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Blog del prof. Pietro Melis

Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".

venerdì 31 maggio 2013

ANATOCISMO: CONTINUA LA CRIMINALITA' DELLE BANCHE GRAZIE ALLA CRIMINALITA' POLITICA

L'art. 1283 del Codice Civile nell'interpretazoone di varie sentenze della Cassazione è stato interpretato sempre nel senso che possono essere richiesti gli interessi sugli interessi solo se i primi siano scaduti e quelli non scaduti decorrono dal momento della domanda giudiziale. Non possono, in altri termini, essere calcolati gli interessi sugli interessi. E' il cosiddetto divieto di ANATOCISMO. Ebbene, le banche hanno sempre applicato, invece, l'anatocismo applicando gli interessi sugli interessi. Questo significa, per fare un esempio, che su una cifra simbolica di 100 euro  su cui si appplichi un interesse del 7% la banca include il 7% nel capitale facendolo diventare 107. E su questo 107 applicherà un altro tasso di interesse del 7% facendo diventare il capitale da restituire 114, e così via. Ma non basta. Le banche non fanno pagare gli interessi alla fine dell'anno, ma trimesralmente, in questo modo applicando un vero strozzinaggio che può mandare in fallimento i suoi clienti. In compenso  le banche evadono il fisco sapendo di poter poi dettare esse un compromesso con lo Stato, il quale, avendo bisogno di soldi, e non potendo far fallire le banche per preservare i soldi dei suoi clienti, accetta di ricevere assai meno rispetto alle tasse da riscuotere. Mentre il povero cittadino viene rovinato. Questa è la grande criminalità mafiosa delle banche i cui mandanti sono proprio coloro che siedono in quelle aule sorde e grigie che formano il parlamento. Nonostante anche la Corte Costituzionale si sia espressa contro l'anatocismo è inspiegabile come lo Stato se ne sia sempre fregato, sia con governi di cosiddetta destra che di cosiddetta sinistra, e da sempre si sia fatto alleato della criminalità delle banche. Uno che si rivolga al giudice per avere gli interessi su una somma dovuta da un debitore può richiedere solo gli interessi a partire dalla domanda giudiziale. Supponiamo che il processo duri 5 anni e la somma sia, sempre simbolicamente, di cento euro. Il giudice, in base all'art. 1283, dovrà applicare gli interessi legali (che cambiano a seconda dei periodi in base alla svalutazione) per tutti gli anni di durata del processo sino alla sentenza. Supponiamo che gli interessi legali siano del 5%. Il creditore, se si tratta di debito di valuta, che, al contrario del debito di valore (che comporta la dimostrazione che la somma dovuta avrebbe potuto essere investita sottraendosi alla svalutazione) non implica la rivalutazione della moneta tenendo conto della svalutazione, avrà in restituzione  100 euro più 5 euro per ogni anno di durata del processo. In questo caso avrà in restituzione 125 euro. E' evidente che in questo caso il capitale di 100 euro viene distinto sempre dagli interessi. Con l'anatocismo la somma diventa nettamente superiore perché ogni anno il 5% si aggiunge al capitale.    
Ma nessun partito lo contrasta. Siamo tutti vittime, prima che della criminalità delle banche, della criminalità della politica. 

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    www.assoctu.it/anatocismo_e_usura.html‎
    In questa sezione è possibile consultare articoli, commenti e sentenze relativi alle tematiche dell'anatocismo ed usura bancaria. L'anatocismo è la produzione di ...

  2. Anatocismo - Wikipedia

    it.wikipedia.org/wiki/Anatocismo‎
    Nella prassi bancaria, tali interessi vengono definiti "composti". Un esempio ... Anatocismo e usura sono illeciti radicalmente diversi dal punto di vista giuridico.
Pubblicato da Pietro Melis alle 04:02 Nessun commento:

giovedì 30 maggio 2013

CHE SCHIFO!

E questo sarebbe il progresso. Ho fatto fatica a fare un copia e incolla. Se non vi fa schifo questa foto allora provate ad immaginarvi quando questi due anormali si inculano. E' stata abolita la distinzione naturale tra il culo e la vagina. Immaginatevi che si aggiunga il diritto all'adozione. Come crescerebbe questo povero bambino? Per un bambino è normale vedere padre e madre baciarsi. Che cosa penserebbe vedendo questi due schifosi individui incularsi mentre inaspettatamente entra nella loro camera da letto? Non ho altro da aggiungere.

Prime nozze gay in Francia - foto tra festa e fumogeni di protesta - video

Prime nozze gay in Francia -   foto   tra festa e fumogeni di protesta -   video A Montpellier si sono uniti in matrimonio Bruno Boileau e Vincent Autin. I contestatori hanno superato il cordone di sicurezza
VIDEO Galan-Giovanardi,
lite via radio in casa Pdl
Pubblicato da Pietro Melis alle 00:25 2 commenti:

mercoledì 29 maggio 2013

PARTITO DEI NON VOTANTI. CONTINUA A VINCERE IL MIO PARTITO. COME ISTITUZIONALIZZARLO

E' dal 2009 che vado scrivendo (anche in una lettera del Corriere cartaceo del giugno 2009 indirizzata e pubblicata da Sergio Romano: scrivere su Google Partito dei non votanti) che una legge dovrebbe istituire il Partito dei non votanti. Io ho smesso di votare dal 1994. Bisognerebbe fa scendere il numero degli eletti (delle poltrone) in proporzione al numero dei non votanti o votanti scheda bianca. Fatta salva una soglia fisiologica del 20% di non votanti. Sotto l'80% il numero degli eletti dovebbe calare proporzionalmente. Vi sarebbe una corsa al non voto. In questo modo questi arroganti del potere non avrebbero più la poltrona assicurata anche se andasse a votare solo il 20% e verrebbero squalificati perché non avrebbero più la pretesa di rappresentare la volontà popolare. Ma per questo bisogna cambiare la Costituzione e purtroppo nessuno di questi arroganti sarebbe disposto a cambiarla. Bisogna riconoscere che solo Grillo, chiedendo il referendum propositivo senza quorum, darebbe un'arma potente e micidiale per fare franare questa maledetta falsa democrazia rapresentativa in cui l'eletto è libero da vincolo di mandato. Chi non ha capito questo poi non si lamenti se rifiuta i partiti senza l'alternativa della democrazia diretta con una legge di iniziativa popolare (art. 71 Costituzione) che serva a modificare la Costituzione introducendo il referendum propositivo senza quorum. Nessuna legge di iniziativa popolare è stata mai discussa da questa CLOACA di parlamento. Su questo si sarebbe dovuto battere Grillo invece che su tante altre cose (per esempio restituzione della diaria) che hanno meno importanza. Avrebbe dovuto dirlo chiaramente anche affacciandosi alla TV invece di pretendere di essere ascoltato solo da quelli che usano il computer. I parassiti della CLOACA dovrebbero sapere che i loro sporchi interessi di bottega dei partiti sarebbero scavalcati con il referendum propositivo senza quorum. E bisogna anche cancellare l'art. della Costituzione che vieta di sottopporre a referendum i trattati internazionali. In questo modo ci hanno imposto quella disgrazia dell'euro senza prima avere consultato il popolo, e nonostante molti economisti, in ritardo rispetto a me, si stiano accorgendo che bisogna trovare una via di uscita dall'euro.     
A Roma ha vinto per ora Marino con il 40% dei voti ma sulla base del 52% di votanti. Il che significa che per ora ha vinto con circa il 20% degli aventi diritto al voto. Vedremo quanti saranno quelli che andranno a votare tra due settimane. Quasi sicuramente, se vincesse al ballottaggio, vincerebbe rappresentando una minoranza.  Ma il numero di poltrone in Campidoglio rimarrebbe lo stesso.
Pubblicato da Pietro Melis alle 16:17 2 commenti:

lunedì 27 maggio 2013

AUMENTANO I DIVORZI. A CAUSA DELLO STATO. VI SPIEGO PERCHE'

Con la scellerata legge del 7 luglio 2011 (vi era ancora il Berlusca al governo) è stata approvata una legge che riconosce la pensione di reversibilità alla coppia che abbia contratto matrimonio prima dei  70 anni e non vi sia una differenza di età superiore ai 20 anni. 
Come può uno Stato intromettersi nelle scelte di vita privata? Come può imporre un limite di età e di differenza di età per chi voglia sposarsi? Si è pensato che il vecchietto potrebbe essere abbindolato. In che senso? Se risulta capace di intendere e volere non può essere privato di una sua libera e cosciente scelta. Perché l'anziano che abbia superato i 70 anni non dovrebbe avere il diritto di lasciare la pensione di reversibilità ad una donna che lo assista nell'ultimo percorso di vita? Sposando la badante questa cesserebbe di essere una badante, tranne che faccia la furba ed abbandoni l'anziano che ha sposato solo per interesse. In tal caso la legge avrebbe potuto e dovuto prevedere la perdita del diritto alla pensione di reversibilità. Questa legge, facendo di tutte le erbe un fascio, non ha, oltre tutto, distinto tra donne straniere e italiane. Anche se ciò è un fatto secondario. E per capire meglio quanto sia scriteriata questa legge affaccio il caso di uno che rimanga vedovo dopo i 70 anni. La seconda moglie, che non deve superare una differenza di età superiore ai 20 anni, deve vivere sperando che il marito viva almeno altri dieci anni per avere intera la pensione di reversibilità. Altrimenti ha diritto ad un decimo della pensione per ogni anno di matrimonio.

