Nessuno ne conosceva l'esistenza. I suoi venti giorni di dura prigionia le hanno valso la fama. Come ha potuto resistere chiusa in una piccola area costretta a stare distesa su una coperta? Poteva confortarla il fatto che comunque sarebbe diventata famosa, ma non come giornalista. Non ci è mai stato detto che cosa fosse andata a fare in quello Stato governato da una cricca di fanatici islamici dal 1979. Purtroppo la guerra tra Iran e Iraq si svolse senza una vittoria di una delle due parti. Con una vittoria dell'Iraq sarebbe stata spazzata via la dittatura islamica dell'Iran a vantaggio dell'Iraq governato dalla dittatura laica di Saddam Hussein, che, pur in contrasto con la dittatura, consentiva libertà alle donne, non costrette a portare il velo come simbolo della inferiorità della donna voluta dalla maggiore disgrazia della storia che è il Corano, che dice espressamente che la donna sta di un gradino sotto l'uomo. Come potevano nel 1979 gli iraniani accogliere con festa l'arrivo di un pazzo quale era Komeini, di fronte al quale Oriana Fallacci, presa dalla rabbia, si tolse il velo? .
giovedì 9 gennaio 2025
COME DIVENTARE FAMOSI IMMERITATAMENTE
venerdì 3 gennaio 2025
ASPETTANDO TRUMP
Per quanto riguarda Zelensky dovrebbe essere costretto ad uscire di scena per non avere mai cercato accordi con il despota Putin, colpevole per avere imitato Hitler, che volle ed ottenne che una parte della Cecoslovacchia, la regione dei Sudeti, facesse parte della Germania perché nei Sudeti vi era una maggioranza tedesca. Ma poi Hitler si impossessò di tutta la Cecoslovacchia. Poiché nel Donbass dell'Ucraina vi era stata sempre una maggioranza di russi lo Zar Putin pretese che facesse parte della Russia. All'origine del conflitto vi fu nel 2014 una sopressione sanguinosa dei russi del Donbass. Questo fu uno sbaglio tremendo. Bisognava prevedere che prima o dopo Putin sarebbe venuto in soccorso dei russi del Donbass. La soluzione migliore sarebbe dovuta consistere nel dare un'ampia autonomia al Donbass con l'aiuto economico dell'UE, che avrebbe dovuto favorire l'autonomia facendo arrivare una pioggia di danaro nel Donbass inglobando l'Ucraina nell'UE. A questo punto Putin non avrebbe potuto invadere l'Ucraina perché avrebbe invaso pericolosamente uno Stato facente parte dell'UE. Probabilmente sarebbe stata necessaria anche l'inclusione dell'Ucraina nella NATO. In queste condizioni Putin sarebbe stato costretto ad affrontare una guerra che non sarebbe stata limitata all'Ucraina. Ancor meglio se l'Ucraina fosse stata inclusa nella NATO, il cui statuto prevede l'intervento contro uno Stato che muova guerra contro uno Stato facente parte della NATO. Certamente Putin avrebbe considerato l'invasione dell'Ucraina un motivo per scatenare una terza guerra mondiale, da cui Putin si sarebbe ben guardato perché avrebbe avuto contro di sé anche gli USA. Con l'arrivo di Trump l'Ucraina sarà costretta a cedere alla Russia il Donbass, salvo che la garanzia di una ampia autonomia al Donbass faccia desistere Putin dal continuare la guerra contro l'Ucraina. La fine della guerra avverrà con la fine del governo con a capo Zelensky, il maggiore responsabile di una politica che non ha voluto trattare con i russi del Donbass. La soluzione si sarebbe trovata molti anni fa seguendo l'esempio dell'Italia che riuscì a spegnere la volontà di molti austriaci del Sudtirolo, in italiano Alto Adige, di far parte dell'Austria. Vi era anche un altro motivo che favoriva l'appartenenza del Sudtirolo all'Italia. L'Austria con plebiscito venne incorporata nella Germania nazista. E lo stesso Hitler non considerò mai l'opportunità che il Sudtirolo facesse parte della Germania dopo l'inclusione dell'Austria nella Germania. Sarebbe stato un grave far torto alla sciagurata alleanza dell'Italia con la Germania nazista. La fine della seconda guerra conservò l'appartenenza del Sudtirolo all'Italia, dovendosi punire l'Austria per avere accettato di ridursi a diventare una provincia della Germania nazista. D'altra parte il Sudtirolo fece parte dell'Italia dopo la prima guerra mondiale, con l'Italia vincitrice contro la Germania e l'impero austroungarico. Hanno sempre ragione i vincitori. Ma l'Italia dopo la seconda guerra mondiale perse