lunedì 30 settembre 2019

LA FOLLIA DELL'ECONOMISTA LEONARDO BECCHETTI

E' autore del libro Neuroscettici.Perché uscire dall'euro sarebbe una follia (Rizzoli 2019). Ho chiuso con costui un discorso via email in cui mi incoraggiava a leggere il suo libro dopo vergli inviato quanto segue. Non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire. Un presuntuoso che pretende di saperne piùdei tanti economisti di fama mondiale che hanno scritto che l'euro è stato una disgrazia.  
-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Fwd: R: {Disarmed} EURO
Data: Tue, 23 Jul 2019 17:00:35 +0200
Mittente: Prof.Pietro Melis 
A: becchetti@economia.uniroma2.it


Il 98% degli economisti contrari all'uscita dall'euro? BALLE. Legga gli articoli di sotto. CONTRA FACTA NON VALENT ARGUMENTA. E i fatti dicono che tutti quelli che vivevano di stipendio  come me si sono trovati impoveriti. Lei pensa di valere più del mio concittadino Paolo Savona che per ragioni politiche (a causa del suo piano B per uscire dall'euro) non fu accettato come ministro dell'economia dall'abusivo del Quirinale Mattarella (eletto da una maggioranza che non esiste più). A conferma di una congiura politica contro l'economia.  Tutti i più noti economisti dicono che l'Europa, compresa la Germania, è in recessione a causa dell'euro (dietro cui si nasconde il marco).  E comunque lei non può essere in grado di rispondere alla mia osservazione che la piccola e ricca Svizzera e la Norvegia stanno fuori dell'UE. E fuori dell'euro stanno meglio dell'Italia Ungheria, Polonia, Danimarca e Svezia.
Vi è una congiura politica contro il mercato. Come dicono molti noti economisti premio Nobel. Il più agguerrito contro l'euro è Stigliz. Il debito pubblico è un falso debito pubblico perché il Giappone (che ha la sovranità monetaria) ha un debito pubblico che è il doppio rispetto a quello dell'Italia. Ma non ha problemi perché i titoli di Stato sono posseduti dai giapponesi e non da stranieri o dalle banche. E a fronte del debito pubblico vi sono i creditori che sono gli stessi cittadini, i quali investono il reddito dei titoli di Stato facendo aumentare il PIL diminuendo il rapporto Debito pubblico/PIL. Perché il debito pubblico non può essere scisso dal rapporto  DEBITO PUBBLICO/PIL.  Gli Stati Uniti affrontano facilmente le crisi finanziarie perché hanno la sovranità monetaria stampando dollari con Federal Reserve.  

Il 98% degli economisti sono contrari all'uscita dall'euro. BALLE.

Lei si sarebbe dovuto confrontare con gli economisti antieuro. Tutto ciò premesso le chiedo cortesemente di non replicare. Sarebbe inutile e tempo perso.    


-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: R: {Disarmed} EURO
Data: Tue, 23 Jul 2019 14:29:09 +0200
Mittente: Leonardo Becchetti
A: 'Prof.Pietro Melis' 


Le consiglio di leggere il libro in toto invece di ascoltare solo la trasmissione di Augias



Lo legga e poi ne riparliamo



E si domandi perché il 98% degli economisti è contro l’uscita dall’euro…





Da: Prof.Pietro Melis 
Inviato: martedì 23 luglio 2019 14:25
A: becchetti@economia.uniroma2.it
Oggetto: {Disarmed} EURO

