lunedì 29 settembre 2014

PAPA FRANCESCO, IL NUOVO GRANDE ERETICO, ANTICRISTO, HA ABOLITO L'INFERNO, SOSTITUITO CON IL RITORNO NEL NULLA

RICEVO DA BAILADOR.ORG
Fate attenzione. Ratzinger tempo fa ha abolito il Purgatorio. Per un millennio era una verità accettata, ma ora Scalfari, che ha rapporti con il nuovo Papa, ci informa che: 

“La dottrina tradizionale insegnava che l'anima è immortale. Se muore nel peccato lo sconterà dopo la morte del corpo. Ma per Francesco evidentemente non è così. Non c'è un inferno e neppure un purgatorio. Per le anime che non sono scomparse nel nulla c'è la beatitudine d'essere ammesse alla luce del Dio che le ha create. E quando la nostra specie cesserà di esistere, "la luce di Dio sarà tutta in tutti". Questa è la visione di Francesco.”


Così abbiamo una nuova visione dell’Oltre: i giusti raggiungono la beatitudine e sono ammessi alla luce di Dio, i peccatori svaniscono nel nulla come i viventi non umani. Sprofondano nel buco nero del nulla con cani, gatti, cavalli, pesci. balene, orsi ecc…ecc…

Però Gesù di Nazareth aveva detto un’altra cosa: 

“ Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel Regno dei Cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti.” (Mt, 8,11-12)

“Il Figlio dell'uomo manderà i Suoi angeli, i quali raccoglieranno dal Suo Regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità, e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.”
(Mt, 13,41-42)

“Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile” (Mc, 9,43)

“Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nella vita orbo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue” (Mc, 9,47-48)

Avete notato? Tutto cambia meno quando si parla del non umano. Lì il silenzio è assoluto. Neanche un bisbiglio. Neanche una misera parola. 
MIO COMMENTO
In questo modo anche i grandi criminali non avranno più alcunché da temere in un aldilà poiché per essi non vi sarà alcun aldilà. Spariranno nel nulla dopo la morte. Questa sarà la loro punizione, non l'inferno. Ma in questo modo si incoraggia da parte di questo papa la credenza che non esista alcun aldilà. O per tutti o per nessuno.  

domenica 28 settembre 2014

GEORGE CLOONEY: MERITI E DEMERITI

Il demerito (inteso quale mancanza di merito) consiste  nell'avere avuto la fortuna di essere nato bello. Per due volte è stato riconosciuto Uomo vivente più sexy. 
Che razza di merito! A parte il fatto che de gustibus non est disputandum (o sputachiandum).  Senza questa condizione non avrebbe avuto alcun successo nella vita. Ha fatto dei film che certamente non resteranno nella storia del cinema. Ha avuto un premio Oscar per un film, ma come attore non protagonista. Tanto per dargli un contentino per i suoi film che ebbero un successo di cassetta. Come attore non gli si può riconoscere alcun particolare merito. Non ha seguito mai alcun corso di recitazione e non è mai stato attore di teatro. Perché vi è una grande differenza tra l'attore di teatro che deve imparare a memoria tutta la parte ed un attore del cinema che, senza sprecarsi il cervello, impara poche battutte volta per volta secondo le brevi scene riprese dalla macchina da presa e che poi vengono montate per dare un'impressione di continuità. Anche un deficiente può fare l'attore del cinema. Grazie a questi suoi demeriti di attore dovenne ricco a tal punto da potersi acquistare anche quattro ville sul lago di Como, tra cui una grande villa del XVII secolo. E vi è gente tanto stupida che, abbacinata dal mondo dell'effimero, a Venezia cercava ad ogni costo di vederlo in occasione del suo secondo matrimonio, dopo essersi spupazzato, fortunato lui, tante belle donne, pupazzi affascinate dal fisico e non certo dalla sua mente.  Pare che si sia risolto al matrimonio perché aspirante alla candidatura a presidente degli Stat Uniti. Vuole forse imitare Ronald Reagan. E' mai possibile che gli Stati Uniti siano incapaci di eleggere un presidente famoso per provati meriti intellettuali?   
I meriti di Clooney debbono essere riconosciuti altrove. L'avere promosso varie iniziative umanitarie, tra cui la documentazione in loco della grave condizione in cui si trovava la popolazione del Darfur nel Sudan, chiedendo in sede ONU una soluzione del conflitto, che portò nel 2011 all'indipendenza di questa popolazione, non islamica, che era assoggettata al governo arabo del Sudan, che voleva imporre alla popolazione del Darfur la legge coranica. 
Ma vi è un merito che nessuno ha riconosciuto a Clooney, merito che prescinde dai meriti che poté farsi riconoscere solo per il fatto di essere famoso, anche se immeritatamente, come attore.        
Egli, oltre che due cani, ebbe come animale domestico  anche un maiale di 130 kg che visse 18 anni morendo di morte naturale dopo essersi ammalato di artrite. Ha così dimostrato che un maiale è capace di una affettività non inferiore a quella di un cane. Eppure la gente ignorante non riesce ad immaginare il maiale come animale domestico. E' destinato sempre a fare una brutta fine dopo avere vissuto una brutta vita. Disprezzato e considerato animale sporco, ma soltanto per colpa degli allevatori di morte che lo fanno vivere ammassato con altri nella sporcizia, così da poterlo definire in modo dispregiativo porco, dopo aver tolto la s da sporco. In verità molta umanità sarebbe migliore se fosse porca.  
Vi è da domandarsi se Clooney per coerenza abbia evitato di mangiare del prosciutto.  

Maialino nato come tutti gli animali: per essere amato e felice!

www.youtube.com/watch?v=iQF9sYG5ZbY
10/apr/2012 - Caricato da Matteo Siniscalco
Perchè amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche? Un'introduzione al carnismo ...

AL LUPO! AL LUPO!

Inviato a segreteria@tosisindaco.it; sindaco@comune.verona.it
Non vi sono troppi lupi. Vi sono troppi stronzi come il sindaco di Verona Flavio Tosi. Avrà pure dei meriti come sindaco se è tanto ben voluto dai veronesi. Ma nessuno è perfetto. Intanto è anche europarlamentare, tanto per guadagnare di più unendo due cariche. Il che dovrebbe essere proibito. O fa una cosa o ne fa un'altra. Ha detto che vi sono troppi lupi nella campagna del veronese: ben 11 lupi visto che ne sono nati recentemente altri 8. INCREDIBILE. Ma chi è Flavio Tosi? E' uno che appartiene ad un partito Lega Nord che per tre motivi potrebbe avere il mio consenso. 1) Uscita dall'euro, contro cui si batte il segretario della Lega Nord Matteo Salvini; 2) Sbarramento di fronte alle coste africane per porre fine all'invasione che stiamo subendo dall'Africa a causa della pazzia del mare nostrum; 3) antislamismo. 
Se tenessi conto di soli questi tre punti la Lega Nord meriterebbe il mio voto. E invece no. Non si può prendere purtroppo tutto in blocco. Infatti se votassi per la Lega Nord dovrei appartenere ad un partito che è soprattutto il partito dei cacciatori (Salvini è un cacciatore e Tosi è addirittura presidente della Federcaccia e pertanto sotto questo aspetto sono dei subanimali, come io definisco i cacciatori, gente che si diverte uccidendo). Inoltre la Lega vuole le Regioni pur essendo una delle maggiori spese parassitarie nel bilancio statale. Debbono essere abolite. Ciò non toglie che ogni Regione abbia il diritto di tenersi la maggior parte delle tasse che paga (federalismo fiscale) e che una Regione abbia anche il diritto di rendersi indipendente dal resto dell'Italia, posto che le convenga. Ma bisogna abolire i Consigli regionali con tutte le spese inutili per mantenere una massa di parassiti e di relativi uffici anch'essi del tutto inutili, potendo essere sostituiti da un commissario del popolo per ogni Regione o da un rappresentante del governo centrale.   
Tosi è preoccupato per le mandrie che pascolano liberamente nei prati e ha aggiunto che ognuno ha il diritto di difendersi se è attaccato dai lupi. Ciò sarebbe giusto se l'affermazione non fosse dettata o da disonestà (malafede) o ignoranza. Si sa infatti che mai un lupo ha attaccato un uomo, di cui, al contrario, il lupo ha un istintivo timore, forse per avere trasmesso alle generazioni successive la paura del subanimale uomo alla Tosi. Un lupo scappa quando vede l'uomo. L'unico pericolo sono le greggi. Ma che deve fare il lupo se la natura l'ha fatto nascere carnivoro? E' vero: anche io non sopporterei di vedere un lupo che aggredisce una mansueta pecora azzannata alla gola. Istintivamente mi attiverei per allontanare il lupo. Ma riflettiamo: che cosa fa il lupo? Difende il suo diritto alla sopravvivenza. Inoltre che fa il lupo uccidendo una pecora? Anticipa la fine che comunque farebbe finendo sotto il coltello dei macellatori. Se un lupo uccide una pecora diventa assassino. Se è l'uomo ad uccidere una pecora (perché questa è purtroppo la fine che prima o dopo fa ogni pecora, ancor prima tutti gli agnelli maschi che non servono per avere latte, che, oltre tutto, come ho spiegato in altro articolo, è micidiale per le ossa) allora è tutto normale. Di ciò il subanimale cacciatore Tosi non tiene conto. Difende le pecore, cioè allevamenti di morte, però non difende la vita di animali che vivono liberi e che questi vigliacchi di cacciatori uccidono usando per di più una rosa di pallini per non lasciare scampo alla preda.  Si sa poi che la stessa legge nazionale prevede il risarcimento per la perdita di quelle poche pecore che sono vittime dei pochi lupi. E allora dove sta il problema? Ecco come si solleva un problema inesistente per raccattare voti sia dai cacciatori che dagli allevatori di morte. 
Non si tiene poi conto del fatto che le greggi spesso sono vittime non tanto dei lupi quanto di quei delinquenti che abbandonano i cani che finiscono con l'inselvatichirsi e che per sopravvivere non hanno altre risorse. Domanda: se i cani sono onnivori si potrebbe rendere onnivori anche i lupi da cui discendono artificialmente (cioè per selezione attraverso incroci fatti dagli uomini) tutte le razze dei cani dai minuscoli ai più grandi? Basterebbe abituare i lupi a trovare del cibo nei soliti  punti. Infatti sono più intelligenti di Tosi.
I subanimali alla Tosi non potranno mai capire che non vi sono troppi lupi o troppi orsi perché altrimenti dovremmo accettare la nefanda concezione biblica della natura al servizio dell'uomo. Vi sono troppi uomini in un territorio antropizzato. Se la popolazione nel veronese fosse la metà (ma questa considerazione vale per tutto il territorio nazionale) non vi sarebbero problemi di compatibilità tra animali cosiddetti selvatici e insediamenti umani. Non vi sarebbe la sottrazione di terreni agricoli dovuta all'espansione urbanistica con le orride periferie, dove alligna la maggiore criminalità, e che potrebbero essere demolite a favore  di un recupero dei centri storici e di una migliore vivibilità delle città. Ma purtroppo la popolazione in Italia sta aumentando, insieme con la criminalità, a causa dell'invasione che la falsa sinistra sta favorendo soprattutto dall'Africa.
15:48 27 Set

