Anche i grandi commettono grossi sbagli. Come Cartesio anche Newton non seppe dare una giusta spiegazione della rifrazione della luce e, come Cartesio, arrivò alla conclusione che la luce si diffondeva più velocemente nei mezzi più densi perché cervelloticamente pensava che in un mezzo più denso la luce, considerata solo come emanazione di "corpuscoli", subisse un'accelerazione a causa della maggiore forza di attrazione del mezzo più denso, dotato dunque di massa maggiore per eguale volume. Nello stesso errore incorrerà Leibniz. Eppure già Fermat aveva dimostrato geometricamente che la luce aveva una maggiore velocità nei mezzi trasparenti meno densi (usò il principio del minimo camino ottico). E Newton non tenne conto della teoria ondulatoria della luce (tuttora valida) del suo contemporaneo olandese Christian Huyghens (Traité de la Lumière,1697) in cui arrivava alla giusta conclusione della minore velocità della luce passando dall'aria all'acqua. Ma nessuno sa che ancor prima fu un filosofo (Thomas Hobbes) che nel suo Tractatus Opticus (1642) rimasto inedito sino al 1963 quando fu pubblicato nella Rivista di filosofia (ma senza figure) a cura del prof. Franco Alessio (di cui ero assistente), arrivò alla giusta conclusioneche la luce si diffonde meno velocemente in un mezzo più denso, dando per la prima volta una giusta spiegazione della legge di rifrazione della luce. Domandai al prof. Alessio che mi fornisse anche le figure tracciate a mano dallo stesso Hobbes e pubblicai un saggio sull'ottica di Cartesio e di Hobbes nel 1974. Fu Hobbes a capire che, portando coerentemente alle sue conseguenze la distinzione tra lux (intesa come visione della luce) e lumen (intesa come radiazione indipendentemente dalla vista), la luce come luminosità non esiste e il cielo è di per sé buio. Infatti Olbers nell'800 spiegò il fatto che il cielo di notte ci apparisse buio, mentre, considerando l'enorme quantità di stelle e la radiazione circolare della luce da ogni stella il cielo dovrebbe apparirci illuminato anche di notte. In realtà noi vediamo solo quei raggi che colpiscono il nostro occhio mentre i raggi che vanno in altra direzione non illuminano il nostro occhio. Ma allora perché vediamo il cielo tutto illuminato dal sole di giorno? Perché vediamo la stanza tutta illuminata da una lampadina anche di notte? Perché la luce si riflette e si rifrange in ogni direzione a causa della presenza dell'aria. Ma questo Newton non lo capì mentre l'aveva capito prima di lui il filosofo Hobbes (quello dell'homo homini lupus, tanto per intenderci).
domenica 29 dicembre 2013
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