martedì 13 settembre 2016

MALEDETTA BARBARIE ISLAMICA. E MALEDETTI STATI EUROPEI CHE LA PERMETTONO

Ecco come "santificano" il giorno del sacrificio i maledetti islamici, che credono in un libro per pazzi dettato da un pazzo analfabeta e chiamato Corano. In esso si riprende ogni anno la ripetizione dell'orribile favola di Abramo e del figlio Isacco, da sacrificare al sanguinario dio ebraico Jahweh, che poi si accontentò di un montone al posto di Isacco. Personaggi mai esistiti e desunti dalla mitologia mesopotamica. Si trattava di tre racconti distinti e privi di connessione tra loro. Gli ebrei credenti, maestri della peggiore falsificazione storica sin dalla loro antichità, come dimostrato dai racconti di quel libro vomitevole che è chiamato Antico Testamento, cucirono insieme i tre racconti e fecero di Abramo il padre di Isacco e di Isacco il padre di Giacobbe. Quest'ultimo poi sarebbe entrato con tutto il suo parentado (70 tra figli, nipoti con rispettive mogli) in Egitto perché ivi richiamato da uno dei figli, Giuseppe, che era divenuto consigliere del faraone (Esodo, 1,5).  Tutte balle. Se Giacobbe non è mai esistito è una grossa balla storica l'ingresso degli ebrei in Egitto e la loro permanenza per 400 anni secondo l'Esodo (12,37) . Ma secondo il Genesi (15,14) gli anni sarebbero stati 430. Se non vi fu alcuna permanenza non vi fu nemmeno alcuna fuga dall'Egitto. Altra balla storica. Dopo circa 400 anni i 70 del parentado del mai esistito Giacobbe erano divenuti in Egitto ben 600.000. Manco se avessero scopato ogni giorno tra i 70, con evidenti rapporti incestuosi, almeno all'inizio, sarebbero potuti passare da 70 a 600.000. Ma agli anonimi estensori di questa grande balla storica, evidente anche nei numeri assurdi, gliene importava nulla. L'Antico Testamento è peggiore dei miti mesopotamici e dei miti greco-romani perché mancante anche di logica. Nel racconto dei 600.000 ebrei in Egitto si inserisce la balla ancora più grande: l'esistenza di Mosè. E' accertato dalla esegesi veterotestamentaria dei più grandi studiosi mondiali del testo biblico che nemmeno Mosè è mai esistito. Ho esposto dettagliatamente i loro risultati nel mio libro il cui titolo appare nella testata del mio blog. Lo stesso nome Mosè tradisce la sua derivazione da nomi egizi: Kamose, Ahmose, Thutmois, Ramses). Anche il racconto di Mosè è la ripresa di un antico racconto egizio, che fu poi trasformato dai falsificatori dell'Antico Testamento. Vi si aggiunse un racconto copiato completamente da un racconto mesopotamico  riguardante il re babilonese Sargon di Akkad (terzo millennio a.C.), abbandonato dalla madre in un cesto posto nelle acque di un fiume e salvato dalle acque. E se cade Mosè, personaggio del tutto inventato, cade tutto l'Antico Testamento con l'ulteriore balla storica del contraddittorio racconto del decalogo. Contraddittorio perché i falsificatori ebrei, non rinunciando a due diverse  versioni del racconto, le esposero tutte e due, rendendosi ridicoli anche in questo caso per mancanza di logica. Nella prima versione si racconta che fu lo stesso Jahweh a scrivere con un dito il decalogo su tavole di pietra. Un dio che scrive il decalogo con un dito. Dunque aveva anche un corpo? Come poteva dirsi che l'avesse scritto con un dito se Jahweh rifiutò sempre di mostrarsi non facendo eccezione nemmeno per Mosè, limitandosi a mostrarsi nell'immagine di un "roveto ardente"? Che barzelletta. Ma ancora vi è gente che crede in simili stronzate. Mosè discese dopo 40 giorni dal monte Sinai portando le tavole di pietra. Poi si accorse che il suo popolo nel frattempo, stanco di aspettarlo, di era costruito due vitelli d'oro come divinità. Gli studiosi ritengono che questo racconto tradisca il fatto che nel primo tempio-mattatoio (quello costruito da Salomone, succeduto al padre Davide nel 960) vi fossero due statue d'oro raffiguranti due vitelli. Lo stesso testo biblico (1Re) dice che Salomone aveva permesso che nel tempio (mattatoio) fossero onorate altre divinità, almeno per compiacere alle sue 300 mogli e alle sue 700 concubine straniere. Questo conferma il politeismo degli antichi ebrei. Tornando a Mosè. Costui, sceso dal mone Sinai, si infuriò contro i responsabili della costruzione dei vitelli d'oro, ruppe le tavole gettandole per terra e ordinò una tale carneficina da ridurre di molto la popolazione ebraica, quella stessa che, si racconta, fosse fuggita con lui dall'Egitto. Poi risalì sul monte Sinai e questa volta non fu Jahweh a scrivere il decalogo ma fu lo stesso Mosè sotto dettatura di Jahweh. Altra chiara falsità perché all'epoca di Mosè, posto miticamente nel 1500, gli ebrei non avevano ancora una scrittura. Evidentemente gli anonimi falsificatori, dicono gli studiosi dell'Antico Testamento, si trovarono di fronte a due diversi racconti, e per non far torto ad alcuno dei due, cercarono di unirli insieme aggiungendo altre invenzioni.  Questa è la regola costante impiegata dai compilatori anonimi dell'Antico Testamento: unire le diverse antiche versioni orali di un racconto anche a scapito di una totale mancanza di logica.
Il Genesi, che è il primo libro dell'Antico Testamento, in effetti deve essere considerato l'ultimo almeno per quanto riguarda la creazione del mondo e della specie umana. Questo racconto è anch'esso un adattamento di miti mesopotamici. A parte la considerazione che anche in questo caso vi sono due  versioni contrastanti della nascita di Adamo ed Eva. Non vi fu alcuna creazione dal nulla. La traduzione del termine ebraico (corrispondente in italiano a "ordinò") è fallace perché il dio ebraico non creò la materia dal nulla ma, come in tutta la tradizione antica, dai miti mesopotamici a quelli greco-romani, la materia è stata considerata sempre eterna. Perché i falsificatori anonimi dell'Antico Testamento aggiunsero per ultimo come capello il racconto della "creazione" del mondo? Ecco la risposta dell'esegesi. Gli ebrei erano stati sempre politeisti sino alla monolatria imposta con la legge di Esdra (V-IV secoli a.C.). Monolatria significava riconoscere l'esistenza di altri dèi ma riconoscere allo stesso tempo il dovere degli ebrei di accettare ed onorare come unico dio nazionale solo Jahweh. Questo ridicolo e sanguinario dio ebraico non doveva, d'altronde, apparire  inferiore  agli altri dèi. Pertanto gli fu attribuita, come ultimo racconto, la creazione del mondo. Rendendolo così superiore agli altri dèi. Il monoteismo ebraico è dunque successivo al IV secolo a. C. 
Solo il cristianesimo introdusse la creazione dal nulla desumendola dall'ebreo eretico Filone d'Alessandria (che, nato nel 20 a.C. e morto del 45 d.C., visse sempre in Alessandria d'Egitto e non mise mai piede in Palestina). Le regole mosaiche della macellazione sono dunque falsamente attribuite al mai esistito  Mosè, secondo cui l'animale doveva essere puro, nel senso che doveva essere ucciso per dissanguamento ed in piena coscienza. Da qui la maggiore crudeltà della macellazione ebraica che è stata poi fatta propria dagli islamici in base al dettato di un altro  testo di merda chiamato Corano. 
Ma il cristianesimo non è stato da meno in quanto ha trasformato il Natale e, soprattutto, la Pasqua in una strage di agnelli per ripetere il sacrificio della croce di quel Gesù trasformato in agnello sacrificale. Con la differenza che in questo caso  la macellazione deve, o dovrebbe, avvenire rispettando le leggi italiane ed europee che impongono che nei mattatoi  il povero animale sia prima privato dela coscienza. Non so quanto questa legge venga in effetti rispettata quando si tratti di macellazioni che avvengono, clandestinamente, fuori dei mattatoi.  Purtroppo a causa di una malintesa società multiculturale e multirazziale si continua per legge a fare eccezione per ebrei e islamici. Questi ultimi superano gli ebrei credenti per avere introdotto il giorno del sacrificio sempre in rispetto della maggiore disgrazia della storia chiamata Corano.  Avrei potuto aggiungere le tremende immagini di pecore sgozzate e morenti lentamente per dissanguamento. Ho soltanto intravisto queste immagini. E me ne sono ritratto subito perché insopportabili alla vista. Ecco che cosa ancora insegnano queste ignobili e schifose religioni di origine abramatica, con il paradosso che esse traggono origine da personaggi mai esistiti.                   
Chi ha il coraggio di vederle per rivoltarsi anche contro questi Stati cosiddetti democratici che permettono questa barbarie, facendola passare ignominiosamente come rispetto di tradizioni religiose, clicchi qui sotto.  

