Ha scritto il filosofo americano Harry G. Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005) che le menzogne sono frasi che, pur dotate di senso linguistico, risultano false alla verifica, mentre le stronzate sono frasi prive di senso (come il dire "il dono della vita": a chi donarla? A chi non esiste ancora?). Nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica ho fatto l'elenco di tutte le stronzate di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e le ho demolite con una terapia linguistica. Benedetto XVI in fatto di stronzate ha superato il suo predecessore, forse perché essendo un "grande" teologo era più esposto alle stronzate teologiche. Non termina mai di aggiungerne un'altra. L'ultima si riferisce al dovere di rispettare le diversità. Che senso ha questo comandamento? Nessuno. Infatti se ognuno dovesse rispettare le diversità il papa dovrebbe rinunciare a proporsi come maestro di morale (cristiana) e di verità (evangelica). Si dirà che questo non significa combattere chi non la pensi come lui. Ma questo non è un rimedio. Il rispetto delle diversità porta al relativismo dottrinale. Come dire: il papa crede (ma non ha mai dei dubbi costui?) di possedere la verità (almeno in pubblico, dato il mestiere che fa), ma poi aggiunge, implicitamente, che nessuno ha l'obbligo di credere nella (sua) verità in base al rispetto delle diversità. E allora perché se ne fa propagatore? Ha mai letto il papa il Corano? Io non mi stancherò di scrivere che questo terribile testo è la fonte del terrorismo islamico (v. il mio post dell'8 ottobre). Bisogna dunque avere rispetto anche per il Corano? Gli islamici, per il dovere della reciprocità del rispetto delle diversità, dovrebbero cessare di credere nel Corano e rinunciare alla violenza armata predicata nel Corano. E' evidente che il rispetto delle diversità porta ad un' insuperabile contraddizione giacché esso implica una rinuncia alla propria diversità quando essa sia in contrasto con altre diversità. Altro esempio. Se il papa fosse coerente dovrebbe rispettare la diversità degli omosessuali (che, pure, arrogantemente, pretendono di essere normali) ed accettare come fatto normale che i preti possano essere omosessuali. No. Per carità. Non sia mai. Qui il rispetto vien meno. Essi sono dei peccatori. Si può obiettare che si deve rispetto anche per i peccatori. Sì, ma rimangono degli esclusi. E l'esclusione non va d'accordo con il rispetto. Insomma, il papa, prima di dire delle stronzate, dovrebbe sempre riflettere sulle conseguenze logiche di ciò che dice o scrive. Uno che si erge a maestro di morale dovrebbe essere prima di tutto maestro di coerenza. Nella prassi si vedono le conseguenze tremende del rispetto delle diversità: accogliere in Occidente gli islamici e permettere che costruiscano altre moschee anche contro il detto evangelico "chi non è con me è contro di me". L'ha detto Gesù, con una frase che non ammette il rispetto delle diversità (senza che con ciò egli abbia predicato la violenza armata contro coloro che non avessero creduto, come, invece, viene predicata nel Corano). Si ricordi dunque il papa di quanto disse Gesù, piuttosto che continuare a fare l'anticristiano con il suo dialogo interreligioso, dettato soltanto da opportunismo politico. Così continuerà a dire solo stronzate (anticristiane).
E anche tutti i filosofi che continuano a scrivere di valori morali (diversi a seconda delle culture a cui appartengono) continueranno a scrivere stronzate non riconoscendo che dalla diversità dei valori morali, e dal conseguene relativismo, ci si può salvare soltanto con il diritto naturale, che non è culturale, ma metaculturale.
E anche tutti i filosofi che continuano a scrivere di valori morali (diversi a seconda delle culture a cui appartengono) continueranno a scrivere stronzate non riconoscendo che dalla diversità dei valori morali, e dal conseguene relativismo, ci si può salvare soltanto con il diritto naturale, che non è culturale, ma metaculturale.
1 commento:
Come al solito il suo è un intervento da incorniciare. Ottimo.
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