domenica 30 marzo 2014

BERLUSCONI NEOANIMALISTA? NO.

Leggete il menù di Berlusconi quando venne in Sardegna. Animalisti non significa occuparsi solo di cani e gatti ma battersi per il diritto naturale degli animali, incominciando almeno dal diritto a non soffrire maggiormente nelle industrie di morte che sono gli "allevamenti" intensivi. Significa nel non tradurre il Natale e la Pasqua in feste di sangue con strage di agnelli, capretti e tacchini. 

Berlusconi e Cappellacci, cibo sardo Ecco il menù ... - L'Unione Sarda

www.unionesarda.it/.../berlusconi_e_cappellacci_cibo_sardo_ecco_il_me...
01/feb/2014 - Sono i prodotti tipici della Sardegna a caratterizzare il pranzo di Silvio Berlusconi a Cagliari per la campagna elettorale di Ugo Cappellacci.

venerdì 28 marzo 2014

IL PUPAZZO MATTEO RENZI SERVO DELL'AMERICA. AVEVA FRETTA MA PRESTO ARRIVERA' LA SUA FINE

Vittorio Feltri arriva in ritardo rispetto a me, che vado scrivendo dal 2012 che anche le Regioni debbono essere abolite. Ho lasciato questo commento all'articolo di Feltri. Il pupazzo Matteo Renzi aveva detto che l'acquisto degli F35 sarebbe stato ridiscusso. E' bastato che Obama venisse in Italia perché il pupazzo si rimangiasse tutto facendo l'inchino a Obama. Aveva detto che avrebbe sforato il 3% e poi è andato a Bruxelles dicendo che avrebbe rispettato il 3%. Aveva detto al suo predecessore Enrico Letta "stai sereno" e dopo pochi giorni gli fece le scarpe. Aveva detto che mai sarebbe andato al governo senza passare per le elezioni, e invece ha fatto il contrario pur di soddisfare il suo arrivismo senza oltre attendere, e con il proposito di arrivare sino al 2018. Ha dimostrato solo una cosa: di essere disposto a qualsiasi compromesso con i poteri forti. Avrebbe dovuto avere il coraggio di richiedere l'abolizione delle Regioni, che dissanguano la finanza pubblica. E' bene che questo pupazzo, venditore di fumo, sia fatto fuori quanto prima. E sarà la sua fine senza la possibilità di riciclarsi. 


  1. Blog del prof. Pietro Melis: ABOLIRE LE REGIONI COVI DI ...

    pietromelis.blogspot.com/2013/06/abolire-le-regioni-covi-di-ladroni.html
    08/giu/2013 - Io mi meraviglio di come nessuno abbia ancora detto che BISOGNA ABOLIRE LE REGIONI (oltre che le province, accorpando i Comuni con ...
  2. Blog del prof. Pietro Melis: ABOLIRE ANCHE LE REGIONI, NON ...

    pietromelis.blogspot.com/.../abolire-anche-le-regioni-non-soltanto.html
    18/set/2012 - Era una fissazione del partito socialista e dei comunusti l'istituzione delle regioni per autogovernarsi nelle regioni rosse. Sebbene la ...
  3. Blog del prof. Pietro Melis: IL DEBITO PUBBLICO E' UN FALSO ...

    pietromelis.blogspot.com/2013/.../il-debito-pubblico-e-un-falso-debito.ht...
    25/set/2013 - Le Regioni furono istituite nel 1970 per insistenza dei socialcomunusti che volevano comandare nelle Regioni Rosse. Abolire le Regioni con le ...
  4. Blog del prof. Pietro Melis: SIANO ABOLITE ANCHE LE REGIONI ...

    pietromelis.blogspot.com/2012/.../siano-abolite-anche-le-regioni-oltre.ht...
    19/gen/2012 - SIANO ABOLITE ANCHE LE REGIONI (OLTRE CHE LE PROVINCE).E SIANO ABOLITE LE PENSIONI PER INCARICHI POLITICI. Si vuole ..

    commenti
    27 

    Macché Province
    Il vero carrozzone
    sono le Regioni

    Il nostro Paese tiene in piedi 20 apparati colossali e iperburocratizzati, trasformatisi negli anni in associazioni per delinquere, fonti di corruzione, mangiatoie incontrollate

    Dal blog di Grillo 
    La finta abolizione delle province: #SfiduciamoRenzie (74)

giovedì 27 marzo 2014

ALTRA INENARRABILE BARBARIE IN DANIMARCA: SI ABOLISCANO GLI ZOO

Ogni animale deve vivere nel suo ambiente naturale. E' vero che nell'ambiente naturale vige la legge "crudele" della catena alimentare preda-predatore. Ma purtroppo la natura è fatta così. E ho sempre pensato che la natura è una delle dimostrazioni della non esistenza di Dio. Vi sarebbe da dire come canta Jago nell'Otello di Verdi: "credo in un Dio crudele". Oppure come disse Schopenhauer: "se un Dio ha creato il mondo non vorrei essere io quel Dio. La miseria del mondo mi strazierebbe l'animo".  
Solo un cattolico come S. Tomaso poteva arrampicarsi sugli specchi per giustificare la catena alimentare del "magia tu ché poi ti mangio io". Egli si domandava se fosse migliore un mondo senza animali carnivori. Rispondeva che esso avrebbe contraddetto il principio della pienezza dell'essere. Principio che egli identificava con quello della perfezione. Egli considerava che una natura priva di animali predatori sarebbe stata una natura più povera perché mancante di tante altre possibili specie. Se così fosse la perfezione si identificherebbe con la crudeltà. Uccidere per mangiare. Sarebbe migliore un mondo imperfetto. Ma un Dio considerato amore, come lo considera la Chiesa, è una contraddizione considerando quanto male è fatta la natura, anche con tutte le malattie di origine genetica. Anche l'uomo è passato attraverso milioni di anni di evoluzione sopportando la selezione naturale, che soltanto la medicina ha saputo contrastare. Si pensi che ancora all'inizio del XX secolo la vita media era di 40 anni, pari alla vita media all'epoca dell'impero romano. Dunque solo nel XX secolo si è allungata la durata della vita media umana. Come spiegare, per esempio, l'esistenza del batterio che, introducendosi nei topi, ha seminato la peste in più periodi storici, come la peste del '300, quelle del '600 o l'influenza spagnola, che, originata da un virus, causò decine di milioni di morti negli anni 1918-20, più dei morti nella prima guerra mondiale? Anche il batterio della peste e il virus dell'influenza spagnola fanno parte della perfezione divina nella natura? Me lo spieghino i teologi, altrimenti tacciano e non cerchino di corrompere il cervello umano sfruttando le debolezze derivanti dal non senso della vita. E quell'animale, l'uomo, che crede di essere padrone della Terra (mentre è padrone di un cazzo) è peggio degli animali predatori, i quali uccidono solo per necessità di sopravvivenza, mentre l'uomo è l'animale più crudele che esista anche perché crede di avere il diritto di schiavizzare gli animali incarcerandoli negli zoo. Io mi domando che funzione essi abbiano. Io non ho mai visto un leone, nemmeno nei circhi (perché mi sono rifiutato di dare soldi a chi li schiavizza per divertire la gente imbecille). Bastano i documentari per sapere tutto sui leoni senza doverli ridurre in schiavitù. Anche se ho sempre evitato di vedere le scene di caccia dei leoni a gazzelle e zebre. Imprecando contro quello schifoso Dio in cui credono gli imbecilli, non potendomela prendere con la natura, che purtroppo non si può cambiare, mentre l'unico animale che potrebbe cambiare è proprio l'uomo. Ma evidentemente aveva ragione Einstein quando diceva: "due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, ma sull'universo ho ancora dei dubbi".  Aggiungo una frase di Einstein, contro tutti gli ignoranti che credono sia necessario all'organismo umano nutrirsi di carne:        
"A parer mio, la scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, avrebbe un'influenza estremamente benefica sulla maggior parte dell'umanità".
Purtroppo il pacifismo delle proteste degli animalisti serve a nulla. Alla violenza ingiusta si deve opporre la violenza giusta a difesa della vita degli innocenti, perché un animale non umano è sempre innocente anche quando uccide. Il limite della violenza è la priorità della propria vita altrimenti non ci si dovrebbe difendere da forme di vita nocive come quella di certi insetti o parassiti e non si dovrebbero usare nemmeno antibiotici 

lunedì 24 marzo 2014

LA VERITA' SULLA RAPPRESAGLIA DELLE FOSSE ARDEATINE: 24 MARZO 1944

Dal mio libro IO NON VOLEVO NASCERE (Il capitolo prosegue con l'analisi non partigiana di altre rappresaglie, come quella di Marzabotto, e dei contraddittori processi contro Kappler e Priebke)

Inoltre, i partigiani non potevano pretendere di essere rappresentanti del popolo, rimasto pressoché passivo o indifferente ad essi nell'Italia occupata dai nazisti (come dimostrerà il referendum che vide prevalere di poco la repubblica sulla monarchia – pur responsabile del fascismo - soltanto per il sospetto di brogli elettorali). Il cosiddetto Comitato di Liberazione Nazionale, giuridicamente inesistente, in quanto costituito da individui che si erano autoinvestiti di un potere politico, non fu mai ufficialmente riconosciuto dalle forze belligeranti. Dagli Alleati e dal governo monarchico fu riconosciuto, e solo dal 7 settembre 1944 (Protocolli di Roma) il Corpo dei Volontari della Libertà, al comando del generale Raffaele Cadorna e a condizione che esso operasse a fianco degli Alleati. Ma il CLN accettò solo nominalmente tale accordo per darsi una veste giuridica, mentre le varie bande partigiane continuarono ad operare indipendentemente da esso e separatamente tra loro.

