Ci vorrebbe oggi un nuovo Mussolini riveduto e corretto per spazzare via queste bande di partiti che stanno rovinando l'Italia. La storia è scritta sempre dai vincitori. Si sa. Gli storici non hanno mai detto che il nazismo fu la rovina del fascismo e viceversa. Mussolini dovette subire
l'allenza con il nazismo perché indotto a ciò dal
doppiogiochista Churchill che nel 1940 chiese a Mussolini di entrare
in guerra perché ormai la guerra sembrava persa e solo Mussolini
avrebbe potuto moderare le aspirazioni di Hitler al tavolo delle
trattative di pace. Esiste tuttora segretata nel Quirinale una copia
del carteggio Mussolini-Churchill, che dopo la guerra cercò di fare
sparire questo compromettente carteggio, avendo però Mussolini fatto cinque copie del carteggio a
Milano prima di fuggire inutilmente con una colonna di tedeschi. Ma una copia pervenne nelle mani del re di maggio Umberto che, prima di lasciare il Quirinale e partire in esilio, la consegnò ad "un fidato" della real casa perché venisse custodita nel Quirinale. E si capisce bene perché questa copia, se non è stata disonestamente distrutta, non venga resa pubblica. Si dovrebbe riscrivere la storia scritta dai vincitori. Vi è da
aggiungere però che il fascismo fu a sua volta la rovina del nazismo
perché, se la Germania avesse avuto a disposizione tutte le armate
che Hitler mise a disposizione di Mussolini per salvarlo dopo il suo
enorme sbaglio di avere invaso la Grecia e l'Egitto e poi per
costituire l'inutile R.S.I. contro la volontà dello stesso Mussolini,
che avrebbe preferito non essere rapito dal Gran Sasso dove era un
prigioniero quasi libero, costringendo i tedeschi ad intervenire
ancora una volta per salvare il fascismo, che fu sempre di danno e non di
aiuto per il nazismo, a Stalingrado e poi a Kursk (fine del 1944), i
generali tedeschi (tra cui von Paulus a Stalingrado) avrebbero avuto
le armate necessarie per portare avanti la già avanzata controffensiva dopo
Stalingrado e Kursk. Si può dire che l'assoluta fedeltà di Hitler a
Mussolini fu la rovina del nazismo che perse la guerra sul fronte
russo prima che sul fronte occidentale. Ho terminato di leggere La guerra di Hitler di David Irving, che, pur preciso nelle date e persino nelle ore in cui si svolsero gli avvenimenti, non dà il numero delle armate e delle divisioni tedesche, nonché il numero dei soldati che di esse facevano parte. Perciò la mia ricerca dovrà continuare reperendo i dati esatti circa il numero delle armate e delle divisioni tedesche impiegate per aiutare gli impreparati eserciti italiani. So per ora che i soldati tedeschi fatti prigionieri in Africa dopo la sconfitta di El Alamein e portati nei campi di concentramento negli Stati Uniti e in Canada dopo la resa di Tunisi (maggio 1943) furono circa 400.000 e a circa 250.000 ammonta il numero dei soldati tedeschi impiegati in Italia per tenere in piedi l'inutile R.S.I. dopo l'8 settembre 1943. Ebbene, proprio negli stessi mesi le armate tedesche stavano combattendo su fronte russo, dove, nonostante le varie controffensive vittoriose anche dopo Stalingrado e Kursk, dovettero soccombere al preponderante numero delle armate sovietiche per mancanza dei necessari rinforzi.
