Se insiste nell'avere tutto il Donbass, la Crimea, il russo come lingua nazionale allora non vi può essere accordo. Ho scritto un'altra volta che le pretese di Putin ricordano la pretesa di Hitler di avere quella parte della Cecoslovacchia, chiamata dei Sudeti, avente una maggioranza di tedeschi. A Monaco nel 1938 gli ingenui governi antinazisti credettero che dopo tale concessione la guerra sarebbe stata evitata. E il primo ministro inglese Chamberlain tornò in Inghilterra vantandosi di essere stato il salvatore della pace, e sceso dall'aereo sventolò il foglio che conteneva il trattato di pace. L'illusione fu infranta subito dopo con l'invasione della Polonia l'1 settembre 1939 e con l'occupazione di tutta la Cecoslovacchia. Dopo l'invasione della Polonia fu dichiarata guerra alla Germania dalla Francia e dall'Inghilterra. Mussolini, mediatore a Monaco tra Hitler e l'Inghilterra, certamente rimase sorpreso da tale rapidità. Ingenuamente credette che la guerra sarebbe terminata con l'occupazione della Francia. Hitler volle che il Trattato di pace fosse firmato nello stesso vagone dove era stato firmato il Trattato di pace dopo la sconfitta della Germania e dell'Impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale. Hitler volle vendicare anche le dure sanzioni economiche imposte dalla Francia (non dall'Inghilerra) alla Germania. Bisogna riconoscere che la Francia cooperò a creare i motivi che resero ancora più umiliante la sconfitta della Germania. L'allievo Hitler ingannò anche il maestro Mussolini, a cui era stato nascosto il disegno di una successiva guerra lampo (Blitzcrieg) che portò all'occupazione del Belgio, dell'Olanda, della Danimarca e della Francia. Il governo francese confidava nella linea Maginot fatta costruire per contrastare facilmente una possibile altra invasione della Francia. Ma la linea Maginot servì a nulla perché l'esercito tedesco invase la Francia passando per il Belgio e l'Olanda. Tutto questo avvenne tra il 1939 e il 1940. Mussolini era stato alla finestra aspettando lo svolgimento della guerra in Francia. Illuso che la guerra fosse finita con la Francia e la Polonia occupate (con la spartizione della Polonia tra Germania e Unione Sovietica di Stalin) Mussolini pomposamente, da vero imbecille, il 10 giugno 1940 dichiarò anche lui guerra alla Francia e all'Inghilterra. E come se non bastasse la dichiarò anche contro gli USA. Disse che gli occorreva un migliaio di morti per sedersi al tavolo delle trattative di pace. E per questo invase di poco il confine con la Francia, con un'azione che fu poi definita "una pugnalata alle spalle". Ma pare che sia stato lo stesso Churchill a chiedere a Mussolini la dichiarazione di guerra perché solo Mussolini poteva moderare le richieste di Hitler contro la Francia.
Torniamo ora a Putin-Hitler. Eguali le giustificazioni per invadere un altro Stato. De Gaulle, visitando il Canada se ne uscì con le parole Quebec francese, Perché in quella regione era prevalente il francese sull'inglese. Trump, tra il serio e il faceto, ha detto che il Canada e la Groenlandia dovevano considerarsi appartenenti agli USA. Il Canada perché l'inglese era la lingua maggioritaria. Ma la Groenlandia perché se è stato sempre territorio sotto tutela danese?
Si sente la mancanza di Berlusconi, che fu grande amico di Putin, a tal punto che Berlusconi a Pratica di Mare accolse con favore la richiesta di Putin che la Russia entrasse nella NATO. Che cosa è capitato dopo? Non lo si capisce. Certamente i russi del Donbass non si erano mai sentiti ucraini ma russi. E nel Donbass i russi del Donbass subirono la persecuzione da parte del governo che aveva sconfitto il governo filorusso. All'origine dell'invasione dell'Ucraina certamente vi fu l'appoggio dei russi del Donbass. Ma se bastassero l'appartenenza ad una determinata etnia e la comunanza con la stessa lingua per giusificare l'unione con lo Stato dove vivono la stessa etnia e la stessa lingua, allora bisognerebbe rivedere molti confini in Europa. Come giustificare l'appartenenza alla Russia di un territorio che fu sempre germanico essendo culla storica del regno di Prussia? Mi riferisco a quel piccolo territorio che è russo pur non avendo alcun collegamento territoriale con la Russia. Questo piccolo territorio anche dopo la prima guerra mondiale fu riconosciuto come territorio tedesco con capitale Konisberg (oggi Kalinigrado), dove nacque e visse il grande filosofo tedesco Immanuel Kant, che mai si spostò dalla sua città, dove fu professore universitario. Esiste una via di mezzo per evitare di cambiare oggi i confini? Può esistere. Di esempio è l'Alto Adige, tale per l'Italia ma non per l'Austria che la considera giustamente Sudtirolo, dove lingua nazionale è il tedesco e non l'italiano, che anche nelle scuole risulta lingua straniera. L'Italia da molti mesi si fa vanto di avere un italiano come numero 1 (se non lo perderà tra poco) un certo tennista di cognome austriaco, Sinner. Errato. Costui non è italiano ma è austriaco. Se il Donbass fosse stato riconosciuto come regione dotata di ampia autonomia e di particolari vantaggi economici, tali da far preferire ai russi che vi abitano lo stare nominalmente dentro i confini ucraini del Donbass i russi di tale regione non avrebbero avuto interesse a far parte della Russia. Bisognava che l'Unione Europea aiutasse economicamente la regione del Donbass per togliere l'erba sotto i piedi alla dittatura di Putin. E' il danaro che fa preferire l'appartenenza ad uno Stato piuttosto che ad un altro.