Circa vent'anni fa mi divertii in occasione del Natale a disseminare per strada circa un migliaio di copie di una pagina che ora qui riporto. Era la giusta reazione a questa "festa" odiosa di sangue in cui si festeggia la nascita di un personaggio, Gesù, di cui storicamente non si saprà mai chi sia veramente stato, essendo i Vangeli, canonici e apocrifi, soltanto invenzioni degli autori anonimi di essi, tendenti a trasformare la figura di Gesù, che probabimente apparteneva alla setta degli zeloti, che combattevano per l'indipendenza della Palestina dalla dominazione romana, in messia e poi in figlio di Dio. Ne sarebbe una conferma il fatto che sulla croce si racconta sia stata messa la targa con la scritta INRI (Iesus Nazarenus Rex Iudeorum). I Romani, pur crudeli, mai avrebbero scritto una falsità ponendo sulla croce il motivo dell'accusa. Dunque Gesù sarebbe stato condannato non per volere del popolo ebraico che avrebbe preferito la salvezza di Barabba a quella di Gesù, discolpando per questo il prefetto Pilato, ma per volere dello stesso Pilato (che, noto per la sua crudeltà, fu poco dopo rimosso dal suo incarico per ordine del suo superiore che era il governatore della Palestina, che risiedeva in Siria). In sostanza, Gesù fu condannato a morte perché ritenuto da Pilato un sobillatore che si era posto alla testa di una rivolta proclamandosi re de giudei. Notare l'infortunio (la menzogna) in cui incorsero gli evangelisti attribuendo a Pilato il gesto del lavarsi le mani per non renderlo responsabile della morte di Gesù ed accusare invece gli ebrei che non si erano convertiti al cristianesimo dopo che la figura di Gesù fu trasformata da quella di un sobillatore in quella di un messia e poi in quella di figlio di Dio. In effetti il gesto del lavarsi le mani apparteneva ad una ritualità tipicamente ebraica, e mai un prefetto di Roma avrebbe copiato un simile gesto dagli ebrei.
E' esistito infatti un prototipo di Vangelo secondo Matteo, scritto in aramaico, in cui Gesù appare soltanto come nuovo messia e non come incarnazione di Dio. Di questo prototipo di Vangelo ci sono rimaste solo testimonianze indirette. La trasformazione di Gesù da messia in figlio di Dio avvenne solo dopo la predicazione di S. Paolo, le cui Epistole precedono cronologicamente tutti i Vangeli. Da notare che in tutte le Epistole di Paolo non si fa alcun accenno ai miracoli attribuiti a Gesù. Forse Paolo non ebbe nemmeno conoscenza dei futuri racconti dei miracoli riportati nei Vangeli. A Paolo interessava solo una cosa, che Gesù fosse risorto, perché senza la resurrezione la fede sarebbe stata vana. Ho fatto d'altronde una accurata analisi di tutte le contraddizioni delle Epistole di Paolo e dei Vangeli nel mio libro Addio a Dio.