completamente l'Istria e la Dalmazia. Perché? Perché doveva essere premiata la Jugoslavia facente parte degli Stati che sconfissero la Germania, pur essendo la Jugoslavia sotto il governo della dittatura del comunista Tito, alleato, ma per pochi anni, dell'Unione Sovietica di Stalin. Per quanto riguarda la guerra in Palestina è probabile che Trump smetta di aiutare economicamente e militarmente Israele riconoscendo che all'origine di questa scellerata guerra vi è stato l'enome errore di Netanyahu, che avrebbe dovuto cercare prima, sfacciatamente, un accordo con i terroristi dell'8 settembre rilasciando i palestinesi che stanno nelle carceri di Israele per avere in cambio la restituzione degli ostaggi fatti in quel terribile giorno in cui molti israeliani furono tremendamente uccisi. Subito dopo, e non prima, come ha fatto, avrebbe dovuto muovere guerra ai fanatici terroristi di Hamas, degni di essere fatti fuori senza pietà. Quasi certamente avrebbe avuto l'aiuto dei palestinesi della striscia di Gaza con un aiuto economico tale da far preferire un governo filoisraeliano. Sono i soldi che governano il mondo.
martedì 31 dicembre 2024
CHE COSA VORREI DAL 2025
Provate a indovinarlo sapendo a chi penso. E non mi riferisco a questo papa, su cui ho già scritto abbastanza.
Mi riferisco a quella casta ben rappresentata dal CSM che dovrebbe significare Corporazione di Stampo Mafioso. E' ormai una Istituzione squalificata. Il fatto che venga approvata dal 40% degli italiani significa che quel 40% (che è comunque una minoranza) non ha una conoscenza esatta di questa casta che vuole continuare a sottrarsi ad una responsabilità personale quando faccia delle sentenze che sono piene di contraddizioni. E' l'unica categoria che risulta immune anche quando arriva a sentenze aberranti non tanto per ignoranza quanto per incapacità di ragionare. Un giudice ignorante può supplire alla sua ignoranza facendo funzionare il cervello. D'altronde nei procedimenti penali esistono i giudici popolari che non hanno nemmeno fatto studi di giurisprudenza. Essi, se vogliono, possono sottrarsi alle conclusioni dei giudici togati ponendoli in minoranza. I giudici non debbono interpretare la legge, come si suole dire. Se vi è un problema di interpretazione significa che la legge è mal fatta e deve essere riscritta. I giudici debbono applicare la legge senza problemi di interpretazione. Una macchina che sia impostata con intelligenza artificiale inserendole i dati della vicenda ragionerebbe meglio dei giudici. E adesso debbo esporre la mia vicenda civile durata 25 anni. Sono passato per giudici uno peggiore dell'altro. E debbo fare i loro nomi. In Tribunale ho trovato uno, totalmente scriteriato, che si chiama Mario Farina, che è giunto a scrivere che il liquidatore, pur essendo stato revocato dalla sua nomina dal successivo presidente del Tribunale, Antonio Porcella, doveva essere pagato perché credeva in buona fede di essere ancora liquidatore. Un giudice che arriva a scrivere cose del genere dovrebbe essere licenziato. Un altro, in Tribunale, si chiama Vincenzo Aquaro, anche lui autore di una sentenza piena di contraddizioni. Il massimo dell'incapacità di ragionare è ben rappresentato da una donna in Corte d'Appello, Donatella Aru, che ha fatto due sentenze orribili, che giustificherebbe il suo licenziamento. Faccio un esempio. In una pagina ha scritto che mi ero rivolto ad un giudice, Tiziana M(C)arogna, chiedendo un provvedimento di urgenza per sospendere la nomina del liquidatore in quanto chiaramente nulla perché poteva essere nominato solo con la volontà di tutti i soci. La M(C)arogna scrisse che avevo sbagliato indirizzo: mi sarei dovuto rivolgere alla Cassazione e non a lei, in Tribunale. Pertanto rigettò la mia domanda di sospensione della nomina del liquidatore. Costei aveva fatto riferimento ad una giurisprudenza minoriaria che era stata poi dichiarata superata dalla Cassazione a Sezioni Unite. Questo punto è stato l'inizio della mia rovina che mi ha dissanguato economicamento. Non basta. La Aru, invece di prender nota che la Cassazione dava ragione a me, tanto per difendere la collega disse che l'ordinanza della Tiziana M(C)arogna mi dava torto e dunque non poteva essere accolta la domanda di annullamento