sabato 31 dicembre 2011

DUE MIEI COMMENTI SULLA CLOACA DI GIUSTIZIA LASCIATI NEL BLOG DI LIANA MILELLA (LA REPUBBLICA)

Premetto che i miei due post sono stati pubblicati.


Il tuo commento è in attesa di moderazione


Non saranno B.R. ma sono una corporazione di stampo mafioso, che si sottrae al principio costituzionale della parità dei cittadini di fronte alla legge. Questi individui sono degli arroganti, per lo più ignoranti perché smettono di studiare dopo aver superato fortunosamente un concorso di ingresso nei palazzacci. Che fine farà il disegno di legge Alfano che prevede un’Alta Corte di giustizia formata per 2/3 da giuristi ed avvocati perché un cittadino vittima di una sentenza aberrante, cioè dettata da “negligenza e vizi logici inescusabili” (art. 1 Provvedimenti disciplinari) possa porre sotto processo civile un giudice e chiedergli i danni senza che sia più lo Stato (cioè noi tutti) a pagare per questa casta privilegiata, che si sente padrona, invece che umile servitrice, della giustizia? Perché difende questa casta che nel 2011 fissa un’udienza nel 2014? Lei questa la chiama giustizia? Ma per favore. Questi pensano solo ai loro stipendi e fanno ancora “carriera” per anzianità rifiutando concorsi per salire di grado.


  • Pietro Melis scrive:
    Il tuo commento è in attesa di moderazione

    Mi fanno schifo i commenti incensatori della magistratura. Evidentemente non hanno nemmeno una causa civile per capire che la giustizia civile in Italia non esiste. Li vorrei vedere di fronte a rinvii di udienze dal 2011 al 2014. Ma questi commentatori hanno mai letto di una donna di 97 anni che si è vista rinviare l’udienza al 2015? L’avvocato ha chiesto un abbreviamento dei termini e l’udienza è stata anticipata al…….2014″. INCREDIBILE. Questa è farsa di giustizia. E spero che il mio precedente post non venga censurato perché debbo pensare che altrimenti la Milella stia dalla parte di una casta di arroganti padroni della giustizia. Io ho una causa civile che sta durando da 15 anni, con sentenze pazzesche. Ho fatto un esposto a termini di legge a Roma contro due giudici del Tribunale di Cagliari per le loro sentenze aberranti. Ma servirà a nulla. Il 18 novembre doveva esserci l’udienza delle conclusioni in Corte d’Appello. Ma poiché vi è una fuga verso il pensionamento per evitare di dover prendere dal 2012 la liquidazione dopo due anni, il giudice relatore è stato sostituito con altro che invece di tenere ferma la data del 18 novembre l’ha spostata arbitrariamente al 17 luglio del 2012. Campa cavallo.E ho 72 anni. Questa gente se ne frega di tutto e di tutti. Mettono in coda senza considerare casi specifici. Si muovono solo quando si sentono toccati nella loro “rispettabilità”. Ma debbono sapere che l’ordinamento giudiziario è scaduto anche nella considerazione della pubblica opinione. Non si ha più fiducia nella giustizia di gente che continua a fare carriera per anzianità rifiutando esami e concorsi per salire di grado. E poi si ha la pretesa di considerare tuttora esistente il reato di vilipendio della magistratura. Il vilipendio è troppo poco. Si merita di peggio.

  • venerdì 30 dicembre 2011

    LA CLOACA DELLA GIUSTIZIA SOPRATTUTTO CIVILE IN ITALIA

    CREDETE CHE CAMBIERA' LA GIUSTIZIA CIVILE IN ITALIA? NEMMENO QUESTA NEOMINISTRA HA CAPITO CHE BISOGNA CAMBIARE IL CODICE DI PROCEDURA CIVILE ELIMINANDO LE UDIENZE PERCHE' IL PROCESSO CIVILE E' DOCUMENTALE. SI PENSI CHE ESISTONO RINVII NORMALI DA UN'UDIENZA DEL 2011 AL 2014. NON E' PIU' POSSIBILE CONTINUARE A TRASFORMARE LA GIUSTIZIA IN UNA TRAGICA BUFFONATA. QUESTI GIUDICI DEBBONO POTER ESSERE LICENZIATI SE SI PERMETTONO ANCORA DI FARE DELLA GIUSTIZIA UNA CLOACA. SONO DEGLI IGNORANTI SRAGIONANTI, SOTTRATTI AD OGNI CONTROLLO NEL LORO OPERATO. BISOGNA ISTITUIRE UN'ALTA CORTE DI GIUSTIZIA FORMATA DA GIURISTI (COME PREVISTO NEL DISEGNO DI LEGGE ALFANO) PER POTER PORRE SOTTO PROCESSO GIUDICI CHE FACCIANO SENTENZE PALESEMENTE ABERRANTI, DETTATE DA "IGNORANZA O VIZI LOGICI INESCUSABILI" (ART. 1 PROVVED IMENTI DISCIPLINARI). BISOGNA INTRODURRE LA RESPONSABILI TA' CIVILE DEI GIUDICI, CHE NON DEBBONO PIU' RITENERSI ARROGANTI PADRONI DI UNA FARSA DI GIUSTIZIA. TRA I COMMENTI VI E' UN MIO COMMENTO ALLA P.2 (RESPONSABILITA' CIVILE DEI GIUDICI). DA MOLTI COMMENTI EMERGONO LE MIE STESSE CRITICHE.


    L'INTERVISTA

    «Corruzione, abusi, liti condominiali: ecco come cambierà la giustizia»

    POLITICA Il guardasigilli Severino: abuso d'ufficio, pene più alte.
    Liti di condominio fuori dai tribunali. Il ministro della Giustizia:
    sto lavorando sul ddl già in Senato PiccolilloCommenta

    POST CONTRO NAPOLITANO CENSURATOMI SUL CORRIERE DELLLA SERA

    Non si può può parlar male di quella disgrazia che abbiamo al Quirinale. Che vada presto all'inferno. Ecco il post censuratomi.
    Mi meraviglio da 15 anni del fatto che i cittadini del Nord non votino tutti lega. Che interesse hanno a continuare a pagare le tasse per mantenere il Sud mafioso? Questo nessuno lo dice mai. Il torto non è di Bossi ma di quella massa di c...che non votano Lega facendosi prendere i soldi per darli al Sud mafioso. Purtroppo la secessione non può farsi con il 20% dei voti al Nord. Manca nel Nord un 31% di c...che non vota Lega. E per colpa di essi il Nord è defraudato delle sue tasse. Avete capito commentatori dei miei stivali? E ricordatevi che Napolitano è stato quello che ha voluto che l'Italia andasse a bombardare la Libia. Il peggiore capo dello Stato della storia della Repubblica. Non sapete che questo individuo nel 1956 approvò l'intervento dei carri armati sovietici in Ungheria (con 20.000 morti) dicendo che "i carri armati sovietici avevano portato la pace in Ungheria".E tacque sempre sulle foibe istriane. E' stato eletto nel 2006 da un parlamento senza maggioranza al Senato e con una maggioranza fasulla alla Camera ottenuta con 24.000 voti contestati. Se avesse avuto dignità non avrebe accettato. E quel parlamento (governo Prodi) durò meno di due anni. Bella eredità di m...che ci ha lasciato.

    mercoledì 28 dicembre 2011

    PERCHE' ESSERE ALMENO VEGETARIANI SE NON VEGANI

    Riporto una questione da me sollevata in un mio post nel forum LA ZAMPA (Quotidiano La Stampa di Torino): è il vegetarianesimo una soluzione animalista? Riconoscevo che purtroppo non lo è pur essendo io vegetariano e non vegano. Infatti, anche se tutta l'umanità diventasse vegetariana (cosa puramente fantasiosa) che fine farebbero tutti i maschi (vitelli, agnelli, pulcini, etc.)? Gli allevatori (di morte) dovrebbero eliminarli perché improduttivi. Si dovrebbe arrivare all'inseminazione artificiale con la scelta del sesso per far nascere solo pochi maschi per la riproduzione. Se li tenessero in vita andrebbero in fallimento oppure la terra si dovrebbe riempirsi di miliardi di animali maschi resi allo stato selvatico. D'altra parte, anche le femmine dopo una certa età diventano improduttive (una mucca, per esempio, ha una vita media di non più di 5 anni). E allora i carnivori hanno a loro un'arma contro i vegetariani. Piuttosto che eliminare tutti i maschi incenerendoli tanto vale utilizzarli mangiandoli. La questione da me posta ha dato spunto ad una lettrice Alessandra B. per riportare la seguente lunga intervista.

    Vegetarianismo e veganismo.Approfondiamo1)
    ALESSANDRA B.
    Vegetarianismo e Veganismo. Approfondiamo la questione

    Abbiamo intervistato Giovanna Di Stefano, Delegata OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) Roma e Provincia. Tema della discussione l'alimentazione vegetariana e vegana, la sua definizione, i suoi effetti sula salute e sull'ambiente. Perchè comunque la si pensi, è importante capire e conoscere cosa si mette nel piatto.

    di Daniel Tarozzi


    In questi anni un numero crescente di persone si dichiara vegeteriana o vegana, ma per molti la distinzione non è chiara. Ci può definire queste due modalità di alimentazione?

    Il vegetariano è colui che non mangia animali, quindi carne e pesce, mentre il vegano non si ciba nemmeno dei derivati degli animali quali latte e latticini, uova, miele. In altre parole i vegani si nutrono esclusivamente di ciò che ha origine vegetale, quindi di verdura, di frutta e di cereali; escludono così dalla loro dieta tutto ciò che deriva da un qualsivoglia sfruttamento dell'animale.



    Perché qualcuno dovrebbe diventare vegetariano? E vegano?


    Solitamente si elencano tre ragioni per le quali si dovrebbe / potrebbe intraprendere questa scelta: la motivazione etica, quella salutistica, infine quella ambientale.

    La prima è senza dubbio la più forte, quella che può portare in brevissimo tempo una persona a rifiutarsi di mangiare animali e ad optare per una dieta priva di crudeltà, ossia che non comporti alcuna sofferenza per degli esseri senzienti; ed a scoprire, in un tempo anch'esso brevissimo, come questo cambiamento del proprio regime alimentare sia possibile senza andare incontro ad alcun sacrificio né tantomeno a carenze per il nostro fisico, anzi!

    Questo passo si compie in genere dopo essere venuti a conoscenza dell'orrore nascosto dietro ad ogni pezzo di carne, della sofferenza infinita che ogni animale da allevamento è costretto a subire per poi diventare … una bistecca! La consapevolezza che non mettendo sul proprio piatto la carne, il pesce o il latte si è evitata una sofferenza inutile ad un animale innocente è più che sufficiente a ripagare questa rinuncia, che poi in realtà da nessun vegetariano o vegano è mai vissuta come tale, ossia come privazione. Poter evitare questi ‘alimenti' è al contrario un piacere, una scelta consapevole e sentita che si attua ogni volta che ci si siede a tavola. L'aspetto salutistico e ambientale sono delle evidenti conseguenze, positive, di questa dieta.



