Tutto questo, e anche di più, avrei scritto nel mio tema d'italiano. Ma che può saperne un diciottenne di tutto ciò che ho detto? A quella età non si è avuto abbastanza tempo per istruirsi sulla storia. E i programmi ministeriali vigliaccamente e disonestamente, approfittando di un'età in cui non si può essere ancora abbastanza istruiti sulla storia, propongono sempre la storia ufficiale dei vincitori dando ostracismo a testi non politicamente corretti, in modo che poi nel cervello dei ragazzi rimanga sempre la verità ufficiale in mancanza di interesse ad approfondire successivamente la storia fuori della scuola.
Perché non ha proposto anche un riferimento alla foibe istriane? Avrei scritto anche di autori negazionisti perseguitati come Paul Rassinier (medaglia d'argento della Resistenza francese e reso invalido dai nazisti in un campo di concentramento) e Robert Faurisson (che negarono documentatamente l'esistenza delle camere a gas). Ma si sa che in alcuni Stati europei (Francia, Germania e Austria, che vogliono ricostruirsi una verginità storica) esiste il reato di negazionismo che alcuni ebrei DELLE SINAGOGHE (e solo questi) vorrebbero introdurre anche in Italia, come se la storia potesse essere portata in Tribunale. A causa della persecuzione che subiscono i negazionisti io sono stato costretto a diventare un DUBITAZIONISTA. Il dubbio è più forte della negazione perché, come un tarlo, rode il legno storto della verità ufficiale ponendosi al di là di due verità opposte, di cui si vuole ancora negare pubblicamente il confronto. Avrei scritto anche della grave violazione del diritto internazionale che sta alla base, non dell'arresto, ma del sequestro di Eichmann in Argentina operato dai servizi segreti israeliani, che sequestrarono Eichmann mentre tornava a casa e riuscirono clandestinamente ad imbarcarlo su un aereo della compagnia aerea israeliana a Buenos Aires dopo averlo drogato poco prima facendolo passare come un loro amico ubriaco e con documenti falsi (vedere la storia di questo fatto su Wikipedia). Non vi fu alcuna reazione (tranne quella argentina) a questa grave violazione del diritto internazionale. Il processo Eichmann fu tutto una farsa. E' ormai certo che gli israeliani lo indussero a confessare ciò che essi volevano con la promessa di fargli salva la vita. Invece da spudorati fedifraghi non mantennero la promessa e lo impiccarono, nonostante nello Stato di Israele fosse già allora vietata la pena di morte. Ecco la posizione di rendita dell'olocausto. E' vergognoso che anche le nuove generazioni siano tenute volutamente all'oscuro della controstoria. Esiste un ottimo sito sulla controstoria (www.cronologia.leonardo.storia.it).
Il ministero boccerebbe l'introduzione di un testo scolastico che facesse la controstoria rilevando tutta la verità, non solo quella ammantata di retorica dei libri scolatici.
E avrei scritto anche di Anna Arendt, autrice ebrea del noto libro La banaltà del male precisando che costei era stata allieva e amante del filosofo Heidegger, accusato di essere stato un filonazista. Ma evidentemente a letto cadono le contrapposizioni ideologiche.
maturita' 2012: prima prova scritta, italiano
Temi: Montale, i giovani e la crisi, la scienza
Tra le citazioni anche una frase di Steve Jobs. Due filoni dei temi storici: sterminio degli ebrei, bene comune e individuale
Agli studenti viene chiesto quali sono i problemi risolvibili secondo Montale e di spiegare il significato attribuito all'espressione «Ammazzare il tempo». Terza domanda: «perché si accrescono i «bisogni inutili» e si inventano «nuovi tipi di lavoro inutile?». Inoltre si chiede alla studente se nota nel testo la presenza dell'ironia e di argomentare la risposta. Infine la quinta domanda chiede di esporre le «osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza».
Montale era già stato proposto nel 2008 quando per l'analisi del testo venne sottoposta alla riflessione dei candidati la poesia «Ripenso il tuo sorriso». Una scelta accompagnata da una gaffe: i documenti ministeriali avevano interpretato come dedicata ad una donna la poesia ispirata, invece, al premio Nobel da un ballerino russo. Anche quattro anni prima, nel 2004, sotto la gestione Moratti, Montale era finito sui banchi della Maturità con il testo della «Casa sul mare» tratto da Ossi di seppia.