Non si può partecipare ad una trasmissione (Quante storie) senza avere ascoltato tesi contrarie. Non è corretto, per non dire disonesto. Il noto economista Krugman (premio Nobel che lei non ha) ha sempre detto che è stata una disgrazia per l'Italia l'ingresso nell'euro. Riassumo alcune obiezioni contro l'euro.
1) Vi sono tanti Stati che pur facendo parte dell'UE hanno conservato la moneta nazionale.
2) Perché la Norvegia e la Svizzera stanno bene fuori dell'UE?
3) Perché Stati dell'UE stanno bene senza l'euro (Polonia, Ungheria Repubblica ceca, Danimarca, Svezia)? E l'Inghilterra ha conservato la sterlina e sta per uscire dall'UE. In Danimarca e in Svezia è stato fatto un referendum sull'euro ed è stasto bocciato. Perché non è stato fatto anche in Italia?  Perché purtroppo abbiamo uno sciagurato articolo 75 della Costituzione che proibisce un referendum sui trattati internazionali. Una Costituzione antidemocratica (anche in altri articoli)
4) Lei ha detto che uscendo dall'euro  dovremmo pagare maggiormente le importazioni. BALLE. L'Italia importa quasi unicamente petrolio e la benzina costa tanto solo perché vi è un cumulo di accise che risalgono anche alla guerra di Etiopia.
4) Con una lira svalutata (del 20%) istituendo una lira PESANTE facendola equivalere a 1936,27 vechie lire ) le esportazioni aumenterebbero.
5) A causa dell'euro molte fabbriche in Italia stanno chiudendo  per delocalizzarsi in Stati europei dell'UE dove non vi è l'euro.Alcuni imprenditori si sono suicidati.
5) Lei si è contraddetto dicendo che la moneta deve corrispondere al valore dell'economia reale. BENE. Allora l'Italia dovebbe uscire da una moneta artificiale quale è l'euro, studiata a tavolino. L'euro è il marco travestito nel 1999 in euro. Infatti tutte le monete nazionali furono trasformate in euro sulla base del valore che esse avevano rispetto al marco, stabilendo così INNATURALMENTE una fissità del cambio. Nel 1999 il marco valeva 990 lire e da qui fu ricavato l'euro italiano pari a 1936,27 lire).
6)Ogni anno l'Italia butta via circa7 milardi di euro nei fondi comunitari. Ottiene in restituzione meno di quanto dia. Chi ce lo fa fare?       
7) Nel mercato interno nulla cambierebbe perché le imprese italiane dovrebber adeguare i prezzi alla minore capacità di acquisto della nuova lira.
8) La prima a rimetterci sarebbe la Germania che verrebbe messa in ginocchio dall'Italia seconda potenza manifatturiera dell'UE. E con l'uscita dell'Italia dall'UE finirebbe l'UE. Ecco perché i fautori dell'euro come lei (euroschiavi) seminano il panico.
9) Oggi non si parla più di uscita dall'euro perché anche la Lega (pur con gli euroscettici come Claudio Borghi e Alberto Bagnai) non vogliono rendersi colpevoli di un ricatto politico facendo salire lo spread, che non esisterebbe senza l'euro.   
10) E' stato detto che l'Italia aveva bisogno di vincoli esterni. Questo è purtroppo il triste riconoscimento che abbiamo avuto governi totalmente INCAPACI di fare da sé senza rendersi schiavi della politica tedesca. 
11) Io stavo molto meglio con la lira. L'ultimo stipendio in lire era di 7 milioni e mezzo. Quando sono andato in pensione come professore ordinario di storia della filosofia il mio ultimo stipendio sfiorava i 4000 euro. Ma ero stato del tutto impoverito perché i prezzi erano tutti aumentati per una naturale propensione della moneta a portarsi su valori di costo più alti. Come fece notare l'ex ministro Marzano facendo riferimento al 1861 quando fu estesa la lira sabauda al sud d'Italia, che fu impoverito perché aumentarono tutti i prezzi portando all'impoverimento dei contadini. E così con l'euro sono aumentati i prezzi per portarsi verso i costi superiori in Germania, da cui ci si potrebbe liberare solo uscendo dall'euro. E la Gemania verrebbe messa in ginocchio dall'Italia. E lei insegna Economia politica? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò.  


6 Premi Nobel (P.Krugman, M.Friedman, J.Stigliz ... - Scenari Economici




Partiamo da Paul Krugman che ci spiega perche': “L'euro è campato in aria” (clicca .... L'Intervista in forma integrale all'economista Alberto Bagnai – Euro e Crisi.

28 feb 2019 - Lo studio del Cep "20 anni di Euro: i vincitori e i vinti" ha innescato un animato dibattito tra economisti e provocato molte reazioni anche ...

16 giu 2018 - Leggi anche: Italia, euro, spread, il guru di Harvard Rogoff: "Siete i più ... L' economista sottolinea come gli italiani, e non solo, vogliono restare ...

15 giu 2018 - L'uscita dall'euro è teorizzata dal premio Nobel per l'economia, conseguito nel 2001, ... Oggi l'economista rilancia, sugli stessi temi, con un articolo pubblicato su Project ... durissimo atto d'accusa contro la moneta unica.

17 dic 2013 - Sin da prima della nascita dell'euro, Paul Krugman, economista di stampo keynesiano e premio Nobel per l'Economia nel 2008 per la sua ...

Paolo Savona, l'economista candidato al Tesoro: "L'euro? Un cappio ...


21 mag 2018 - L'ex titolare dell'Industria (governo Ciampi) da anni prende di mira la costruzione comunitaria e la moneta unica.

