martedì 29 settembre 2009

LO SCHIFO PRESCELTO PER CONCORRERE ALL'OSCAR

Leggo:

Sarà "Baaria" di Giuseppe Tornatore il candidato italiano agli Oscar. Il film di Tornatore ha prevalso su "Fortapasc" di Marco Risi, "Il grande sogno" di Michele Placido, "Si può fare" di Giulio Manfredonia e "Vincere" di Marco Bellocchio.

Le pellicole, autoproposte dalle società di produzione, sono stati giudicati da una commissione istituita dall'Anica, in qualità di rappresentante dell'Academy of Motion Pictures Arts and Science, ovvero l'organismo americano che presiede all'assegnazione dell'ambita statuetta. Quattordici i membri della commissione: i registi Lina Wertmuller e Paolo Sorrentino, i giornalisti e critici Alberto Barbera, Fulvia Caprara e Piera Detassis, i produttori Pio Angeletti, Aurelio De Laurentiis, Valerio De Paolis, Nicola Giuliano, Fulvio Lucisano, Andrea Occhipinti, Domenico Procacci e Riccardo Tozzi, insieme al Direttore Generale per il Cinema, Gaetano Blandini.

Commento; gli ignobili individui della cosiddetta giuria sono dei liberi deficienti o sono stati corrotti dalla Medusa film che ha finanziato con 25 milioni di euro tanta schifezza? Nella prima ipotesi non si sono resi nemmeno conto di aver voluto portare negli Stati uniti, oltre alla scena orribile (girata vigliaccamente in Tunisia perché era in contrasto con le norme italiane sulla macellazione) dell'uccisione di un bue conficcandogli un chiodo in testa, anche l'immagine più negativa dell'Italia, quella della mafia siciliana che è stata esportata negli Stati Uniti, con tutte le conseguenze che conosciamo, di cui il popolo americano avrebbe voluto fare a meno. Invece di farsi dimenticare per questa sciagurata esportazione della mafia l'Italia riproporrà l'immagine peggiore di sé. E' mai possibile che il governo non intervenga contro l'esportazione di un film schifoso che diffama l'immagine di tutta l'Italia? Speriamo che dopo la batosta ricevuta a Venezia il presuntuoso Tornatore finisca la sua resistibile carriera con una seconda batosta. E dopo morto non sia pace all'animaccia sua.

lunedì 28 settembre 2009

MARZULLO: L'IGNORANTE NOTTURNO. MISERABILE INDIVIDUO

La prima parte me la censurerebbero su La Stampa (Forum "La Zampa")e sul Corriere della sera (Forum "Animali e dintorni"). Invierò tutto il seguito (purtroppo ripulito di alcuni termini).

MARZULLO: L'IGNORANTE NOTTURNO

Ora basta con questo individuo che fece carriera alla Rai iniziando con l'andare al mercato avendo la funzione di portare lui la borsa della spesa della moglie di Ciriaco De Mita.Meglio che non abbia utilizzato la sua laurea in medicina. Vi è da immaginarsi quali guai avrebbe procurato. Prima conduceva una trasmissione intitolata "mezza notte e dintorni". Poi è stato relegato alle due di notte con "Sotto voce", quando possono ascoltarlo solo coloro che soffrono di insonnia se non hanno di meglio da vedere. Ormai sta raschiando il barile intervistando individui sconosciuti, cantanti, attoruncoli e attricette che non hanno alcunché da insegnare. Ma ultimamente questo ignorante si è improvvisato conduttore di due trasmissioni riguardanti la critica dei libri (di autori di nessuna importanza) e la critica cinematografica. Ma si capisce dal suo limitarsi a dare la parola ai "critici" che egli non conosce affatto i libri e i films presentati. Questo Marzullo "si faccia una domanda e si dia una risposta", come egli conclude sempre rivolgendosi ai suoi ospiti di "Sottovoce": Sino a quando continuerò a trovare posto alla Rai? Sino a quando vi saranno dei mafiosi dentro la Rai del sindacato Usigrai". O è ancora così potente l'ottantacinquenne europarlamentare De Mita?

