mercoledì 12 giugno 2024

BERLUSCONI AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE

Anniversario della sua morte. Non si può negare che come uomo lasciò un ricordo di simpatia, al di là di quei giudici e politici che erano invidiosi del suo successo e volevano distruggerlo politicamente in sede giudiziaria. Avere un debole per le donne è un merito non un reato, specie in questi tempi in cui l'anormalità sessuale la fa da padrona. Parafrasando il detto "meno male che Silvio c'è" si può dire oggi: meno male che Vannacci c'è. Nel suo avere avuto il coraggio di dire: non siete normali, fatevene una ragione.  Molto probabilmente con Berlusconi capo del governo non vi sarebbe stata la guerra in Ucraina. I personali rapporti umani valgono spesso più di quelli politici. Ricordarsi del suo incontro con Putin a Pratica di mare, quando vi era un Puin così diverso da richiedere l'ingresso della Russia nella NATO. 

Fu vittima di una magistratura politicizzata che ha tentato tutto per farlo finire in carcere, da cui si salvò con l'assegnazione umuliante ai servizi sociali quando era già anziano, e tanto ingenuo da approvare la legge Severino perché avrebbe dovuto prevedere che gli sarebbe stata applicata scandalosamente con valore retroattivo per farlo decadere dalla carica di senatore, ancor più scandalosamente per il fatto perché l'incarico parlamentare non può essere identificato con i pubblici uffici, che riguardano gli incarichi dei dipendenti statali. In tutti gli anni in cui ebbe la maggioranza parlamentare non fu capace di attuare una rivoluzione, non bastando una riforma, della magistratura introducendo anche una Corte di giustizia introdotta oggi dal ministro della giustizia Nodio, per punire i magistrati copevoli di sentenze aberranti, anche se l'introduzione di questa Corte nel progetto di Nordio si risolve in una riforma dimezzata perché 9 dei 15 giudici di tale Corte sono scelti tra i magistrati nella misura di 3 tra i procuratori e nella misura di 6 i giudici. E' vero che subì una fronda da una parte della maggioranza che lo sosteneva, ma non ebbe quell'intelligenza politica, che sempre gli mancò, per liberarsi dei sui oppositori interni, come Fini, Alfano, che comunque senza Berlusconi uscirono dalla politica, e Casini, che continuò ad essere parlamentare, non avendo mai lavorato nella sua vita, ma privo ormai di potere politico. Una severa bastonata della magistratura politicizzata (quasi tutta volta a sinistra) sarebbe stata il maggiore merito politico della sua vita. Avrebbe potuto ricattare i dissidenti interni indicendo nuove elezioni pur stando al governo minacciandoli di lasciarli fuori del parlamento escludendoli dalle candidatire. questo è stato il suo maggiore sbaglio. Vi tentò con Roberto Castelli, della Lega Nord e ministro della giustizia. Nel progetto Castelli era già compresa la neta separazione tra procuratori e giudici. Mi ricordo che Berlusconi disse che i magistrati dovevano essere sottoposti a visite psichiatriche dopo certe sentenze e che i procuratori dovevano stare talmente distanziati da dover risiedere in edifici separati e che il procuratore doveva entrare nella stanza del giudice con il cappello in mano. Si sa che quasi sempre il giudice per le indagini preliminar (GIP) ha poca voglia di affrontare il voluminoso fascicolo presentatogli dal procuratore e preferisce affidarsi al procuratore, ben sapendo che poi non sarà fatta dal GIP la sentenza ma da altri giudici in sede di dibattimento. Ma troppo tardi perché fu programmata questa riforma perché vi fu una crisi di governo che portò alla fine del secondo governo Berlusconi. Il terzo governo durò poco perché il boicotoggio nazionale e internazionale portò all'innalzamento del valore dello spread, che gli ridusse di molto la maggioranza al senato e portò, con l'intrigo di Napolitano, al governo del vampiro Monti e della Fornero con la sua tremenda mazzata sull'età pensionabile. In politica estera subì passivamente la richiesta di Napolitano, forse il peggiore presidente della Repubblica, di portare l'Italia dentro l'alleanza degli Stati, su tutti la Francia di Sarkozy, che volle far fuori Gheddafi, la cui tremenda morte avvenne con il linciaggio da parte della folla, nell'illusione di una cosiddetta primavera araba, che fu invece un inverno arabo, che portò all'estensione del terrorismo islamico. Berlusconi fu traditore di Gheddafi per averlo prima ricevuto due volte a Roma con tutti gli onori. La conseguenza fu anche l'arrivo di centinaia di migliaia di migranti clandestini dalle coste della Libia in preda ad una guerra civile.  In conclusione non saprei che cosa salvare dei governi Berlusconi. Ma i governi senza Berlusconi furono peggiori di quelli con Berlusconi capo del governo. Fu un europeista ultrà (per usare un termine riferito ai tifosi di una squadra di calcio) senza mai avere criticato la politica europeistica con la perdita della sovranità nazionale.                        

Berlusconi non fece del bene anche se non fece del male considerando i governi tutti peggiori del suo. Il suo aspetto umano assorbì quello politico.  

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