venerdì 7 febbraio 2025

LA FALSA SINISTRA HA LA BAVA ALLA BOCCA PERCHE'SOFFRE DI RABBIA

 Non ha un programma, ha soltanto la rabbia per non avere più il potere, sputa fuori rabbia peggio di un cane rabbioso, che bisogna curare se esiste una cura, mentre non vi può essere alcuna cura per questa falsa sinistra. Non sa dire altro che si è rispedito in Libia un torturatore, uno stupratore di bambini. Ma da chi provengono tali affermazioni? Nessuno se lo è mai domandato. Provengono da disonesti che hanno attraversato l'Africa subsahariana per attraversare il Niger che confina con la Libia. La Meloni avrebbe dovuto prendere accordi non solo con la Libia ma anche con il Niger perché chiuda il confine che permette ai futuri invasori di arrivare in Libia e porsi nelle mani dei trafficanti per invadere l'Italia. Questi invasori della Libia debbono essere trattati come meritano perché vengano scoraggiati altri invasori provenienti dal Niger. L'Africa agli africani, ha detto un rappresentante della vera sinistra che è Marco Rizzo, che purtroppo non ha avuto molto seguito nel suo partito chiamato Italia Sovrana e Popolare, propugnante l'uscita dall'euro, moneta straniera in cui si è nascosto il marco tedesco. Non bisogna avere compassione per gli invasori che vanno in Libia per poi cercare di arricchire i trafficanti di carne umana. Viene prima il diritto di difendere i confini, dice anche Marco Rizzo, e la feccia della falsa sinistra è capace solo di metterla sul piano della compassione morale che uccide la giustizia. La confusione tra morale e diritto è la peggiore malattia della falsa sinistra. Non è da escludere che vi sia stato un complotto contro l'Italia partente dal cosiddetto tribunale dell'Aja, che ha aspettato il cosiddetto torturatore facesse il turista andando prima in Inghilterra per poi andare in Germania, dove fu fermato, ma inutilmete, per i soliti controlli della polizia. Ha viaggiato a lungo impunito per arrivare infine in Italia dove volle assistere ad una partita della Juventus a Torino. Solo dopo arrivò dal fatiscente tribunale internazionale un dispaccio contenente la richiesta di arresto in 40 pagine in inglese con enormi contraddizioni. Tanto è vero che la Corte d'Appello di Roma, a cui pervenne dopo che il governo lo fece arrestare, ritenne che il caso fosse di competenza del governo. A questo punto che cosa doveva fare il governo? Si trovava ad un bivio: o continuare a lasciarlo libero dopo la decisione della Corte d'Appello di Roma o arrestarlo nuovamente. Fu decisione saggia rispedirlo in Libia per due motivi: 1) La Corte d'Appello non aveva riconosciuto valido l'arresto del cosiddetto torturatore; 2) Un successivo nuovo arresto per volere del governo avrebbe causato gravissime conseguenze per l'Italia, che ha sbagliato con il dire che era stato rispedito in Libia perché si trattava di un individuo pericoloso. FALSO! In Italia non poteva essere affatto un individuo pericoloso. Qui il goveno ha toppato in modo ridicolo. Il governo aveva due modi per giustificare l'invo in Libia dell'asserito torturatore. O usare il segreto di Stato oppure dire la verità, cioè che quell'individuo era pericoloso per l'Italia perché la Libia ci avrebbe massacrato sia economicamente considerando gli interessi italiani nei pozzi petroliferi della Libia, sia considerando la ritorsione che l'Italia avrebbe dovuto subire dalla Libia, che ci avrebbe invaso spedendoci una massa enorme di falsi migranti che provendono sopprattutto dall'Africa subsahariana. Esiste una ragione di Stato, come insegna Machiavelli, che supera ogni considerazione moralistica se questa si traduce nel danno di uno Stato. I discorsi moralistici lasciamoli alla bava rabbiosa della falsa sinistra capeggiata dalla lesbicaccia Sclein con il suo nome straniero, e povero Berlinguer che si sta rivoltando nella tomba.              

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