domenica 11 maggio 2025

MI SI DIA UNA RISPOSTA SULL' ALDILA'

I papi dovrebbero dirci che cosa vi è dopo la morte. Il resto non mi interessa. In che cosa consisterebbe l'eternità dell'anima immortale dopo la morte? Mi spaventa una eternità dell'anima se non si sa che cosa si faccia durante questa eternità. Si ritrovano le anime dei nostri familiari? E perché non dovrei rivedere gli affetti dei miei familiari non umani cioè i cani e i gatti? Data la comune origine di tutte le fome di vita allora dovrebbero avere una eternità anche tutti gli insetti, compresi le pulci, i pidocchi, le schifose zecche etc., etc. Mi si dia una risposta che riguarda l'aldilà e non l'aldiqua. di cui invece si occupano anche i papi. Mi si dia una risposta nel mio blog pietromelis.blogspot.com

5 commenti:

Alessio ha detto...

Per comprendere se esiste davvero una sopravvivenza dell'anima dopo la morte bisogna chiedersi se è solo il cervello a produrre emozioni e pensieri oppure se il cervello non sia solo un mezzo per renderci consapevoli della vita dell'anima o meglio coscienza. Le neuroscienze affermano la prima ipotesi, per moltissimi scienziati tutti i sentimenti e i pensieri sono causati da impulsi elettrici e chimici, la coscienza quindi sarebbe solo un epifenomeno dell'attività cerebrale e cesserebbe con la morte cerebrale. Ma vi è, a mio avviso, una possibilità (o speranza) che non tutto finisca con la morte, perché se ci si riflette bene le neuroscienze dimostrano che vi è correlazione tra neurotrasmettitori e vita psichica, ma correlazione non vuol dire causa. Infatti potrebbe anche essere l'anima a determinare una certa configurazione cerebrale e non viceversa. Dunque, che cosa sarebbe quest'anima? In effetti se si divide la materia in tante parti sempre più piccoli si nota che la particella più piccola è il quark e poi il fotone che è pura energia luminosa, quindi l'anima potrebbe essere pura energia che però influenza anche la materia e quindi gli stati cerebrali. Il paragone potrebbe essere fatto con il televisore e il programma: il televisore è il cervello che decodifica i segnali provenienti dal mondo spirituale e siccome noi siamo immersi nella materia siamo "schiavi" di questo mezzo per essere consapevoli della vita dell'anima, che però esiste indipendentemente dalla materia ed anzi con la morte siamo come liberati dalla prigione del corpo. Che cosa ne pensa di questo, professore?

Anonima ha detto...

Buongiorno Prof.Melis..Forse po aiutarla nel darle una risposta in merito a questa domanda .Tutti noi ci siamo chiesti durante la vita che cosa ci sia a fine vita ,quando il battito del nostro cuore si ferma ,ma non e 'una domanda che può chiedere ai papi ,ma e' una domanda che dovrà chiedere a chi ha vissuto condizioni di premorte o a chi durante un coma ha fatto un viaggio di" andata e ritorno" in vita per poterlo raccontare ...Sono solo queste persone che potranno risponderle e darle un possibile conforto in tutto ciò.. .Non so se si ricorda ,ma le ho scritto diversi mesi fa dicendo che ho.dovuto affrontare diverse sfide pericolose e che sono stata sul punto di morire in diverse fasi della mia vita,ma se tutto ciò non e' accaduto e' perché
non doveva accadere( almeno non in quel momento ) ,perché quel momento e' ancora abbastanza lontano.Non posso raccontare in un post tutto ciò che e' accaduto nella mia vita sin da quando ero una ragazzina ( sarebbe troppo lungo e intenso il viaggio che dovrei intraprendere) ma posso raccontarle uno dei tanti episodi che mi sono accaduti.Ho compreso bene, perché sono una donna altamente sensibile quanto lei soffra per questo ( e non solo x questo ) .Gli scriverò cosa io ho visto e sentito ,gli scriverò ogni sensazione meravigliosa che ho provato , ma gli scriverò anche la fortissima sensazione di vuoto immenso che ho provato quando velocemente sono rientrata nel mio corpo e la nostalgia immensa di quell' intenso attimo di "beatitudine". ..Mi dia il tempo di farlo e di scriverlo nel prossimo post perché purtroppo ho la mamma che mi sta "lasciando" e devo essere preparata e forte anche x questo prossimo e non lontano dolore ...

Anonima ha detto...

Buongiorno Prof.Melis .Volevo farle sapere che il 14 maggio verso le ore 19 le ho scritto il post ,ma forse non le e' arrivato.. Sarà perché mi sono dilungata un po' nel commento?? Spero di no!

Anonimo ha detto...

A giudicare dalla vita scellerata che menano i sacerdoti di ogni parrocchia (i loro capataz in testa), si direbbe niente vi è post mortem, ovvero nessun timore di castigo né consapevolezza del dolore ad altri arrecato.
Mauro b.

Anonimo ha detto...

Compito di un papa non è di spiegare a un'ente immerso nello spazio-tempo come si sta al di fuori di esso. Primo perché è difficilmente concepibile, secondo perché è irrilevante, ci passeremo tutti comunque. Compito di un papa è testimoniare cosa gli ha detto il Dio in cui crede. Se io sono un programmatore e faccio un videogioco cosa dirò ai giocatori? "ho usato Unity e opengl es, l'algoritmo per il movimento della navicella è nel file..." oppure "allora tu sei il guerriero che deve raggiungere la principessa, per usare la spada schiacci qui..."... Ma torniamo al punto. L'eternità di Dio è l'essere SENZA TEMPO non permanere PER UN INTERVALLO INFINITO DI TEMPO. L'eternità dell'anima non so. C'è una eternità di significato che prescinde anche dalla religione. Ad esempio, io imbroglio a un esame il prof non se ne accorge e prendo la laurea. Non dico niente a nessuno e poi muoio. Nell'universo conosciuto, quindi, nessuno può sapere che ho imbrogliato. Indipendentemente dal destino della mia anima e da quello che tutti gli altri possono sapere, tuttavia, HO IMBROGLIATO e questo resta, nel dominio che possiamo chiamare "del significato" in eterno. Poi, guarda la coincidenza, uno legge giovanni 1 e ci trova il logos (tradotto "verbo", "parola" ma che in greco è "significato", diverso dal suono "phōnḗ") nella prima frase.