della nomina del liquidatore, pur in una società in cui io avevo il 66%. Era stato voluto il liquidatore da due disonesti fratelli che volevano costringermi a vendere per sanare i loro debiti PERSONALI, pur essendo la società da sempre in attivo giacché il suo oggetto sociale riguardava l'affitto a terzi di una grande sala cinematografica. E trovarono un presidente del tribunale, Marco Onnis, che nominò il liquidatore dandomi come consenziente mentre il mio avvocato aveva chiesto il rigetto della domanda avversaria. Questo presidente del Tribunale è morto da molti anni. E' stato lui l'inizio della mia rovina. Il gestore pagava regolarmente l'affitto per cui non vi era alcun motivo perché la società venisse messa in liquidazione. Da notare che la Aru nelle prime pagine aveva riconosciuto che avevo promosso un regolare giudizio per chiedere l'annullamento della nomina del liquidatore, che, ripeto, richiedeva l'unanimità dei soci. E tuttavia la Aru più avanti mi rimprovera di non avere promosso un giudizio ordinario per chiedere l'annullamento della nomina del liquidatore. Tutto il contrario di ciò che aveva scritto prima. Dimenticandosi che io avevo promosso proprio questo giudizio. Incredibile ma vero. La Aru ha voluto difendere la sua collega, passata poi in Corte d'Appello, e irritualmente, se non illegalmente, nello stesso collegio quando ha fatto le due sentenze, non volendo riconoscere che aveva gravemente sbagliato perché non aveva tenuto conto che la giurisprudenza maggioritaria diceva che mi dovevo rivolgere al Tribunale per chiedere, con ordinanza, l'annullamento della nomina del liquidatore. La Aru poteva utilizzare contro la M(C)arogna anche una sentenza della Cassazione a Sezioni Unite che aveva cancellato la giurisprudenza minoritaria per lasciare in vita quella maggioritaria che, come già detto, mi dava ragione dicendo che mi dovevo rivolgere al Tribunale e non alla Cassazione per chiedere l'annullamento della nomina del liquidatore. La Aru ha utilizzato l'ordinanza della M(C)arogna come uno dei motivi, se non il principale, per giustificare la nomina del liquidatore e ritenere in buona fede l'acquirente. La vendita avvenne il 13 novembre 1997 subito dopo l'ordinanza della M(C)arogna del 7 novembre. La vendita avvenne prima della notifica dell'ordinanza il 20 novembre per mettermi di fronte al fatto compiuto. Il liquidatore non attese nemmeno la notifica dopo la quale io avrei potuto ricorrere entro dieci giorni al Collegio contro l'ordinanza della M(C)arogna. La Aru non ha tenuto in conto una mia lettera indirizzata al promissario acquirente e al liquidatore in cui manifestavo la mia contrarietà alla vendita perché doveva attendere una sentenza passata in giudicato che convalidasse la nomina e dunque l'acquisto. La Aru ha scritto che la mia lettera non aveva alcun valore dovendosi il promissario acquirente attenersi solo alla nomina del liquidatore. Ma non basta. Pur risultando dagli atti che io ero contrario alla nomina del liquidatore (e occorreva per legge l'unanimità dei soci per giustificarne la nomina) questa sragionante o corrotta che è la Aru (perché nessuno può togliermi dalla testa che i giudici fossero collusi con il liquidatore Antioco Angius, che era curatore fallimentare e dunque stretto collaboratore dei giudici nella Sezione del Tribunale riguardante i fallimenti con conseguente familiarità con i giudici) ha avuto la sfrontatezza dello scrivere che anch'io ero favorevole alla nomina del liquidatore, nonostante che dagli atti del processo risultasse tutto il contrario, anche da processi collaterali. In Tribunale fui assolto dalla scriteriata accusa di calunnia dei due fratelli (uno crepato nel 2003 e l'altro, più grande di me, non so se sia ancora vivo) perché il fatto era insussistente, riconoscendo che io ero stato costretto a sottoscrivere una scrittura privata da parte dei due fratelli e pertanto ricattato da essi nella loro volontà di richiedere da me la vendita per un valore da me stabilito. Io avevo stabilito un valore di un miliardo e 800 milioni credendo che per questa cifra nessuno sarebbe stato disposto ad acquistare il locale della Cinecorallo. E invece si presentò un tale, Gesuino Fenu, disposto ad acquistare per un milardo e 800 milioni.