    Cosa pensa di quelle persone che non mangiano carne, ma mangiano il pesce? Secondo lei, quali motivazioni spingono a questo tipo di scelta?


    Credo che vegani, vegetariani, o anche chi non mangia carne ma continua a mangiare il pesce altro non rappresentino che diversi gradi di una medesima scelta: quella di rifiutarsi di essere complici dello sfruttamento degli animali. La sofferenza cui sono sottoposti milioni di animali per il solo gusto del nostro palato non trova nessuna giustificazione: è questo il comune denominatore che lega le diverse diete ‘veg', più o meno restrittive. Non si tratta di posizioni tra di loro contrastanti ma solo di stadi di un unico percorso.



    E le uova e i formaggi? E' vero che per fare il formaggio viene usato il caglio? Che cos'è di preciso?


    Sì nella maggior parte dei formaggi viene usato il caglio, in genere di origine animale (l'intestino dell'agnello, ndr), ma non sempre. Per esempio nei formaggi morbidi e spalmabili non viene usato il caglio, oppure viene utilizzato quello di origine vegetale. Il caglio animale è ottenuto con le interiora degli animali, mentre quello vegetale naturalmente dalle piante.



    In molti prodotti alimentari vengono utilizzati elementi di origine animale. Quali sono? E come si possono riconoscere?


    Naturalmente in tutti quei prodotti che potrebbero contenere latte e uova quindi principalmente nei dolci. I biscotti per esempio in genere hanno sempre il latte e le uova, tuttavia ne esistono alcuni tipi che sono totalmente vegetali: per individuarli basta leggere sulla confezione ‘ingredienti di origine vegetale' o ‘biscotti vegetali'. Anche per i gelati come è noto esiste l'alternativa del gelato di soja. Per i formaggi: ne esistono alcuni di origine vegetale come il tofu, a base di soja, oppure la margarina, da usare al posto del burro.



    Molte persone "cercano" di diventare vegetariane, ma dopo un po' tornano sui loro passi per motivi di salute. A questo proposito il dibattito è infinito. Da una parte c'è chi sostiene che senza proteine di origine animale non si possa stare, dall'altro chi invece sostiene che queste siano facilmente sostituibili. La verità non starà nel mezzo?


    Le proteine che ci servono si possono trovare senza problemi anche nei cibi vegetali, basta cercarle! Quando un vegetariano riscontra delle carenze è in genere perché ha semplicemente eliminato di punto in bianco la carne e il pesce senza essersi preoccupato di riequilibrare la propria dieta con altri cibi, quelli che magari prima non mangiava o lo faceva solo in minime quantità. Per garantire l'apporto di proteine e ferro che prima assumevamo con il pesce o la carne è sufficiente introdurre alcuni alimenti: a volte si tratta di cibi ‘nuovi' che normalmente prima non mangiavamo in quanto non rientrano propriamente nelle abitudini alimentari che ci sono state insegnate fin da piccoli e che ci propone/impone la società. Basta per esempio integrare con la soia, in tutte le sue molteplici forme, o con il seitan (prodotto a base di glutine di grano) e soprattutto aumentare il consumo di legumi, di cereali integrali, di frutta secca (es. mandorle e noci) e semi (es. girasole), alimenti ricchissimi di proteine e ferro. Tutto questo può risultare anche divertente in quanto è un'occasione per scoprire sapori diversi, sperimentare nuove ricette e conoscere meglio il contenuto nutrizionale di ciò che si mangia. Non è un caso che il vegetariano sia molto più informato sulle proprietà dei cibi rispetto ad un onnivoro!



    Cosa si sente di consigliare a chi, pur non scegliendo di sposare in pieno la linea animalista, vorrebbe ridurre il proprio impatto sulle altre creature viventi e sul pianeta che ci ospita?


    Innanzitutto vorrei prima sincerarmi che il suo non scegliere di sposare in pieno la linea animalista (perché poi questo termine? Dovrebbe essere una scelta di coerenza, prima ancora che ‘animalista') sia una scelta fatta a ragion veduta; quindi gli mostrerei qualche filmato per esempio sul taglio del becco delle galline, sul trasporto degli animali al macello, sulla mutilazione dei maialini, infine sulle modalità di detenzione e di uccisione di questi animali, ecc... Gli consiglierei comunque di scegliere carne, pesce, uova e latte provenienti da situazione di minor sfruttamento possibile. Per fare un semplice esempio scegliete le uova con il codice ‘0' non quelle ‘2' o peggio ancora ‘3'!! (in un prossimo articolo approfondiremo la questione delle diverse tipologia di uova, ndr) Queste ultime provengono da galline detenute in batteria, ossia in gabbie della dimensione di un foglio A4 (20 X 30 cm) dove per tutta la loro infernale vita non possono nemmeno aprire le ali. Le povere galline oltre a soffrire moltissimo fisicamente impazziscono letteralmente per la loro condizione e diventano cannibali; per questo motivo ai pulcini viene tagliato il becco … senza anestesia! Mai acquistare poi il fegato d'oca, mi raccomando!



    Quali sono i principali inconvenienti del consumo di carne e pesce a livello della salute? E a livello "ecologico"?


    E' risaputo che evitare cibi animali riduce il rischio di malattie cardiovascolari, le cosiddette ‘malattie del benessere', legate allo stile di vita consumistico che è andato di pari passo con l'aumento del consumo di carne; buona parte delle malattie del nostro tempo quindi - ipertensione, colesterolo, cancro, obesità, ecc - derivano da un'alimentazione ricca in grassi e proteine animali. E' dimostrato che i rischi per i vegetariani di soffrire di queste patologie è ridotto ad un terzo rispetto ai carnivori. La carne degli animali cresciuti ed uccisi negli allevamenti intensivi è satura di ormoni, insetticidi, metalli pesanti ed antibiotici che vengono trasmessi a coloro che la mangiano. Spesso si associa la classica braciola a qualcosa di sano, genuino e naturale, magari in una pubblicità con ambientazione agreste e con gli animali che pascolano liberi sullo sfondo. Ma basta informarsi sulle modalità con cui viene prodotta realmente la carne che ci ritroviamo nei banconi dei supermercati per capire che la carne di naturale non ha proprio nulla.

    Per quanto riguarda il discorso ambientale siamo a mio parere di fronte ad un fenomeno tanto assurdo quanto inspiegabile: non si fa che parlare di risparmio energetico, di riduzione dei consumi di acqua, di limitare le emissioni climalteranti in atmosfera, ecc. Campagne, progetti, idee, associazioni ambientaliste si moltiplicano, in un susseguirsi di iniziative una più meritevole dell'altra.
    Ebbene, tra tutte queste voci, per lo più provenienti dalle istituzioni attraverso campagne di sensibilizzazione ad alta risonanza, non ce n'è una, dico una, che parli finalmente senza mezzi termini di quale spaventoso ed enorme consumo di acqua comporti il consumo di carne.


    Vegetarianismo e veganismo.Approfondiamo2)
    ALESSANDRA B.
    Per produrre un chilo di carne servono, a seconda del tipo di animale e di allevamento, dai 5000 ai 15000 litri di acqua! Tra le varie campagne di cui sopra ve ne sono di quelle che promuovono per es. l'installazione di dispositivi che riducono il flusso dell'acqua che esce dai rubinetti delle nostre case, raccomandazioni scritte in tutte le salse per evitare di sprecare acqua e quindi chiudere i rubinetti quando non servono. Benissimo, ma un'utenza domestica corrisponde a circa 200 litri d'acqua a persona; se adottiamo delle misure di risparmio evitiamo lo spreco diciamo di circa 30 -40 litri d'acqua al giorno al massimo. Poi però se ci sediamo a tavola e mangiamo una fettina di carne ne sprechiamo in una sola botta 1000 litri!! Qualcuno non si è fatto bene i conti …
    Poi c'è il discorso dell'occupazione di terreni per le coltivazioni destinate agli animali, terreni che potrebbero servire per coltivare cibo destinato alle persone, ovviando al drammatico problema della carenza di cibo che affligge molte popolazioni del mondo; sulla superficie di terreno necessaria per produrre 1 Kg di carne si potrebbero produrre 200 Kg di pomodori o 160 Kg di patate! Ancora: la deforestazione attuata in modo indiscriminato per far posto alle coltivazioni per i bovini (dal 1970 oltre 20 milioni di ettari di foreste tropicali sono stati trasformati in pascoli per l'allevamento di manzi) sottrae al nostro pianeta un numero incalcolabile di alberi che servono per la loro importante funzione di assorbitori di CO2; infine le emissioni nocive (metano, ammoniaca, CO2) prodotte dagli allevamenti. Gli argomenti sono molti quindi, tutti suffragati da dati quantificabili e rilevati.
    Cosa aspettano le istituzioni, soprattutto quelle preposte alla tutela dell'ambiente e delle salute a diffondere queste informazioni al grande pubblico? E' evidente che il futuro va verso un regime di alimentazione vegetariano, in quanto quello a base di carne è del tutto insostenibile. Quindi, perché aspettare che la situazioni si aggravi fino a non poter essere più recuperabile?

    Quali le vostre iniziative in questo campo?

    Facciamo azioni di sensibilizzazione quali serate, eventi, sit-in e tavoli informativi. In queste occasioni distribuiamo il nostro materiale sulle scelte che non comportano sofferenza per gli animali quali la dieta vegetariana e l'acquisto di cosmetici e abbigliamento ‘cruelty free', ossia senza crudeltà. I resoconti delle nostre attività sono sul sito dell'OIPA www.oipaitalia.com, Sezione Roma. Invece per conoscere le nostre future iniziative e partecipare potete scrivere a vice-roma@oipaitalia.com, per chi è di Roma, altrimenti a info@oipaitalia.com.
    L'OIPA Italia è una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) Associazione riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente (DM del 1/8/2007 pubblicato sulla G.U. n. 196 del 24/8/2007).
    Scopo primario dell'OIPA è l'abolizione della vivisezione in tutti gli stati del mondo e la difesa degli animali da qualunque forma di maltrattamento: allevamenti intensivi e macelli, pellicce, circhi, corride e altre feste popolari che sfruttano gli animali, caccia, randagismo, traffico di animali esotici, zoo, ecc...



    fonte terranauta.it
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    sabato 24 dicembre 2011

    DI CHI LA COLPA IN ORIGINE? DI QUEI DELINQUENTI DI GIUDICI CHE SE NE FREGANO SE PRIMA NON CI SCAPPA IL MORTO

    24/12/2011 - NATALE DI FOLLIA A POTENZA

    Lite per una canna fumaria:
    spara e uccide 3 vicini di casa

    Il raptus di un uomo 77enne
    a Genzano di Lucania: morti
    donna e i 2 figli, ferito il marito

    genzano di lucania (potenza)

    Madre e due figli uccisi a fucilate, in strada, il padre ferito ad una gamba: è il quadro della strage di Natale a Genzano di Lucania (Potenza), un paese di circa seimila abitanti sconvolti dai proiettili sparati da un fucile imbracciato da un uomo di 77 anni, in preda alla rabbia per il fastidio, i danni, i disagi provocatigli dalla canna fumaria della lavanderia gestita dalla famiglia annientata dalla sua collera, esplosa dopo anni di litigi e cause pendenti in tribunale.