  Lo Stato non deve intromettersi perché non può essere lo Stato a decidere l'età in cui uno deve sposarsi. E questa è la risposta più importante. Se si vuole invece una risposta difficile, ma del tutto inessenziale alla luce del diritto alla pensione di reversibilità, aggiungo altri argomenti. Sotto molteplici punti di vista. Anche dal punto di vista sessuale perché il far l'amore diventa, come si suol dire, un dovere coniugale. E se è un dovere dove sta il piacere? Si cade nella routine quotidiana. Intendiamoci. Questo vale anche per la semplice convivenza. Inoltre il matrimonio è un capestro che viene posto subito dal Codice Civile e dal diritto di famiglia a danno del coniuge economicamente più forte, che è normalmente l'uomo. E con il matrimonio la coppia deve subire l'ipocrita formula della reciproca fedeltà "sino a che morti non vi separi". Quei fetenti della Lega Nord, volendo contrastare matrimoni con straniere hanno voluto una legge anticostituzionale in quanto discriminatrice. Ma si stanno avviando verso la fine che si meritano questi boriosi e falsi rappresentanti del Nord e di una inesistente Padania.
  Quanti si sono rovinati sposandosi per amore? Una cosa è vivere da fidanzati e tornare poi ciascuno a casa sua. In questo caso manca la routine della convivenza. Ma in caso di separazione e di divorzio, normalmente chiesto per l'80% dalle donne, come risultante dalle cause in tribunale, è capitato che il povero marito, anche se immune da colpe, sia stato costretto dalla legge a lasciare la casa alla moglie, a cercarsi conseguentemente una casa in affitto e a passare un assegno di mantenimento alla moglie. Praticamente rovinandosi. Tanto più se vi sono figli di mezzo. Qualcuno è finito senza casa non potendo permettersi di pagare un affitto per un'altra casa.
Io ho sempre detto: guardarsi dallo sposarsi per amore, soprattutto se in giovane età. Si cambia con il tempo e si scopre solo con la convivenza di avere caratteri incompatibili. L'amore iniziale, che è innamoramento, passa, pur potendo rimanere l'affetto. Ma è certo che con il tempo non vi può essere più passione. Non vi è più gioia. Subentra la noia. Accentuata dalle comuni e normali faccende e difficoltà quotidiane. Mi ricordo a questo proposito della più nota canzone di Califano. Io non ho mai avuto interesse per la musica leggera, che per me è artigianato, non arte, e infatti non fa parte della storia della musica, ma qualche canzone si è quasi costretti ad ascoltarla, magari anche quando viene persino trasmessa in un telegiornale nell'occasione della morte di un noto cantante e della sua commemorazione.
Un tempo si diceva che erano i figli che tenevano saldo il matrimonio. Oggi è il contrario. Emancipatasi prima psicologicamente che economicamente, la donna, soddisfatto l'istinto naturale della maternità, anche se non è di tutte le donne, quando le viene a noia il marito, anche in assenza di contrasti, sia caratteriali che di altra natura, vede nel marito uno che le è servito da stallone e di cui può fare a meno. Soprattutto se vuole rifarsi una nuova vita sessuale. Preferisce generalmente rompere il matrimonio piuttosto che farsi un amante. Il marito le diventa un estraneo. Può giungere a convincersi che i figli siano solo suoi per il fatto che il marito vi abbia impiegato pochi minuti per farli, mentre lei vi ha impiegato ogni volta nove mesi. L'uomo, al contrario, più spesso non rompe il matrimonio solo per il fatto che gli sia venuta a noia la moglie. Preferisce trovarsi fuori della famiglia una diversa vita sessuale facendosi un'amante.
  La Chiesa è contro il divorzio. Ammette solo la separazione. Anche se si rende conto che a questo punto la pretesa che i coniugi separati vivano una vita di castità è assai difficile da realizzarsi, se non impossibile.
La Chiesa certamente si riferisce al Vangelo di Marco per sostenere l'indissolubilità del matrimonio. Ma io propongo una rilettura del passo di Marco alla luce di quello di Matteo. Cito adesso un lungo passoda un mio libro 1
E' vero che il Vangelo di Marco (10, 1-12) dice: "Ciò che, dunque, Dio ha unito, l'uomo non separi". Ma lo si confronti con quello di Matteo (19, 9-12), che su quest’argomento è più esteso, in quanto non esclude il divorzio, ma si limita a proporre, invece che imporre, la conservazione del legame matrimoniale come perfezione morale, non a tutti richiesta. Infatti i discepoli avevano obiettato a Gesù: “Se tale è il caso dell’uomo rispetto alla donna non conviene prender moglie”. “Ma Gesù rispose loro: “non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato”. E prosegue con una metafora: “Vi sono degli eunuchi i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi i quali si son fatti eunuchi da sé a cagione del regno dei cieli. Chi è in grado (di farlo) lo faccia”. Dunque Gesù non pretese che tutti si facessero eunuchi da sé, cioè - fuori della metafora - non divorziassero. Disse soltanto che chi si fosse fatto eunuco, cioè non avesse divorziato, avrebbe acquistato un merito maggiore. Il suo concludere con “chi è in grado di farlo lo faccia” non lascia dubbi. Esso significa soltanto: chi è in grado di rinunciare al divorzio non divorzi. Non vi è alcun divieto di divorzio, perché viene solo espressa una preferenza morale. Il divieto del divorzio è un’invenzione della Chiesa cattolica. E si sa quale fosse il contesto storico in cui la frase di Gesù fu pronunciata: gli ebrei talvolta, pur contro la riforma legislativa di Esdra e di Nehemia (V secolo a. C.), che vietava il matrimonio con donne straniere, ripudiavano la moglie, appellandosi alla legge mosaica, ma per risposarsi con una straniera, di altra religione, ed usufruire in tal modo della protezione, politica ed economica, di una grande famiglia straniera. Gesù voleva soltanto frenare una pratica che si stava estendendo. Nell’ebraismo è infatti la religione della madre a determinare quella dei figli, perché la sua identità è sempre sicura.2 E in questo senso Gesù volle riformare la legge mosaica, che permetteva facilmente di ripudiare la moglie, come si deduce dalle stesse frasi che precedono il famoso passo di Marco. 
Qui termina la citazione del mio libro. 

  Ma la Chiesa non è si potuta sottrarre alla frase perentoria e più chiara del Vangelo di Marco. Quale sarebbe la soluzione se anche un lungo fidanzamento senza convivenza non darebbe la certezza alla coppia di avere caratteri compatibili?
  Ogni coppia, prima di sposarsi, dovrebbe sottoporsi alla prova della convivenza, anche per molti anni, per sapere se possano andare d'accordo. E lo Stato, se fosse rappresentato da politici intelligenti, al contrario di quei coglioni della Lega Nord e di quelli che con il disonesto governo Berlusconi l'hanno sostenuta in questa maledetta legge, dovrebbe favorire la convivenza prima del matrimonio, richiedendo solo la certificazione della convivenza prima del matrimonio in modo da far valere anche gli anni di convivenza ai fini della pensione di reversibilità. Calerebbe di molto il numero delle separazioni e dei divorzi, che intasano i tribunali, si rafforzerebbe il vincolo familiare e si eviterebbero tante situazioni familiari incresciose anche a danno dei figli. Il governo Berlusconi, prima di dimettersi pochi mesi dopo, ha fatto questo "bel regalo", credendo in questo modo di far risparmiare soldi allo Stato in fatto di pensioni di reversibilità. La cosa sa di disonesto perché proprio questa legge è stata approvata in un periodo in cui si era reso evidente quanto fossero ladroni tutti i partiti con i finanziamenti ad essi riconosciuti con spreco di danaro pubblico usato anche per spese o acquisti privati. Altro che credere di risparmiare prendendosela contro le pensioni di reversibilità ponendo il limite di età dei 70 anni! Disonesti!
Questo non significa che io sia favorevole al riconoscimento delle coppie degli omosessuali, che sono innaturali, oltre che fisicamente schifosi al solo pensiero di ciò che fanno. Sia ben chiaro. Che capiterebbe se avvenisse tale riconoscimento, voluto oggi da una falsa sinistra?