Uno dei due "fratelli" voleva costringermi a vendere perché doveva ancora pagare un mutuo di 100 milioni di lire alla BNL per avere acquistato una casa per l'amante. Qui, come si vede, non si tratta nemmeno di problemi di interpretazione perché si è arrivati a dire delle falsità materiali. Giudici che arrivano a questo debbono essere ritenuti o incapaci di ragionare o disonesti. Non vi è una via di mezzo. I magistrati fanno carriera per anzianità. Un giudice, come il Vincenzo Aquaro, può rimanere per tutta la vita in Tribunale, ma quando va in pensione la riscuote come se fosse stato consigliere in Cassazione. Gli esami che debbono sostenere ogni 4 anni sono una beffa perché vengono tutti promossi. Della Commissione fa parte anche un avvocato, che può soltanto parlare non avendo diritto di voto. In Cassazione ho trovato un giudice relatore, LUCA VARRONE, che si è limitato ad esporre la relazione di un vecchio baccucco di P.M. senza avere capito nemmeno lui che tutto il processo, durato 25 anni, era completamente nullo perché il soggetto principale, che era la Cinecorallo, risultava assente in giudizio. E' stato rilevato nella memoria da indirizzare 10 giorni prima dell'udienza. Ma è servito a nulla, nonostante che la nullità possa e debba essere rilevata per la prima volta anche in Cassazione. E' grave che arrivino in Cassazione giudici simili. Significa che non vi è una selezione di merito ma solo di anzianità. E lo mise in evidenza una sentenza della Corte d'Appello a me favorevole che disse che il processo era tutto nullo perché la Cinecorallo, litisconsorte necessaria, risultava assente, per ignoranza degli avvocati avversari. Ma nemmeno in Cassazione è stata rilevata questa nullità che bastava da sola per dichiarare nullo, e far dunque decadere, tutto il processo di 25 anni. Purtroppo nemmeno in Cassazione esiste il Collegio di 5 giudici. Ognuno si occupa solo delle cause in cui è relatore. Il mio avvocato si era preparato a leggere 4 pagine. Ma la presidente disse subito al mio avvocato che era inutile che leggesse le 4 pagine perché il Collegio sapeva già il contenuto della causa. FALSO! Al mio avvocato fu concesso di parlare solo per due minuti. Ero presente anch'io. Di fronte a sentenze così aberranti son dovuto ricorrere alla Corte Europea. Io mi rivolgerò al ministro Nordio (come previsto dalla legge) nel mio prossimo esposto in cartaceo contro tutti questi giudici che mi hanno costretto a resistere per 25 anni danneggiandomi economicamente nel pagare gli avvocati e privandomi di un bene che era stato svenduto dal liquidatore, che vendette per un miliardo e mezzo di lire facendosi una parcella di 166 milioni di lire. Nel 1994 (tre anni prima della nomina del liquidatore) avevo ricevuto un'offerta di un miliardo e 800 milioni da parte di Gesuino Fenu, oggi proprietario di una catena di supermarket sotto il nome GF). Doveva valere anche questo mio rifiuto per far capire che non ero disposto a vendere. Naturalmente la nomina del liquidatore Antioco Angius fu approvata da tutti i giudici, nonostante le mie osservazioni contrarie. Ed esporrò al ministro Nordio un mio pensiero. Invece di una Corte Europea dovrebbe esistere una Corte italiana costituita non da giudici togati, manovali del diritto, ma da giuristi, studiosi del diritto, che pongano rimedio a delle sentenze assurde che possono rovinare anche nel civile uno che chiede giustizia.
NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE.
Un anno in più o un anno in meno? Dipende dai punti di vista. Contento di avermi trovato ancora in vita, triste per avermi avvicinato alla fine. Mi hanno sempre stufato i discorsi di questo Anticristo, a cui auguro di non vedere la fine del 2025. Mi hanno stufato i discorsi sull'aldiqua invece che sull'aldilà. Visto che si definisce vicario di Cristo ci dica che cosa ci attende dopo la morte visto che da non so quanto tempo è stato abolito il limbo, ci dica se esista ancora l'inferno considerando la sproporzione tra una breve vita terrena e l'eternità di una condanna. Il cristiano Origene fu ritenuto eretico perché ritenne che con la fine del mondo tutti si sarebbero salvati in un processo chiamato apocatastasi. Anche i demoni, ritenuti angeli che si erano ribellati a Dio, si sarebbero salvati. Ma come mai la personaficazione del male ha vinto su Dio? Queste sono le domande a cui un papa dovrebbe rispondere invece di occuparsi solo di vite terrene tramutandosi in politico. Nessuna risposta è capace di dare su argomenti che riguardano una supposta vita nell'aldilà. Dai Vangeli non può trarsi l'esistenza del purgatorio, inventato anche per portare danaro alla Chiesa. Sul purgatorio è rimasta classica la spiegazione che ne diede lo storico Le Goff. Poiché non potevano essere assimilati ai condannati all'inferno coloro che avevano commesso reati non gravi bisognava trovare una via di mezzo. Dando danaro alla Chiesa si poteva ottenere una permanenza più breve nel Purgatorio.
mercoledì 25 dicembre 2024
MALEDETTO PAPA FRANCESCO. IL SANGUE DEGLI INNOCENTI RICADA SUGLI ASSASSINI E I LORO COMPLICI CHE SI CIBANO DI CADAVERI
Nulla ha da insegnarmi il cristianesimo. Giorni di sofferenza sono per me il natale e la pasqua, identificantisi con stragi di agnelli, soprattutto maschi.I miei maestri spirituali sono Pitagora, Platone, Plutarco, Porfirio. E per ultimi in ordine di tempo Umberto Veronesi e Margherita Hack. Maledetto sia questo papa, antianimalista. Ha detto che da bambino aveva avuto la vocazione del macellaio. Il che è tutto dire. Il suo predecessore Benedetto XVI ebbe almeno il buon senso di dire che con il sacrificio della Croce era stata superata la tradizione ebraico-pagana dell'agnello sacrificale. Questo papa nulla ha da insegnare. Ed è anche un grande vigliacco perché ha escluso dai suoi viaggi l'Argentina, dove fu Arcivescovo a Buenos Aires. Potrebbero fargli la pelle perché è stato con il suo silenzio connivente con la feroce dittatura di Videla, che ubriacava gli esponenti dell'opposizione prima di caricarli sugli aerei e buttarli in mare. E questo individuo pretende di essere maestro di vita. Ma perché nessuno apertamente gli sbatte in faccia il suo passato in Argentina? Giovanni Paolo II tornò più di una volta in Polonia e Benedetto XVI più volte in Germania. Ma questo impostore pretende di possere la verità nella sua ignoranza. Ha scelto il nome Francesco, colui che d'accordo con il papa Innocenzo III, e d'accordo con il re di Francia, preparava lo sterminio dei Catari (o Albigesi) per impossessarsi delle loro ricchezze, con la scusa che erano cristiani eretici perché ritenevano che l'Antico Testamento fosse stato dettato dai demoni. Questo impostore ha scelto il nome Francesco riferendosi a Francesco d'Assisi (vissuto solo 44 anni), uno che il giorno di Natale si sentì osservare che cadeva il venerdì e dunque non si poteva mangiare carne. Racconta il suo biografo che il Francesco d'Assisi gli rispose: il giorno della nascita del bambinello anche i muri debbono mangiare carne (dalla biografia scritta da Tomaso da Celano). Rimproverò un frate perché aveva tagliato una zampa a un maiale per nutrire un affamato. Ebbene, il tanto lodato Francesco d'Assisi rimproverò il frate ma solo perché aveva danneggiato il proprietario del maiale. Incredibile. Nessun riferimento vi fu da parte di questo Anticristo a Francesco da Paola, che, vissuto oltre i 90 anni, ebbe la fama di guaritore e fu chiamato dal re di Francia per farlo guarire da una malattia. Era vegano ed è ritenuto protettore dei vegetariani e dei vegani.
