Nel 1956 aveva 32 anni e disse che i carri armati sovietici avevano riportato la pace in Ungheria. Non gli importarono affatto le migliaia di morti e la condanna a morte del capo del legittimo governo di Imre Nagy e del generale Pal Maleter come conseguenza della sanguinosa repressione della rivolta contro il comuninismo instaurato dall'URSS di Stalin negli Stati dell'Europa orientale. Convertitosi per opportunismo politico ad un comunismo "dal volto umano" si ricilicò politicamente arrivando a diventare persino indegnamente presidente della Repubblica. E in tale veste volle che il governo Berlusconi partecipasse con gli USA e con la Francia del presidente Sarkozy al bombardamento della Libia che portò al linciaggio di Ghedafi, che era ormai diventato un moderato, accolto prima con onori due volte a Roma dal governo Berlusconi. Ora la Libia è diventata terreno di conquista della Russia di Putin che può vendicarsi dell'aiuto militare degli USA e dell'UE alla Ucraina. La conseguenza è che anche il petrolio della Libia ha subito un grave aumento di prezzo con il conseguente aumento di tutti i prezzi a causa dell'aumento del costo dei trasporti. Per non parlare del maggiore aumento di clandestini provenienti dalla Libia come ulteriore ricatto del criminale Putin. E quando Napolitano morirà ormai novantenne dovrà essere sottoposto al giusto disprezzo che merita nella storia.
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