mercoledì 23 dicembre 2015

MALEDETTO PAPA FRANCESCO. COMPRESO IL FRANCESCO D'ASSISI. BENEDETTO FRANCESCO DA PAOLA

Questi due Francesco non hanno alcunché da insegnarmi. Mi ritengo migliore di essi. In questi giorni soffro al pensiero di centinaia di migliaia di agnelli già uccisi, ed altri che stanno per essere uccisi, dopo essere stati sottratti alle madri che vanno a cercarli disperate. E tutto ciò per festeggiare la burla della nascita di un individuo storico su cui, dopo la sua morte, furono costruite delle favole facendolo passare per il messia atteso dall'Antico Testamento e poi trasformato in figlio di Dio. Sulla base di queste favole, di queste menzogne, si sono costruite stupende cattedrali, gotiche,barocche, splendidi monumenti, e la stessa civiltà occidentale. E pertanto anche un ateo non può non definirsi cristiano, perché non può rinnegare un passato di circa 2000 anni, nel bene e nel male. Culturalmente anche gli atei che riconoscano ciò debbono definirisi cristiani. L'ateo Benedetto Croce lo spiegò nel suo libro Perché non possiamo non dirci "cristiani" (notare le virgolette usate dallo stesso Croce). Ma una cosa è apprezzare cio che fu la conseguenza del cristianesimo, che conservò e traghettò nella sua teologia il pensiero platonico e aristotelico (nella filosofia e nella scienza del '600). Ciò che rimase della cultura antica greco-romana dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente si rifugiò nei monasteri benedettini, dove gli amunuensi ricopiavano e traducevano i pochi testi che erano sopravvissuti al buio dell'alto medievo. Solo nel 1200 incominciarono a tornare in Europa i testi scientifici e filosofici greci in originale. Senza di essi non avremmo avuto filosofi cristiani, come S. Tomaso (il principale dottore della Chiesa), Duns Scoto e Guglielmo di Ockam (frate francescano) che con il suo empirismo dimostrò l'impossibilità di una conciliazione tra ragione e fede. Non avremmo avuto la scuola di Oxford (prevalentemente aristotelica) che si rese famosa grazie ai suoi matematici (calculatores) nello studio degli infinitesimali e quella  di Camgridge  (prevalentemente platonica). E la poi la scuola di Parigi con la fisica di Buridano e del suo allievo, il vescovo Nicola di Oresme, che espose una serie di argomentazioni logiche a favore della rotazione della Terra intorno al suo asse. Ho già spiegato in altra occasione perché soltanto nell'Europa cristiana potesse avvenire la rivoluzione scientifica, pur nel contesto di contese cruenti e non cruenti. La scienza moderna, platonica, è nata da una riflessione critica nei confronti del pensiero aristotelico, che dunque fu il punto di partenza per andare oltre di esso. Lo stesso Galileo rimase per molti versi aristotelico. Alcuni esempi: la sua spiegazione della causa delle maree era errata perché pensava che esse fossero causate dalla rotazione della Terra, mentre già il fisico inglese William Gilbert nel De magnete (1600) aveva spiegato che erano dovute all'attrazione lunare, e Galileo pensava che le comete fossero dovute ad esalazioni dell'atmosfera terrestre, seguendo Aristotele, senza voler sentire le ragioni del gesuita Orazio Grassi che aveva capito che si trattava di corpi celesti. Avendo una conoscenza professionale della scienza del '600 posso dire che è più lunga la serie delle proposizioni errate di Galileo rispetto a quelle giuste. Promise sempre la teoria del cannocchiale ma non la seppe mai dare. La diede il platonico Keplero nella Diottrica inviandone copia a Galileo, che non capì mai  la grandezza rivoluzionaria dell'astronomia di Keplero con le sue ellissi. Galileo rimase sempre fermo all'astronomia dei cerchi di Copernico. La sua dimostrazione della legge della caduta dei gravi era completamente errata. Nel 1618 ne diede la prima