    L’assassino è Ettore Bruscella (e non Brucella, come riferito in un primo momento), di 77 anni, bloccato dai Carabinieri: ha ucciso Antonietta Di Palma, di 55, che gestiva la lavanderia, e i suoi due figli, Maria Donata Menchise (31 anni) e Matteo Menchise (27); ha ferito il capofamiglia, Leonardo Menchise, di 60 anni, ricoverato nell’ospedale San Carlo di Potenza. I medici lo stanno operando: ha una grave ferita ad una gamba. Tutto è successo in pochi minuti, ma la sequenza dei fatti è da film dell’orrore: a testimoniarlo è la posizione dei corpi delle tre vittime della follia omicida di Bruscella. Il cadavere di Di Palma è appena fuori dalla lavanderia, che si trova in una zona di Genzano di Lucania vicina alla villa comunale. I corpi dei suoi due figli, invece, sono più distanti: i due giovani hanno cercato di fuggire, di sottrarsi all’assassino, trovando scampo forse in un garage, ma non vi sono riusciti.

    Bruscella li ha uccisi senza pietà. Poi ha cercato di «completare» la strage, sparando anche a Leonardo Menchise, nella sua casa: ma lo ha soltanto ferito, benchè gravemente. I pochi minuti di terrore che hanno falciato tre vite e distrutto il clima natalizio di Genzano di Lucania sono tutti nel movente di Bruscella: la canna fumaria della lavanderia e i fumi che ne uscivano gli davano fastidio. Fra lui e la famiglia Menchise - ricordano tanti che sono tenuti lontani dai Carabinieri, in via Vulture, la scena della strage, per poter raccogliere e catalogare gli elementi utili all’inchiesta - i dissidi avevano assunto da tempo la forma della carta bollata, delle querele, degli avvocati, dei processi. C’è chi parla di una vera e propria «ossessione» di Bruscella per quella canna fumaria. Gli investigatori, che hanno già interrogato alcune persone e altre saranno ascoltate nelle prossime ore, devono stabilire se il triplice omicidio sia il frutto dell’ennesimo litigio oppure di un impulso improvviso che ha spinto Bruscella a sparare.

    DIALOGO INUTILE TRA SCALFARI E IL CARDINALE MARTINI: RIMANE IL NON SENSO DELLA VITA

    Eugenio Scalfari: dimentico chi sia quando scrive o parla di politica e affronta argomenti che lo conducono a riconoscere il non senso della vita. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? si domanda Scalfari, ma in contraddizione con il suo ammettere che proveniamo tutti dalle prime cellule che si sono formate all'origine della vita, frutto della casualità. E allora anche le predette domande perdono significato. Se fossero fondate la vita avrebbe significato. Il fatto è che le stesse domande ne sono prive. RIMANE IL NON SENSO DELLA VITA.

    IL DIALOGO

    Il senso della vita
    nelle parole di Gesù

    Eugenio Scalfari e il cardinale Martini ragionano sui nodi che stringono fede ed esistenza terrena. Due punti di vista partiti da premesse diverse cercano nella giustizia nella carità e nel perdono una prospettiva comune

    di EUGENIO SCALFARI
    IN FONDO ad un lungo corridoio una porta a vetri si apre su una piccola stanza dove scorre il tempo di Carlo Maria Martini, già arcivescovo di Milano, biblista, pastore di anime e di coscienze, cardinale di Santa Romana Chiesa. Siede su una poltrona accanto ad una finestra dalla quale si vedono un pezzo di cielo e un cipresso.

    Accanto a lui c'è il suo assistente, don Damiano, che è quasi la sua ombra, lo aiuta a muoversi, gli somministra le medicine alle ore stabilite, lo accompagna nei suoi spostamenti ormai rari. Non è frequente che un gesuita diventi cardinale e ancor meno frequente che sia stato alla guida della diocesi più importante d'Europa, ma Martini è un'eccezione per tante cose ed anche per la sua carriera ecclesiastica.

    A me è capitato di vedere molto da vicino i gesuiti in una fase particolare della mia vita: avevo vent'anni, era il 1944, Roma era occupata dai nazisti; i giovani di leva e gli ebrei erano ricercati dalle SS, la polizia militare del Reich, ed io trovai rifugio insieme ad un centinaio di altri giovani nella Casa del Sacro Cuore dove i gesuiti gestivano i cosiddetti "esercizi spirituali". Duravano al massimo una settimana, ma nel nostro caso durarono più d'un mese. La Casa era extra-territoriale, con bandiera del Vaticano alla finestra e guardie palatine al portone.

    Poiché, come ci disse il padre rettore, i gesuiti non dicono bugie, gli esercizi spirituali dovemmo farli in piena regola sebbene tra di noi ci fossero molti ebrei e alcuni non
    credenti.

    Per me fu una preziosa esperienza anche perché il rettore era padre Lombardi, un prete di notevole personalità e grande finezza intellettuale cui in seguito fu dato il soprannome di "microfono di Dio" per le sue attività che a dire il vero erano più politiche che pastorali.

    I gesuiti che conobbi in quell'occasione e che guidavano le "meditazioni", celebravano la messa e le altre funzioni religiose che costellavano la nostra giornata, li osservai con molta attenzione; il rettore, quando ci separammo, mi propose addirittura di iscrivermi all'Università Gregoriana, eravamo entrati in confidenza ed anche in polemica durante una serie di dibattiti su Sant'Agostino e su San Tommaso.

    Ricordo queste vicende personali per dire che i gesuiti che conobbi allora non somigliavano in nulla a Carlo Maria Martini. Erano molto accoglienti e amichevoli, ma piuttosto arcaici nel loro modo di considerare la religione; Martini invece è pienamente coinvolto nella modernità di pensiero. Quanto all'intensità della fede, non sta certo a me misurarla; dico solo che la fede di Martini ti fa pensare perché emerge dal suo profondo; quella che si respirava al Sacro Cuore aveva invece un sentore di sacrestia piuttosto sgradevole per chi come me la fede non ce l'ha e neppure sente il bisogno di cercarla.

    Vi domanderete allora quale sia la ragione per la quale io frequenti Martini e lui accetti di buon grado questa frequentazione. La mia risposta è che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ci sentiamo in sintonia l'uno con l'altro e il motivo probabilmente è questo: ci poniamo tutti e due le stesse domande: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Sembrano essere diventante un luogo comune queste domande e forse lo sono, ma continuano a costituire la base d'ogni filosofia e d'ogni conoscenza. Le nostre risposte spesso differiscono ma talvolta coincidono e quando questo avviene per me è una festa e spero anche per lui.

    Il nostro di oggi è il quarto incontro che ho avuto con lui; è il 6 dicembre, fuori piove, siamo nella casa di riposo della Compagnia di Gesù a Gallarate in un edificio che fu donato alla Compagnia una cinquantina d'anni fa dalla famiglia Bassetti. Gli incontri precedenti sono avvenuti nel 2009 e nel 2010, ma il primo fu un dibattito che avvenne a Roma alla fine degli anni Ottanta a palazzo della Cancelleria, organizzato da don Vincenzo Paglia, della comunità di Sant'Egidio.

    Il cardinale è ammalato di Parkinson, è lucidissimo, ma cammina con difficoltà. Da qualche tempo il male gli ha molto affievolito la voce che è diventata quasi un soffio, ma don Damiano ha imparato a leggere dal movimento delle sue labbra le parole senza voce e le traduce per renderle comprensibili.

    Il nostro colloquio qui trascritto è stato rivisto dal cardinale: le difficoltà della comunicazione rendevano necessario il suo "imprimatur".

    Scalfari Vorrei cominciare il nostro dialogo da un nome e dalla persona che lo portava: Gesù. Per me quella persona è un uomo nato a Betlemme, dove i suoi genitori Giuseppe e Maria che vivevano a Nazareth si trovavano occasionalmente il giorno e la notte del parto. Per lei, eminenza, quel bambino è il figlio di Dio. Sembrerebbe che la differenza tra noi su questo punto sia dunque incolmabile. Eppure è proprio quel nome che ci unisce. Lei lo chiama Gesù Cristo, io lo chiamo Gesù di Nazareth; per lei è Dio che si è incarnato nel Figlio, per me è un uomo che è creduto essere il Figlio e in quella convinzione ha vissuto gli ultimi tre anni della sua vita, gli anni della predicazione e poi della "passione" e del sacrificio. Ma la predicazione è appunto quel tratto della sua vita che ci unisce. Ho pensato molto all'incontro di due persone già avanti negli anni che vengono da educazioni, culture e percorsi di vita così diversi che sono desiderosi di conoscersi sempre più e sempre meglio. Ha un senso tutto questo? Qualche volta penso che lei speri di convertirmi, di farmi trovare la fede. Questo rientrerebbe nei suoi compiti di padre di anime. È questo che lei si propone?

    Martini No, non penso di convertirla anche se non possiamo escludere né io né lei che ad un certo punto della sua vita la luce della fede possa illuminarla. Ma questa è un'eventualità che riguarda solo lei. Lei cerca il senso della vita. Lo cerco anch'io. La fede mi dà questo senso, ma non elimina il dubbio. Il dubbio tormenta spesso la mia fede. È un dono, la fede, ma è anche una conquista che si può perdere ogni giorno e ogni giorno si può riconquistare. Il dubbio fa parte della nostra umana condizione, saremmo angeli e non uomini se avessimo fugato per sempre il dubbio. Quelli che non si cimentano con questo rovello hanno una fede poco intensa, la mettono spesso da parte e non ne vivono l'essenza.

    La fede intensa non lascia questo spazio grigio e vuoto. La fede intensa è una passione, è gioia, è amore per gli altri ed anche per se stessi, per la propria individualità al servizio del Signore. Il Vangelo dice: ama il tuo prossimo come ami te stesso. Non c'è in questo messaggio la negazione dell'amore anche per sé, l'amore - se è vera passione - opera in tutte le direzioni, è trasversale, è allo stesso tempo verticale verso Dio e orizzontale verso gli altri. L'amore per gli altri contiene già l'amore verso Dio. Lei ama gli altri?