IL COMMENTO - di Paolo Di Stefano TIPOLOGIA B - SAGGIO BREVE O ARTICOLO DI GIORNALE. Ambito socio-economico - Per l'ambito socio economico l'argomento è «I giovani e la crisi»: «Con la crisi internazionale degli ultimi tempi, un problema ha assunto rilevanza: la disoccupazione giovanile. La questione è drammatica soprattutto in Italia, particolarmente grave nel Mezzogiorno. Spiega come sia stato possibile arrivare a questo punto, e illustra alcune soluzioni possibili, avanzando considerazioni personali». I documenti sono: un articolo di Mario Sensini, sul Corriere della Sera dello scorso aprile, dal titolo «Crolla l'occupazione tra i 15 e i 35 anni»; il 45esimo Rapporto Censis, dell'anno scorso su «Lavoro, professionalità, rappresentanze», che da un alto dipinge una generazione di giovani italiani che, specie in confronto ai coetanei europei, «non è interessato nè a lavorare nè a studiare», dall'altro si concentra sulla questione della «mobilità che non c'è» e sulle sue conseguenze sui giovani. C'è poi un articolo de La Stampa che cita la celebre frase che Steve Jobs rivolse agli studenti di Stanford nel 2005: «Il vostro tempo è limitato. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi(...) Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario».
Ambito Storico-Politico - Il saggio breve di argomento Storico-Politico chiede di parlare di «bene individuale e bene comune». Negli allegati, fra i brani ci sono testi di Tommaso D'Aquino («La somma teologica»), Luigi Einaudi («Lezioni di politica sociale»), Jean-Jacques Rousseau («Del contratto sociale o principi del diritto politico»), Giuseppe De Rita (Presentazione di «Le undici regole del Bene Comune»).
IL COMMENTO - di Pierluigi Battista
Ambito Artistico-Letterario - I giovani che vorranno cimentarsi con l'articolo di giornale per l'ambito artistico-letterario dovranno descrivere il Labirinto. Hanno a disposizione una serie di immagini: di Picasso («Minotauromachia», del 1935), Pollock («Pasiphae», del 1943) e Hoescher («Relatività», del 1953); e documenti di grandi autori come Ariosto (dall'«Orlando Furioso»), Calvino (da «Le città invisibili»), Borges (da «L'immortale»), Eco (da «Il nome della rosa»).
IL COMMENTO - di Vincenzo Trione
Ambito Tecnico-Scientifico - Il tema scientifico parte da una frase di Hans Jonas «Il principio di responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica» e punta all'analisi del rapporto fra scienza e responsabilità con citazioni da Hans Jonas, «Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica», sull'atomica da Leonardo Sciascia, «La scomparsa di Majorana», un'intervista a Margherita Hack che sottolinea: «La ricerca dovrebbe essere libera», c'è un articolo di Pietro Greco, «Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?», pubblicato su «l'Unità nel 2001. E infine Primo Levi con il suo «Covare il cobra» del 1986, che ammonisce: «Non nasconderti dietro l`ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall'uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla».
TIPOLOGIA C - TEMA STORICO - La traccia del tema storico parte da una frase di Hannah Arendt, filosofa tedesca allieva di Martin Heidegger, tratta da «La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme» (capitolo settimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato) e propone di descrivere lo sterminio degli ebrei programmato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
IL COMMENTO - di Giovanni Belardelli
TIPOLOGIA D - TEMA GENERALE - Il tema generale è, a detta dei tecnici del ministero, un «passe par tout». Lo spunto è la frase di Paul Nizan, scrittore e filosofo francese: «Avevo vent'anni... Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita», tratta dal libro «Aden Arabia» del 1931. È la frase cui si ispirò Fernando Di Leo per il film del 1978 «Avere vent'anni». Ai candidati viene richiesto di «riflettere sulla dichiarazione di Nizan e discutere problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni».
IL COMMENTO - di Armando Torno