Solo gli ignoranti o gli accecati da ciò che predicano le istituzioni cristiane, cattoliche e non cattoliche, possono credere nella asserite verità evangeliche. Si tratta solo di favole. Comunque, Gesù, chiunque sia stato, rimase un ebreo nella stessa figura che emerge dalle Epistole di Paolo e dai Vangeli. Egli non ebbe alcuna considerazione, alcuna forma di rispetto per la vita degli esseri viventi non umani. Perciò non può meritare alcun rispetto morale. Io mi mi ritengo migliore di lui e di tutti coloro che pretendono di rappresentarlo, a incominciare dai papi. Qualsiasi tentativo di rendere storica la figura di Gesù è destinato al fallimento. Come l'ultimo tentato da Benedetto XVI con Gesù di Nazareth. Lo storico romano Tacito accenna appena ad un certo Cristòs come fondatore di una setta di seguaci chiamati cristiani, ritenuti sobillatori. Lo storico ebreo Flavio Giuseppe accenna ad un certo Gesù che si diceva avesse fatto dei miracoli. Ma il passo in cui ne accenna si è dimostrato filologicamente essere stato interpolato dai cristiani. Cosa veramente strana il silenzio generale degli storici su Gesù considerando che questa figura, divenuta poi quasi mitologica, sarebbe stata destinata a cambiare la storia. Nietzsche nella breve opera Anticristo non ha come bersaglio Gesù ma S. Paolo, che definisce Ciandàla (miserabile). Anzi, riconosce che Gesù fu coerente nella sua predicazione (e su ciò non sono affatto d'accordo) nel predicare una morale fondata sulla non resistenza al male. Nietzsche ha come bersaglio S. Paolo perché fu lui ad inventarsi sulla via Damasco la resurrezione di Gesù. La tesi di Nietzsche è che la resurrezone di Gesù fu inventata da un piccolo gruppo di ebrei suoi seguaci che ne vollero vendicare la morte trasformandolo in figlio di Dio per "appiccare un grande incendio nell'Impero romano. e purtroppo vi riuscì.
Il racconto della conversione di Paolo deve ritenersi una pura invenzione, come raccontata negli Atti degli apostoli, attribuiti al discepolo di Paolo che fu Luca, a cui è attribuito anche il relativo Vangelo. Certamente Paolo, di cultura ellenistica,conosceva il greco, ma è difficile pensare che lo conoscesse anche Luca. E tuttavia i Vangeli ci sono giunti tutti in lingua greca. Dopo questa seria premessa passiamo allo scherzo che inventai circa vent'anni fa per rendere evidente quanto sia ridicoli i Vangeli, se ben si riflette su di essi. Per questo non ho potuto fare a meno della dissacrazione, termine improprio perché in effetti per un non credente i Vangeli non hanno alcunché di sacro, e dunque nulla vi è da decralizzare. Si deve inveve decralizzare chi massimamente pretende di rappresentare Gesù come suo vicario, cioè il papa. Egli certamente non poteva rispondere al mio telegramma perché si sarebbe posto contro una categoria di individui che sono i pastori o tutti gli allevatori che sono industriali di morte. Egli pertanto non può essere considerato da me come guida morale, ritenendomi io migliore di lui. Il papa è un politico che fa il suo mestiere di politico cercando compromessi con tutti pur di non alienarsi le simpatie che gli possono provenire anche dai non credenti. E si rifugia vigliaccamente dietro la veste di capo di Stato, anche se di uno Stato assai piccolo, come è quello del Vaticano, piccolo ma potente nelle sue ricchezze, anche quando, contraddittoriamente, fa l'elogio di una vita povera e condanna la ricerca della ricchezza da parte degli altri, contro la storia della stessa Chiesa cattolica, che è storia del potere temporale, di persecuzioni, di condanne al rogo di "eretici", della tremenda morte di Giordano Bruno, martire della libertà di pensiero, per cui nessun papa ha mai chiesto perdono. Anche per questo motivo nessun papa deve avere la presunzione di porsi come guida morale.