  Anche due eterosessuali qualsiasi potrebbero farsi passare per omosessuali e certificare una comune residenza, pur continuando a vivere separatamente, ciascuno nella propria casa, essendo la residenza distinguibile dal domicilio. E così, non esistendo l'ostacolo del vincolo di sangue che vige per il matrimonio, lo zio potrebbe sposare il nipote, o la zia la nipote, i cugini e le cugine potrebbero sposarsi tra loro, e così via con tanti altri esempi che potrei portare. A questo punto potrebbe andare in fallimento l'INPS. Bastano anche queste sole considerazioni per far capire che il riconoscimento di tutte le coppie di fatto, compreso il riconoscimento del diritto alla pensione di reversibilità, può essere coltivato soltanto da politici fuori di testa. Insomma: un falso Paese di Bengodi perché comporterebbe una maggiore tassazione per tutti al fine di sostenere la follia di una pensione di reversibilità estesa anche agli omosessuali.

1 Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale, 2006
2 J. Alberto Soggin, AlbertoJ. Soggin, Introduzione All'Antico Testamento, pp. 428-29. 

Quanti figli dovrebbe avere una coppia secondo il papa? Per lui sembra non esistere il sovraffollamento della Terra e la sovrappopolazione con conseguente aumento della disoccupazione. La logica vorrebbe che si aumentassero le tasse in proporzione al numero dei figli, almeno dopo il secondo figlio. Infatti la logica richiede che una coppia abbia un reddito maggiore in proporzione al numero dei figli. Lo Stato, privo di logica, aumenta gli assegni familiari e le detrazioni in proporzione al numero dei figli, invece di scoraggiare la nascita di altri poveri. Perché generalmente sono i poveri che fanno più figli.  

Istat: in aumento separazioni e divorzi
un matrimonio dura in media 15 anni

Il Papa: "Unione sia definitiva e un solo figlio non basta"

Istat: in aumento separazioni e divorzi un matrimonio dura in media 15 anni Secondo i dati statistici, le unioni "interrotte" sono più che raddoppiate rispetto al 1995 e il fenomeno è in costante aumento. L'età della "rottura" arriva a 46 anni per gli uomini e a 43 per le donne. Le più a rischio sono le coppie con figli
Gravidanza dopo i 35 anni, all'Italia il primato in Europa

Leggere l'illuminante articolo di Marcello Veneziani

commenti
36 

Omosessuali e non solo
I nuovi dittatori
dei diritti civili

Marcello Veneziani
Al razzismo etico oggi non manca una precettistica moralista e una teoria dei diritti umani e individuali
Pubblicato da Pietro Melis alle 23:55 1 commento:

sabato 25 maggio 2013

QUALI DIRITTI CIVILI ANCORA NON HANNO? QUALCUNO ME LO SPIEGHI

Lettera al senatore Sandro Bondi (sandro.bondi@senato.it)

Mi può spiegare quali diritti civili pretandano e che non abbiano abbiano i pederasti e le lesbiche? Ancora non lo capisco. Perché non dicono apertamente che vogliono la pensione di reversibilità? Perché per tutto il resto basta applicare per essi il Codice Civile.  Ognuno può fare testamento a favore di chicchessia, tranne la cosiddetta legittima per un massimo di 3/5 a favore del coniuge e dei figli secondo il Codice Civile. In tal caso il coniuge non esiste e, vi è da sperare, non esistono nemmeno i figli, se non si approva la pazzia di dare ad essi figli in adozione. Ma pare che questa richiesta non venga per ora fatta. Ma anche se si aggiungesse questa pazzia, quali diritti civili ancora mancherebbero? Ognuno può far visita e prestare aiuto ai ricoverati in ospedale secondo la richiesta del ricoverato. E anche questo va a loro favore. E allora è propprio il caso di dire: che cazzo ancora vogliono? Qualcuno me lo spieghi. Basta con queste sporche e disoneste pagliacciate in pubblico.Il fine ultimo è la pretesa di essere riconosciuti pubblicamente come normali, che anche lo Stato riconosca l'abolizione della differenza NATURALE tra il culo e la vagina.

IL DIBATTITO NEL CENTRODESTRA

Unioni gay, Bondi scuote il Pdl
Galan lo segue: garantire i diritti civili

LA LOBBY MONDIALE DEI CULIROTTI. ADESSO LA DIFENDE ANCHE NAPOLITANO, DA INCRIMINARE PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE. IL FINE NASCOSTO

Meno male che in Russia vi è Putin che proibisce le loro luride pagliacciate sulle strade. La Russia ultimo baluardo  europeo contro la corruzione dell'Occidente. Putin ha assimilato i pederasti ai pedofili: è solo una questione di differenza di età. Poche decine di pederasti (alcuni venuti dalla Germania) pretendevano di manifestare in pubblico la loro anormalità. Ma è stato loro impedito da una folla infuriata contro di essi. Russia: 30 attivisti gay arrestati a Mosca - - Libero Quotidiano

www.liberoquotidiano.it/.../Russia--30-attivisti-gay-arrestati-a-Mosca.htm...‎
Inserisci l'indirizzo e-mail di registrazione; ... sabato 25 maggio ... 25/05/2013 ... (Adnkronos) - La polizia russa ha arrestato una trentina di attivisti gay per aver preso parte a manifestazioni contro l'omofobia di fronte al comune e alla Duma a ...

Ricordo che il noto regista Franco Zeffirelli, omosessuale (che per questo non merita il termine dispregiativo pederasta), ha avuto sempre schifo per queste manifestazioni pubbliche, da lui sempre condannate. Valga come esempio. Ho sentito due pederasti francesi intervistati da Rainews dire che adesso, con la recente legge, "potranno giurarsi reciproca fedeltà". Capite che razza di stronzi sono questi? Vi è bisogno di una legge per promettersi reciproca fedeltà? Non sanno nemmeno quel che dicono per nascondere secondi fini. Si è vista una volta una scritta sui muri: "sono favorevole ai matrimoni gay. E' bene che anch'essi soffrano come soffriamo noi". Cosa strana: i matrimoni diminuiscono e questi anormali, al contrario, corrono verso il capestro del matrimonio, con tutte le conseguenze negative in caso di separazione e di divorzio. I due pederasti intervistati hanno aggiunto che "finalmente potranno avere figli". Ed io mi sono domandato: come faranno per averli? Inculandosi? Pare che non esista il parto anale, se non per gli stronzi.  E allora o dovrà essere concesso a questi pederasti l'adozione oppure dovrà essere permessa l'inseminazione eterologa ingravidando una pazza di donna che si presti a questa pazzia se la legge lo consenta. E in questo caso vi sarebbe un povero innocente che non saprebbe mai chi sia la madre naturale. Nel caso di una coppia di lesbiche che ricorrano all'inseminazione artificiale il poveretto che nasca non saprà mai chi sia il suo padre naturale. Nel caso di adozione il povero innocente vivrebbe in una condizione del tutto anormale, per di più non sapendo chi siano i suoi genitori naturali. Ditemi se tutto ciò sia normale o non. Anche per questo l'Occidente è ritenuto corrotto dagli islamici, che infatti stanno facendo proselitismo anche a causa di pederasti e lesbiche.     

