venerdì 23 novembre 2018

IL FINTO RICATTO DELL'UE ALL'ITALIA CHE PUO' AFFONDARE L'UE

La manovra di bilancio bocciata dall'UE con la procedura di infrazione nasconde la debolezza dell'UE. Infrazione di che? Possibile che uno Stato debba sottostare a norme di bilancio dettate da Stati stranieri? Lo spread è la massima manifestazione di ricatto in una situazione in cui l'economia comanda sulla politica. Non si capisce perché in passato lo sforamento del 3% del deficit da parte di molti Stati dell'UE non abbia provocato una procedura di infrazione. Perché, quando i governi del PD arrivarono al 2,9% del deficit, la Commissione europea nulla ebbe da dire? Perché la stessa Commissione nulla aveva da dire quando, durante i governi PD, aumentava il debito pubblico mentre ora sembra che il debito pubblico sia l'unica questione dirimente? Perché l'UE ha paura del governo a traino Lega di Salvini, che potrebbe contagiare altri Stati denunciando l'attuale burocratica e artificiale costruzione dell'UE. Ora sembra che tutta questa tempesta sia nata in base a un deficit del solo 2,4% programmato dall'attuale governo. L'UE sta implodendo su se stessa. Era nata con l'intenzione di contrastare l'economia USA e quella cinese. Ma il progetto nasceva morto perché presupponeva una federazione di Stati unificati solo da una moneta unica a traino di una Germania che aveva fondato l'economia sul rigore fiscale invece che su una politica sociale. Il surplus economico tedesco è stato ottenuto abbassando i salari e introducendo i mini jobs, cioè i lavori pagati per poche ore. Dunque un bilancio in attivo ottenuto a scapito di una riduzione del livello sociale. Questo ha consentito alla Germania di essere un punto di riferimento per quanto riguarda l'affidabilità dei titoli di Stato degli altri Stati. Ma un governo italiano che avesse le palle e non andasse ad elemosinare il permesso di un 2,4% di deficit potrebbe minacciare questa costruzione artificiale che è l'UE, che ha espropriato gli Stati della sovranità monetaria dovendo essi dipendere da una Banca straniera che è la BCE di Francoforte, che è la Banca che stampa la moneta artificiale che è l'euro, nato nel 1998 sulla base del valore che aveva allora il marco rispetto a tutte le altre monete. Che cosa accadrebbe se l'Italia tornasse alla lira dandole un valore pari a quello dell'euro? Ci si ricordi che nel 1998 l'euro in Italia, sulla base del valore che aveva la lira rispetto al marco (un marco eguale a 990 lire) fu fissato in 1936,27 lire. Che cosa accadrebbe se oggi una lira riprendesse il valore dell'euro in Italia? Questa lira, che sarebbe una lira pesante, uscirebbe dalla Banca di Francoforte e sarebbe la Banca d'Italia a riprendersi la sovranità monetaria con la stampa della moneta. Il vantaggio sarebbe che sparirebbe lo spread che è una conseguenza  della dipendenza dell'euro di Francoforte dall'economia tedesca. L'Italia, che è la seconda industria manifatturiera in Europa, a questo punto si libererebbe dal giogo tedesco e affonderebbe l'UE affondando sia la Germania che la Francia con una lira-euro che tornerebbe a rispecchiare l'economia reale, che con l'euro-marco  è stata sostituita da un'economia finanziaria che comanda sulla politica. E si finirebbe di brandire sempre la minaccia di sanzioni economiche per l'Italia. Che è il terzo Stato in fatto di finanziamenti dei fondi europei a vantaggio di Stati che invece contribuiscono ad essi dando molto meno di quanto ricevono. Ogni anno l'Italia butta almeno 5 miliardi nei fondi comuni europei, e pertanto in tutti questi anni nell'UE ha dovuto mantenere Stati parassiti come l'Ungheria e la Polonia  che per di più, beneficiando di una moneta nazionale (non avendo mai accettato l'euro), si possono permettere un PIL che viaggia al livello del 4%  annuale, cioè molto  al di sopra della media europea che è di poco al di sopra del'1%. Una Unione Europea, dunque, che, nata dal rigore economico, che è rigore fiscale e non dall'espansione economica continua ad essere una contraddizione economica e politica. L'Italia con la sua lira-euro affonderebbe l'economia degli altri Stati europei perché la lira-euro varrebbe un po' meno dell'euro-marco e le sue esportazioni sarebbero concorrenziali. Con una lira-euro avente un valore inferiore a quello dell'euro-marco gli italiani non comprerebbero più, per fare un esempio, un'auto tedesca o francese ma un'auto italiana. Tranne pochi che si potessero permettere di spendere di più. Calerebbero le esportazioni francesi e tedesche a vantaggio di quelle italiane. Mentre nel mercato interno nulla cambierebbe con il minore valore della lira-euro perché le imprese, per mantenere le vendite in Italia, dovrebbero adeguare il costo dei prodotti al minore valore della lira-euro. La delocalizzazione di molte imprese, con conseguente aumento della disoccupazione, è dovuta ad un valore dell'euro italiano che è sovrastimato rispetto alla moneta che sarebbe la lira-euro. Le imprese pertanto hanno interesse a delocalizzare in quegli Stati europei, come sono l'Ungheria e la  Polonia, che hanno conservato la moneta nazionale e che per questo non sono soggetti al ricatto dello spread, che esiste solo perché esiste l'euro-marco. L'UE sa tutto questo e minaccia continuamente l'Italia perché rimanga sotto il giogo dell'euro. Tutto ciò per nascondere la debolezza dell'euro-marco  perché, se l'Italia uscisse dall'euro, sarebbe la fine della stessa UE.                          
Si suol dire che "la moneta cattiva scaccia quella buona". Premesso che la moneta cattiva è quella  sopravvalutata, e tale è l'euro, la moneta nazionale, quale sarebbe la lira-euro, apparentemente sottovalutata rispetto all'euro-marco, scaccerebbe quella solo apparentemente buona che è l'euro-marco, destinato a sparire. 
Si tenga inoltre conto che il debito pubblico ha una doppia faccia. I falsificatori della realtà, tra cui quasi tutti i mass media, non si sa se per ignoranza o per disonestà, ignorano l'altra faccia del debito pubblico. Ignorano o fanno finta di ignorare che a fronte di un debito vi è sempre un credito. Ora, chi sono i creditori del debito pubblico? Se i creditori fossero solo i cittadini gli interessi che lo Stato paga sui titoli di Stato verrebbero incassati dagli stessi cittadini, i quali incrementerebbero il consumo con la spesa degli interessi o aumentando il risparmio nazionale e perciò la ricchezza dello stesso Stato  debitore. Ma questo aspetto viene sempre taciuto. Notare poi la contraddizione in cui cadono i giornali e le TV servi della mala politica dell'UE. Dicono che la diminuzione della richiesta di BTP è segno della mancanza di affidabilità del governo. Ma come? Se è minore la richiesta di BTP non dovrebbe conseguirne che minore è il debito dello Stato? Essi dunque vanno dicendo che dovrebbe aumentare il debito publico con una maggiore richiesta di BTP. Come si vede, quello che prima viene presentato come il male assoluto, il debito pubblico, da questi malfattori viene poi trasformato in un bene assoluto in quanto fonte del finanziamento dello Stato. Ma allora si decidano: il debito pubblico è un male o un bene? Esso è un bene se il corrispettivo credito è dei cittadini e non delle banche o degli stranieri che poi investono gli interssi fuori dell'Italia. Gli USA e il Giappone hanno un debito pubblico che in proporzione è assai maggiore rispetto a quello italiano. Quello giapponese è il doppio di quello italiano. Ma la sua economia è florida e in espansione. Come si spiega? Prima di tutto con il fatto che gli USA e il Giappone hanno una Banca centrale che stampa moneta e hanno perciò una sovranità monetaria che gli Stati dell'UE non hanno. Hanno una moneta su cui lo Stato può manovrare con la politica nazionale che governa gli interessi scaturenti dal debito publico. Ciò che nessuno Stato dell'UE può fare perché privo di sovranità monetaria. Sulla base di queste considerazioni è possibile uscire dall'euro senza traumi.