Tosi autorizza a sparare:
"Potete uccidere ai lupi"
La Forestale lo denuncia

Il sindaco emette l'ordinanza in seguito alla richiesta della Coldiretti. La Forestale ha già presentato la denuncia in procura

domenica 25 marzo 2012


SCRISSE HOBBES (DE CIVE): HOMO HOMINI LUPUS. FALSO. GUARDATE

Cliccando sull'imagine appare il video 

venerdì 26 settembre 2014

GIUDICI PAZZI ANCHE IN CASSAZIONE. VI ARRIVANO INFATTI PER ANZIANITA'. ANCHE SE RINCOGLIONITI

Riassumo il fatto. La moglie denuncia il marito perché la costringeva ad avere rapporti sessuali quando lui era in stato di ubriachezza. La Cassazione ha ritenuto che lo stato di ubriachezza fosse un'attenuante e ha riformato le sentenze del Tribunale e della Corte d'Appello di Venezia.  
Commento. E se non fosse stato in stato di ubriachezza? Notare che il matrimonio comporta i cosiddetti "doveri coniugali", cioè il diritto del coniuge di avere rapporti sessuali quando vuole. Non importa se si tratti del marito o della moglie. E se uno dei due non ne ha voglia? La legge non prevede questo caso. Si arriva alla conclusione che in mancanza di consenso da parte della moglie si ha il reato di stupro. Peccato che la donna non possa mai stuprare l'uomo. Io avrei riconosciuto colpevole anche la moglie cretina per avere continuato a vivere con un marito ubriacone invece di chiedere la separazione e il divorzio. Non poteva questa cretina capire la natura del marito prima di sposarlo? Molte donne hanno la vocazione del martirio ragionando con l'utero invece che con la testa. Si incapricciano all'inizio sperando poi di cambiare la natura dell'uomo. Ma, come scrisse Schopenhauer (Il fondamento della morale), voler cambiare il carattere di un individuo è come voler cambiare la natura di un serpente velenoso togliendogli il veleno. Si riforma.

L'ultima della Cassazione:
se lo stupro è completo
la pena viene ridotta

 Altro caso di pazzia dei "giudici": viene condannato solo agli arresti domiciliari perché le 16 coltellate non erano mortali. 

Vicenza, la perizia-choc
"16 coltellate non mortali"
L'aggressore ai domiciliari

 Io a Cagliari, dopo un sentenza civile pazzesca in Tribunale - la cui vicenda sta proseguendo, con sentenza parziale, dopo 16 anni in Corte d'Appello, dove anche qui ho incontrato un giudice (donna) pazzo che in una stessa pagina è giunta a scrivere da schizofrenica il contrario di ciò che aveva scritto poche righe prima - avevo fatto una dimostrazione di protesta di fronte al palazzaccio raccontando la mia storia allucinante e avevo scritto in un grande cartello che i giudici dopo certe sentenze dovrebbero essere sottoposti a visita psichiatrica. Ne ho subito conseguenze negative perché questi farabutti sono anche vendicativi, prevalendo in essi interessi mafiosi di casta. Adesso sono prevenuti contro di me. Per questo non vogliono una vera riforma della giustizia con la responsabilità diretta. Fanno carriera per sola anzianità rifiutando concorsi e anche soltanto esami per salire di grado. Maturano un aumento di stipendio sempre per sola anzianità. Non esiste un controllo di merito. D'altronde, chi dovrebbe controllarli? Altri giudici? Per carità! Esiste un vecchio detto: se non son matti non li vogliamo. Anche per questo il buffone Renzi dovrebbe essere ridicolizzato, non avendo saputo proporre una seria riforma della giustizia. Questi pazzi dovrebbero essere controllati da una Commissione di giuristi (studiosi del diritto) e non da altri giudici, manovali ignoranti del diritto. Macchine per fare sentenze con un linguaggio astruso ed incomprensibile per il comune cittadino e con cui nascondono la loro profonda ignoranza. Ho gà raccontato la mia allucinante vicenda in

giovedì 25 settembre 2014

ORRORE ISLAMICO: AVEVO PREVISTO TUTTO

Dovrei provare pietà per quel francese a cui è stata tagliata la testa da questi feroci subanimali che hanno il cervello corrotto dal Corano. E non mi si dica che ciò non è previsto da quel libro di merda. Possono dire il contrario solo i disonesti e gli ignoranti che non hanno mai letto quella disgrazia maggiore della storia. Ma da un'altra parte la colpa è di tutti coloro che continuano ad andare nei Paesi islamici per turismo, finanziando così anche il terrorismo. Quel francese doveva aspettarselo. Ma non basta. Occorrerebbe anche l'isolamento economico. Solo così verrebbe isolata dal resto del mondo questa pazzia nata nel VII secolo da un cervello malato di cui mi fa schifo pronunciare anche il nome. Ma sino a quando si avrà persino un deficiente di presidente degli Stati Uniti che dice che non si tratta di scontro di civiltà non vi è da sperare di meglio. E pensare che questo deficiente, mezzo negro, voleva con Hollande bombardare la Siria per far cadere il governo laico di Assad, non capendo che doveva appoggiarlo sin dall'inizio per evitare che la Siria diventasse in parte il territorio da cui sono partiti i tagliagole costituendosi in esercito per espandersi poi in Iraq. Questi due sconsiderati sono stati fermati, meno male, da Putin. Altrimenti tutta la Siria sarebbe in mano ai tagliagole. Adesso il mezzo negro ha capito, troppo tardi, che solo appoggiando Assad si poteva contrastare il dilagare della pazzia coranica. Ma questo deficiente continua a dire (certamente per paura di atti terroristici in USA): "noi non siamo in guerra con l'islam".    
Già nel 2005 avevo scritto in Scontro tra culture e metacultura scientifica quanto segue.
L’Europa, a causa della morale della solidarietà multiculturale, raccoglie ciò che ha seminato: l’essere diventata ostaggio del terrorismo islamico. Alcuni leader islamici hanno dichiarato: “Grazie alle vostre leggi (europee) vi invaderemo; grazie alle nostre leggi (musulmane) vi domineremo; voi non avete nulla da insegnarci e noi non abbiamo nulla da imparare”.1

Ha scritto l’antropologa Ida Magli che “accelerazione con la quale l’Europa viene invasa è tale che i governanti non faranno in tempo a godersi l’impero, tranne che impediscano fin da oggi qualsiasi ingresso, né per lavoro, né per asilo politico o umanitario”. 2

Il totale isolamento economico, anche turistico, di tutti i Paesi islamici sino a quando non si daranno una Costituzione laica, se non anche liberale, dello Stato è l’unica risposta che il resto del mondo deve dare a chi crede di dover fare del Corano – radice del terrorismo - la fonte del diritto. Essi, privati di aerei, di altri mezzi di trasporto, di armamenti, di medicine, di macchine ospedaliere, di elettrodomestici, di tutto ciò, insomma, che importano dal mondo non islamico, non essendo capaci di produrlo da sé, sarebbero ridotti in poco tempo quasi allo stato di natura. Forse capirebbero che senza l’Occidente “corrotto” e l’Asia non islamica e occidentalizzata, da cui importano tutto – perché incapaci di alcuna ricerca scientifica e tecnologica a causa del dio fuori di testa del Corano, privo di qualsiasi vincolo razionale - sarebbero riportati allo stato di natura. Per questo il resto del mondo, soprattutto l’Occidente, dovrà accelerare il passaggio dal petrolio ad altre fonti di energia, ad incominciare dall’idrogeno, per non dipendere più dal petrolio islamico.