Il racconto della conversione di Paolo deve ritenersi una pura invenzione, come raccontata negli Atti degli apostoli, attribuiti al discepolo di Paolo che fu Luca, a cui è attribuito anche il relativo Vangelo. Certamente Paolo, di cultura ellenistica,conosceva il greco, ma è difficile pensare che lo conoscesse anche Luca. E tuttavia i Vangeli ci sono giunti tutti in lingua greca. Dopo questa seria premessa passiamo allo scherzo che inventai circa vent'anni fa per rendere evidente quanto sia ridicoli i Vangeli, se ben si riflette su di essi. Per questo non ho potuto fare a meno della dissacrazione, termine improprio perché in effetti per un non credente i Vangeli non hanno alcunché di sacro, e dunque nulla vi è da decralizzare. Si deve inveve decralizzare chi massimamente pretende di rappresentare Gesù come suo vicario, cioè il papa. Egli certamente non poteva rispondere al mio telegramma perché si sarebbe posto contro una categoria di individui che sono i pastori o tutti gli allevatori che sono industriali di morte. Egli pertanto non può essere considerato da me come guida morale, ritenendomi io migliore di lui. Il papa è un politico che fa il suo mestiere di politico cercando compromessi con tutti pur di non alienarsi le simpatie che gli possono provenire anche dai non credenti. E si rifugia vigliaccamente dietro la veste di capo di Stato, anche se di uno Stato assai piccolo, come è quello del Vaticano, piccolo ma potente nelle sue ricchezze, anche quando, contraddittoriamente, fa l'elogio di una vita povera e condanna la ricerca della ricchezza da parte degli altri, contro la storia della stessa Chiesa cattolica, che è storia del potere temporale, di persecuzioni, di condanne al rogo di "eretici", della tremenda morte di Giordano Bruno, martire della libertà di pensiero, per cui nessun papa ha mai chiesto perdono. Anche per questo motivo nessun papa deve avere la presunzione di porsi come guida morale.
Ho ascoltato poco fa la trasmissione Voyager (O Cazzager, come qualcuno l'ha ribattezzata) di Roberto Giacobbo, dedicata alla visita dei "luoghi sacri" e in particolare del "sacro sepolcro". Ho dovuto sentire dal Giacobbo una stronzata quando ha detto che in un certo punto sarebbe avvenuta la crocifissione di Gesù, il cui sangue sarebbe caduto sulla tomba di Adamo "il primo uomo". Basta una simile stronzata per capire che simili trasmissioni sono completamente diseducative perché prive di ogni senso di criticità storica. Come si può parlare di tomba di Adamo se Adamo non è mai esistito perché non è mai esistito il primo uomo? Dove va a finire l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita?
QUESITO EVANGELICO
Si dice (Luca, 24, 36-53) che Gesù, dopo essere risorto, per dimostrare ai discepoli che era risorto con il corpo, simise a mangiare con essi del pesce. Si dice inoltre che poco tempo dopo, nella regione chiamata Betania, di fronte ai discepoli, sia stato assunto in cielo. Da notare che nell'astronomia antica il cielo era quello che limitava il sistema astronomico con il cerchio delle stelle fisse. Oltre il quale vi era il nulla. Oggi dire che sia stato assunto in cielo non ha più significato perché il cielo è almeno tutto l'universo visibile che comprende 200 miliardi di galassie comprendente ciascuna da 200 a 300 miliardi di stelle. Dunque dove sarebbe andato a finire Gesù? Nello spazio intergalattico? Ma tralasciamo questa considerazione e conserviamo l'espressione "assunto in cielo".
DOMANDA
Dove avvenne la digestione di Gesù? Se fu assunto in cielo poche ore dopo avere mangiato, si deve supporre che la digestione sia avvenuta in cielo
DUNQUE GESU' CAGO' DAL CIELO
E FU LA SUA ULTIMA CAGATA
Oppure non cagò e il suo corpo si spiritualizzò? Anche la merda?
Sia maledetto l'ebreo Gesù Cristo per tutte le sue cagate in cui ancora la gente crede, e tante volte ogni anno quanti sono i milioni di agnelli o capretti uccisi per il Natale e per la Pasqua.
L'ultima cena fu una cena pasquale. Pasquale significa rispetto della tradizione ebraica con l'uccisione di un agnello portato al tempio-mattatoio e poi portato nel luogo dell'ultima cena. Leggere l'analisi che con preziosa documentazione storica e dissacatrice dei Vangeli ne fa la teologa "eretica" Uta Ranke-Heinemann nel suo importante libro Così non sia. Introduzione al dubbio di fede (Rizzoli).
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