Il doppiogiochista Churchill, in effetti, aveva un doppio scopo nell'indurre Mussolini ad entrare in guerra il 10 giugno 1940. Non solo, come ho detto, quello di moderare le aspirazioni di Hitler nel 1940, se mai fosse terminata la guerra lampo con l'occupazione e spartizione della Polonia in due settimane nel settembre 1939 (d'accordo con Stalin: patto Molotov-von Ribbentrop dell'agosto 1939) e l'occupazione in pochi mesi dell'Europa occidentale (Francia, Danimarca, Belgio, Olanda e Norvegia), ma anche quello di indebolire militarmente la Germania costringendola ad aiutare gli scalcinati eserciti italiani (aventi ancora armamenti della prima guerra mondiale) se mai la guerra fosse proseguita con l'invasione dell'Unione sovietica. E il doppio gioco in effetti gli riuscì. Entrando in guerra a fianco della Germania l'Italia indebolì enormemente la potenza militare tedesca. Si dice che la Germania fu sconfitta con lo sbarco degli americani in Normandia. Non è vero. La Germania fu sconfitta in Francia dagli americani dopo le sconfitte sul fronte russo negli ultimi mesi del 1944. Se non fossero avvenute le sconfitte sul fronte russo la Germania non sarebbe stata resa debole sul fronte occidentale, dove in fondo la Germania non aveva alcuna aspirazione in fatto di espansione se non riprendendosi le regioni della Lorena e dell'Alsazia, che in origine erano state tedesche, ma a cui era anche disposta a rinunciare purché gli anglo-americani avessero cessato l'offensiva contro la Germania, anche tenendo conto che Hitler cercò sempre sino alla fine una pace con l'Inghilterra (mai dichiarata nemica) ritenendo che l'Inghilterra prima o dopo avrebbe capito di dover avere interesse ad allearsi con la Germania per evitare che l'Unione Sovietica diventasse poi padrona dell'Europa. E Hitler sperava anche gli inglesi, capendo ciò, si sbarazzassero dell'unico ostacolo che era Churchill, che alla fine della guerra, con lacrime da coccodrillo, disse che "una cortina di ferro era caduta sull'Europa" (fu sua infatti questa famosa espressione, dettata dal fatto che Stalin aveva incorporato l'Ucraina, gli Stati baltici e reso suoi satelliti, come Stati comunisti, l'Ungheria, la Cecoslovacchia, la Romania e la Bulgaria). Hitler non aveva aspirazioni territoriali sugli Stati europei occidentali, che dovette occupare solo perché la Francia e l'Inghilterra di Churchill gli avevano dichiarato guerra. Voleva espandersi invece ad est a danno dell'Unione sovietica sino alla Crimea, impadronendosi degli importanti pozzi petroliferi del Caucaso. Certamente avvennero molti errori sul fronte di guerra orientale, dove i generali di Hitler sconsideratamente invasero l'Unione Sovietica su tre direttrici: gli Stati baltici (che accolsero i tedesci come liberatori) e Leningrado (con l'armata nord), Mosca (con l'armata centro), il Volga (con l'armata sud). E ciò perché Hitler si adattò ai vari progetti dei suoi generali, tra loro divisi, pur contro il suo progetto di sferrare prima un solo attacco, con direttrice Mosca prima che arrivasse l'inverno. L'armata centro arrivò sino a 20 km da Mosca e lì si bloccò per il sopraggiunto inverno. Per lo stesso motivo l'armata nord si attardò in un lungo assedio a Leningrado. L'armata sud invece aveva occupato la regione del Volga e la Crimea puntando verso il Caucaso. Avvenne che molte divisioni, a seconda delle circostanze, dovessero essere spostate da nord a sud o viceversa, quando si trattava di rinforzare la resistenza contro i sovietici laddove questi sembravano poter prevalere. Il generale inverno, date le enormi distanze, fu il vero generale vittorioso, come lo fu contro Napoleone. Bisogna stare attenti alle date per capire come andarono le cose. Negli stessi anni 1941-43 molte armate tedesche erano impegnate nel salvare il fascismo mentre avrebbero potuto essere impiegate nel fronte russo evitando di indebolire le tre armate del fronte orientale sguarnendole con lo spostare continuamente divisioni e corpi corazzati da una delle tre armate ad un'altra. Si può dire che il fascismo collaborò alla sconfitta tedesca insieme con la scriteriata conduzione della guerra sul fronte