vera dimostrazione il fisico dilettante olandese Isaac Beeckmann, corrispondente del più giovane Cartesio, che si vantò poi di essere lui lo scopritore della legge della caduta dei gravi, travisando le conclusioni di Beeckmann: un corpo in caduta libera acquista una velocità che è proporzionale al quadrato dei tempi impiegati nella caduta. Cartesio invece diceva che la velocità era proporzionale alla lunghezza del tratto di caduta e andava aumentando con essa. Galileo espose esattamente la legge della caduta dei gravi  soltanto nel 1632, nell'opera della vecchiaia Discorsi e dimostrazioni matematiche sopra due nuove scienze (statica e dinamica), quando ormai la legge circolava già in tutta Europa. Eppure mi ricordo che, studiando il manuale di fisica quando ero al liceo classico, la legge della caduta dei gravi veniva attribuita a Galileo. In effetti non vi è alcuna legge fisica che possa attribuirsi a Galileo, che, più che un grande scienziato, fu un grande divulgatore scientifico, anche di teorie sballate.Tra cui la spiegazione della resistenza di un corpo alla sua rottura, che Galileo, con Aristotele, attribuiva all'horror vacui (orrore del vuoto). E la dimostrazione scientifica della rotazione della Terra intorno al suo asse, si sa, avvenne solo nel 1850 con il famoso esperimento del pendolo di Foucault nel Pantheon di Parigi. 
Dopo questa lunga digressione torniamo al cristianesimo. Si può dire con l'ateo Hegel che il cristianesimo è stato utilizzato con furbizia dall'astuzia della ragione. Una volta che la filosofia aveva capito che Dio non sta nei cieli ma è partorito dalla mente umana, doveva ritenersi che il cristianesimo aveva esaurito la sua funzione storica. Di essere stato traghettatore del pensiero greco. Che rimane dunque del cristianesimo come dottrina? NULLA. Come di ogni altra religione cosiddetta rivelata. Rimangono come testimonianze di esso le opere d'arte, perché in Occidente anche le opere d'arte sono nate all'interno del cristianesimo con tutte le sue raffigurazioni religiose. I papi, anche i peggiori dal punto di vista cristiano, sono stati  i maggiori mecenati delle opere d'arte. Io ateo mi trovavo perfettamente nel mio ambiente stando dentro una cattedrale gotica o barocca. Splendide costruzioni innalzate in onore del...NULLA.  Da punto di vista dottrinale il cristianesimo, specialmente quello cattolico, è oggi solo un non senso linguistico, un pensiero che sta fuori del mondo nella sua perdurante concezione antropocenrica e perciò antiscientifica. 
Ecco perché ho scritto maledetto papa Francesco, il bacia bambini, un venditore di banalità. E maledetto anche quell'individuo da cui questo papa ha voluto prendere il nome, il Francesco d'Assisi. Se avesse preso il nome da Francesco da Paola (anch'egli santo) allora soltanto avremmo avuto un papa rivoluzionario. Ma di Francesco da Paola pare che si sia persa anche la memoria. Ma me ne sono ricordato io nel mio libro E giustizia infine fu fatta. Sette giudici uccisi in sette giorni (pp. 457)Certi giudici meriterebbero di essere giustiziati per certe frequenti sentenze aberranti che fanno, rovinando gli innocenti, anche in cause civili. Ho trasformato in un racconto thriller una mia vicenda giudiziaria civile che sta durando da 18 anni. Vengono uccisi (purtroppo solo nel libro) sette giudici di Cagliari. Per essi non è valida la scritta che si trova nelle aule giudiziarie "La legge è eguale per tutti". Falso. Essi non pagano mai per le loro colpe. Sono degli irresponsabili. Fanno carriera per anzianità sentendosi padroni, e non servitori, della giustizia. Non esiste alcun controllo di merito. Si giudicano da se stessi, pur essendo manovali, e non studiosi, del diritto. 
Ecco alcune pagine del suddetto libro, che giustificano il titolo del presente articolo. 