    Scalfari Non sempre, non del tutto. Mentirei se dicessi che amo gli altri con passione come amo alcune persone a me vicine e mentirei se dicessi che l'odio è un sentimento a me ignoto. Detesto l'ingiustizia e odio gli ingiusti. I diversi da me li tollero e in qualche caso li amo pensando che la loro diversità sia ricchezza. Ma gli ingiusti no.
    Martini Forse lei ricorderà che sul tema dell'ingiustizia abbiamo molto discusso nel nostro precedente incontro.
    Scalfari Lo ricordo benissimo. Io le domandai quali fossero i peccati più gravi e lei mi rispose che la precettistica della Chiesa enumera una serie di peccati numerosa. In realtà - mi disse e io l'ho trascritto fedelmente nell'articolo che feci dopo quel nostro incontro - il vero peccato del mondo è l'ingiustizia, dal quale gli altri discendono.

    Martini Sì, lei ricorda bene, dissi così. Ma forse non approfondimmo abbastanza che cosa intendevo con la parola ingiustizia.

    Scalfari Può spiegarlo adesso.

    Martini Ebbene l'ingiustizia è la mancanza di amore, la mancanza di perdono, la mancanza di carità e il sentimento di vendetta.

    Scalfari Lei mi disse anche che il sacramento della confessione e della penitenza, fondamentale per i cristiani, non è più vissuto e praticato come dovrebbe essere.

    Martini La penitenza non è quella di recitare dieci "paternostri" ma scoprire la bellezza della carità e metterla in pratica.

    Scalfari Mi ricorda il pentimento dell'Innominato del Manzoni nei Promessi sposi....

    Martini La lotta contro l'egoismo è molto lunga.

    Scalfari Ne deduco che il Creatore ha creato un mondo ingiusto.

    Martini Il Creatore ha donato agli uomini la libertà. Essa può generare la solidarietà verso gli altri, ma anche l'egoismo, la sopraffazione, l'amore verso il potere. Ho letto il suo ultimo libro, lei parla di queste cose.
    Scalfari Sì, anch'io penso che l'istinto d'amore pervada la vita delle persone ma abbia diverse dimensioni e direzioni. Lei lo chiama amore, io lo chiamo eros, lei chiama il bene carità ed io lo chiamo sopravvivenza della specie, cioè umanesimo. Mi sembra che con parole diverse diciamo la stessa cosa. Gesù, per quanto capisco, tentò il miracolo di cancellare l'amore per se stessi, ma quel miracolo non riuscì.

    Martini Gesù non tentò di cancellare l'amore per se stessi, anzi lo mise come misura per l'amore degli altri.
    Scalfari Io penso che la vita sia cominciata da un essere monocellulare e poi sia andata vertiginosamente avanti secondo l'evoluzione naturale. Noi abbiamo una mente riflessiva che ci consente di pensare noi stessi e di vedere le nostre azioni, ma nell'economia dell'Universo siamo un piccolo evento: così è nato il mondo e noi tutti e così scomparirà. A quel punto nessun'altra specie sarà in grado di pensare Dio e Dio morirà se nessun essere vivente sarà in grado di pensarlo. Noi non siamo una regola, noi siamo un caso, una specie creata dalla natura, come credo io, o da un dio trascendente come crede lei. Spinoza dice: Deus sive Natura, oppure anche Natura sive Deus. Lei sa che questa concezione della divinità, così intensa come lei ha, sconfina nell'immanenza? Una scintilla di Divinità sta dunque in tutte le creature viventi ed è appunto la vita.

    Martini Lei mi domandò nel nostro precedente incontro che cosa io pensassi dell'affermazione del teologo Hans Küng che sostiene la fede verso la vita come la condizione preliminare e necessaria per arrivare alla fede in Dio. Lo ricorda?

    Scalfari Sì, ricordo anche che lei era d'accordo con quell'affermazione.

    Martini È vero e lo si vede osservando un bimbo appena nato il quale si affida nelle mani dei genitori totalmente. Anche lei è venuto qui nella fiducia che non avrebbe trovato nessuno con un fucile spianato. Questa è una forma primaria di fede.

    Scalfari Chiaro. Lei ha detto in un suo scritto che è un errore affermare che Dio sia cattolico.

    Martini Sì, l'ho detto. Dio è il Padre di tutte le genti, quindi apporgli l'aggettivo cattolico è limitante.

    Scalfari Ammetterà tuttavia che il monoteismo cristiano è assai diverso da quello ebraico e anche da quello dell'islam. In quelle religioni la Trinità sarebbe considerata eresia inconciliabile con il Dio unico. In quelle religioni il Dio unico è innominabile e non raffigurabile, per i cristiani invece ha il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ed è stato dipinto e scolpito per millenni. La storia dell'arte occidentale è in gran parte la storia di Dio, del Figlio, della madre del Figlio, dei Santi. Si può dire che il cristianesimo è una religione monoteista? Oppure storicamente è una religione ellenistica?

    Martini La Trinità è Dio-comunione. Il Figlio è la Persona con cui il Padre si manifesta agli uomini. Forse il modello "ontologico" con cui si è pensata la Trinità fino ad oggi dovrebbe cedere il passo al modello "relazionale" che aiuterebbe meglio anche il dialogo orizzontale. Quanto ai Santi, non sono solo intermediari tra noi e Dio ma anche testimoni del bene e forse la Chiesa ne ha canonizzati troppi.

    Scalfari Dunque quando la nostra specie scomparirà e quando il giudizio universale sarà avvenuto il Figlio non avrà più ragion d'essere e lo Spirito santo neppure.

    Martini Non esattamente, il Figlio sarà la beatitudine delle anime che vivranno nella luce.
    Scalfari Senza memoria del sé terrestre che hanno abbandonato?
    Martini Noi uomini non siamo in grado di sapere queste cose, di conoscere l'aldilà. Sappiamo però che Paolo dice che la Carità non avrà mai fine. Quindi supponiamo che riconosceremo ciò che abbiamo vissuto nell'amore.
    Scalfari Dio è il padre di tutte le genti, ma la Chiesa ha fatto del Dio cattolico anche una bandiera d'identità, di guerra e di stragi.
    Martini Quando ha fatto questo ha sbagliato. La Chiesa, come tutte le istituzioni terrene, contiene il bene ed il male ma è depositaria di una fede e di una carità molto grandi. Anche Pietro rinnegò.
    Scalfari Forse è troppo istituzione.
    Martini Forse è troppo istituzione.
    Scalfari Forse è troppo dogmatica.
    Martini Direi in un altro modo: l'aspetto collegiale della Chiesa è stato troppo trascurato. Secondo me questo punto andrebbe profondamente rivisto.

    La conversazione dura ormai da oltre un'ora. Guardo don Damiano in modo interrogativo e lui mi fa di sì con la testa. Dico al cardinale che è arrivata l'ora di congedarmi. "Ma le faccio un'ultima domanda: che cosa pensa dei fatti politici italiani di questi ultimi mesi? La Chiesa, dopo un silenzio troppo lungo, mescolato con alleanze oltremodo discutibili, ha infine chiesto con il cardinale Bagnasco che venisse ripulito il fango che ha imbrattato l'etica pubblica. È d'accordo con questa posizione?".

    Martini Sono d'accordo. In Italia esiste una cattolicità avvertita e consapevole e ci sono anticorpi preziosi che alla fine si manifestano contribuendo a recuperare il bene anche nella sfera dove si amministra il potere.

    Mi alzo. Anche lui si alza aiutato da don Damiano. Ci abbracciamo. Lui mormora qualcosa e don Damiano traduce: "Ha detto che prega spesso per lei". Io rivolgendomi a lui gli dico: "Io la penso molto spesso, è il mio modo di pregare". Lui si avvicina al mio orecchio e con un filo di voce dice: "Prego per lei, e anch'io la penso spesso", sorride e mi stringe la mano. Forse voleva dire che pensare l'altro è più che pregare. Io almeno ho capito così.
    (24 dicembre 2011)


    MALEDETTA CHIESA CATTOLICA E MALEDETTO NATALE STRAGE DI AGNELLI


    Maledetti tutti coloro che "santificano" il Natale mangiando agnello. Il sangue degli innocenti ricada su di loro.MALEDETTO PAPA CHE, COME TUTTI I SUOI PREDECESSORI,NON HA MAI CONDANNATO QUESTA FESTA DI STRAGE.

    UNA SLITTA DI CANI SALVA UN UOMO DAL GHIACCIO E POI UN UOMO SALVA UN CANE . DA UN FILM COMMUOVENTE. CLICCARE SU YOUTUBE



    GRANDEZZA:

    http://www.youtube.com/watch_popup?v=YBIwCdvhgX4&feature=uploademail

    giovedì 22 dicembre 2011

    GENOCIDIO DEGLI ARMENI. ASSURDO IL REATO DI NEGAZIONISMO. NON SI PORTA LA STORIA IN TRIBUNALE

    Ho già scritto che è inamissibile la richiesta degli ebrei delle sinagoghe di introdurre il reato di negazionismo riguardo alla morte degli ebrei in camere a gas. Per lo stesso motivo è inammissibile il reato di negazionismo nei riguardi del genocidio degli Armeni. Con questa differenza, che quello degli Armeni è documentato anche nel numero mentre quello degli ebrei non è documentato nemmeno nel numero. Ma in tutti e due i casi, che sia vero o che sia falso non può avere alcuna importanza dal punto di vista penale la negazione di quanto si afferma sia vero. La mia repulsione per la Turchia (in quanto islamica) e mia solidarietà con gli Armeni (cristiani) non mi può indurre ad accettare che sia reato negare l'eccidio degli Armeni ad opera degli odiati turchi. LA STORIA NON PUO' ESSERE PORTATA IN TRIBUNALE. Spero che questa nullità politica che è SARKOZY abbia la batosta che si merita l'anno prossimo. Si sarebbe dovuto opporre agli sconsiderati che vogliono annullare la libertà di pensiero. Uno è padrone di dire che Napoleone vinse a Waterloo. E non commette alcun reato. Al massimo viene preso per pazzo se lo dice in buonafede. La verità storica si trae dal confronto di tesi opposte che pretendano pubblicamente di documentare la verità. Altrimenti la storia continuerà ad essere scritta dai vincitori e si continuerà ad insegnare questa storia anche nei testi scolastici.

    Turchia ritira ambasciatore da Parigi
    per il voto sul genocidio armeno

    Il rientro avverrà domani, per un periodo di tempo indefinito. La decisione dopo che l'assemblea nazionale francese ha approvato un testo di legge che condanna il negazionismo della strage avvenuta tra il 1915 e il 1917

    ANKARA - La Turchia ha ritirato il proprio ambasciatore da Parigi, mentre il governo di Ankara ha annullato tutti i prossimi incontri bilaterali su economia, politica e difesa e ha vietato alle unità militari francesi di approdare nei porti e negli aeroporti del paese.