sabato 21 dicembre 2024
OGNI TANTO CI AZZECCANO
Era evidente che non vi fosse alcun reato. Altrimenti bisognerebbe accogliere l'Africa in Italia, non bastando l'Europa, che per di più se ne frega. Un natante che superi i 10 metri di lunghezza deve esporre la bandiera dello Stato in cui è registrato. Ma questo non basta perché basterebbe dividere i barconi in vari barchini. In ogni caso la legge internazionale del mare impone che la nave soccorritrice deve essere pagata. Ma non basta nemmeno questo. La nave soccorritrice delle disoneste ONG - che ci marciano nascondendo l'invasione dietro menzognere affermazioni di natura umanitaria - dovrebbe essere accusata di complicità con i trafficanti dei barconi e dei gommoni, i quali sono fuori legge e pertanto non possono richiedere un salvataggio, che è dovuto ad imbarcazioni che siano regolari e si trovino in difficoltà involontariamente. I barconi e i gommoni pongono sul conto la possibilità di un naufragio andando a cercarselo data la loro precarietà. Aiutare questi fuori legge significa incoraggiare altri arrivi fuori legge. Probabilmente quei di Palermo hanno avuto paura di essere additati come complici di questi fuorilegge. La loro è stata una sentenza politica e non basata sul diritto. Paura di una rivolta contro di essi. Ma perché Salvini, ignorante, si è limitato a dire che ha difeso i confini della Patria? Non conosco la difesa della Buongiorno, che come avvocato (fu l'avvocata di Andreotti) avrebbe dovuto porre la questione sulla base del diritto. L'accusa era di avere bloccato la ONG OPEN ARMS impedendo l'entrata in un porto, così trasformando gli invasori (come li chiama anche Vittorio Feltri) in un sequestro di persone. Il P.M. che aveva chiesto la condanna sino a sei anni di carcere deve essere sottoposto ad analisi psichiatrica se non vuole essere accusato di una richiesta fuorilegge dettata dalla volontà di sostituire il diritto, fondato sulla ragione, con la morale, fondata sul sentimento. Tipica confusione voluta dalla falsa sinistra, che continuerà a volere perdere.
giovedì 19 dicembre 2024
mercoledì 18 dicembre 2024
lunedì 16 dicembre 2024
ASPETTANDO TRUMP
Non si capisce quale politica estera attuerà. Che cosa deciderà nei confronti dei nuovi talebani dell'Afghanistan? Continuerà ad appoggiare Israele? Non ho mai capito come i russi in Siria fossero alleati degli islamici iraniani nella difesa del governo di Assad che, praticamente laico, era stato capace di porsi al di sopra delle differenze religiose.