1 Riferito dal vescovo di Smirne Giuseppe Germano Bernardini nell’intervento al Sinodo per l’Europa tenuto in Vaticano nell’ottobre 1999.


2 Il Giornale, 21 luglio 2004. La Magli ha taciuto dell’invasione cinese, che sta creando problemi economici al di là della legalità, nel silenzio sconcertante dei produttori e dei commercianti europei, prime vittime di essa, grazie alla folle politica di accoglienza.  
 

mercoledì 24 settembre 2014

NAPOLITANO: L'INDIVIDUO PIU' INDEGNO E PIU' VOMITEVOLE DELLA POLITICA. LA FARSA DI UNA CORTE COSTITUZIONALE ELETTA ANTICOSTITUZIONALMENTE

Peccato che io non sia un personaggio pubblico, almeno a tal punto da essere denunciato per ciò che scrivo. Per me sarebbe un onore essere denunciato per vilipendio al capo dello Stato. Io dico che la dignità uno deve meritarsela. E non è la carica che ricopre che può dargliela automaticamente. Facendo la rassegna dei capi di Stato che l'Italia ha avuto bisognerebbe dire peste e corna di quasi tutti. Chi salvare? Certamente l'onesto economista Luigi Einaudi. Una certa dignità la ebbero Giovanni Gronchi e Antonio Segni (rimasto in carica per soli due anni). Salverei anche l'ubriacone Giuseppe Saragat, ma privo di alti meriti. Uno dei migliori fu il giurista indipendente dai partiti Giovanni Leone, nonostante le accuse che gli furono rivolte e poi risultate del tutto infondate. Di Francesco Cossiga, che per cinque anni stette in silenzio per stato di depressione e che dopo una cura fece continuamente l'esternatore contro tutto il sistema politico dei partiti e contro la casta della magistratura ignorante che faceva carriera solo per aver superato in giovane età un compitino, si deve riconoscere che fu una persona onesta, dal forte carattere e di pensiero indipendente.   
Ma il suo predecessore Sandro Pertini fu un fanatico antifascista. Non fanatico per essere stato antifascista ma fanatico per essere stato uno degli ideatori dell'attentato di via Rasella (con la conseguente rappresaglia delle Fosse Ardeatine) e per avere voluto precedere l'arrivo degli americani a Milano comandando ad una squadra di altrettanti fanatici di sottrarre Mussolini all'arresto da parte di partigiani non comunisti che attendevano l'arrivo degli americani per consegnarlo ad essi secondo l'ordine dell'allora unico governo legittimo riconosciuto, quello di Badoglio, in previsione di un regolare processo. Il cosiddetto Comitato Nazionale di Liberazione (CNL) si investì da solo di un'autorità che non poteva avere. Pertini, pluriassassino come mandante, voleva evitare che Mussolini, prigioniero degli americani, potesse rendere pubblico il suo carteggio (che sarebbe stato troppo compromettente per molti antifascisti dell'ultima ora saliti sul carro del vincitore e persino per Churchill, che risultava avesse fatto il doppio gioco spingendo nel 1940 Mussolini verso la guerra perché poi moderasse le aspirazioni di Hitler alla fine della guerra (si pensava infatti che Hitler avesse già vinto nel 1940 con l'invasione della Francia e l'Inghilterra già in ginocchio dopo i bombardamenti su Londra). Inoltre rifiutò sempre di dire chi sia stato ad uccidere Mussolini e la Petacci, ben sapendo (per averlo detto al regista Carlo Lizzani, autore del film Mussolini ultimo atto sugli ultimi 5 giorni di Mussolini) che non era stato l'oscuro ragioniere Walter Audisio (noto come colonnello Valerio, gente che si attribuiva da sé i gradi). Un disonesto che preferì portarsi il segreto nella tomba piuttosto che infangare la memoria di qualcuno che poi fece carriera nel partito comunista (si dice infatti, tra le cinque versioni della morte di Mussolini analizzate in un capitolo di un mio libro che sia stato Luigi Longo, futuro segretario del P.C.I. dopo Togliatti). Di Pertini rimanga solo la memoria di un individuo che all'eleganza dell'abbigliamento (sino al fanatismo) non seppe unire mai eleganza di cervello.          
Che dire poi di un certo figuro chiamato Oscar Luigi Scalfaro? Con lui è iniziato il settennato di un disonesto che intascava soldi dai fondi dei servizi segreti quando era ministro dell'interno (cento milioni al mese), e che impedì che si indagasse su di lui approffittando della sua carica. Favorì la caduta di Berlusconi  (il famoso ribaltone) mandando al potere la sinistra senza elezioni. Chiamò alla presidenza del Consiglio quel D'alema che permise agli americani di usare le basi italiane per bombardare la Serbia che difendeva i suoi confini (perduti) del Kosovo. 
Di Carlo Azeglio Ciampi (governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993) quasi tutti conservano un bel ricordo. E poi con quel suo pretendere che ad ogni concerto fosse suonato l'inno nazionale riuscì a suscitare un pavido patriottismo nei cretini. In realtà Ciampi fu colui con cui iniziò il disastro monetario che portò nel 2000 all'introduzione della disgrazia dell'euro, che trova il suo precedente storico in una serie di iniziative prese proprio sotto Ciampi, che, come ministro del Tesoro portò l'Italia ad aderire al Trattato di Maastricht, inizio della sciagura economica che stiamo tuttora subendo. 
Nel 1998 (come ministro del Tesoro dal 1996) approvò il cambio tra lira ed euro nella sciagurata misura di 1936,27 per 1 euro, aggiungendo così una sopravvalutazione della lira rispetto al marco, che fu preso come moneta di riferimento. Da allora iniziò la sciagura economica con la perdita della sovranità monetaria. Sia maledetta la memoria di Ciampi insieme con quella di Prodi, capo del governo nel 1996, e che oggi, con lacrime da coccodrillo, dice che fu un errore per l'Italia entrare nell'euro, moneta del tutto artificiale con la pretesa di unire economie troppo diverse.    
Mi rimane da scrivere di quello che che certamente è stato, ed è purtroppo tuttora, il peggiore capo dello Stato: il vomitevole Giorgio Napolitano. Vomitevole come tutta la sua vita da voltagabbana senza mestiere essendo vissuto sempre e solo di politica.   
Nel 1956, leccaculo di Togliatti, dichiarò: "I carri armati sovietici hanno riportato la pace in Ungheria". Sì, con 20.000 morti. Poi si spostò verso il cosiddetto migliorismo pur di rimanere a galla politicamente, sino a diventare presidente della Camera. Indusse Berlusconi (vigliacco) a prestarsi a bombardare la Libia di Gheddafi, con tutto il caos derivante dopo la fine di Gheddafi. Poi tramò in campo internazionale, in combutta con i  più sporchi interessi finanziari delle banche per far fuori Berlusconi e sostituirlo con Monti a capo di uno sciagurato governo tecnico privo di qualsiasi investitura parlamentare. Con Monti si aggiunse l'attacco alle pensioni con la famigerata legge Elsa Fornero che allungò l'età pensionabile per quelli che l'avevano già maturata. Non bastasse ciò ha poi nominato la nullità assoluta Enrico Letta, inventore del mare nostrum. Si è poi adattato a sostituirlo, sempre scavalcando le elezioni (che erano state vinte da Berlusconi, l'ultimo capo del governo con investitura elettorale) per sostituirlo con un'altra sciagura ascoltando le sirene di una parte del PD, come se un'investitura  dovuta unicamente ad elezioni primarie interne al PD potesse valere come base di consenso di una maggioranza fasulla priva di verifica elettorale. Anche grazie alla lurida figura di Alfano, inventatosi un partitino tutto suo senza alcun riscontro elettorale. 
Ma questo è ancora poco. Adesso viene la scandalo maggiore. Proprio colui che dovrebbe essere garante del rispetto della Costituzione, il presidente della Repubblica, non vuole riconoscere che è stato eletto da un parlamento privo di qualsiasi legittimità dal momento che è stato dichiarata anticostituzionale la legge elettorale (porcellum) con cui si sono eletti i parlamenti dal 2006.   Infatti è stato eletto nel 2006 da un parlamento eletto sulla base del porcellum, e rieletto nel 2013 da un altro parlamento sempre eletto sulla base del porcellum. Il paradosso è che la stessa Corte Costituzionale che ha dichiarato anticostituzionale il porcellum era di composizione anticostituzionale perché composta da molti membri eletti dopo il 2006 da un parlamento di composizione totalmente anticostituzionale a causa del porcellum. Perciò sono di nomina anticostituzionale anche quei membri della Corte nominati da Napolitano, di nomina anticostituzionale. Quelli nominati nel 2005 scadranno entro quest'anno (giacché i  membri della Corte durano in carica ben 9 anni). I loro sostituti saranno dunque anch'essi di nomina anticostituzionale. Perché 1/3 dei membri viene nominato dal parlamento e 1/3 dal capo dello Stato. In base al principio giuridico quod nullum est nullum producit effectum gli effetti sono nulli se sono nulle le premesse. La premessa è la anticostituzionalità della legge elettorale porcellum. Come dunque possono ritenersi costituzionali gli effetti, se questi effetti sono i parlamenti eletti sulla base di una legge elettorale anticostituzionale e la nomina (per ben due volte) di un Napolitano eletto da parlamenti anticostituzionali? Il paradosso finale, che questi fetenti, disonesti, della stessa Corte non hanno voluto ammettere, tacendone, è che la stessa Corte è di composizione anticostituzionale per 2/3 (essendo l'ultimo 1/3 eletto dalle magistrature superiori). Fetenti e disonesti anche perché hanno avuto la spudoratezza di continuare a vomitare sentenze giungendo persino - massimo della disonestà - a dichiarare che il parlamento aveva la facoltà di modificare la legge elettorale. Questo per salvare unicamente se stessi con le loro sporche poltrone. Giacché altrimenti avrebbero dovuto riconoscere che nemmeno essi avevano la facoltà di dichiarare anticostituzionale il porcellum se erano stati eletti da parlamenti e da un capo dello Stato eletti anticostituzionalmente a causa del porcellum. Si riesce ad immaginare un chirurgo che si operi da sé? IMPOSSIBILE. Eppure questa è la situazione di disonesto regime in cui stiamo vivendo. Un regime anticostituzionale sino alle più alte Istituzioni che pretende di riformare se stesso. E poi ci parlano di democrazia questi farabutti.
L'unica uscita da questa situazione di disonesto regime, su cui vuole campare questo governo con a capo il super disonesto RENZI, autoelettosi capo del governo senza passare per le elezioni, consisterebbe in un autoscioglimento del parlamento (giacché l'anticostituzionale Napolitano non ne ha la facoltà per ciò che ho detto). E non vi è bisogno di votare una nuova legge elettorale perché riprenderebbe vigore automaticamente la legge elettorale fondata sul proporzionale e senza premio di maggioranza. Questo nuovo parlamento avrebbe la facoltà di nominare un nuovo capo dello Stato e sostituire tutti i membri della Corte Costituzionale, risultanti sinora per 2/3 di nomina anticostituzionale. 
Un'altra soluzione consisterebbe nelle dimissioni del disonesto Napolitano con invito al parlamento ad autosciogliersi per palese composizione anticostituzionale.
Ma vi immaginate che una cosa simile sia possibile? NO. Perché siamo governati da una massa di luridi individui che sono dediti solo alle loro poltrone. Anche i 5Stelle blaterano, blaterano, ma non vogliono cogliere questa situazione assurda perché se fossero onesti darebbero le dimissioni in massa per provocare un autoscioglimento di questo sporco parlamento, la cui sporcizia arriva sino alla Corte costituzionale. Ma hanno paura di non essere rieletti  con nuove elezioni. Perciò tutti si tengono la poltronaccia che hanno. 
Una terza soluzione consisterebbe in una rivoluzione. Ma questo è impossibile con un popolo bue che si merita quel che ha e non ha. Si merita la disoccupazione, la povertà, l'invasione dall'Africa e la disgrazia dell'Unione Europea con la perdita della sovranità monetaria, che è la principale causa di tutta la crisi economica. A cui non si potrà portare alcun rimedio stando dentro l'euro. Ci hanno imposto tutto dall'alto, come si fa in un sistema dittatoriale. Ma hanno la faccia tosta di rappresentare la democrazia.  
           