Se esistesse solo la sopravvivenza dell'anima umana e non anche quella degli animali non umani, almeno di quelli dotati di coscienza, che me ne farei? Dovrei rinunciare per sempre a rivedere i miei unici grandi affetti che sono stati i cani e i gatti? Dovrei stare per l'eternità in compagnia unicamente di un'umanità, di cui non me ne è importato mai alcunché?

Perché, lo interruppe il cappellano, non le farebbe piacere rivedere i suoi genitori?

Il prof. Petix ebbe una smorfia di fastidio. Di che li dovrei ringraziare? Di avermi fatto nascere per condannarmi a morte in questo mondo privo di certezze e pieno di crudeltà e di ingiustizie ed essere privato in un aldilà dei miei affetti veri, non umani, avuti in vita? Ma chi se frega dei genitori! Un aldilà popolato solo da anime umane mi sarebbe tremendamente insopportabile. Anzi, mi farebbe schifo. Sarebbe un mondo assai povero, perché privato di altre forme di vita, e non renderebbe giustizia a tutte le sofferenze degli animali vittime della crudeltà umana, a incominciare da quelli uccisi nei mattatoi. Sarebbe un mondo che premierebbe ancor di più l'ingiustizia. Ma lei tutto questo non lo può capire a causa del suo cristianesimo.

Vi è stato un papa, Paolo VI, obiettò il cappellano, che disse ad una bambina, addolorata per la perdita del suo cane, che un giorno l'avrebbe rivisto nell'aldilà.

Pura frase consolatoria per una bambina, disse il prof. Petix. La realtà è che la dottrina cristiana esclude la sopravvivenza delle anime non umane. Altrimenti non si spiegherebbe l'assurdo che ciò che per la legge è (almeno sulla carta) reato, il maltrattamento degli animali, per la Chiesa non è nemmeno peccato di cui sia necessario confessarsi. Come me lo spiega?

In effetti, rispose il cappellano, questa rimane ancora una carenza inspiegabile. Ma si ricordi che vi è stato un grande santo, Francesco d'Assisi, che lei dovrebbe ammirare perché era amante di tutte le creature. E il nuovo papa ha assunto il nome Francesco anche per questo. E gli animalisti lo hanno ringraziato in piazza S. Pietro.

Per carità, rispose irato il prof. Petix. Non si continui a mitizzare questo individuo. Le gente deve sapere chi fosse veramente. Quegli animalisti disonestamente, a cominciare da Michela Vittoria Brambilla, hanno attribuito a questo papa una frase che egli non ha mai pronunciato: " A Pasqua non mangiate carne d'agnello o di capretto". Pura falsità. Non risulta affatto che il papa abbia pronunciato una simile frase. L'hanno voluto strumentalizzare, mentre sarebbe stato meglio se avessero detto la verità su Francesco d'Assisi e su questo papa inducendolo a prendere posizione contro le feste di sangue che sono il Natale e la Pasqua con strage di agnelli.

Ma lei allora fa finta di ignorare il famoso Cantico delle creature di S. Francesco, obiettò il cappellano.

Si vede che anche lei è poco informato su Francesco d'Assisi. Il tanto lodato Francesco d'Assisi, che si dice, mitologicamente, parlasse agli uccellini, pretendeva che nei giorni di festa vi fosse molta carne, come racconta il suo biografo Tommaso da Celano. In questa biografia si legge:

"Un giorno i frati discutevano assieme se rimanesse l'obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale quell'anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come questo anche i muri mangino carne, e se questo non è possibile, almeno ne siano spalmati all'esterno".

Ahimè, questo sarebbe il santo che amava tutte le creature. Si rende conto?

