domenica 3 aprile 2016

ORRORE NEI MATTATOI: I CARNIVORI MANDANTI E COMPLICI DI TANTO ORRORE DEBBONO SAPERE

DOPO IL VIDEO-CHOC FRANCESE

Nei mattatoi senza regole: «Norme ignorate, gli animali soffrono»

di Paolo Virtuani
Le associazioni attaccano: «Le Asl fingono di non vedere». È scontro tra animalisti e industria. Assocarni: «Rispettiamo le regole, le vittime siamo noi» VIDEO - L’orrore dentro un macello bio: scandalo in Francia
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VIDEO - Vissani: «Gli agnelli non soffrono, mangiamoli»

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Da anni non volevo vedere filmati del genere, era meglio se non lo facevo, ora mi sento male, mi sento una merda anche se non mangio carne, perché appartengo alla specie più lurida sul pianeta.
E a sentire quel ridicolo macellaio del cazzo a Matrix, gli animali esistono per essere mangiati...ma cosa vorrebbe far credere quel patetico individuo? Che uno con la barba bianca seduto su una roccia ha creato gli animali per il nostro abuso?
Ecco perché dio non esiste. E se esistesse lo prenderei a sputi in faccia.
Una bella bomba atomica, oltre che su Medina, come da Lei auspicato, sul mondo intero.E FINE DI TUTTO.

Cecilia

Anonimo ha detto...

il tema a riguardo è un tema molto attuale. Penso che nel Mondo sul tema alimentare servirebbero più "assassini" e meno "mandanti". Meno ipocriti senza palle ed obesi che si riempono la pancia ed inquinano e si ammalano ai danni della società. Più assassini e meno mandanti vorrebbe dire un mondo più sano e più vegano. Provo poco rispetto per gli onnivori senza palle, e ancor di meno per i vegetariani che sono tanto mandanti quanto gli onnivori pur non cibandosi di carne. Per usufruire del latte, bisogna far partorire le pecore e uccidere gli agnelli; per mangiare le uova bisogna creare le galline uccidendo e triturando vivi i pulcini maschi. Bisognerebbe avere consapevolezza, e chi riesce ad accettare e convivere con ciò ha il diritto di vivere mangiando ciò che gli pare anche la carne. Nella quotidianità la gente compra la carne con la stessa empatia con il quale compra un pacco di pasta. Ciò avviene in maniera meccanica senza farsi troppe domande che potrebbero far scaturire in noi tante domande, per cui meglio evitare. Oggi viviamo in un mondo nel quale il progresso scientifico-tecnologico ci ha insegnato a rivalutare il concetto della vita. Abbiamo scoperto che gli animali non rispondono semplicemente meccanicamente a degli stimoli, probabilmente il filo che ci separa è più sottile di quanto noi per comodità ci siamo imposti nel corso dell'evoluzione. Ciò non toglie pero che da un momento all'altro non si può ripudiare il concetto dell'uccidere per nutrirsi, in quanto tutto il regno animale si basa su questo principio. La morte fa parte della vita. Se la sofferenza della morte esiste durante l'uccisione di un coniglio da parte dell'uomo, esiste la stessa sofferenza provata dal coniglio se questo venisse ucciso da una volpe o da un cane anziché da un uomo. Siamo regolati dalle stesse leggi, che vengono applicate con gli istinti. L'istinto all'accoppiamento, l'istinto materno, e tanti altri ancora sono Universali e sono naturali,servono alla sopravvivenza della specie (uomo o animale xy che sia). La Natura non è mai perfetta (vedi l'omosessualità) ed e' brutale (non esiste il "Peace and love" in natura) va accettata così come'è. E' l'unica religione costituita da leggi universali e fondamenti che governano ogni specie. Bisogna vedere la realtà così com'è e trovare la giustificazione etica dell'uccidere per nutrirsi, rinnegando barbarie e torture fuori da ogni disegno naturale per puro business (industrializzazione degli allevamenti).
Aspirare ad un Mondo senza carne o morte è come aspirare ad un mondo senza islamici o cristiani, e come un mondo senza guerre,senza droga o criminalità. Un Mondo privo di brutalità non è un mondo naturale.

Pietro Melis ha detto...

Evitare almeno gli orrori applicando l'eutanasia, che non applicherei per i mandanti dei macellatori e per i macellatori, privi di sensibilità se fanno per gli altri questo sporco lavoro di sangue.

Anonimo ha detto...

