Guardatelo questo quotidiano pontificatore che deve dire sempre la sua su tutto. Questo ipocrita che nel 1956 plaudiva con Togliatti (il Peggiore), Pajetta, Ingrao, Longo etc. ai carri armati sovietici che repressero la rivolta ungherese con 20.000 morti. E adesso fa il democratico pretendendo di dare lezioni di democrazia. Ma IL MARCHIO DI INFAMIA CHE SI PORTERA' ADDOSSO SEMPRE NESSUNO POTRA' TOGLIERGLIELO. Adesso dice che è antidemocratico combattere contro l'ISLAM, cioè contro la maggiore pazzia religiosa della Terra. Sciagurati lui e tutti quelli che per malafede o per stronzaggine non si avvedono del pericolo che stiamo subendo con questa invasione islamica (la quarta dopo quella araba e dei turchi selgiuchidi e ottomani).Questo imbecille parla di tendenza antieuropea e di integrazione non capendo che proprio l'Islam porta con se (a causa di quel terribile libro che è il Corano) una tendenza contraria ad ogni forma di liberalismo e di integrazione. Non vi può essere alcuna integrazione con chi crede nelle pazzie del Corano. Non vi può essere integrazione con gli islamici. FUORI DALL'EUROPA. Altrimenti le future generazioni dovranno maledire in ritardo gli sciagurati che stanno riempendo l'Europa di islamici.
Preoccupante è solo il fatto che esistano individui come Napolitano.
Per il presidente della Repubblica, il successo del partito xenofobo è una "tendenza fuori da storia e realtà"
Napolitano sul voto in Olanda
Preoccupante è solo il fatto che esistano individui come Napolitano.
Per il presidente della Repubblica, il successo del partito xenofobo è una "tendenza fuori da storia e realtà"
"Pericolosa volontà di nazionalizzazione delle politiche. Necessaria una visione più lungimirante dellì'Ue"
Napolitano sul voto in Olanda
"Segno preoccupante per Europa"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
ROMA - Il successo in Olanda del Partito della Libertà (Pvv) xenofobo e anti islam di Gert Wilders rappresenta "un segnale preoccupante, una tendenza fuori dalla storia e fuori dalla realtà". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una breve conferenza stampa al termine dell'incontro a Bruxelles con il presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek. Secondo il Capo dello Stato, i risultati delle elezioni olandesi mostrano una diffusione del populismo e una "pericolosa" volontà di nazionalizzazione delle politiche rispetto all'Europa.
Napolitano ha spiegato che in questo modo "si ritiene di poter riproporre quello che è cambiato. E tornare al passato è anacronistico e rappresenta una pericolosissima illusione". Il Capo dello Stato ha aggiunto che la responsabilità del risultato elettorale olandese va ricercata anche nell'atteggiamento di molte forze politiche tradizionalmente orientate all'europeismo, che "non si battono in modo persuasivo ed efficiente per l'affermazione di una visione corretta e lungimirante del ruolo dell'Europa e degli stati in Europa".
Quanto all'Italia, Napolitano ha negato che vi sia nel paese una tendenza anti europea: "Non vedo crescere posizioni di sfida al processo di integrazione europea, o tendenti a ritrarre l'Italia da questo processo. Piuttosto - ha osservato - vi sono tendenze a dare più forza alla nostra presenza nelle istituzioni europee e dare un contributo per un'ulteriore integrazione con proposte più efficaci per rafforzare il ruolo dell'Ue nel mondo".
Napolitano ha anche sottolineato l'importanza dell'affermazione del cosiddetto "metodo comunitario", in opposizione a quello intergovernativo, nel funzionamento dell'Unione. "Gli stati membri hanno il loro ruolo nell'Ue, ma quando l'intergovernativo diventa una visione, finisce con l'essere un elemento deviante", ha spiegato il presidente. "I cittadini - ha concluso - non possono aspettarsi niente di buono da politiche puramente e angustamente nazionali".
Napolitano ha spiegato che in questo modo "si ritiene di poter riproporre quello che è cambiato. E tornare al passato è anacronistico e rappresenta una pericolosissima illusione". Il Capo dello Stato ha aggiunto che la responsabilità del risultato elettorale olandese va ricercata anche nell'atteggiamento di molte forze politiche tradizionalmente orientate all'europeismo, che "non si battono in modo persuasivo ed efficiente per l'affermazione di una visione corretta e lungimirante del ruolo dell'Europa e degli stati in Europa".
Quanto all'Italia, Napolitano ha negato che vi sia nel paese una tendenza anti europea: "Non vedo crescere posizioni di sfida al processo di integrazione europea, o tendenti a ritrarre l'Italia da questo processo. Piuttosto - ha osservato - vi sono tendenze a dare più forza alla nostra presenza nelle istituzioni europee e dare un contributo per un'ulteriore integrazione con proposte più efficaci per rafforzare il ruolo dell'Ue nel mondo".
Napolitano ha anche sottolineato l'importanza dell'affermazione del cosiddetto "metodo comunitario", in opposizione a quello intergovernativo, nel funzionamento dell'Unione. "Gli stati membri hanno il loro ruolo nell'Ue, ma quando l'intergovernativo diventa una visione, finisce con l'essere un elemento deviante", ha spiegato il presidente. "I cittadini - ha concluso - non possono aspettarsi niente di buono da politiche puramente e angustamente nazionali".
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