giovedì 3 febbraio 2011

UNA DONNA CHE SA RIFLETTERE (MA A META')

Questa Elisa non si è posta di fronte al non senso della vita.

IO NON VOLEVO NASCERE PERCHE' LA VITA NON HA ALCUN SENSO SE NON SI PUO' SAPERE CHE SENSO ABBIA. VENIRE DAL NULLA PER TORNARE AL NULLA. E' QUESTO IL SENSO? INOLTRE ODIO QUASI TUTTA L'UMANITA' CHE CREDE DI ESSERE PADRONA DELLA TERRA E SFRUTTA GLI ANIMALI NON UMANI. ODIO QUASI TUTTA L'UMANITA' PERCHE' CREDE NELLE STRONZATE DELLE RELIGIONI. ODIO QUASI TUTTA L'UMANITA' CHE VIVE DANDO IMPORTANZA A COSE CHE NON NE HANNO ALCUNA.. ODIO QUASI TUTTA L'UMANITA' PERCHE' IPOCRITA QUANDO MANGIA CARNE MA NON AVREBBE IL CORAGGIO DI UCCIDERE L'ANIMALE MANGIANDONE POI IL CADAVERE.
Sono d'accordo con Elisa che non ha voluto figli. Ma avrebbe dovuto aggiungere: per non non far nascere un altro condannato a morte. Avrebbe dovuto aggiungere anche che non si nasce dall'amore ma per sbaglio o per egoismo (soprattutto delle donne, che hanno l'utero e lo vogliono riempire almeno una volta perché dicono che soltanto così si sentono realizzate).


perchè si fanno figli?

Aiutatemi a capire.
Perchè si fanno i figli? Ho 46 anni e mai una volta ho sentito il desiderio di averne uno.
All'inizio mi sono sentita terribilmente in colpa per questo. Sentivo le amiche che mi parlavano di questo desiderio insopportabile, dell'orologio biologico che correva, le vedevo scrutare dentro i passeggini delle altre donne.
Ho sopportato per decenni le incredibili pressioni della mia famiglia e dei miei partners affinchè anche io mi decidessi a diventare madre, come se poi fosse un obbligo.Quando dicevo che non sentivo bisogno di un figlio, tutti mi guardavano come fossi un'extraterrestre, sarebbe stato meglio dire che non potevo averne, almeno non sarebbe stata colpa mia.
Sono rimasta incinta per errore, pur facendo uso di anticoncezionali, ed è stato il periodo più brutto e triste della mia vita.
Le donne incinte mi fanno impressione: mi sembra che portino dentro di loro un grande parassita, il dolore terribile del parto mi pare peggio di una tortura, la naturalezza e l'aspettativa con la quale le donne si sottopongono a questo tormento mi sembra incomprensibile.
H o sempre pensato di essere io quella sbagliata.
Oggi credo che ad essere sbagliati siano gli altri, lo dico senza offesa per nessuno, so che questo è un argomento delicato, sul quale si scivola facilmente.
Credo che in un mondo di merda come questo, mettere al mondo un figlio sia una scelta sbagliata.Credo che sia sbagliata la mentalità corrente secondo la quale tutti debbano avere dei figli: in fin dei conti, in natura non tutti si riproducono, ma solo i più forti, ed in natura la forza si accompagna sempre all'intelligenza, all'astuzia, geni positivi, dunque, meritevoli di essere riprodotti.
Guardiamoci dentro sinceramente: quante persone, prima di mettere al mondo un figlio, si chiedono, con autocritica: merito di riprodurmi? ho le qualità morali?
A giudicare dallo schifo che ci circonda, direi proprio che nessuno se lo chiede.
Fabrizio Corona meritava di riprodursi? Totò Riina lo meritava.
Poi: vedo le mie amiche che, dopo aver voluto fortemente dei figli, li crescono davanti alla televisione perchè alla sera non hanno tempo nè voglia di occuparsene.
Un figlio merita di essere messo al mondo se non c'è tempo per lui?
E ancora:l'altra sera passavo in macchina davanti ad una zona dove passeggiano le prostitute.
La ma inguaribile curiosità mi ha spinto a rallentare, a guardare.
Sono rimasta stupita nel vedere tanti adesivi "bimbo a bordo", o seggiolini che indicavano la presenza di un bambino.Vale la pena di fare figli per questi uomini e con questi uomini?Meritano, questi uomini, di riprodursi?
Tanti sono i motivi che mi hanno sempre spinto a non avere figli.
Oggi vorrei sapere da chi li ha avuti, perchè si fanno, questi figli.
Forse non lo capirò mai, ma almeno ci provo.

10 commenti:

sara ha detto...

la penso allo stesso modo. anche io non ho figli nè sento il bisogno di farli.

SYD ha detto...

dear elisa e sara,
voi dite io non sento il bisogno di fare figli quindi è giusto che non li faccia. Argomento lineare, non fa una piega. Ma vi chiedo: (e lo chiedo anche al Professore) e se non sentiste neanche più il bisogno di mangiare, e quindi non mangereste più, anche questo vi parrebbe giusto?
SYD

Pietro Melis ha detto...

L'osservazione di SYD è priva di logica per non dire cretina.
Si può vivere meglio senza figli ma non si puà vivere senza mangiare.

SYD ha detto...

no Professore, lei non sa dove volevo arrivare. Non era un'affermazione, ma solo una domanda: risponda. Se non erro, in base al principio che le sta tanto a cuore -mi riferisco al neminem laedere- la risposta alla mia domanda dovrebbe essere positiva; e cioè, privarsi del mangiare è giusto allo stesso modo del privarsi di fare figli, perchè comunque non si danneggia nessun'altro. O sbaglio? in tal caso mi indichi dove.

ps. Professore, ma lei non insegna più temporaneamente o è definitivo o sta in un'altra facoltà..?

