Non vi è alcuna sostanziale differenza tra la maggiore sofferenza inflitta agli animali nei mattatoi secondo la barbarie della macellazione ebraica kasher e quella islamica halal. L'animale deve morire cosciente e lentamente per dissanguamento, senza previa rimozione della coscienza, altrimenti secondo questi maledetti fanatici che seguono le norme mosaiche dell'Antico Testamento (Vedi il libro di macelleria chiamato Levitico) l'animale diventa impuro. Norme dettate da un personaggio romanzesco, Mosè, mai esistito secondo l'esegesi biblica. Norme che prevedono la lapidazione degli adulteri, la morte per chi non rispetta il riposo del sabato (per cui bisogna cucinare prima del tramonto del venerdi perché anche il cucinare è lavoro), lo sterminio degli omosessuali, la purificazione delle donne dopo le mestruazioni uccidendo in onore del mefitico e sanguinario dio del male Jahweh almeno due tortore o due piccioni, se non un agnello. Tutte queste norme sono state superate oggi dagli ebrei credenti nelle fregnacce dell'Antico Testamento. Ma quando si tratta di animali non umani, che non possono ribellarsi essendo trattati peggio degli ebrei finiti nelle camere a gas (dove si dice perdessero la coscienza subito prima di morire) allora le fottute norme mosaiche sono ancora valide. E mi domando come mai l'UE non abbia mai impedito questa crudele tradizione che viene fatta passare come religiosa. Vigliacchi oltre che fanatici e ignoranti. Il maggiore ostacolo non è la peste nera dell'islamismo ma l'ebraismo cosiddetto religioso. Guai a toccare gli ebrei, anche se si tratta di ebrei fanatici che credono ancora di essere il popolo eletto. Anche se riconosco che questi fanatici sono una minoranza all'interno della comunità (se così si può dire) ebraica. Perché la maggioranza degli ebrei è ormai atea e dell'Antico Testamento se ne frega altamente. Altrimenti non avremmo avuto tante intelligenze ebraiche nella scienza, nella filosofia e nell'arte. Vi sono ebrei persino vegetariani. Il primo che mi viene in mente è Moni Ovadia, che si dichiara agnostico e che sull'ebraismo religioso ha costruito tante barzellette. Peccato che manchi di coerenza non avendo mai condannato pubblicamente la macellazione kasher. Perché se venisse vietata per legge la macellazione kasher non potrebbe continuare ad esistere la corrispondente macellazione islamica halal. Ma poiché non si possono toccare gli ebrei, anche se fanatici osservanti della macellazione kasher, conseguentemente non si può vietare la corrispondente macellazione halal. Inoltre, mentre i musulmani sono purtroppo un miliardo e mezzo ed hanno invaso ormai l'Europa giungendo ad essere qualche decina di milioni, gli ebrei sono circa 14 milioni su tutta la Terra e pochi milioni in Europa, e di questi solo una minoranza è credente, mentre chi è islamico non può essere non credente in quel libro di merda chiamato Corano che ha ripreso le farneticazioni dell'Antico Testamento. Io ho sempre pensato, metaforicamente, che il dio del male Jahweh - stanco di essere stato ridotto al silenzio dentro la trinità cristiana, dove per lui ha parlato solo il Figlio, identificato poi, per influenze della filosofia neoplatonica sul cristianesimo, con il Verbo, cioè con l'Intelletto presente nella triade neoplatonica di Plotino, costituita dall'Uno, dall'Intelletto e dall'Anima del mondo - sia uscito dalla trinità e, privo ormai dei freni dell'Intelletto, si sia trasformato in Allah, invenzione della peggiore disgrazia della storia che fu Maometto, nato da un parto anale. E fu aggiunto il proselitismo anche con la violenza armata, mentre l'ebraismo "religioso" vieta il proselitismo perché, in rispetto delle norme mosaiche, il "popolo eletto" di Jahweh non deve mescolarsi con altri popoli per non farsi corrompere da essi. A causa del Corano questi maledetti islamici hanno la violenza nel sangue.
"Macellazione islamica?
Una barbarie da abolire"
mercoledì 30 agosto 2017
Una razza violenta
Fonte: Il Giornale
"Cosa fai, cosa fai? Chiamate la
polizia". La voce dell'autista è rotta dal dolore, sbattuto a
terra da un immigrato che forza le porte del bus e lo colpisce con
pugni in faccia. A dargli man forte salgono altri due migranti. Lo
pestano ripetutamente: uno, due, tre colpi al viso. Una violenza inaudita. Il conducente
rimane a terra, pieno di lividi: sette giorni di prognosi per quello
che sarebbe dovuto essere un normale turno di lavoro.
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