Un subanimale che si presenta come cugino di uno dei due subanimali cacciatori morti mi ha insultato e inviato delle maledizioni. Ma io non sono superstizioso. Io sono vegetariano dall'età di 10 anni, da quando vidi dei buoi fuggiti dal mattatoio correre impazziti per la via Sonnino. di Cagliari. Rimasi choccato. Sono passati 60 anni da allora. Ciò dimostra che si può vivere in salute senza mangiare carne. A tutti quelli che amano mangiare carne auguri di cancro (con la spiegazione del famoso oncologo Umberto Veronesi, vegetariano). Non credo che aver scritto "amazza" sia un errore di battitura. E' errore di grammatica del subanimale che non sa che avrebbe dovuto scrivere "ammazza".
-
io spero solo che il prof faccia la fine del cinghiale questo test di azz...io sono il cugino del ragazzo di 23 anni che e morto al monte arci...e questo pzzo di mrda si reputa pure professore...il cinghiale non si amazza per il gusto di uccidere ma va mangiato a fine battuta..e come qualsiasi altro animale...e penso che la mangia anche lei...e se e vegetariano...spero che la verdura che mangia si ben avvelenata
Mi limito ad utilizzare un commento non mio per questo subanimale a conferma che il fanatismo alberga nella genia dei cacciatori.
Se fossimo tutti simili alle bestie i cacciatori non esisterebbero. Gli animali, infatti, uccidono per tre motivazioni essenziali: per procacciarsi il cibo, per difesa o per accoppiamento, per difendere il territorio. Quindi l'uomo che uccide altri esseri senzienti per il gusto di uccidere si pone sotto l'animale: da questo punto di vista il termine sub-animale è perfettamente azzeccato.
E come uomo pensante voglio avere il diritto di non commuovermi per chi è causa di sofferenza... O forse i "democratici" vorrebbero tutti costringerci a commuoverci a comando?
Per cui penso che due cacciatori in meno sulla faccia della Terra sono due umani in meno che hanno smesso di spargere dolore e morte.
3 commenti:
Caro Pietro non ti conosco ma ho letto che chiedi un commento ,poichè condivido quello che scrivi e mi complimento per come lo fai, non avrei altro da aggiungere se non un piccolo consiglio dettato dalla mia matura età: di seguire il mitico poeta della commedia divina: .."non ti curar di loro ma guarda e passa"
allora non sprecare neppure un attimo di questa vita terrena ma vai diritto per la tua strada che è già irta di per sè poichè fare il paladino degli animali significa fare il don chisciotte delle cause perdute...ma questo ci piace fare perchè siam gente che non bada al potere sociale,economico, all'apparenza falsa ecct...
ho pietà di questi coglioni che miseramente stanno vivendo e miseramente saranno carne da vermi - grazie a Dio questa è la grande giustizia
pace a noi e ai nostri fratelli pelosi ultimi degli ultimi
laura manetti gattaia fiorentina
From: marilda bonanni
Sent: Saturday, January 23, 2010 2:05 PM
To: info@chiliamacisegua.org
Subject: PIETRO MELIS E L'ATTACCO DEI CACCIATORI
La rabbia è cattiva consigliera.
I toni vanno abbassati, uno perché si usano gli stessi epiteti e le stesse modalità di rapportarsi all'"altro", sia esso uomo o animale, di chi esprime pensieri non condivisi da noi (mi riferisco al messaggio contro chi commenta post animalisti mettendosi dalla parte dei cacciatori inviato da PIETRO MELIS). Due perché è inutile rispondere con malagrazia a chi è così debole da sbeffeggiare chi la pensa diversamente. Viviamo un tempo di estrema debolezza delle opinioni. E' chiaro che chi ha opinioni forti vince, ma la forza delle opinioni non va espressa con modalità violente e aggressive neppure in sede di replica a un'aggressione verbale. Siamo figli di talk show tremendamente di(s)-istruttivi, ma dobbiamo contenerci e reagire a questo tentativo massivo di omologazione. A tutto questo si è aggiunto il fatto che alcuni partiti politici hanno capito che i sentimenti negativi, come il razzismo - e nell'anti-animalismo potremmo includere anche quello - fanno acquistare consenso (anche se davvero non sappiamo se nasce prima l'uovo o la gallina). Ma noi "sostenitori degli esseri viventi" dobbiamo distinguerci, non possiamo cadere nella trappola della debolezza antropocentrista.
Marilda Bonanni
non fate prediche , e non date consigli, perché al professore non piace.
Posta un commento