Ricevo in allegato da Bailador.org un testo di Franco Libero Manco intitolato EDUCARE L'UMANITA' ALLA PACE. Ho capovolto il titolo perché il termine pace è stato sempre abusato senza produrre frutti. La pace indica un atteggiamento di passività pur nel suo propagandare la pace. E' un termine che sa tanto di utopia. Nella storia si vince o si perde solo con la guerra. Pertanto è con la guerra contro l'antropocentrismo e a favore del biocentrismo che si possono ottenere dei risultati. Non serve ad alcunché educare alla pace se vi è sordità da parte della maggioranza sorda ad ogni tema che riguardi il biocentrismo. Bisogna combattere attivamente boicottando ogni tradizione che fa capo all'ignoranza e agli interessi di coloro che sfruttano economicamente la morte degli animali. E' invece la guerra attiva che può indurre gli ignoranti a capire di essere vittime dei loro sfruttatori nel cercare di conservare tradizioni alimentari nocive perché fondate sul consumo della carne. Incominciando a boicottare la pubblicità di prodotti delle industrie che fanno riferimenti alla carne, come la famosa Simmenthal o la Manzotin. Notare poi che Franco Libero Manco ha estratto alcuni passi del Genesi in cui il sanguinario dio ebraico sembra richiedere una dieta vegetariana se non addirttura vegana. Franco Libero Manco ha evitato ciò che il dio ebraico dice a Noè dopo il diluvo universale: avrai il dominio su tutti gli animali, di terra, di mare e di cielo, ed essi dovranno avere terrore di te. Franco Libero Manco ha impiegato un vangelo apocrifo di origine attribuita agli Esseni (notoriamente vegetariani) in cui Gesù viene presentato come vegetariano. E tale è stata la tesi storicamente infondata ma espressa da Benedetto XVI nel suo libro Gesù di Nazareth. A questo libro bisogna contrapporre il documentatissimo libro di Uta Ranke-Heinemann Così non sia. Introduzione al dubbio di fede, dove si dimostra che l'ultima cena fu una cena pasquale intesa in senso ebraico, cioè fondata sull'uccisione dell'agnello. Non poteva essere eletto papa un papa peggiore di quello attuale. Giuste le parole di Paolo Ricci (in Bailador.org):
COME
AVETE POTUTO IMMAGINARE CHE UN PAPA ARGENTINO POTESSE ANCHE LONTANAMENTE
PRENDERE A CUORE IL PROBLEMA DELLA SOFFERENZA ANIMALE?
LA
QUANTITÀ DELLA CARNE CONSUMATA IN ARGENTINA EQUIVALE A 2,67 MILIONI DI
TONNELLATE, I BOVINI MASSACRATI OGNI ANNO SONO 11 MILIONI E 800MILA, L’EXPORT
È CRESCIUTO, NEI PRIMI SEI MESI DEL 2017, DEL 117% .
COME
AVETE POTUTO IMMAGINARE UN’APERTURA DI BERGOGLIO VERSO IL NON
UMANO?
Libero Manco ha trascurato i Vangeli canonici (gli unici che contano per la Chiesa) dove vi è la parabola del vitello più grasso per far festa quando ritorna il figliol prodigo, dove l'ultima cena fu in effetti una cena pasquale, cioè a base di carne di agnello, dove Gesù assume come apostoli dei pescatori e induce alcuni di essi a tornare sul lago perché tornino poi con le reti piene di pesce, dove vi è il miracolo della moltiplicazone dei pani e dei pesci, dove non vi è mai stata una condanna della tradizione del tempio, che era in realtà un grande mattatoio. Franco Libero Manco propaganda un sincretismo religioso, ma vi è da notare che egli giustamente esclude dall'elenco l'islamismo. Ne tace pur senza attaccarlo. Forse ne ha paura. Ma così non si predica la pace. Tutto ciò premesso riporto alcune parti del libro di Libero Manco che mi sono parse le più concrete.
ASPETTO RELIGIOSO
Nella visone religiosa, il cui il
fine è il Regno di Dio sulla terra, la pacifica ed armoniosa
convivenza tra
l’uomo e gli altri esseri viventi è condizione imprescindibile
dal momento che
nel Paradiso non potrebbe trovare giustificazione il
sistematico massacro di
milioni di nostri fratelli animali per soddisfare gli
appetiti, la vanità e
l’egoismo degli uomini.
Un Dio giusto e misericordioso non
può non condannare
la sofferenza e la morte delle sue creature. Infatti nella
Bibbia in Genesi
1,29 Dio dà all’uomo il chiaro comando ad essere vegani: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme ed ogni
albero in cui è
frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la
verde erba dei campi”.
