domenica 13 marzo 2011

BUFFONATE DI PIAZZA IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

Nemmeno i costituzionalisti si sono resi conto di tante stronzate incluse nella Costituzione. Innanzi tutto dovrebbe essere abolito l'art. 7 che ha introdotto i Patti Lateranensi, residuo del compromesso della Chiesa con il fascismo. Uno Stato laico non ha bisogno di Patti Lateranensi. Diceva già il Cavour: "Libera Chiesa in libero Stato".
Ma già l'art. 1 è una grossa stronzata. Infatti la Repubblica non può essere fondata sulla democrazia, che vuol dire volontà della maggioranza. Su questa volontà popolare andarono democraticamente al potere il fascismo e il nazismo. La democrazia non può fondarsi su se stessa. Essa deve avere sopra di sé i principi del liberalismo (come il diritto alla vita e alla libertà, compresa quella di pensiero).
Nemmeno Karl Popper lo capì quando in La società aperta e i suoi nemici scrisse che , "se si distrugge la democrazia si distruggono i diritti". Al contrario: se si distruggono i diritti (fondamentali) si distrugge la democrazia.E i principi del liberalismo possono fondarsi non sulla volontà popolare, ma su una legge che trascende la volontà degli uomini. Si tratta della legge naturale da cui discende il diritto naturale. Dunque il primo articolo dovrebbe essere riscritto dicendo: L'Italia è una Repubblica liberale fondata sul diritto naturale. Il diritto al lavoro discende indirettamente dallo stesso diritto naturale, essendo il diritto naturale diritto all'autoconservazione di un essere vivente, il cui limite è l'eguale diritto di un altro essere vivente. Ed è evidente che senza il lavoro l'animale uomo non può autoconservarsi in vita.
Un'altra grossa stronzata è l'art. 101: La giustizia viene amministrata in nome del popolo. INCREDIBILE. Quale popolo? Il popolo della maggioranza che elegge i parlamentari e che sulla base di tale maggioranza fa le leggi? Innanzi tutto la maggioranza in parlamento con l'antidemocratica legge elettorale che permette ad una minoranza del 40% degli elettori di avere la maggioranza in parlamento grazie all'abolizione del sistema proporzionale non rappresenta più la maggioranza degli elettori. Ma la questione principale è un'altra. Anche se, al limite, vi fosse una unanimità (o quasi) nel popolo in una sorta di volontà plebiscitaria nell'essere concorde con una determinata legge, non può essere il popolo la fonte del diritto. La storia ha dimostrato che spesso è tutto un popolo che deve poter essere condannato. E torno all'esempio del fascismo e del nazismo, che ebbero (il fascismo sino al 1940) un consenso di massa. Dunque le leggi fasciste e naziste erano giuste perché fondate sulla volontà del popolo? Ma siamo matti? Le leggi debbono essere fondate su principi che trascendono la volontà di un popolo, altrimenti la fonte del diritto sarebbe la volontà dello Stato, mentre ciò non può essere ammesso neppure nel caso in cui questo avesse un consenso di massa. Questa è la classica concezione giuspositivistica della fonte del diritto, come fu espressa dal maggiore esponente Hans Kelsen e in Italia da un deficiente che risponde al nome di Norberto Bobbio, che sulla base del suo giuspositivismo, essendo un fiero avversario del diritto naturale, non poté giustificare il suo passaggio dall'essere stato prima un forte sostenitore del fascismo all'essere divenuto un antifascista (dell'ultima ora quando dopo il 1943 si accorse cheil fascismo era ormai sconfitto).E ancor oggi si ha il coraggio di presentare questa banderuola come grande studioso del diritto e portabandiera della democrazia.Queste sono le conseguenze di coloro che tuttora difendono questa Costituzione ritenendo che essa sia intoccabile, mentre essa contiene tante stronzate ,nel senso del filosofo americano Harry G. Frankfurt autore del libro Stronzate (Rizzoli 2005). Le stronzate sono luoghi comuni, modi di dire assorbiti senza riflettere sulla mancanza di senso linguistico.
Kant scrisse: "agisci esternamente in modo che il libero uso del tuo arbitrio possa accordarsi con la libertà di ogni altro, secondo una legge universale” (Metafisica dei costumi, Introduzione alla dottrina del diritto, C). Poiché questa legge non comanda di fare del bene, ma di astenersi dall’invadere la libertà altrui, che è la condizione necessaria perché si eviti il male, si può dire che questo sia il vero imperativo categorico quando esso non dipenda dalla coercizione di una legislazione esterna, come il diritto scaturente dalla volontà del legislatore, ma discenda dalla stessa ragione.Non è dunque il popolo, con la legislazione dello Stato a cui esso appartiene, il fondamento del diritto, secondo Kant, ma la ragione universale.
Eppure ogni sentenza in Italia viene pronunciata in IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Cioè in nome di una grossa stronzata. Una sentenza deve essere emessa in nome dei principi assoluti (antidemocratici perché non possono dipendere dalla volontà di un popolo) che sono i principi del liberalismo, che discendono dal diritto naturale, senza il quale non possono esistere nemmeno i crimini contro l'umanità. Ma gli stronzi scesi in piazza per difendere la Costituzione sono gente mancante di cervello, che avrebbe bisogno di essere curata mentalmente perché non si accorge nemmeno di tutte le stronzate che sostiene.

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