1 lug 2018 - Non è un' idea nuova, quella che l' economista della Columbia ... forza di difesa europea, sanzioni contro la Russia, politica commerciale».

11 giu 2019 - ... il palcoscenico: potrebbe essere Alberto Bagnai, economista no euro, ... battaglia contro la moneta unica chiedendone una radicale riforma.

16 mar 2019 - Sul metodo del Cep: “fa parte dell'arsenale metodologico di un micro-economista, chiamato Synthetic Control (SC), ed è tradizionalmente ...

L'euro ha rovinato l'Italia, lo dice Bloomberg - Panorama




31 dic 2018

Venti anni di arretramento

Le prime evidenze, relative allo studio di Bloomberg, ci mostrano senza pietà, uno scenario devastante per il nostro Paese. Basti pensare ad esempio che tra il 1985 e il 2001 il prodotto interno lordo italiano era cresciuto di 482 miliardi di euro (+44%), mentre tra il 2002 e il 2017 la crescita è stata pari a 31 miliardi, ovvero uno striminzito + 2% in quasi vent'anni.
Altra nota molto dolente poi è quella delle esportazioni, da sempre cavallo di battaglia della nostra economia. Ebbene, sempre tra l'85 e il 2001, l’export era cresciuto in Italia del 136,3%, mentre, dall’avvento dell’euro, la crescita si è fermata a un modesto +40,9%, ossia meno di un terzo.



Amartya Sen: "Che orribile idea l'euro" - micromega-online - micromega




22 mag 2013 - Amartya Sen: "Che orribile idea l'euro" ... Sen è un economista di origine indiana, Premio Nobel, e filosofo. Insegna all'università ... I greci contro i tedeschi imperialisti, i tedeschi contro i greci fannulloni. Io vedo molto

IN ITALIA 



Economisti italiani "non allineati" su euro e debito pubblico




Pare che non tutti gli economisti italiani abbiano creduto o continuino a .... schierarsi nettamente contro l'Europa della moneta unica: «L'Euro è un'idea folle che .



"L'euro catastrofe annunciata". Alberto Bagnai verso gli Affari Ue ...




11 giu 2019 - Ora potrebbe andare al leghista Bagnai, economista euroscettico ... tratta la battaglia contro la moneta unica chiedendone una radicale riforma. .... (siamo milioni di italiani) a meditare su Euro-no Euro, mini Bot e eventuale ...


La rivolta degli economisti anti euro in Italia. Nomi, idee e voglie ...




14 set 2013 - CONTRO IL RIGORE DELL'ESTABLISHMENT I tre professori, considerati i portabandiera dell'anti-euro, Bagnai ... dei Presidenti del Consiglio italiani, che non appena ricevono la fiducia parlamentare si precipitano a Berlino.

21 mag 2018 - "In assenza di queste modifiche istituzionali, la fiducia nell'euro non può ... "Chiediamo perciò (a) di chiamare gli italiani a votare se desiderano ...

domenica 29 settembre 2019

IL CONCORSO UNIVERSITARIO TRUCCATO DI GIUSEPPE CONTE

L'odierno capo del governo ha avuto una carriera fulminante. Da ricercatore nel 1998 a professore associato nel 2000 e a professore ordinario nel 2002. Peccato che sia diventato ordinario avendo in commissione il prof. Alpa che condivideva con lui lo studio di avvocati. Questo concorso dovrebbe essere annullato perché inficiato dall'origine da un comune interesse in affari come avvocati. Il prof. Alpa non poteva far parte della Commissione di concorso per giudicare un suo collega di studio di avvocati. Abbiamo un capo del governo che predica spudoratamente sul conflitto di interessi. Dovrebbe essere degradato quanto meno a professore associato e restituire  i soldi presi in più come professore ordinario di diritto privato. 
1 giorno fa - Aprile 1998 ricercatore, giugno 2000 idoneo ad associato, luglio 2002 ... su Conte: "Carriera fulminante, ma online nessun verbale dei concorsi" ... all'immaginazione: una targhetta con il nome di Guido Alpa e Conte nello stesso studio. ... del Consiglio, decretato poi idoneo al ruolo di professore ordinario.
6 giorni fa - Esiste un legame tra lo studio Alpa e il premier Giuseppe Conte? ... ora Paolo Becchi ritorna sulla vicenda con un post su Twitter gettando, così, ...
 Questa targa sconfessa il bugiardo Conte

Conte non lavorava nello studio Alpa? Eppure io credo che la foto sia autentica ... voi che dite ?
  