RENZI CONTROFIGURA DI MISTER BEAN

Sono tutti e due dei comici. Si assomigliano anche nei comportamenti. Sono tutti e due degli esagitati. Però sono opposti per tutto il resto. Mister Bean nei film non parla mai. Il pifferaio parla troppo e a vuoto. 
Tale e quale
A chi assomiglia chi? Il sondaggio semiserio dei nostri deputati alla Camera

Chi somiglia a chi?
Da Bersani e Renzi,
come i parlamentari vedono i colleghi


martedì 23 settembre 2014

CHE BISOGNEREBBE LANCIARE A RENZI SE STESSE AFFOGANDO?

TUTTO IL GOVERNO! PER SALVARE L'ITALIA.
Lanciare per prima in acqua ad affogare Maria Elena Boschi (inviato a boschi_m@camera.it)

Boschi, Brambilla e il tabù della carne di cavallo - Corriere.it

www.corriere.it/.../boschi-brambilla-tabu-carne-cavallo-6d82c6fe-415f-1...
2 giorni fa - La polemica nasce dal menù. Il ministro Maria Elena Boschi, ospite venerdì alla Festa dell'Unità di Zagarolo (Roma), viene invitata ad
In Inghilterra è già vietata la macellazione di cavalli 
 13:1722 Set

"Cosa si lancia a uno zingaro
che affoga? Moglie e figli"
Polemiche per il post leghista

Bufera nel Trevigiano per il post del segretario Andrea Della Puppa. Ventilata l'ipotesi di presentare un esposto


Io ne conosco da sempre un'altra: che differenza vi è tra un islamico e un sacco di merda?Risposta: il sacco. 

lunedì 22 settembre 2014

LA DOMANDA FONDAMENTALE SULL'UNIVERSO

Ho ricevuto la seguente lettera


Caro Prof. Melis,

posso porLe una “Gretchenfrage”? Penso che saprà che tipo di domande sono. Sono le “domande facili facili” a cui si dovrebbe rispondere con un sì o con un no o con parole comprensibili. Ricorderà che Margherita chiede a Faust: “Tu credi in Dio?”. E Faust: “Chi può dire io credo o non credo ecc.” Insomma, la tipica risposta da “fisolofo” (per dirla alla Belli, “Il caffettiere fisolofo”). E chiaro che la povera Margherita non ci capisce un accidente, per cui insiste di nuovo: “Sì, ma ci credi o non ci credi?” Donde l’espressione “Gretchenfrage” che molti usano anche in ambito germanofono senza conoscere la “storia” o l’origine di questa espressione.

Ed ecco qui la mia Gretchenfrage.

Tutti facciamo l’esperienza - giornaliera, continua - dell’inizio e fine di ogni cosa. Tutto nasce e scompare di nuovo. O alla greca: viene dal nulla e torna nel nulla (con tanti saluti alle idee eterne di Platone). C’è dunque un prima e un dopo, innegabilmente. La successione degli eventi e la loro concatenazione o causalità è innegabile, incontrovertibile. Risalendo la catena degli eventi arriviamo/arriveremmo al fantomatico motore primo immobile di Artistotele e Tommaso d’Aquino, che chiamiamo Dio. L’inizio del nostro universo è - secondo la teoria credo ancora valida - il famoso bing bang. Tutto l’universo era racchiuso in una sfera dalle dimensioni di una palla da tennis o persino un punto. E da allora, 13 miliardi d’anni fa, c’è stata questa fantastica evoluzione con un universo popolato dalla bellezza di cento miliardi di galassie e con almeno trecento miliardi di stelle nella sola Via Lattea … Stelle nascono e muoiono, anche le galassie, esattamente come gli esseri umani che prima c’erano e poi muoiono. Dunque sempre un prima e un dopo, non si scappa. Se postuliamo un universo e una materia eterni (altra soluzione non abbiamo - se ci mettiamo al loro posto Dio siamo al punto di prima, come diceva Russel: chi ha creato Dio? eccetera).

Quando la simpatica Margherita Hack dice che la domanda dell’inizio è inutile o ridicola, che la materia è una scorreggia del niente, mi sembra poco seria. Perché la nostra esperienza del prima e del dopo è fondamentale, per cui è lecito -almeno così mi sembra - chiedersi cosa ci fosse prima del big bang. Forse un altro universo che si è contratto nel big crunch per ripartire poi di nuovo. Ma allora sorge spontanea - almeno in me - ma quanti big bang e big crunch ci sono già stati? Non possiamo rispondere a questa domanda, forse è una domanda assurda appunto perché non possiamo rispondere. Eppure la domanda dell’inizio - secondo me - resta ed è persino cruciale per il nostro benessere, la domanda può essere anche tormentosa. Faust dice appunto: “Il fatto di non capire mi spezza il cuore, mi fa quasi impazzire.”
Sì, ci sono quei bei versi di Carducci: “Meglio era sposare te […] e ignorare questo gran mister de l’universo.” 