russo dovuta non tanto a Hitler quanto ai suoi generali, di cui Hitler rimase vittima. L'altro alleato tedesco, il Giappone, cooperò anch'esso alla sconfitta tedesca quando il Giappone bombardò nel dicembre del 1941 la flotta americana a Pearl Harbor costringendo gli Stati Uniti - sin allora rifiutanti, data l'opposizione dell'opinione pubblica, favorevole alla Germania, le richieste di aiuto di Churchill - ad entrare in guerra contro il Giappone. Da quel momento l'Unione Sovietica, che aveva un certo numero di armate sulla costa del Pacifico temendo un'invasione da parte del Giappone, allontanatosi questo pericolo a causa dell'impegno militare del Giappone contro gli Stati Uniti, poté trasferire queste armate per rinforzare quelle che combattevano contro i tedeschi. E' paradossale che la Germania abbia perso la guerra anche a causa dell'Italia e del Giappone suoi alleati. Ma Hitler, rimasto sempre fedele a Mussolini, volendolo salvare sino all'ultimo, finì con il rovinare sia Mussolini che se stesso. Questa è la storia che non viene raccontata dagli storici. E che racconterò io in un libro quando avrò a disposizione l'esatto numero delle divisioni impiegate per salvare il fascismo. In modo che gli storici ne tengano conto per il futuro. E vi sarà anche una controstoria della Resistenza, fatta in realtà dagli angloamericani anche con bombardamenti vigliacchi sulla popolazione civile, mentre i partigiani causarono soltanto, con i loro attacchi proditori alle spalle, le rappresaglie naziste previste dalle convenzioni internazionali di guerra. Gli americani, d'accordo con il governo regio Badoglio, avevano accettato i partigiani come combattenti purché venissero inquadrati con divisa nell'esercito regio. Ma poiché tra i partigiani prevalevano i comunisti, che non volevano prendere ordini da Badoglio, si costituirono in bande che dal punto di vista delle norme di guerra, non potevano essere considerate dai tedeschi come esercito combattente. E poi ebbero la faccia tosta di presentarsi come liberatori. Per fare un esempio: a Milano nell'aprile del 1945 fu dichiarata l'insurrezione generale contro i tedeschi quando ormai questi stavano fuggendo e stavano per arrivare a Milano gli americani. Bel coraggio! Tipico degli italiani, pronti sempre ad andare in soccorso dei vincitori. A piazzale Loreto, con i corpi appesi a testa in giù di Mussolini, della Petacci (stuprata prima di essere uccisa) e di vari gerarchi fascisti vi erano anche quelli che anni prima applaudivano Mussolini per l'entrata in guerra. Si scriva anche questo nei libri di storia scolastici. Se qualcuno lo scrivesse il suo testo certamente non sarebbe adottato nelle scuole e il preside che lo adottasse verrebbe fatto fuori. Questa è la libertà di pensiero che si ha in questo schifoso Paese che risulta al 59° posto della classifica mondiale in fatto di libertà di pensiero. AMICUS PLATO SED MAGIS AMICA VERITAS (disse Aristotele).
commenti
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09:13 09 Ott
2 commenti:
Professore, perchè inutile R.S.I.?
Inutile per Hitler perché il fascismo fu una palla al piede del nazismo, che dovette impiegare tante forze armate per salvare il fascismo in Grecia, in Africa,e poi anche in Italia nella R.S.I. proprio nei mesi in cui queste forze armate avrebbero potuto essere impiegate sul fronte russo nella controffensiva inizialmente vittoriosa dopo Stalingrado. Dico questo ponendomi al di sopra delle parti, come ho già scritto. Mussolini, sempre idolatrato da Hitler, che lo volle salvare sino alla fine,fu una delle cause della sconfitta del nazismo. E' paradossale ma mi sembra così, facendo il calcolo del dispendio delle divisioni tedesche impiegate per salvare l'esercito italiano impantanato in Grecia, in Africa e poi impiegate in Italia.Non vi sarebbe stata la sconfitta in Africa ad El Alamein (con la resa a Tunisi nel maggio del 1943)per salvare lo scalcinato esercito italiano proprio nei mesi in cui i tedeschi combattevano a Stalingrado. Senza il fascismo la Germania sarebbe stata più forte in guerra. Avrebbe fatto meglio da sola.
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