lunedì 20 gennaio 2025

GALILEI FU VERAMENTE UN GRANDE SCIENZIATO?

 Riporto da un mio libro pubblicato nel   2010

Che Zichichi faccia il fisico e non il biologo evoluzionista rubando il mestiere agli altri pur di salvare il suo cattolicesimo. Nella sua faziosità, tesa ad attribuire ad un cattolico la nascita della scienza moderna, Zichichi attribuisce a Galileo meriti scientifici che egli non ebbe mai. Non vi è alcuna legge fisica attribuibile a Galileo. La legge della caduta dei gravi, che secondo Zichichi sarebbe nata nell'ambito della fisica sperimentale, con riferimento agli esperimenti galileiani sui piani inclinati, in realtà fu scoperta dall'oscuro fisico dilettante olandese Isaac Beeckman, che, corrispondente di Cartesio, interpretando fortunosamente male i suggerimenti del giovane Cartesio, dimostrò nel 1918 geometricamente, non sperimentalmente, che lo spazio percorso nel vuoto da un grave era proporzionale al quadrato dei tempi impiegati a percorrerlo. Solo nel Dialogo sui massimi sistemi (1632) Galileo, dopo avere dato negli anni precedenti una dimostrazione errata di tale legge (che già circolava nell'ambiente scientifico), diede di essa una giusta dimostrazione, dedotta, comunque, geometricamente, e non sperimentalmente con i piani inclinati. Galileo ritenne che i corpi fossero naturalmente pesanti. Concepì dunque male lo stesso principio di inerzia, per il quale aveva bisogno di immaginare un piano infinito su cui una boccia scorresse  poggiando su un punto infinitesimale per poter prescindere dall'attrito. Falso è pertanto attribuire a Galileo la nascita della scienza moderna. Essa sarebbe nata anche senza Galileo, mentre Newton non sarebbe esistito senza le tre leggi di Keplero, che Galileo, rimasto copernicano, snobbò sempre, non essendo stato capace di capire la nuova astronomia dei moti ellitici, e non più circolari, dei pianeti. Né fu capace di intendere la Diottrica di Keplero, di cui l'autore gli aveva fatto omaggio offrendogli la teoria ottica del cannocchiale, che Galileo promise sempre ma che non seppe mai dare. E' lungo l'elenco di tutte le teorie errate di Galileo, che, per esempio, fece ricorso all'aristotelico horror vacui  per spiegare la tenuta insieme delle particelle di un corpo, ritenne, come Aristotele, le comete esalazioni atmosferiche, attaccando il gesuita Orazio Grassi, che, riprendendo la teoria del fisico inglese W. Gilbert (De magnete, 1600), aveva scritto che si trattava di corpi che circolavano intorno al sole. Contro Gilbert attribuì la causa delle maree al moto rotatorio della Terra (da lui, per di più,  ritenuto inerziale) e non all'attrazione lunare. Più che un grande scienziato Galileo fu un grande divulgatore scientifico, anche, e soprattutto, di errori. Ebbe la convinzione di avere dimostrato il moto rotatorio della Terra. Ma questa dimostrazione fu data per la prima volta nel 1850 da Foucault con il famoso esperimento del pendolo nel Pantheon di Parigi.       

 


4 commenti:

Edith ha detto...

Devi finirla con questi attacchi contro la Chiesa

Pietro Melis ha detto...

E' incredibinile che si possa intendere tutto il contrario di ciò che intendevo dire. Premesso che la Chiesa si è resa gravemente colpevole di avere mandato al rogo Giordano Bruno, martire della sua libertà di pensiero, come molti altri accusati di eresia inventandosi un reato da considerarsi inesistente, intendevo dire che, ammesso ma non concesso che la Chiesa avesse il potere di pronunciare una condanna a morte per gli eretici, paradossalmente aveva ragione la Chiesa perché l'astronomia di allora portava ad intendere ancora che la Terra fosse al centro di un moto finito e che il sole girasse intorno alla Terra. Vi è da aggiungere, come ho scritto nel testo, che soltanto con l'esperimento di Foucault nel 1850 si dimostrò che tutti i pianeti giravano intorno al suo asse, ma nulla di più. Keplero, coetaneo di Galileo, andò ben oltre l'astronomia di Copernico, che non era meno complicata di quella antica di Tolomeo per avere conservato ancora i cerchi come spiegazione del moto dei pianeti intorno al sole. Keplero introdusse delle ellissi per spiegare il movimento dei pianeti intorno al sole, prima introducendo una ellisse con un solo fuoco, poi, non bastando questa ellisse per spiegare il moto di Marte, che appariva irregolare perché sembrava che Marte, giunto ad un punto dell'ellisse, tornasse indietro spostandosi al di sopra del piano dell'ellisse per poi riportarsi al di sopra del piano dell'ellisse nel suo movimento intorno al sole. Keplero scrisse che stava per diventare pazzo non riuscendo a spiegare il movimento di Marte con una ellisse avente un solo fuoco. Solo introducendo una ellisse con due fuochi, come ormai si studia nei manuali di fisica esponendo le tre famose leggi di Keplero, il moto di Marte cessava di essere irregolare. Studiai questo argomento in un mio saggio intitolato "Aspetti logici e teologici della rivoluzione astronomica. Da Buridano a Keplero, 1983". Saggio che non è in vendita in quanto compreso negli Annali della Facoltà di scienze della formazione (ora Facoltà di Studi Umanistici) dell'Università di Cagliari. Non avendo Galileo apportato alcuna legge fisica si può dire che la rivoluzione astronomica vi sarebbe stata anche senza Galileo, mentre vi sarebbe stata comunque con le tre leggi di Keplero, che erano leggi empiriche, che diventarono leggi anche matematiche con Newton, che umilmente disse che si era assiso sulle spalle dei giganti. Keplero aveva inviato a Galileo la sua "Diotrrica", in cui esponeva la sua ottica come spiegazione della costruzione del telescopio. Galileo non rispose a Keplero, nemmeno per ringraziarlo. Forse perché non sarebbe stato capace di intendere la matematica di Keplero.

Anonimo ha detto...

Perchè, perchè DEVE finirla?

Pietro Melis ha detto...

Ho scritto per altri e non per questo o questa deficiente