Nella notte tra il 27 e il 28 febbraio l'inossidabile Marzullo ha fatto presentare ad un esercito di giornalisti e di "critici" cinematografici il terribile e crudele film di Tornatore. La trasmissione era di una faziosità di elogi ripugnante. Venivano intervistati gli ospiti e proposte le interviste ad alcuni spettatori all'uscita da due cinema. Sono interviste solo elogiative. Ogni tanto sulla destra del televisore apparivano delle scene tratte dal film, evitando, ben s'intende, di rappresentare la crudele uccisione con un chiodo in testa di un povero bue. Questo maledetto vigliacco (che ha avuto 25 milioni di euro dalla Medusa film) è andato in Tunisia per riprendere l'orribile uccisione del povero bue, morto dissanguato e cosciente. Nessuno degli ospiti ha speso una parola contro questa orribile scena (ma la immagino soltanto perché mi rifiuterei di guardarla). E' bene che il sottosegretario Francesca Martini indaghi, come ha promesso, sul fatto, essendoci chiaramente un reato, giacché il film è di produzione italiana, anche se la crudele scena è stata girata in Tunisia
(contro le norme italiane sulla macellazione). Mi domando se gli ospiti fossero rimasti del tutto indifferenti o avessero accettato una condizione, posta dall'ignorante notturno, di non parlare della crudele scena per evitare di stroncare il film, come avrebbe meritato. Erano presenti la protagonista Lina Sastri, il vicedirettore del Foglio, i giornalisti Vittorio Caprara ("un film grandioso. T. ha un senso del cinema straordinario, li sente, li sogna,li manipola"), Piero Sansonetti (che si è limitato a dire:"un film che non riesce a emozionarmi") , Gloria Satta ("mi è piaciuto moltissimo. E' un mix di nostalgia e di emozioni. Mi sono commossa"), Mario Sestri (non ho capito bene il cognome di questo illustre incognita: "un film come non se ne fanno più. Mi unisco al coro di elogi"), Dario Prezzolato, Giuseppe Stabile ("un film magistrale"), il noto critico Gianluigi Rondi ("il più bel film di Tornatore. E' un'epopea. Ha lo slancio del cinema epico e corale. Senza mai una sbavatura(!) ed un eccesso(!)". E' stato intervistato da fuori dello studio Nino Frassica (un attore del film: "T. ha sempre ragione lui perché cerca la perfezione"). Il sindaco di Salemi ha detto: "Con questo film facciamo conoscere i nostri suoni e le nostre immagini, Ogni siciliano ci si può rispecchiare"(!). Di alcuni non ho potuto riportare qui il commento perché ho deciso in ritardo di prendere appunto dei loro commenti elogiativi, come di quelli superelogiativi di una "critica" (una signora bionda). Lascio ai partecipanti del forum i commenti sui commenti. Il mio è questo: Che squallido quadro di indifferenza alla crudeltà. Riportando una frase di Cicerone (con la sostituzione del nome di Catilina), concludo: Usque tandem Marzullo abuteris patientia nostra? SEI UN MISERABILE IGNORANTE.




