ISLAMABAD| ONG NEGA OGNI ACCUSA: I CRISTIANI SONO PERSEGUITATI E MINACCIATI
Pakistan, arrestata per blasfemia una bimba
cristiana di 11 anni con la sindrome di Down
Avrebbe bruciato le pagine del Corano. La polizia «costretta» a fermarla dopo le proteste degli estremisti islamici
ARRESTATA - Formalmente la bambina è stata arrestata in seguito alla denuncia presentata da un uomo, Syed Muhammad Ummad. È stata prelevata dalla sua casa venerdì da alcune poliziotte che l'hanno portata nel riformatorio in attesa di essere presentata ad un giudice che dovrà decidere la sua sorte
CRISTIANI MINACCIATI- L'accusa di blasfemia è stata seccamente smentita dalla ong «Christians in Pakistan» che sul suo sito internet ha chiaramente scritto che si tratta di accuse false su una bambina che ha la sindrome di Down. Secondo l'associazione, in quella zona del Pakistan i cristiani sono «minacciati dagli estremisti» islamici.
VOLEVANO BRUCIARE IL VILLAGGIO - Gli estremisti, dopo essere riusciti a fare arrestare la che, dopo l'arresto della piccola, volevano anche bruciare il suo villaggio. Trecento persone, sempre secondo l'ong, sono state costrette a scappare per le minacce ricevute. L'Alleanza per tutte le minoranze in Pakistan (Apma) sta dando assistenza a queste persone che hanno dovuto lasciare le loro case.
INCHIESTA -La stampa pakistana sostiene che nella vicenda è intervenuto il Consigliere del primo ministro per l'Armonia nazionale, Paul Bhatti che ha disposto una assistenza legale per la bimba e chiesto una inchiesta su eventuali indebite pressioni esercitate sulla polizia. Bhatti ha contattato i leader religiosi locali chiedendogli di riportare la situazione sotto controllo.
LEGGE SULLA BLASFEMIA - Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto urgentemente al governo pakistano di riformare o ritirare del tutto la controversa legge sulla blasfemia, usata spesso in maniera strumentale solo per perseguitare le minoranze come quella cristiana. E proprio il fratello del ministro Paul Bhatti, Shahbaz (allora ministro per le minoranze) venne ucciso lo scorso anno dagli estremisti a Islamabad perchè favorevole a riformare la legge sulla blasfemia. Norma che prevede l'ergastolo e addirittura la pena di morte per chi è giudicato colpevole di aver offeso o insultato il Corano o il Profeta Maometto.
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