IMPEDIRE LA FOLLIA DELL'IUS CULTURAE CHE NASCONDE L'IUS SOLI

I PDisonesti e i loro affini hanno in progetto una sostituzione etnica volendo attribuire la cittadinanza a coloro che, nati in Italia, anche se nati da clandestini e arrivati perciò irregolarmente in Italia, abbiano seguito un cosiddetto percorso scolastico. Perché lo vogliono? Si spiega facilmente. Infatti la conseguenza sarebbe un ulteriore incoraggiamento all'invasione dell'Italia perché, riconosciuta la cittadinanza italiana ai figli degli invasori, successivamente non si potrebbe negare la cittadinanza anche ai genitori che per legge dovrebbero essere rimpatriati nei loro Paesi. Altrimenti si dovrebbero separare i figli dai genitori. Avremmo un esercito di donne pronte a venire illegalmente in Italia già incinte o pronte a farsi mettere incinte per cagare in Italia i loro figli. E naturalmente non si potrebbe negare anche la presenza dei padri anche se non fossero venuti in Italia insieme con le loro donne perché chiederebbero il ricongiungimento familiare. I PDisonesti mirano ad avere in futuro un elettorato formato da africani, islamici, tutti pronti a ringraziare i PDisonesti. Se questi PDisonesti non vengono per sempre cacciati dal governo vuol dire che la maggioranza degli italiani è una massa di  coglioni antitaliani che non capiscono un cazzo e non prevedono le conseguenze terribili a cui giungerebbe l'Italia. Bisogna fermarli ad ogni costo. E pensare che basterebbero 10 senatori che passassero alla Lega o a Fratelli d'Italia per mettere in minoranza questo sgoverno di folli ed evitare questa follia voluta da una minoranza che da perdente alle elezioni è tuttavia riuscita ad andare al governo grazie ai 5Stalle. Troppa fretta ha avuto Salvini nel togliere la fiducia al governo, trascinando l'Italia nella follia dei PDisonesti. Ecco in che cosa consisterebbe in realtà l'asserito percorso scolastico. Una farsa, un imbroglio. Ne scrive un esperto. 

CPIN – Centri provinciali per l’istruzione dei negri

                

sabato 28 settembre 2019

OMAGGIO A BRIGITTE BARDOT NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO

Bella nel viso e nel corpo ma ancor più bella nell'animo per aver lasciato il cinema da giovane per dedicarsi a dar voce agli animali non umani contro l'arroganza e la crudeltà umane. E per questo dovette persino subire dei processi da parte di giudici subanimali.  

