Questa frase viene spesso citata attribuendola alcuni ad Aristotele ma senza mai citare la POLITICA e il libro (capitolo) della Politica da cui è tratta, mentre altri l'attribuiscono a De Maistre, senza sapere che De Maistre la prese necessariamente da Aristotele.
Le recenti elezioni comunali sono una vittoria di Pirro del PD giacchè ha vinto con una maggioranza della minoranza che è andata a votare. Gli astenuti hanno agevolato la vittoria del PD e dunque se lo tengano. Vuol dire che anche gli astenuti meritavano un governo del PD nelle maggiori città (Torino, Milano, Roma). I 5S sono scomparsi e tuttavia assurdamente continuano ad avere il 33% degli eletti in parlamento.
Normalmente l'elettorato si muove solo per le politiche, e purtroppo bisogna attendere sino al 2023 perché nemmeno l'elezione del presidente della Repubblica nel mese di febbraio del 2022 porterà ad elezioni anticipate. I parlamentari hanno un unico scopo: quello di arrivare al 2023 per prendersi la pensione quando avranno l'età giusta per averla maturata. Con le nuove elezioni la maggior parte degli attuali deputati e senatori non verrà rieletta anche perché le poltrone con la legge suicida voluta dai 5S saranno ridotte di numero. Da 630 deputati a 400 e da 315 senatori a 200. Che cosa si prospetta con l'elezione del nuovo presidente della Repubblica nel febbraio 2022? Dovendo essere eletto dall'attuale maggioranza si arriverebbe all'assurdo che verrebbe eletto da una maggioranza che di fatto, secondo i sondaggi, non esiste più soprattutto per la prossima quasi scomparsa dei 5S. Che cosa converrebbe? Converrebbe che Draghi preferisse rimanere al governo dopo il mese di febbraio del 2022. Ma è difficile che Draghi rinunci a diventare capo dello Stato. Se lo diventasse cadrebbe l'attuale governo ma certamente verrebbe sostituito da un altro governo che troverebbe una maggioranza fasulla con gli attuali inesistenti 5S e il PD. Sarebbe meglio che Draghi non venisse eletto presidente della Repubblica perché allora ci sarebbe una lotta tra i partiti per scegliere un altro nome. E allora - non essendoci un nome capace di riscuotere la maggioranza assoluta dopo le prime tre votazioni - potrebbe verificarsi la stessa situazione che si ebbe alla scadenza del mandato di Napolitano, che per la prima volta nella storia della Repubblica venne rieletto mentre preparava già le scatole per lasciare il Quirinale. Durò in carica altri due anni. Dunque la soluzione migliore sarebbe la rielezione di Mattarella per due anni al massimo. In questo modo il nuovo mandato di Mattarella andrebbe oltre le elezioni del 2023 e il nuovo presidente della Repubblica verrebbe eletto da una vera maggioranza, probabilmente di centro destra, non da quella fasulla attuale.
Sarebbe da riformare la Costituzione riducendo il mandato del presidente della Repubblica a 5 anni facendola coincidere con la durata della legislatura perché non si presenti più il pericolo che venga eletto da una maggioranza parlamentare ormai logora e di fatto inesistente. E ancor meglio sarebbe che il presidente della Repubblica venisse eletto dal popolo senza per questo trasformare la Repubblica in una Repubblica presidenziale riducendo il potere del parlamento.
1 commento:
Grazie del commento ripetuto una seconda volta tale e quale( ho cancellato il primo). Eviti di usare termini volgari. Lei scrive quasi ogni giorno su freeanimals
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