Il governo (specialmente con Di Maio) minaccia di non partecipare più ai fondi comuni europei. Si tratta di 20 miliardi di cui 12 vengono restituiti e sotto precise condizioni di spesa e di tempo. Si è fatta una falsa Unione Europea perché basata solo su una unione monetaria. E l'UE minaccia sanzioni se l'Italia si sottrarrà a un cosiddetto obbligo. Ma quale obbligo? E se non pagasse la sanzione che cosa capiterebbe? Il fatto è che abbiamo un governo che abbaia ma non morde. Basterebbe dire: se insistete nella richiesta di sanzioni usciamo dall'UE e dall'euro e vi mandiamo affanculo. Conseguenza: fine dell'UE e dell'euro. Una UE che non ha mai provveduto a fare uno sbarramento di fronte alle coste della Libia. L'Italia avrebbe tutto da guadagnarci abbandonando l'UE e alleandosi anche militarmente con la Russia, che farebbe all'Italia ponti d'oro. Si dice che la Banca Centrale Europea (proprietaria dell'euro) abbia acquistato con il favore di Mario Draghi circa 200 miliardi del debito pubblico italiano e che dunque l'Italia dipenda dalla BCE con sede a Francoforte. Ora, sembrerà fuori luogo un riferimento storico a quanto fece Hitler per risollevare l'economia tedesca che in base al trattato di Versailles doveva pagare pesanti risarcimenti di guerra dopo la prima guerra mondiale, anche se di fatto solo la Francia fu beneficiaria di tali risarcimenti avendo gli altri Stati vincitori rinunciato ai risarcimenti, per di più ingiusti perché giustificati solo dal fatto che la Germania avesse perso la guerra. Hitler stracciò il trattato di Versailles e la Francia non poté reagire. Come avrebbe potuto reagire? Facendo nuovamente guerra alla Germania? Ridicolo. Dunque basterebbe uscire dall'UE e non riconoscere il debito di 200 miliardi dovuti alla BCE che ha imposto all'UE una moneta straniera quale è l'euro-marco, inventato nel 1999 fissando il valore di ogni moneta nazionale in base al valore che essa aveva rispetto al marco. Poiché nel 1999 il marco valeva 990 lire si ricavò un euro italiano pari a £ 1936, 27. Uscire dall'UE significherebbe uscire dalla schiavitù di una moneta straniera con un atto di forza. Il debito pubblico italiano verrebbe ridotto di ben 200 miliardi di euro e conseguentemente non vi sarebbe alcuna conseguenza negativa nei riguardi dei risparmiatori italiani che avessero investito in titoli di Stato. Sparirebbe anche il famigerato spread che lega i maggiori interessi che lo Stato deve pagare quando aumenta la differenza tra il rendimento dei BTP italiani e quelli tedeschi. Entrebbe in vigore allora il piano B di Paolo Savona, che ha detto chiaramente che ogni Stato della zona euro dell'UE ha in effetti un piano B per uscire dall'euro, con la conseguenza che tutti gli Stati della zona euro tornerebbero, e sarebbero costretti a tornare, alle monete nazionali. La Germania sarebbe l'unica vittima della fine dell'euro perché, costretta a tornare al marco, perderebbe la sua supremazia in campo economico. Le sue esportazioni sarebbero danneggiate perché non potrebbe contrastare la concorrenza di monete meno forti, quale sarebbe la lira. Come ho scritto altre volte, il mercato interno italiano con un ritorno alla lira (una lira pesante facendo equivalere una lira all'attuale valore dell'euro) non subirebbe alcuna conseguenza negativa perché i costi dei prodotti (a cominciare da quelli alimentari) sarebbero costretti ad adeguarsi alla minora capacità di acquisto della nuova lira rispetto all'euro-marco, pena la chiusura delle aziende, e verrebbero favorite le esportazioni italiane. Vi è infine da considerare che vi sono molti Stati dell'UE che hanno preferito tenersi la moneta nazionale. Essi sono la Gran Bretagna (che, avendo sempre conservato la sterlina, il prossimo anno uscirà anche dall'UE, senza alcuna delle gravi conseguenze paventate dai fautori dell'euro), la Svezia (rimasta con la corona), la piccola Danimarca (anch'essa con la corona), l'Ungheria (con il fiorino), la Polonia (con lo zloty). E che dire della Svizzera che, non facente parte dell'UE, sta molto meglio avendo conservato il franco?