    La decisione è stata presa dopo che l'Assemblea nazionale francese ha approvato un testo di legge che punisce il negazionismo del genocidio degli armeni (avvenuto tra 1915 e il 1917). Prigione e multe, dunque, per chi sostiene che i massacri non siano mai avvenuti. Per il premier turco Erdogan, il voto di Parigi costituisce una "ferita irreparabile".

    La decisione di ritirare l'ambasciatore è stata riferita alla agenzia Dpa dal portavoce dell'ambasciata turca Engin Solakoglu, che ha annunciato: "L'ambasciatore domani farà rientro in Turchia per un periodo di tempo indefinito". Ringraziamenti sono invece arrivati alla Francia dal ministro degli esteri armeno.

    La Turchia era già stata protagonista di una forte tensione diplomatica per il genocidio degli armeni, arrivando a ritirare l'ambasciatore da Washington 1 quando ci fu un'analoga iniziativa parlamentare sul genocidio armeno.

    CHE SI AMMAZZINO PURE TRA LORO QUESTI PAZZI . SOLO SADDAM HUSSEIN BLOCCAVA LA PAZZIA. RESPONSABILI GLI STATI UNITI CON IL CRIMINALE BUSH

    Iraq, catena di esplosioni a Bagdad
    Ci sono almeno 60 morti e 160 feriti

    Spiccato un ordine d'arresto per il sunnita Tareq al-Hashemi, per presunte attività terroristiche

    colpito il centro della capitale irachena

    Iraq, catena di esplosioni a Bagdad
    Ci sono almeno 60 morti e 160 feriti

    Spiccato un ordine d'arresto per il sunnita Tareq al-Hashemi, per presunte attività terroristiche

    BAGDAD - Sale a 60 vittime e 160 feriti il bilancio degli attentati avvenuti giovedì mattina a Baghdad. Lo comunica Ziad Tariq, portavoce del ministero della Salute iracheno. Le esplosioni, spiegano gli ufficiali, sono state almeno 14, causate da autobombe, ordigni piazzati su strada o attaccate a veicoli, in 11 diversi quartieri della capitale irachena. Almeno in un caso si è trattato di un attentato suicida.

    Attentati multipli a Bagdad Attentati multipli a Bagdad Attentati multipli a Bagdad Attentati multipli a Bagdad Attentati multipli a Bagdad Attentati multipli a Bagdad

    La peggiore esplosione si è verificata nel quartiere di Karrada, dove un kamikaze alla guida di un'ambulanza ha avuto accesso alla zona vicina a un ufficio anti-corruzione del governo, dopo aver raccontato di dover raggiungere un vicino ospedale alle guardie che bloccavano la strada. Questo attacco ha causato la morte di 25 persone. Gli attacchi sono l'episodio più grave avvenuto dall'inizio della crisi politica tra il governo sciita e i rivali sunniti iniziata lo scorso fine settimana in seguito al ritiro degli ultimi soldati americani, che fa temere un nuovo innesco di violenze settarie nel Paese.

    L'ORDINE DI ARRESTO - Intanto un ordine di arresto è stato spiccato nei confronti di uno dei due vice presidenti, il sunnita Tareq al-Hashemi, per presunte attività terroristiche: avrebbe avuto ai suoi ordini uno «squadrone della morte». Il premier Nouri al-Maliki, sciita moderato, ha ingiunto al governo autonomo del Kurdistan di consegnare Hashemi alle autorità centrali, e ha inoltre chiesto le dimissioni di uno dei suoi vice, Saleh al-Mutlak, anch'egli di confessione sciita e appartenente al cartello «Iraqiya», lo stesso del vice presidente finito nell'occhio del ciclone: la colpa di Mutlak è l'aver definito il governo di unità nazionale a guida sciita una «dittatura». «Iraqiya» dal canto suo ha intrapreso il boicottaggio dei lavori parlamentari e governativi, inducendo il primo ministro a minacciare di sostituire i membri del proprio gabinetto che fanno capo a tale partito.

    Redazione Online22 dicembre 2011 | 27

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    OGGI IN esteri >

    CASSAZIONE SRAGIONANTE ANCHE QUANDO HA RAGIONE

    Che senso ha ritenere che uno che prende a calci un cagnolino sia colpevole solo per i danni fisici causati e comprovati da un veterinario? I danni dovrebbero essere un aggravante e non il solo motivo della condanna. Forse non viene condannato uno che dia uno schiaffo ad altri anche senza avergli procurato dei danni fisici? Questo episodio valga a far capire che anche la Cassazione è malata di antropocentrismo.Se non vengono rilevati dei danni fisici allora chiunque può dare un calcio ad un cane suo o di altri? Questi giudici dovrebbero essere sottoposti a visita psichiatrica. L'ho sempre detto.

    Inutilmente aveva cercato di sostenere che il quattrozampe non aveva riportato danni

    Cane preso a calci, indennizzato il suo dolore

    L'uomo che aggredì l'animale costretto dalla Cassazione a pagare 200 euro di multa e 300 di risarcimento ai proprietari

    Inutilmente aveva cercato di sostenere che il quattrozampe non aveva riportato danni

    Cane preso a calci, indennizzato il suo dolore

    L'uomo che aggredì l'animale costretto dalla Cassazione a pagare 200 euro di multa e 300 di risarcimento ai proprietari

    Il «palazzaccio», sede della Cassazione a Roma (Ansa)Il «palazzaccio», sede della Cassazione a Roma (Ansa)
    ROMA - Dalla Cassazione arriva una sentenza che alle persone violente con i cani degli altri farà perdere il vizio di maltrattare gli amici più fedeli. Un uomo di 71 anni, Domenico G.C., è stato infatti condannato, innanzi alla Suprema Corte, alla multa di 200 euro e a risarcire con altri 300 euro il dolore patito dal cagnolino dei vicini che aveva preso a calci ammettendo anche di averlo fatto. Senza successo l'imputato ha cercato di evitare la condanna «per danneggiamento di animale altrui» sostenendo, in Cassazione, che il cane da lui «sbattuto a terra e preso a calci» non aveva riportato alcun «danno giuridicamente apprezzabile», e nessun «deterioramento».

    BOTTE E COCCOLE - Ma i supremi giudici hanno fatto carta straccia di questa tesi e hanno replicato che «la sintomatologia rilevata al momento della visita da parte del veterinario era dimostrativa di un processo patologico ancora in corso, come tale integrante malattia e quindi deterioramento». Durante la visita, il dottore aveva riscontrato «dolorabilità del cane a livello del carpo sinistro e della zona mandibolare sinistra». La circostanza che l'animale picchiato nonostante le botte prese dal vicino continuasse a «gradire le sue coccole», circostanza raccolta dalla difesa del «picchiatore», non è stata presa in nessuna considerazione dai supremi giudici.

    VERDETTI CONVALIDATI - Ora Domenico G.C., che aveva già avuto contrasti con i vicini, dovrà pagare anche le spese di giustizia anticipate a Laura S. e Stefano T., padroni della «vittima» a quattrozampe. È stato così confermato il verdetto emesso dal Tribunale di Torino lo scorso 17 febbraio che, a sua volta, aveva convalidato la pronuncia del Giudice di Pace. La vicenda era avvenuta a Balagero (Torino) il 19 luglio del 2006. (Fonte: Ansa)

    21 dicembre 2011 | 19:00

    martedì 20 dicembre 2011

    DICEVA UN TALE: ODIO DUE CATEGORIE DI INDIVIDUI, I RAZZISTI E I NEGRI. IO PREFERISCO LE SCIMMIE AI POLITICI NOSTRANI SVENDENTI L'ITALIA ALL'AFRICA

    LA SPORCA E DISONESTA POLITICA DI SINISTRA VUOLE LA DISINTEGRAZIONE DELL'IDENTITA' NAZIONALE CON LA SPERANZA DI TRARRE VOTI DAGLI INVASORI TRASFORMANDOLI IN CITTADINI. E ALLORA NON CI SI LAMENTI DEL FATTO CHE VI SIANO GIUSTE REAZIONI.

    Nel corteo che gli immigrati hanno fatto contro il razzismo, sostenuti come sempre dalla feccia anarchica e comunista dei centri sociali, sarà stato ricordato anche Simone Naitana, il ragazzo di Cagliari ucciso da un senegalese ubriaco che aveva appena cercato di mettere le mani addosso ad una ragazza? Sarà stata ricordata la ragazza di Moscufo che ha rischiato di essere bruciata viva dall’ex convivente senegalese? Sarà stato ricordato il vigilante della Coin di Brescia che ha rischiato la vita a causa della coltellata di un ladro africano? Sarà stata ricordata la donna incinta di Balanzano che è stata massacrata senza pietà dal convivente marocchino, convinto che la convivente avesse una relazione con un ultra-ottantenne vicino di casa? Sarà stata ricordata la donna di Povegliano, portata in mezzo ad un campo abbandonato e violentata inumanamente da due albanesi? Sarà stata ricordata la coppia di fidanzatini che è stata pestata a morte, per poi lei essere violentata mentre il fidanzato è stato costretto ad assistere alla ignobile scena? Sarà stato ricordato il bambino recentemente investito ed ucciso sulle strisce pedonali da un albanese completamente ubriaco e strafatto di droga? Sarà stata ricordata la ragazza recentemente stuprata nel nord Italia, con tanto di cittadini che approffittano della presenza delle telecamere di Studio Aperto per denunciare la pericolosità nell’uscire dopo le cinque di sera?

    Non lo sappiamo, ma crediamo vivamente di no.

    Se questo genere di cortei e manifestazioni cominciassimo a farle noi cittadini italiani, sempre e comunque vittime di delinquenti immigrati che sono intoccabili e impuniti, in questo Paese non ci sarebbe tempo per fare nient’altro.


    RIPORTO ALCUNI COMMENTI DAL CORRIERE DELLA SERA RIGUARDO AL SITO STORMFRONT.ORG
    BISOGNEREBBE MONITORARE IL CERVELLO DEI PENNIVENDOLI DI REGIME.E ANCHE QUELLO DI COLORO CHE VORREBBERO "DEMOCRATICAMENTE" CHIUDERE IL SITO, POSTO PERO' NEGLI STATI UNITI PERCHE' LI' VI E' ALMENO LIBERTA' DI PENSIERO IN BASE ALLA COSTITUZIONE.