Severino mi ha a lungo suggestionato con la sua eternità degli enti, con la storia che niente, assolutamente niente muore ovvero è distrutto e scompare o ricade nel nulla. Lui dice che noi “crediamo” che le cose muoiano e tornino nel nulla, ma questo credere è follia come ogni fede che è pura violenza perché vuole ciò che non è. Mah!


Oggi non ho il minimo dubbio che dopo morto di me non resterrà che per breve tempo il ricordo in chi mi ha conosciuto. Dei geni e benefattori dell’umanità resta a lungo il ricordo, ma solo più a lungo (nessuno più  legge le opere di Newton, non ce n’è più bisogno del resto). Ogni volta che schiaccio per sbaglio una chiocciola rammaricandomene o uccido un insetto molesto penso: ho ucciso un essere vivente o ho interrotto un processo biologico di cui adesso non resta praticamente più niente, come sarà di me un giorno. Ritorneremo nel nulla o nella polvere. Nessuna differenza. Ogni giorno vengono uccisi milioni di animali, per sbaglio o per malizia, per mangiar carne. Un colpo in testa, e l’animale si abbatte. Milioni di volte al giorno. La Chiesa insiste che noi siamo qualcosa di speciale, di molto speciale, non semplici animali. Dio ci ama. A fame peste et bello libera nos Domine. Meglio sarebbe se questi flagelli non ce li mandasse, se ci ama tanto. Ma già, siamo peccatori, la nostra natura è corrotta.

Ma secondo me il problema dell’inizio resta (chissà che cazzate ha scritto Cacciari nel suo “Dell’inizio”). La parola mistero non mi piace, è un po’ troppo religiosa (di mistero i preti si sono sempre riempiti la bocca). Diciamo allora più modestamente enigma. Qualcosa non capiamo e non sappiamo e forse non la sapremo mai. O forse questa domanda dell’inizio è appunto assurda come diceva la Hack?

Scusi il disturbo e saluti cordiali

Gretchen

MIA RISPOSTA
Caro Sergio
la cosmologia sembra avere dato una risposta alla domanda fondamentale "e prima di Big Bang"? La Hack a Cagliari mi rispose che la domanda scientificamente non aveva senso. E io ribattei che era la sua risposta che non aveva senso. Stephen Hawking (L'universo in un guscio di noce) scrisse che porsi questa domanda è come domandarsi che cosa vi sia a nord del polo nord. Altra risposta fasulla che lascia aperta la porta ai teologi dell'inizio assoluto dell'universo. In realtà la cosmologia è andata oltre il Big Bang con la teoria del pluriverso o universi paralleli. Il Big Bang è dovuto ad un casuale concentrarsi di energia o "bolla" che poi esplose dando luogo solo all'universo visibile. Il grande vuoto che si trova all'interno della via lattea dimostrerebbe che l'universo visibile è stato attraversato da un altro universo, anch'esso nato da un altro Big Bang. Ho affrontato questo argomento in due libri. Ogni universo nella sua fase di decadenza si contrarrebbe in se stesso dando luogo ad un massimo di concentrazione che provocherebbe una nuova esplosione oppure morirebbe. Nel primo caso abbiamo uno dei tre modelli cosmologici del russo Alexander Fridman, che prevede un universo oscillante tra contrazione sino al Big Crunch (grande implosione) e un nuovo Big Bang (modello non escluso dal cattolico Antonino Zichichi nel suo libro Il vero e il falso. Passeggiando tra le stelle e a casa nostra). Sugli universi infiniti vedere il libro di Alexander Vilenkin Un solo mondo o infiniti?
Come si vede nulla di nuovo rispetto ad Anassimandro e a Eraclito, che, pur partendo da diverse concezioni circa la natura della materia, prevedevano dei cicli infiniti dell'universo. Dunque è falso affermare che proveniamo dal nulla e poi torniamo nel nulla. E' la coscienza individuale (umana e non umana) che nasce dal nulla (ma dal nulla della coscienza) per tornare nel nulla. Non vi è sopravvivenza dell'anima (a parte le balle delle religioni). Ciò non toglie che ciascun organismo, in quanto materia, non provenga dal nulla ma dall'essere e nell'essere ritorni come materia nella terra (tranne che sia chiuso in una bara). Lasci perdere le escrescenze patologiche di Severino che afferma, da autore di fantasie religiose (nemmeno filosofiche), l'eternità degli enti particolari andando oltre Parmenide (eternità dell'essere e non degli enti). Allora sopravvivono anche tutti i batteri, tutti gli insetti? Anch'essi hanno un'anima immortale data la comune origine di tutte le forme di vita? Uno che come Severino nega l'evoluzione biologica dicendo che è solo apparente o è un disonesto che ha scritto queste cose per essere originale ad ogni costo oppure è un grave caso psichiatrico. E non voglio ripetermi su di lui. Perciò la prego di non farmi più il suo nome. Se ne occupino gli psichiatri.            
Quanto a Cacciari, altro caso psichiatrico della filosofia, mi sono rotto la testa molti anni fa leggendo il suo Della cosa ultima, ove pretende, da ex marxista (Krisis),di dare la vera conoscenza della natura del Dio cristiano, andando oltre la teologia negativa di Plotino. Cacciari afferma, in sostanza, che il Padre, dopo avere creato il mondo tramite il Figlio (o Intelletto), ha abbandonato il mondo a se stesso trascendendo lo stesso Figlio. Pertanto Cacciari nega che vi sia una consustanzialità tra il Padre e il Figlio (come afferma la dottrina cristiana), e conseguentemente nega anche la trinità per salvare la assoluta trascendenza di Dio (Padre) rispetto alla natura e alla sua razionalità ponendolo oltre la ragione del Figlio, e dunque anche dell'uomo. Dio (Padre) secondo Cacciari è la sintesi di "possibilità e im-possibilità in uno dell'ek-sistere del tutto, quod non debet esse-quod non debet non esse, icona della sua Libertà". Ciò dopo avere premesso che "Il possibile abbraccia anche la sua negazione di sé, l'impossibile...L'inizio afferma in sé l'im-possibile...L'ambito del puro possibile abbraccia in sé necessariamente anche il possibile im-possibile...L'infinito Possibile è uno con l'Infinito Im-possibile...L'arché spetta all'Onni-compossibile: possibilità del possibile, certo, ma anche dell'impossibile".  

Io mi domando se questo non sia uno scrivere da pazzi, che vuole annullare il principio di non contraddizione.Mentre un filosofo matematico come Leibniz scrisse che Dio, essendo prima di tutto un logico, non poteva sottrarsi a tale principio ponendo insieme la possibilità e l'impossibilità.  
Dio Padre, secondo Cacciari, abbandona il mondo a se stesso e abbandonandolo a se stesso in questo modo salva la libertà umana, che è tale solo perché l'uomo, con il male, ha la capacità di porsi contro Dio, che lo ha abbandonato a se stesso insieme con il mondo. Questa conclusione attraversa centinaia di pagine di pura erudizione filosofica che va dal neoplatonismo a S. Tomaso, a Hegel, per citarne solo alcuni. Io mi domando quanti abbiano letto e capito questo terribile libro di Cacciari e quante copie ne abbia venduto Adelphi per non andare in passivo con le spese di stampa. Se fossi stato io l'autore del libro di Cacciari l'editore Adelphi o non mi avrebbe nemmeno risposto oppure mi avrebbe preso per pazzo. Ma, trattandosi  di un personaggio già noto in campo politico presso il grande pubblico e noto (ma non so quanto) nel ristretto campo filosofico, Adelphi ha puntato su entrambi i fattori per giustificare le spese di stampa. Come ho scritto nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica,in un lungo e dettagliato commento (pp.612-18),Cacciari "non si è reso conto di essere approdato alla concezione ebraica di un dio tutto volontà e niente ragione...Nel contesto del suo lussureggiante sproloquio onirico di puri esercizi linguistici emerge la totale ignoranza della conoscenza scientifica del mondo, cioè, soprattutto, delle teorie cosmologiche e della biologia evoluzionistica, da cui soltanto possono trarsi serie considerazioni circa il significato di Inizio del mondo, in relazione a rapporto tra necessità e casualità nella stessa espansione dell'universo a iniziare dal Big Bang e alla domanda "e prima del Big Bang?"...Riprendendo la citata distinzione di Harry G. Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005) tra "menzogne" e "stronzate", si può dire che tutto ciò che Cacciari - melius: Cazziari, si nomina sunt consequentia rerum - ha scritto nella sua vita sta tra le menzogne e le stronzate (antropocentriche). Se alla massima espansione dell'universo segue la sua contrazione non si ha bisogno di Dio...né di Cazziari".            
Certamente Cacciari, se non si fosse reso noto solo nel campo della politica (anche per essere stato sindaco di Venezia)sarebbe un pinco pallino qualsiasi per il grosso pubblico, che non conosce le sue escrescenze filosofiche, che documentano la sua totale ignoranza in fatto di conoscenze scientifiche. La sua superbia pseudofilosofica si accompagna alla sua boria in campo politico (anche quando qualche volta gli do ragione) che lo rende antipatico nel suo presentarsi sempre come portatore di una verità assoluta che esclude qualsiasi dubbio e nel suo presentarsi come maestro unico di sapienza.                

venerdì 19 settembre 2014

CONSUSTANZIALITA' TRA IL CULO E LA VAGINA

Ricevo da un mio corrispondente in Svizzera la seguente lettera, che merita di essere resa pubblica conservando la riservatezza (e basta con questi termini inglesi come privacy).Abbiamo la migliore lingua del mondo. 
 