A sostegno di quanto detto si riportano gli stralci dalla
Bibbia inerenti il
rispetto dovuto agli animali. “Ecco, io
sono il Signore di ogni essere vivente. (Ger. 32,27).”
“La sorte degli uomini e quella degli animali è la
stessa…Non esiste superiorità
dell’uomo rispetto agli animali perché tutto è vanità”
(Quoelet 3,19). “Fino a
quando sarà in lutto la terra e
seccherà tutta l’erba dei campi? Per la malvagità dei suoi
abitanti le fiere e
gli uccelli periscono” (Ger.12,4).
Ed infine va ricordato che Gesù
istituì l’Eucaristia
con il pane ed il vino, non con il pane e la carne e che nei
Vangeli apocrifi
Gesù invita al rispetto e alla misericordia verso gli animali
condannando
duramente ogni violenza nei loro confronti: “Maledetti
siano i cacciatori perché saranno a loro volta cacciati”.
(Vangelo Esseno
della Pace). E ancora: “Siate
rispettosi
e compassionevoli verso tutte le creature. Sono venuto per
porre fine ai
sacrifici e ai banchetti di sangue e se non smetterete di
offrire e di mangiare
carne l’ira divina non si allontanerà da voi”. Inoltre
Gesù rimprovera
aspramente i pescatori:
“Forse che i
pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi cibi?
Lasciate le reti e
seguitemi”. A conferma di quanto suddetto S. Girolamo
scrive: “Dopo che
Cristo è venuto non è più
consentito mangiare la carne”. E Porfirio aggiunge: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo è
nutrimento per i
demoni”. E S.
Gregorio di Nazianzo
conferma: “Mangiare
carne è
un’ingiustizia abominevole”.
Tutte le grandi religioni
considerano determinante, ai fini dell’elevazione spirituale e
della salvezza
dell’anima, il rispetto per gli animali e l’astinenza dalla
carne. Se lo scopo
della vita è quello di raggiungere le più alte dimensioni
spirituali, il
sentimento di carità e di condivisione che abbraccia non solo
l’uomo ma ogni
essere vivente è, sotto l’aspetto morale e spirituale più
elevato di qualunque
sentimento limitato alla sola specie umana.
ASPETTO SOCIALE
La progressiva conquista della
democrazia si è attuata
nel corso dei millenni in virtù dell’estensione dei diritti
inizialmente
prerogativa dei potenti. Estendere il diritto al rispetto,
alla libertà e alla
vita dall’uomo ad ogni essere senziente significa superare
l’anacronistica ed
involutiva cultura antropocentrica e superare la lunga fase
storica della
violenza non solo tra gli esseri umani ma tra questi ed il
resto del creato.
Infatti la violenza contro gli animali è il tirocinio per ogni
crudeltà anche
nei confronti dell’uomo. Finché gli uomini sfrutteranno ed
uccideranno gli
animali essi non cesseranno neppure di sfruttarsi ed uccidersi
tra loro. Solo
il rispetto della diversità, la valorizzazione della sacralità
della Vita,
l’amore per tutte le cose può far maturare nell’uomo quella
nuova coscienza umana
che gli consentirà di realizzazione un mondo migliore.
ASPETTO ANTROPOLOGICO
L’anatomia comparata, l’istintologia,
l’immunologia,
la neurofisiologia, confermano che l’essere umano è un animale
non onnivoro, né
tantomeno carnivoro, ma fruttariano come i primati al cui
ordine appartiene i
quali hanno un apparato masticatorio e digerente simile al
nostro, assai
diverso da quello degli animali carnivori. Ogni organismo
vivente è programmato
dalla natura per cibarsi con un determinato e specifico
alimento. La
sostituzione di tale “carburante” con un altro non adatto
produce gli stessi
effetti al motore di un’automobile a benzina che si vuole far
funzionare a
gasolio. Significativo è anche il fatto che la vita media dei
mammiferi (alla
cui classe l’uomo appartiene) è circa 7 volte il periodo del
suo sviluppo
fisico. Quindi l’essere umano dovrebbe vivere 130-140 anni:
età raggiunta solo
dalle popolazioni a regime vegetariano.
I nostri progenitori, dopo circa 3
milioni di anni di regime vegetariano, a causa delle mutazioni
climatiche
dovute alla glaciazione nel Pleistocene, le foreste si
trasformarono in savane
e si adattarono a vivere di sciacallaggio inserendo nella loro
dieta anche la
carne nella percentuale del 20-30%, restando quindi, anche in
quel periodo,
sostanzialmente, vegetariani. Ma a causa della presenza della
carne nella dieta
dell’uomo preistorico la lunghezza della vita media si
accorciò quasi del 50%
per tornare a risalire 10 mila anni fa circa con la scoperta
dell’agricoltura.