    Razzismo, chi aiuta gli immigrati diventa «delinquente» sul web

    CRONACHESul sito «Stormfront» un lungo elenco di giudici, consiglieri comunali e sindaci che «aiutano gli allogeni». Qualcuno scrive «li odiamo di più degli stranieri». Il ministro dell'Interno Cancellieri: «Fenomeno da monitorare»
    Commenta la notizia




    Commenti infantili
    20.12|19:02 ombrarossa

    Qui qualcuno o ci è o ci fa. Si parla di razzismo, ma l'intolleranza non nasce in base al fatto che qualcuno abbia la pelle diversa dalla nostra. Ma dal fatto che i nostri spazi di sopravvivenza, già ridotti al minimo, vengano invasi.Personalmente provo rispetto per chiunque, qualsiasi sia il colore della sua pelle. Ma se viene in casa mia , e pretende di installarvisi, che sia bianco, verde o blu la cosa non mi sta bene. A casa mia si entra chiedendo permesso, e a mia discrezione.

    Pazzesco!
    20.12|18:58 gibuizza

    E poi c'é ancora qualcuno che non vuole che si controlli il Web! In galera i gestori di questi siti e soprattutto i proprietari dei server su cui si appoggiano.

    razzismo e buonismo
    20.12|18:58 Alegrìa

    sono figlia di emigranti europei in Argentina, madre di origini italiane, padre spagnolo. cresciuta in Argentina, ho viaggiato e vissuto in molti paesi di africa, Oriente, America Latina ed Europa. In tutti i paesi il razzismo é piú o meno strisciante. la criesi economica aggravi la situazione e ci si scaglia contro il diverso, lo si vede come il nemico. Temo che ci siano troppe simulitudini con gli eventi che hanno portato alla seconda guerra mondiale. Il razzismo é deleterio quanto il buonismo. L'Italia paga anni di mancata volontá nell'affrontare seriamente il problema della immigrazione.

    Si fa presto dire razzisti
    20.12|18:58 Cappelli Nerio

    Leggendo il corriere di qualche giorno fa, scopro di una iniziativa consistente nella proiezione di un film, sui cinesi in Italia, con dibattito a seguito. Riporto il commento di una ragazza cinese figlia di immigrati :"Perché voi italiani non imparate il cinese? - ha detto una ragazza rivolta alla platea -. Vi conviene abbattere questa barriera, noi siamo potenti." Vi siete mai chiesti se gli immigrati sono razzisti? Non condivido la lista del sito in quanto sono io stesso finito nella lista dei "cattivi" dei ben pensanti perchè, per motivi di buon senso, sono contro l'immigrazione.

    Chi ha paura e` perche`non crede di aver ragione
    20.12|18:52 giuann74

    Qui negli USA il KKK e` legale ed e` mantenuto a bada con la logica non con le leggi di soppressione della liberta` di pessiero. Il giorno che taciteranno il KKK con le leggi si dara` via libera a tacitare chiunque e` contro l'autorita` governante. Se avete il coraggio e la stamina fate un sito che va contro il sito in soggetto.

    Io sono sono contento .
    20.12|18:49 caffé delle sette

    di essere bianco e in un altra vita vorrei essere di nuovo bianco.ma non sono razzista.

    DA STORMFRONT

    Originally Posted by Patriota Siculo View Post
    Visto che questa discussione continua a essere letta è bene ribadire ancora una volta che la differenza tra bianchi e negri è stata dimostrata scientificamente:
    Cliccare su View Post

    Il loro livello di evoluzione, inferiore a quello di noi bianchi, li rende adatti per l'Africa, quello è il continente che la natura ha assegnato loro.
    Beh a questo punto posterei, cosa che tra l'altro ho già fatto, i thread dove trattiamo argomenti simili:
    Anche i ricchi negri stuprano
    I NEGRI, anche se ricchi e/o istruiti, sono sempre CRIMINALI SELVAGGI
    Esistono anche i serial killer negri!
    Negri meno intelligenti dei bianchi
    Negrolandia: l' inferno dei morti che camminano.
    Black-on-White crime: How can you ignore these facts?
    Tutti Neanderthal, tranne gli africani


    E VEDIAMO SE LA GENTE SI SVEGLIA! MENTRE VOI STATE PIANGENDO PER DUE NEGRI MORTI, MIGLIAIA DI VOSTRI FRATELLI BIANCHI, BAMBINI COMPRESI FANNO LE PEGGIO FINI PER COLPA LORO!

    Last edited by pegasusfantasy; 12-16-2011 at 06:35 AM.

    ABBUFFATEVI IMBECILLI. COSI' VIVRETE MENO E CI SARANNO MENO IMBECILLI

    LA RICERCA

    La dieta ipocalorica aiuta
    a tenere giovane il cervello

    Studio italiano spiega qual è il "pulsante" molecolare che attiva il meccanismo. Si chiama Creb1. Più chiaro il legame tra le malattie metaboliche, come diabete e obesità, e il declino delle attività cognitiva. Parlano i ricercatori di ELVIRA NASELLI

    ROMA - Mangiare di meno non soltanto fa vivere più a lungo, e con meno probabilità di ammalarsi di tutte quelle patologie legate a sovrappeso e obesità, ma aiuta anche a mantenere più giovane il cervello. Uno studio italiano, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences Usa), è riuscito a spiegare qual è il "pulsante" molecolare che attiva il meccanismo grazie al quale una restrizione in termini di calorie aiuta il cervello a restare giovane.

    Il pulsante in questione è la proteina Creb1, che diminuisce fisiologicamente con l'invecchiamento, ed è già nota da tempo per il suo ruolo di regolatrice di importanti funzioni cerebrali come la memoria, l'apprendimento, il controllo dell'ansia. Adesso i ricercatori dell'università Cattolica di Roma (istituto di Patologia generale e di Fisiologia umana) hanno scoperto che la funzione di Creb1 può essere aumentata semplicemente con una dieta ipocalorica, in un modo dunque estremamente semplice.

    "Sapevamo già che Creb1 è in grado di modulare altri geni, e che a sua volta può essere modulata da fattori di crescita chiamati neurotrofine, da alcuni farmaci, e persino da caffè e tè - premette Giovambattista Pani, ricercatore dell'istituto di Patologia generale, che ha condotto il gruppo di lavoro - non sapevamo però che può essere attivata anche da un'alimentazione a regime calorico limitato. Una notizia particolarmente buona perché non è facile somministrare fattori di crescita al cervello mentre è facile pensare di poter arrivare alle cellule cerebrali modificando l'alimentazione".

    Lo studio è stato condotto su topi, la cui dieta è stata ridotta del 30 per cento, dunque un taglio non drastico. Si sa che con un introito calorico al 70 per cento rispetto alla dieta normale i topi presentano migliori performance cognitive rispetto ai topi con un regime calorico normale, e sviluppano più tardi alterazioni cerebrali paragonabili alla malattia di Alzheimer nell'uomo. La novità è che negli animali mancanti di Creb1, nelle aree cerebrali deputate alle funzioni cognitive i benefici della dieta ipocalorica sul cervello risultano totalmente assenti e gli animali presentano gli stessi deficit di quelli supernutriti. Infatti, la dieta moderata aumenta l'attività di creb e "accende" nel cervello i geni delle sirtuine, note come le molecole della longevità.

    "Questo dimostra per la prima volta uno dei meccanismi attraverso cui la dieta agisce sul cervello - continua Salvatore Fusco, coautore dello studio - anche se per l'uomo il discorso è più complicato perché non basterebbe semplicemente tagliare le calorie, ma incidere anche sulla qualità degli alimenti. In ogni caso ormai è più chiaro il meccanismo che lega le malattie metaboliche, come diabete e obesità, e il declino delle attività cognitive. Ed è un buon punto di partenza, anche nella logica di una possibile prevenzione farmacologica delle malattie neurodegenerative".

    (19 dicembre 2011)

    lunedì 19 dicembre 2011

    PERCHE' ODIFREDDI SI ISTRUISCA SULLA STORIA DELLA MATEMATICA

    Così ho scritto nel blog del saccente e superficiale Odifreddi il 5 e 7 dicembre

    profpietromelis_01 scrive:

