E' stata la sconfitta soprattutto del vomitevole capo del PD che, inventore del mare nostrum, incoraggiante l'invasione dall'Africa e perciò il traffico delle ONG, dovrà essere rispedito in Francia con biglietto senza ritorno. Vittoria della Meloni ridotta al sud con una non vittoria, come prevedibile, a causa dell'aver detto di voler togliere il pur giusto Reddito di cittadinanza, che valeva almeno sei milioni e mezzo di voti. Sbaglio non perdonabile. Anche se poi ha cercato di rettificare quanto aveva a lungo aveva detto dicendo che non voleva togliere il Reddito di cittadinanza, ma se mai rinforzarlo tramite un serio collegamento con la ricerca del lavoro visto il fallimento dei cosiddetti navigator. Troppo tardi. Non era più credibile. La sua vittoria sarebbe stata maggiore togliendo ai 5Stelle il voto di scambio con cui è riuscito ad avere più del 15% dei voti. Comunque, festeggio una
donna a capo del governo per la prima volta nella storia d'Italia. Mattarella ha l'obbligo di nominare capo del governo Giorgia Meloni. Sempre che l'abusivo Mattarella ne accetti la nomina. Sarebbe uno
scandalo la mancata nomina della Meloni a capo del governo. Una
donna sarda perché nata da un padre sardo, nato a Cagliari. Come si
evince dal cognome, tipicamente sardo, assai diffuso.
E pare che il mio cognome sia il più diffuso in Sardegna. Per distinguermi dai troppi Melis (il cognome pare che derivi da melis taxus, ovvero tasso del miele) avrei dovuto domandare a
mio padre di trasferire ai tre figli, con semplice domanda alla Corte d'Appello, anche il nome materno Auda (di
origine fracese, e perciò Odà nella pronuncia, tanto più che mia madre
aveva lo stesso cognome materno di mio padre essendo le due famiglie lontanamente
imparentate. Mattarella
dovrebbe dimettersi per dignità essendo stato eletto da una maggioranza
non più esistente. Per questo occorre il presidenzialismo ma senza
attribuire poteri maggiori rispetto a quelli che l'attuale Costituzione
attribuisce al presidente della Repubblica. L'Italia in questo modo non diverrebbe una Repubblica presidenziale.
Finalmente è scomparso l'ex
bibettaro Di Maio che lasciò 5Stelle e si intruppò con il PD perché dopo
2 legislature non poteva più essere candidato con 5S. E adesso che
lavoro farà? Fine del DDL Zan, dell'ius soli, dell'ius scholae e degli
ulteriori diritti incivili. Adesso voglio vedere che farà la Meloni di
fronte al problema dell'invasione dall'Africa avendo sempre parlato di
blocco navale. Ho dato il voto per la Camera a Fratelli d'Italia e al Senato ho voluto dare un voto ideale, perché prevedibilmente inutile, a Italexit. Paragone non ha superato il 3% perché non avrebbe dovuto chiedere l'uscita sia dalla Nato che dall'UE. Ha spaventato troppo. Prima di tutto ha sbagliato facendosi portatore dei no vax. Inoltre avrebbe dovuto rimarcare solo i benefici derivanti dall'uscita dall'euro magari con un referendum consultivo (come vi fu in Danimarca) e spiegare che vi sono in Europa molto Stati dell'UE che hanno conservato la moneta nazionale, come le ricche Danimarca e Svezia (che hanno conservato la corona), oltre che gli Stati ex comunisti quali l'Ungheria e la Polonia, che in questo modo hanno favorito la delocalizzazione nei loro Paesi di molte imprese, comprese alcune italiane a causa del minor costo della mano d'opera. Un'operazione che sarebbe consistita nel trasformare in lira il nominale valore dell'euro. E ho detto nominale perché è falso che in realtà in Italia l'euro valga 1937,26 vecchie lire. Oggi l'euro, in cui si è travestito sin dall'origine il marco tedesco, ha provocato subito l'innalzamento dei prezzi, per cui l'euro oggi vale al massimo mille vecchie lire.
Letta sconfitto nella sconfitta; Salvini sconfitto nella vittoria.
1 commento:
giggino di maio tornerà a fare il bibbettaro. del resto è l'unico lavoro che sa fare. ormai è un pò anzianotto anche per questo, ma sono sicuro che allo stadio di napoli lo riprenderanno volentieri !
Posta un commento