11 apr 2015 - La moneta complementare regionale o statale avrebbe corso legale al fianco ... nella forma popolare : “La moneta cattiva scaccia la moneta buona”. ... quella di valore inferiore continuava a circolare ed essere utilizzata.
            

2 commenti:

bambilu ha detto...

Questo sì è un Trattato d'Economia con la E maiuscola !
H 08:09 rassegna stampa radio rai 3 l'Ascoltatore Massimo interviene e ci spiega che lui personalmente NON ha potuto acquistare i BTP che la stampa dice siano "floppati" miseramente, e ci INFORMA, urbi et orbi, che gliel'ha impedito un ALGORITMO qualificandolo sottoprofilato al rischio perdita ...ma...SOLO se rivendi i TITOLI prima della scadenza !!! MA VA LA' ??? !!! ??? E' una norma EU.rope.A, ovviamente per mettere i bastoni fra le ruote all'investimento interno dell'Italia: NOI NON possiamo DARE L'ORO ALLA NAZIONE !!!!! Successivamente, E' OVVIO, telefonano due uomini che dicono esattamente il contrario...INDAGHEREMO e sapremo LA VERITA'...Io, da Complottista e più ANDREOTTI di ANDREOTTI a fiuto credo al PRIMO, a MASSIMO !
Che...poi...fra dieci anni quando mi sarebbero rimborsati questi BTP, che governo si potrebbe avere? Magari ariFIFI o ariPD o draghi ai monti ! La mia Famiglia ha smesso d'investire in BOT a TRE MESI quando è ...sorto...forza Italia forza g§nzi siete un popolo di str§nzi, forza g§nzi, forza italia finirete a gambe all'aria !!!!
E come da canzoncina sono finiti passando dal pallone GONFIO al pallone SGONFIO. Bianco e nero, rosso e nero stretti stretti al cimiCItero !

Stanno facendo le pulci agli investimento di Salvini e di Savona. Perché SOLO a loro DUE ? Allora vogliamo essere informati sugli investimenti di TUTTI quelli a cui FORZOSAMENTE diamo lo stipendio per farsi i CHAZZI LORO.

Oscar Merlino ha abbassato le penne...strilla di meno, invece il n'ano di giovè urla ANCORA come un ossesso...forse è stato punto...da un'immonda zanzara rossa, zanzara rossa, avanti piattola alla ricotta, bandiera rotta, bandiera rotta... eh si, sono un poco tanto arrabbiata !

Pietro Melis ha detto...

Nonostante i complimenti debbo chiederle di smetterla di scrivere in questo modo così confusionario. Non si capisce poi perché secondo lei abbia ragione Massimo che rifiutò di investire in BTP