martedì 19 gennaio 2010

QUESTE SON BELLE NOTIZIE. CACCIA AI CACCIATORI.NESSUNA PIETA' PER QUESTA GENIA CHE UCCIDE PER IL GUSTO DI UCCIDERE

Caccia, un'altra domenica di sangue

Giovane di Mogoro ucciso da una fucilata sul Monte Arci

Lunedì 18 gennaio 2010

La vittima aveva 23 anni. È morto poche ore dopo il ricovero. Indagato il compagno di battuta.


Vedi le fotoVedi le altre fotoVedi le altre foto MORGONGIORI Ha lottato per diverse ore fra la vita e la morte. Ma alla fine non ce l'ha fatta. Stefano Mura, 23 anni, allevatore di Mogoro è morto ieri intorno alle 22 nel reparto di rianimazione dell'ospedale Brotzu. Il giovane è stata l'ennesima vittima di un tragico incidente di caccia in una stagione di battute al cinghiale sempre più segnata dal sangue in tutta l'isola.
Ieri è toccato anche alla Marmilla piangere una vittima. Mura nella tarda mattinata i era stato raggiunto sul Monte Arci da un colpo di fucile caricato a palle sparato accidentalmente da un compagno di caccia, Paolo Podda, 50 anni, sempre di Mogoro, fino a ieri sera indagato per lesioni. Adesso Podda quasi sicuramente dovrà rispondere di omicidio colposo. L'incidente si è verificato in una località impervia in territorio di Morgongiori. Le condizioni del giovane mogorese sono apparse subito gravissime. Un elicottero dei vigili del fuoco lo aveva trasferito nel nosocomio cagliaritano.
SUL COSTONE Una corsa disperata per cercare di salvargli la vita ed evitare l'ennesima ed assurda morte in una domenica che avrebbe dovuto essere una festa ed un momento di socializzazione per le decine di doppiette che si ritrovano nel complesso montano dell'oristanese. Invece è bastato un attimo perché la caccia ai cinghiali che popolano quei boschi si tramutasse in tragedia. Erano le tredici e trenta. Stefano Mura si trovava nella località "Landirucci", traduzione in sardo per le ghiande dolci, che crescono rigogliose in quei costoni del Monte Arci. Improvvisamente è partito un colpo dal fucile del collega della compagnia di Mogoro Paolo Podda, distante una sessantina di metri dallo sfortunato cacciatore. La palla sparata da Podda ha raggiunto Mura alla testa. Questa la prima ricostruzione dell'accaduto dei carabinieri della stazione di Morgongiori.
IPOTESI Alcuni cacciatori hanno aggiunto qualcosa. Secondo loro Mura avrebbe sparato ad un cinghiale, Podda si sarebbe girato dopo aver sentito il colpo ed inavvertitamente il suo fucile avrebbe sparato. Ma sono solo frasi pronunciate a bassa voce, ipotesi che saranno verificate dai militari impegnati nelle indagini e coordinati dal capitano della compagnia di Mogoro Renè Biancheri. Certo le condizioni di salute di Mura sono apparse subito disperate. Una piccola parte di materia celebrale è uscita dal foro provocato dalla palla sulla testa del giovane cacciatore. Ma il luogo era troppo impervio per essere raggiunto dall'ambulanza del 118.
ELICOTTERO Allora il medico presente sul posto avendo notato che Mura dava ancora segni di vita ha autorizzato il suo trasferimento in elicottero all'ospedale Brotzu di Cagliari. Per gli stessi carabinieri di Morgongiori, coordinati dal comandante Andrea Capitano, non è stato facile raggiungere "Landirucci". Hanno dovuto lasciare le auto a qualche chilometro di distanza e proseguire a piedi sino al luogo dell'incidente, dove sono stati coadiuvati dai forestali. Entrambi torneranno stamani in quei boschi per completare i rilievi. La notizia della morte di Mura ha destato profondo sconcerto nella compagnia delle doppiette di Mogoro, guidati dal capocaccia Silvio Melis. Già da ieri pomeriggio visi segnati dal dolore e poca voglia di parlare.
GLI AMICI «Un fatto che ci ha colpito ed addolorato», si era limitato a dire Michele Pietro Minnai. I cacciatori sono rimasti per oltre un'ora poco lontano dal luogo del ferimento. Tornati a casa hanno sperato con tutta la comunità di Mogoro che Stefano potesse salvarsi. Il giovane ha nutrito da sempre una grande passione per i cavalli. Fra i soci più attivi del gruppo ippico ogni anno ha partecipato alla gara de su sattillu per Carnevale. Lo avrebbe rifatto fa un mese. Ma ieri la sua vita era appesa ad un filo, che purtroppo ieri notte si è spezzato.
ANTONIO PINTORI

Luogosanto.

