IMPOSSIBILE TROVARE UNA LOGICA NELLA POLITICA ESTERA DEGLI USA

Uno peggio dell'altro. Iniziarono Bush padre e poi, ancor peggio, Bush figlio assalendo l'Iraq di Saddam Hussein che prima di allora era stato alleato degli USA.  Poi si disse che aveva armi di distruzione di massa e così giustificarono l'invasione destabilizzando tutto il Medioriente. Saddam Hussein, nonostante fosse appoggiato dalla minoranza dei sunniti, era fondamentalmente un laico (fondatore del partito socialista Baath collegato con il partito socialista Baath fondato in Siria dal padre dell'attuale Bashard Assad). Suo ministro degli esteri e poi vice primo ministro era il cristiano cattolico di rito caldeo Tareq Aziz. Le donne uscivano liberamente anche di notte senza la costrizione del velo. Dopo Saddam Hussein la maggior parte dei cristiani dovette abbandonare l'Iraq. Gli sciiti esultarono quando fu impiccato Saddam Hussein accusato ingiustmente di aver favorito l'attacco alle torri gemelle con Al Qaeda di Bin Laden. Seguirono attentati sanguinosi da parte della maggioranza sciita contro i sunniti e la presenza di americani. Sino a che si formò un governo a maggioranza sciita comprendente però anche esponenti dei sunniti. Avvenne poi che, con la scusa di esportare la democrazia negli Stati islamici (nel periodo della cosiddetta primavera araba) venissse bombardata la Libia con gli aerei della Nato per volere del mezzo negro Obama, avente come ministro degli esteri (segretario di Stato) la moglie di Bill Clinton. Seguì la destabilizzazione di tutta la Libia, che soltanto Gheddafi (ormai divenuto un moderato in politica estera) poteva tenere unita. La conseguenza fu che la Libia rimase divisa  tra due governi, quello fantoccio di Tripoli riconosciuto dalla'ONU - nonostante sia islamista e appoggiato dai "Fratelli musulmani" e adesso militarmente dal  dittatore turco Erdogan, egli pure islamista ma con un esercito compreso nella NATO  - e quello laico di Tobruk con il generale Haftar. Incredibilmente il governo di Tobruk è appoggiato non soltanto dall'Egitto di Al Sisi, ma anche dall'Arabia Saudita, da sempre alleata degli USA, ma anche finanziatrice occulta di tutti coloro che si opponevano al governo siriano di Assad, compresi i tagliagole dell'ISIS. Logica vorrebbe dunque che gli USA appoggiassero il governo di Tobruk. Ma anche qui vi è mancanza di logica. In Siria l'ISIS fondò il cosiddetto califfato espandendosi anche in Iraq. Il califfato dell'ISIS cessò solo quando  intervennero in Siria i russi, alleati con i curdi e con gli sciiti iraniani a fianco di Assad, non mancando la presenza di un appoggio americano, nonostante un limitato bombardamento di dimostrazione quando Assad fu accusato senza prove di usare armi chimiche. Come si spiega ora l'uccisione del generale Soleimani che fu uno di quelli che volle più di ogni altro che fosse combattuto l'ISIS in Siria favorendo la fine  del cosiddetto califfato ed ogni forma di terrorismo islamico che mai è stato attribuito all'Iran? Da una parte gli USA da sempre alleati del peggiore governo della Terra che è quello teocratico ed assolutista dell'Arabia Saudita, alleanza per ragioni di petrolio. Dall'altra l'uccisione del generale iraniano  Soleimani nonostante questi fosse uno degli artefici della sconfitta dell'ISIS.  Trovatemi una logica in tutto questo.