Truzzu ha perso perché ha perso a Cagliari, e in particolare a causa della strada più lunga di Cagliari che è la via Dante (Alighieri), la via più lunga di Cagliari perché l'attraversa da una periferia all'altra (e che dovrebbe chiamarsi viale perché tutta alberata al centro). E' costituita da due corsie ambedue a senso unico e con lo stesso senso di marcia separate da aiole alberate. E da un anno che questa strada è in rifacimento ed è stata ristretta trasformando i due eguali sensi di marcia in due sole corsie perché al lato hanno una corsia riservata ai ciclisti. Ma è da troppo tempo che una delle due corsie non è praticabile perché vi è il rifacimento del manto stradale. I cagliaritani hanno voluto farglielo pagare. Questa arteria centrale ha scombinato tutto il traffico costringendolo ad essere caotico. Credeva di poter trarre vantaggio elettorale da questa opera pubblica. Forse, se l'avesse lasciata compiuta. Invece l'ha lasciata a metà. Errore imperdonabile. La Via Dante ha fatto perdere voti a Truzzu. Se lo doveva immaginare. E vi è anche un'altra arteria che è ancora in via di rifacimento con i lasroni di anteguerra che sono stati giustamente conservati per il loro valore storico. Ma troppo pochi operai sono stati usati per portare a termine anche quest'opera. Si tratta della via Roma, che è la strada storica che scorre lungo tutto il porto, ma adiacente ai bei palazzi storici di anteguerra, la cui chiusura, con grave danno di tutti i negozi che si affacciano dentro i lunghi portici, ha costretto a dirottare le auto lungo una trada parallela che rasenta tutta la lunghezza del porto costringendo le auto a fare un lungo giro per connettersi ad una lunga strada anch'essa storica che è il viale Trieste, a cui prima si poteva accedere direttamente dalla via Roma. Truzzu ha lasciato come lunga striscia pedonale voluta dal suo predecessore Massimo Zedda il lungo Corso Vittorio Emanuele (altra lunga arteria storica), aumentando il malumore di tutti i negozianti che si sono trovati danneggiati. Isola pedonale è anch'essa la storica ottocentesca via Manno (ma in questo caso non è stato lui a trasformarla in isola pedonale). Mi ricordo di quando vi passava un tram anche se la via si arrampica dal Largo Carlo Felice verso la piazza Costituzionde, da cui si dipartono due arterie, il viale Regina Margherita a destra e il viale Regina Elena a sinistra. Andando diritti si arriva in via Garibaldi, altra via pedonale che sfocia nella altrettanto storica piazza Garibaldi. Chi pensa che Truzzu abbia perso migliaia di voti a Cagliari deve ammettere che li ha persi soprattutto a causa di queste opere lasciate incompiute. Vi è poi la tradizione che vuole che chi è sindaco di Cagliari non può divendare presidente della Regione, come lo era stato l'esempio di Massimo Zedda, ex sindaco e trombato come candidato di centro sinistra alla presidenza della Regione. Riuscì a entrare tra i 60 consiglieri regionali ma gli sfuggì la presidenza. Ma veniamo ad altri motivi. La Meloni ha creduto di fare man bassa di voti, ma i suoi discorsi erano da avanspettacolo perché coprì con la sua faccia e con i suoi discorsetti da operetta la candidatura di Truzzu, per cui i cagliaritani, già angustiati a causa delle opere stradali lasciate a metà, sentirono che votando Truzzu sarebbero stati costretti a votare per la Meloni che gli ha rubato la scena, ma con i suoi discorsetti da comica improvvisata, non confacentesi alla serietà di chi ricopre la presidenza del governo. Nessun riferimento a due fondamentali argomenti che riguardano la Sardegna: la sanità pubblica che costringe i sardi ad attendere molti mesi per fare una radiografia o ad andare in una struttura ospedaliera a nord perché quella del maggiore ospedale della Sardegna, il Brotzu (intitolato ad uno dei primi presidenti della Regione nel primo postguerra e poi sindaco di Cagliari, ingiustamente non riconosciuto all'estero come come scopritore di un certo tipo di muffa da cui ricavò le cefalosporine, all'origine di un antibiotico, che gli avrebbe dovuto far meritare il Nobel. Ma il Brotzu non può competere con i maggiori ospedali o Istituti ospedalieri del Nord Italia. Riassumendo: le strade lasciate incompiute, con il conseguente ingarbuglio di tutto il traffico cittadino e il sovrapporsi della Meloni, che di sardo ha solo il cognome, non essendo mai vissuta a Cagliari pur avendo avuto un padre sardo ma trasferitosi fuori della Sardegna, e l'invasione della nana Meloni con i suoi interventi da burattina hanno fatto perdere Truzzu quei 1500-2000 voti a Cagliari che hanno permesso alla Todde di vincere con lo 0,3, dei voti in più la presidenza.Ciò anche a causa di una scellerata legge elettorale che soltanto l'idiozia dei politici sardi poteva inventarsi: il voto disgiunto, che avrebbe meritato di essere considerato anticostituzionalde perché permette di votare per il nome di un candidato alla presidenza e di dare la preferenza ad un candidato di un partito facente parte di una coalizione opposta. Incredibile ma vero. La Alessandra Todde furbescamente ha puntato sulla sanità e sul reddito di cittadinanza (provenendo da 5 stelle). E anche sul reddito di cittadinanza ha perso la Meloni. Inutile che Truzzu abbia voluto da cireneo addossarsi tutte le colpe. Erano anche sue, ma si è fatto soverchiare dalla Meloni, che sembrava fosse lei la candidata alla presidenza della Regione. Al falso centro destra ha nuociuto l'eccessiva presenza della nana Meloni, che sta dimostrando di essere nana anche nel cervello. Mi sono fatto buggerare da questa nana alle elezioni politiche dandole il voto alla Camera (ma per il Senato votai Italexit di Gianluigi Paragone perché nessuno mi può togliere dalla testa che l'euro è una moneta straniera impostaci con la forza senza alcun referendum, proibito dall'antidemocratico art. 75 della Costituzione, che vieta il referendum per i trattati internazionali). E la chiamano fondamento della democrazia. Ma quale democraza! Vi è la dittatura dei partiti. E ora a chi avesse la curiosità di sapere per chi ho votato dirò: per nessuno. Ho volutgo marcare la mia presenza, ma con la parola giusta con cui ho riempito da ogni parte quel lenzuolo di scheda elettorale. Ho imbrattato la scheda elettorale con una penna. Con la migliore parola che si meritassero tutti questi componenti del carrozzone elettorale. La compagine della attricetta Meloni ha perso ma il centro sinistra non ha vinto. Non si può cantare vittoria per avere preso lo 0,3 in più. Una vittoria di Pirro. Non vi sarà alcun riflesso sui futuri risultati regionali. Solo le elezioni europee potrebbero dare una lezione all'attricetta Meloni e a quel fanfarone di Salvini. Ha vinto il partito dei non votanti. Come prevedibile.
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