Nozze gay in Francia, furia Putin:

"Non vi daremo i bambini russi"

 Vladimir Putin

Pubblicato da Pietro Melis alle 17:02 Nessun commento:

venerdì 24 maggio 2013

MEGLIO LE SCUOLE PRIVATE FINANZIATE DALLO STATO CHE LE SCUOLE PUBBLICHE

Adesso non ho tempo per riportare da un mio libro  tutte le motivazioni. Per ora posso dire che le scuole pubbliche sono ormai un cesso pubblico. Dato l'obbligo scolastico e l'impossibilità di espellere da una scuola pubblica quelli che non hanno voglia di studiare e scaldano la sedia danneggiando e ritardando i migliori, o fanno  della scuola una palestra di "politica", imbrattando muri e danneggiando gli arredi, tanto è roba di tutti, meglio una scuola privata finanziata dallo Stato (e perciò aperta a tutti senza dover pagare la retta, che possono pagare solo le famiglie agiate), meglio la scuola privata, anche quella dei preti, dove vigila l'occhio attento del padrone e da cui possono essere espulsi i peggiori. La scuola privata diverrebbe la scuola dei migliori, e gli altri finirebbero nel cesso della scuola pubblica. Questo dovrebbe valere anche per l'Università. Bisogna per questo modificare la Costituzione. 

Segue dal mio libro. 


L’elevazione della scuola dell’obbligo, suggerita da una concezione morale dell’egualitarismo, che vuole imporre dispoticamente il proseguimento degli studi oltre la scuola media inferiore, invece di offrire, dopo questa, una scuola professionale, può avere come duplice risultato soltanto il declassamento degli studi – derivante dalla pratica necessità di promuovere tutti – nonché il danno che subiscono gli studenti migliori, che nello svolgimento del programma sono costretti a stare al passo dei peggiori, con la scusa che questi ultimi debbono essere aiutati a causa del loro deficit mentale. E’ pertanto auspicabile che la scuola pubblica, divenuta ormai un cesso pubblico, ricettacolo della demagogia, venga integrata, con finanziamento statale, dalla scuola privata, dove l’occhio vigile del padrone impedisce gli scioperi e dove agli studenti peggiori e turbolenti può essere negata l’iscrizione, in modo che essa diventi la scuola dei migliori, indipendentemente dall’appartenenza al ceto sociale, in base al principio della salvaguardia delle pari opportunità. Meglio la scuola dei preti, ma con programmi ministeriali che prevedano l’esclusione dell’insegnamento della religione cattolica, da sostituirsi con l’insegnamento di storia delle religioni. Lo stesso discorso vale per le Università, dove, superato un concorso, il docente può anche smettere di studiare, divenendo inamovibile. Soltanto le Università private, finanziate dallo Stato, permetterebbero la selezione dei professori e degli studenti migliori.

Si aggiunga che oggi la scuola media, inferiore e superiore, non può dare economicamente dignità sociale ad un professore, per cui essa è ormai, per il 90%, costituita da un corpo di insegnanti donne. E valgono su questo punto le considerazioni che faceva Schopenhauer (Il fondamento della morale) sul carattere femminile. “Le donne, data la debolezza della loro ragione nel comprendere i principi universali, nell’attenervisi e nel prenderli come norma, sono molto meno capaci degli uomini nella virtù della giustizia…; superano invece gli uomini nella virtù dell’amore del prossimo, perché la spinta in questo caso è per lo più concreta e parla direttamente alla compassione, alla quale le donne sono decisamente più accessibili…La giustizia è una virtù piuttosto maschile, l’amore del prossimo piuttosto femminile”. Se così è, si può dire che



la scuola in Italia è dominata dalla compassione piuttosto che dal merito.


Le nuove leve dei magistrati provengono oggi dalle sgangherate Università italiane, dove la preparazione, anche nelle Facoltà di giurisprudenza, è proporzionale alla demagogica e buffonesca riforma universiaria che, dopo avere liberalizzato i piani di studi e l’ingresso a tutti i diplomati – cosicché è possibile diventare magistrati e avvocati anche senza avere studiato il latino - ha aggravato la situazione per il futuro con l’introduzione della inutile laurea breve di tre anni, che dovrebbe chiamarsi laurea flebile, non essendo compensata dai due anni successivi di cosiddetta specializzazione, giacché gli esami del triennio, avendo il vincolo delle ore da dedicare alla preparazione di ciascun esame, trasformato così in un esamuncolo, sono ridotti ormai ad una farsa. I palazzi di giustizia, se oggi sono ricevitorie del lotto, con magistrati laureati dopo il 1968, domani saranno dei manicomi.

Vedere il seguito nella voce "Scuola e Università" nel sito collegato

Ordine Liberale

www.ordineliberale.org/
Pubblicato da Pietro Melis alle 05:50 Nessun commento:

giovedì 23 maggio 2013

ALLAH E' GRANDE! E L'EUROPA E' PICCOLA A CAUSA DI GOVERNI COGLIONI SENZA COGLIONI. MOSCHEE FUORI LEGGE

ALLAH E' GRANDE. ECCO QUANTO E' GRANDE. SI PREPARI L'OCCIDENTE ALLA "GRANDEZZA" DI ALLAH, grazie alla politica del multiculturalismo  e di un'Europa meticciata.  


Scene da film dell'orrore a Londra

Soldato decapitato col machete:
Il killer: "Allah è grande" / Video

Secondo un testimone sarebbero due gli autori della macabra esecuzione. Si segue la pista del terrorismo islamico

  • Clandestino fa una strage  "Kyenge, altro che ius soli:  dacci il diritto di vivere"
  • Il picconatore ghanese libero per decorrenza dei termini
  • Quando il picconatore Kabobo tirava pietre ai poliziotti
  •  
  • Riporto da  

    Intervista a Pietro Melis autore di Addio a Dio

Oggi l’Europa è pervasa da una malattia mortale che è il relativismo, frutto della perdita di riferimento ad un diritto naturale che è rimasto malamente rifugiato nella dottrina cattolica. Nel Trattato di Lisbona (2007), Carta di fondazione dell’Europa cosiddetta Unita, a causa di un laicismo relativistico, facente capo ad una società multiculturale e multirazziale, si è   voluto impedire un riferimeto alle radici cristiane dell’Europa, credendo con ciò di salvare l’Europa da influenze religiose. L’errore grave è derivato dal non aver voluto riconoscere l’identità europea, che è stata forgiata dalla storia del cristianesimo. Si sarebbe potuto almeno superare l’ostacolo facendo riferimento alle radici greco-romano-cristiane dell’Europa, con ciò evitando di dare una connotazione unicamente religiosa all’Europa. Radici greche per avere ereditato, pur criticamente per quanto riguarda la fisica, la scienza greca; romane per avere ereditato la giurisprudenza romana (nel codice giustiniano).

Pubblicato da Pietro Melis alle 01:37 Nessun commento:

