Parafrasando il titolo di una novella di Pirandello (O di uno o di nessuno) il paradiso deve essere anche di tutti gli animali e non di tutti gli uomini. Infatti, data la comune origine di tutte le forme di vita, come ci insegna l'evoluzione biologica, in quale fase dell'evoluzione biologica dell'homo sarebbe sorta l'anima immortale? Nessuno può rispondere a questa domanda. Accettata ormai dalla Chiesa nel 1996, dopo una dichiarazione di Giovanni Paolo II, l'evoluzione biologica come verità non più confutabile vi è da domandarsi se anche l'homo abilis avesse l'anima immortale ancor prima dell'homo sapiens (sapiens di Neanderthal e sapiens sapiens). E allora perché non avrebbe dovuta averla anche l'australopithecus africanus progenitore dell'homo? Non basta. In che cosa sarebbe consistito il peccato originale senza il quale cade tutta la cristologia? Non basta. Per peccare bisogna avere coscienza del peccato, come ha insegnato S. Paolo nell'Epistola ai Romani. Ma quale coscienza del peccato potevano avere l'homo abilis, l'homo erectus e l'homo sapiens (quest'ultomo risalente ad almeno 100.000 anni fa quando non vi era ancora alcuna traccia di civiltà e l'homo era ancora per natura un animale, cioè privo di coscienza morale)? Come si vede, o la Chiesa risponde a queste domande o continua a rimanere priva di qualsiasi credibilità. Se un paradiso esistesse questo dovrebbe essere attribuito prima di tutto a tutti gli animali, compresi anche gli insetti, e tra questi anche le pulci, le zecche, le zanzare, etc. Infatti tutti gli animali non umani, a contrario dell'uomo, sono innocenti anche quando siano considerati nocivi come molti insetti. I predatori uccidono perché per natura sono carnivori, non uccidono mai per crudeltà come fa l'uomo. Tutto questo avrebbe dovuto aggiungere Cassola. Aggiungo che un paradiso abitato da soli esseri umani, e non anche da quei familiari stretti che fecero parte della mia vita, cani e gatti, mi farebbe schifo. Meglio che non esista. E poi...che noia eterna!
CASSOLA. IL PARADISO DEGLI ANIMALI
Il dominio degli esseri
umani sulla Terra è terminato: la specie si è estinta dopo una terribile guerra
nucleare e gli unici superstiti sono gli animali. Un gruppo di animali che vive
in Maremma decide, guidato dai gatti e dai cani, di riunirsi in una comunità,
iniziando ad evolversi per imitare gli umani. Una delle prime decisioni prese è
quella di diventare vegetariani e tutti acconsentono fatta eccezione per i
serpenti, che diventeranno quindi i principali antagonisti.