Anch'io ho perso la fede proprio perché non posso credere che esista un Dio cosi insensibile e cinico con la vita degli animali, ma anche con la vita degli uomini. Solo che gli uomini sono responsabili del loro male, gli animali invece sono delle povere vittime innocenti degli uomini. É strano come per anni anch'io non mi rendevo conto di tutta questa barbarie operata dall'uomo verso gli esseri più innocenti e indifesi: gli animali. Ma quando prendi consapevolezza di tutto ciò è difficile ritornare indietro. È come se si fosse accesa una lampada su una camera degli orrori. Anche se io non ho avuto bisogno i vedere dei mattatoi o vedere dei filmati cruenti verso gli animali.
E molta responsabilità affinché ognuno di noi rimanga nel buio dell'anima su questi orribili misfatti compiuti dall'uomo, è dipesa e dipende dalle grandi religioni monoteiste. Ma la più antropocentrica di tutte è quella Cattolica. Mi ricordo quelle inutili omelie domenicali (quando frequentavo) allora il prete di turno, ci ammoniva con la sua supponente aura sacerdotale: " Fate carità (ma solo agli uomini) perdonate le offese (a uomini che ci fanno del male e fanno del male anche ai nostri amici animali). Mai un cenno di carità verso gli innocenti animali, e dentro di me sentivo un senso di incompletezza nella religione Cattolica nei confronti dell'amore universale. Finché arrivai alla riflessione. O Dio non esiste, o esiste un Dio diverso da quello biblico (che sa di leggendario). Ma se si ammette l'esistenza di un Dio diverso da quello biblico, ad esempio, secondo la concezione panteistica, che sarebbe in parole povere, un Dio immanente e insito nelle forze e nelle leggi della natura. Sarebbe allora un dio a metà cioè, non onnipotente e non creatore. E si ritorna nell'ateismo o comunque nell'ateo-agnosticismo o nell'ateismo-agnostico.
Anton

Anonimo ha detto...

L'unica categoria di uomini onnivori (ammesso e non concesso che si possa usare scientificamente questo termine) in cui vedo coerenza, sono quelli che la società moderna ha riservato il disprezzo più forte negli ultimi vent'anni gli assassini per passione: "i cacciatori". I cacciatori sono la categoria più disprezzata dai vegani, perchè a differenza degli altri onnivori che sono incoerenti e non consapevoli e che quindi possono essere convertiti, loro sono coscienti e consapevoli di essere "mandanti" e "assassini" per loro stessi. La caccia oggi è stata industrializzata e ci vedo poco di naturale. Non in virtù delle armi che si adoperano, in quanto sono quelle consentite dalla legge, ma proprio nella sua gestione. E' un hobby in cui lo Stato lucra. La proliferazione dei cinghiali in Italia è imputabile proprio alla mal-gestione del patrimonio faunistico. Questi pagano e le province ripopolano. Secondo loro e chi per loro è un allevamento eco-sostenibile, dove l'animale nato in cattività viene immesso in Natura, e qui vive la sua vita fin a quando non trova l'assassino umano o animale che pone fine alla sua vita e da un senso alla sua morte, kcal e materia organica per un essere che si trova un gradino sopra nella catena alimentare. Gli animali selvatici, progettati dalla natura nascono programmati per uno scopo ben preciso. La paura delle lepri, dei conigli, dei cinghiali dei cervi e via dicendo è insita nel patrimonio genetico, L'istinto alla funga è un indole che si manifesta fin dalla nascita e non si acquista con la consapevolezza o l'esperienza. Persino gli animali presenti nei centri di recupero o nati allevati in cattività seppur abbiano un rapporto stretto con l'uomo mantengono quest'indole. Il problema nasce con la selezione. L'intromissione dell'uomo in Natura con il pretesto di creare nuove razze ha fatto nascere animali da reddito che di selvatico non hanno più nulla se non gli istinti, e le emozioni che regolano il mondo animale.
Trovare etico la morte di un animale ai fini della nutrizione nasce dal fatto che in Natura la predazione viene regolata da cascate ormonali. Per esempio: la fuga della preda deriva dalla produzione dell'adrenalina alla vista di un predatore (ormone lotta o fuggi). Quando la gazzella viene rincorsa dal leopardo è carica di adrenalina. Durante la morte questo ormone funge, oltre che da benzina per la fuga, da anestetizzante quando il leopardo affonda i canini sulle sue carni. Capita spesso di vedere documentari dove si vede la preda dilaniata dai predatori che scalcia e cerca di fuggire, senza accorgersi di essere ad un passo dalla fine. L'adrenalina ha la stessa funzione anche nell'uomo. Dopo un incidente stradale, non ci si rende conto subito dei danni riportati o dei dolori, emergono dopo che quest'ormone viene degradato.
La Natura spesso riesce anche ad alleggerire la brutalità della morte in qualche modo, facendo si che la preda soffra meno. Se un cinghiale stanato dai cani che corre in preda alla fuga e abbattuto da una fucilata a brucia pelo è carico di adrenalina, si può dire lo stesso dei maiali degli allevamenti (anche i più semplici non intensivi), dove questi vengono allevati fin da cuccioli e sfamati da un uomo in cui essi vedono quasi come un Dio che poi improvvisamente diventa il loro assassino?

Anonimo ha detto...

professore,
lei porta avanti la causa dei vegetariani. è una causa giusta. uso il termine causa perché lo è. come diceva Einstein è una questione di sopravvivenza.
bisognerebbe intervenire nei talk show per poi acquisire consensi e fondare un movimento o un'associazione che si batta per tale causa. magari partendo proprio dalle parole di Einstein. essere vegetariani è giusto, io lo sono solo da cinque anni e mi sento in colpa per questo. tuttavia credo che non ci siano scuse e quando vedo individui come vissani mi passa l'appetito... io non ho la possibilità di essere ascoltato, se non da una ristretta cerchia di amici, ma lei può farsi sentire, attraverso la tivù o i libri, e credo che la sua parola abbia un peso.
saluti,
marco