Una parte di esse, formata da comunisti e dai loro fiancheggiatori, come Pertini, rifiutò infatti di consegnare agli americani Mussolini, contro la volontà degli emissari del governo regio di Badoglio, e ordinò che Mussolini fosse fucilato forse anche per timore che egli potesse rendere pubblico un carteggio con Churchill, che, facendo il doppio gioco - con la promessa nascosta di Nizza, (a spese dell'alleata Francia) e della Dalmazia all'Italia - pare avesse indotto Mussolini ad entrare in guerra perché, considerata ormai persa la guerra – quando gli Stati Uniti non erano ancora intervenuti – moderasse le pretese della Germania. 1

Quando verranno tolte le medaglie agli assassini materiali che, causando anche vittime civili, il 23 marzo del 1944 provocarono, in una strada di Roma (via Rasella) la rappresaglia delle Fosse ardeatine, perché vigliaccamente rifiutarono di costituirsi, allora finalmente si inizierà a rendere giustizia alle vittime della rappresaglia, come a quelle di altre.2 I mandanti dell'attacco proditorio, e perciò i maggiori responsabili della rappresaglia, furono i componenti di una sedicente Giunta militare del sedicente Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Di tale Giunta erano responsabili Giorgio Amendola (uno dei futuri capi del P.C.I.), Riccardo Bauer (Partito d'Azione) e Sandro Pertini (socialista), un fanatico che poi cercò di scaricare su Amendola la responsabilità dicendo che non era stato informato della decisione di porre in atto l'attentato terroristico e fu premiato con la presidenza della Repubblica. E fu principalmente lui a volere ad ogni costo la morte di Mussolini sovrapponendosi al governo monarchico (riconosciuto dagli alleati) e impedendo che Mussolini, tramite l'accordo cercato con il cardinale Schuster, si consegnasse agli americani, come da essi richiesto in quanto veri legittimati a chiederne la consegna, e non i cosiddetti partigiani, che, pur privi di qualsiasi autonoma legittimazione politica, volevano acquisirla decidendo, con la loro ala oltranzista, di passare per le armi tutti i gerarchi della Repubblica Sociale, senza alcun processo, come si fece, invece, a Norimberga. Fu assassinato dai comunisti persino Nicola Bombacci, che, uomo mite, teorizzatore della socializzazione delle imprese, era stato prima segretario del partito socialista e poi cofondatore nel 1921 del partito comunista, delegato a Mosca dei comunisti italiani nel 1920 ed amico di Lenin, ma espulso nel 1923 dai miopi del suo partito quando alla Camera propose un'alleanza tra fascismo e comunismo sovietico, capendo l'affinità tra le origini socialiste del fascismo e il comunismo sovietico sino a quando condannò la svolta staliniana. Nella Repubblica sociale, dove fu consigliere economico di Mussolini, continuava a chiamare “compagni” gli operai. Morì gridando:”Viva il socialismo”. Mussolini, anche contro la volontà di quei partigiani che l'avevano arrestato nella sua fuga verso la Svizzera, disposti a consegnarlo agli americani, fu sottratto ad essi da una banda di assassini che, al comando di una cupola di fanatici (in prevalenza formata da comunisti, ma tra cui si trovava anche Pertini), furono inviati da Milano a Dongo per anticipare l'arrivo a Milano degli americani e permettere a questi fanatici vigliacchi di fregiarsi di fronte ai vincitori di un'autorità che non avevano e di dare poi in pasto ad una folla scatenata la visione dei cadaveri appesi a testa in giù in piazzale Loreto. Quella stessa folla che, come commentò con disprezzo lo stesso Leo Valiani, leader del Partito d'Azione (e uno dei mandanti dell'assassinio di Mussolini), non era mai stata antifascista. E ora saltava indegnamente sul carro dei vincitori. E poi si parla di guerra di liberazione. Come se fosse stata una guerra di popolo.

I vigliacchi partigiani (per lo più comunisti) agivano sempre proditoriamente con imboscate esponendo le popolazioni alle rappresaglie con il rifiuto di presentarsi. Nel processo contro Kappler (Tribunale Militare di Roma, 20 luglio 1948) – che riconobbe che l'attentato era da ritenersi illegittimo secondo il diritto internazionale - il Bentivegna disse di avere ricevuto l'ordine di attaccare il battaglione di altoatesini e che si sarebbe presentato se fosse stata richiesta dai tedeschi la presentazione degli attentatori, che, invece, non vi sarebbe stata perché sarebbe stato deciso dai tedeschi di attuare comunque la rappresaglia. Ma la stessa accusa riconobbe che già due mesi prima erano stati affissi dei manifesti preannunciando rappresaglie per gli attentati: Soltanto il 28 marzo 1974 (settimanale “Panorama”) si fece vivo un testimone (Domenico Anzaldi) per dire che la sera stessa dell'attentato era stato affisso un manifesto sui muri di Roma.3 Non basta. Questo principale manovale dell'attentato cambiò versione quando si accodò a quanto Paolo Emilio Taviani, ex partigiano ed esponente dei passati governi democristiani, dichiarò nel 1977 al quotidiano Il Giornale (del 10 luglio 1997 affacciando la tesi che “l'attentato di via Rasella fu un atto di guerra compiuto dai partigiani, non per regolamento di conti al loro interno (questa è un'altra versione, che vorrebbe che i partigiani comunisti volessero sbarazzarsi di quelli non comunisti o anche di quelli comunisti non affiliati al P.C,I. che si trovavano già in carcere, in modo da farli finire vittime della prevedibile rappresaglia – n. d. r.),4 ma su richiesta dei comandi alleati. L'azione doveva alleggerire la pressione delle forze tedesche che impedivano l'avanzata angloamericana verso Roma”.5 La tesi apparve a chi non fosse disonesto del tutto insostenibile. Non si era mai affacciata prima d'allora una simile tesi. Se fosse stata vera la banda degli attentatori, a incominciare dal Bentivegna, sarebbe stata la prima a dirlo. Invece la banda tacque di fronte alla tesi di Taviani, smentendo così se stessa, giacché lo stesso Bentivegna aveva detto che tutto era stato programmato all'interno della “giunta militare” del CLN, anche se poi, all'interno di questa asserita giunta, Amendola, come detto, si assunse inverosimilmente la responsabilità per tutti, non sconfessando Bauer e Pertini, che, per ridurre al minimo le responsabilità, disse che egli e Bauer erano ignari della decisione presa da Amendola.

Per salvare questa banda di assassini si mosse subito il governo Badoglio (dimentico della sua connivenza con il fascismo e delle stragi da lui operate in Etiopia) e provvide subito ad una amnistia con decreto legge n.96 del 5 aprile 1944 e con quello del 12 aprile, n. 194, riconoscendo retroattivamente questa banda come composta da legittimi belligeranti. Era infatti già incalzato dai partiti antifascisti, che sarebbero entrati organicamente nel II governo Badoglio il 22 aprile, con Togliatti vicepresidente del Consiglio. Se gli attentati fossero stati azioni di guerra non ci sarebbe stato bisogno di amnistia. Ciò in contrasto con l'ordine che lo stesso Badoglio aveva diramato di evitare di fare attentati nelle città proprio per evitare prevedibili rappresaglie.6

I parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine si videro negato il risarcimento dei danni nella causa promossa nel 1949, conclusasi negativamente in tre gradi del giudizio con la sentenza della Cassazione del 9 maggio 1957 che riconosceva che l'attentato era stato un'azione di guerra condotta da “legittimi belligeranti”.

Ciò in contrasto con la citata sentenza del Tribunale militare del 1948 (processo Kappler), a cui si aggiunse la sentenza del Tribunale Supremo Militare del 26 aprile 1954, che stabiliva che, per espresso disposto dell'art. 1 del Decreto legge 6 settembre 1946, n.93 i partigiani non potevano essere considerati belligeranti. 7


1 V. su Google carteggio Churchill-Mussolini. In particolare cronologia.leonardo.it e controstoria.it.(Mussolini fucilato-da chi?).