martedì 10 dicembre 2024
LA SOLUZIONE FASCISTA ALLA DISOCCUPAZIONE NELLA STELLANTIS (EX FIAT)
Il corporativismo fascista intendeva porre d'accordo gli interessi dei proprietari di una azienda con gli interessi degli operai.Era facile attuare ciò perché il fascismo riversava il socialismo nell'economia. Il fascismo attuò una economia statalista, antiliberista. Pertanto non ho mai capito l'antitesi tra fascismo e comunismo dovendosi trovare un contrasto tra fascismo e liberismo. Mussolini conservò sempre l'anima del socialista (fu anche direttore del quotidiano socialista Aventi!). Nella Repubblica Sociale, non più vincolato dagli interessi della borghesia che l'aveva mandato al potere, Mussolini socializzò le imprese imponendo che gli operai diventassero comproprietari dell'azienda con la loro partecipazione agli utili e alle decisioni economiche dell'impresa. Teorico di questa rivoluzionaria concezione dell'impresa fu Nicola Bombacci, che era stato uno dei fondatori del Partito Comunista insieme con Gramsci. Capì durante il fascismo che l'economia del corporativismo non poteva considerarsi antitetica al comunismo. Nel 1924 il partito scelse Bombacci perché si recasse a Mosca in occasione del funerale di Lenin. Durante il breve periodo della Repubblica Sociale attuò la partecipazione degli operai agli utili e alle decisioni dell'impresa. La Stellantis dovrebbe dire agli operai: fate voi. E così si vedrebbero quali diversi risultati si avrebbero. Una impresa non può continuare a vivere aumentando il passivo. La storia della Fiat è andata sempre avanti con la formula "utili all'impresa e debiti allo Stato". Di fatto gli operai della Stellantis vorrebbero che il governo ponesse a carico di tutti gli italiani il passivo della Stellantis per lasciare alla Stellantis solo il ricavato delle vendite. Questa è la conseguenza della globalizzazione dell'economia che vuole impedire che uno Stato si difenda ponendo delle tasse ai prodotti arrivanti dall'estero, e oggi soprattutto dalla Cina. Perché tutto dipende dal costo della mano d'opera. Persino alcuni degli Stati dell'UE diventano appetibili per una delocalizzazione delle imprese perché in essi costa meno la mano d'opera, non essendo schiavi della dittatura dell'euro avendo conservato la moneta nazionale. All'Italia converrebbe uscire dall'euro, e lo dico a costo di essere considerato un pericoloso eretico. Uscendo fuori dall'euro questa moneta straniera che è l'euro (nata traducendo il marco tedesco nell'euro) l'euro italiano, trasformandolo in una lira pesante (equivalente al valore attuale dell'euro) provocherebbe una benefica svalutazione della nuova lira che porterebbe ad un minore costo dei prodotti italiani nell'esportazione, ponendo in ginocchio persino la Germania, mentre in Italia nulla cambierebbe perché i costi dovrebbero adeguarsi al minore valore della nuova lira pena la chiusura dell'azienda.
Riporto quanto segue traendolo da un mio libro.
Nicola Bombacci, uomo mite, teorizzatore della socializzazione delle imprese, era stato prima segretario del partito socialista e poi cofondatore nel 1921 del partito comunista, delegato a Mosca dei comunisti italiani nel 1920 ed amico di Lenin, ma espulso nel 1923 dai miopi del suo partito quando alla Camera propose un'alleanza tra fascismo e comunismo, capendo l'affinità tra le origini socialiste del fascismo e il comunismo sovietico sino a quando condannò la svolta staliniana. Nella Repubblica Sociale, dove fu consigliere economico di Mussolini, continuava a chiamare “compagni” gli operai. Arrestato a Dongo insieme a dei gerarchi fascisti, fu assassinato dai partigiani e morì gridando:Viva il socialismo. Mussolini, anche contro la volontà di quei partigiani che l'avevano arrestato nella sua fuga verso la Svizzera, disposti a consegnarlo agli americani, fu sottratto ad essi da una banda di assassini che, al comando di una cupola di fanatici (in prevalenza formata da comunisti, ma tra cui si trovava anche Pertini), furono inviati da Milano a Dongo per anticipare l'arrivo a Milano degli americani e permettere a questi fanatici vigliacchi di fregiarsi di fronte ai vincitori di un'autorità che non avevano e di dare poi in pasto ad una folla scatenata la visione dei cadaveri appesi a testa in giù in piazzale Loreto. Quella stessa folla che, come commentò con disprezzo lo stesso Leo Valiani, leader del Partito d'Azione (e uno dei mandanti dell'assassinio di Mussolini), non era mai stata antifascista. E ora saltava indegnamente sul carro dei vincitori. E poi si parla di guerra di liberazione. Come se fosse stata una guerra di popolo.