Pietro Melis ha detto...

NEMINEM LAEDERE era la norma principale dei giusnaturalisti. Leibniz ne fa la base della giustizia in senso stretto. Segue la giustizia distributiva (UNICUIQUE SUUM- A ciascuno il suo) che riguarda la proporzione degli onori al merito e la terza HONESTE VIVERE che allarga la giustizia alla carità facendola sconfinare così nella morale. Sulla base della prima norma nessuno deve danneggiare gli altri. Se uno non mangia danneggia solo se stesso condannandosi alla morte.Ma con ciò non commette un reato altrimenti paradossalmente commetterebbe un reato chi si suicida. Bisognerebbe condannare uno post mortem. Il che è privo di senso. Ognuno è padrone del proprio corpo (e per questo sonofavorevole all'eutanasia attiva,che la legge assurdamente proibisce confondendo la morale con il diritto). Ma nessuno è padrone della vita degli altri.Se uno preferisce suicidarsi (per un qualsiasi motivo, compreso il motivo del non senso della vita umana) sono affari solo suoi. Mentre far figli sono poi anche affari degli altri, cioè di quelli che sono costretti a nascere senza che nessuno abbia chiesto di nascere per essere costretto a fare l'esperienza della morte. Coerentemente non ho voluto figli. Se SYD non riesce a capirlo peggio per lui. A costo di dovermi fare pubblicità commisioni in una qualsiasi libreria il mio recente libro "IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA" (Ed Bastogi).E non tornerò su questo argomento perché mi sembra inutile aggiungere altro.Ognuno dovrebbe avere il coraggio di domandarsi "che senso ha la vita?". Sfido chiunque a trovarne uno. E non mi si parli di religioni perché sono un cumulo di menzogne inventate dall'uomo in epoche di grande ignoranza.La cosmologia e la biologia evoluzionistica escludono un progetto divino della natura. Consiglierei a tutti di leggere "LETTERA AD UN BAMBINO MAI NATO" di oriana Fallaci. Così si ripulirà il cervello da tutte le idiozie dei luoghi comuni sulla vita.

SYD ha detto...

caro Professore,
MA io NON intendevo assolutamente mettere sullo stesso piano il non mangiare col non fare figli. Volevo solo sviluppare un minuscolo dialogo per arrivare a fare alcune considerazioni, che forse codividerebbe anche. Comunque, il libro di Fallaci l'ho letto -come quasi tutti i libri dell'autrice- e ho letto anche la mezza stroncatura che ne fa lei sul suo libro (cito a memoria: lei parlandone si domanda se fallaci si renda conto del non senso di alcuni suoi interrogativi). Volevo scriverle un'altra cosa ma leggendo il suo post ho deciso di cambiarla: mi domandavo infatti se, visto che il non senso della vita assume una posizione centrale nella sua filosofia, lei considerasse il non-senso una categoria morale quindi soggettiva O una categoria scientifica quindi oggettiva. Mi spiego meglio con una domanda diretta: per lei è giusto dire "la vita non ha senso (così come si dice 5 +7 = 12)" oppure "PER ME la vita non ha senso (così come si dice per me quello è bello)" ?

Pietro Melis ha detto...

Dove ho fatto una mezza stroncatura della Fallaci? Al contrario. Nel mio libro IO NON VOLEVO NASCERE nelle prime pagine cito alcune frasi della Fallaci da UNA LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO. Tra cui una delle frasi che il bambibo (che non nascerà) dice alla mancata madre:"Nel tuo mondo l'unico scopo è soltanto morire:la vita èuna condanna a morte. Io non vedo perché avreidovuto uscire dal nulla per tornare nel nulla". Il non senso della vita non è una categoria ma una constatzione. Il 4 marzo vi sarà una presentazione pubblica del mio libro. se vuole avere la bozza di locandina con tutti gli argomenti trattati in 458 pagine può lasciarmi la mail. profpietromelis@gmail.com

SYD ha detto...

non mi riferivo al suo ultimo libro, ma a quello "proibito", quello che le hanno censurato. Non mi dica che non ha scritto qualcosa come "non è chiaro se l'autrice si renda conto del non senso delle sue parole..." perchè sennò mi prendo la briga di recuperare il libro e glielo cito di preciso per intero (d'altronde come fa a non ricordarsi quello che ha scritto lei stesso, perdoni?! o sta facendo finta di non ricordarselo o mi pare molto strano). La presentazone m'interessa, la locanda me la può mandare all'email syd.stardust85@gmail.com.

Anonimo ha detto...

Dopo essere casualmente finita su questo blog e aver letto alcuni articoli, devo dire che mi sento enormemente sollevata dalla notizia che questo "professore" e alcuni suoi lettori scelgano di non riprodursi.

Anita

Pietro Melis ha detto...

Ad Anita
credo che lei, per ciò che ha scritto facendo della bassa ironia degna di migliore causa, si trovi nella necessità di difendere il suo utero, dopo averlo riempito per farne uscire un figlio, non sapendo uscire dai luoghi comuni (stronzate, intese come frasi prive di senso), tra cui l'espressione "il dono della vita". A chi questo dono se manca il ricevente? E' forse uno dei 200 o 300 milioni di spermatozoi presenti in una unica eiaculazione? E perché non si ha il coraggio di dire "donare la morte". Lei, come quasi tutti, non è in condizioni di capire per poter liberarsi il cervello dalle stronzate. Purtroppo l'umanità è composta di stronzi come lei. Io sono in buona compagnia con Oriana Fallaci, di cui certamente non ha letto lo scritto da me citato. Non mi interessa di essere non essere in compagnia degli stronzi.