    Chi critica la trinità dicendo che è incomprensibile non capisce che la trinità è una astuzia della ragione (direbbe Hegel). Io ho scritto nei miei ultimi due libri che senza la trinità non si capisce perché la rivoluzione scientifica sia avvenuta, e potesse avvenire, solo nell’Europa cristiana. Perché non è avvenuta all’interno del’ebraismo e dell’islamismo? Nessuna scoperta scientifica è mai venuta, e non potrà mai venire, dall’islamismo.Perché? A causa del Corano. Gli ebrei e gli islamici negano la trinità. Per essi la volontà divina precede la ragione, ancella dell’arbitrio divino del dio unico e non trinitario.Tramite la trinità il cristianesimo ha ereditato la razionalità greca. Infatti il Verbo è la traduzione del Logos greco. Nella trinità la volontà del Padre è vincolata dal Verbo o Intelletto del Figlio. Ricordarsi del prologo del vangelo di Giovanni. La trinità è un copia e incolla della triade neoplatonica Uno-Intelletto-Anima del mondo. Il Logos è la stessa razionalità delle leggi naturali. Da qui l’interesse del cristianesimo a conoscere scientificamente la natura per vedervi l’opera divina. Interesse che non poteva esistere dentro l’ebraismo e l’islamismo. Quest’ultimo, anche nel periodo della cosiddetta fioritura araba, non portò mai ad una scoperta scientifica. Gli arabi dovettero la loro fioritura nel nostro Medievo ai cristiani nestoriani, che si trovavano già in Persia priva dell’invasione araba. I cristiani nestoriani abbandonarono l’impero bizantino perché considerati eretici a causa del fatto che negavano che Maria potesse essere ritenuta madre di Dio e non solo madre dell’uomo Gesù. Gli arabi rifiutarono sempre di imparare il greco perché non volevano essere contaminati da altra lingua che non fosse l’arabo, lingua divina del Corano. Dunque si rivolsero ai cristiani nestoriani che procurarono ad essi le traduzioni dal greco all’arabo di tutte le maggiori opere scientifiche e filosofiche greche. Senza i cristiani gli arabi sarebbero rimasti anche il in quel periodo dei perfetti ignoranti. Dopo che finirono di avere le traduzioni dai cristiani (senza apportare alcun contributo innovativo, perché anche la numerazione araba non è araba ma indiana) scomparvero dalla storia della cultura. Essi vivono ancor oggi fuori della storia. Vedi la cosiddetta “primavera araba” che si sta rivelando un inverno arabo con il successo dei partiti islamici, privi di razionalità a causa del Corano, mentre i cristianesimo ha ereditato (nonostante la storia dei papi)la razionalità classica dei Greci tramite la trinità. Il processo a Galileo non fermò il progresso scientifico nel XVII secolo. Tutti i maggiori scienziati erano cristiani.I primi oppositori alla teoria copernicana (e Copernico era un canonico polacco che dedicò la sua opera al papa Paolo III) furono i protestanti. Calvino scrisse: “Chi oserà opporre Copernico allo Spirito Santo?” (Commento al Genesi). La Chiesa cattolica, che prima della Riforma era stata una scuola di liberalismo in fatto di teorie scientifiche, sino a non contrastare il moto rotatorio della Terra affermato dal vescovo e filosofo francese Nicola d’Oresme (XIV sec,)e ad accettare che l’universo fosse illimitato e anche la Terra si muovesse, non essendo il centro del mondo, secondo quanto affermato dal cardinale matematico e filosofo Nicola Cusano (tedesco), delegato del papa al Concilio di Costanza,per non farsi superare dai protestanti nella difesa della Bibbia cambiò indirizzo e pose fine al suo liberalismo. Sotto questo aspetto la Riforma fu una iattura. E’ ciò che ho cercato di spiegare a Odifreddi nei 5 minuti concessimi per intervenire dopo la sua conferenza a Cagliari il 18 novembre sul tema “C’è spazio per tutti”. Gli ho rimproverato di avere sparato solo contro il cristianesimo (con il suo libro “Perche non possiamo dirci cristiani e meno che mai cattolici”)e di non avere avuto il coraggio di sparare contro l’islamismo. Mi ha risposto, se non sbaglio (non si sentiva bene la voce nella grande aula affrescata del palazzo viceregio),che non poteva che riferirs al cristianesimo, visto che viveva in uno Stato ove ha radici il cristianesimo e non in uno Stato islamico. Non ho potuto replicare per dirgli che purtroppo l’islamismo sta mettendo radici anche in Occidente, e questo è il pericolo, non il cristianesimo, che ormai è impotente nell’Occidente secolarizzato. E’ in stampa un mio libro intitolato ADDIO A DIO. Con una lunga introduzione filosofica (scritta pochi mesi fa come Introduzione ad un immaginario dialogo con la trinità scritto 19 anni fa). Sottotitoli: Dialogo con Dio chiedente perdono. “Beati coloro che non credono in Dio se…Essi saranno i primi nel regno dei CIeli”. La tesi di fondo, ricavata dalla stessa lettura di tutti i passi più imortanti delle Epistole di S. Paolo e dei Vangeli, è che gi atei-agnostici che rispettano la legge naturale, da cui discende il diritto naturale, che non può essere della sola natura umana data l’evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita, hanno più meriti di fronte a Dio (se esiste) di quanto ne abbiano i credenti, che sono degli opportunisti, che credono in Dio per avere in premio la salvezza, mentre l’ateo-agnostico che rispetta le norme della giustizia non è un opportunista perché non si aspetta alcun premio da Dio. Avevo chiesto a Odifreddi di scrivermi una breve prefazione per dare maggiore lustro al libro. Mi ha detto che gli era impedito dal contratto fatto con il suo editore. Mi dispiace. Spero tuttavia che si confronti con il mio libro, oltre che con quello di 800 pagine che gli ho consegnato a mano (”Scontro tra culture e metacultura scientifica etc.”).Contiene per 2/3 l’esposizione dell’esegesi dell’Antico Testamento condotta dai maggiori studiosi mondiali, con ampia letteratura sull’argomento. Risultati terrificanti. Un libro costruito tutto su volute falsificazioni con l’unico scopo di dimostrare che quello ebraico era il popolo eletto e che la Palestina era sin dalla creazione del mondo la terra promessa. Agli antichi ebrei del resto del mondo non importava alcunché. Tanto è vero che ancor oggi la religione ebraica non fa proselitismo. Ma grazie all’Antico Testamento il popolo ebraico è sopravvissuto sino ad oggi come entnia evitando, anche nella diaspora, di incrociarsi con altre popolazioni. Esso dunque può rivendicare il diritto di essere unico erede di quella popolazione che per oltre un millennnio ebbe uno Stato in Palestina, di cui fu espropriato con la violenza. Spero che il mio libro, tutto documentato, sia di utilità a Odifreddi, che ha scritto il suo “Perché non possiamo dirci cristiani” ignorando tutta la letteratura sull’argomento, ed evitando perciò un confronto con essa.Un libro che ha avuto successo presso il grosso pubblico ma che non può dirsi scientifico per il motivo detto. Queste critiche a Odifreddi sono state da me espresse nelle pagine 22-26 del mio ultimo libro intitolato IO NON VOLEVO NASCERE (Sottotitoli: Un mondo senza certezze e senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina). Non gli ho dato a mano copia di quest’altro libro perché (tranne la copia personale) avevo esaurito le copie in omaggio.


  • qualcosario scrive:

    @profpietromelis_01: non intendo fare una critica approfondita del suo discorso, anche perché mi sembra più incentrato sulla questione razziale che religiosa. Mi limito a fare qualche appunto logico:

    Lei dice che solo il cristianesimo europeo poteva ospitare la rivoluzione scientifica perché solo noi avevamo ereditato il razionalismo greco. Dato che, da un punto di vista religioso, i greci antichi poco o nulla avevano a che fare con il cristianesimo o l’ebraismo, questo razionalismo che avevano (e che secondo lei ci permetteva di fare la rivoluzione industriale) sicuramente non gli è stato fornito dalla trinità cristiana (i greci avevano altri dei, lo rammenti).

    Per quanto riguarda il fatto che gli arabi abbiano solo comprato libri usati nella bancarella dei cristiani nestoriani, le ricordo che il testo di medicina per eccellenza durante tutto il medioevo e fino all’Illuminismo è stato il Qanun di Avicenna. Se i cristiani avevano già le conoscenze di Avicenna (anzi gliele avevano fornito loro), perché farlo diventare praticamente il padre della loro scuola di medicina?

    Fibonacci ha imparato la matematica in Algeria, solo per fare qualche esempio… i numeri sono di origine indiana (ma anche gli indiani non hanno la trinità, quindi anche loro non avrebbero potuto inventare niente, se prestiamo fede alla sua dottrina).

    La rivoluzione scientifica è iniziata in seguito al Rinascimento ed ha preso velocità principalmente durante l’Illuminismo (cioè nel periodo in cui la società ha contrastato l’egemonia della religione). Quindi gli effetti della trinità sulla scienza si sono sentiti 1500 anni dopo?

    Comunque, una cosa positiva c’è. Ho due libri in meno da leggere, nella mia vita…

  • pietrobrosio scrive:

    @giuseppe.piacesi (4 dicembre 2011 alle 23:00)

    A proposito di universo finito o infinito, oggi molti teorici sostengono la tesi di un universo illimitato ma finito. In parole semplici, si può paragonare lo spazio dell’universo alla superficie di una sfera che possiamo continuare a percorrere senza mai trovare un limite pur muovendoci su un’area finita, e se iniziamo un percorso in linea retta ci ritroveremo al punto di partenza.

  • Piergiorgio Odifreddi scrive:

    cari andreoide e giuseppe.piacesi,

    non solo E’ possibile dimostrare che qualcosa non esiste, ma la matematica è piena di queste dimostrazioni, che fanno il paio con quelle di esistenza.

    ad esempio, la famosa scoperta degli irrazionali da parte dei pitagorici, dimostrò appunto che NON esiste un numero razionale il cui quadrato sia uguale a 2.

    analogamente, alcuni dei più famosi teoremi della matematica dimostrano che NON esiste una formula che usi solo le quattro operazioni e i radicali, per risolvere l’equazione di quinto grado. oppure, che NON esiste una costruzione che usi solo riga e compasso, per quadrare il cerchio. eccetera.

    naturalmente, le dimostrazioni di inesistenza sono in genere molto più complesse di quelle di esistenza, perché mentre per dimostrare l’esistenza di qualcosa basta esibirla, per dimostrare l’inesistenza bisogna trovare un modo per escludere tutti gli elementi di un’intera classe. e infatti, spesso le dimostrazioni di inesistenza sono state delle pietre miliari e hanno aperto nuovi campi di ricerca.

  • aldograno scrive:

    @Prof. Pietro Melis: l’ idea che i Musulmani non siano in grado di fare scoperte scientifiche o, addirittura, che non esistano premi Nobel Musulmani (molto bella poi, questa selezione tra i bianchi di ciò che sarebbe una prova scientifica di intelligenza superiore tra tutte le razze)pur essendo diffusa tra tanti acculturati di razza bianca è una prova scientifica di ignoranza. Anche scolastica, perché almeno dovresti ricordare che il Corano non impedì la creazione da parte degli Arabi della moderna Matematica, prima dei Cristiani e degli Ebrei. Conosci, almeno, Abdus Salam? Studiati la sua biografia. Mi dispiace di dover attaccare un credente, perchè lo sono quanto e più di Te. Ma il Tuo antisemitismo e il Tuo anticomunismo irrazionalisti sono una grave deviazione dal Cristianesimo.

  • cabellen scrive:

    Mi associo alle critiche di aldograno e qualcosario allo strano sproloquio di profpietromelis, e aggiungo che trovo semplicemente ridicolo contrapporre un’ipotetica chiusura oscurantista della cultura ebraica e di quella islamica ad un altrettanto ipotetico liberalismo illuminato della cultura cristiana.

    Inoltre, la presunzione che il cristianesimo sia stato la culla della scienza per merito dell’idea trinitaria mi conferma in un’impressione (magari qualunquista) di cui sono abbastanza convinto: gran parte della letteratura cristiana non è né più ne meno che una libera esplorazione sintattica, a bassa intensità semantica, nello spazio combinatorio virtualmente infinito offerto dal linguaggio teologico.
    Anche il discorso scientifico, in un certo senso, è una semplice articolazione di formule matematiche, ma la libertà sintattica è fortemente limitata dal riscontro semantico fisico-empirico.

  • andreoide scrive:

    @Piergiorgio Odifreddi

    Naturalmente giuseppe.piacesi ed io stavamo discutendo della presunta esistenza di dio e in generale degli oggetti della realtà esterna, percepibili con i sensi nudi o attraverso gli strumenti.
    In tale ambito a me pare sia impossibile dimostrare che qualcosa non esiste.
    Se per esempio io affermo di avere un superpotere, nessuno potrà mai dimostrare che ciò non sia vero, così come è impossibile dimostrare che i folletti non esistano.
    E’ chi afferma qualcosa di straordinario che ha l’onere della prova (straordinaria).

    Inoltre vorrei umilmente (visto che non sono né matematico né logico) mettere in dubbio che quelle citate siano dimostrazioni di inesistenza.
    Che la radice quadra di 2 non esista è vero solo da un punto di vista interno all’insieme dei numeri razionali e infatti ciò spinse a inventare o scoprire (a seconda dei punti di vista) i numeri irrazionali, dove la radice di 2 trova posto.
    Anche prima che questi numeri fossero inventati/scoperti si poteva benissimo dimostrare empiricamente che quel valore esistesse, per esempio costruendo fisicamente un quadrato di area 2.
    Il fatto che a quei tempi non si fosse capaci di calcolarlo matematicamente non ne provava l’inesistenza reale ma l’inadeguatezza della matematica, così come il fatto che attualmente non sappiamo ancora da cosa sia costituita la materia o l’energia oscura indica solo una nostra temporanea ignoranza in quell’ambito, non l’inesistenza del fenomeno.

