Sanremo e Bruno, in memoriam
Ieri, 16 febbraio, è terminato uno degli spettacoli più
squallidi che la “sinistra” ha offerto di recente al
paese. Un presentatore e una comica sedicenti di sinistra,
appunto, nonostante i loro cachet, i loro sketches da
avanspettacolo e i loro introiti pubblicitari
indistinguibili da quelli delle televisioni berlusconiane
di destra, hanno felicemente condotto a termine lo
spettacolo più squallido che la televisione populista
offre annualmente da decenni allo spettatore medio:
quello, cioè, che Bernabei aveva definito come “un bambino
di undici anni, neppure troppo intelligente”.
Oggi, 17 febbraio, ricorre l’anniversario del martirio di Giordano Bruno nel 1600. Nel 1889 fu eretta a Campo de’ Fiori una statua, con la scritta: “A Bruno, il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”. Nonostante le minacce di Leone XIII di andare in esilio se fosse stata eretta, e le richieste di Pio XI che fosse abbattuta alla firma del Concordato, il fascista Mussolini dichiarò nel 1929 alla Camera: “la statua, malinconica come il destino di questo frate, resta dove è”. Per ritorsione, il papa santificò l’anno dopo il cardinal Bellarmino, grande inquisitore di Bruno. E neppure il perdono generalizzato richiesto durante il giubileo del 2000 ha riabilitato il nome dell’eretico.
Il Festival di Sanremo ha attratto l’attenzione di una dozzina di milioni di spettatori, inebetiti dall’interminabile sfilza di canzonette di due note e due parole, e dalle sferzanti battute della comica di sinistra: “minchia”, “minchia” e “minchia” (in quest’ordine). La manifestazione a Campo de’ Fiori attrarrà invece quattro gatti, in sparuta rappresentanza dei cittadini non inebetiti dalla televisione, di destra o di sinistra che sia, e dall’interminabile sfilza di salamelecchi tra le due sponde del Tevere (in questa sola settimana, le celebrazioni dell’anniversario dei Patti Lateranensi, con la partecipazione del presidente della Repubblica in scadenza, e l’udienza del Papa dimissionario al presidente del Consiglio dimissionario, e la prossima settimana “invece” l’udienza del Papa dimissionario al presidente della Repubblica in scadenza).
Il mondo, o almeno il nostro mondo, è sottosopra, oltre che dimissionario. E non arriverà in scadenza e non si raddrizzerà fino a quando le proporzioni non si saranno invertite: quattro gatti a guardare la televisione, di destra o di sinistra che sia, e milioni di persone a partecipare al Giorno della Memoria per i crimini compiuti dalla Chiesa Cattolica. E magari, perché no, ad assistere a qualche rogo a ruoli invertiti, tanto per rendere più vivida la memoria. Anche Fabio Fazio e Luciana Littizzetto vanno bene, arrostiti, insieme alla statua di Mike Bongiorno e la mummia di Pippo Baudo. E magari anche all’indimenticabile vincitore del Festival, comunque si chiami.
Oggi, 17 febbraio, ricorre l’anniversario del martirio di Giordano Bruno nel 1600. Nel 1889 fu eretta a Campo de’ Fiori una statua, con la scritta: “A Bruno, il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”. Nonostante le minacce di Leone XIII di andare in esilio se fosse stata eretta, e le richieste di Pio XI che fosse abbattuta alla firma del Concordato, il fascista Mussolini dichiarò nel 1929 alla Camera: “la statua, malinconica come il destino di questo frate, resta dove è”. Per ritorsione, il papa santificò l’anno dopo il cardinal Bellarmino, grande inquisitore di Bruno. E neppure il perdono generalizzato richiesto durante il giubileo del 2000 ha riabilitato il nome dell’eretico.
Il Festival di Sanremo ha attratto l’attenzione di una dozzina di milioni di spettatori, inebetiti dall’interminabile sfilza di canzonette di due note e due parole, e dalle sferzanti battute della comica di sinistra: “minchia”, “minchia” e “minchia” (in quest’ordine). La manifestazione a Campo de’ Fiori attrarrà invece quattro gatti, in sparuta rappresentanza dei cittadini non inebetiti dalla televisione, di destra o di sinistra che sia, e dall’interminabile sfilza di salamelecchi tra le due sponde del Tevere (in questa sola settimana, le celebrazioni dell’anniversario dei Patti Lateranensi, con la partecipazione del presidente della Repubblica in scadenza, e l’udienza del Papa dimissionario al presidente del Consiglio dimissionario, e la prossima settimana “invece” l’udienza del Papa dimissionario al presidente della Repubblica in scadenza).
