Ci dovrebbe essere una rivolta di piazza di tutti coloro che vivono con una pensione minima di circa 500 euro. Ad essi converrebbe chiedere di essere equiparati agli invasori dall'Africa e dall'Asia, che costano almeno 1100 euro al mese. Mantenuti e serviti, mangiano gratis e non pagano affitto. Più tutti i costi sopportati a causa della dabbenaggine di andare a prenderli per portarli in Italia invece di fare uno sbarramento di fronte alle coste africane. Continua l'invasione incoraggiata prima da una iattura di papa, che sta distruggendo la dottrina cristiana riducendo la Chiesa ad un baraccone, e che andò a Lampedusa incoraggiando altri sbarchi, non a spese del Vaticano ma a spese anche delle mie tasse, e poi da un governo di coglioni che, sotto l'emozione di un barcone affondato, ha trovato un rimedio peggiore del male: andando loro incontro per portarli qui. Come dire: continuate a venire ché c'è posto per tutti. Malta se ne libera e li cede all'Italia, bidone ormai della spazzatura africano-islamica. Non mi importa di essere considerato male da tutti gli imbecilli che si rivoltano contro di me quando scrivo queste cose. Ho un totale disprezzo per questa gentaccia, che meriterebbe di essere spedita in Africa insieme con gli invasori. Gente che continua a confondere la morale (del buonismo) con il diritto, in una totale confusione mentale.
Nel 1989 fui preveggente. Presentai in Sardegna per le elezioni
regionali una lista chiamata "Difesa del lavoro contro le
immigrazioni clandestine", riprendendo nel finale il titolo di una
legge del governo Craxi. Mi piovvero addosso sui giornali locali e
nazionali accuse di razzismo a non finire. Colsi un misero 0,4%. Nel
1990 fondai la Lega Sarda e non potendo da fare da solo accettati un
collegamento con la Lega Nord. Eguale fallimento. Non migliore
risultato alle politiche del 1992 (non ricordo esattamente l'anno), dove vi fu
un eguale insuccesso. Solo in un paese nelle successive elezioni amministrative si raggiunse il 3%. Il programma della Lega Sarda prevedeva che
gli immigrati fossero tali per un periodo determinato di tempo in
modo che non mettessero radici. Dopo un certo numero di anni (lo
diceva già Platone nell'opera "Le leggi") avrebbero dovuto prendere
le loro cose e tornarsene nei loro Paesi dando il cambio ad altri se
necessari. In questo modo, oltre tutto, si sarebbe consentito ad un
maggiore numero di stranieri di usufruire di un lavoro legale e di
fare rimesse nei loro Paesi. Niente da fare. Il popolaccio italiano
è imbevuto della nefasta propaganda dei mass media. La stessa Lega
Nord fece una maxi sanatoria di 700.000 individui con la
concessione di un permesso di soggiorno a coloro che avessero
dimostrato di avere un lavoro. Ma quale lavoro? Vi sono ancora dei
vu' cumpra' che fanno i posteggiatori abusivi e che richiedono soldi
oltre a quanto si deve pagare per il posteggio a pagamento e se non
paghi rischi che ti raschino l'auto. Vi sono bancarelle che occupano
spazio pubblico senza pagare le tasse che pagano i bar che hanno
tavolini sul marciapiede. Tutta gente che non paga tasse e vende
anche roba contraffatta. Politici che chiamano rifugiati quelli che
io chiamo invasori (peggio dei saraceni perché almeno questi si
presentavano come nemici da cui era lecito difendersi), mentre dagli
invasori disarmati non ci si può difendere e si va a raccogglierli
nel mediterraneo per mantenerli con una spesa giornaliera di più di 1100 euro al mese. Allora a quegli italiani che vivono con la pensione
minima di 500 euro converrebbe farsi passare per rifugiati ed
essere mantenuti a spese dello Stato mangiando gratis. Nessuno fa
accenno alla Convenzione di Ginevra che esclude dal diritto d'asilo
i rifugiati economici e di guerra. Altrimenti uno Stato dovrebbe
farsi carico di tutti i rifugiati di guerra del mondo. Scrisse
Aristotele che "Ogni popolo ha il governo che si merita" (Politica,
VIII). E il popolaccio italiano si merita i governi che ha avuto.
Non è capace di fare una rivoluzione, o almeno una rivolta. Io non
voto più dal 1994 e appartengo al partito dei non votanti, che, come
ho spiegato nei miei libri e nel mio blog, dovrebbe significare
mutare la Costituzione introducendo il referendum propositivo per
scavalcare la palude del parlamento. Con il referendum propositivo
il partito dei non votanti farebbe scendere il numero degli eletti
in proporzione al numero dei non votanti o votanti scheda bianca
(fatta salva una soglia fisiologica del 15% di non votanti). Oggi il
partito di maggioranza relativa è quello dei non votanti. Ma
purtroppo la Costituzione è stata blindata con l'art. 138 perché
qualsiasi mutamento della Costituzione deve passare attraverso la
palude del parlamento. Così non è possibile mutare la Costituzione
che esclude un referendum abrogativo per i trattati internazionali,
cosicché ci hanno imposto anche la camicia di forza dell'euro che ci
ha rovinati con quella pazzia dell'Europa cosiddetta Unita, che è
l'Europa degli interessi finanziari delle banche. Solo una rivolta
di piazza potrebbe cambiare le cose. Molti la pensano come me ma non hanno il coraggio di dirlo. E continuano a votare per i parassiti del
parlamento. Usque tandem Catilina abutere patientia
nostra?
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