2I principali manovali dell'attacco proditorio, da ritenersi di natura terroristica e non azione di guerra perché attuato fuori di un'azione di guerra tra nemici dichiarati sono stati Rosario Bentivegna (che fece esplodere la bomba posta in un carretto dopo essersi travestito da spazzino), Carla Capponi, Pasquale Balsamo e Franco Calamandrei. Gli ultimi tre avevano il compito di segnalare al primo l'arrivo di un battaglione del reggimento (Bozen) di altoatesini che aveva solo compiti di polizia e si dice transitasse disarmato (almeno perché avevano l'ordine di transitare con le armi scariche). Un gruppo di sostegno lanciò altre bombe sulla coda del battaglione portando i morti a 32. I primi tre ebbero nel 1951 dal presidente della Repubblica, su proposta di De Gasperi, rispettivamente una medaglia d'argento, d'oro e di bronzo. Evidentemente la Capponi come terrorista aveva più benemerenze. L'attacco proditorio fu preparato da Carlo Salinari, che negli anni '60 mi ritrovai come professore ordinario di letteratura italiana nella Facoltà di Magistero di Cagliari. Suo è il noto manuale di letteratura italiana adottato in molte scuole. Di indirizzo marxista, come lo era Giuseppe Petronio, professore di letteratura italiana, con cui detti l'esame da studente del corso di filosofia della Facoltà di Lettere e filosofia.

3V. l'articolo citato “La strage di via Rasella: un atto “eroico”. V. anche (a cura di Reno Bromuro) “L'attentato di via Rasella”, in www.nonsoloparole.com. (riportante un articolo di Ivaldo Giaquinto (“L'imboscata di via Rasella. Ma questa era guerra?”, in www.italia-rsi.org.

4Tra i comunisti non appartenenti al P.C.I. vi erano quelli di “Bandiera Rossa” (formata da troskisti), alcuni dei quali finirono a Regina Coeli e poi alle Fosse Ardeatine. Alcuni sopravvissuti dissero che la loro presenza in via Rasella fu voluta dal P.C.I. per farli cadere in una trappola e far ricadere su di essi le responsabilità. V. di Pierangelo Maurizio “via Rasella, un mistero che dura sessant'anni” (Il Giornale, 12 agosto 2007), in www.mascellaro.it/taxonomy/term/35.

5 V. voce “D'Acquisto Salvo (salvatore) 23 settembre 1943 in www.cronologia.leonardo.it/storia/a1943za.htm.

6 V. cronologia.leonardo.it/storia/a1945s. Le rappresaglie. V. anche nota 103.


7In questo senso è stato citata la sentenza da Giampaolo Pansa in Sconosciuto 1945 (Sperling&Kupfer 2005, pp.376 sgg.). In realtà il decreto del 6 settembre 1946 riconosceva la qualifica di belligeranti anche ai partigiani, come confermato dal decreto legislativo 4 marzo 1948, n.137. Una rassegna faziosa di processi a vari comandanti nazisti (tra cui Kappler, Priebke, Haas, Stommel, Reder) è volta a condannare la rappresaglia a posteriori, dopo la guerra, secondo il diritto internazionale delle Nazioni Unite (www.difesa.it/GiustiziaMilitare/RassegnaGM/Proces cessi/HeinrichNordhom.17.La rappresaglia).

Mauro Moretti, Ferrovie dello Stato: "Se il governo mi taglia lo stipendio me ne vado". Sì, MA A CALCI IN CULO. E SENZA LIQUIDAZIONE

Dice che i suoi predecessori prendevano il triplo rispetto a lui. E che significa questo? Errare humanum est, perseverare diabolicum. Poiché in passato si sono elargiti stipendi scandalosi è forse giusto proseguire così in futuro? La Corte Costituzionale (senti chi parla: Cicero pro domo sua) disse che era anticostituzionale porre un 5% a carico degli stipendi che superassero i 90.000 euro perché non potevano essere intaccati i diritti acquisiti. Solito discorso fritto e rifritto. Come se i diritti acquisiti di coloro che guadagnano 2000 euro netti fossero paragonabili ai super stipendi. Ma purtroppo quei fetenti della Corte Costituzionale hanno ragione. Non si può togliere ciò che uno ha già maturato per legge. Ma non per questo non esiste alcun mezzo per diminuire i superstipendi e le superpensioni senza intaccare i diritti acquisiti. Infatti lo Stato può aumentare le tasse come vuole senza intaccare i diritti acquisiti. Mauro  Moretti non è quello che guadagna di più rispetto ad altri super magnaccia di Stato o di aziende a partecipazione statale. Anzi, rispetto ad altri può essere considerato quasi povero. Vi è il dirigente dele Poste che guadagna il triplo. Non basta. L'amministratore delegato dell'ENI guadagna più di 6 milioni di euro e quello dell'Enel circa 4 milioni di euro. Sono cifre da capigiro. Ecco tutti gli stipendi dei manager pubblici
E nessuno ne parla perché gli altri sono stati furbi a non lasciarsi andare a dichiarazioni come ha fatto l'imbecille Mauro Moretti. Se questo prende 870.000 euro annui e si lamenta del taglio dello stipendio basta una soluzione: tassare con un decreto legge dell'80% i futuri stipendi e le future liquidazioni di questi super magnaccia. In questo modo uno stipendio annuo in corso di 900.000 euro si ridurrebbe ad un 20%, pari a 180.000 (ed è già abbastanza) a datare dalla legge che introducesse una elevata tassa su di esso. Per quelli che superano oggi un milione di euro basta innalzare la tassa al 90%. Il capo dello Stato ha uno stipendio annuo di 250.000 euro. E per il futuro non dovrebbero più esistere stipendi superiori a quello delcapo dello Stato. 
Questo vale anche per le aziende private, come le banche, almeno agli effetti della pensione. Un'azienda privata è padrona di elargire superstipendi ai lori dirigenti magnaccia, come quelli delle banche, ma le relative pensioni non possono poi ricadere sulla spesa pubblica a danno di tutti. Anche in questo caso basta porre una tassazione assai alta in modo che nessuno possa andare in pensione con una pensione che superi i 5000 euro netti. Con 5000 euro netti si vive più che decorosamente, e i magnaccia che pretendono pensioni superiori se la paghino essi con una assicurazione privata quando sono ancora in servizio. 
Pertanto anche per questo il governo Renzi risulterà essere il governo di un buffone, di un venditore di fumo.     

Moretti zittisce le critiche:
"Il mio stipendio troppo alto?
Guadagno meno di Santoro"

Scontro a distanza tra l'ad di Fs e il premier. Moretti: "Prendo la metà del mio predecessore che ha lasciato due miliardi di perdite"


sabato 22 marzo 2014

L'ULTIMA BARZELLETTA DEL PAPA:MAFIOSI CONVERTITEVI ALTRIMENTI ANDRETE ALL'INFERNO

Capirai quanto gliene importa a questi criminali dell'inferno. Se ci credessero non sarebbero criminali. Ma si può essere più imbecilli di così? Si può continuare a credere che bastino le prediche moralistiche per sbarazzarci di questi luridi criminali, dei subanimali la cui vita vale meno di quella di un insetto nocivo? Solo la pena di morte potrebbe liberarci di questa schifosa genia che continua a comandare anche dal carcere ricattando secondini, direttori del carcere e magistrati, le cui respettive famiglie vengono minacciate se non vengono accettate le loro richieste. L'ho scritto anche nei miei libri non sopportando più queste manifestazioni folkloristiche contro la mafia, che se la ride di tutte le prediche contro di essa. E' il tessuto sociale impregnato di mafia perché essa comanda anche quando si tratta di una ricerca del lavoro. E' più facile trovarlo rivolgendosi lalla mafia che allo Stato. La mafia è la maggiore agenzia di collocazione per i disoccupati. E la cosiddetta democrazia è il terreno migliore di coltura della mafia perché un sistema che abolisse le garanzie costituzionali abolendo prima di tutto le regioni, almeno nelle regioni mafiose, non vi sarebbero poteri locali in cui si infiltrano più facilmente i mafiosi dettando legge ai politici e manovrando appalti ed imprese. Tutto è inquinato in un sistema che vede la stessa politica collusa con la mafia. E questo papa (è scemo o ci fa?) minaccia i mafiosi di inferno. Una dittatura illuminata, anche provvisoria, che adottasse la pena di morte farebbe sparire la mafia in un mese. Io avrei fatto volentieri il boia contro questi criminali. Una corda al collo, una leva che fa aprire la botola e giù. Senza spargimento di sangue. Un lavoro assai pulito contro il "lavoro" sporco di questi subanimali che vivono solo per il danaro ad ogni costo. Oltre che criminali sono anche stronzi perché non possono godersi in pace la loro ricchezza, essendo sempre esposti, più che a possibili (purtroppo solo possibili) arresti, alla lotta tra bande opposte che si disputano la supremazia nei vari territori. 
Ha scritto Aristotele (Politica, VIII) che "ogni popolo ha il governo che si merita". Gli italiani si meritano la mafia se si meritano questi imbelli e disonesti governi e non sanno ribellarsi con una rivoluzione.   