mercoledì 22 maggio 2013

LO RIPETO: IMU (COME PRIMA L'ICI) ANTICOSTITUZIONALE IN TUTTI I CASI PERCHE' TASSA SUL PATRIMONIO E NON SUL REDDITO

Leggete in basso il breve riassunto della storia di questa anticostituzionale imposta patrimoniale. Anticostituzionale perché l'art. 53  - BISOGNA RIPETERLO, MA NESSUNO CITA MAI QUESTO ARTICOLO -  dice che "tutti devono concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività". 
Ho ascoltato iei la trasmissione di regime BALLARO'. Nessuno, tra i cosiddetti economisti (tra cui Claudio Borghi) che sia stato capace di fare riferimento alla Costituzione. A questa gente non vuole entrare in testa l'art. 53 della Costituzione, che esclude tasse patrimoniali. Se non entra loro in testa allora bisogna che vi sia qualcuno che, come me, sia capace, di fargliela entrare in culo. L'ICI, poi trasformata dal venditore di fumo Berlusconi in IMU (ma a decorrere dal 2014 e anticipata al 2012 da quella sciagura di Monti) fu introdotta nel 1992. E allora mi domando. Come facevano prima i Comuni a finanziare i loro servizi? Questa sciagurata tassa dell'ICI fu voluta da quegli sciagurati della Lega Nord credendo di fare gli interessi del nord in base al cosiddetto federalismo fiscale. Ma il risultato è stato che, mentre la tassazione sui redditi (art. 53 Costituzione) non è diminuita, si è aggiunta la tassa patrimoniale dell'ICI (poi aumentata con l'IMU). E allora da dove i Comuni, si domandano i disonesti, dovrebbero prendere i soldi per finanziare i servizi pubblici (asili, scuole, fognature, strade, trasporti urbani, etc.? E io domando loro: da dove li prendevano prima del 1992 quando fu introdotta anticostituzionalmente l'ICI? Li prendevano direttamente dallo Stato, che li distribuiva ai carrozzoni delle Regioni (che dovrebbero scomparire insieme alle province) che a loro volta li distribuiva alle province e ai Comuni. Questo era perfettamente costituzionale. Infatti, torno a dire, una tassa sul patrimonio, quando questo patrimonio non dia reddito, a prescindere dai motivi, non è tassabile. Il patrimonio non è reddito automatico. Faccio un esempio (fatto anche da altri pur di fronte alla perdurante sordità di economisti e politici): vi sono costruttori che rischiano di fallire perché hanno una massa di appartamenti non venduti. Non solo essi debbono pagare i mutui bancari ma anche l'IMU sulle case non vendute. E poi ci si domanda perché l'economia non decolli. Certo: perchè viene ammazzata dalla politica. La divisione tra varie categorie (appartamenti signorili, ville, castelli) è una cosa veramente indecente. Supponiamo che uno erediti una VECCHIA CASA, dichiarata signorile, nel centro storico di Roma (per esempio in piazza di Spagna o in piazza Navona) ma abbia uno stipendio da impiegato delle poste. In che situazione si troverebbe? Dovrebbe cercare di vendere subito la casa rinunciando al piacere di abitare nel centro storico e rimanere in una casa popolare? E perché dovrebbe essere costretto? Perché lo Stato ha deciso che quella casa vale di più? Ma se ci abita e non dà reddito perché lo Stato si permette di imporgli una tassa patrimoniale oltre alle tasse che paga con detrazioni fiscali all'origine sullo stipendio? Ma anche se non ci abitasse perché dovrebbe privarsi di una seconda casa se questa non gli dà alcun reddito? Lo Stato gli dice: no, devi venderla o affittarla. E va bene. Quel tale l'affitta ricavandone un reddito. Ma perché oltre al reddito di quella casa affittata (che fa cumulo, oltre tutto, con lo stipendio) dovrebbe pagare l'IMU? L'IMU non è una tassa sul reddito e dunque è anticostituionale. Va inoltre detto che lo stipendio o la pensione dovrebbero essere salvaguardati e non fare cumulo con altri redditi. La progressività dell'art. 53 non include il concetto di cumulo. Progressività non significa cumulo. Ogni reddito particolare si deve sommare ad altri eventuali redditi particolari senza fare cumulo, e anche in questo modo si salverebbe il concetto di progressività dell'art. 53. Supponiamo che uno abbia tre case affittate. Perché queste tre case debbono formare insieme un solo reddito facendo salire l'aliquota enormemente, mentre la progressività dovrebbe essere calcolata senza fare cumulo, e tanto meno con lo stipendio o con pensione? Per meglio spiegarmi: bisognerebbe pagare la tassa sul reddito della casa A, separatamente su quello della casa B, separatamente su quello della casa C. Invece lo Stato interpreta disonestamente la "progressività" come cumulo, e dice al proprietario: No, tu devi pagare su A+B+C insieme facendo cumulo. E allora per difendersi dallo Stato ladrone il cittadino che fa? Frega onestamente lo Stato. Per esempio donando una casa ai figli giovani privi di reddito, e questi non pagheranno nemmeno l'IMU se prima casa, e, se seconda casa, il padre eviterà il cumulo. 
Torno a dire che l'unica soluzione consiste nel verificare l'ORIGINE del patrimonio. Se questo non corrisponde ai redditi dichiarati nel tempo dell'acquisto allora lo Stato avrà il diritto di sequestrare gli immobili non corrispondenti al reddito. Questo sarebbe un mezzo serio per combattere l'evasione fiscale. Ma abbiamo uno Stato disonesto e buffone forte con i deboli e debole con i forti.    
Tutti i problemi stanno a monte e non a valle. Questo è uno Stato strozzino che non vuole abolire le spese pubbliche inutili. Con la cancellazione delle Regioni, delle province e con l'accorpamento dei piccoli Comuni non vi sarebbe bisogno di una tassa patrimoniale. 
Notare poi l'assurdo dell'esenzione dall'IMU di un terreno agricolo (con relativa impresa agricola) mentre l'IMU grava su una area fabbricabile che non rende un cazzo perché non vi è sopra alcun fabbricato. I dico che dall'IMU deve essere esente non soltanto il terreno agricolo (se su questo terreno vi è un'impresa agricola essa pagherà solo in proporzione al suo reddito) ma anche quello fabbricabile perché questo non dà alcun reddito per il solo fatto che sia dichiarato fabbricabile, anche senza fabbricato. Si dice che in tutti gli Stati esiste una tassa patrimoniale anche sulle prime case. E io rispondo: E CHI SE NE FREGA! CAMBIATE ALLORA LA COSTITUZIONE. Ma cambiarla sarebbe una grossa ingiustizia. Perché si pretenderebbe da ogni cittadino il pagamento di tasse che vanno oltre la sua "capacità contributiva". Leggete quanto ho tratto da Wikipedia riguardo alla sciagurata introduzione dell'ICI, con cui è iniziata la recessione economica, anche a causa di quegli scellerati della Lega Nord. I quali pretendono con una misera percentuale di voti di rappresentare il Nord mentre rappresentano solo se stessi. Se non sono mai riusciti in alcuna regione del Nord a diventare nemmeno partito di maggioranza relativa vi saranno pur dei motivi. Il fatto è questi ignoranti hanno rovinato anche il Nord con la mitologia del federalismo fiscale, mentre per risparmiare sulla spesa pubblica occorrerebbe uno Stato centralista per quanto riguarda il fisco, e le Regioni considerarle solo come organi di decentramento AMMINISTRATIVO e NON LEGISLATIVO. Con commissari ad acta aventi compiti di distribuzione di spesa. Via tutti i parassiti che sono i consiglieri regionali. Debbono sparire. Qui è l'origine di tutti i mali dello sperpero di danaro pubblico.  Le Regioni furono introdotte con poteri legislativi per fare contenti decenni fa comunisti e socialisti che volevano governare almeno nelle Regioni rosse, non riuscendo a governare l'Italia. 
              
Nata come Imposta straordinaria sugli immobili (ISI) con il decreto legislativo 11 luglio 1992, n. 333 del Governo Amato, l'ICI ha preso la forma attuale con il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 e si è rapidamente evoluta divenendo una delle entrate più importanti nel bilancio dei comuni italiani, sostituendo trasferimenti di fondi dallo Stato centrale.
Nella campagna elettorale 2006, Berlusconi durante un faccia a faccia televisivo[1] con Prodi annunciò di voler abolire l'ICI sulle prime case ma non venne eletto.
Il 21 dicembre 2007, il Governo Prodi, poco prima della propria caduta, approvò con la legge Finanziaria 2008 un provvedimento volto a ridurre l'ICI prima casa introducendo un'ulteriore detrazione della base imponibile dell'1,33 per mille (sino a un massimo di 200 euro).
Il successivo Governo Berlusconi con l'emanazione del decreto-legge n. 93/2008, entrato in vigore il 29 maggio 2008, poi convertito in legge n. 126/2008 pubblicata sulla G.U. 174 del 26 luglio 2008, abolì del tutto l'imposta ICI sulla prima casa. L'imposta rimase per intero sulle abitazioni signorili, sulle ville e sui castelli (Categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
Il quarto governo Berlusconi, con il d. lgs. n. 23 del 14 marzo 2011 (articoli 7, 8 e 9) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 23 marzo 2011,[2] ha introdotto l'imposta municipale propria stabilendone la vigenza a partire dal 2014 limitatamente agli immobili diversi dall'abitazione principale (art. 8, comma 2, d. lgs. n. 23/2011)).
Il successivo Governo Monti, con decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011, supplemento ordinario n. 251)[3] (noto come "manovra Salva Italia") poi convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011 (G.U. n. 300 del 27 dicembre 2011, supplemento ordinario n. 276)[4], ne ha anticipato di due anni l'applicazione, estendendola anche alle abitazioni principali.


