venerdì 25 ottobre 2013

L'ULTIMA BARZELLETTA DI DI PIETRO. NEMICO DI UNA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA.

Nella trasmissione Virus ha detto che si augura che Matteo Renzi possa realizzare le sue promesse e che per questo spera di dargli una mano d'aiuto. Bene. Così scompare anche Renzi.
Ma vi è una cosa che non riesco a capire. Come mai  continuano a invitare questo scomparso?  
Hanno in comune una cosa. Tutti e due sono nemici di una riforma dell'ordinamento giudiziario e dell'introduzione della responsabilità civile PERSONALE dei giudici. L'art. 1 dei Provvedimenti disciplinari è lettera morta, nonostante esso provveda una sanzione per i giudici che facciano sentenze dettate "da negligenza o vizi logici inescusabili". Continuano a non pagare di persona perché sono una Corporazione di Stampo Mafioso (CSM). Il vicepresidente del CSM (che non è un magistrato ma un avvocato) ha detto che, se fosse introdotta la responsabilità personale, poiché in una causa civile vi è sempre una parte perdente, questa potrebbe sempre richiedere dei danni al giudice. Solo un deficiente può dire una cosa simile. Infatti ha trascurato il caso in cui la parte perdente sia vittima di una sentenza aberrante. E' evidente che bisogna analizzare la sentenza per vedere se questa sia dettata da ignoranza o da incapacità di ragionare. Perché vi sono anche giudici incapaci di ragionare. Essi si sottraggono ad ogni controllo di merito. Fanno carriera, con relativo aumento di stipendio, solo per anzianità, rifiutando concorsi ed anche esami per arrivare ad un grado superiore.  
Io nel 2009 feci un esposto contro due giudici civili del tribunale di Cagliari (Mario Farina e Vincenzo Aquaro) per le loro sentenze aberranti. Esposto inoltrato a termini di legge al ministro della giustizia (allora Alfano) e al P.G. della Cassazione. Il mio esposto non fu archiviato e giunse alla Commissione disciplinare del CSM che me ne diede notizia. Ne diedi notizia agli interessati. Risultato? Nessuno. I corvi tra loro non si mangiano. Anzi, uno dei due, Mari Farina, che dopo l'esposto avrebbe dovuto spogliarsi, come richiestogli, di una seconda causa ai sensi dell'art. 51 n. 3 del C.P.C., rifiutò con protervia di spogliarsene e per vendicarsi rifiutò anche di rinnovare la perizia di ufficio dopo che era risultato falso il suo contenuto alla luce di fatti posteriori e tenne la causa a sentenza dandomi come soccombente.  
Nella prima causa aveva ritenuto veritiera la parcella di un liquidatore, mentre la Corte d'Appello, con ordinanza in attesa di sentenza, l'aveva ridotta ad un terzo ritenendo che tutte le voci fossero o inestitenti o gonfiate.  Questa causa è in Corte d'Appello da 4 anni e sta durando (tra Tribunale e Corte) da 16 anni. La giustizia civile è una cloaca. Chi ci cade muore. Mancanza di organizzazione, di sensibilità dando la precedenza alle cause più vecchie. Se ne fregano. In Corte mettono le cause in lista secondo l'ordine di arrivo non tenendo conto del tempo passato in Tribunale.
La giustizia in Italia è una lotteria. 
Ha detto nella stessa trasmissione il giornalista Pierluigi Battista Corriere della sera): guai a colui che si affida alla giustizia civile perché deve essere pazzo se vi crede.  
E' stato reso noto un sondaggio nella trasmissione: l'81,8% non ha alcuna fiducia nella giustizia.   
Ho descritto la condizione della giustizia in Italia nel mio ultimo libro E giustizia infine fu fatta. Giustizia fu fatta non dai giudici ma da altri. Non posso spiegare come perché dovrei scoprire il finale. Infatti ho trasformato la mia allucinante vicenda giudiziaria in un racconto thriller che incornicia una lunga parte saggistica.  

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