Da allora ad oggi l’alimento carneo è stato visto come uno
status symbol
possibile solo alle persone facoltose, per questo si riscontra
nella gente
comune una fame ancestrale di carne.
Con il boom economico del 1960 tutti
hanno avuto la
possibilità di mangiare quantitativi enormi di carne con un
aumento del consumo
procapite del 130%. La conseguenza è stata un’esplosione di
malattie croniche e
degenerative mai registrate prima nella popolazione. Infatti
ai primi del 900
solo una persona su 100 moriva di cancro, oggi ne muore una
ogni 2,5 persone,
anche se ciò è dovuto anche all’inquinamento in generale e ai
prodotti chimici
usati in agricoltura. Ma circa il 60% di tutte le malattie
sono di derivazione
alimentare.
ASPETTO SALUTISTICO
Gli istituti di ricerca più accreditati
del mondo affermano che l’alimentazione carnea favorisce
l’insorgere di
numerose patologie, comprese quelle degenerative e tumorali e
che per contro
una dieta vegetariana, ricca di frutta e verdura, contribuisce
ad immunizzare
l’organismo umano alla maggior parte delle malattie.
Eliminando il consumo di
carne si ottiene una riduzione del rischio di infarto del 90%
e del 97% delle
occlusioni coronariche. Le statistiche dimostrano che le
popolazioni sono tanto
più flagellate da malattie cardiocircolatorie e tumorali (e
non solo) quanto
più fanno uso di proteine e grassi animali.
I popoli che si nutrono quasi
esclusivamente di carne,
come gli Esquimesi, hanno vita media di appena 30 anni, oltre
il più basso
quoziente intellettivo. Per contro le popolazioni a regime
vegetariano, come
gli Hunzakus, i russi del Caucaso, gli indiani del Toda e
dello Yucatan, vivono
fino a 130-140 anni e fino a 90 anni sono in grado di
procreare. Da considerare
che in natura gli animali più miti, più forti, più prolifici e
più longevi sono
erbivori o vegetariani, come il cavallo, il rinoceronte, il
toro, l’elefante
ecc. Il gorilla vegetariano è 3 volte più grosso dell’uomo e
30 volte più
forte. Gli umani vegetariani risultano essere 2-3 volte più
resistenti alle
fatiche e 5 volte più rapidi nel recupero delle energie
rispetto a coloro che
mangiano la carne. Infatti la lunga schiera di primatisti
mondiali in ogni
disciplina sportiva conferma la superiorità della dieta vegana
rispetto a
quella onnivora.
ASPETTO ECONOMICO
L’alimento carneo risulta essere il
più antieconomico
esistente in natura, per il fatto che per produrre un kg di
carne sono
necessari dai 5 ai 20 kg di alimenti: cereali, frumento, mais
e soia. Se tali
alimenti fossero consumati direttamente dagli esseri umani si
potrebbe sfamare
una popolazione mondiale almeno 5 volte superiore all’attuale,
mentre il 50% di
tutti i cereali prodotti nel mondo servono ad ingrassare gli
animali
d’allevamento. Per produrre un kg di frumento sono sufficienti
200 litri di
acqua, per avere un kg di carne è necessario un quantitativo
di acqua 50 volte
superiore. Una mucca consuma derrate alimentari quanto 12
persone. Ben 7
persone potrebbero nutrirsi con l’equivalente di quello che
mangia un americano
carnivoro. Il quantitativo di cereali necessari a produrre un
solo hamburger
sono sufficienti a sfamare 40 bambini per un giorno.
Un terreno adibito a pascolo dà una
tonnellata di
carne, ma se adibito a coltivazione di legumi è in grado di
produrre 20
tonnellate. Lo stesso
principio vale per
la coltivazione della frutta e della verdura. Se tutti gli
umani adottassero
una dieta carnivora le riserve petrolifere mondiali sarebbero
di 10 anni,
mentre se tutti gli umani adottassero una dieta vegana la
durata sarebbe di 300
anni.
ASPETTO AMBIENTALE
A causa delle deiezioni contaminate
da enormi quantità
di medicinali somministrati agli animali, i terreni destinati
all’allevamento
restano improduttivi per moltissimi anni. La principale causa
di distruzione
delle foreste pluviali è il consumo di carne (un hamburger
costa 12 mq di
foresta). I paesi maggiormente colpiti dalla desertificazione
sono quelli in
cui si allevano bovini a scopo alimentare. La quantità di
alberi salvati ogni
anno da un individuo vegetariano è quella di una superficie di
4.000 mq.