domenica 13 febbraio 2011

EMERGENZA UMANITARIA? MA PER FAVORE! QUESTA E' UN'INVASIONE

Nella solita confusione tra morale e diritto di scrive e s parla di emergenza umanitaria. Consideriamo la questione dal punto di vista del diritto e non della morale, che non può essere fonte del diritto, altrimenti si dovrebbe confondere tra peccato e reato. La Convenzione dell'Aja dice che sono profughi e aventi diritto d'asilo solo quelli che, vivendo in un Paese in cui non vi sia libertà di pensiero uno venga perseguitato PERSONALMENTE. La Convenzione esclude dal diritto d'asilo i rifugiati economici e di guerra. Ora domandiamoci: questi tunisini (islamici) sono forse dei perseguitati politici? NO. Anzi hanno ottenuto con un movimento di piazza che se ne andasse un governo dispotico che durava da 30 anni. Volevano la democrazia? E ora che pare l'abbiano ottenuta ne approfittan per invadere l'Italia come punto di arrivo cn la speranza di invadere l'Europa. Non ci rende conto che i Paesi islamici non possono permettersi la democrazia, che è il mezzo con cui gli integralisti islamici riescono ad impadronirsi del governo. Sinora non è capitato in Tunisia e in Egitto. Ma potrebbe accadere. Il governo antidemocratico impediva, o rendeva difficile, a questa gente di lasciare liberamente il loro Paese per diventare clandestini in Europa (con il ventre molle dell'Italia del buonismo. Non si tiene conto che questi invasori costano un sacco di soldi ai contribuenti. Infatti arrivano qui allo sbando e debbono essere mantenuti a carico dello Stato. E poi? Se non vengono espulsi che fine fanno? Avranno anch'essi il permesso di soggiono per aumentare il dissesto sociale in un'Europa già affollata. Perciò non provo alcuna pietà per questi invasori quando rimangono vittime di naufragi. "Ogni popolo ha il governo che si merita" (Aristotele). E io aggiungo: "Ogni governo ha il popolo che si merita". I Paesi islamici non sono mai riusciti ad affacciarsi alla modernità a causa del Corano. Il loro stato di povertà dipende dal fatto che essi sono incapaci di produrre da sé tutto ciò che essi importano. Anche uno Stato ricco come quello degli Emirati Arabi o la stessa Arabia Saudita vivono come parassiti della scienza e della tecnologia occidentale o dei Paesi asiatici occidentalizzati (non islamici). Essi non conoscono il presupposto della modernità che è la laicità dello Stato. E poi quelli poveri scaricano sull'Europa la loro arretratezza culturale. Nessuno può pretendere di avere dagli altri quel che non è capace di darsi da sé. L'Italia sta diventando la pattumiera di questa invasione. Ma che credono questi invasori? Di trovare il Paese di Bengodi in Italia? Come se non avessimo già altri problemi di ordine sociale e di disoccupazione. E non si racconti la solita storiella dei lavori che gli italiani non vogliono fare. Vi sono molti lavori che non vogliono fare solo perché vi è la concorrenza di quello che il vituperato Marx (riabilitiamolo per molti versi) chiamava "esercito diriserva" (dei disoccupati) che serve a tenere bassi i salari. La concorrenza è portata da questi invasori (e qui il discorso si apre anche all'invasione cinese, che, per esempio, ha posto in crisi l'industria manifatturiera in Italia, trasformando Prato in una China Town). E il governo che fa per difendere la mano d'opera italiana? NULLA. Siamo al governo del non governo, della resa all'invasione dall'Africa e dall'Asia. Le future generazioni se ne accorgeranno troppo tardi.

a sfax i pescherecci imbarcano chiunque possa pagare da 2mila a 2.500 dollari

Lampedusa, 4mila arrivi in quattro giorni
E i barconi continuano ad approdare

Si punta al trasferimento di tutti in aereo entro sabato.
Il Consiglio dei ministri: emergenza umanitaria

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Immigrati sul molo a Lampedusa (Ansa)
Immigrati sul molo a Lampedusa (Ansa)
LAMPEDUSA (Agrigento) – Molti hanno trascorso la notte sul molo Favaloro e di Porto Vecchio mentre i più fortunati hanno trovato un improvvisato giaciglio nei locali della stazione marittima o nella «casa della fratellanza» di don Stefano Nastasi, il parroco di Lampedusa. Sull’isola la situazione resta drammatica e in continua evoluzione perché gli sbarchi non accennano ad esaurirsi.

TRASFERITI - Stando ai conteggi ufficiali della Capitaneria di porto sono circa 4mila le persone transitate negli ultimi quattro giorni sull’isola. Il comandante Antonio Morana ha detto che 214 sono arrivati dalla mezzanotte su cinque diverse imbarcazioni, l'ultima entrata nel porto alle 14. Al largo dell'isola ci sono una nave della Marina Militare e un pattugliatore della Guardia Costiera, mentre diversi velivoli, sia delle Capitanerie di porto che della Guardia di finanza, perlustrano il tratto di mare tra le coste africane e la Sicilia. Più della metà dei migranti è stata già trasferita in nave e col ponte aereo in altri Cpt disseminati in tutto il sud Italia. In tarda mattinata erano circa 1.400 le persone ancora in attesa di trasferimento. Il ponte aereo prosegue ininterrottamente per tutta la giornata, a meno che non si decida, per ragioni umanitarie, di cedere rispetto alla linea della fermezza e riaprire, seppur provvisoriamente, il centro di accoglienza di contrada Imbriacola che è perfettamente funzionante ma resta chiuso.

CONSIGLIO DEI MINISTRI - In tal senso anche a Lampedusa si attendono istruzioni da Roma. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza umanitaria. A meno di ripensamenti fino ad ora il governo insiste sulla chiusura del centro di accoglienza. «Si punta a al trasferimento entro sabato di tutti gli immigrati presenti sull’isola» ha ribadito il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. Queste sono le indicazioni che ha ricevuto dal Viminale con cui è costantemente in contatto. Il ponte aereo è cominciato in mattinata con i primi due voli diretti a Bari. Più tardi sulla nave di linea della Siremar per Porto Empedocle dovrebbero essere imbarcati almeno altri duecento immigrati.

Alfio Sciacca
12 febbraio 2011

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