Leggo esterrefatto quest’articolo di Rodotà su MicroMega. Ma questo non è quello che i grillini volevano fare presidente della Repubblica? Buonanotte, meglio che non lo sia diventato perché non mi sembra molto meglio di Napolitano. Del resto sono entrambi di “sinistra”. Questo deficiente di Rodotà difende quell’obbrobrio che è l’eterologa, immagino perciò che debba essere - logicamente -  anche favorevole all’utero in affitto. Ma certo, perché no? Perché Vendola e il compagno non hanno diritto anche loro a pupetto? E perché il pupetto da utero in affitto se lo possono permettere solo quelli che hanno soldi? Che lo Stato paghi anche l’utero in affitto a chi non soldi. Ma che schifo. Per fortuna che c’è ancora la Chiesa cattolica a impuntarsi … ma chissà fino a quando.Bergoglio è un deficiente e sdoganerà anche il retto.

Nel IV secolo la grande questione era quella della consustanzialità del Figlio con il Padre. Simile o consustanziale? Ai nostri tempi siamo arrivati a decretare la consustanzialità del retto con la vagina. E chi non lo ammetta anathema sit, sia condannato, è un omofobo. 

Cordiali saluti

giovedì 18 settembre 2014

IL VANGELO DI MATTEO NON CONDANNA IL DIVORZIO. GESU' EBBE CINQUE FIGLI DA DUE MOGLI

Non discende certamente da una legge naturale l’indissolubilità del matrimonio, che Ratzinger considera necessaria perché la sua mancanza sarebbe indice di corruzione morale. Come se per riconquistare la sua anima cristiana l’Occidente dovesse abolire il divorzio, mostrando di essere così moralmente superiore al resto del mondo, ma di fatto abolendo la distinzione tra Stato e Chiesa. Tranne che Ratzinger voglia limitarsi soltanto ad un appello alle singole coscienze dei cristiani. Ma anche in questo caso proponiamo al cardinale Ratzinger una rilettura, più attenta, del vangelo di Marco (10, 1-12) confrontandolo con quello di Matteo (19, 9-12), che su quest’argomento è più esteso, in quanto non esclude il divorzio, ma si limita a proporre, invece che imporre, la conservazione del legame matrimoniale come perfezione morale, non a tutti richiesta. Infatti i discepoli avevano obiettato a Gesù: “Se tale è il caso dell’uomo rispetto alla donna non conviene prender moglie”. “Ma Gesù rispose loro: “non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato”. E prosegue con una metafora: “Vi sono degli eunuchi i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi i quali si son fatti eunuchi da sé a cagione del regno dei cieli. Chi è in grado lo faccia”. Dunque Gesù non pretese che tutti si facessero eunuchi da sé, cioè - fuori della metafora - non divorziassero. Disse soltanto che chi si fosse fatto eunuco, cioè non avesse divorziato, avrebbe acquistato un merito maggiore. Il suo concludere con “chi è in grado di farlo lo faccia” non lascia dubbi. Esso significa soltanto: chi è in grado di rinunciare al divorzio non divorzi. Non vi è alcun divieto di divorzio, perché viene solo espressa una preferenza morale. Il divieto del diverzio è un’invenzione della Chiesa cattolica. E si sa quale fosse il contesto storico in cui la frase di Gesù fu pronunciata: gli ebrei talvolta, pur contro la riforma legislativa di Esdra e di Nehemia (V secolo a. C.), che vietava il matrimonio con donne straniere, ripudiavano la moglie, appellandosi alla legge mosaica, ma per risposarsi con una straniera, di altra religione, ed usufruire in tal modo della protezione, politica ed economica, di una grande famiglia straniera. Gesù voleva soltanto frenare una pratica che si stava estendendo. “Nell’ebraismo è infatti la religione della madre a determinare quella dei figli, perché la sua identità è sempre sicura”. 1



D’altra parte, da alcuni rotoli trovati qualche decennio fa in Palestina e portati a New York da un teologo australiano, che li tradusse – e di cui non si è più scritto né parlato, forse per ovvi motivi - risultava che Gesù si era sposato due volte, che la seconda moglie fu Maria Maddalena e che ebbe complessivamente cinque figli. Tutti nipoti di Dio Padre, se Gesù era figlio di Dio? Sarebbe bene che Ratzinger ci desse ulteriore notizia di questi rotoli.
1 J. Alberto Soggin, Introduzione all'Antico Testamento, op. cit., pp. 428-29.

mercoledì 17 settembre 2014

EBRAISMO, CRISTIANESIMO E ISLAMISMO

Leggo la seguente recensione ad un libro del giornalista scrittore Pietrangelo  Buttafuoco

Cabaret Voltaire. L'Islam, il sacro, l'Occidente - Buttafuoco ...