martedì 22 settembre 2009

IL CORANO E' FUORI LEGGE : CANCRO DA ESTIRPARE

Non esiste un Islam moderato perché non esiste un Corano moderato. Non sto qui a ripetere quanto ho già scritto alla voce "islamismo" nel sito www.ordineliberale.org. Ivi ho dato un florilegio del Corano riportando tutte le terribili frasi che incitano all'odio contro gli infedeli sino a predicare l'omicidio di massa e le più orrende mutilazioni contro coloro che, non essendo islamici, corrompono la terra. Si dice espressamente che nessun'altra religione sarà concessa da Allah. Con ciò si condanna qualsiasi conversione ad altra religione. Il Corano deve essere posto fuori legge perché è totalmente contrario a qualsiasi ordinamento giuridico dell'Occidente. Le moschee sono pertanto covi di predicazione di odio e di violenza. Veri islamici sono i terroristi, perché il terrore è lo strumento predicato dal Corano. Come ha detto Magdi Allam nella trasmissione Porta a Porta di lunedì 21 settembre, lo stesso Maometto partecipò allo sgozzamento di 600 ebrei che non volevano convertirsi. Si tenga conto che il Corano, al contrario della Bibbia, è ritenuto essere un testo dettato direttamente da Allah a Maometto tramite l'arcangelo Gabriele (!), per cui nessuna parola può essere tolta o modificata. Che può dire un individuo che sia dotato di ragione di fronte a tanta assurdità? Si può pensare che un Dio si sia rivelato ad uno che ha predicato la guerra e lo sterminio di coloro che non avessero accettato di essere convertiti con la violenza delle armi? Il Corano è il cancro dell'umanità. E' incredibile come un pazzo allucinato o impostore, quale fu Maometto, che si portava con sé uno scriba perché era totalmente analfebeta, possa condizionare ancora l'Occidente. Ma quale governo avrebbe il coraggio di chiudere le moschee dichiarandole fuori legge? Siamo ostaggio del terrorismo islamico grazie alla folle politica dell'accoglienza e dell'illusione dell'integrazione. Il caso della povera ragazza Sanaa uccisa dal padre rientra perfettamente nelle regole del Corano. Essa, ponendosi fuori delle regole del Corano - che arriva a richiedere che le donne disubbidienti al marito siano percosse e che quelle che abbiano commesso atti indecenti siano murate vive in casa finché le colga la morte perché "Allah ha posto gli uomini sopra le donne" - doveva subire la pena di morte da parte di un padre assassino della figlia, in quanto non è contemplato l' omicidio nel caso in cui un islamico uccida un non islamico. La figlia, messasi a convivere con un non islamico, si era posta fuori dell'Islam. Dunque per questo scellerato non era omicidio ammazzare la figlia, ormai non più islamica. Magdi Allam ha giustamente accusato le autorità politiche e giudiziarie, responsabili di una politica di tolleranza. Ha chiarito Magdi Allam che gli islamici che hanno condannato l'omicidio sono tutti degli impostori. Essi mettono in pratica la regola della dissimulazione per gli islamici che vivano in Paesi non islamici.

lunedì 21 settembre 2009

ESEMPIO DI SUBANIMALE

Ho letto sulla rubrica LA ZAMPA del quotidiano LA STAMPA on line questa aberrante risposta contro Mina che aveva scritto un articolo "Cacciate la caccia".

Cacciate la caccia
Siete ridicoli. Prendersela con la caccia è un'idiozia bella e buona. Forse nessuno vi ha spiegato che la bistecca che avete nel vostro bel piatto apparteneva ad un animale la cui dignità è stata ben più violata rispetto a quella di un cervo che ha finito i suoi giorni nel pieno della sua libertà fino allo sparo di un cacciatore? perchè cavolo non andate a protestare davanti alle macellerie? Perchè la carne che vi servono è privata di ogni aspetto che vi ricorda la vita? Perchè le indicibili sofferenze dell'allevamento non si vedono? Perchè il cacciatore che spara vi sembra un'immagine troppo insopportabile? Nemmeno io sparerei mai ad un animale. Ma non sono così arrogante o ipocrita da additare la caccia come un'orribile bruttura umana. Perchè non lo capite che in quest'epoca fatta di cose FINTE, la caccia è una delle ultime cose che ci lega alla natura perchè ci fa sentire di essere parte di essa? E se siete tutti vegetariani, vorrei sapere perchè non vi fanno altrettanta pena gli insetti uccisi dai diserbanti o perchè l'eccidio dei batteri mentre vi lavate non vi sembra altrettanto orribile. A casa mia questa è ipocrisia e ottusità. Sveglia!!!
scritto da cinzia email: breather@tiscali,it 20/9/2009 19:11