SI E' PADRONI DELLA PROPRIA VITA. DUNQUE SI HA IL DIRITTO ALLA MORTE

Lo Stato non deve intromettersi nella scelta di morte quando uno per ragioni proprie sceglie di por fine alla propria vita. Anche indipendentemente dalle condizioni di sofferenza a causa di una malattia. Altrimenti la vita dovrebbe appartenere prima allo Stato che a se stessi. Ho sentito dire in questi giorni tanti luoghi comuni che sono privi di senso: come il dire che la vita è un dono, la vita è sacra. La vita non può essere un dono perché nessuno ha chiesto di nascere: perché vi sia un dono è necessario che vi siano un donatore e un ricevente. Ma in questo caso manca il ricevente, se non si dica scriteriatamente che il ricevente è uno dei milioni di spermatozoi che corrono verso l'ovulo lasciando che tutti gli altri muoiano correndo inutilmente verso di esso. La gente fa figli per sbaglio o per egoismo perché ha bisogno di illudersi di sopravvivere nei figli e di sottrarsi al non senso della vita creandosi delle responsabilità nei riguardi dei figli non capendo che "donando" la vita si dona la morte. E così continua la staffetta della morte. Giovanni Paolo II nell'Evangelium vitae rivolgendosi alle donne che avevano abortito scrisse che i loro mancati figli erano stati accolti "nella gloria di Dio". Ma allora è meglio essere abortiti per non correre il rischio di non meritare, vivendo, la gloria di Dio. Aggiungo alcune pagine dal mio libro Io non volevo nascere. Un mondo senza certezzee senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina.
La vita appare un bene soltanto perché, una volta nati, per dirla con il filosofo Hobbes (pref. del De cive), la morte appare "il peggiore dei mali". La vita è soltanto la condizione biologica che porta ogni organismo, una volta nato, a conseguire dei beni, cioè il suo benessere (Aristotele, Etica nicomachea, I). "Non è un bene il vivere, ma il vivere bene" (Seneca, Lettere a Lucilio, 70). Il bene, inteso come benessere è causa dei luoghi comuni - stronzate - della morale. Come direbbe il filosofo Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005). Le stronzate sono luoghi comuni privi di senso linguistico. 
Ha scritto Oriana Fallaci (Lettera a un bambino mai nato), dopo avere abortito involontariamente e immaginando di parlare con il figlio, che le dice: 
"Non appena compresi che tu non credevi alla vita, io mi permisi la prima ed ultima scelta: rifiutare di nascere...Si nasceva perché altri erano nati e perché altri nascessero...Se non accadesse così, mi dicesti, la specie si estinguerebbe. Anzi, non esisterebbe. Ma perché dovrebbe esistere, perché deve esistere? Lo scopo qual è? Te lo dico io: un'attesa della morte, del niente. Nell'universo che tu chiamavi uovo lo scopo esisteva:era nascere: Ma nel tuo mondo lo scopo è soltanto morire: la vita è una condanna a morte. Io non vedo perché avrei dovuto uscire dal nulla per tornare nel nulla". E il mancato padre aggiunge: "Ti scrivo per congratularmi, per riconoscere che hai vinto...Sei riuscita a non cedere al bisogno degli altri, incluso il bisogno di Dio...Dio è un punto esclamativo con cui si incollano tutti i cocci rotti: se uno ci crede vuol dire che è stanco, che non ce la fa più a cavarsela da sé. Tu non sei stanca perché sei l'apoteosi del dubbio...E solo chi si strazia nelle domande per trovare risposte va avanti. Solo chi non cede alla comodità di credere in Dio per aggrapparsi ad una zattera e riposarsi può incominciare di nuovo: per contraddirsi di nuovo, smentirsi di nuovo, regalarsi di nuovo al dolore".         
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Non sapremo mai la verità sull’universo. Rimane inoltre la domanda suprema: perché l’essere piuttosto che il nulla? Rimarremo sempre nel campo delle ipotesi. Morremo tutti senza sapere se siamo soli sulla Terra o vi siano altre forme di intelligenza su altre galassie. Ignorabimus. Mi fece, d’altronde, impressione una frase di Ludwig Büchner (Forza e materia): È forse tremendo il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è forse più tremendo il pensiero che, divenendo immortali, non possiamo più morire?
  Pensateci bene. Chi riesce a capire una vita immortale fatta di inazione, di pura inattività, di sola e noiosa contemplazione di Dio? Forse allora conosceremo tutta la verità sull’universo. Ma che noia! Forse è preferibile il nulla.
  Io non volevo nascere. Non deve nascere chi è condannato alla disperazione sapendo che lascerà la vita senza poter sapere alcunché della sua vera origine, nel senso che non sapremo mai se essa abbia un senso. Non deve nascere chi sa di dover subire l’alternativa: o la disperazione o l’incoscienza degli ebeti, di coloro che parlano di “dono della vita”. 

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Non deve nascere chi, come me, ha maturato delle domande che non potranno mai avere una risposta. E la domanda suprema nasce con Parmenide: perché l’essere piuttosto che il nulla? La risposta di Parmenide fu tautologica: il pensiero è pensiero dell’essere. Il nulla non può essere nemmeno pensato. Punto e basta. No. Non è così. Infatti dopo circa 2400 anni Heidegger (Essere e tempo, 1927) rispose: il nulla esiste. Esso è l’anticipazione della morte, cioè del nulla, in vita. Per chi muore è come se il mondo si annientasse con lui. Non esiste più l’universo. Esiste il nulla. La storia della filosofia è una storia o di oblio di questa domanda o di risposte che non danno alcun senso alla vita. Si è svolta o nascondendo la testa sotto la sabbia per non vedere la domanda o la ha aggirata ritenendola priva di senso. No, signori filosofi. La domanda rimane e non potete far finta che non esista. Soltanto quelli che non si pongano tale domanda possono vivere felici ma incoscienti. Gli altri debbono riconoscere di essere dei disperati, come me, anche se non vogliono riconoscerlo.
Chi si suicida non riesce più a conseguire dei beni dalla vita. Per lui si forma un corto circuito causato dall'impossibilità di conseguire ulteriormente dei beni a causa del prevalere di un danno, che può essere anche la consapevolezza della mancanza di senso della vita. Le religioni pongono riparo alla disperazione che può nascere dal prevalere del sentimento oscuro della mancancanza di senso della vita sulla naturale tendenza dell'organismo a conservarsi in vita. Infatti gli animali non umani non si suicidano.   

Heidegger ha distinto tra morire e perire. Gli uomini muoiono (e nel termine morior vi è il suo contrario, orior). Gli animali non umani periscono perché la loro vita è un per-ire, un andare per senza meta e progetto di vita. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso, aggiungo io, perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?".