Mario Torturu, di 62 anni, era originario di La Maddalena. Ferito anche un 47enne durante un'altra battuta al cinghiale

Pallottola sul collo, muore un pensionato

Lunedì 18 gennaio 2010

Vedi le foto Vedi le altre fotoVedi le altre foto U na pallottola gli è arrivata sul collo, per caso, per fatalità, mentre dava la caccia al cinghiale nelle campagne di Luogosanto, tra Balaiana e Casanoa. Una pallottola diventa sangue e poi morte, in un attimo. Si è fermata che era mezzogiorno la vita di Mario Torturu, 62 anni, pensionato di La Maddalena, ex dipendente della Marina militare italiana. Quasi due ore prima e dall'altra parte delle colline, sul versante occidentale, a Crisciuleddu, è rimasto ferito Gianfranco Pirina, 47 anni, operaio di Luogosanto, colpito alla spalla destra, anche lui da un compagno di battuta.
LA FATALITÀ Querce, lentischi e lecci, ovunque. In sottofondo solo il rumore degli spari, delle munizioni a palla unica usate dalle doppiette per cacciare i cinghiali. Ma ieri a mezzogiorno, tra Balaiana e Casanoa, nelle campagne di Luogosanto che guardano ad Arzachena, verso est, il grilletto di un fucile è stato schiacciato fuori tempo, fuori mira. Il destino ha fatto il resto. La pallottola della morte è finita sul collo di un pensionato maddalenino uccidendolo in pochi secondi.
I SOCCORSI Mario Torturu, forse, non ha fatto nemmeno in tempo a sentire il dolore, a capire cosa gli stesse succedendo. Gli amici l'hanno raggiunto e non respirava più. E perdeva sangue, tanto sangue. La macchina dei soccorsi si è messa in moto senza ritardo. Prima le chiamate al 118 e ai carabinieri di Luogosanto, poi l'arrivo dell'ambulanza che ha raggiunto le colline tra Balaiana e Casanoa passando da una stradina sterrata. Torturu era già morto, quando il medico gli ha stretto il polso, quando per i militari dell'Arma cominciavano le indagini coordinate dal capitano Agostino Scala (comando di Tempio).
GLI INTERROGATORI Al momento nessuna persona risulta denunciata, anche se il mosaico della pallottola mortale non è stato ancora del tutto ricostruito. A cominciare da un dettaglio su cui sono concentrati carabinieri e magistrati. Ovvero capire se Torturu sia stato colpito direttamente o da una munizione di rimbalzo. Ieri sera, in Procura, è stato interrogato a lungo un ottantenne di La Maddalena che ha raccontato di aver visto un cinghiale e subito sparato. La pallottola mortale, quindi, potrebbe essere partita dal suo fucile, anche perché l'anziano era il più vicino a Torturu, poi trasferito all'ospedale di Tempio. Adesso si attende l'autopsia. Probabilmente oggi, al più tardi domani.
LA SOLIDARIETÀ A La Maddalena, dove Torturu viveva ed era conosciutissimo, all'ora di pranzo già si raccontava di quella caccia al cinghiale finita in tragedia, per una munizione a palla unica partita accidentalmente da un fucile amico. A casa Torturu, nel centro dell'isola, cominciava il via vai di parenti e amici. Il pensionato, che aveva lavorato una vita all'ex Arsenale, lascia la moglie Antonella, e un figlio, Gianluca. E tutto per una distrazione, un'altra, proprio nella domenica in cui, a poca distanza, un operaio di Luogosanto ha rischiato di non tornare più a casa.
SECONDO INCIDENTE Sempre nelle campagne del centro gallurese, ma sul versante opposto, a occidente, un 47enne è rimasto ferito. Si chiama Gianfranco Pirina e anche lui stava facendo la posta a un cinghiale. Erano le dieci e mezzo. Una pallottola lo ha colpito alla spalla destra, probabilmente da una distanza di venti-trenta metri. Ma si è capito subito che le sue condizioni non erano gravi. Si è capito quando a Crisciuleddu sono arrivati i soccorritori del 118 che hanno caricato l'uomo su un'ambulanza, poi volata verso l'ospedale di Tempio. L'operaio è ricoverato in chirurgia, ma non corre pericolo di vita. I carabinieri, sempre coordinati dal capitano Agostino Scala, sono comunque al lavoro per chiarire la dinamica dell'incidente. Nemmeno in questo caso, però, ci sono persone denunciate.
ALESSANDRA CARTA


20 commenti:

Anonimo ha detto...