Non potendo risponderle su LA STAMPA (per motivi di censura) riporto qui quanto ho risposto in privato a questa subanimale.
Avrei preferito ribattere in pubblico. Ma mi avrebbero censurato la risposta. Lei, come dicono a Napoli, è "una stronza cagata a forza", ed io aggiungo: nata da un parto anale di sua madre. Io sono vegetariano dall'età di 10 anni. Riconosco la sofferenza dei poveri animali che finiscono nei mattatoi e vivono male in allevamenti crudeli. Ma che si aggiunga il gusto di uccidere anche animali che vivono in libertà e solo per il gusto di uccidere, non per questioni alimentari, e si abbia per di più la pretesa di dire da pazzi che questo è un modo di vivere a contatto con la natura, questo è veramente ributtante. La vita di gentaccia come lei vale meno di quella di uno scarafaggio. Sulla base del diritto naturale abbiamo il diritto di difenderci da tutte le forme di vita che attentano alla salute. Diversamente non dovremmo usare antiparassitari e nemmeno antibiotici. La sua risposta, con la sua email e il mio commento, verrà presto messa nel mio blog pietromelis.blogspot.com. Ho anche un sito www.ordineliberale.org. Stronza cagata a forza nata da un parto anale di sua madre. "E cortesia fu lui esser villano" (Dante, Inferno, XXXIII,150).

sabato 19 settembre 2009

AFGHANISTAN: LE CONSEGUENZE DELLA PAZZIA AMERICANA

Quando l'Unione Sovietica pose al potere un regime laico ed illuminato come quello di Najbullah, gli Stati Uniti intervennero per finanziare la guerriglia armando anche i talebani. Mi ricordo che replicai a Montanelli, che mi rispose su Il Giornale scrivendo che si trattava di un governo fantoccio manovrato dall'Unione Sovietica.Il “grande”, tuttora venerato, “maestro dei giornalisti” non aveva saputo prevedere le conseguenze della sporca politica americana, disposta a fare affari anche con governi dittatoriali e teocratici, pur di difendere i suoi interessi economici, fondati sul petrolio. Per questo gli Stati Uniti sono sempre stati alleati dell'Arabia Saudita ed hanno attaccato l'Iraq per difendere uno Stato artificiale come quello del Kuwait, voluto dagli inglesi dopo la prima guerra mondiale, separandolo dall'Iraq. Avrebbero,invece, avuto interesse a tenersi alleato l'Iraq del laico Saddam Hussein, che, fondatore del partito socialista Baas, era l'unico che potesse, con pugno di ferro, garantire la pace in Iraq, anche religiosa, consentendo ai cristiani di essere considerati cittadini con pari diritti, da riconoscere anche alle donne, che potevano circolare liberamente, frequentare locali pubblici anche di notte senza alcun timore. Sotto Saddam Hussein non vi furono mai lotte intestine tra musulmani sunniti e sciiti. Il braccio destro di Saddam Hussein era il cristiano di rito caldeo Taraq Aziz, unico caso in tutti i Paesi islamici. Ma la follia della politica americana, invece di lasciare che il Kuwait fosse sottratto ad un governo teocratico pari a quello schifoso dell'Arabia Saudita, preferì , per ragioni di petrolio, intervenire contro l'Iraq, che poteva continuare ad essere il bastione di difesa contro l'Iran dei fanatici teocratici, contro cui, in ritardo, ora gli Stati Uniti volgono la loro attenzione per il timore che l'Iran arrivi a costruirsi la bomba atomica (con la pazzesca complicità di scienziati russi – sempre per questioni di danaro).

Questi stessi talebani che gli Stati Uniti finanziavano per contrastare la presenza dei sovietici in Afghanistan – vi è da domandarsi se fossero più pazzi i talebani o il governo statunitense - poi, come era da prevedersi, se li sono trovati contro, anche come maggiori produttori di oppio. BUSH, e non Saddam Hussein, avrebbe meritato di essere impiccato. La conseguenza è tuttora l'enorme deficit finanziario degli Stati Uniti, impegnati nel finanziare tre guerre scriteriate, prima, se pur indirettamente, contro i sovietici presenti in Afghanistan, poi direttamente in Iraq e in Afghanistan. L'11 settembre è stato il frutto di tanta scellerataggine nella politica estera americana. Se lo sono meritati. Per non parlare del vigliacco bombardamento della Serbia per fare un favore ai musulmani del Kosovo, regione che storicamente fece sempre parte della Serbia. Se fosse valido il principio dell'autodeterminazione, allora l'Italia dovrebbe cedere all'Austria l'Alto Adige (in realtà sud Tirolo). E l'Italia – serva degli Stati Uniti - che ci faceva in Iraq e che ci fa ancora in Afghanistan? Debbono altri Stati pagare anche con il sangue dei caduti le conseguenze della follia degli Stati Uniti?