Il mondo, o almeno il nostro mondo, è sottosopra, oltre che dimissionario. E non arriverà in scadenza e non si raddrizzerà fino a quando le proporzioni non si saranno invertite: quattro gatti a guardare la televisione, di destra o di sinistra che sia, e milioni di persone a partecipare al Giorno della Memoria per i crimini compiuti dalla Chiesa Cattolica. E magari, perché no, ad assistere a qualche rogo a ruoli invertiti, tanto per rendere più vivida la memoria. Anche Fabio Fazio e Luciana Littizzetto vanno bene, arrostiti, insieme alla statua di Mike Bongiorno e la mummia di Pippo Baudo. E magari anche all’indimenticabile vincitore del Festival, comunque si chiami.
Finalmente un
articolo di Odifreddi da condividere pienamente.
Ancor prima di leggerlo avevo già in mente di
scrivere nel mio blog un articolo intitolato "Il
grande baraccone di Sanremo. Solo gli idioti ed
ignoranti possono seguirlo". E' veramente deprimente
che vi siano stati (si dice) 12 milioni di
ascoltatori. Dodici milioni di idioti che con il
loro voto hanno il diritto di decidere anche su di
me. Anche per questo continuerò a non votare, ma
questa volta mi presenterò al seggio e aprirò le
schede consegnandole aperte perché vengano annullate
dichiarando (con messa a verbale, secondo legge) che
non mi sento rappresentato da alcun partito. Ma
spero che Grllo sfasci tutto.
Il 16 febbraio del 2000 mi presentai alla redazione de L'unione sarda (quotidiano di Cagliari) per mettere un necrologio in memoria del IV centenario del martirio di Giordano Bruno, grande martire della libertà di pensiero. Per cui, se non mi sbaglio, la Chiesa non ha mai chiesto perdono, come l'ha chiesto invece per Galileo (che, pure, non è finito sul rogo). Bruno andò oltre Galileo nel postulare l'infinità dei mondi e nell'intuire meglio di Galileo la relatività del moto (La Cena delle Ceneri, III, 5), mentre Galileo rimase entro la concezione di un mondo finito come quello copernicano, essendo stato anche incapace di capire l'astronomia di Keplero, che gli aveva inviato in omaggio una copia della sua Diottrica, in cui dava la teoria geometrica del cannocchiale, che Galileo sempre promise e che mai seppe dare. Ebbene, si sappia che il mio necrologio fu in parte censurato nella parte in cui accusavo la Chiesa cattolica come responsabile di tale nefando martirio. Ecco la libertà di stampa che esiste in Italia, di cui fece le spese anche Odifreddi quando attaccò Israele (sebbene su questo punto non fossi d'accordo con lui).
Ciò che mi fa schifo è che la RAi si vanti continuamente dell'indice di ascolto per i programmi spazzatura (e basta con i termini inglesi come share!). Quella stessa Rai che una volta la settimana mette in onda su Rai3 un programma di musica colta ma solo all'una di notte. Per questi ed altri motivi mi sono sempre rifiutato di pagare il canone. Si tenga conto anche del dilagare delle squallide trasmissioni di cucina che sono, oltre che diseducative, anche dannose per la salute perché indirizzate unicamente verso la la soddisfazione del palato. Notare poi la disonestà della Rai che continua anche nel mese di febbraio a dire che il pagamento del canone è una TASSA (!) dovuta a motivo del possesso del televisore. Come si permette di dire una menzogna simile? Sono forse i televisori una proprietà della Rai e il loro uso una concessione della stessa Rai? Allora le altre centinaia di canali (gratuiti o a pagamento come Sky) non esistono? Al massimo la Rai potrebbe agire sigillando i suoi canali, ma non può pretendere che al proprietario del televisore sia vietato di vedere gli altri canali.
E infine veniamo a personaggi squallidi come la Litizzetto. Ho ascoltato qualche volta la trasmissione di Fazio quando era ospite qualcuno che fosse degno di ascolto, ma passavo subito ad altro canale prima che apparisse quella volgare e stupida (semi)donna, sguaiata e dalla voce stridula che non sa dire alcunché che non faccia sempre riferimento al membro maschile. Nel Sole24ore di due domeniche fa vi è una stroncatura impietosa dell'ultimo libro merdoso di questa specie di donna. Ne riporterò il contenuto nel mio blog.
Non condivido la considerazione di chi ha detto che Odifreddi non avrebbe dovuto dare importanza a questo volgare personaggio televisivo. Se non trovasse qualcuno capace di dire la verità su di esso si continuerebbe ad incensare gente che è degna soltanto di disprezzo. E bisogna che il disprezzo si reso pubblico. Senza pietà e anche più duramente di quanto abbia fatto Odifreddi.
P.S. Non si pensi, dopo ciò che scritto, che abbia seguito anch'io il baraccone, come escludo che l'abbia fatto Odifreddi. Il fatto è che notizie di questo baraccone immondo si hanno anche nei telegionali. E così ho ascoltato la indecente canzone che ha vinto il premio del baraccone. Un vero schifo nello schifo. Chi, come me, è abituato da bambino a nutrirsi di Bach, Mozart, Beethoven, Brahms, Wagner (per citare soltanto alcuni dei sommi della musica) non può che avere vomiti per certi indecenti spettacoli. Non nego che esista qualche bella canzone. Ma ormai anche la musica leggera, che non è arte ma artigianato (infatti non fa parte della storia della musica, ma, al massimo, del costume) è talmente scaduta da segnare lo scadimento più generale di questa società malata inguaribilmente. NON PAGATE IL CANONE. Chi lo paga finanzia la spazzatura Rai. Ripeterò tutto ciò nel mio blog.