Esimio Prof.Pietro,chi augura la morte ad un proprio simile non è degno di nessun commento.Il tempo è galantuomo.

Anonimo ha detto...

Esimio anonimo

sino a quando esisteranno individui come lei malati di antropocentrismo che credono che gli uomini, anche se criminali, abbiano diritto al rispetto non vi sarà mai progresso umano. Lei crede di non avermi degnato di alcun commento non accorgendosi che il commento l'ha lasciato così chiaro che le ho inviato la risposta che si meritava. Se lei è una persona onesta e incapace di fare del male agli altri non si accorge di cadere in contraddizione considerando tutti gli uomibi suoi simili. Si rende conto del non senso? Io non mi riconosco simile a quasi tutta l'umanità perché mi sento migliore di essa, a incominciare da tutti quelli che uccidono, mentre lei considera suoi simili tutti quelli che appartengono biologicamente alla specie umana, anche se sono assassini. Questa, mi permetta, è una grossa stronzata.Il rispetto bisogna meritarselo.Per me un uomo che ama uccidere per il gusto di uccidere è un subanimale, perché gli animali non umani non uccidono per il gusto di uccidere (come i cacciatori). Se questo non riesce a capirlo peggio per lei.Pietro Melis

Anonimo ha detto...

Non ti piace la caccia l'avevamo capito,allora prova a contare i morti sulle strade forse fa piu testo,aboliamo le tragiche autovetture.

Pietro Melis ha detto...

Questo anonimo conferma che i favorevoli alla caccia sono dei malati di mente. Perché solo un malto di mente può paragonare la volontà di uccidere per dovertimento con incidenti stradali, che non sono voluti, ma dovuti spesso alla pazzia di coloro che amano la velocità o all'assoluta mancanza di prudenza. O anonimo, grazie della dimostrazione della sua totale incapacità di usare il cervello. Una conferma del fatto che i cacciatori sono dei subanimali-

Anonimo ha detto...

Carissimo pietro melis lei ha urgentemente bisogno di un ricovero in clinica psichiatrica,le sue farneticazioni e segni di onnipotenza denotano una frustrazione paranoica da inderdizione.

Anonimo ha detto...

Si firmi vigliacco. Lei è il bue che dice cornuto all'asino. E' l'umanità (nella sua stragrande maggioranza) che ha il delirio dell'onnipotenza. Basti considerare che la popolazione mondiale all'inizio del XX secolo era ancora di un miliardo e mezzo. Oggi è di quasi 7 miliardi, che hanno ridotto gli spazi naturali. Io non ho contribuito ad aumentare la popolazone mondiale. Vi sono almeno 5 miliardi di esseri umani in più su questa terra. E lei (cacciatore o difensore dei cacciatori) appartiene a questi 5 miliardi in più, a cui appartengono anche tutti gli ipocriti, gli assassini, i fanatici religiosi, coloro che vivono per arricchirsi, per sete di potere, coloro che credono che gli animali siano stati creati per l'uomo. E' strano che per 40 anni sia stato sempre considerato degno di stare all'Università come professore di ruolo di storia della filosofia e non in una clinica psichiatrica. Si faccia curare lei che non è all'altezza di capire certe cose. Lei, come la maggioranza dell'umanità, vive in un mare di luoghi comuni, cioè di sronzate (v. del filosofo americano Harry G. Frankfurt Stronzate, Rizzoli 2005). Lei senza accorgersene usa la bocca come il culo.Perciò alle sue stronzate anonime non replicherò.

Luigi Cresci ha detto...

professore

non scenda al livello di certa gentaccia che non merita risposta. Benché le sue risposte sembrino provocatorie esse hanno un fondo tremendo di verità che non possono essere capite da una massa di ebeti che avrebbero bisogno loro di essere curati. Vada avanti e se ne freghi. Il tempo le darà ragione. Luigi Cresci (Varese)

Pietro Melis ha detto...

Ho letto una frase tratta dall'ultimo libro di Rosa Matteucci intitolato ("Tutta mio padre" (ed. Bompiani). "Il dolore provato per la morte dei genitori naturali è piscio di gatto in confronto al dolore irrimediabile per la morte del cane". Anche la Matteucci ha bisogno di una clinica psichiatrica? No. Ne hanno bisogno gli altri se non la capiscono.

Anonimo ha detto...