venerdì 11 settembre 2009

MIKE BONGIORNO: NON SIA PACE ALL'ANIMA SUA

Quando l'effimero viene portato al livello di cultura si ha lo specchio di una società che non riconosce i veri meriti. Un individuo che ha dedicato l'esistenza ai giochi a quiz. E aspirava per questo a diventare senatore. Credeva forse di avere "illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario"(Costituzione, art. 59)? Se lo credeva era un incosciente. Sotto la sua apparente bonomia si nascondevano presunzione ed arroganza. Ma non è tanto questo aspetto che disturba. E' la sua smania di apparire in pubblico per fare pubblicità. Gli si sarebbe potuto perdonare anche questo se non avesse avuto remore nel fare per tanti anni pubblicità anche per una odiosa casa di pellicce (Annabella), dichiarando una volta (di fronte ad una concorrente che rifiutava di avere in premio una pelliccia): "Sono ragionamenti che sono un pò strani. Ma ci sono anche quelli (quasi volesse aggiungere "fortunatamente") che non la pensano così. Altrimenti non dovremmo mangiare né carne né pesce". Confondendo così, da autentico idiota, questioni alimentari con questioni di abbigliamento e di moda. Come se non si potesse vivere senza pellicce, allo stesso modo in cui non si può vivere senza mangiare. A parte la mancanza di necessità di mangiare carne per vivere in salute. Perciò non sia pace all'anima sua a causa di tutti gli animali uccisi per ricavarne pellicce. CHE IL SANGUE DEGLI INNOCENTI SU CUI SI E' ARRICCHITO RICADA PER SEMPRE SULLA SUA NEFASTA MEMORIA.

giovedì 10 settembre 2009

Napolitano si tappi la bocca

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Non vi è mai stato un capo dello Stato che prima di Napolitano si sia impossessato della TV per sciorinare quotidianamente i suoi sermoni. Questo postcomunista - che vergognosamente nel 1956 (aveva 32 anni) plaudiva con Togliatti ed altri individui della stessa stoffa alla repressione della rivolta ungherese soffocata dai carri armati sovietici con 20.000 morti - farebbe bene a parlare di meno, anche perché direbbe meno stronzate. Contagiato dal relativismo e dal multiculturalismo recentemente ha messo insieme le condanne del razzismo e della cosiddetta "omofobia", termine ormai in voga da pochi anni. Non si sa chi sia l'autore sciagurato di questo neologismo. Ormai i normali, anche grazie ad un indegno capo di Stato (eletto, se lo ricordi, da un parlamento durato solo un anno e mezzo, con una maggioranza fasulla di 24.000 voti contestati alla Camera e con una inesistente maggioranza di governo al Senato) debbono sentirsi vittime della lobby dei pederasti, che pretendono nella loro arroganza di essere normali, contrabbandando come normale la cancellazione della distinzione naturale tra il culo e la vagina. E pretendono anche di usare una violenza psicologica nei confronti dei normali imponendo la rinuncia alla repulsione naturale dei loro comportamenti in pubblico. E chi non rinuncia a tale naturale repulsione deve subire l'accusa di "omofobia". Incredibile. Ormai il deleterio relativismo culturale ha portato alla conseguenza assurda che l'arroganza degli anormali (che ritengono sia normale incularsi) debba prevalere sulla reazione di schifo dei normali. Anche il diritto naturale di provare schifo per i pederasti ci vogliono togliere, grazie anche al predicatore quotidiano postcomunista Napolitano, che fa finta di dimenticarsi che, quando plaudiva ai carri armati sovietici in Ungheria, i pederasti in Unione Sovietica venivano messi in carcere. Ora si è passati da un estremo all'altro. Si faccia un esame di coscienza il Napolitano, che, se avesse avuto un pò di dignità, non avrebbe accettato di essere eletto da un parlamento con una falsa maggioranza.