    La faccio troppo facile?

  • valerio_438 scrive:

    @Piergiorgio Odifreddi, post del 5 dicembre alle 9:12

    Nel dichiarare che “non si può dimostrare che una cosa non esiste”, andreoide e qualcosario sono andati un po’ troppo oltre, perché non hanno definito con precisione il valore semantico che assegnano ai termini “cosa” ed “esiste”.
    Così lei ha buon gioco a dimostrare che il loro assunto è falso, esibendo una singola prova (l’evidenza che in campo matematico si può dimostrare l’inesistenza di una formula risolutiva o che il prodotto di una specifica operazione matematica appartenga a uno specifico insieme di numeri).
    Tuttavia la matematica è un corpus costruito seguendo specifiche regole, create dagli esseri umani nella loro mente, e quando si dimostra che un ente matematico “non esiste”, oppure che un procedimento geometrico “non è possibile”, con la locuzione “non esiste” si intende affermare che quell’ente (o quel procedimento) “fuoriesce” dall’insieme di possibilità delimitato da quelle regole.
    Per esempio, quando si dimostra che “non esiste un numero razionale il cui quadrato sia uguale a 2”, si opera all’interno della mente su un insieme di “regole matematiche” che stabiliscono che:
    1. L’insieme dei numeri razionali (R) è composto esclusivamente di numeri che possano essere espressi come frazioni (rapporto fra due numeri interi);
    2. Per la regola 1, per quanto l’insieme R contenga infiniti numeri, esso non conterrà i numeri che non possono essere espressi come frazioni;
    3. Se posso dimostrare che un numero X non può essere espresso come frazione, allora quel numero non appartiene all’insieme R;
    4. Ne consegue che nell’insieme R NON esiste il numero X (è nell’insieme R che X non esiste, nel senso che X non fa parte dell’insieme R).

    andreoide e qualcosario, tuttavia, intendevano sostenere che “non si può dimostrare che una cosa del mondo reale esterno non esiste”, perché non basterebbero infinite prove. Mentre si può dimostrare che una cosa del mondo reale esista, perché basta una singola prova.
    E la “spassosissima spiegazione di James Randi” che lui riporta ne è una indiretta prova.

  • nuovaesperia scrive:

    @profpietromelis, almeno sulla trinità lei ne rivela il fondo filosofico complesso, mentre qui, su questo blog, non è che superstizione o scaramanzia che fa fare il segno della croce.
    @andreoide, @valerio_438, trovo confortante che replicate al prof. Odifreddi e distinguete tra dimostrazione matematica e il campo “degli oggetti della realtà esterna, percepibili con i sensi nudi o attraverso gli strumenti.”, cioè il campo della fisica. Per un matematico forse sarebbe anche possibile considerare il passaggio dalla teoria tolemaica a quella copernicana con un semplice cambio di coordinate ma per il fisico e per tutti gli altri esseri umani che vedono con i loro occhi e sentono con le loro orecchie una cosa è che è il sole a girare intorno alla terra e un’altra che è la terra a girare intorno al sole, senza aspettare che Newton stabilisca con formule matematiche quali sono le forze in gioco.

    Ho avvertito in questo blog una certa arroganza, una presupponenza nel far derivare dalla scienza, interpretata in senso assolutistico, il discredito verso chi crede. Anche se per diversi secoli la religione ha condizionato la libertà della ricerca scientifica, la libertà appunto, visto che la verità come abbiamo visto non è mai certa e stabilita una volta per tutte, è il nostro valore più grande e non sarebbe degno della ricerca scientifica risultare proprio lei intollerante del libero pensiero.

    Con ciò saluto questo blog.

  • atibha scrive:

    mahadip, certo religione e politica screditati. Ma anche popolo bue. E se non è il popolo a chiedere ad esempio l’applicazione di un reale “metodo scientifico”?, se il popolo non ha le capacità di auto-elevarsi? di comprensione, di critica?. Io sono pronto a fare il prete di me stesso, ma posso dire lo stesso anche dei miei fratellini? Ecco perchè faccio il filo alle religioni. Perchè le religioni, tra le pieghe dei loro insegnamenti, hanno della sostanza liberatoria. Però bisogna prendersi la briga di leggere, di sfrondare, di comprendere. Mentre i laici hanno gettato il bimbo coll’acqua sporca.
    mahadip, non prendiamoci in giro. Ci sono umani che si sbattono e cercano di capire e magari trovano qualcosa in qualsiasi campo si applicano. E poi ci sono i “passivi”. E per i passivi non c’è niente di meglio che la religione. Tanto più che l’unica cosa veramente importante per noi umani è morire in pace.

  • valerio_438 scrive:

    @nuovaesperia, post del 5 dicembre alle 12:00

    Sospetto che tu abbia idee confuse sul significato del termine “intolleranza”.
    In una discussione su un blog ci si può scambiare solo parole, perché Internet non consente di trasferire “oggetti contundenti”. L’intolleranza di cui parlava Erasmo da Rotterdam nel suo “Elogio della pazzia” portava sul rogo chi sosteneva idee in conflitto con l’ortodossia religiosa di allora.
    Dunque non ha alcun senso tentare di istituire un parallelo fra l’intolleranza delle religioni nei secoli bui (quando l’intolleranza si estrinsecava in torture e roghi) e il disaccordo che si può manifestare, oggi, in una discussione via web (dove, al massimo, ci si può trovare in imbarazzo se, dovendo prendere atto di aver detto una sciocchezza, non si ha la modestia di prendere atto e passare ad altro).

  • aldograno scrive:

    Altro dispiacere della giornata è che Nuova Esperia abbia espresso la volontà di andarsene: a parte il valore delle sue opinioni (mi fermo e non Ti faccio troppi complimenti perché non credo che qui Ti darebbero lustro e fama) è anche una donna che sa discutere in modo civile. Un blog come questo, di troppi maschi, finisce col diventare una competizione inconcludente a “chi ce l’ ha più lungo”.

  • atibha scrive:

    L’ultimo mio commento è scritto in fretta e male. Provo a riformularlo.
    Quando si discute con persone centrate sul sociale/politico come mahadip, va a finire che la cartina tornasole del discorso è sempre quella sociale/politica. La “maturità religiosa”, se esiste qualcosa del genere, potrebbe essere un “cuore puro”. Se poi vieni ingannato, anche da istituzioni screditate, è un problema di chi ti inganna, non tuo.
    Questa “crescita nella consapevolezza” a cui fa riferimento mahadip è lodevole, ma è accessibile solo a chi prende degli impegni con se stesso, a chi ha della curiosità, a chi si ha delle capacità di analisi, di critica.
    Per la stragrande maggioranza della popolazione, per i “semplici”, per questi che ho chiamato (malamente) passivi, cosa resta? Un “cuore puro” potrebbe essere una indicazione….

  • catarrite scrive:

    caro athiba, a parole siam bravi tutti. Analisi, calcoli.
    Quando poi si tratta della prassi, dell’impegno concreto, le analisi e gli ideali di equità etc etc davanti a una mazzetta, vanno a farsi benedire. E qua non ci sono colori o bandiere che tengano.
    Non so quale educazione o tipo di resistenza morale individuale o sociale potrebbe bloccare un processo del genere. Quale deterrente ? Chi controlla i controllori ?

    Il mistero d’iniquità, da sempre presente nel mondo… Dagli la connotazione che vuoi. Raffigurala come vuoi. La realtà è quella che è.

  • atibha scrive:

    Catarrite, ma per quale motivo pensi che gli arabi amano le teocrazie? Mettiamoci nei panni di un cittadino povero dell’egitto…va a votare…chi vota? chi può dargli la garanzia che agirà con equità, giustizia, rispetto, ecc. Ma uno che agisce in nome di Allah, no?. Ma nonostante che le religioni possano venire usate per questo scopo dalla società civile, la religione resta qualcos’altro. Sta proprio da un’altra parte….

  • profpietromelis_01 scrive:

    A tutti coloro (tre) che mi hanno critixato dico di studiare la storia della sciena prima di dire falsità storiche ed esprimere pregiudizi. Gli arabi non apportatono alcun progresso nella conoscenza scientfica. Si limitaromo a copiare ed ampliare qualche dettaglio. La chimica la copiarono dai cinesi (ma fondata sullo zolfo, il mercurio e il sale come elementi principali). I maggiori filosofi furono Averroè (che si limitò a commentare Aristotele)ed Avicenna neoplatonico e medico senza alcuna scoperta. La medicina era ancora fondata su Galeno. E poi Avicenna non era nemmeno arabo ma persiano. Quanto agli arabi di oggi sono popoli privi di intelletto. Nelle loro Università è proibito insegnare l’evoluzione biologica. Che cosa ci si può aspettare da gente simile? E lo scienziato Abdul Salam si sappia che non era arabo ma pakistano. Conservo una sua vecchia intervista in cui si dichiarava credente. Ma forse per convenienza, per essere lasciato in pace perché certamente non avrebbe preso un Nobel per la fisica in un Paese islamico. Salam dirigeca il centro di ricerche nucleari di Trieste. Che ricerca scientifica avrebbe potuto fare in un Paese islamico? Nessuna. E certamente non avebbe preso il Nobel. E sono stufo di sentire usare a sproposito il termine “razzista”. Ora basta con questi idioti odisonesti che ne abusano. Io mi riferisco sempre ai limiti cerebrali dell’islamismo. E l’islaismo non è una razza ma una religione (maggiore disgrazia della storia).

  • profpietromelis_01 scrive:

    P.S. Questo aldograno non ha capito un cavolo di me. Mi ha fatto passare per cristiano, mentre sono un ateo-agnostico. Fiero avversario di tutte le menzogne delle religioni cosiddette rivelate (della Bibbia sono uno studioso e ad essa, come ho scritto, ho dedicato un libro di 800 pagine riportando i risultati di TUTTI i maggiori studiosi mondiali(. Prima di blaterare si scomodi ad ordinarlo in una libreria, anche se è un libro di nicchia, più per biblioteche che per librerie. E’ intitola “Scontro tra culture e metacultura scientifica:l’Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane.Non giudaiche e antislamiche”. Tutto documentato con numerose ed ampie note bibliografiche. Anche nella religione indù vi è la trinità (Brahma-Visnù-Shiva). Ma non ha alcunché a che che fare con la trinità cristiana che ha ascendenze nella triade neoplatonica.Gli indiani erano avanzati nell’algebra.Ma perché mai la rivoluzione scientifica non si ebbe in India e nemmeno in Cina? E’ a questa domanda che bisogna rispondere. Altrimenti si apre o bocca solo per dare fiato all’ignoranza.




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