     

ALLO SCRITERIATO SINDACO DI LAMPEDUSA (sindaco@isoladilampedusa.it;sindaco@lampedusaelinosa.ag.it)

Che crede di avere ottenuto facendomi  oscurare tre post? Io ho scritto la verità. Vorrei sapere se siano stati arrestati quei criminali che entravano nelle case a rubare e stuprare, quei criminali che hanno ucciso due cani e li hanno fatti arrosto. Con tanto di orrida fotografia da me riportata. Lei dovrebbe sapere se questi criminali siano stati arrestati e dovrebbe darmene notizia invece di tacerne e chiedere l'oscuramento di tre miei post. Disonesto individuo che non vuol far conoscere la realtà, non capendo che il mio dire che questi invasori dovrebbero essere accolti a bastonate aveva un significato metaforico che una testa...come la sua non poteva capire. Per lei sono poveri migranti. Di fatto sono solo invasori, più pericolosi di quelli armati perché di fronte ad una invasione armata ci si difende con le armi. Questi sono peggio perché con la scusa che non sono armati pretendono di non essere respinti e di essere mantenuti a spese anche mie, cioè con le mie tasse. E poi questo governacci vogliono tagliare anche le pensioni da 2000 euro. Lei è uno scellerato come tutti i buonisti che favoriscono l'invasione. Nella sostanza ho scritto le stesse cose scritte da Marcello Veneziani.  Legga i commenti all'articolo di Veneziani e dica al P.M. di oscurare anche l'articolo di Veneziani e tutti i commenti,alcuni più duri dei miei perché invitano ad affondare i barconi. Quando la rabbia monta si arriva a scrivere anche questo. Vi sono milioni di italiani poveri, molti con pensioni da 400 euro, e lei, come altri della sua stessa risma, da puro folle se la prende con quelli che non vogliono che questi invasori pretendano di essere mantenuti a spese del danaro pubblico, pur in una situazione economica di tagli alla spesa e di sacrifici richiesti anche ai pensionati con 2000 euro lordi al mese. Ognuno di questi invasori costa ogni giorno 70 euro, cioè più di 2000 euro al mese, più altri benefici come il telefonino e le ricariche gratuite perché, poverini, debbono comunicare con i parenti. Siamo alla follia. Io rimetterò nel mio blog quanto ho scritto perché conservato in memoria e lei è un emerito scriteriato come tutti i decerebrati come lei.     
 
Il boom degli sbarchi è figlio del messaggio che l'Italia manda al mondo: sbarcare in Italia non è più reato. Un governo, un ministro come la Kyenge e un intero apparato mediatico hanno veicolato questo messaggio. A essi si è aggiunto l'effetto-Papa

Coste italiane sotto assalto:
soccorsi oltre 1200 immigrati

Clandestini ospitati in alberghi a quattro stelle con costo di 140 euro al giorno.





    1. La Padania: Lega Nord 2.0

      www.lapadania.net/
      E la cosa più clamorosa è che l'assessore regionale con delega all'Immigrazione non ne sapeva niente perché nessuno aveva provveduto ad informarla.




  1. A Pavia gli immigrati ospiti in alberghi a quattro stelle - La Padania

    www.lapadania.net/.../a_pavia_gli_immigrati_ospiti_in_alberghia_quattr...
    10 ore fa - a quattro stelle: presidio della Lega Nord ... «È assurdo - ha dichiarato - portare al Nord i clandestini provenienti dalle città del Sud.

lunedì 17 marzo 2014


ECCO COME AGISCE LA CENSURA DELLA DITTATURA DEL PENSIERO UNICO IN ITALIA, al 78° POSTO NEL MONDO PER LIBERTA' DI PENSIERO

venerdì 21 marzo 2014

RIVOGLIO LA LIRA



Gira la Lira

di Dario Giuglielmini

#GiraLaLira

Abbiate il coraggio di ammettere ciò che è palese: l'entrata nell'Euro per l'Italia è stata un'operazione disastrosa.
Siamo ostaggio della Merkel, dell'Europa dei potenti, della Banca Centrale Europea, delle politiche di austerity e dei tecnocrati di Bruxelles. Abbiamo fatto dei sacrifici enormi per entrare nella moneta unica e, una volta travolti dalla crisi, abbiamo sputato sangue per rimanerci. Ne è valsa la pena? Vedendo le condizioni in cui ci troviamo ora, la risposta è no.
Sono tanti i cittadini italiani che la pensano così. Secondo un' indagine pubblicata dall'Espresso infatti, un italiano su tre vorrebbe il ritorno della lira.
E allora cosa aspettiamo? Firmiamo la petizione per chiedere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi l'immediata uscita dell'Italia dall'Euro.
Torniamo all'antico e non ce ne pentiremo! La moneta dell'Italia unificata, la moneta del boom economico, la moneta che ha permesso ai nostri padri di mandare avanti questo paese.
Moneta troppo debole? L'Italia fuori dall'Euro non reggerebbe il peso dei mercati? A coloro che fanno queste obiezioni è il caso allora di chiedere quali siano i vantaggi della permanenza dell'Italia nella moneta unica!
Finiamola di raccontarci bugie! Usciamo dalla moneta unica prima di fare la fine della Grecia!
#GiraLaLira

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martedì 18 marzo 2014

I TEOLOGI SI APPOGGIAVANO AL BIG BANG COME INIZIO ASSOLUTO DELL'UNIVERSO PER DIMOSTRARE L'ESISTENZA DI DIO. MA HANNO PERSO

S.Agostino a chi gli domandava che facesse Dio prima di creare l'universo rispondeva che stava preparando l'inferno a chi si fosse posto questa domanda. 
Ciò che segue è tratto dal mio libro Io non volevo nascere (Bastogi 2010, pp. 458)
Mi sono domandato sempre: se l’universo ha avuto origine dal Big Bang, vi è stata un’origine assoluta di esso. E allora scappa fuori Dio. Ma pare che non sia così se è valido il modello cosmologico di un universo che, giunto alla sua massima espansione, è destinato poi a contrarsi sino al Big Crunch (grande implosione), a cui segue un nuovo Big Bang. E così via per l’eternità. Tuttavia questo modello appare oggi in crisi dopo la scoperta dell’energia del vuoto, che pare porti ad una accelerazione della velocità della materia che si trova ai confini dell’universo visibile. Se così fosse rimarrebbe valida l’ipotesi del Big Bang, con la relativa domanda, che gli scienziati vogliono rimuovere perché ritenuta antiscientifica: e prima del Big Bang? Voi la potete rimuovere perché vi disturba. Ma la domanda rimane. Molti anni fa, avendo già fatto delle letture circa i modelli cosmologici, posi la stessa domanda alla nota astronoma Margherita Hack, che era venuta a Cagliari per una conferenza nell’allora Facoltà di Magistero, oggi Facoltà di Scienze della formazione, dove ho insegnato sino all'anno scorso storia della filosofia. Mi rispose che dal punto di vista scientifico la domanda non aveva senso. Le ribattei che in questo modo lei, pur atea, era costretta a porsi la domanda: e prima del Big Bang?

E tuttavia lo stesso Big Bang già nelle frazioni del suo primo secondo indicherebbe una casualità che escluderebbe un progetto finalistico.

Si consideri, in primo luogo, che è sperimentalmente dimostrata l'esistenza dell'antimateria, cioè di atomi aventi particelle di carica opposta nei suoi protoni, elettroni, sino ai quark. Nel primo secondo a partire dal Big Bang vi sarebbero state insieme la materia e l'antimateria. Poi, per cause che gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare, e forse non potranno mai spiegare, prevalse una certa quantità di materia in più rispetto all'antimateria, che avrebbe portato alla quasi scomparsa dell'antimateria, che ancora si riscontra nei raggi cosmici e negli esperimenti che vengono fatti sottoponendo le particelle ad alti energie. Non viene escluso dai cosmologici che, oltre l'universo esistano altri universi con galassie formate da antimateria, anche se ciò non è riscontrabile sperimentalmente perché l'eventuale collisione tra galassie di materia e di antimateria dovrebbe produrre il loro annichilimento con una produzione di energia così grande da rendere sperimentabile la sua propagazione sino all'universo visibile. Tutto ciò considerato, vi è da domandarsi se si possa considerare un “Dio che gioca ai dadi”, secondo una famosa espressione che Einstein attribuiva alla meccanica quantistica, fondata su leggi probabilistiche, che egli rifiutava, ritenendo che la meccanica quantistica fosse una rappresentazione provvisoria delle leggi che riguardano la fisica subatomica. Ma se l'universo visibile è nato dalla casuale prevalenza della materia sull'antimateria scappa fuori un Dio che gioca ai dadi, e lo stesso Big Bang perde la connotazione di un inizio assoluto, se questo ci conduce a pensare che esso comportasse un disegno prestabilito. Si sarebbe formata con l'antimateria una stella quale il sole con tutti i suoi pianeti, tra i quali la Terra? Dunque nemmeno il Big Bang, anche a prescindere dalla possibile esistenza di altri universi oltre quello visibile, può essere un forte appiglio per un inizio assoluto, se all'assolutezza si unisce la contingenza nella formazione delle galassie costituite casualmente di materia, e non di antimateria.