martedì 1 settembre 2009

AL CARDINALE MARTINI (Corriere della sera:cardinal.martini@corriere.it)

Al cardinale Martini


giunto all'età di 70 anni mi trovo ad essere disperato. Studiai sempre in istituti religiosi sin dalle elementari(otto anni dai salesiani di Cagliari, di cui quattro anni da interno). All'età di 20 anni mi volsi attorno e mi accorsi che Dio era sparito. Non lo cercai. Non seppi mai dove fosse andato a finire. Gli studi filosofici (insegno ancora storia della filosofia all'Università) mi hanno fatto capire che tutte le religioni sono proiezioni antropomorfiche e antropocentriche. Negli anni 2005-06 ho fatto studi di esegesi biblica ed ho esposto in un mio libro (Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche) i risultati a cui sono giunti i maggiori studiosi dell'Antico Testamento. Mosè è un personaggio romanzesco, mai esistito. Basta questo per far franare tutta la Bibbia. Risultati terrificanti. Un testo biblico che è il frutto di stratificazioni secolari di falsità aventi come unico scopo l'autoinganno degli antichi Ebrei nella loro convinzione che la Palestina fosse la loro terra promessa. Infatti tuttora l'ebraismo è una religione che non fa proselitismo. Si noti il paradosso. Chi crede in una certa religione dovrebbe proporla come vera agli altri. No. Agli ebrei credenti non gliene importa alcunché degli altri. Sono tuttora gelosi del loro dio, che si identifica con l'appartenenza alla razza ebraica, anche se la maggior parte degli ebrei è oggi non credente (a incominciare da coloro che hanno dato alti contributi al pensiero filosofico e scientifico). E poiché il Nuovo Testamento pretende per bocca dello stesso Gesù (chi sia stato veramente questo personaggio non si saprà mai) di essere il completamento dell'Antico, se ne ricava che anche il Nuovo è il risultato di volute falsificazioni dovute alla vocazione ebraica per la falsificazione della storia. Basti un esempio. Si racconta che Gesù parlò con le anime di Mosè e di Elia (due personaggi mai esistiti). A parte le figure assai negative di Mosè e di Elia. Il primo diede le regole per lo sterminio delle popolazioni non ebraiche della Palestina, mentre il secondo comandò di fare a pezzi 450 seguaci del dio concorrente di Jahweh, il dio Baal (giacché anche Jahweh era un dio pagano, trasformato poi in dio monolatrico e poi, ancora, dopo l'esilio in Babilonia, in dio monoteistico). E Jahweh fu poi trasformato dal cristianesimo nel Padre di Gesù, in una concezione trinitaria. Peccato che poi Jahweh sia uscito dalla trinità, insofferente del suo silenzio, a cui era stato condannato con il cristianesimo, e abbia ripreso a parlare nel Corano con il nome di Allah, aggiungendo disgraziatamente il proselitismo.