Il 16 febbraio del 2000 mi presentai alla redazione de L'unione sarda (quotidiano di Cagliari) per mettere un necrologio in memoria del IV centenario del martirio di Giordano Bruno, grande martire della libertà di pensiero. Per cui, se non mi sbaglio, la Chiesa non ha mai chiesto perdono, come l'ha chiesto invece per Galileo (che, pure, non è finito sul rogo). Bruno andò oltre Galileo nel postulare l'infinità dei mondi e nell'intuire meglio di Galileo la relatività del moto (La Cena delle Ceneri, III, 5), mentre Galileo rimase entro la concezione di un mondo finito come quello copernicano, essendo stato anche incapace di capire l'astronomia di Keplero, che gli aveva inviato in omaggio una copia della sua Diottrica, in cui dava la teoria geometrica del cannocchiale, che Galileo sempre promise e che mai seppe dare. Ebbene, si sappia che il mio necrologio fu in parte censurato nella parte in cui accusavo la Chiesa cattolica come responsabile di tale nefando martirio. Ecco la libertà di stampa che esiste in Italia, di cui fece le spese anche Odifreddi quando attaccò Israele (sebbene su questo punto non fossi d'accordo con lui).
Ciò che mi fa schifo è che la RAi si vanti continuamente dell'indice di ascolto per i programmi spazzatura (e basta con i termini inglesi come share!). Quella stessa Rai che una volta la settimana mette in onda su Rai3 un programma di musica colta ma solo all'una di notte. Per questi ed altri motivi mi sono sempre rifiutato di pagare il canone. Si tenga conto anche del dilagare delle squallide trasmissioni di cucina che sono, oltre che diseducative, anche dannose per la salute perché indirizzate unicamente verso la la soddisfazione del palato. Notare poi la disonestà della Rai che continua anche nel mese di febbraio a dire che il pagamento del canone è una TASSA (!) dovuta a motivo del possesso del televisore. Come si permette di dire una menzogna simile? Sono forse i televisori una proprietà della Rai e il loro uso una concessione della stessa Rai? Allora le altre centinaia di canali (gratuiti o a pagamento come Sky) non esistono? Al massimo la Rai potrebbe agire sigillando i suoi canali, ma non può pretendere che al proprietario del televisore sia vietato di vedere gli altri canali.
E infine veniamo a personaggi squallidi come la Litizzetto. Ho ascoltato qualche volta la trasmissione di Fazio quando era ospite qualcuno che fosse degno di ascolto, ma passavo subito ad altro canale prima che apparisse quella volgare e stupida (semi)donna, sguaiata e dalla voce stridula che non sa dire alcunché che non faccia sempre riferimento al membro maschile. Nel Sole24ore di due domeniche fa vi è una stroncatura impietosa dell'ultimo libro merdoso di questa specie di donna. Ne riporterò il contenuto nel mio blog.
Non condivido la considerazione di chi ha detto che Odifreddi non avrebbe dovuto dare importanza a questo volgare personaggio televisivo. Se non trovasse qualcuno capace di dire la verità su di esso si continuerebbe ad incensare gente che è degna soltanto di disprezzo. E bisogna che il disprezzo si reso pubblico. Senza pietà e anche più duramente di quanto abbia fatto Odifreddi.
P.S. Non si pensi, dopo ciò che scritto, che abbia seguito anch'io il baraccone, come escludo che l'abbia fatto Odifreddi. Il fatto è che notizie di questo baraccone immondo si hanno anche nei telegionali. E così ho ascoltato la indecente canzone che ha vinto il premio del baraccone. Un vero schifo nello schifo. Chi, come me, è abituato da bambino a nutrirsi di Bach, Mozart, Beethoven, Brahms, Wagner (per citare soltanto alcuni dei sommi della musica) non può che avere vomiti per certi indecenti spettacoli. Non nego che esista qualche bella canzone. Ma ormai anche la musica leggera, che non è arte ma artigianato (infatti non fa parte della storia della musica, ma, al massimo, del costume) è talmente scaduta da segnare lo scadimento più generale di questa società malata inguaribilmente. NON PAGATE IL CANONE. Chi lo paga finanzia la spazzatura Rai. Ripeterò tutto ciò nel mio blog.
2 commenti:
...si dimostra volgare nei toni e nel linguaggio tanto quanto l'oggetto del suo scherno. Il bue che dice cornuto all'asino...
Se l'anonimo è un coprofilo si nutra pura di merda. Io uso il linguaggio che anche lui si merita da vero bue che dice cornuto al'asino, per altro tutti e due più intelligenti dell'anonimo.
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