In secondo luogo, dal 1975 si è affacciato con Alan Guth il modello dell’universo inflazionarlo partendo dall’ipotesi che le quattro forze fondamentali (interazioni forti tra quark, deboli tra elettroni, elettromagnetiche e gravitazionali) fossero distinte all’origine del Big Bang e in frazioni di un secondo si siano fuse in modo diverso dando luogo a disomogeneità in diverse regioni che, non avendo all’inizio relazioni causali, avrebbero prodotto delle galassie come risultato di fluttuazioni casuali di densità della materia. La configurazione dell’universo è pertanto dovuta ad una casualità vincolata però da leggi fondamentali di interazione della materia. Vi sarebbero stati, dunque, tempi diversi (pur ridotti a frazioni di secondo) nella fusione delle quattro forze fondamentali, che sarebbero state soggette a fluttuazioni primordiali, che, se abbastanza forti, avrebbero dato luogo a regioni di maggiore densità della materia, da cui sarebbero sorte le galassie, mentre le fluttuazioni residue di energia sarebbero andate a riempire un falso vuoto, o “bolla”, che sarebbe all’origine dell’espansione attuale dell’universo. Se tale energia residua è superiore ad una certa densità, definita critica, della materia dell’universo, questo rimarrà in espansione, mentre, se è inferiore, l’universo è destinato a contrarsi per il prevalere della forza di gravitazione.1

“La materia di cui son fatti gli uomini e le stelle è il 5% della materia dell’universo. Un altro 25% è nella forma di “materia oscura”, che produce gravità ma che non possiamo vedere. Sembra che il 70% sia nella forma di “energia oscura” o “energia del vuoto”, misterioso tipo di materia che accelera l’espansione dell’universo, invece di frenarla, come fanno, invece, la materia primaria e la “materia oscura”.2

Il fisico Richard Feynman (Nobel 1965 per gli studi di elettromeccanica quantistica) affacciò l’ipotesi che l’universo abbia storie multiple e diverse. Anche secondo Stephen Hawking – a cui ingiustamente non è mai stato assegnato un Nobel nonostante i suoi studi sui buchi neri, che egli dimostrò non essere tali in quanto permettevano l’uscita di radiazioni – vi è la possibilità che l’universo sia la somma di innumerevoli universi, che, compresi tra quelli che erano possibili a partire dal Big Bang – momento della massima indeterminazione e della massima densità di energia – si sarebbero realizzati strutturandosi casualmente in galassie. Molti di essi, infatti non sono giunti alla formazione di galassie per esclusione delle condizioni atte a favorire lo sviluppo della vita, mentre altri, sempre casualmente – per diverse condizioni all’origine del Big Bang, e là dove la forza di espansione ha subito un rallentamento a causa della maggiore densità, e perciò della maggiore forza di gravitazione – hanno dato luogo alla formazione di galassie e alla probabile, non necessaria, formazione della vita in più di una galassia, con intelligenze aventi una forma diversa da quella umana. “Il genere umano non vanta certo ottimi precedenti in fatto di comportamento intelligente”.3 “Innumerevoli prove indicano che Dio è proprio uno che gioca a dadi”.4

Era stato il fisico russo Alexander Friedman (1885-1922) a ipotizzare, sulla base della relatività di Einstein, tre modelli di universo: 1) universo in espansione per eccesso della forza di espansione originata dal Big Bang rispetto alla gravità; 2) universo in espansione al limite della velocità di fuga rispetto alla forza di gravità, con velocità che rallenta senza mai annullarsi; 3) universo in contrazione per eccesso di forza di gravità. Nel secondo modello rientra quello di Einstein-De Sitter (1932).

In base alla legge di Hubble, che scoprì nel 1929 l’espansione dell’universo, le galassie si allontanano con una velocità proporzionale alla loro distanza dalla Terra. Velocità oggi misurata in 15 km al secondo per ogni milione di anni-luce di distanza, sì da arrivare a velocità distribuite tra 7000 e 20.000 km al secondo. Si era pensato che tale accelerazione dipendesse da una minore forza di gravitazione per densità minori causate dall’espansione. Ma dopo la recente scoperta della “materia oscura” e dell’opposta “energia del vuoto” – che ha sostituito la costante lambda introdotta da Einstein come forza repulsiva della materia per bilanciare quella di gravitazione ed impedire il collasso su se stesso dell’universo, che Einstein, prima della scoperta di Hubble, credeva fosse stazionario, per cui quello che egli definì il suo “grande errore” si tramutò in una vittoria - non si può escludere che la densità totale della materia possa far prevalere la forza di gravitazione sulla forza di espansione dell’“energia del vuoto” causando una successiva contrazione dell’universo. Il fisico Leon Lederman (Nobel 1988) – che identifica “l’energia del vuoto” con l’energia rilasciata dal Big Bang sotto forma di particelle e radiazione di fondo (campo di Higgs) – ha ripreso i modelli di Friedman alla luce del problema del calcolo della massa gravitazionale dell’universo, non escludendo il terzo modello e precisando che le leggi della fisica sono valide ancor prima del Big Bang. Tra i sostenitori del terzo modello vi erano, già prima della scoperta della materia oscura, l’astrofisico Thomas Gold e il fisico Steven Weinberg (Nobel 1978), statunitensi. L’astrofisico Efim S. Fradkin ritiene che la forza gravitazionale nella massima contrazione dell’universo possa spegnersi permettendo alle forze subnucleari di riprendersi la libertà e di espandersi evitando il collasso cosmico.

Hawking non aveva escluso il terzo modello prima di arrivare a considerare solo due modelli cosmologici, di cui il primo contempla un’espansione decrescente dell’universo, che non esclude – se la densità della materia supera una certa quantità critica – che le galassie comincino a convergere nel Big Crunch, in un’enorme implosione, mentre il secondo - se il valore della densità della materia è inferiore alla quantità critica - contempla la fine dell’universo per esaurimento dell’energia, con un conseguente spegnimento di tutte le stelle nell’allontanamento delle galassie.5. In una precedente opera6 Hawking non aveva escluso una gravitò con singolarità tali da impedire l’implosione finale. Egli aveva rinunciato a questa soluzione perché avrebbe comportato un’inversione del tempo anche nei fenomeni microscopici. Ma James Hartle e Murray Gell-Mann (Nobel 1969) – a cui si deve la teoria dei quark, con la scelta del nome – rilevarono la presenza di processi microscopici che rallentavano in previsione dell’arrivo dell’inversione, non in contrasto, dunque, con la contrazione dell’universo.

Anche Antonino Zichichi non è contrario al modello dell’universo oscillante tra espansione e contrazione. Egli ha scritto: “Tra 50 miliardi di anni (forse), raggiunto il massimo di espansione, avrà inizio la compressione che si concluderà con il collasso gravitazionale. E poi? Niente. Nessuno può fare previsioni”.7 Ma poi Zichichi cita l’astrofisico Efim S. Fradkin, secondo il quale la carica gravitazionale nella fase di contrazione si spegnerebbe evitando il collasso gravitazionale. Allora si giustificherebbe una serie illimitata di espansioni cosmiche. Il cattolico Zichichi avrebbe dovuto capire che in questo modo si manderebbe Dio in soffitta.

Ma anche la teoria del Big Bang appare oggi superabile, perché incomincia a farsi strada tra i cosmologici l’idea che il Big Bang sia soltanto un episodio marginale riguardante l’universo visibile, che sarebbe a contatto con altri universi, per cui l’universo visibile sarebbe soltanto parte un multiverso, cioè di universi paralleli. come si può arguire dal fatto che tra le galassie vi è un grande spazio vuoto che proverebbe che l’universo visibile sarebbe stato attraversato da un altro universo. Secondo Alexander Vilenkin8 “l'orizzonte cosmico oggi arriva a 13,7 miliardi di anni-luce, ma oltre potrebbero esserci altri universi, sottoposti a leggi fisiche diverse da quelle valide nel nostro. La teoria dell'inflazione non si sostituisce a quella del Big Bang, ma, come disse Guth, è la teoria del Bang del Big Bang”.9 Nel multiverso si produrrebbero delle “bolle” che darebbero origine ad universi paralleli. Il nostro universo, quello visibile, si starebbe avviando verso il suo termine, mentre al di là di esso si produrrebbero altre “bolle”, che darebbero inizio ad altri universi con altre espansioni. E così all'infinito.

