Ho sentito alla trasmissione medica Elisir (condotta da Michele Mirabella) noti oncologi dire che ormai si è capito che il cancro è dovuto ad errori di trascrizione del DNA, che, replicandosi nella sua struttura ad elica, è soggetta a delle mutazioni casuali, alcune delle quali sono del tutto innocue, mentre altre mandano messaggi errati nella cellula, che va moltiplicandosi secondo questi messaggi errati. In questo caso abbiamo un cancro di primo tipo. Non basta. E' possibile che le cellule cancerogene derivanti da tali mutazioni (di primo tipo) siano a loro volta soggette ad altre mutazioni. Cosicché le originarie cellule cancerogene darebbero luogo ad altre cellule cancerogene di diverso e secondo tipo. E così via. Le ricerche sul cancro sono ormai indirizzate verso farmaci molecolari capaci di distruggere le cellule cancerogene di un primo tipo, ma bisogna ancora arrivare ad un cocktail di farmaci molecolari capaci di aggredire cellule cancerogene di diversi tipi.
Pare che solo per il 10% il cancro abbia cause ereditarie. Sembra dunque che la vita di ognuno sia soggetta ad una sorta di lotteria, nonostante vi siano anche cause che dipendano da condizioni ambientali e da certi stili di vita, comprese le abitudini alimentari.
Chi crede che la natura sia stata creata da un Dio deve concluderne che questo Dio è anche autore di tutte le imperfezioni della natura. Compresa la massima imperfezione della cellula nel suo DNA. Siamo al famoso dilemma teologico: se Dio è onnipotente è creatore anche del male fisico (e in tal caso bisognerebbe odiarlo); se non è autore del male fisico non è onnipotente. In tutti e due casi un simile Dio non può esistere. Oppure Dio esiste ma è crudele, e bisognerebbe dire, come canta Jago nell'Otello di Verdi: "credo in un Dio crudele".
Altro che dire la stronzata "Dio è amore".
Altro che dire la stronzata "Dio è amore".
2 commenti:
Egr. Prof. avrei piacere di conoscere il suo giudizio sulla prova ontologica dell'esistenza di Dio di Kurt Gödel.
Ho risposto con il lungo articolo successivo.
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