Pubblicato da Pietro Melis alle 19:46 Nessun commento:

DOMINIQUE VENNER: SIMBOLO AUTENTICO DI UNA RIVOLTA CONTRO IL BARATRO DELL'OCCIDENTE E LA SUA MALATTIA MORTALE CHE E' IL RELATIVISMO

Basta leggere i commenti alla notizia per capire che ormai l'Occidente, con l'Europa in testa, è destinata a cadere nel baratro del relativismo, con una stampa ormai cieca ed eterofoba di fronte al gesto che i disonesti del pensiero unico vogliono fa passare per il gesto di un pazzo quello di Dominique Venner, mentre i veri pazzi sono coloro che lo ritengono pazzo. E' pazza anche Brigitte Bardot, difensore dei diritti degli animali, che ha giustificato il gesto di rivolta di Venner, e voce, come lo fu Oriana Fallaci, del pericolo dell'invasione islamica che stiamo subendo con la politica folle dell'accoglienza fondata sul mito della società multiculturale e multirazziale? Chi sono i veri pazzi? Sono le lobbies i portatori della verità? Tra queste lobbies vi è quella dei pederasti e delle lesbiche. Ormai bisogna essere condannati alla pazzia da parte di questi pennivendoli del pensiero unico che non ammettono la verità della realtà e la mescherano dietro una farsa di democrazia, come se fosse la maggioranza ad avere il titolo unico per stabilire da che parte stia la verità. Questi assassini della libertà di pensiero debbono allora ammettere che la verità stava dalla parte di Hitler e di Mussolini, visto il grande consenso popolare che ebbero il fascismo ed il nazismo nella loro salita DEMOCRATICA al potere. No. La democrazia per questi disonesti o sciagurati predicatori del pensiero unico vale soltanto per essi e sono subito pronti a criminalizzare chiunque non la pensi come loro. Non esiste libertà di pensiero nella stampa, asservita al potere. Nessun giornalista potrebbe sopravvivere se scrivesse a favore di Dominique Venner. I grandi giornali hanno  plagiato il cervello di una grande massa di imbecilli, come appare documentato dai commenti degli articoli. Ormai bisogna essere omologati al pensiero unico per non essere considerati pazzi. E allora io mi dichiaro pazzo, ma nel senso di Erasmo da Rotterdam, che scrisse Elogio della follia.  Siano maledetti tutti coloro che non hanno capito il grande gesto di Dominique Venner, un gesto di onesta ed estrema coraggiosa rivolta contro la vera pazzia dell'Occiente, che si sta suicidando con la malattia mortale del relativismo, che ormai, come vado ripetendo, vuole cancellare persino la distinzione NATURALE tra il culo e la vagina, così favorendo l'invasione islamica. Infatti per i veri islamici l'Occidente è corrotto ed esso merita la punizione che nel Corano è prevista per tutti coloro che corrompono la terra. "Essi debbono essere amputati delle mani e dei piedi e poi crocifissi". Viene il vomito a leggere gli articoli dei maggiori quotidiani. A questo punto resta da sperare che avvenga un grande attentato terroristico islamico per purificare questo Occidente ormai corrotto. 

Terrore a Notre-Dame, suicida scrittore
L'ultimo messaggio: no alle nozze gay

Parigi, suicidio a Notre-DameEvacuata la cattedrale

Dominique Venner si è sparato sull'altare. Bufera per il tweet della Le Pen: «Gesto politico per svegliare il popolo francese» A. RastelliVideo: guarda

L'estremista di destra che voleva «gesti spettacolari» di S. Montefiori L'ultimo messaggio sul blog

Parigi, suicida scrittore anti-gay
dentro Notre-Dame -
foto - L'intervista

Rep Tv Barbara Spinelli: la Francia dell'odio

Parigi, suicida scrittore anti-gay  dentro Notre-Dame -   foto   -   L'intervista Si è sparato in bocca. La basilica evacuata dalla polizia. Dominique Venner (foto) era storico e saggista molto noto, sul blog aveva annunciato un "gesto eclatante" contro la legge sui matrimoni gay. Marine Le Pen: "Rispetto"
L'ultimo post: "Serviranno gesti spettacolari"
Ecco come viene falsamente rappresentata la realtà persino da un indegno presidente del Senato che la distorce facendo passare gli omosessuali per vittime mentre ormai sono essi che comandano e stanno diventando carnefici accusando di "omofobia" (termine da essi inventato) e persino di "razzismo" (termine usato come al solito a sproposito) quelli che non sono disposti ad ammettere l'equiparzione del culo alla vagina. 

Gli omofobi sono cittadini meno uguali degli altri. Gli omofobi - aggiunge Grasso - sono chiusi nel loro guscio, si frequentano tra loro, non allargano i loro orizzonti né il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all'estero, le feste, gli studentati all'università e gli spogliatoi delle palestre". Poi detta la linea: "Una corretta educazione su questi temi - ha sostenuto - la dobbiamo fare soprattutto per chi soffre di questa 'malattia', per chi vive male, sopraffatto da un'irrazionale paura, dal terrore di uscire di casa, dall'ansia di avere tra i suoi compagni di scuola, di lavoro, tra i suoi amici, i suoi familiari, una persona omosessuale. Diciamocelo, sono cittadini meno uguali degli altri, sono chiusi nel loro guscio, si frequentano solo tra loro, non allargano i loro orizzonti nè il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all'estero, le feste, gli studentati all'università, gli spogliatoi delle palestre. E' un problema sociale che dobbiamo affrontare davvero, da subito, a partire dai più giovani. Dobbiamo farlo insieme, le istituzioni con le associazioni".

Il concetto del termine “omofobo”, lo sappiamo bene, è un po’ come quello di “antisemita”: estensibili a piacere per bollare come criminali e delegittimare un singolo interlocutore, così come i gruppi politici avversi alle direttive di regime e sostenitori della famiglia naturale. Chi non accetta la cancellazione della distinzione tra il culo e la vagina  è destinato ad essere incluso in questa categoria di pericolosi omofobi.

ECCO LA GIUSTIZIA ISLAMICA IN BASE AL CORANO  (SURAV):

"In verità la ricompensa di coloro che combattono Allah e il suo Messaggero e si danno a corrompere la terra è che saranno massacrati, crocifissi, amputati delle mani e dei piedi dai lati opposti, banditi dalla terra: questo sarà per loro ignominia in questo mondo e nel mondo avvenire immenso tormento". 

Ma evidentemente per i folli multiculturalisti non è pazzia predicare queste frasi nelle mocheee anche in Occidente. Per essi vale la libertà religiosa. Dunque rientra nella libertà religiosa, e non nella pazzia, predicare frasi come quelle sopra riportate. Pazzo sarebbe Dominique Venner che si è sempre opposto all'invasione islamica in difesa di una tradizione laica europea. Per le altre frasi terribili vedere il mio post del 20 ottobre 2009.   

Orrore in Arabia Saudita: 5 yemeniti decapitati ed esposti in pubblico

di Monica Ricci Sargentini


L'ultimo articolo di VENNER dal suo blog (ove scrive che purtroppo l'Europa cancellerà l'infame legge solo quando gli islamici prenderanno il potere in Europa). E allora sarà la fine vera dell'Europa.
 

Les manifestants du 26 mai auront raison de crier leur impatience et leur colère. Une loi infâme, une fois votée, peut toujours être abrogée.
Je viens d’écouter un blogueur algérien : « De tout façon, disait-il, dans quinze ans les islamistes seront au pouvoir en France et il supprimeront cette loi ». Non pour nous faire plaisir, on s’en doute, mais parce qu’elle est contraire à la charia (loi islamique).
C’est bien le seul point commun, superficiellement, entre la tradition européenne (qui respecte la femme) et l’islam (qui ne la respecte pas). Mais l’affirmation péremptoire de cet Algérien fait froid dans le dos. Ses conséquences serraient autrement géantes et catastrophiques que la détestable loi Taubira.
Il faut bien voir qu’une France tombée au pouvoir des islamistes fait partie des probabilités. Depuis 40 ans, les politiciens et gouvernements de tous les partis (sauf le FN), ainsi que le patronat et l’Église, y ont travaillé activement, en accélérant par tous les moyens l’immigration afro-maghrébine.
Depuis longtemps, de grands écrivains ont sonné l’alarme, à commencer par Jean Raspail dans son prophétique Camp des Saints (Robert Laffont), dont la nouvelle édition connait des tirages record.
Les manifestants du 26 mai ne peuvent ignorer cette réalité. Leur combat ne peut se limiter au refus du mariage gay. Le « grand remplacement » de population de la France et de l’Europe, dénoncé par l’écrivain Renaud Camus, est un péril autrement catastrophique pour l’avenir.
Il ne suffira pas d’organiser de gentilles manifestations de rue pour l’empêcher. C’est à une véritable « réforme intellectuelle et morale », comme disait Renan, qu’il faudrait d’abord procéder. Elle devrait permettre une reconquête de la mémoire identitaire française et européenne, dont le besoin n’est pas encore nettement perçu.
Il faudra certainement des geste nouveaux, spectaculaires et symboliques pour ébranler les somnolences, secouer les consciences anesthésiées et réveiller la mémoire de nos origines. Nous entrons dans un temps où les paroles doivent être authentifiées par des actes.
Il faudrait nous souvenir aussi, comme l’a génialement formulé Heidegger (Être et Temps) que l’essence de l’homme est dans son existence et non dans un « autre monde ». C’est ici et maintenant que se joue notre destin jusqu’à la dernière seconde. Et cette seconde ultime a autant d’importance que le reste d’une vie. C’est pourquoi il faut être soi-même jusqu’au dernier instant. C’est en décidant soi-même, en voulant vraiment son destin que l’on est vainqueur du néant. Et il n’y a pas d’échappatoire à cette exigence puisque nous n’avons que cette vie dans laquelle il nous appartient d’être entièrement nous-mêmes ou de n’être rien.