Eterno ritorno! Anassimandro e Eraclito. Secondo Anassimandro ogni mondo organizzato proviene dalla materia indefinita e infinita, ed ogni mondo, disfacendosi, tornerà ad essa. Ogni elemento proviene da questa materia indefinita e in essa tornerà. E così da capo. Secondo Eraclito tutti i mondi nascono dal fuoco – paragonabile all’energia della fisica d’oggi – e nel fuoco torneranno. Gli elementi sono trasmutazioni del fuoco, come noi oggi diciamo che ogni elemento chimico, nella sua massa, è equivalente ad energia, secondo la nota formula della relatività ristretta di Einstein. (energia eguale alla massa per il quadrato della velocità della luce).
Non sapremo mai la verità sull’universo. Rimane inoltre la domanda suprema: perché l’essere piuttosto che il nulla? Rimarremo sempre nel campo delle ipotesi. Morremo tutti senza sapere se siamo soli sulla Terra o vi siano altre forme di intelligenza su altre galassie. Ignorabimus. Mi fece, d’altronde, impressione una frase di Ludwig Buchner (Forza e materia): È forse tremendo il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è forse più tremendo il pensiero che, divenendo immortali, non possiamo più morire?
Pensateci bene. Chi riesce a capire una vita immortale fatta di inazione, di pura inattività, di sola e noiosa contemplazione di Dio? Forse allora conosceremmo tutta la verità sull’universo. Ma che noia! Forse è preferibile il nulla.
Io non volevo nascere. Non deve nascere chi è condannato alla disperazione sapendo che lascerà la vita senza poter sapere alcunché della sua vera origine, nel senso che non sapremo mai se essa abbia un senso. Non deve nascere chi sa di dover subire l’alternativa: o la disperazione o l’incoscienza degli ebeti, di coloro che parlano di “dono della vita”.
Considerando l'evoluzione biologica, essa congiura tutta contro l'esistenza di Dio. E' stato recentemente confermato sulla rivista Science che fu un meteorite caduto 65 milioni di anni fa alla velocità di 20 km al secondo a provocare un cratere del diametro di 180 km e della profondità di due metri nella penisola dello Jukatan (Messico).10 La copertura dell'atmosfera terrestre causata dal pulviscolo sollevato dal meteorite, con la glaciazione conseguente alla schermatura dei raggi solari, fu all'origine della scomparsa dei grandi rettili, incapaci, perché dotati di sangue freddo privo di termoregolazione, di autoadattarsi alle mutate condizioni climatiche. Così fu dato spazio ai piccoli mammiferi che vivevano infrattati per sottrarsi alla predazione dei rettili carnivori (essendovi anche quelli erbivori). Se per puro caso non fosse caduto il meteorite sulla Terra non vi sarebbero state l'espansione dei mammiferi e la loro conseguente evoluzione sino all'homo. Uno scienziato cattolico come Zichichi dovrebbe dire che fu Dio a scagliare il meteorite sulla Terra. Forse perché il progetto divino era sbagliato e la vita non si decideva ad evolversi verso l'uomo? Si rende conto Zichichi che la storia della Terra, con tutti i “tentativi ed errori” per cui è passata l'origine della vita e la sua successiva evoluzione biologica congiura contro l'esistenza di un progetto divino? O crede Zichichi in un Dio che gioca ai dadi? Zichichi ha sempre asserito che il darwinismo può spiegare l'evoluzione biologica ma non l'origine della vita. Ma basta anche la sola determinante incidenza della casualità delle cause dell'evoluzione biologica per escludere una concezione creazionistica e finalistica. Che Zichichi faccia il fisico e non il biologo evoluzionista rubando il mestiere agli altri pur di salvare il suo cattolicesimo. Nella sua faziosità, tesa ad attribuire ad un cattolico la nascita della scienza moderna, Zichichi attribuisce a Galileo meriti scientifici che egli non ebbe mai. Non vi è alcuna legge fisica attribuibile a Galileo. La legge della caduta dei gravi, che secondo Zichichi sarebbe nata nell'ambito della fisica sperimentale, con riferimento agli esperimenti galileiani sui piani inclinati, in realtà fu scoperta dall'oscuro fisico dilettante olandese Isaac Beeckman, che, corrispondente di Cartesio, interpretando fortunosamente male i suggerimenti del giovane Cartesio, dimostrò nel 1918 geometricamente, non sperimentalmente, che lo spazio percorso nel vuoto da un grave era proporzionale al quadrato dei tempi impiegati a percorrerlo. Solo nel Dialogo sui massimi sistemi (1632) Galileo, dopo avere dato negli anni precedenti una dimostrazione errata di tale legge (che già circolava nell'ambiente scientifico), diede di essa una giusta dimostrazione, dedotta, comunque, geometricamente, e non sperimentalmente con i piani inclinati. Galileo ritenne che i corpi fossero naturalmente pesanti. Concepì dunque male lo stesso principio di inerzia, per il quale aveva bisogno di immaginare un piano infinito su cui una boccia scorresse poggiando su un punto infinitesimale per poter prescindere dall'attrito. Falso è pertanto attribuire a Galileo la nascita della scienza moderna. Essa sarebbe nata anche senza Galileo, mentre Newton non sarebbe esistito senza le tre leggi di Keplero, che Galileo, rimasto copernicano, snobbò sempre, non essendo stato capace di capire la nuova astronomia dei moti ellitici, e non più circolari, dei pianeti. Né fu capace di intendere la Diottrica di Keplero, di cui l'autore gli aveva fatto omaggio offrendogli la teoria ottica del cannocchiale, che Galileo promise sempre ma che non seppe mai dare. E' lungo l'elenco di tutte le teorie errate di Galileo, che, per esempio, fece ricorso all'aristotelico horror vacui per spiegare la tenuta insieme delle particelle di un corpo, ritenne, come Aristotele, le comete esalazioni atmosferiche, attaccando il gesuita Orazio Grassi, che, riprendendo la teoria del fisico inglese W. Gilbert (De magnete, 1600), aveva scritto che si trattava di corpi che circolavano intorno al sole. Contro Gilbert attribuì la causa delle maree al moto rotatorio della Terra (da lui, per di più, ritenuto inerziale) e non all'attrazione lunare. Più che un grande scienziato Galileo fu un grande divulgatore scientifico, anche, e soprattutto, di errori. Ebbe la convinzione di avere dimostrato il moto rotatorio della Terra. Ma questa dimostrazione fu data per la prima volta nel 1850 da Foucault con il famoso esperimento del pendolo nel Pantheon di Parigi.
  La Chiesa cattolica, abituata nei secoli ad ingoiare rospi, ha ingoiato finalmente, in un documento pontificio del 1996, il rospo dell'evoluzione biologica, mandando in soffitta la storiella biblica di Adamo ed Eva. Essa ha riconosciuto la verità dell'evoluzione darwiniana, ma ha trovato una scappatoia nell'interpretarla finalisticamente, secondo un modello che fa capo ad un disegno divino, per cui essa sarebbe stata guidata verso la formazione dell'uomo. Ma già prima di tale documento i teologi cattolici si erano trovati di fronte a difficoltà insuperabili. Come e quando sarebbe apparsa l'anima immortale in una certa fase dell'evoluzione? In che cosa sarebbe consistito il peccato originale? Arrampicandosi sugli specchi qualche teologo ha scritto che sarebbe apparsa quando il cervello avesse raggiunto un certo grado di evoluzione, e il peccato originale – che non si sa più in che cosa sarebbe consistito – sarebbe stato il peccato di una intera comunità di uomini, che per contagio si sarebbe espanso a tutta l'umanità per partecipazione ad una stessa natura. Vecchia soluzione che si può far risalire al filosofo Leibniz, che cercò di spiegare la comparsa dell'anima immortale tramite una “folgorazione” o infusione di essa da parte di Dio a tutti gli uomini, giunti ormai ad un grado sufficiente di evoluzione per giustificare una responsabilità morale. Soluzione ripresa dallo scienziato Alfred Russel Wallace, coscopritore, insieme con Darwin, suo contemporaneo, dell'evoluzione naturale basata sulla selezione naturale. Wallace aveva pensato che l'evoluzione del cervello umano fosse stata naturale sino ad una certa fase, raggiunta la quale ci sarebbe stato l'intervento di Dio per guidarla abbreviando i tempi della sua ulteriore evoluzione. Dopo di che Wallace si diede allo spiritismo. Darwin gli scrisse: “tu hai ucciso il nostro comune figlio”. Cioè la stessa teoria dell'evoluzione fondata sulla casualità delle mutazioni e sulla selezione naturale. Rimane l'interrogativo da affacciare ai teologi: in quale fase dell'evoluzione sarebbe sorta la responsabilità morale per poter giustificare il peccato? L'homo abilis aveva già l'anima immortale? O questa apparve successivamente con l'homo erectus? O apparve soltanto con l'homo sapiens? E in quale fase dell'evoluzione dell'homo sapiens visto che il sapiens si biforcò nel sapiens sapiens e nel sapiens di Neanderthal, che si estinse? E quest'ultimo aveva già l'anima immortale? Ma se non si accetta la soluzione non nuova adottata dalla Chiesa per salvare l'evoluzione biologica rimane l'alternativa: o nessun essere vivente ha l'anima immortale, oppure l'hanno tutti, compresi i protorganismi come i batteri, le amebe, le pulci, i pidocchi, le zecche, le zanzare, i vermi, etc., considerando la comune origine di tutte le orme di vita. E perché escludere i vegetali? Forse non sono anch'essi esseri viventi? Non hanno forse avuto origine dagli stessi protorganismi, differenziatisi poi in animali e vegetali?

