I Turchi, prima quelli Selgiuchidi e poi quelli Ottomani, provenivano dalle steppe dell'Asia centrale del Turkestan, abitata tuttora da turchi. Essi invasero prima il Medioriente, sovrapponendosi all'invasione araba, e poi i Balcani, occupando anche la Grecia. Nel 1453 sparì l'Impero Bizantino con la caduta di Costantinopoli assediata da sultano Maometto II. Ci si ricordi di questo prima di dire che la Turchia appartiene ai Turchi. Io pongo spesso la domanda: quanti anni debbono passare perché l'invasione di un territorio altrui divenga titolo di proprietà? La Turchia apparteneva all'Impero Bizantino, erede dell'Impero Romano d'Oriente. La capitale fu fondata da Costantino. I turchi, islamici, si sono impadroniti con la violenza di un territorio che era da secoli cristiano. Occuparono tra enormi violenze ed eccidi le città che erano state costruite dalle popolazioni cristiane. Ma le divisioni europee hanno favorito i turchi, pur sconfitti dopo la prima guerra mondiale. L'assurdo storico è che gli Imperi centrali (Germania e Impero austro-ungarico) si allearono con la Turchia ottomana contro i vincitori della prima guerra mondiale. Mentre era interesse dell'Europa riconquistare ad essa la Turchia, almeno la Turchia che è rimasta disgraziatamene in Europa, restituendola, insieme con lo stretto del Bosforo e Costantinopoli alla Grecia, che era la culla culturale dell'Impero bizantino. Infatti era il greco, e non più il latino, la lingua dell'Impero bizantino. Ciò che segue è tratto dal mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica.
L’invasione
dell’Europa, al contrario di quella araba, venne da Oriente, con
l’occupazione di tutti i Balcani, ma nel 1683 i Turchi - che già
erano dal 1529 a poca distanza da Vienna, avendo ridotto il regno
d’Ungheria ad una striscia cuscinetto con la capitale Budapest
facente parte dell’impero ottomano - posero inutilmente all’assedio
a Vienna perché rimasero sconfitti dalla coalizione
asburgico-polacca-veneziana comandata da Eugenio di Savoia-Carignano.
Da allora iniziò l’arretramento turco dall’Europa, con la
liberazione dai Turchi dell’Ungheria e della Transilvania, che fece
parte dell’Impero Asburgico. E non è un caso che
l’ammiraglio veneziano Morosini – che già era riuscito a
resistere a lungo nel 1669 nella difesa dell’isola di Creta –
fosse riuscito tra il 1684 e il 1688 a rioccupare la penisola greca
della Morea, tenendola per vent’anni. Ma agli inizi del XVIII
secolo si affaccia contro laTurchia la Russia, che conquista la Crimea nel 1774
(e nel 1812 conquisterà la Bessarabia). A questo punto ci
troviamo di fronte ad una spregiudicata politica di alcune potenze
europee, che si alleano in determinate circostanze con la Turchia per impegnare ad Oriente l’Impero asburgico. Così nella
seconda coalizione antinapoleonica (1798-1802) troviamo persino la
Turchia alleata contro la Francia, che si era permessa con Napoleone
di colpire gli interessi inglesi nell’Egitto musulmano sconfiggendo
la casta militare turca dei Mamelucchi, che governava l’Egitto.
Mentre i Turchi rimanevano padroni dei Balcani. Ma la Francia nel
1930 occupa Algeri, mentre nel 1953-56 si allea con l’Inghilterra
(avendo l’aiuto di un corpo di spedizione piemontese inviato da
Cavour per ingraziarsi nel futuro la Francia) per frenare la Russia
nella sua guerra contro la Turchia. E nel 1877 lo zar Alessandro II,
che voleva approfittare di varie rivolte in Erzegovina e in Bulgaria
(sotto gli ottomani), viene frenato dalla diplomazia europea dopo la
sua vittoria contro la Turchia. Ma con il congresso di Berlino
Bismark favorisce l’indipendenza della Serbia, del Montenegro e
della Romania, mentre la Bosnia e l’Erzegovina passano sotto
l’Austria e la Bulgaria nominalmente rimane turca. I giovani
turchi, liberali e modernizzatori, rifacentisi al liberalismo
inglese, depongono il sultano Abdu lhamit II e lo sostituiscono con
il fratello Maometto V. Ma i giovani turchi diventano
nazionalisti e acuiscono i conflitti interni indebolendo la Turchia.
Ne aproffitta l’Italia per conquistare la Libia nel 1912, mentre la
Serbia, il Montenegro, la Bulgaria e la Grecia, sempre nel 1912, si
alleano e, con l’intervento successivo della Romania (ancora
turca), ottengono di ridurre la presenza turca in Europa ad un
piccolo territorio attorno a Costantinopoli. La Grecia acquisisce
insieme con la Serbia la Macedonia e ottiene tutte le isole egee e
Creta. A questo punto gli Imperi centrali, tedesco ed austriaco, che
non si erano mossi contro la Turchia, si alleano con la Turchia nella
I guerra mondiale per contrastare a est la Russia, mentre gli
Inglesi, appoggiati dagli Arabi dei territori siro-palestinesi
(ancora turchi), sconfiggono la Turchia in Medioriente. Gli alleati,
vincitori della I guerra mondiale nel 1918 occuparono Istanbul, e il
15 maggio la Grecia, appoggiata dall’Inghilterra, occupa anch’essa
Istanbul e una parte dell’Anatolia settentrionale con l’intenzione
di ricostituire uno Stato bizantino. Tutto bene sin qui. Ma la
conclusione fu vergognosa. La Grecia, abbandonata a se stessa, non
poté resistere alla reazione dell’esercito turco guidato da
Kemal Ataturk, che tra il 1920 e il 1922 ruscì a ricacciare i
Greci dall’Anatolia conservando Costantinopoli e l’attuale
territorio turco intorno a Costantinopoli. Vi è da domandarsi perché
mai la Turchia non sia stata travolta subito in Europa sin dal ‘700,
quando ormai era iniziato il suo periodo di decadenza, e perché
mai l’Europa soltanto nel XVIII abbia incominciato a rioccupare i
Balcani. La risposta è unica. L’Europa era diventata una
potenza militare superiore perché era diventata una potenza
scientifica e tecnologica. La razionalità occidentale ebbe il
sopravvento, ma dovette a lungo contrastare l’altra faccia
dell’Europa, quella degli spregiudicati mercanti europei che
vendevano moderni armamenti ai Turchi, ritardando la riconquista
europea dei Balcani, ripetendo la vergogna dei commercianti delle
città italiane, compresa Venezia, che, mentre combattevano
contro gli Arabi, non rinunciavano a commerciare con essi. L'Anatolia (chiamata ingiustamente Turchia dopo l'invasione turca) fu anche la culla del cristianesimo. Basti pensare ai Padri della Cappadocia, i santi Basilio il grande, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo.
Commento ai fatti odierni.
Non capisco perché i militari, che furono sempre, secondo quanto prescritto dalla stessa Costituzione di Ataturk, la garanzia di una Turchia laica, che aveva proibito l'uso del velo islamico, non intervengano contro l'islamico Erdogan, che, anche per avere reintrodotto il velo, simbolo della soggezione della donna all'uomo, dovrebbe essere giustiziato per alto tradimento della Costituzione laica di Ataturk.
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