Avendo citato a memoria la frase di Rosa Matteucci la riporto ora correttamente: "Il cordolglio provato per la scomparsa dei genitori naturali è piscio di gallina in confronto al dolore che si prova per la morte del cane". Notare come l'autrice abbia usato il termine leggero "cordoglio" per i genitori e il termine forte "dolore" per il cane. Questa è una frase che può sembrare inaccettabile soltanto per una umanità imbecille. Pietro Melis

Anonimo ha detto...

Leggendola resto sempre più del mio parere,la firma la metto solo quando dialogo con gente che ragiona con un minimo di neuroni non con chi come lei ama gli animali e odia le persone, bestia.

Andrea Chessa ha detto...

Se fossimo tutti simili alle bestie i cacciatori non esisterebbero. Gli animali, infatti, uccidono per tre motivazioni essenziali: per procacciarsi il cibo, per difesa o per accoppiamento, per difendere il territorio. Quindi l'uomo che uccide altri esseri senzienti per il gusto di uccidere si pone sotto l'animale: da questo punto di vista il termine sub-animale è perfettamente azzeccato.

E come uomo pensante voglio avere il diritto di non commuovermi per chi è causa di sofferenza... O forse i "democratici" vorrebbero tutti costringerci a commuoverci a comando?

Per cui penso che due cacciatori in meno sulla faccia della Terra sono due umani in meno che hanno smesso di spargere dolore e morte.

Anonimo ha detto...

Probabilmente mi risponderà che sarò anch'io un malato di mente...gioisco! Detto da lei, mi suona come un complimento.Ma un dubbio mi assilla,quest'odio verso i cacciatori...non sarà mica stato un cacciatore a scoparsi una donna a cui ella era sentimentalmente legato?
Un saluto a tutti i bestialisti.

il cugino ha detto...

io spero solo che il prof faccia la fine del cinghiale questo test di azz...io sono il cugino del ragazzo di 23 anni che e morto al monte arci...e questo pzzo di mrda si reputa pure professore...il cinghiale non si amazza per il gusto di uccidere ma va mangiato a fine battuta..e come qualsiasi altro animale...e penso che la mangia anche lei...e se e vegetariano...spero che la verdura che mangia si ben avvelenata

Anonimo ha detto...

e io penso caro professore che lei stia entrando in un territorio non suo e quindi quale animale come da lei descritto e assassino , provvederei molto volentieri a far valere la legge di natura che regola la vita del piu' forte sulla morte del piu' debole!!! se fosse così inteligente penserebbe alle persone che muoiono di fame e di sete nel mondo invece di perdere tempo con degli animali come i cacciatori !!!!! siccome le hanno dato anche molto spazio per scrivere perche' non lo adopra in altro modo piu' utile all'umanita' ???? almeno i cacciatori non augurano la morte a nessun umano mentre lei che si dichiara professore la augura e addiritttura pubblicamente su di un blog!!!!!!!!!!!! si dovrebbe solamente vergognare lei e tutta la sua famiglia e meritare quello che lei augura agli altri , la morte e magari per mano di una bestia di cacciatore ....... si vergogni !!!! anzi direi di piu' speriamo che attraversi un cervo a suo figlio mentre viaggia in motorino e lo spedisca su di una sedia a rotelle !!! io ci sono andato molto vicino e in pieno centro abitato , e vedra' che cambiera' opinione anche sui cacciatori emerito infamone e indegno di essere chiamato umano !!!!!!!!

Pietro Melis ha detto...

all'infame anonimo (perché non replica senza anonimato?)

questo subanimale mi conferma nell'idea che, se molta specie biologicamente umana la pensa come questo infame, che mi consiglia di occuparmi dell'umanità, certamente di questa umanità che vigliaccamente se la prende con i deboli (gli animali non umani sono tuuti più deboli rispetto all'uomo) non ho alcuna pietà. Il subanimale anonimo, essendo incapace di ragionare, non ha capito (nemmeno se uno provasse farglielo entrare in culo invece che in quell'inutile testa che ha) che la cosiddetta legge della giungla è assai migliore della forza vigliacca che l'uomo impiega nei confronti degli animali, usando una crudeltà che va oltre l'asserita quanto infondata necessità di mangiare carne (Umberto Veronesi vegetariano insegna). La caccia è peggio della legge della giungla, dove il predatore uccide soltanto per motivi di sopravvivenza non per vigliacco e crudele divertimento come i subanimali cacciatori.A me (vegetariano dall'età di 10 anni nessuno può dare lezioni.E tanto meno l'infame anonimo che appartiene ad una umanità subanimale. Punto e basta perché agli stronzi cagati a forza non replico ulteriormente. Si sfoghino pure insultandomi. Non faranno che accrescere l'odio per quella putrida umanità a cui appartengono.

laura manetti ha detto...