1 Su questo argomento vedi Lawrence M. Krauss, Il cuore oscuro dell’universo. Alla ricerca della “quinta essenza” (1989), Mondatori 1990, pp. 155sgg.: Leon Lederman, La particella di Dio. Se l’universo è la domanda, qual’ è la risposta? (1993), Mondatori 1996, pp.412 sgg.; Steven Wein­berg, I primi tre minuti (1977), Mondadori1980, pp. 117 sgg.; Paul Davies, I misteri del tempo. L’universo dopo Einstein (19995), Mondadori 1996, pp. 132 sgg.; pp. 242 sgg.

2 Da una conferenza tenuta a Padova (maggio 2006).

3 L’universo in un guscio di noce (2001), Mondadori 2002, pp. 89-92.

4 Ibid., p.84

5 L’universo in un guscio di noce, op. cit., pp.99-103.

6 Inizio del tempo e fine della fisica (1980), Mondadori 2003, p.94.

7 Il vero e il falso. Passeggiando tra le stelle e a casa nostra, Il Saggiatore 2003, pp. 290 sgg.

8 Un solo mondo o infiniti? Alla ricerca di altri universi (2006), Cortina 2007.

9 Da una conferenza tenuta al Festival della scienza il 28 ottobre 2007.

lunedì 17 marzo 2014

ECCO COME AGISCE LA CENSURA DELLA DITTATURA DEL PENSIERO UNICO IN ITALIA, al 78° POSTO NEL MONDO PER LIBERTA' DI PENSIERO

Google mi ha informato che sono stati cancellati i seguenti post.
http://pietromelis.blogspot.it/2013/11/orrore-lampedusa-ecco-i-risultati.html
http://pietromelis.blogspot.it/2013/07/risposta-alla-risposta-del-vicesindaco.html
http://pietromelis.blogspot.it/2013/07/ci-mancava-anche-il-papa-perche-non-se.html
http://pietromelis.blogspot.it/2013/06/che-vengano-lasciati-morire-in-acqua.html
 
Ma li ho recuperati e li ho messi in memoria.Chi li volesse leggere faccia un copia e incolla dei titoli riportandoli su google e poi clicchi sulla copia  cache. 
Certamente l'iniziativa è stata del sindaco di Lampedusa che si è rivolto al tribunale di Agrigento. 
Esempio:
Esempio:  per

Blog del prof. Pietro Melis: ORRORE A LAMPEDUSA. ECCO I ...

pietromelis.blogspot.com/2013/11/orrore-lampedusa-ecco-i-risultati.html
23/nov/2013 - ECCO I RISULTATI DELL'ACCOGLIENZA DI QUESTI BARBARI INVASORI. ... Orrore a Lampedusa: asilanti uccidono e fanno arrosto due cani.
fare un copia e incolla di "Pietro Melis orrore a lampedusa". Riportarlo su Google. Apparirà il titolo 

orrore a lampedusa. ecco i risultati dell'accoglienza di questi barbari ...

Cliccare sulla punta che si trova alla fine del secondo rigo (verde) e appare la scritta copia cache. Cliccare su copia cache e appare il post 

 

pietromelis.blogspot.com/2013/11/orrore-lampedusa-ecco-i-risultati.html
23/nov/2013 - ECCO I RISULTATI DELL'ACCOGLIENZA DI QUESTI BARBARI INVASORI. ... Orrore a Lampedusa: asilanti uccidono e fanno arrosto due cani.
   

LA DISGRAZIA DELL'EURO. COME USCIRNE

Già nel 2004 avevo capito, ancor prima di leggere le critiche all'euro, anche di sette economisti premio Nobel per l'economia, tra cui Krugman  e Sen, che questa disgraziata moneta era del tutto artificiale pe un motivo principale: la moneta di uno Stato deve corrispondere alla sua economia reale. L'avevo scritto nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica. Avevo scritto che non possono esistere Stati con economie diverse e con un'unica moneta. L'UE europea avrebbe un senso solo se l'UE fosse paragonabile agli Stati Unuti d'America, dove la moneta unica, il dollaro, ha come presupposto un solo Stato, se pur federale, che ha la sovranità monetaria che equilibra l'economia dei vari Stati degli USA dando di più agli Stati che partecipano meno con le tasse alla spesa pubblica. Non è questo il caso dell'UE dove certamente la Germania e la Francia, gli Stati più forti dell'UE, non possono avere alcun interesse a sfavorire i loro cittadini a favore degli Stati meno forti, tra cui l'Italia, che, tuttavia, a sua volta, deve spendere soldi a favore di Stati ancor più deboli di essa, contribuendo anch'essa ai fondi comuni europei, di cui recupera solo una parte. Si dirà che allora anche la Germania partecipa in misura maggiore ai fondi comuni europei. E' vero, ma ciò che la Germania spende a favore di altri Stati dell'UE è di molto inferiore rispetto a ciò che dovrebbe spendere se l'UE fosse un solo Stato, se pur federale. L'euro è convenuto soprattutto alla Germania perché il marco era una moneta così forte da rendere non competitiva la sua economia in fatto di esportazione. E la Germania, dopo l'unificazione con la Germania postcomunista, si è trovata in una profona crisi economica dovendo sobbarcarsi il peso dell'eredità di un economia di sussistenza quale era quella della Germania comunista. Passando ad una moneta molto meno forte rispetto al marco, come l'euro, la Germania si riprese con le esportazioni, avendo come Stati importatori dei suoi prodotti proprio l'Europa dell'UE. Per converso, gli Stati, come l'Italia, la Spagna, la Grecia e l'Iralanda, che avevano una moneta meno forte rispetto all'euro, si sono trovate tutte svantaggiate. Soprattutto in Italia si è avuto infatti un'innalzamento dei prezzi, che, quasi per una legge dei vasi comunicanti, si sono portati verso valori più alti portando alla miseria o quasi miseria coloro che vivevano di lavoro subordinato. Ma anche il mercato ne ha subito tremende conseguenze perché l'innalzamento dei prezzi ha portato ad un minore consumo, con la conseguenza ulteriore che è diminuita la produzione e con questa l'occupazione. E' stata una reazione a catena del tutto prevedibile. Ma allora perché è accaduto tutto cio? Perché la politica ancora ci presenta l'euro come moneta salvezza senza la quale riprenderebbe l'inflazione a due cifre? Perché siamo nelle mani di politici che, se in buona fede, coltivano il mito dell'UE ma pretendono che la Germania cacci fuori più soldi a favore di altri Stati, più deboli. E la Germania, giustamente, risponde: chi me lo fa fare? Essa deve fare gli interessi dei suoi cittadini e non quelli di altri Stati. Se in malafede questi scellerati e disonesti politici sono solo al servizio dei poteri forti delle banche di cui massima espressione è la Banca Centrale Europea. In Italia è soprattutto il PD (partito della Disgrazia) che difende l'euro coltivando il mito dell'Europa Unita. e meno male che dice di essere un partito di sinistra. Non vi partito che sia maggiore nemico della classe operaia  di quanto lo sia il PD. Ci troviamo poi ingabbiati dentro una Costituzione antidemocratica che ha un articolo che proibisce un referendum abrogativo in fatto di trattati internazionali, cosicché solo un referendum consultivo, e non abrogativo, potrebbe per lo meno evidenziare quanti in Italia sarebbero ancora favorevoli all'euro. Moneta che ci è stata imposta dall'alto senza avere prima fatto un referendum come è stato fatto in Danimarca e in Svezia, che, pur facendo parte dell'UE, hanno bocciato l'euro e si sono tenute la corona. L'Inghilterra, sin dall'inizio non ha aderito all'euro e si è tenuta la sterlina svalutandola appositamente rispetto all'euro per avere un'economia competitiva rispetto alla zona euro. 
Se si aggiungesse l'ingresso nell'UE di quei parassiti filoccidentali dell'Ucraina, che hanno capito che l'UE dovrebbe spendere centinaia di miliardi di euro a loro favore, non avendo più l'aiuto economico della Russia, sarebbe allora la fine dell'UE perché gli Stati componenti, se non sono pazzi, non sarebbero disposti a rovinarsi per salvare quei pazzi del'Ucraina anti russi che sarebbe però solo la parte occidentale dell'Ucraina perché a questo punto la parte orientale, filorussa, provocherebbe la scissione, già avvenuta con la Crimea. Ma ormai il terreno è abbastanza fertile per far capire alla gente che bisogna uscire dall'euro ad ogni costo.
Ripeto che queste considerazioni erano state da me fatte sin dal 2004, pur non essendo io un economista. E allora come mai esistono governi che si ci hanno portato a questo disastro? 
Può essere utile la lettura di un piccolo libro dell'economista Claudio Borghi, in cui ho ritrovato gli stessi argomenti a cui ero arrivato da solo pur non essendo un economista. Ero arrivato a capire anche, contro i disonesti o gli ignoranti che dicono che un'uscita dall'euro porterebbe ad una svalutazione della moneta con il ritorno alla lira, con il conseguente aumento dei prezzi rispetto ad una lira svalutata almeno del 30% rispetto all'euro, ero arrivato a capire, dicevo, che per una legge naturale dell'economia anche i prezzi del mercato interno sarebbero costretti a scendere per adeguarsi alla  minore capacità di acquista della lira perché altrimenti i produttori fallirebbero, e dunque il mercato stesso riaggiusterebbe le cose. Con in più il vantaggio che la lira renderebbe i prodotti italiani più competitivi nelle esportazioni perché verrebbero a costare meno di quanto costino oggi con l'euro. Solo gli imbecilli o disonesti possono negare ciò. 
[PDF]