La destra non è altro che la sinistra al culmine della sua fase senile. La guerra al sacro, mai portata a termine dalla sinistra, viene più efficacemente condotta dalla destra occidentalista, e non con la costruzione razionale della scienza, ma con le bandiere della libertà e della democrazia, due illusioni che non hanno neppure bisogno di nutrire utopie ma solo di formale enunciazione. Là dove il materialismo scientifico ha fallito, infatti, riesce il Pentagono, con il pensatoio destra liberale che impone il modello unico dell'individuo costretto a un solo destino: il consumo. E la consunzione di sé." Questa, icastica e implacabile, la condanna che pronuncia Pietrangelo Buttafuoco in questo libro. Un'accusa che, tuttavia, apre spiragli di comprensione importanti della realtà in cui viviamo. Prima di tutto nei confronti dell'Islam che, lungi dall'essere quello dipinto dalla cronaca giornalistica o dalla falsa democrazia liberale e statunitense, si dimostra straordinariamente vicino al valore che l'Occidente, tutto paillette, lustrini e televisione pornografica, sta cercando di rimuovere: il sacro, le forze primordiali della natura, i legami originari. "Cabaret Voltaire" è un libro che segna un nuovo punto di inizio nel faticoso tentativo di comprensione dell'Islam, dei suoi rapporti con il cristianesimo, con il liberismo, con il mondo: oltre le categorie, inutili e stantie, di destra e sinistra, oltre ogni ideologia, per giungere al cuore delle cose.
COMMENTO MIO
 Buttafuoco è solito usare un linguaggio frastagliato, pieno di anacoluti e spesso asintattico. Ma lasciamo perdere il suo "stile" al limite del comprensibile. 
Ciò che mi ha colpito è il suo non avere capito affatto che cosa sia l'Islam, pur nella verità che l'Occidente è ormai corrotto per avere abbandonato la supremazia dei suoi valori originari, che vanno cercati non tanto nel sacro quanto nella rivoluzione scientifica del XVII secolo. Non si capisce che cosa Buttafuoco intenda per forze primordiali della natura che, oltre al sacro,  accomunerebbero  l'Islam all'Occidente. Direi, al contrario, che l'Islam ha sempre separato l'uomo dalla natura. E, per quanto riguarda il sacro, è vero che l'Occidente secolarizzato ha perso ormai qualsiasi riferimento al sacro. Ma vi è una enorme differenza tra il sacro del cristianesimo e quello dell'islamismo. Il sacro dell'islamismo deriva da una concezione antiscientifica dell'uomo e della natura. Il cristianesimo, è vero, è stato anche storia di fanatismo, di roghi degli "eretici", di interessi di potenza, di alleanze e di rovesciamento di alleanze con i regnanti d'Europa a seconda degli interessi materiali dei papi. Ma è stato anche traghettatore della razionalità greca. Tutti i grandi scienziati della rivoluzione scientifica furono cristiani. Newton giunse a scrivere che lo spazio assoluto (vuoto) era paragonabile all'occhio di Dio, che vede le cose come sono in se stesse. Mai sarebbe potuta avvenire la grande rivoluzione scientifica del XVII fuori del cristianesimo. Questa affermazione può fare storcere il naso agli storici, ma soltanto perché hanno sempre ignorato che fu proprio la trinità cristiana a farsi traghettatrice della scienza greca, avendo recepito nella trinità la triade neoplatonica Uno-Intelletto-Anima del mondo, a cui corrispose la triade Padre (potenza dell'Uno)-Figlio (o Verbo, corrispondente all'Intelletto o Logos)-Spirito Santo, che aleggia sul mondo come l'Anima del mondo neoplatonica. La potenza del Padre è dunque vincolata dall'Intelletto del Figlio, luogo di tutte le idee eterne (a partire dalle idee matematiche), che impedisce che il Padre possa agire di puro arbitrio. La trinità fu una rivoluzione rispetto all'ebraismo perché Jahweh è un dio la cui potenza trascende qualsiasi vincolo della ragione. Infatti l'ebraismo è privo della trinità. Mentre per l'ebraismo è giusto tutto ciò che Jahweh comanda perché la sua volontà è insondabile da parte dell'intelletto umano (da cui la giustificazione di tutte le storie più assurde e di tutte le stragi raccontate, anche se romanzate, nell'Antico Testamento), il cristianesimo con la trinità ha reso l'intelletto umano partecipe dell'intelletto divino. A questo proposito bisogna ricordarsi quanto Galileo scrisse nell'opera Il Saggiatore precisando che l'intelletto umano è inferiore all'intelletto divino solo per quanto riguarda la quantità delle conoscenze, che alla luce delle verità matematiche l'intelletto umano era pari all'intelletto divino e che la  natura era stata creata con linguaggio matematico. Lo scienziato cristiano era dunque indotto a studiare la natura anche per ragioni teologiche. Infatti, conoscendo la natura si conosceva la stessa natura di Dio tramite il suo operato. 
Anche durante il Medievo la Chiesa non ostacolò affatto il progresso scientifico perché fu sempre una scuola di liberalismo per quanto riguarda la concezione del fisica del mondo. Si pensi che il vescovo di Parigi Stefano Tempier nel 1277, due anni dopo la morte di S. Tomaso, il maggiore dottore della Chiesa, affisse sul portale della chiesa di Notre-Dame 219 tesi con cui si confutavano, tra molte altre, anche alcune affermazioni di S. Tomaso, secondo cui non si poteva dimostrare che il mondo fosse stato creato dal nulla e che il mondo fosse finito. Tempier affermò che la materia non poteva essere considerata coeterna con Dio ma aggiunse che il mondo non poteva essere considerato finito (come lo concepiva S. Tomaso) perché solo un universo infinito poteva essere considerato coerente con l'onnipotenza divina. Nel secolo successivo un altro vescovo di Parigi, Nicola di Oresme, affermò che era la Terra, e non il cielo, che girava intorno al suo asse. Nello stesso secolo (XIV) uno dei più grandi filosofi di ogni tempo fu il francescano Guglielmo di Ochkam, che, sulla base di una concezione empiristica relegò nel campo della fede le affermazioni teologiche negando che potessero essere combattute come eretiche le proposizioni riguardanti la filosofia e la scienza, essendo ognuno, al riguardo, libero di pensare ciò che voleva. Non basta. Nel XV secolo il cardinale tedesco Nicola Cusano (1401-66), matematico e filosofo, delegato del papa al concilio di Basilea, scrisse che il mondo era infinito, che la Terra si muoveva anch'essa e non poteva essere il centro del mondo in un universo infinito. Nel 1543 (anno della sua morte a 70 anni) Copernico pubblicò il suo De revolutionibus orbium coelestium dedicando la sua opera al papa Paolo III, che lo ringraziò.
Nessuno fu per questo condannato come eretico. E allora come si spiega il successivo rogo di Giordano Bruno e la condanna di Galileo?  Si spiega tenendo conto della comparsa del protestantesimo. Da Lutero e Calvino vennero le più aspre condanne dell'astronomia copernicana, con cui si decentrava la Terra facendone un pianeta del Sole, posto per la prima volta al centro del sistema astronomico (bisogna infatti considerare che Copernico non arrivò mai ad affermare l'infinità del mondo, rimanendo per lui l'universo finito, limitato ancora dal cielo delle stelle fisse, chiamate tali nell'antichità non perché esso non si muovesse (anzi era il cielo che aveva la maggiore velocità essendo il cielo più grande) ma perché le stelle, diversamente dai pianeti, conservavano la loro posizione relativa fra esse. Con Copernico si muoveva la Terra ma rimaneva il cielo delle stelle fisse, che, a questo punto, diveniva immobile. Calvino, nella sua idiozia da fanatico, scrisse (Institutio christianae religionis) contro Copernico: "Chi oserà porre l'autorità di Copernico al di sopra di quella dello Spirito Santo?". La Chiesa cattolica, a questo punto, per paura di essere superata dal protestantesimo in fatto di ortodossia religiosa, cambiò rotta e condannò l'opera di Copernico, e conseguentemente anche quella di Galileo (Dialogo sopra i due massimi sistemi). Ma come si spiega il rogo di Giordano Bruno? Vi è da precisare che altri roghi furono innalzati dai calvinisti, come quelli per cui morirono Michele Serveto e Valentino Gentile, accusati di essere negatori della trinità. Nonostante l'ammirazione che ho avuto sempre per Giordano Bruno, martire della libertà di pensiero, per cui nel 2000 posi un necrologio (in parte censurato per il mio attacco alla Chiesa cattolica) sul quotidiano di Cagliari in occasione del IV centenario del suo martirio, debbo riconoscere che in un certo qual modo il Bruno andò proprio a cercarsela mancando di prudenza. La sua difesa, durante il suo internamento di nove anni in un palazzo del Vaticano, passò attraverso varie contraddizioni, nel suo altalenare tra abiure e negazioni delle abiure. Sino a quando decise di non abiurare più alcunché di quanto aveva scritto. Probabilmente prevalse in lui la decisione di passare alla storia come simbolo della libertà di pensiero. Se si fosse voluto salvare avrebbe avuto molti argomenti a suo favore. Prima di tutto aveva da molto tempo dismesso la sua veste di frate domenicano ponendosi fuori della Chiesa. L'eretico era tale quando pretendeva di portare all'interno della Chiesa delle affermazioni contrarie all'ortodossia. Ma egli pretese di entrare in merito ai dogmi religiosi, rendendosi così inviso a tutte le confessioni cristiane. Perché, per esempio, arrivò a negare la trinità essendo essa una questione di fede che esulava dalla filosofia e dalla scienza? Che poteva importaglierne di una questione simile che fuoriusciva dal suo intendere Dio come immanente alla natura e il mondo come infinito? Vari filosofi nel Medievo affermarono l'eternità del mondo arrivando con gli averroisti a negare l'esistenza di Dio. E se pure furono condannati dottrinalmente non per questo furono mandati al rogo come eretici. Essi si ponevano infatti sul piano puramente filosofico lasciando perdere i dogmi della religione cattolica. Bruno, invece, non ebbe l'accortezza di evitare di prendere di petto la Chiesa entrando nel merito dei suoi dogmi, come la trinità, la verginità di Maria, la transustanziazione, le punizioni divine, etc. Che doveva importargliene di tutte queste sciocchezze? Ma il suo carattere battagliero in ogni campo gli impedì di evitare questo campo minato. E ci rimise la vita. Galileo fu condannato (ma non al rogo, bensì a dei dorati e quasi lussuosi arresti dominciliari in villa) solo perché si professava cattolico, e dunque in contrasto con la condannata teoria di Copernico. Vi è da osservare, a questo proposito, che ormai tutti gli scienziati erano certi che fosse la Terra a girare intorno al sole e che la Terra girasse intorno al suo asse. Ma, valga il vero, soltanto con il famoso esperimento di Foucault del 1851 nel Pantheon di Parigi fu dimostrato  scientificamente che la Terra girava intorno al suo asse.   
Il grande storico della filosofia Alexandre Koyré ha scritto (in Studi galileiani) che la rivoluzione scientifica del XVII secolo fu una rivincita di Platone contro Aristotele. Che significa ciò? Si pensi che il padre dell'astronomia moderna Keplero, che sostituì i cerchi di Copernico con le ellissi per spiegare i movimenti dei pianeti (in tutti i manuali di fisica sono sempre riportate le tuttora valide tre leggi di Keplero), fu ispirato sempre dalla certezza platonica che il mondo fosse stato progettato da una intelligenza divina, il Demiurgo di Platone (Timeo), e che pertanto il cristianesimo, erede della razionalità greca nell'avere concepito l'universo come espressione del Logos platonico e neoplatonico, non fosse affatto in contrasto con la razionalità scientifica (se si prescindeva dai suoi dogmi strettamente dottrinali in fatto di teologia).                 
Nonostante la Controriforma (che dal punto di vista della razionalità dottrinale, basata sulla filosofia di S. Tomaso, fu migliore della Riforma protestante, che era basata sulla predestinazione divina) il progresso scientifico proseguì senza arresti proprio nell'Europa cristiana, avendo gli scienziati, se pur tutti cristiani, lasciato perdere le questioni riguardanti i dogmi religiosi, sanzionando così la scissione tra fede e scienza. Fu da allora che le parti lentamente si invertirono. La Chiesa nel '700 incominciò a trovarsi sulla difensiva contro gli attacchi provenienti dagli illuministi materialisti (Helvetius, La Mettrie, D'Holbach) o dagli illuministi sostenitori di una religione naturale (come Voltaire). Nell'800 si consolida la scissione tra scienza e religione, e conseguentemente, sotto molti aspetti, anche la scissione tra religione e filosofia, che ormai, prescinde dai dogmi religiosi anche quando introduce in essa temi religiosi (come nella filosofia idealistica di Fichte, Schelling e Hegel). La scienza ormai procede per conto suo, ma sempre conservando il presupposto che l'intelletto umano può scoprire le leggi della natura solo perché è partecipe della stessa razionalità che è immanente alla natura. E questo è un principio ereditato dal cristianesimo, che a sua volta l'aveva ereditato da Platone e dai neoplatonici (i cui maggiori esponenti furono Plotino, III secolo, e Proclo, V secolo d.C. ). E così un bel giorno si arrivò persino a Darwin (tralasciando i suoi storici precursori nella proposizione di una teoria dell'evoluzione, tra cui Buffon, Diderot, Lamarck, per non parlare addirittura di alcuni presocratici come Anassimandro, Eraclito e Democrito o come Epicuro e il suo allievo spirituale Lucrezio). L'originalità di Darwin rispetto ai suoi storici precursori consiste nell'avere trattato l'evoluzione sulla base di due concetti fondamentali: la casualità delle variazioni che portano alla nascita di specie diverse e la selezione naturale.  Da prima le varie Chiese cristiane (compresa quella anglicana) reagirono pesantemente. Ma poiché contra facta non valent argumenta prima o dopo la Chiesa cattolica era destinata a ingoiare il grande rospo dell'evoluzione biologica, prima con Pio XII, che invitò a incominciare a prendere in considerazione il problema dell'accordo della Bibbia con Darwin, e poi, finalmente con Giovanni Paolo II che nel 1996 (meglio tardi che mai) intervenne ad un congresso sull'evoluzione tenutosi in Vaticano riconoscendo la validità scientifica della teoria dell'evoluzione biologica (che in effetti non è più una teoria ma un fatto perché verificata da diverse discipline come la paleontologia, l'embriologia e la genetica). Naturalmente fu mandata in soffitta la favola di Adamo ed Eva, conservata solo come rappresentazione puramente simbolica e non reale dell'origine della specie umana. La Chiesa ha cercato di salvare capra e cavoli interpretando l'evoluzione in senso finalistico (e perciò antiscientifico) introducendo nell'evoluzione la presenza di un disegno intelligente. Vi è da rimanere sconcertati di fronte a una simile asserita intelligenza se si considerano anche soltanto tutte le malattie di origine genetica (dovute agli errori causati dall'incidenza determinante della casualità sin dalle prime formazioni del DNA), tutti i virus e batteri portatori di malattie anche mortali. E la casualità esclude il finalismo. E' evidente che un asserito disegno intelligente della natura vivente è sconfessato dagli studi sull'origine della vita. Ma bisogna ammettere che il cristianesimo ha avuto anche in questo caso il coraggio di venire a patti con la scienza. 
L'ebraismo delle sinagoghe e l'islamismo, al contrario, non sono voluti venire a patti con la scienza. Basti pensare che nelle università islamiche è proibito insegnare Darwin. Incredibile ma vero. Che cosa allora ci si può aspettare di buono da popoli a cui una religione da tragica burla ha tolto l'uso del cervello?             