Dominique Venner

Ed  ecco questa congolese venuta a comandare in Italia per propagandare la sua follia di un'Italia meticciata grazie alla falsa sinistra cavallo di Troia   dell'invasione islamica. Vi è da sperare che con le prossime elezioni faccia la fine che merita    

Gaffe del ministro Kyenge:
non vuole stringere la mano
al capogruppo del Carroccio

Sergio Rame
A Milano Pisapia organizza una cerimonia simbolica per dare la cittadinanza ai figli degli immigrati. La Kyenge predica l'accoglienza ma si rifiuta di stringere la mano a Morelli
Kyenge non stringe la mano al capogruppo leghista

Interni

commenti
56

ALLAH E' GRANDE. ECCO QUANTO E' GRANDE. SI PREPARI L'OCCIDENTE ALLA "GRANDEZZA" DI ALLAH, grazie alla politica del multiculturalismo  e di un'Europa meticciata 

Scene da film dell'orrore a Londra

Soldato decapitato col machete:
Il killer: "Allah è grande" / Video

Secondo un testimone sarebbero due gli autori della macabra esecuzione. Si segue la pista del terrorismo islamico

  • Clandestino fa una strage  "Kyenge, altro che ius soli:  dacci il diritto di vivere"
  • Il picconatore ghanese libero per decorrenza dei termini
  • Quando il picconatore Kabobo tirava pietre ai poliziotti
   
Pubblicato da Pietro Melis alle 04:05 5 commenti:

martedì 21 maggio 2013

AUSCHWITZ: PUNIZIONE E PURIFICAZIONE DEGLI EBREI VOLUTA DA JAHWEH. DI CHE SI LAMENTANO ANCORA GLI EBREI CREDENTI?

b.dg 19 maggio 2013 alle 12:23
aldograno……….quello che scrivi non toglie e non aggiunge nulla al fatto che, per molti ebrei il “rapporto” con dio, dopo aushwitz, sia cambiato………qualcuno e’ arrivato alla conclusione che, essendoci stata, la shoah, dio non puo’ esistere…….per esempio, lo stesso levi, che tu citi, disse: “Devo dire che l’esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. [...] C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio”……
altri hanno trovato una ragione in un dio divenuto vendicativo……… altri ancora, probabilmente, hanno continuato a credere pur non perdonando……….ho trovato un sito interessante, in proposito, a cura di un certo lorenzo ascani, che tratta in modo approfondito l’argomento:
http://www.uniurb.it/Filosofia/bibliografie/ascani/
ecco un passaggio dello stesso ascani, che commenta il filosofo Hans Jonas:
“Il filosofo Hans Jonas si chiede, tramite il saggio “Il concetto di Dio dopo Auschwitz”, come l’evento dello sterminio degli ebrei interroghi la nostra coscienza religiosa, il nostro concetto di Dio. Che senso conservano, di fronte a una rivelazione così evidente della potenza del Male nella società e nella storia, parole come fede in Dio, giustizia o misericordia, e soprattutto speranza?. Allora il filosofo si chiede con turbamento, rinnovando il sentimento disperato di Giobbe: «Dio permise che ciò accadesse. Ma quale Dio poteva permetterlo?». Ciò che viene in primo piano in questa riflessione è il dolore delle vittime, l’assurdo del loro morte, insomma il Male allo stato puro, prima di ogni razionalizzazione e giustificazione storico-universale o filosofica, prima di ogni teodicea. Anzi, la tesi radicale di Jonas è quella che proprio l’evento di Auschwitz renda impossibile in futuro una teodicea, nel significato tradizionale del termine, cioè una giustificazione di Dio.”

profpietromelis_01 20 maggio 2013 alle 04:46

a b.dg.
Evidentemente lei, come Primo Levi e Hans Jonas, non ha presente la teodicea biblica. Io mi sono fatto un mazzo esponendo in un mio libro l’esegesi dei maggiori studiosi mondiali dell’Antico Testamento. Questa teodicea prevede: 1) peccato dell’individuo (che si riflette su tutto il popolo, nonostante vi siano dispute su questo punto tra i “profeti” Geremia ed Ezechiele che non riusciva a spiegarsi il peccato di tutto il popolo per colpa di un individuo); 2) punizione divina con relativa PURIFICAZIONE con olocausto; 3) pentimento del popolo; 4) perdono divino con ricompensa. La distruzione di Gerusalemme, per esempio, ad opera di Nabucodonosor, con il conseguente esilio, fu interpretata come peccato del popolo che, prima politeista (ancora dopo Salomone) e poi monolatrico con la riforma del re Giosia del 609, non riconosceva ancora Jahweh come dio unico. Il monoteismo ebraico inizia infatti dopo l’esilio, a iniziare dal 538, con la costruzione del secondo tempio (mattatoio). Nabucodonosor fu interpretato dai “profeti” come strumento della vendetta di Jahweh contro il popolo ebraico non obbediente alla fede in un dio unico. Sulla base di questa teodicea Levi e Jonas avrebbero dovuto capire che allo stesso modo Hitler fu lo strumento della PURIFICAZIONE voluta da Jahweh dopo che l’ebraismo si allontanò daJahweh nel XIX con il processo di laicizzazione (e perciò per colpa di individui come Einstein e Freud). Auschwitz è dunque la purificazione a cui segue il premio della rinascita dello Stato di Israele. Bisogna infatti ammettere che senza Auschwitz difficilmente sarebbe sorto lo Stato di Israele. Che più chiaro di così? Se questa conclusione è sballata vuol dire che è sballata la teodicea ebraica. Ma se è sballata allora Jahweh non esiste anche indipendentemente da Auschwitz.. Levi e Jonas non hanno capito che lo sbaglio non stava a valle ma a monte. D’altra parte Jonas non fu mai un vero credente. Il suo maggiore interesse fu lo studio della gnosi cristiana e poi dell’evoluzione biologica. E allora perché questo illogico riferimento ad Auschwitz?




  • b.dg 20 maggio 2013 alle 08:31
    melis……….che dire, il suo ragionamento sembra non fare una piega e, a dire il vero, non e’ che mi interessi confutarlo………l’unica cosa che non torna e’ il punto suo 2 (punizione divina con purificazione)…..infatti, un conto e’ la punizione definita “divina”, cioe’ prescritta in modo inequivocabile dallo stesso dio (come fu per giobbe) e somministrata attraverso satana, cioe’ una creatura comunque soprannaturale; un altro, e’ essere vittima di un olocausto, voluto e operato da esseri della stessa natura dell’uomo……….inoltre, mentre giobbe ebbe il previlegio di ricevere spiegazioni dirette, da dio in “persona”, gli ebrei dei campi di concentramento non credo abbiano mai avuto ricevuto qualche risposta alle loro “lamentele”…………..pero’, tornando al punto di partenza, la frase indicata da tony montana era:
    “Se c’è un Dio, dovrà implorare per il mio perdono.”
    questa frase, vera o falsa che sia, pur mettendo in dubbio l’esistenza di dio, non la nega, ma dimostra un forte disappunto circa i metodi utilizzati dallo stesso, per giungere alla purificazione……….dunque, cio’ che si diceva e’ che, dopo l’olocausto, evidentemente il rapporto con dio, da parte di molti ebrei, deve essere cambiato……..personalmente, ritengo che un dio del genere, se esistesse, sarebbe da evitare……….anche perche’, non mi pare che gli uomini abbiano imparato qualcosa da tutti questi esempi di “giustizia” divina…….mi pare che siamo ancora gli stessi, con pochi pregi e molti difetti e, mi pare che la cattiveria, l’invidia, la gelosia, la lussuria, la gola, l’avarizia, l’ira, l’accidia, la superbia e la stupidita’, regnino sovrane………..dunque, o dio e’ un educatore incapace, oppure e’ un sadico, oppure un arteriosclerotico, oppure dio e satana sono la stessa cosa…….oppure, semplicemente, dio non esiste…….
  • Pubblicato da Pietro Melis alle 02:19 2 commenti:

    lunedì 20 maggio 2013

    VI SONO PIU' COSE IN CIELO E IN TERRA, ORAZIO, DI QUANTE NE SOGNI LA TUA FILOSOFIA (SHAKESPEARE, AMLETO)