'basta euro! come uscire dall'incubo' - BastaEuro.org

www.bastaeuro.org/docs/BastaEuro_comeusciredaincubo.pdf
Coloro i quali ci hanno portato nell'Euro hanno fat- to l'errore più grande della storia e ora sono disposti a tutto pur di non ammetterlo. Sono disposti a sacrificare.


                       

venerdì 14 marzo 2014

L'ABORTO FABBRICA DI ANIME BEATE. PERCIO' LE DONNE NON ABBIANO RIMORSI

Facciamo un esempio. La Germania nazista sta per invadere la Polonia dando così inizio alla seconda guerra mondiale con circa 40 milioni di morti. Chi si dovrebbe buttare giù da una torre? Hitler o uno scarafaggio? Il papa dovrebbe coerentemente rispondere: lo scarafaggio. Hitler è pur sempre un uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Periscano pure poi 40 milioni di uomini, ma salviamo Hitler, sul cui embrione Dio aveva già posato “uno sguardo benevolo e amoroso”, come si dovrebbe dedurre da un discorso di Benedetto XVI fatto il 28 dicembre 2005 per condannare l’aborto sulla base della considerazione che l’embrione è “un prodigio divino, una piccola realtà su cui si posa benevolo e amoroso lo sguardo di Dio, che vi vede il destino dell’uomo”. Ma chi dubiterebbe che tale deduzione non sarebbe degna di un individuo normale di mente? Penso che anche un non credente preferirebbe buttare giù dalla torre Hitler. E’ evidente che, se è preferibile ciò per salvare 40 milioni di uomini, la vita di un uomo può valere meno di quella di uno scarafaggio e che non esiste la dignità della persona umana. Essa è solo un ideale.

Inoltre, vi è da domandarsi perché non dovrebbe essere un prodigio divino anche l’embrione di un qualsiasi altro animale considerando la comune origine di tutte le forme di vita. Dio posò uno sguardo “benevolo e amoroso” anche sull’embrione di Hitler? E il Dio cristiano posò forse, da masochista, eguale sguardo sull’embrione di Maometto pur vedendone il relativo destino? Dio ama anche gli embrioni dei futuri dannati pur prevedendone la dannazione? O Dio preferisce, comunque, la nascita di un futuro criminale al suo aborto almeno per il piacere di condannarlo? Come si vede, è veramente una grande stronzata (nel senso di Frankfurt, Stronzate, Rizzoli 2005) ciò che il papa ha detto dell’embrione.

Si sta facendo un grande baccano sulle cellule staminali adulte, che sostituirebbero quelle embrionali, che, secondo il papa, contengono già l’anima immortale. Ma si sa che le staminali adulte non sono onnipotenti. Esse sono capaci di riprodurre soltanto cellule delle parti dell’organismo da cui sono state tratte. Dunque le cure genetiche potranno derivare soltanto dalle cellule embrionali. E quel criminale Bush, il peggiore presidente di tutta la storia degli Stati Uniti (avrebbero dovuto impiccare lui al posto del laico Saddam Hussein) – vietò l’uso delle cellule embrionali, ritardando, come in Italia – a causa del papa – la ricerca scientifica sulle malattie di origine genetica.

Ammesso che nell’embrione vi sia già l’anima immortale, allora questa, una volta utilizzato o distrutto l’embrione, andrebbe subito in paradiso, essendo privo di colpe. Il papa Giovanni Paolo II ha scritto, in un documento (Evangelium vitae) rivolto alle donne che avevano abortito, che i loro mancati figli erano stati ricevuti “nella gloria di Dio”. E allora? Perché Dio dovrebbe punire le donne che hanno abortito e che hanno spedito “nella gloria di Dio” un’altra anima? Forse perché Dio non sopporta di essere fregato da una donna che, abortendo, gli spedisca in paradiso un’anima beata contro la sua volontà perché lo costringerebbe a dipendere dalla decisione di abortire privandolo del sadico piacere di mettere alla prova il nascituro, che, diventando adulto e responsabile, rischierebbe una condanna perpetua, a cui l’anima del feto si sottrarrebbe per furbizia della mancata madre? Dio preferisce che l’embrione dia luogo ad una nascita per il gusto sadico di poterlo condannare a seconda della sua vita da adulto? L’aborto diverrebbe una fabbrica di anime beate se con l’aborto l’anima va direttamente in paradiso e si risparmia al mancato individuo l’esperienza della morte. Chi ha mai chiesto di nascere per fare tale esperienza?

Perciò io avrei preferito che mia madre mi avesse abortito.


Non vi può essere amore per chi non esiste. Dunque non si nasce dall'amore. Questo è un non senso linguistico, un luogo comune di dire, cioè una stronzata.

Gli uomini nascono sempre o per sbaglio o per egoismo dei genitori. E' lo sbaglio che differenzia gli uomini dagli altri animali.

Vale inconsciamente anche la tendenza a sopravvivere nella discendenza oltre al cercare di pensare meno a se stessi e alla morte creandosi delle responsabilità familiari per fornirsi di scopi illusori nella vita, in un circolo vizioso.

La cosa più giusta che abbia fatto nella vita è stata quella di essere riuscito con grande fatica a convincere una ragazza ad abortire dopo che rimase incinta nel 1976 per avere lei insistito nell’avere un rapporto con me in un giorno pericoloso. Non fu mia la colpa perché si spaccò il preservativo che lei stessa aveva comprato. Pagai 300.000 lire per farla abortire in una clinica privata. Mai spesi dei soldi così volentieri. Non avrei mai sopportato di avere un figlio. Prima di tutto perché non volevo far nascere un altro condannato a morte. In secondo luogo perché non volevo caricarmi di responsabilità inutili, da evitare anche economicamente. Meglio spendere per un cane abbandonato che per uno che non esiste e che non ha chiesto di nascere. Non ho voluto discendenza. Voglio estinguermi senza lasciare tracce del mio DNA. Per la Chiesa io mi sarei macchiato di un grave peccato. Ma per la stessa Chiesa io avrei spedito nella “gloria di Dio” un mancato figlio, che ogni giorno mi ringrazia dal “cielo” per non averlo fatto nascere risparmiandogli l'esperienza della morte. 
Un'altra stronzata consiste nel dire che la vita è un bene. Dunque dovrebbe essere un bene anche la morte. La vita non può essere un bene perché un bene deve poter essere donato. Ma la vita non può essere donata perché manca il ricevente. A chi verrebbe forse donata? Ad uno dei milioni di spermatozoi che nella tremenda selezione naturale corrono verso l'ovulo per suicidarsi tranne uno o due o tre se si tratta di parto gemellare o plurigemellare?  Pertanto l'espressione "il dono della vita" è un non senso linguistico, una stronzata. E qui mi viene in aiuto il filosofo Thomas Hobbes che nel De cive  ha scritto che la vita appare un bene solo perché, una volta nati, la morte appare il peggiore dei mali. 
La vita è solo la tendenza naturale che ha ogni organismo a conservarsi in vita. Infatti gli animali non umani non si suicidano. Solo l'uomo si suicida, ma per motivi culturali (tra cui quelli psicologici), che creano una sorta di cortocircuito che interrompe il naturale istinto di sopravvivenza. Può aggiungersi la coscienza del non senso della vita che può anch'esso sopraffare la tendenza naturale all'autoconservazione della vita. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si domandano che senso abbia la vita. "La fine dell'umanità non sarebbe una tragedia ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico).  
Dal mio libro Io non volevo nascere.