E sa che papa Francesco ha detto che il suo film preferito è il Pranzo di Babette? E che cosa si mangia nel pranzo di Babette? Brodo di tartaruga e quaglie arrosto. E' stato dunque coerente nello scegliere come nome Francesco riferendosi Francesco d'Assisi. Chi si assomiglia si piglia. Ma io non mi faccio imbrogliare da tutti gli ebeti ignoranti che esultano per l'elezione di questo papa, che, oltre tutto, dice solo cose banali, dettate dal buonismo, apparendo per altro un ignorante a confronto del suo predecessore. Ma, si sa, le masse si fanno incantare dalla superficialità. Hanno bisogno prima di tutto di una faccia rassicurante, sorridente, dietro la quale si nasconde un vuoto di pensiero. Hanno bisogno di scemenze come quando il papa dice che "Dio è anche un papà perché ci perdona e ci ama, è un tesoro che non bisogna lasciare in un angolo della vita". Oppure quando dice che “Dio è nostro avvocato”. Presso quale tribunale? Di fronte ai giudici non può essere ascoltato, anche perché non parla. E dunque, se ci affidasse a lui, sarebbe l'avvocato delle cause perse. Inoltre, come può essere Dio un avvocato contraddicendo la sua figura di giudice supremo? Il suo predecessore non avrebbe mai detto simili scemenze. E poi questo papa si avvicina alla gente tendente le mani, accarezza i bambini e, per rendersi ancora più ridicolo, ma più ben voluto dagli scemi, rimette un ciuccio in bocca ad un neonato che stava piangendo per riscuotere applausi. E la notizia fa il giro del mondo. Ma le sembra serio tutto ciò? Questo è solo folklore, non è spiritualità, è teatro. Le masse hanno bisogno di emozioni, non di pensiero.

Il suo predecessore non sarebbe mai caduto così in basso. Per questo non suscitò mai tanti entusiasmi come l'attuale papa.

Dopo un primo turbamento nell'apprendere certe notizie su Francesco d'Assisi il cappellano si sentì tuttavia in dovere di prendere le difese di papa Francesco. Lei mi sconcerta per ciò che ha detto, lo interruppe infatti il cappellano. Il papa vuole annullare la distanza tra la Chiesa e i fedeli anche con questi gesti, grandi di significato, che lei non comprende. E certamente ha voluto fare riferimento a Francesco d'Assisi perché è comunemente ritenuto il difensore dei poveri, un esempio di vita semplice ed emblema di pace.

Ma non mi faccia ridere! disse con espressione di disprezzo il prof. Petix. Prima di tutto glielo raccomando il suo Francesco d'Assisi emblema di pace. Le documenterò il contrario. Se il papa ignora certi racconti su Francesco d'Assisi è uno che non conosce nemmeno la vita di colui a cui si è ispirato assumendone il nome. Se la conosce è un impostore che dà ad intendere ciò che non è. Ciò che sto per aggiungere è stato pubblicato il 25 marzo 2013 anche sul Corriere della sera nel forum "Animali e dintorni". Anzi, per risparmiarmi la voce, che sento stanca, legga lei stesso l'articolo. Il prof. Petix accese il computer e andò a ripescare nell'archivio del Corriere la sua lettera. E il cappellano lesse ciò che segue.



Sono profondamente amareggiato. Questo papa Francesco ha sbagliato Francesco. Tutti esultano per il nuovo papa. Io non esulto affatto. Innanzi tutto proviene da un Paese che ha la maggiore popolazione carnivora sulla Terra. E credo che non si sia sottratto alla tradizione dell'Argentina. Altro che dire che ballava il tango da giovane! Continuerà il silenzio della Chiesa del silenzio. Il predecessore Benedetto XVI prese il nome da S. Benedetto, fondatore di un ordine in cui vigeva il divieto (IV regola) di mangiare carne. Al pari (credo) di tutti i suoi predecessori di nome Benedetto nemmeno lui fu coerente con la regola benedettina.