Ma vengo al nocciolo della questione. Il vero fondatore del cristianesimo non fu Gesù, ma, come Lei mi insegna, fu S. Paolo (l'ex Saulo pluriassassino che partecipò anche alla lapidazione del primo martire S. Stefano). Che bell'inizio per il cristianesimo. Tutte le epistole di S. Paolo precedono cronologicamente tutti i Vangeli. Ma pare che vi sia stato un protovangelo di Matteo (scritto in aramaico), di cui, se non ricordo male, diede notizia Eusebio nella sua “Storia ecclesiastica”. Non è importante che mi possa essere sbagliato sulla fonte. In questo protovangelo Gesù sarebbe stato presentato soltanto come profeta e non come figlio di Dio. Questo fatto è tradito dal racconto dei Vangeli in cui Gesù dice agli apostoli di andare a predicare per tutte le case di Israele (“se non vi riceveranno battete i piedi per sollevare la polvere e andatevene”). Ho citato a memoria. Non dice: andate a predicare per tutte le nazioni, come dirà alla fine (e non in tutti i Vangeli). Questo verrà aggiunto dopo le epistole di Paolo, a cui non interessavano affatto i miracoli di Gesù. Egli infatti era interessato unicamente ad una cosa: che Gesù fosse risorto, perché, come egli stesso dice, “altrimenti tutto è stato inutile”. Ecco: per credere in Dio (almeno in quello cristiano) bisogna credere unicamente nella resurrezione di Gesù. E, data l'antica vocazione ebraica per l'invenzione e la falsificazione della storia, bisogna avere un forte coraggio per credere come vera un'affermazione che appare fondata su questa antica vocazione ebraica. Dai Vangeli non si può trarre alcuna teologia cristiana, e tanto meno l'esistenza della trinità. E' mai possibile che Gesù non si sarebbe espresso chiaramente su questo punto se fosse stato veramente figlio di Dio? Si limita a dire dopo la resurrezione: non siate tristi,io vi lascerò lo Spirito. La trinità è il frutto dell'innestarsi nel cristianesimo della filosofia neoplatonica (Uno-Intelletto-Anima del mondo). Da tutte queste considerazioni ho tratto nel mio citato libro la conclusione che il cristianesimo, per chi lo sappia conoscere sul piano storico, è (per parafrasare Wittgenstein) una scala per arrivare all'ateismo. Da qui il mio smarrimento, il mio tragico “vivere per la morte” (Heidegger), il mio maledire l'essere nato per essere costretto a fare l'esperienza della morte. La mancanza di senso della vita. Ho studiato per 10 anni biologia evoluzionistica: tutta l'evoluzione (fondata sulla casualità delle mutazioni e sulla selezione naturale) congiura contro un disegno provvidenziale ed intelligente della natura. E se un Dio avesse creato la vita sulla Terra vi sarebbe da dire, come dice Jago nell'Otello di Verdi: credo in un Dio crudele. Ho cercato sempre di arrampicarmi alla cosmologia e alla teoria del Big Bang. Circa 20 anni fa, avendo sempre fatto letture di cosmologia, durante una conferenza a Cagliari posi a Margherita Hack (atea) la domanda: “e prima del Big Bang?”. Mi rispose che dal punto di vista scientifico la domanda non aveva senso. Replicai dicendo che la domanda rimaneva e non poteva essere tolta. Anche il noto astrofisico Stephen Hawking ha scritto che porsi la domanda “e prima del Big Bang?” era privo di senso. Era come domandarsi che cosa vi fosse a nord del polo nord. (L'universo in un guscio di noce). Così andai avanti per anni infischiandomi della mancanza di risposte alla mia domanda. Ma il terzo modello di Friedmann ipotizza che l'universo, giunto alla sua massima espansione, sarebbe stato soggetto al prevalere della forza di gravitazione, per cui si sarebbe contratto sino alla grande implosione (Big Crunch), per poi espandersi nuovamente. In questo modo si superava il concetto di inizio assoluto. Anche il cattolico Zichichi pare concordare con questa teoria dell'universo oscillante, che ci riporta alle teorie di Anassimandro, di Eraclito e di Empedocle.

Ma negli ultimi anni il terzo modello di Friedmann è stato messo in crisi dalla scoperta dell'energia del vuoto (energia oscura), che porta alla conclusione che l'universo è soggetto ad una espansione con velocità accelerata. Pertanto non vi sarà mai un Big Crunch. E allora scappa fuori nuovamente un inizio assoluto dell'universo. E se vi è un inizio assoluto, scappa fuori Dio. Ma perché Dio avrebbe creato l'universo dopo un “tempo” seminfinito? Si era stancato di rimanere solo? A parte questa domanda poteva consolarmi il fatto di un inizio assoluto. Ma ormai la cosmologia sta andando oltre la concezione di un universo nato tutto dal Big Bang. Esso non sarebbe che un episodio al margine di un pluriverso, cioè dell'esistenza di universi paralleli, di cui quello visibile, nato dal Big Bang, farebbe parte. E così si torna a mettere in crisi l'inizio assoluto del mondo.

