Lei non ha capito un tubo (per non usare un altro termine) della
coerenza di Grillo. Ha fatto un programma di 20 punti. Tra questi
punti vi è la riforma della Costituzione introducendo il referendum
propositivo senza quorum e la riforma dell'art. 67 che permette ad
uno di passare da un partito all'altro. Chi ha cambiato idea e non è
più d'accordo con il programma del partito che l'ha eletto deve fare
una sola cosa: DIMETTERSI, invece di passare ad altro partito.
Perché chi fa così è solo un TRADITORE. Lei non ha capito che è
proprio il referendum propositivo che contempera la "democrazia"
(chiamiamola così) rappresentativa (dove uno, una volta eletto, può
farsi i cazzi suoi, vedi le varie compere di parlamentari in
conformità all'art. 67) con la democrazia diretta del paradosso di
Borges. Nell'antica democrazia ateniese il legislativo era tutto il
popolo (maschile) in piazza. E si usavano pietre bianche o nere per
approvare o respingere un disegno di legge che qualsiasi cittadino
aveva il diritto di proporre. Ma questo era possibile in una città
di non più di 50.000 abitanti (comprese le donne e i bambini).
Rousseau (Contratto sociale) odiava la democrazia rappresentativa
per i motivi detti. Vi è una via di mezzo che è il referendum
propositivo senza quorum, con cui si possono scavalcare le aule
sorde e grigie del parlamento. In Svizzera recentemente Thomas
Minder si è visto approvare un referendum propositivo con cui ha
scavalcato il parlamento contrario per imporre un tetto agli
stipendi del manager (magnaccia). Grillo ha posto un tetto di 5000
euro. E chi è contrario sta con i magnaccia. Grillo è stato chiaro:
questo è il mio programma. Chi è d'accordo entri. Chi non lo è stia
fuori. Nessuno l'ha costretto ad aderire. Ma non entri per poi fare
di testa sua sfasciando tutto. L'apparente dittatura di Grillo è lo
strumento necessario per arrivare ad una democrazia diretta. Faccio
un esempio. Io odio i cacciatori, che considero dei subanimali che
hanno il gusto di uccidere per uccidere. Sono una razza in via di
estinzione. E tuttavia ottengono l'appoggio trasversale di tutti i
partiti (tranne poche inutili eccezioni all'interno dei partiti).
Con il referendum abrogativo con quorum nulla si è ottenuto. Non si è
raggiunto il quorum. Ha comandato una ristretta minoranza contro
l'80% di chi si dichiara a parole contro la caccia. Si obietterà:
perché i contrari alla caccia non sono andati a votare? Per vari
motivi. Pur essendo contrari non erano personalmente interessati,
poi vi sono i soliti pigri o sfiduciati nell'abuso dei referendum
(visto che si sono trovati rimedi disonesti per vanificarne i
risultati, come nell'abolizione dei contributi ai partiti), e gli
stessi cacciatori stracciavano le schede anche dei familiari. Con il
referendum propositivo senza quorum la caccia cesserebbe di
esistere. Gli assenti in questo caso avrebbero torto. E GRILLO SI E'
DICHIARATO CONTRO LA CACCIA. Chi è contro Grillo è amico diretto o
indiretto di quella genia di subanimali che sono i cacciatori.
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