From: Laura Manetti

lamane@alice.it;

Sent: Saturday, January 23, 2010 3:52 PM
To: info chiliamacisegua
Subject: Re: richiesta di commento/breve

Caro Pietro non ti conosco ma ho letto che chiedi un commento ,poichè condivido quello che scrivi e mi complimento per come lo fai, non avrei altro da aggiungere se non un piccolo consiglio dettato dalla mia matura età: di seguire il mitico poeta della commedia divina: .."non ti curar di loro ma guarda e passa"

allora non sprecare neppure un attimo di questa vita terrena ma vai diritto per la tua strada che è già irta di per sè poichè fare il paladino degli animali significa fare il don chisciotte delle cause perdute...ma questo ci piace fare perchè siam gente che non bada al potere sociale,economico, all'apparenza falsa ecct...
ho pietà di questi coglioni che miseramente stanno vivendo e miseramente saranno carne da vermi - grazie a Dio questa è la grande giustizia
pace a noi e ai nostri fratelli pelosi ultimi degli ultimi
laura manetti gattaia fiorentina

Tanti amici ha detto...

Buongiorno Pietro

anche se probabilmente se ne farà poco delle mie parole, sono d'accordo con lei e le sono moralmente vicina, la capisco... troppe volte le persone e i partiti (vedi i ...verdi...) strumentalizzano il loro "amore per gli animali" per garantirsi un bel posto in televisione (vedi Colò) o in parlamento... quando poi effettivamente bisogna esporsi e il rischio è quello della perdita di popolarità (= soldi e privilegi), improvvisamente si eclissano.

Io sovvenziono una picola associazione "gattofila" di fronte a casa, dove coraggiose gattare sidano le intemperie e la cattiveria umana per aiutare e far sopravvivere i poveri animali abbandonati, ogni centesimo che ricevono lo riversano nell'associazione (rimettendoci spesso anche di tasca loro), evito le grandi istituzioni (ENPA,LIPU, WWF...) dove una struttura piramidale di funzionari (esludo naturalmente i volontari) risucchia gran parte delle sostanze che andrebbero interamente devolute alla causa (ho lavorato anni fa in una casa editrice che pubblicava un noto periodico sulla natura, gli articoli "firmati" dai vari animalisti - politici compresi - se li facevano strapagare...).

Le auguro di riuscire nella sua battaglia e di vincerla, purtroppo chi si espone per ritrovare giustizia, senza alcun fine propagandistico, viene sempre lasciato solo per paura che un eventuale (doveroso) coinvolgimento possa far perdere i propri privilegi... la gente è falsa ed interessata, crudele ed egoista... gli UNICI di animo candido e dai sentimenti sempre sinceri, sono gli animali, ci vogliono bene senza secondi fini, ci stanno vicini sempre, non ci giudicano mai...

in bocca al lupo (crepi il cacciatore)

saluti
Antonella Aimone,
Kokeshi e Dolly, Alì e Jack, Raja, Shanti, Miele e Chandra

Anna Maria Lelli e tuuta la famiglia ha detto...

Grande!!!
Condivido pienamente il Suo scritto.
Quanto abbiamo bisogno di persone come Voi!!!!
Sulla tortura praticata ogni giorno ai ns.fratelli c'è un silenzio assordante......
Comunque sappia che ormai siamo un esercito e grideremo sempre più
forte per dare a loro VOCE ma abbiamo bisogno del Vs. appoggio....
Volevo lasciare il commento sul blog ma ho pasticciato con la registrazione....
e comunque non sarebbe stato anonimo perchè come disse qualcuno...
"se uno non ha il coraggio di dire ciò che pensa...o non vale nulla il suo pensiero
o non vale nulla la sua persona"
Grazie e resti al ns.fianco
anna maria lelli & tutta la mia famiglia animali inclusi

Anonimo ha detto...

la differenza tra i cacciatori e gli ambientalisti!! i cacciatori fanno girare l'economia, gli animalisti fanno girare i coglioni.

Pietro Melis ha detto...

Fanno girare l'economia di morte fondata sulla fabbrica delle armi, o subanimale che è come il bue che dice cornuto all'asino.Ma la vita di un asino o di un bue vale più di quella falsa di questo subanimale, che, in quanto tale, non può avere nemmeno coglioni. O meglio, ne ha uno solo, perché è UN coglione.