In conclusione. Uno come me non sarebbe dovuto nascere. Non deve nascere chi è condannato a vivere nella disperazione. Di fronte a domande che non avranno mai risposte. Ma non posso credere in religioni nate in epoche di ignoranza per trovare in esse una speranza. Esse sono fondate tutte su concezioni antropocentriche, che sono ridicole di fronte alla grandezza dell'universo visibile e all'ipotetico pluriverso. Potevano giustificarsi quando ancora gli uomini pensavano che la Terra fosse al centro di un universo finito, limitato dal cerchio delle stelle fisse.

Ma la Chiesa ultimamente (con un documento del 1996) ha accettato l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita. Dunque Adamo ed Eva sono stati mandati in soffitta. Ecco allora ciò che io rimprovero alla Chiesa. Da pochi anni anche in Italia è stato introdotto il reato di maltrattamento di animali. Paradossalmente ciò che per lo Stato è reato per la Chiesa continua a non essere peccato di cui bisogna confessarsi. Io non posso attribuire alcuna credibilità ed autorità morale al papa, che, come tutti i suoi predecessori, non ha mai speso una parola contro la crudeltà nei confronti degli animali. Anche questo è un motivo, se pur secondario, che mi tiene lontano dalle religioni cosiddette rivelate. D'altronde, data la pessima partenza (l'Antico Testamento) e il peggiore arrivo (il Corano), che cosa ci si può attendere da una religione di origine ebraica, sebbene parzialmente purificata, come il cristianesimo, dal pensiero neoplatonico, di cui però non ha accettato la circolarità tra uomo e natura? Mettiamo a confronto le figure di Apollonio di Tiana (che S. Paolo cercò inutilmente di convertire) e di Porfirio (allievo prediletto di Plotino): erano tutti e due, in quanto neopitagorici e neoplatonici coerenti, vegetariani. Avevano in orrore tutte le religioni (pagane e non pagane) fondate sul sacrificio di sangue e sulla mancanza di rispetto per la vita degli animali. Come sarebbe stata migliore la storia se fosse stato S. Paolo a farsi convertire da Apollonio di Tiana. Perché anche l'attuale papa continua mantenere il silenzio sulla crudeltà nei confronti degli animali e non condanna la tradizione del Natale e della Pasqua come feste segnate da stragi di agnelli? Cardinale Martini, Lei, come papa, avrebbe speso qualche parola contro tale crudeltà? La spenda ora come cardinale. La Chiesa si deve decidere. Dal momento che essa ha sempre sostenuto (contro il relativismo culturale) il diritto naturale (ma identificandolo paradossalmente con la sola natura umana, senza accorgersi del fatto di avere recepito la concezione della tradizione moderna che fa capo a Ugo Grozio e a Samuel Pufendorf), è ora che essa ponga d'accordo il diritto naturale con l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita. Io chiedo solo coerenza. Non mi interessa poi la questione riguardante l'origine dell'anima immortale in una certa fase dell'evoluzione umana (su questo punto i teologi si arrampichino ancora sugli specchi, come continueranno a fare senza cavare un ragno dal buco). A me, come a tutti coloro che si battono per il diritto naturale - che, in quanto naturale, non può essere della sola natura umana – interessa solo che la Chiesa una buona volta non si faccia più complice, nel silenzio, delle crudeltà nei confronti degli animali. Se Lei fosse stato eletto papa, come avrebbe risposto a questa mia lettera, anche lasciando da una parte tutti gli argomenti riguardanti il contrasto insanabile tra scienza e fede? Mi aiuti a lasciare un messaggio alla posterità contro le crudeltà nei confronti degli animali non umani, e solo questo mi consolerà nel mio sapere che quasi certamente dopo la morte ci attende il nulla. La mia disperazione per essere nato forse sarà minore sapendo di non essere vissuto inutilmente.