Ora, il nuovo papa ha scelto il nome Francesco riferendosi a Francesco d'Assisi. Ma si sa che Francesco d'Assisi non era vegetariano. Alcuni confratelli gli proposero che si passasse alla dieta vegetariana. Ma il "poverello" (di spirito, aggiungo io) rispose da autentico cretino che solo i ricchi potevano scegliere di che mangiare.

Risposta veramente stupefacente quando si pensi che proprio i ricchi erano quelli che più mangiavano carne, che i poveri raramente potevano permettersi. Dunque non mi aspetto alcunché di nuovo dal nuovo papa, che ha scelto il nome riferendosi a Francesco d'Assisi, per incantare gli scemi. Il suo Cantico delle creature è una grande mistificazione perché le creature sono intese tutte al servizio dell'uomo secondo la concezione biblica. Legga il racconto ridicolo del suo confratello frate Ginepro1 che si scusò con un maiale prima di tagliarli una zampa per sfamare un ammalato che aveva espresso il desiderio di mangiare uno zampone. Francesco lo rimproverò solo per il fatto di avere danneggiato il proprietario del maiale. Incredibile. E questo sarebbe stato il santo che amava tutte le creature. Sì, anche per mangiarle. Ho già scritto in precedente articolo che avrei preferito come papa Gianfranco Ravasi, anche se non so se sia vegetariano. Ma la sua ampia cultura, non solo teologica, ne avrebbe fatto un papa certamente migliore perché sensibile al tema dei diritti degli animali, dati i sui precedenti articoli su questo tema2. Sono prevalsi gli interessi geopolitici. L'attuale papa avrebbe dimostrato di essere migliore se avesse fatto riferimento ad un S. Francesco assai migliore di quello di Assisi. Si tratta di S. Francesco da Paola (1416-1507), pur francescano. Fu addirittura vegano rifiutando anche prodotti animali. E visse ben 91 anni (un'età assai rara per quei tempi). Per questo è il santo protettore dei vegani. Quello di Assisi visse solo 44 anni. Né bisogna dimenticare che il "poverello" approvò lo sterminio dei Catari o Albigesi programmato nel 1209 dal papa Innocenzo III perché considerati cristiani eretici. Essi rifiutavano l'Antico Testamento perché ritenevano fosse stato dettato dal demonio ed accettavano solo i Vangeli, ed erano anche vegani perché rifiutavano, non solo di mangiare carne, ma anche tutti i prodotti animali. Molti francescani furono (con i domenicani) i più accaniti sostenitori del tribunale spagnolo dell'Inquisizione e delle migliaia di torture e di condanne al rogo nella caccia alle "streghe" e agli "eretici". Che la gente lo sappia o se lo ricordi al di là di tutta la retorica che si fa sulla scelta del nome Francesco da parte dell'attuale papa. Ora si avvicina la tremenda ricorrenza della Pasqua di sangue di strage di agnelli. E questo papa conserverà il silenzio sul rito orrendo dell'agnello sacrificale.


1Vita di Frate Ginepro



I fioretti di san Francesco, e il Cantico del Sole, con introduzione di Adolfo Padovan e 8 tavole, terza edizione annotata, riletta e migliorata, Ulrico Hoepli editore.

2 Vedi appendice.
 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei da ricovero amico.

Pietro Melis ha detto...

Ero incerto se pubblicare l'escrescenza patologica di questo stronzo che è come il bue che dice cornuto all'asino. Quando si va contro il pensiero delle masse ignoranti che si costruiscono dei miti si trovano sempre degli stronzi cagati a forza non avendo argomenti. Maledetto papa Francesco e maledetto quello di Assisi. Se li conosci li eviti. Come l'AIDS. Che non caghi più qui dentro perché verrà ignorato questo vigliacco anonimo.