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Citazione
“Io non volevo nascere in un mondo che non mi dà alcuna certezza, né scientifica né morale, circa l’esistenza di un significato della vita.”
“Io non volevo nascere in un mondo che non mi dà alcuna certezza, né scientifica né morale, circa l’esistenza di un significato della vita.”
Di cosa parla “Io non volevo nascere” di Pietro Melis
“Io non volevo nascere” del professore Pietro Melis è una dissertazione filosofica complessa ma allo stesso tempo affascinante, sulla nascita, l’esistenza e la morte. Non è facile parlarne cercando di rivelare i concetti chiari che l’autore vuole mettere in evidenza, poiché il libro, in cui spesso ci sono riferimenti autobiografici, sembra toccare tutti gli angoli dell’esistenza senza tralasciare nulla.
Questi concetti esistenziali vengono analizzati utilizzando tutti i
mezzi possibili che l’intelletto ci fornisce, attraverso quindi la
filosofia, la scienza, il pensiero personale e la storia. L’autore in
questo riesce magistralmente a fondere tutti gli elementi per darci un
quadro completo della sua visione, che è molto simile a L’urlo di Munch
che appare in copertina.
Lo scrittore, soprattutto nella prima parte del suo libro, quella in cui ci introduce nella sua mente, continua a ripetere la frase “Io non volevo nascere” perché ha il terrore della morte e perché amando la vita avrebbe voluto evitare l’esperienza della morte.
Nel suo libro Pietro Melis guarda allo stesso concetto di vita e morte da più punti
di vista, analizzando i pensieri di filosofi, scrittori e personaggi
importanti nella storia per smontarli, quasi sempre, e mostrarci la sua visione dei fatti. In
questi passaggi attuati dallo scrittore per spiegarci il suo punto di
vista, non è facile seguire i suoi ragionamenti, soprattutto se non si
ha molta dimestichezza con l’argomento. Bisogna avere almeno
un’infarinatura generale di fisica, filosofia e scienza. È
pur vero che chi non ha un bagaglio culturale arricchito di queste
conoscenze non deciderà di leggere “Io non volevo nascere” o lo farà con
la consapevolezza di doversi documentare man mano.
“Io non volevo nascere” è un libro di grande attualità
poiché – seppur con non poche difficoltà da parte del lettore
nell’accogliere tutte le riflessioni fatte nei secoli da pensatori,
filosofi e fisici sugli argomenti trattati – alla fine si riesce a
portare alla luce il proprio punto di vista, avendo avuto un ventaglio
di teorie con cui confrontarsi.
Oltre quest’analisi che appare senza risposte sul mondo e sulla vita, lo scrittore Pietro Melis ci immerge nella sua esistenza raccontandoci del suo passato, coinvolgendoci in aneddoti personali in cui è possibile conoscere da vicino l’uomo che viene prima del professore.
“Io non volevo nascere” è un libro che parte da alcune domande fondamentali sull’esistenza, in cui lo
scrittore spesso contrappone il proprio pensiero a quello di molti
filosofi motivando le sue parole. Sicuramente alla fine del libro il lettore non conoscerà le risposte esatte, ma avrà più chiari molti
concetti e più dubbi sulla vita e la morte, ma avrà forgiato con
maggiore precisione la propria idea sull’esistenza.
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