Nulla di tutto ciò che poi ha ammesso il cristianesimo sul piano scientifico poteva essere ammesso dall'ebraismo, che, concependo un abisso tra l'intelletto umano e quello divino, non poteva non escludere a priori qualsiasi comunanza di natura tra l'uomo e Dio per quanto riguarda la ragione. L'ebraismo si fonda dunque sull'irrazionalità divina (tale per un intelletto umano). Dato questo precedente, gli antichi ebrei non potevano avere alcun interesse per la scienza. Infatti, pur vivendo tra due popoli (quello dell'Egitto a sinistra e quelli degli Stati mesopotamici a destra, noti per essere avanzati nella matematica e nell'astronomia) rimasero nell'antichità il popolo più ignorante della storia tra i popoli che conoscevano la scrittura, pur vantandosi in modo ridicolo di essere il popolo eletto. E anche il più razzista, conseguentemente, perché popolo eletto che non doveva mescolarsi con altri popoli. Ma fu proprio questo motivo che permise loro di essere l'unica popolazione sopravvissuta etnicamente sino ai giorni nostri, mentre tutte le altre popolazioni abitanti nel Mediorente non hanno lasciato alcuna discendenza di sé. L'Antico Testamento è stato scritto con questo unico scopo: quello di essere mezzo di sopravvivenza del popolo ebraico anche quando, dopo l'invasione della Palestina da parte dei Romani, perse la sua indipendenza e incominciarono le diaspore. La religione ebraica ha sempre evitato per questo stesso motivo di fare proselitismo. Una religione che si identifica con la razza. Meno male.
L'islamismo ha in comune con l'ebraismo la concezione di un dio la cui volontà precede la ragione. Non è giusto ciò che è conforme a ragione ma ciò che è conforme alla volontà divina insondabile. Mentre per il cristianesimo è giusto ciò che è conforme alla ragione divina, comunicante con quella umana. Ora, se si aggiunge a Jahweh, ispiratore di tutte le stragi, se pur romanzate, raccontate nell'Antico Testamento, la disgrazia del proselitismo, per di più fondato sulla più brutale violenza delle armi, quale è richiesto dal Corano, si ha come conseguenza la più grande disgrazia della storia: Allah. In effetti Allah, come Jahweh, è solo la conseguenza di una invenzione di una mente umana malata, non vincolata dall'Intelletto della trinità cristiana. 
Come per una sorta di "astuzia della ragione" (Hegel) la razionalità della trinità cristiana si rivolse contro se stessa nella società, prima dando luogo al protestantesimo, che favorì la scissione tra Chiesa e Stato (ma cadendo dottrinalmente nel suo contrario, cioè nella dottrina della predestinazione divina che annullava la libertà umana), poi, traendo le conseguenze proprio dalle conoscenze scientifiche, in una crisi della ragione teologica con cui la razionalità scientifica fu tratta fuori dalla religione per essere consegnata al liberalismo laico sino all'Illuminismo, che per i credenti giustificò solo una religione naturale scissa dalla religione "rivelata". Massimi espositori della religione naturale furono Voltaire e David Hume. Questo è il lungo percorso che in Occidente percorse la ragione. Niente vi è di comune dunque con la storia dell'islamismo, che, privo sin dalle sue origini di razionalità, non poteva dare alcun contributo al progresso umano sia sul piano scientifico che su quello sociale. Trovatemi un premio Nobel per la scienza che provenga da Stati islamici. Nessuno. Anzi, ve ne è stato uno, Abdus Salam, di origine pakistana, che l'ottenne nel 1979, ma solo perché studiò a Londra e si rese poi famoso per avere unificato le energie elettromagnetiche e nucleari delle particelle elementari. Ricerche che gli valsero il Nobel perché poté portarle avanti solo perché gli fu dato modo di fondare a Trieste il Centro Internazionale di Fisica Teorica, a lui tuttora intitolato. Ma si sa che, come scrisse Aristotele, una rondine non fa primavera. E certamente Salam non avrebbe ottenuto il Nobel se avesse continuato a vivere in Pakistan.
E mentre l'ebraismo (soprattutto a partire dall'800, ma senza dimenticare la filosofia dell'ebreo ateo Spinoza del XVII secolo) percorse un processo di laicizzazione che diede modo agli ebrei atei di esprimersi ai più alti livelli nella scienza, nella filosofia e nell'arte, l'islamismo rimase in un immobilismo teologico che impedì ad esso di affacciarsi alla modernità e lo costrinse a diventare parassita dell'Occidente da cui tutto compra non essendo capace di costruirsi da sé tutto ciò di cui ha bisogno in fatto di tecnologia, pur disprezzando l'Occidente e l'Oriente occidentalizzato da cui materialmente dipende, altrimenti non avrebbe aerei, treni, auto, macchine ospedaliere. Sarebbe ricondotto ad un'epoca peggiore del nostro Medievo.                       
I risultati si vedono ancor oggi. L'infame commercio delle armi (la cui costruzione dovrebbbe essere sottratta alle industrie private) permette alla follia islamica di comprare dall'Occidente (tramite i proventi del petrolio) quelle stesse armi che poi rivolge contro lo stesso Occidente. Da una parte la follia "religiosa" degli islamici, dall'altra la follia di un Occidente suicida che commercia con gli Stati islamici vendendo ad essi anche le più potenti armi da guerra, senza le quali oggi l'Occidente non sarebbe vittima più di stesso che della follia degli islamici, che senza il commercio con gli Stati islamici sarebbero ridotti alla totale impotenza e alla assoluta povertà.  
L'esistenza di ISIS è la massima manifestazione della follia suicida dell'Occidente.