Non bastava la Pasqua cristiana?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
è come per Superman o Spiderman. personaggi creati dalla fantasia umana ma che a furia di vederli sul grande schermo, in tivù o sulle magliette, diventano "familiari", come se fossero sempre esistiti, ( e "reali" ).
almeno a giudicare dal comportamento dei fan, che non distinguono più la realtà dalla fantasia !
lo stesso dicasi per i personaggi del vecchio testamento, anche se lì l'ispirazione ( per così dire ) erano le storie della mesopotamia, riprese e riadattate successivamente.
ma il concetto non cambia !
il corano poi è un caso a parte. un caso clinico.
saluti,
marco

Alessio ha detto...

Non comprenderò MAI il motivo per cui tanta gente crede ancora alle favole, ma almeno fossero le belle favole con annesso lieto fine che la mamma racconta ai bambini! Invece no, sono favole degne di una fantasia horror che parlano nell'Antico Testamento di stermini, di villaggi votati allo sterminio, di incesti, di tremendi castighi fatti da un dio assetato di sangue che somiglia molto al peggiore dei serial killer. Credo che quegli ebrei fossero davvero rozzi e sanguinari nell'animo e si siano costruiti un dio a loro immagine, come hanno fatto anche gli islamici che, falsificatori anche loro, hanno copiato a piene mani dell'Antico Testamento.

Anonimo ha detto...

La capitale del Bangladesh invasa dal sangue degli animali sacrificati dopo una forte pioggia: http://www.meteoweb.eu/foto/745418/id/745418/
L'Islam è il MALE. Bisogna essere ancora più rincoglioniti dei musulmani per difendere questa peste ideologica.

Islamofoba Incazzata