"Una nave fantasma di Malta
"Una nave fantasma di Malta
ha scortato i migranti in Italia"
In certi casi ci vuole la corte marziale
Testo di Claudio Degl’Innocenti
Il comandante della nave Diciotti della guardia Costiera italiana va rimosso avendo trasgredito agli ordini e preso a bordo immigrati. Il barcone era poi in acque Maltesi! Essendo unmilitare è soggetto ad ordini superiori e non può fare di testa sua!
Ecco uno che ha capito che all'Italia converrebbe una alleanza con la Russia di Putin.
Ecco uno che ha capito che all'Italia converrebbe una alleanza con la Russia di Putin.
5 commenti:
Egregio Professor Melis :
non ricordo chi -in tempi recenti- ha avanzato la seguente proposta:
a una data stabilita (...in segreto) =
1) CONVERSIONE ISTANTANEA DI TUTTE LE SOMME IN "EURO" DETENUTE DAGLI ITALIANI, NELLA VECCHIA LIRA NAZIONALE, AL CAMBIO STABILITO ALL'EPOCA (COMPRESI BENINTESO GLI EURO IN "MONETA BANCARIA" CIOE' QUELLI VIRTUALI SCRITTURATI NELLE BANCHE ITALIANE);
2) TUTTE LE SOMME IN "EURO" RISULTANTI = UTILIZZATE PER COMPENSARE IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DETENUTO DA BANCHE, RISPARMIATORI, SOCIETA', ETC NON ITALIANI.
A MALI ESTREMI, RIMEDI ESTREMI. GIANCARLO MATTA
Prof. Melis, seguo con un certo interesse questa teoria delle monete nazionali, che dovrebbero dare capacità di crescita e sviluppo una volta liberi di stampare moneta alla bisogna. A me, però, resta un dubbio che non sono riuscito a dipanare in tanti anni in cui mi sono occupato di materia amministrativa, e cioè: quei Paesi, tanti, che hanno difficoltà ma che stampano la propria moneta, perché non riescono a risolvere le loro crisi quando stampando moneta possono diventare più ricchi e prosperi? Tanto non creerebbero debito, secondo le note teorie da molti esposte.
Tenga conto che molti di quei paesi di cui parla sono economie basate su materie prime e quindi più soggette ad attacchi da parte del grande capitale finanziario e delle multinazionali, che non si fanno certo scrupoli a intervenire pesantemente per saccheggiarli e destabilizzarli.
Il problema è che l'intervento dello stato in economia( di cui io sono fautore) con la spesa a deficit dev'essere fatta da professionisti che sanno cosa fanno e che sanno controbattere a tutte le mosse della speculazione finanziaria.
Non sò se lei conosce la Teoria monetaria moderna di warren mosler (divulgata in italia da paolo barnard) ma lì è spiegato bene come dovrebbe funzionare la spesa a deficit per costruire sviluppo e ricchezza in una nazione.
Tuttavia ultimamente barnard, pur avendo sempre disprezzo e critica dell'unione europea, ha affermato che ormai per l'italia è impossibile uscire dall'euro senza danni, visto la classe politica incompetente che abbiamo.
Sig. Tommaso, se il suo commento fosse riferito al mio dubbio, ecco esplicitato da lei uno dei motivi, citazione “Tenga conto che molti di quei paesi di cui parla sono economie basate su materie prime e quindi …”. Invece, quelli che non hanno materie prime e devono acquistarle sarebbero immuni dalla speculazione? Se poi, tutti questi grandi esperti, di cui anche lei fa qualche nome, avessero una credibilità certificabile potrebbero loro stessi diventare miliardari consigliando qualche dittatore in giro per il mondo che così avrebbe gioco facile a tenere felice e contento il proprio popolo, riempiendosi le tasche maggiormente. Non sostengo che ciò possa essere semplice, ma trovo strano che nessuno al potere sfrutti queste opportunità. Se la risposta è che i poteri finanziari e le multinazionali non lo permetterebbero, perché dannarsi a pensarci?
l'italia e' semplicemente fottuta, proprio perché in ogni caso siamo un branco di coglioni.
Non sappiamo sistemare le strade di Roma, i ponti di Genova, le città in abruzzo.
Facciamo acciaierie di merda, con tumori per tutti.
Terra dei fuochi, tumori a sfascimme.
Questa è l'italia, potete fare quel cazzo che volete, fascismo, euro si , no, lira.... non cambia un cazzo.
Il popolo di dura cervice deve essere mietuto.
Ben vengano negri musulmani e bengalesi a fraccarvelo in culo, forse imparerete
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