    Così ho scritto nel blog di Odifreddi (Il non senso della vita, dentro il quotidiano La Repubblica)

    profpietromelis_01 19 maggio 2013 alle 02:06
    Bisogna arrivare oltre i 95 anni per sapere se si sia sazi di vivere? Io credo che non si sia mai sazi tranne che motivi di sofferenza abbiano più forza sull’istinto animale di sopravvivenza. Da un mese un 96enne prende l’autobus e fa visita ogni giorno al fratello di 93 anni ricoverato in un centro di assistenza perché colpito da ictus, ma lucido di mente anche se può dire qualche parola ed è nutrito con il sondino stando bloccato a letto. Dunque in lui prevale l’istinto di sopravvivenza. Io dico da sempre che l’unico rimedio contro la morte è…non nascere. Oltre tutto non sarei costretto a vivere in un mondo senza certezza di risposte alla domande che stanno ai limiti della conoscenza. Chi conosce la verità sull’universo scagli la prima pietra. Io sono un animale e dunque solo per questo sono soggetto all’istinto di sopravvivenza. La vita sembra un bene solo perché, una volta nati, la morte appare il peggiore dei mali (Thomas Hobbes, De cive, I). Leggete la Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci per illuminarvi la mente. A che serve nascere se la vita è un passaggio dal nulla alla al nulla? Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda “che senso ha la vita?”. “Meglio era sposar te bionda Maria, meglio oprando obliar, senza indagarlo, questo enorme mister dell’universo” (Carducci, Idillio Maremmano). Lasciate che i credenti non si disperino come me. Non togliete loro questo diritto. Non hanno chiesto essi di nascere. Io vivo da qualche anno da disperato.

  • giuseppe.piacesi 19 maggio 2013 alle 03:06
    @profpietromelis_01 19 maggio 2013 alle 02:06
    ” Io vivo da qualche anno da disperato”
    almeno lei ha il “coraggio” di dirlo, molti si vergognano come se la disperazione fosse eticamente riprovevole : roba da deboli e non da uomini duri e coraggiosi, come si vorrebbe/dovrebbe apparire, secondo gli usi e costumi vigenti.
    Ma non credo che la sua sia una vera disperazione: il disperato vero invoca la morte come una liberazione e lei non lo fa, ma cerca di mantenersi alla distanza di sicurezza dalla morte. Lei spera in qualcosa di indefinito, di indefinibile, ma, in fondo, lei spera : non sa in che cosa, ma spera e s’incavola, “rodendosi il fegato” per questa speranza che appare insensata, vuota e “stupida”.
    Il pessimismo eccessivo, come l’ottimismo eccessivo son due umani errori opposti, secondo me.
    Io non sono diverso da lei, circa la paura e, per “consolarmi”, penso che sia poco probabile il morire proprio ora o tra mezz’ora o ’sta notte… e vedo che ’sta cosa, un po’, funziona: non la butto via, quando ci cado dentro col pensiero.
    Nato dal niente, ma nato : il niente vero sarebbe stato quello di non essere mai nato. :)
    Ci sono centenari lucidi di mente che raccontano le barzellette : come facciano non lo so, ma li ho sentiti.
    Eppure… qualcosa che potrebbe prevalere sulla morte dei consapevoli viventi ci dovrebbe essere nell’immenso universo: una memoria concreta che si mantiene materialmente… chissà. Non oso, ovviamente, proseguire oltre, ma val la pena indagare.


    aldograno 19 maggio 2013 alle 12:26
    Caro Pietro, non disperare mai, Dio Ti ama molto più di noi e molto più di quanto Ti ami Tu stesso.Su col morale, la vita è un giuoco. Se De Duve, risvegliatosi ancor vivo fuori del corpo, ha detto a Dio: “Ops, mi scusi Signore, mi son proprio sbagliato, non l’ ho fatto apposta!” Lui ridendo, l’ ha perdonato. Al massimo 2-300 anni di Purgatorio, tanto passano veloci.

  • Caro Piacesi
    ieri notte mi è capitato di ascoltare su Rai1 una trasmissione su Gustavo Rol, che già conoscevo di fama e su cui avevo già letto alcuni articoli nella mia giovinezza, quando acquistavo riviste come Il giornale dei misteri e Arcana.  Vi erano due signore intervistate che raccontavano storie stupefacenti. Piero Angela cercò di far passare Rol per un prestigiatore. Ma era un prevenuto. Se sono vere le testimonianze di illustri personaggi, come Kennedy (che a Torino incontrò Rol che gli predisse la morte cruenta tra il sangue l'anno prima), quelle di Einstein, di De Gaulle, dei registi Zeffirelli e Fellini, oltre che di tanti altri, vi è da rimanere stupiti. Le racconto alcuni episodi. Un nazista stava per far fucilare alcuni partigiani e Rol disse al comandante del plotone: "Facciamo una scommessa. Se io le dico che cosa contiene un cassetto della sua scrivania nella sua casa di Berlino lei salva la vita di questi uomini". Il nazista prese la cosa per scherzo e accettò la scommessa. Ma Rol gli disse esattamente che conteneva quel cassetto. Il nazista rimase di pietra e salvò la vita dal plotone di esecuzione già pronto a sparare. Il sindaco del paese dedicò una strada alla memoria di Rol in ricordo della salvezza di quei partigiani. 
    Come spiegare un fatto simile? Notare che Piero Angela ("Viaggio nel mondo del paranormale", scritto dopo una serie di trasmissioni televisive) sbagliò accusando Rol (ancora vivo) di fare ricorso a dei trucchi facendo ripetere alcuni "esperimenti" da noti prestigiatori con il gioco delle carte, come Silvan.  Ma Rol non toccò mai le carte. Le faceva toccare da altri. Un altro noto prestigiatore, Tony Binarelli, sconfessò Angela dicendo che non aveva scoperto alcun trucco in ciò che Rol faceva. Una volta disse ad un ospite:vada a comprarmi due mazzi di carte. Questo tornò con i due mazzi chiusi in celofan. Rol gli disse: "Si metta in tasca uno dei due mazzi senza aprirlo e dall'altro scelga una carta a piacere. Poi  scriva una frase nell'aria e apra il mazzo di carte chiuso che ha nella tasca e prenda da esso la stessa carta che ha scelto dal primo mazzo".  Tra lo stupore di tutti su quella carta presa dal mazzo rimasto prima chiuso e corrispondente alla stessa carta scelta (supponiamo il 5 di fiori) si trovò impressa la frase che era stata scritta nell'aria. Un'altra volta disse ad un tale: "vada a prendermi un libro qualsiasi dalla biblioteca e me lo porti". Quel tale prese un libro di poesie in tedesco del poeta Holderlin. "Mi apra una pagina qualsiasi del libro", disse Rol, che non conosceva il tedesco. Rol, senza toccare il libro e standone lontano, recitò in tedesco una poesia di Holderlin e precisò a quale pagina il libro era stato aperto. Rol nella sua "filosofia" diceva che l'uomo ha due anime, uno "intelligente" (terrena) e l'altra divina. Egli negava di produrre fenomeni paranormali dicendo che faceva tramite con Dio. Lasciamo perdere la sua "filosofia". A me interessa sapere quale atteggiamento debba prendere un ateo "impenitente" di fronte a fenomeni che non possono essere spiegati scientificamente. Mi immagino Odifreddi arrampicarsi sugli specchi per trovare un trucco nel caso citato dei due mazzi di carte. 

    Legga tanti altri episodi nel blog curato (se non ricordo male) dal figlio di Rol      

    Gustavo Rol

    www.gustavorol.org/‎
    Il più importante sensitivo del XX secolo. Poteva leggere nel pensiero, materializzare oggetti dal nulla, prevedere il futuro. Amico di grandi personaggi come ...
    Pubblicato da Pietro Melis alle 04:08 1 commento:
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