fino a quando non saranno svuotati del loro sangue, causando convulsioni e sofferenze.
Indirizzato a: Presidente dell'Italia Sergio Matarrella
Divieto della festa del
                                        sacrificio in Italia
4,746
Persone hanno firmato!
Rimanendo
5,254
Martedì 21 agosto, la comunità islamica celebra la "Festa del sacrificio". In Italia, circa 500.000 animali, tra cui mucche, tori, capre, agnelli o pecore, saranno uccisi in case o luoghi pubblici.
Grazie,
La squadra di SOSVOX.ORG.